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Autore: kamy    03/07/2014    2 recensioni
[Ispirata alla canzone Echo di Jason Walker].
Tony fa parte degli Avengers da tre anni. Si fida del Leader, anche se Capitan America cerca di convincerlo a diventare leader al suo posto.
E se scoprisse che tutto quello che ha vissuto fin'ora è stata solo una menzogna?
Genere: Azione, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap.1 Ritrovamento tra i ghiacci


Perché c'è tanto silenzio 
Sono solo, solo 




Tony fece oscillare il bicchiere, i cubetti di ghiaccio al suo interno tintinnarono contro il vetro. 
“Allora, Jarvis, novità dalle intercettazioni delle chiamate di Nicky?” domandò. 
“Dodici chiamate alla signorina Hill, quindici all'agente Romanoff, due all'agente Barton, tredici al Capitano Rogers, quarantadue al suo numero personale e sedici criptate” elencò Jarvis.

Tony inarcò un sopracciglio, allargò le gambe. 
“Criptate? Chi ha chiamato?”. 
“Il destinatario è sconosciuto, ma secondo le registrazioni vocali è il fratello minore del generale Fury”.

Tony si alzò di scatto, e si toccò i bracciali dell'armatura. 
“Fury ha un fratello?” chiese.

“L'ultima traccia di lui è riconducibile ad una base al Polo Nord, signore”.

Tony sogghignò. 
“Lascia dodici Mark a guardia della casa, e tieni aperta la comunicazione con gli Avengers. Si va al polo, Jarvis”.

“Non credo che il Capitano Rogers ne sarà entusiasta, signore” ribatté l’intelligenza artificiale.

Tony sbuffò, e raggiunse la finestra. 
“Escludilo. Voglio proprio divertirmi” disse. Guardò il vetro, osservò il riflesso dell'armatura venire verso di lui e si voltò di scatto, facendosela aderire addosso. Il vetro si abbassò e lui si gettò nel vuoto; spiccando il volo. Sorvolò l'oceano, virò fino a vedere sullo schermo una base contrassegnata dal simbolo SHIELD. Atterrò, si guardò intorno e vide due agenti camminare verso di lui. 
“Signor Stark! È successo qualcosa?” domandò quello sulla destra. Tony avanzò, alzò l'elmo dell'armatura, la neve cadde sul suo volto facendogli arrossare il naso e rizzare i peli del pizzetto. 
“A New York si muore dal caldo, ho pensato di prendere un po' di ghiaccio” scherzò.

L'agente sulla sinistra gli indicò la base con la mano coperta dal guanto di lana, abbassò l'arma e sorrise da sotto il cappuccio ricoperto di neve. 
“Venga, le offriamo una cioccolata calda!”.

Tony annuì, seguì i due agenti nella neve fino ad entrare nella base. Passò di fianco ad una fila di computer, infilò una pennetta e continuò ad avanzare fino ad un tavolo con altri cinque agenti seduti. Una si alzò, sorrise, e indicò la sedia. 
“Signor Stark, si accomodi!” disse, con tono cinguettante. Una seconda roteò gli occhi, bevve due sorsi da una tazza.
“È inutile che fai la civetta, è fidanzato”.

Tony rise, si sedette e rilassò le spalle socchiudendo gli occhi. 
“Oh, davvero? Questa mi suona nuova!”.

Un agente si sfilò il cappello, scrollò le spalle e versò una tazza di cioccolata nel bicchiere davanti a Tony. 
“Allora posso provarci con la sua segretaria?”.

Tony si accigliò aggrottando la fronte, grugnì e si alzò stringendo la tazza. 
“No… E per punizione, niente autografo” disse.

Un secondo agente s'imbronciò, un terzo sbuffò. 
“Non è giusto!” esclamò un quarto.

Tony ghignò, abbassò l'elmo e osservò i dati sul proprio schermo; spalancò gli occhi. Indurì lo sguardo, indietreggiò e dilatò le narici. “Nemmeno tenere un soggetto potenzialmente pericoloso sotto ghiaccio, sottoponendolo ad esperimenti illegali in almeno cinquantasette paesi”.

Gli agenti si alzarono spalancando gli occhi, uno attivò gli allarmi che iniziarono a suonare.

Tony spiccò il volo, si infilò nel corridoio sentendo degli spari ticchettargli sull'armatura; svoltò un angolo e sparò con i laser a degli agenti, l'allarme suonava facendogli fischiare le orecchie. 
“Jarvis, disabilita i sistemi di sicurezza di questo posto e informa Nicky che nelle sue basi SHIELD ci sono più infiltrati di quanto credeva” ordinò. Volteggiò tra una serie di agenti, si sentì afferrare per la gamba e spinse con i repulsori facendoli cadere contro i muri; le pareti esplosero e lui si spinse in avanti passando attraverso un buco. 
“Contatto gli Avengers, signore?”. 
“No, spegni solo quel fottuto coso!” urlò. Sfondò una porta di metallo con una spallata, rotolò in terra e si mise in ginocchio alzando il capo. Spalancò gli occhi vedendo un blocco di ghiaccio, Steve Rogers era steso immobile circondato da apparecchiature, il corpo nudo visibile sotto lo strato di ghiaccio. 
“Non è possibile” sussurrò Tony. Sentì una serie di tonfi e delle esplosioni alle sue spalle. 
“Signore, nemici con artiglieria pesante in avvicinamento” informò Jarvis. Tony si morse il labbro, si alzò e afferrò il blocco di ghiaccio. 
“Via da qui e fai esplodere tutto!” ordinò. I propulsori si attivarono facendolo schizzare fuori dalla base, una serie di esplosioni rimbombarono e il fumo salì fino ad avvolgere l'armatura in volo con stretto il blocco di ghiaccio.

  
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