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Autore: Lely_1324    01/07/2014    1 recensioni
E' la vigilia di Natale al PPTH ed House spinto dalla noia decide di tormentare la sua assistente, ma ciò compoterà delle involontarie coseguenze...
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Allison Cameron/Greg House
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
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POV CAMERON

- stai bene?- gli chiedi vedendolo seduto a terra, il capo reclinato contro la parete, gli occhi chiusi ed una espressione di dolore dipinta sul viso.

- Oh si! meravigliosamente - ribatte caustico - ma starei ancora meglio se avessi il mio vicodin... sai si da il caso che sia rimasto nella giacca in ufficio!- termina socchiudendo appena gli occhi.

Sospiri, sai che quello che stai per dire ti costerà centinaia di frecciatine da parte sua...ma cerchi di mantenerre un tono incolore, distaccato, lo stesso che si usa con i pazienti.

- Tirati giù i pantaloni House!- Lo vedi spalancare mentre sul suo volto si apre un sorriso malizioso - Dottoressa Cameron, meno di dieci minuti chiusa qui con me e già vuole farmi abbassare i pantaloni?- porti le mani sui fianchi e sbuffi spazientita - Non preoccuparti House, non voglio molestarti! Sai benissimo che l'unico modo per attenuare il dolore è cercare di rilassare il muscolo che produce gli spasmi...-

Sospira a sua volta e si slaccia la cintura lasciando che i jeans scivolino lungo la coscia, per accettare la tua proposta il dolore deve essere diventato davvero insopportabile, sai quanto odia che qualcuno veda la sua gamba. Ti inginocchi accanto a lui e gli sfiori con delicatezza la cicatrice, puoi sentire il muscolo contrarsi sotto le tue dita ed improvvisamente ti afferra saldamente il polso,impedendoti di continuare . Alzi lo sguardo sul suo voto , lo osservi per qualche istante , stringe convulsamente la coscia con entrambe le mani e ha la fronte imperlata di sudore..sembra stremato.

- Cameron, smettila!-

- Di massaggiarti la gamba o di guardarti?-

- entrambe le cose, mi stai irritando-

- sai il mio spirito indomito di crocerossina vuole aiutarti, forse se mi lasciassi massaggiare la coscia, il dolore potrebbe diminuire- lui sospirò annuendo e lei cominciò a compiere movimenti circolari lungo tutta l'estensione della cicatrice. Aveva le mani calde e questo ad House risultò immediatamente piacevole e poi c'era qualcosa di diverso nel suo tocco che lo rendeva dannatamente efficace.

- Sei terribilmente testarda- le sussurrò chiudendo gli occhi.

- Lo so! - disse lei sorridendo mentre continuava ad applicare una leggera pressione sul muscolo.

- Te l'ho mai detto quanto rompi ragazzina?- le rispose sorridendo a sua volta.

House si sistemò meglio contro la parete e la guardò negli occhi: non ricordava quando era stata l'ultima volta in cui aveva sorriso così spontaneamente, ma il sorriso di Cameron era contagioso...Era davvero bella quando sorrideva, ma non la aveva vista sorridere spesso, certo c'erano i sorrisi di circostanza, quelli rivolti alle infermiere, ai pazienti e ai loro famigliari, ma lui era un attento osservatore e sapeva distinguerli da quelli sinceri, in cui i suoi occhi si illuminavano come se sorridessero a loro volta, che comparivano di rado.

-Grazie...davvero.- le disse puntando gli occhi su di un punto imprecisato, incapace di sostenere lo sguardo di lei, che si limito ad rivolgergli un cenno riconoscente. Era rimasta colpita dalla serietà con cui aveva pronunciato quelle parole e sapeva quanto gli era costato farlo, mostrarsi così vulnerabile ai suoi occhi non era semplice per lui. Si sedette accanto lui che ora, dopo essersi risistemato i jeans, sembrava seriamente intenzionato a dormire, e chiuse gli occhi a sua volta. Era stanca, dannatamente stanca: pensare gli risultava terribilmente difficile, ogni pensiero gli costava una forza che non aveva, non riusciva neppure ad aprire gli occhi, le palpebre non gli ubbidivano, risultavano pesanti come piombo. Così scivolò nel sonno, consapevole della sua presenza al suo fianco.

 

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Apri gli occhi e guardi l'orologio: è mezzanotte passata,è ufficialmente natale. Ti volti verso House, gli occhi ancora chiusi, la fronte riversa sul petto, sorretta dalla mano e gli sussurri uno stanco -Buon natale- lui apre gli occhi come se la tua voce lo avesse risvegliato da un profondo stato comatoso. Ti osserva per qualche istante poi il suo sguardo si poggia sulle lancette dell'orologio che si trova sopra la porta. il suo viso si contrae in una smorfia di disappunto, che ben presto diviene dolore non appena tenta di alzarsi dal freddo pavimento sul quale giacete entrambi. Lo vedi dirigersi con fatica verso un armadio ad ante e spalancarlo, lo senti emettere un grugnito di frustrazione quando lo trova vuoto ma non demorde ispezionando uno ad uno i cassetti che si trovano appena sotto di esso fino a quando non ne estrae un paio di coperte che stende su pavimento con espressione trionfante per poi girarsi verso di te e domandarti con un sorriso malizioso- da che parte del letto dormi?-

  
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