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Autore: Flos Ignis    01/07/2014    3 recensioni
Innanzi tutto, bisogna dire che questa storia parla del Destino. Dell'Amore. Della Morte. Dell'Amicizia.
La guerra contro Voldemort è finita, ma sembra che un nuovo male, ancora senza volto e senza nome, minacci di far spargere la Disperazione come un veleno mortifero. Gli eroi che ben conosciamo combatteranno contro di esso, ma la distinzione tra ciò che è giusto e ciò che è facile non è così netta. Forse riusciranno a vincere questa nuova guerra, o forse soccomberanno. La risposta che cercano, la salvezza che anelano, giace in una Verità così antica che la memoria umana non ne conserva più il ricordo.
'Quando il mondo spirerà l'ultimo anelito di vita che gli rimane, l'Ultima chiamerà a raccolta il Potere che da sempre appartiene alle Creature , traendo forza dal Fuoco, dall'Acqua, dalla Terra e dall'Aria. Il Male saprà contrastarla, ed ecco giungere il Destino, il quale plasmerà con le sue mani sè stesso e tutti quanti noi col Giudizio Celeste.
Salve a tutti! Questa è la mia prima fanfiction, confido nella vostra benevolenza e nel vostro aiuto per migliorarmi come scrittrice e persona! Buona lettura, spero! Non fatevi ingannare dall'altisonanza della profezia, riservo allegre e rilassanti sorprese!
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista, Luna Lovegood, Un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Amare è difficile… non amare ancora di più
 
 
Si dice che non possiamo decidere di chi innamorarci, che è l'amore a scegliere noi. Talvolta ci si innamora di qualcuno all'opposto di quello che si cercava.
‘Rebel’ di Alexandra Adornetto
 
 

Neville si era spaventato quando aveva visto la sua rossa amica destarsi improvvisamente spaventata dalla sua trance, ma fortunatamente era stata contattata subito da Hermione e si era tranquillizzata. Aveva riferito loro tutta la storia, poi si era precipitata a salvare le due serpi, ancora prede preferite dei bambini, anche se di certo non lo fece per pietà: voleva solo salutare Angie e Mattew per bene.
Neville aveva sentito un milione di materne raccomandazioni rivolte alle piccole pesti, altrettante minacce di morte cruenta al professore se avesse rifilato loro qualche pozione e a Blaise se non li avesse trattati col massimo riguardo.
Per qualche misteriosa ragione, Ginny aveva affidato i due orfani a Lily, a Piton, a Blaise e a lui…
 
Aveva creato un po’ di sconcerto quando si era materializzata direttamente nella sala comune dei Grifondoro con i bambini in braccio, un paio di giorni prima, e con un ustione superficiale alla schiena. Si era preoccupato a morte. Con voce autoritaria invece lei gli aveva detto di andare a chiamare immediatamente Blaise e Lily, dandogli nel mentre della chioccia.
 
‘E meno male che ero io quello che si preoccupa sempre troppo’
 
Blaise aveva curato la schiena di Ginny con la sua pozione alla menta, e lì aveva fatto davvero una gran fatica a trattenere i ricordi legati all’ultima volta che era stata usata su di lui, mentre Lily si era occupata di distrarre i gemellini, scossi da tutto quello che avevano passato in quei giorni.
Il giorno dopo la più giovane dei rossi di capelli si era svegliata pimpante e allegra come non mai, presentando per bene i bambini alla popolazione scolastica e alla McGranitt per prima, che li aveva accolti con solerzia. E aveva poi delegato a Ginny il compito di trovare loro una sistemazione e un tutore temporaneo.
Sorpresa delle sorprese, i tutori erano Lily e Severus, ma per qualche strano motivo anche lui e Blaise erano stati arruolati.
 
Ed ora lei era tornata dagli altri, con una strana espressione in volto, lasciando tutto anche nelle sue mani.
 
‘Come si fa a badare a due orfani di sette anni che hanno vissuto quell’orrore con i loro occhi?’
 
Sembravano divertirsi mentre tiravano i capelli al professore e al suo… amico.
Ecco, quello era un’altra delle questioni su cui non aveva intenzione di indagare per un po’. Nella sua mente lo rivedeva in continuazione, l’attimo in cui tutto aveva preso forma, e al tempo stesso si era trasformato in una visione, in un sogno di un’altra vita, vissuta da due ragazzi che erano e non erano loro.
Era così confuso… Desiderava ripetere all’infinito ogni secondo di quell’esperienza nella loro stanza, ma al tempo stesso aveva paura che in un momento così delicato del loro rapporto quest’ultimo si spezzasse. Voleva chiarire con Blaise, ma se poi lui non avesse voluto le stesse cose che desiderava lui?
….Cosa desiderava che Blaise gli dicesse?
In quel punto preciso i suoi pensieri si interrompevano, gli ingranaggi si inceppavano e lui andava in panico come non gli succedeva più da tempo. Da quando aveva fatto l’amore con Blaise per tutto il resto di quel giorno, non aveva fatto altro che pensarci, e ogni volta che ci pensava finiva inevitabilmente per cadere, inciampare, dimenticare le cose, dar fuoco a qualcosa o rischiare la vita sua e di chi gli era vicino.
-Quanto pensi di potermi ignorare?-                                         
Neville cacciò un urlo poco virile a causa dello spavento, non gli piaceva essere preso alle spalle, e come al solito i suoi piedi trovarono l’inghippo invisibile e che gli fece perdere l’equilibrio.
 
‘Merlino, come è facile riprendere le cattive abitudini…’
 
Rosso come un pomodoro, cercò di rialzarsi, ma Blaise fece, come al solito, qualcosa che lo sorprese: veloce come una serpe, si sedette a gambe divaricate sul suo stomaco, e gli poggiò le mani sulle spalle, tenendolo a terra con fermezza. Intrecciò i loro guardi e Neville fu perduto. D’un tratto la sua volontà di andarsene da lì evaporò miseramente, sostituita dal ricordo che quella posizione aveva evocato.
-Adesso possiamo parlare-
-Adesso?- la voce gli uscì più roca di quanto volesse, ma non era stata solo la sua mente a reagire a quella vicinanza.
-Proprio adesso. Dobbiamo parlare di… lo sai no?- beh, Neville non era l’unico almeno ad essere così nervoso.
-Del fatto che abbiamo quasi incendiato la stanza mentre facevamo l’amore in tutti i modi possibili per tutto il giorno, saltando lezioni e pasti?- Neville non voleva essere solo nel suo imbarazzo, per cui aveva approfittato del breve momento in cui anche l’altro gli era parso in difficoltà.
-Sì. Mettiamo in chiaro che io non mi sono pentito, nemmeno un po’. Io…. Non è facile da dire, ma io… provo qualcosa per te. Qualcosa di forte. Non so se si tratta di amore, non mi sono mai sentito così, ma posso dirti con sicurezza che tu sei l’unica persona al mondo in grado di scombussolarmi tanto mente e corpo, mi sento completamente invaso da te, non faccio altro che pensare a te e chiedermi cosa fai quando non sei con me, poi da quando è successo quel che è successo io ti sento in ogni mia cellula. Ti sento sulla pelle, sulle labbra, dentro di me…-
-Blaise-
Labbra contro labbra, di nuovo, finalmente.
 
 

-Nessuno di sospetto in vista-
-Nemmeno dal mio lato della montagna-
-Qui è tutto troppo tranquillo. Qualcosa non mi convince-
-Draco solo perché tuo zio non è ancora arrivato non vuol dire che sia successo qualcosa-
-E allora perché è in ritardo di dodici ore e non ha dato segni di vita? E se l’hanno catturato?-
-Malfoy calmati-
-E se lo stessero torturando?-
-Furetto sta’ calmo-
-E se fosse morto?-
Un bagliore diverso da quello del sole all’alba, decisamente sospetto, illuminò per un secondo una zona sperduta dell’Argentina, alle pendici di uno dei monti della Catena delle Ande. E subito dopo….
-Rossa, cazzo! Ma che ti è preso? Non riesci a fare a meno di me nemmeno cinque minuti che ti Materializzi alle mie spalle per lanciarmi contro una fiammata?-
-Continuavi a parlare a ruota libera su Regulus e questo era l’unico modo per smettere di sentire la tua voce piagnucolarmi in testa-
-Io non piagnucolo! E potevi trovare altri modi per zittirmi, se ti dava tanto fastidio la mia voce… cazzo fa male!-
-Hai ragione, ma di certo era il modo più divertente!-
-Ginevra!-
Ohi ohi. Non era una buona cosa quando la chiamava per nome. Significava grossi guai per lei. Peccato che a lei piacessero un mondo i guai.
Infatti non si scompose di un millimetro quando Draco fece cadere una valanga d’acqua gelida sulla sua testa. Con sei fratelli maggiori, di cui due indiscutibilmente più dispettosi e mattacchioni di qualsiasi ragione umana, era abituata a ben di peggio.
-Tutto qui?-
-Argh, non ti sopporto quando ti fingi superiore. Però…- ghigno malfoyesco. ENORMI guai in vista. -...ti ammiro sai? Saresti stata bene tra noi serpi con il tuo atteggiamento altezzoso…-
Ebbe l’effetto sperato. Ginny prese letteralmente fuoco e iniziò a scagliargli addosso il suo Elemento gridando improperi alquanto volgari. Draco da canto suo si stava divertendo un mondo a schivare per un soffio i dardi di quella Rossa Sexy Furia, come l’aveva ribattezzata tra sé.
 
‘E meno male che posso leggere solo io i pensieri…’
 
Certo era pericoloso giocare così col fuoco… ma gli serviva per distrarsi al pensiero che Regulus fosse ancora via. In quelle settimane si era affezionato a quello zio un po’ taciturno e ombroso, come Sev, ma altrettanto velenoso e leale al tempo stesso.
-Oggi mangio furetto arrosto! Fermati che devo cuocerti per bene!-
-Ma neanche morto!-
-Ti accontento subito!-
E così via, per tutta la strada di ritorno al campo base. Non incendiarono metà della foresta alle pendici delle montagne su cui sorgeva il villaggio dove era andato in missione il minore dei fratelli Black solo per puro caso.
Ansimando dalla fatica, Draco realizzò che non era stata una grande idea sfidare quella peste minuta ma tenace. A lui doleva la milza per il troppo correre e ansimava a corto di fiato, mentre lei era ancora piena di energie, appena ansante ma pienamente capace di continuare quel loro strano modo di flirtare.
Sì, il biondo serpeverde ne era convinto, quel loro gioco di piccoli insulti e dispetti era un modo molto stimolante di corteggiarsi. Il fatto che lei portasse sempre al collo il ciondolo che le aveva regalato quasi un mese prima per scusarsi della sua indelicatezza, quello che aveva creato col suo potere dell’Acqua, lo faceva ben sperare che anche lei fosse interessata.
-Brutto screanzato, pensavi di sfuggirmi per caso?-
-Ma santo Merlino, che mostro di resistenza sei?-
-Abitudine. Allora, oggi mi sento magnanima: preferisci che ti cucini arrosto o che ti riduca a pezzi di carbone per accendere il fuoco? Ti lascio libera scelta su cosa ne farò di te da morto!-
-Pensa un po’ che fortuna…. Io invece credo che…- Draco stava per rispondere, quando notò qualcosa di strano nella Rossa. Durante la disperata corsa per salvare la sua vita da quell’Ardemonio fatto donna, il suo potere empatico aveva registrato qualcosa a cui sul momento non aveva dato importanza… ma ora gli era tornato prepotentemente in testa, dato che la Rossa si era nuovamente chiusa al suo potere. Evidentemente prima era distratta… ma ora che la sua presenza era sparita, Draco riusciva ad essere più consapevole del suo potere. Non poteva essersi sbagliato, aveva sentito che lei… wow. Quello sì che era strano.
-Ginevra?-
Probabilmente aveva captato il suo tono non più scherzoso, ora concentrato su qualcosa. Aspettandosi un nemico, si mise in posizione di guardia dandogli le spalle, credendo che lui stesse guardando in quella direzione, e non lei. Draco, da serpe che era, ne approfittò per arrivarle alle spalle senza che lei glielo impedisse, e le strinse le braccia intorno alla vita, premendosi la sua schiena contro il petto e immergendo il naso tra i suoi capelli.
 
‘Profuma di lamponi…’
 
-Cosa stai facendo?-
-Rilassati. Prima hai pensato a questo, vero?- Draco la sentì irrigidirsi alle sue parole, facendo ovviamente tutto il contrario di quello che le aveva suggerito lui.
Cocciuta e orgogliosa Grifondoro. Il suo potere, a così stretto contatto con lei. Prese il sopravvento e prese a parlare di ciò che ora riusciva di nuovo a percepire, nonostante il blocco mentale di Ginny.
-Volevi essere abbracciata. Hai desiderato essere abbracciata da me. Volevi essere rassicurata, perché anche se non ti piace provare quel che provi, hai paura e avresti bisogno che qualcuno che ami ti rassicurasse. Vedere le Fiamme del nostro nemico ti ha fatto temere di perdere il controllo del tuo Fuoco, Hermione ti aveva avvertita che è un Elemento estremamente pericoloso. Scapare per portare in salvo i due bambini, lasciando noi indietro, ti ha fatto sentire inutile e avresti voluto restare lì. Forse così Mary sarebbe viva e quei bambini non sarebbero soli al mondo. Luna ha rischiato di morire e solo un intervento estremo di tuo fratello Ron l’ha salvata. Questa guerra è appena cominciata e chissà quanto altro dolore porterà…-
-Draco, basta, ti prego….- si sentiva spossata, Ginny, tanto che il suo blocco cadde e così ottenne solo di far sprofondare Draco ancora di più dentro di lei, dentro la sua anima. Lui vide ogni pensiero, ogni emozione, ogni sorta di colpa o paura o gioia che provava in quel momento. Quasi si perse dentro quell’anima.
A salvarlo fu proprio ciò che rischiava di farlo sprofondare ancora di più. La gioia selvaggia che percepiva in Ginevra per il contatto con lui. Quest’emozione fece tornare Draco alla realtà, lasciando storditi entrambi da quella brusca separazione.
-Cosa… è stato?-
-Beh, complimenti Draco. Hai scoperto il tuo potere personale di Portatore dell’Acqua. Quello che nemmeno io  potrò mai avere. Quello che nessuno a parte te, potrà mai avere. E l’hai scoperto perché volevi sapere cosa aveva provocato il dolore che hai abbiamo sentito provenire da lei con la nostra empatia, in quei pochi attimi che si è distratta. Perdonami, Gin, non avevo capito che tu fossi così provata… davvero, perdonami. Non volevo coinvolgerti in un’altra guerra. Non avrei dovuto darti la tua Gemma….-
Ginny si districò dall’abbraccio che ancora la teneva legata a Draco, lasciando momentaneamente perdere il vuoto che questa separazione le provocò, e corse dalla sua migliore amica, prendendole le mani tra le sue.
-Ma sono stata io a voler sciogliere il mio Sigillo, accettando il mio ruolo di Portatrice. Sapevo quello a cui andavo incontro. È vero, sono stanca della guerra e mi sento impotente per quanto dolore c’è già stato in così poco tempo, ma non tornerei mai indietro. Se posso fare qualcosa per fermare tutto questo, lo farò! È per questo che combatto. Perché altra gente non si veda morire un amico, o un fratello….-
-Oh, Gin…-
-Non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi ridato mio fratello. Ma altra gente non sarà così fortunata. È per loro che dobbiamo andare avanti-
Le due amiche si abbracciarono, lasciando scivolare via tutto il dolore e la frustrazione che inevitabilmente sentono i guerrieri che devono salvare il mondo, ma che non riescono ad evitare che il dolore dilaghi.
Draco le osservava, silente, ancora un po’ spossato da quell’esperienza, ma concentrato al massimo sulle parole che aveva detto Hermione…. Era erto che gli stesse sfuggendo qualcosa…. Ma certo!
-Hermy, hai detto che l’ho trovato, vero?-
Una piccola scarica elettrica arrivò fulminea a pochi millimetri dai suoi piedi, facendolo saltare dallo spavento.
-Ma che avete voi streghe oggi? Siete voi le vere serpi, lo dicevo io!-
-Gin, di cosa sta parlando?-
-Di stupidaggini-
-Al solito insomma-
-Nulla di nuovo, tranquilla-
-Bene. E ora a noi, serpe a cui farò la pelle a breve per farmi un paio di anfibi… spero che tu abbia interrotto l’abbraccio con la mia amica con quella tua estemporanea affermazione per un motivo importante. Con la prossima scarica elettrica mirerò più in alto, sappilo, se la risposta non mi piacerà-
-Merlino benedetto, altro che donne, voi siete delle valchirie, ve lo dico io…. Va bene va bene ora mi spiego – Draco ritenne utile alzare le mani a resa, viste le occhiatacce delle due. Erano così simili in quel momento, con l’Ardemonio nello sguardo di entrambe… se lo sentiva addosso, e non era per nulla piacevole.
-Hermy, puoi spiegare meglio quella faccenda del mio potere personale?-
-Ah, è facile. Prima hai infuso la tua mente nell’anima di Ginevra-
-Non è quello che fanno tutti i Portatori dell’Acqua?-
-No. In genere l’empatia si limita a percepire i sentimenti e i pensieri presenti nella gente, mentre tu ti sei fuso con l’anima di Gin. Per intenderci, per qualche secondo, le vostre due anime sono diventate una sola-
Le guance di Draco avvamparono d’imbarazzo come mai gli era accaduto, ma mai la sua reazione fu divertente, almeno per Hermione che li guardava, quanto quella della sua migliore amica: la punta delle sue orecchie aveva preso fuoco, come anche la punta dei capelli, che già rossi facevano un certo effetto infiammati, ed il calore corporeo era aumentato così tanto che dal suo corpo prese a uscire del vapore acqueo.
Inutile dire che questo fece quasi slogare la mascella di Hermione, da tante risate sguaiate stava facendo. Era raro vederla ridere così tanto di gusto, ma in effetti la scena era davvero tragicomica.
 
Quando tutti ripresero un minimo di contegno, Hermione riprese a parlare.
-Ero venuta a cercarvi per dirvi che Ron, dopo aver trovato il suo potere personale salvando Luna, aveva raggiunto un livello sufficiente per passare al livello successivo. L’ho aiutato ad andare in trance, ora sta fondendo la sua anima con tutta la Terra di questo mondo per diventare più forte.  Ora Harry sta badando a lui, mentre Luna è andata in cerca di notizie di Regulus. Dato che anceh tu, Draco, hai trovato il tuo potere, direi che è il caso di addormentare anche te-
-Ma… Hermione, non è pericoloso addormentarci in due? Sarebbe un grosso svantaggio se subissimo attacchi o fossimo costretti a spostarci. E poi, io ancora non ho capito l’utilità del mio potere-
-Non l’hai capita perché sei un cretino. Con il tuo potere di ‘Fusione’, con un contatto puoi fondere la tua anima con quella dell’altra persona. Potresti muovere il corpo di quella persona come fosse tuo, sebbene per un tempo limitato. Una volta che avrai imparato, non rischierai più di perdere te stesso, questa volta sei stato davvero fortunato a tornare indietro incolume. Potrai prendere il controllo di quell’anima, diventare essa. Non solo percepire i sentimenti e i pensieri, ma crearne di nuovi, modificare i vecchi. Cambiare l’anima delle persone è un potere eccezionale, Draco-
-Potrei fare tutto questo…?-
-Sì. Ma per riuscirci, devi assumere il pieno controllo dei tuoi poteri. Sei pronto. Vieni, ti porto in riva al fiume. Sarà più facile se vicino a te c’è una consistente fonte del tuo Elemento-
-Ma… Hermione, secondo te, potrei anche modificare la natura stessa dell’anima? Io sapevo che non era possibile-
-Non lo è. Ma puoi cambiare tutto ciò che ci sta intorno, se diventi forte. Un’nima buona, se nella vita ha visto e vissuto solo brutture, per quanto non sia la sua natura è portata a fare del male. Ma se tu diventi quell’anima e spazzi via i sentimenti negativi, mostri sotto un’altra ottica i ricordi, o crei nuove idee di pace e amore… beh, sono convita cha quell’anima l’avrai salvata-
-Perché proprio a me questo potere?-
-In base all’esperienza acquisita dalle mie sorelle, posso dirti che il potere personale di ogni Portatore rappresenta la parte migliore di sé, quella forse più vera e nascosta dentro di noi,  potenziata migliaia di volte e impregnata di magia naturale. Non sempre si sono capite le ragioni… ma è così- la sua amica gli fece un gran sorriso – hai visto? Dunque non mi ero sbagliata, quando ho deciso di darti una seconda possibilità, quest’estate, non trovi? Forse tu ai questo potere per questo: dare ad altri la seconda possibilità-
Draco rimase molto colpito da quelle parole. Mai avrebbe creduto di poter fare, di essere così importante.
Si girò verso Ginny, quasi per istinto, per vedere se anche lei era d’accordo, se anche lei credeva che quella seconda possibilità se la stava meritando, e se meritasse il potere di donare speranza ad altri. Quando vide i suoi occhi vitrei, capì che stava avendo una visione.
 
 
Ginny vedeva solo fuoco intorno a sé. Rosso, caldo, brillante… soffocante. Sapeva che se fosse rimasta lì sarebbero stati grossi guai per lei, ma non capiva nemmeno dove fosse… le sembrava addirittura di non essere in nessun luogo, che nel suo mondo esistessero solo fiamme.
Aveva paura. Tanta, tanta paura.
Non capiva dove fosse, perché il suo Fuoco stesse bruciando tutt’intorno a lei, ma sentiva di essere perduta, che quella per lei era la fine. Poi… sensazione di bagnato. I capelli… si toccò i capelli, e li scoprì umidi. Con enorme sorpresa, alzò il volto, e vide una goccia d’acqua cadere a rallentatore sulle sue labbra, poi sulla fronte, su un occhio.
Com’era possibile?
Poi, ad aggiungere assurdo all’inspiegabile, quelle gocce cominciarono a variare direzione come insetti ubriachi, circondandola. Goccia dopo goccia un muro d’acqua si stava formando intorno a lei, e diventava sempre più spesso, tanto da far spegnere le fiamme più vicine.
Cominciò a rifiorire la speranza in lei. Quell’Acqua… era Draco? Draco la stava salvando dall’incendio che era divampato nella sua anima?
Dopo molto tempo, quando di quell’incendio non rimasero che ceneri nel buio, le gocce d’acqua si ricompattarono a formare la figura di Draco, che le sorrise tendendole una mano.
-Ora sei salva. Dammi la mano, ti aiuto a uscire-
-Ma non è possibile… il mio incantesimo avrebbe dovuto consumarmi l’anima…-
-Sfortunatamente per te, non mi piace stare alle decisioni altrui… specie se usano le mie cose. Ginevra, la tua anima mi appartiene. Non hai il diritto di buttarla via. Perciò, ho pensato di venire a riprendermela. Sappi che quando ci sveglieremo dalla fusione, te ne dirò di tutti i colori!...-
Quanto amava quella serpe dolcissima, che aveva sfidato un incantesimo potente e distruttivo, mortale, solo per lei. Lo abbracciò di slancio, felice, affondando il viso nel suo petto. Quando le sue braccia la cinsero, seppe di essere viva, nonostante tutto, e che l’alba che era sorta dietro quelle nubi di cenere che ora poteva vedere con i suoi occhi, di nuovo azzurri, non era minimamente paragonabile all’alba di fuoco, un fuoco totalmente benefico giallo e arancio e rosso brillante come mille soli, che c’era stata nella sua anima un istante prima che si risvegliasse, ancora abbracciata al suo Draco.
 
Sbattè le palpebre un paio di volte, prima di rendersi conto che la sua visione era finita. Era stata così diversa dalle altre. Doveva rifletterci sopra con calma. Era certa che ci fossero molti indizi veramente importanti per combattere una futura battaglia, ma con Draco davanti che le teneva le mani chiamandola a bassa voce per non disturbarla, ma anche per cercare di richiamarla al tempo presente, non era facile trovarli.
Non le importava. In quel momento, aveva una cosa più importante da fare.
Ancora piena delle emozioni provate nella sua visione, replicò senza una parola di spiegazione l’abbraccio della sua visione, lasciando di stucco Draco, che si interruppe a metà di una parola.
Istintivamente ricambiò l’abbraccio, godendo di ogni secondo passato in quel modo. Ma perché lo abbracciava così dopo aver avuto una visione? Era intimorita da qualcosa forse? No non si abbatteva certo per così poco… ma forse aveva visto qualcosa di grave, forse… una morte?
-Ginevra…-
Ginny non seppe mai cosa Draco stava per chiederle, perché non gli diede il tempo materiale di parlare, tappandogli le labbra con le sue. Occhi chiusi, cuore in gola, tremarella alle gambe, stomaco contratto, cervello inceppato improvvisamente. Ginny non ci capiva più niente, sapeva solo che aveva premuto le labbra contro quelle di Draco per un bacio a stampo, ma non riusciva proprio a ricordarsi perché… c’era un perché? Aveva importanza?  No di certo, le bastava quella meravigliosa sensazione di calore… tanto, tanto calore.
-FUOCO!- Draco si era staccato di colpo, a malincuore, perché l’aveva sentita prendere fuoco. Anche lei ora se n’era accorta, finalmente sciolta dalla paralisi cerebrale che l’aveva colta prima, e si concentrò un secondo per spegnere quelle fiamme. Un altro secondo lo spesero per riprendere fiato, e cercare di capire se era successo davvero.
Ancora stordito, ma felice come non gli era mai capitato, Draco si avvicinò a Ginevra, convinto ormai di aver avuto ragione sui sentimenti di entrambi. Lei lo bloccò, smorzando il suo entusiasmo.
-Grazie-
-Eh? Perché mi ringrazi?-
-Per quello che farai per me-
-Non ha senso. Ancora non l’ho fatto-
-Non ti ringrazierò mai abbastanza-
-Perché scusa, cosa farò?-
-…-
-Andiamo, dimmelo!-
-Diciamo che spegnerai le mie fiamme prima che brucino qualcosa di troppo-
-Solo per questo? Beh, di niente-
-…-
-È per questo che mi hai baciato?-
-Non solo per questo!- Ginny si morse la lingua. Diavolo, ancora un po’ e poteva dirgli direttamente che si sentiva tremare le gambe se lo guardava troppo a lungo negli occhi…
Draco le sorrise tutto contento. –Ah, Rossa, mi stai rubando l’anima ogni secondo che passo con te-
Lei rialzò di colpo lo sguardo su di lui –come?-
-Un po’ imbarazzato dalla sua stessa sincerità, lui ripetette.
 
Allora è oggi che ci siamo scambiati l’anima….’ Le salirono le lacrime agli occhi. Poteva essere più felice di così? E al tempo stesso spaventata? Morgana, si erano appena trovati, e già le loro anime erano legate indissolubilmente….
 
Si riavvicinò a lui, piano piano, e gli sfiorò le labbra di nuovo, staccandosi subito dopo per timore che le fiamme uscissero di nuovo. Quello poteva essere un problema più avanti….
-Grazie. La mia anima ti appartiene. Ricordalo in futuro. Ci servirà-
Poi se ne andò, trattenendo a stento il suo Fuoco, che giocoso e brioso d’amore appena dichiarato stava facendo le capriole dentro di lei per poter uscire.
 
Draco intanto rimase a guardarla finchè non la vide sparire in direzione del campo, per poi avviarsi alla fonte d’acqua verso cui si era già incamminata Hermione quando aveva notato che la rossa era in una visione. Anche lei probabilmente aveva visto le stesse cose. Chissà cosa avrebbe salvato di così prezioso con la sua Acqua….
Nel frattempo, si limitava a giocare con le sue creazioni d’Acqua mentre camminava, divertendosi a creare ogni volta un’immagine sempre diversa… una fiamma, un grifone, una ragazza, di volta in volta l’immagine di Ginevra era sempre più chiara… così come la sua anima apparteneva sempre più a lei. Lei, che gli aveva rubato un bacio rovente al sapore di fragola. Lei, che gli aveva mandato in black out il cervello quando gli aveva detto che la sua anima gli apparteneva…. Lei, che l’avrebbe fatto morire di infarto o di felicità… in ogni caso, decise, sarebbe morto felice.
 
Lo stordimento causato da una bacio e una frase tanto semplici ma tanto ricche di significato non gli passò finchè Hermione, vedendolo in quello stato, mirò davvero più in alto con i suoi fulmini. Grazie al cielo si contenne, ma Draco decise che se avesse voluto un futuro con la sua Rossa sarebbe stato il caso di conservare integri i gioielli di famiglia, sarebbero potuti tornare utili, e quindi si dispose alla trance in cui Hermione lo mandò.
 

 
Note:
….
Non ho scuse, lo so, è passata una vita dall’ultimo aggiornamento, e l’unica cosa che posso fare è scusarmi infinitamente.
Non ho intenzione di mollare la storia, la finirò, solo che…. Beh, temo di non essere in grado di dirvi quando e in quanto tempo. Vi prego di portare pazienza, e io in cambio prometto che non vi farò più aspettare così tanto.
 Grazie a tutti quelli che hanno continuato a leggere, recensire, seguire, preferire e ricordare. GRAZIE di cuore.
Flos Ignis
  
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