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Autore: Arrow of the Mockingjay    02/07/2014    0 recensioni
un giorno ho pensato a come potrebbe essere la storia di Rue, la tenera ragazzina del distretto 11. Dalla mietitura, alle interviste, insomma tutto il percorso prima e durante gli Hunger games... spero vi piaccia e.... buona lettura!!!
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una mano delicata mi accarezza i capelli e per un momento credo di essere a casa e che tutto sia stato solo un brutto sogno. Appena inizio a svegliarmi sento una voce che canta la stessa canzone che mi cantava mia mamma quando ero più piccola. Apro gli occhi e vedo Seeder, era lei che cantava. –Dai Rue, vestiti e poi vieni a fare colazione- mi dice e poi esce dalla stanza. Io mi alzo e mi metto i vestiti che sono appoggiati sullo schienale di una sedia. Dopo colazione mi reco al cento di addestramento con Tresh. Arrivati lì ci dividiamo. Mi guardo attorno, quasi tutti gli altri tributi sono più grandi di me a alcuni hanno un’aria molto minacciosa. Passo da una postazione all’altra e provo un po’ tutto quello che c’è. Ho notato che Cato, il ragazzo dell’1, si arrabbia molto facilmente e quando vedo il suo coltello abbandonato sul pavimento non resisto alla tentazione di prenderlo. Dopo averlo preso senza farmi notare mi arrampico e mi nascondo tra le corde che sono appese tra il soffitto osservando la scena: Cato si è arrabbiato con un altro tributo e lo incolpa di avergli rubato il coltello. Mi scappa una risatina che attira l’attenzione di Katniss, la volontaria del 12, che mi guarda e sorride. I giorni passano; Tresh ha provato a insegnarmi qualche mossa per i combattimento corpo a corpo ma senza successo, sono troppo minuta per riuscire a sconfiggere qualcuno… io invece, sono riuscita a insegnargli ad arrampicarsi più velocemente nonostante la sua mole. Oggi è il giorno delle sessioni private. Quando è il mio turno mi alzo dalla lunga panca su cui eravamo seduti in attesa del nostro turno. Entro nella sala e gli strateghi si zittiscono e mi fissano. Faccio un bel respiro e mi arrampico sulle corde appese al soffitto. Mentre passo da una corda all’altra immagino il frutteto dove lavoravo con la mia famiglia che mi manca tantissimo. Mi distraggo un attimo e cado, rimango sul pavimento freddo stordita dalla caduta per qualche secondo, ricomincio a lanciarmi da una parte all’altra della stanza senza più toccare terra fino alla fine del tempo a mia disposizione. È sera e tutti ci sediamo sull’enorme divano verde davanti alla tv per scoprire i risultati delle sessioni private. –Ricordatevi che più un punteggio è alto, più sponsor avrete- ci dice Chaff. Vedo comparire una mia foto con sotto un 7, Tresh invece ha preso 8. la sorpresa più grande della sera è l’11 di Katniss, di solito i tributi del 12 sono ancora più scarsi di noi dell’11; mi chiedo cosa abbia fatto per impressionare gli strateghi al punto di meritarsi un 11… Chaff e Seeder si congratulano con noi poi andiamo a dormire. Mi sdraio nel letto esausta e mi addormento subito. Mia sorella Jen sta correndo in mezzo a un prato, piange. Dietro di lei vedo Darren, Alice, Emily e per ultima Melanie. Melanine cade e gli altri le si raccolgono attorno, è morta. –È colpa di Rue! Se non fosse andata agli Hunger Games ci avrebbe procurato il cibo!- esclama pieno di rabbia Darren, una alla volta tutte le mie sorelle fanno la fine di Melanie, incolpandomi della loro morte. Mi svegli di soprassalto: era un sogno, solo un brutto sogno. Guardo l’ora: le 8 e 30. decido di farmi una doccia per provare a rimuovere l’immagine delle mie sorelle morte dalla testa. Quando esco dal bagno vedo Seeder seduta sul mio letto. –Ciao piccola Rue- mi saluta senza quell’allegria che ha Shayla, Seeder ci è passata e sa come ci si sente il giorno prima dell’inizio degli Hunger Games. –Dai vieni, Shayla ti sta aspettando per provare il vestito per le interviste.- mi dice circondandomi le spalle con un braccio. Mentre andiamo all’ascensore dico a bassa voce: -Shayla è strana…- lei mi risponde a tono dicendo: - Si, direi che è un po’ matta…- scoppiamo entrambe a ridere, è la prima volta che rido da quando ho lasciato casa mia… Seeder mi lascia con la mia stilista che mi prende le misure per farmi il vestito. Non so perché non usa le stesse che ha usato per il vestito per la parata… dopo circa un’ora il mio vestito è pronto. Me lo infilo. È azzurro e mi arriva fino alle ginocchia ed è molto grazioso. –Bellissima! Ecco: queste sono le tue scarpe e questi li metti in testa- esclama porgendomi degli stivaletti bianchi e 3 piccoli fiorellini. Quando sono pronta Shayla mi prende per le spalle e mi porta davanti allo specchio. Mi guardo a lungo. Il vestito azzurro sta benissimo con la mia carnagione olivastra e i fiorellini spiccano tra i capelli scuri. –Ecco! Vedi quella ragazza bellissima nello specchio? Ti piace?- mi chiede –si- rispondo timidamente –Oh grazie lo so che sono bellissima!- esclama facendomi l’occhiolino –No. Scherzo! Parlavo di te! Oggi sei tu la star!- continua poi. Proprio non capisco come faccia a essere così allegra oggi. Il pomeriggio passa in fetta insieme a Chaff, Seeder e Tresh mentre proviamo l’intervista e presto arriva il momento di quella vera. Uno dopo l’altro tutti i tributi fanno la loro intervista e quando il ragazzo del 10 finisce, faccio un bel respiro e salgo sul palco. Cesar mi accoglie gentilmente e mi fa sedere. –Quale sara il tuo punto forte nell’arena?- mi chiede –Sono difficile da prendere, e se non mi prendi non puoi uccidermi.- rispondo alzando la testa in segno di orgoglio anche se dentro sono invasa dalla paura. –Non lo farei neanche in un milione di anni- mi dice Cesar ma so che nell’arena cercheranno di uccidermi. –Chi c’è a casa che tifa per te?- mi chiede Cesar io esito un attimo prima di rispondere, pensare a casa mi rende triste –Le mie sorelline Melanie, Alice, Emily, Jen; mio fratello Darren e mia mamma…- rispondo in fine con la voce rotta da un nodo che mi si è formato in gola. L’intervista finisce e quando dietro le quinte Seeder mi abbraccia mi lascio andare, piango tutte le lacrime che si erano accumulate dentro di me negli ultimi giorni, piango per le mie sorelline, piango per mio fratello, per mia mamma, piango perché so che non tornerò più a casa, non riedò mai i ciliegi in fiore nel frutteto in cui lavoravo… Seeder lascia che io mi sfoghi. Quando alzo la testa per guardare lo schermo vede Katniss salire sul palco, indossa un vestito lungo rosso fuoco. Alla fine dell’intervista fa una piroetta e il vestito riflette la luce in modo che sembri fatto di fuoco lasciandomi a bocca aperta. Dopo di lei il ragazzo del 12 fa finire le interviste in modo del tutto nuovo dichiarando il suo amore segreto per Katniss. Torno in camera mia e mi butto sul letto e butto la faccia sul cuscino per soffocare i singhiozzi. Sento un mano che mi tocca la spalla, mi volto e vedo Seeder. Nessuna delle due dice niente, deve essere dura anche per lei: ogni anno vedere ragazzi che poi muoiono nel gironi tre giorni al massimo. Quando sta per uscire dalla stanza le dico in un sussurro: -Grazie di tutto. Mi hai fatto sentire a casa- è vero con lei mi sentivo al sicuro, come a casa. –Anche tu- mi risponde sorprendendomi ed esce sospirando dalla mia camera. ********************************************************************************************************************************************************************************************************************************************* Ecco qua il nuovo capitolo. Ci ho messo un po’, lo so ma ho avuto un sacco di impegni ma finalmente eccolo qua!!!! Spero vi piaccia!
   
 
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