Ecco a voi il secondo
capitolo!! Wow, avete recensito in tantissime e, a parte il fatto che
vedo che questa fic piace più o meno siete tutte d' accordo
nel dire
che.... Sasuke è un vero bastardo! Heheh.. infondo non
è colpa sua
dai!... Vabbè è colpa sua dai X°°D
E il bello è
che non avete
ancora visto nulla...
Che sate facendo ancora
qui? Leggete su!
Sasuke
sbattè le palpebre
aperte e fissò la faccia addormentata di Naruto. In qualche
modo
durante la notte erano stati attirati l’uno verso
l’altro e si
avvolgevano a vicenda, come amanti. In silenzio, per non svegliare
Naruto, si districò dal suo abbraccio e si diresse verso il
bagno a
fare la doccia. Aveva una lunga giornata davanti a sé e la
notte non
sarebbe stata molto meglio.
Naruto si svegliò solo per notare
che Sasuke se n’era andato. L’ aveva probabilmente
lasciato per
non vederlo. Naruto sbuffò. Come poteva essere innamorato di
un tale
bastardo? Si diresse verso la doccia e stette sotto la acqua calda a
pensare al party, che Mikoto aveva insistito per avere, al fine di
celebrare sia il ritorno di Naruto sia il matrimonio. Naruto non
pensava che a Sasuke facesse piacere celebrare il suo matrimonio con
lui. Si cambiò rapidamente con i suoi blue jeans strappati e
la
maglietta grigia con le iniziali di New York su di essa.
Probabilmente la famiglia lo attendeva per fare colazione.
Si
sorprese di trovare solo Mikoto seduta al tavolo della prima
colazione. "Buon giorno, Naruto" gli sorrise lei.
"Sasuke
è andato presto in ufficio e non tornerà fino al
party di
stasera.”
Naruto assentì. Sasuke probabilmente lo stava
evitando. Mikoto e Naruto ringraziarono in silenzio ed iniziarono a
mangiare.
"Naruto, che cosa indosserai stasera?" chiese Mikoto improvvisamente. "Il completo che avevo indossato per il matrimonio" rispose con un alzata di spalle. Lui non si curava realmente di ciò che indossava. Una volta, il pensiero di danzare con Sasuke in uno dei famosi party Uchiha lo avrebbe eccitato, ma adesso tutto quello che poteva pensare era un modo per lasciare il party prima possibile.
"Baggianate! Oggi andremo a fare shopping per il party!" gli disse Mikoto felicemente.
Naruto accennò un sì, non voleva turbare Mikoto, che era sempre carina con lui. "Tuo padre ci diceva sempre quanto tu volessi venire ad una delle nostre feste quand’eri un bambino" continuò Mikoto mangiando, ignorando il silenzio di Naruto.
"Dal
momento che questa è la tua
prima festa come un Uchiha, devi essere al meglio!"
disse.
Naruto assentì. Lui voleva andare e vestirsi, ma non
vedeva quale differenza avrebbe potuto fare. Era stato un falso
matrimonio, e tutti al party lo avrebbero saputo.
"Naruto,
prima ero un po’ preoccupata per questo matrimonio, ma ora
vedo che
potresti rendere Sasuke felice se solo voi due vi lasciaste andare"
Mikoto rilassò la mano sulla sua. "Voglio che tutti e due
siate
felici"
"Mikoto" Naruto cominciò a deglutire
con difficoltà.
"Naruto, so che ami mio figlio e so che
puoi renderlo felice"
"Il problema è che lui non
ama me, Mikoto-san"le disse tristemente Naruto.
"Oh,
Naruto, basta dargli tempo" continuarono mangiare in silenzio
persi nei loro pensieri.
Viaggiarono in città in un
confortevole silenzio. Naruto guardava fuori dal finestrino notando
tutti i cambiamenti. Le strade erano più nuove, i negozi
più
luminosi e osservò come il business stesse fiorendo nella
piccola
città.
"Sasuke e tuo padre hanno apportato dei
miglioramenti, hanno messo un sacco di soldi in città" disse
Mikoto notando quanto sembrasse eccitato e ansioso.
"È
passato molto tempo da quando sono stato in città. Mio padre
era
sempre preoccupato che mi accadesse qualcosa" disse Naruto.
"Perché?" Mikoto si girò a guardarlo. Naruto
alzò
solo le spalle.
"Era davvero strano, a mio padre non
piaceva quando mamma voleva venire in città" Naruto sembrava
pensieroso.
"E riguardo alla scuola? Non andavi a scuola
qui?"chiese curiosa.
"No, avevo degli insegnanti
privati" Naruto la guardò con un sorriso.
"Ero un
bambino solitario, senza amici" disse lui.
"Ora hai
noi caro" Mikoto gli accarezzò il ginocchio.
La
limousine si fermò e l’autista aprì la
porta per loro. Naruto
guardava nervosamente la vetrina. Non sapeva se poteva permettersi
questo posto.
"Non preoccuparti Naruto, metteremo tutto
sulla carta di Sasuke" Mikoto portò Naruto nel negozio.
Furono
accolti con entusiasmo da due giovani signore e dal gestore del
negozio.
"Benvenuta, Uchiha-san, che cosa possiamo fare
per lei oggi?" chiese l’ uomo calvo con gli occhi piccoli e
lucenti.
Il manager del negozio e
suoi collaboratori gli fecero girare la testa; Naruto guardava
stupito tutti i vestiti che gli stavano ficcando. Era da molto tempo
che Naruto non andava a comprare vestiti firmati. Anche quando i suoi
genitori erano in vita preferiva un abbigliamento normale. Egli
indossava sempre jeans con magliette o maglioni, ma di avere Gucci,
Armani e capi di abbigliamento Hugo Boss ... non era davvero il tipo.
"Mikoto-san, davvero questo non è necessario"
morse le sue labbra nervosamente guardando con ansia i vestiti.
Mikoto scosse la testa, pensando che probabilmente Naruto non
era mai stato viziato prima d’allora.
Tirò fuori l'abito
Versace, era bellissimo e Naruto avrebbe fatto davvero successo tra
le persone. Lo avrebbe potuto indossare senza un papillon o una
cravatta, pensò. Aveva un blazer nero con i suoi
corrispondenti
pantaloni neri e camicia nera aveva delle pallide strisce rosse.
Sapeva suo figlio avrebbe preferito che Naruto indossasse qualcosa di
più tradizionale, ma Naruto era troppo selvatico, troppo
giovane per
un vecchio muffoso vestito o uno smoking. Suo figlio sapeva avrebbe
indossato un semplice abito nero con una camicia bianca e cravatta
rossa. Il rosso nella camicia di Naruto sarebbe andato perfettamente
d’accordo con quello della cravatta di Sasuke .
"Le
prendiamo tutte, Cho-san!" disse al gestore del negozio sotto
l’enorme incredulità di Naruto.
Dopo molto shopping, Mikoto
e Naruto pranzarono in un locale e Mikoto parlò di come era
eccitata
riguardo alla festa. "Non sei eccitato, Naruto?"chiese.
Naruto scosse la testa. "No, sono nervoso" le disse
mentre mangiava.
"Perché?"era un po' curiosa.
"Non so se riuscirò ad adattarmi!" le disse Naruto
con un sorriso traballante. Mangiarono in silenzio e subito dopo
andarono a casa.
Sasuke fece gli scalini due per volta,
voleva fare una doccia e cambiarsi prima dell'arrivo di Naruto.
Sapeva che sua madre lo aveva portato a fare shopping in quanto l'
aveva chiamato in ufficio. Sasuke sorrise, se qualcuno poteva portare
Naruto a fare shopping, questa era sua madre. Sperava che Naruto
avesse preso qualche abito decente al posto di quegli stracci che
indossava solitamente. Il ragazzo era una bellezza; lo aveva notato
il giorno prima quando si erano sposati. Naruto era bellissimo e
voleva che lui avesse più fiducia in se stesso.
Doveva
ammettere che il ragazzo aveva coraggio. Naruto gli dava sempre
contro, e per qualcuno come lui, abituato a farsi obbedire in ogni
suo comando, era un gradevole diversivo.
Aveva anche cominciato a
far diventare matto Naruto, solo per vedere i suoi occhi scurirsi di
rabbia e le sue guance arrossire.
Sasuke scosse la testa.
Doveva ricordarsi che Naruto era lì solo per un anno e non
poteva
esserci già affezionato.
Quando ritornarono i domestici
presero tutti i loro pacchetti per metterli nella sua camera. Naruto
non sapeva cosa fare, il party era solo fra un paio d'ore e lui non
voleva star seduto nella sua camera. Decise di andare a passeggiare
nelle scuderie per vedere i cavalli.
"Ti sei perso?"
gli chiese un uomo alto coi capelli neri. Naruto era sussultato alla
prima occhiata, avrebbe giurato che fosse Sasuke ma aveva un aspetto
diverso. L'uomo aveva corti capelli neri e gli occhi marrone
delicato.
"Ti sei perso?" ripeté chiaramente
divertito dal fissare di Naruto.
Naruto scosse la testa. "No,
volevo vedere i cavalli" disse entrando nella scuderia seguito
da vicino dall'uomo.
"Il mio nome è Sai, a proposito ti
posso mostrare io i cavalli" gli disse inchinandosi.
"E’
un piacere conoscerti Sai, io sono Naruto" disse inchinandosi a
sua volta e continuando a camminare.
"Ah, allora tu sei
il famoso Naruto che ha sposato il lord e il capo della casa"
imitò Sai.
Naruto si accigliò. Lo ignorò e
continuò invece
a camminare fino alla stalla con l'etichetta Kyuubi.
Il
cavallo era magnifico; era di un bellissimo color bruno-rossastro con
una criniera e una coda nero notte. Naruto poteva già dire
che non
gli piaceva stare in gabbia. Senza pensarci aprì la gabbia e
andò
ad accarezzarlo.
Sai era così occupato ad osservarlo che
notò solo alla fine quel che il giovane padrone aveva
fatto.
"Uchiha-san, la prego di uscire da lì" fece
diventare la sua voce calma, ma dentro era spaventatissimo.
Kyuubi
era uno dei cavalli più nuovi nella tenuta. Ma era
selvatico, e
nessuno dei domatori era stato in grado di avvicinarsi a lui. Anche
l'Uchiha aveva provato, ma il cavallo prendeva a calci qualsiasi cosa
o persona cercasse di avvicinarsi a lui. C'erano voluti dieci uomini
per portarlo nella stalla, e non lo avevano ancora ne strigliato ne
portato a fare esercizio da allora.
Naruto lo guardò confuso,
ma scelse di ignorarlo, camminò verso il volubile cavallo
sussurrandogli parole affettuose e accarezzandogli il naso.
"Gli
piaccio, non capisco cosa ci sia da preoccuparsi" disse Naruto
appoggiando la testa sul cavallo e accarezzandolo gentilmente.
Sai
era stupefatto, non aveva mai visto il cavallo così,
così calmo.
Non calciava o tentava di mordere Naruto, l' inferno faceva le fusa
sotto il tocco di Naruto.
Naruto corse velocemente su per le
scale per vestirsi per la festa, aveva dimenticato che si supponeva
che fosse atteso come amorevole marito fino a che Sai non lo
commentò.
“Non dovresti essere alla grande festa questa
sera?” chiese guardando Naruto strigliare il cavallo.
Naruto
smise bruscamente con molto dispiacere di Kyuubi. “Mi
dispiace Kyu”
disse mentre accarezzava il cavallo.
Corse fuori dalla stalla
e per tutto il tragitto fino a casa e saltò in doccia.
Sasuke camminava all’entrata della sala da ballo, gli ospiti sarebbero arrivati e Naruto non sarebbe stato lì ad accoglierli.
“Dov’è andato dopo che siete tornati a casa dalla città?” chiese a sua madre frustrato.
La madre alzò le spalle, bellissima nel suo vestito blu pallido.
“Non lo so, caro. Ma per favore smettila di fare così!” Sasuke smise di camminare e di tirare la sua cravatta.
“Farà meglio ad apparire presto o lo picchierò!” borbottò Sasuke adirato.
“Huh, vorrei solo che ci provassi” disse Naruto con gli occhi fiammeggianti entrando in sala
“Mikoto-san” camminò fino a sua suocera e le diede un bacio sulla guancia “Sei bellissima” disse ignorando lo sguardo arrabbiato di suo marito.
Sasuke non potè fare a meno di notare quanto avvenente sembrasse Naruto.“Era ora che arrivassi!” disse strattonando Naruto verso di lui.
“Lasciami andare, bastardo!”
“Basta!” Mikoto-san sembrava furiosa.
“Agisci come si conviene alla tua età Sasuke, caro sei bellissimo” prese l’ altro braccio di Naruto.
Naruto diede a Sasuke un sorriso soddisfatto. Qui sei tu il pazzo, voleva dirgli, ma si accontentò di tirar fuori la lingua a Sasuke quando Mikoto non stava guardando. Sasuke rafforzò la stretta attorno all’avambraccio causando un fremito a Naruto. Sapeva che Sasuke lo stava avvisando. Sarebbe stata una lunga notte.
Era una lunga notte, Naruto era annoiato e la sua faccia gli faceva male per tutti quei sorrisi.
Lui doveva fingere di essere pazzamente innamorato del bastardo, il che non era stato un problema fino ad allora, ma odiava come Sasuke rideva, sorrideva e baciava la sua guancia quando gli ospiti si congratulavano con loro per il loro matrimonio. Era tutta una bugia di facciata.
Sasuke si irrigidì accanto a lui all’ improvviso, lasciando andare il suo braccio, Naruto spostò lo sguardo da Sasuke per dirigerlo verso la coppia in piedi sulla porta.
Bene, inizia il divertimento, pensò Naruto. La donna con i suoi riccioli d’ oro ammucchiati in alto sulla testa, sopra un magnifico vestito argento senza spalle, corse nelle braccia di suo marito. Lo guardò con un sorriso adorante e Naruto non poté fare a meno di sbirciare il volto di Sasuke.
Sasuke non aveva più quel falso sorriso; era stato rimpiazzato da un piccolo sorriso genuino e da uno sguardo desideroso nei suoi occhi neri. Doveva aver sentito lo sguardo di Naruto su di sé perché quell’espressione sparì e fu sostituita dalla sua normale espressione senza sentimenti.
Naruto non poté fare a meno di sentirsi geloso. La coppia era seguita da vicino da una giovane ragazza dell’età di Naruto con dei corti capelli neri e un semplice vestito nero che camminò verso di loro.
“Oh, Sasuke, che bello vederti!” esclamò la donna bionda conosciuta come Hyuuga Temari. Gettò le braccia intorno a Sasuke e lo abbracciò. Naruto digrignò i denti e sorrise. Voleva davvero strappare via la donna da Sasuke e dirle che lui era suo ma non poteva...
“Ehi, finalmente Sasuke ha messo la testa a posto!” disse Neji colpendo la mano di Sasuke. Naruto aspettò pazientemente di essere presentato, dato che sia Temari che Neji parevano ignorarlo.
Sasuke rise. “Questo è mio marito Naruto” disse portandolo avanti. Naruto si inchinò e sorrise.
“Naruto, questo è il mio miglior amico Neji e sua moglie Temari” continuando con le presentazioni.
Sia Temari che Neji accennarono un inchino. Temari portò avanti la ragazza tranquilla e la presentò come la cugina di Neji, che sarebbe rimasta con loro fino alla fine dell’anno.
Naruto si inchinò di fronte alla povera ragazza, che sembrava persa e confusa.
Come Sasuke, anche gli Hyuuga guardarono fisso Naruto. La sala era gloriosamente decorata e piena di cibo e bevande tutt’ attorno. Naruto notò che Hinata, la cugina di Neji sembrava tanto annoiata quanto lui. Naruto era così impegnato lì intorno che non si era nemmeno accorto che Sasuke aveva chiesto a Temari di ballare. Dentro di lui stava ribollendo: il bastardo non gli aveva chiesto nemmeno una volta di ballare ne se volesse bere o qualcosa da mangiare.
“Temari, vuoi ballare?” le chiese in piedi e offrendole la mano.
Temari guardò suo marito che accennò ad un si con la testa segno che approvava.Se ne andarono sulla pista da ballo, mentre l’ attenzione di Neji veniva catturata da qualche altro ospite.Naruto afferrò la mano di Hinata e la portò via con sé.
“Uchiha-san, io non ballo!” protestò.
“Non voglio ballare, però tu sembri annoiata e lo sono anch’io perciò perché non evitiamo questo posto e troviamo qualcosa di divertente da fare?” trascinandola fuori. Il bastardo poteva avere il suo party e danzare con la sua ex anche tutta la notte per quanto lo riguardava.
Camminarono attraverso i giardini, Naruto teneva la mano di Hinata nella sua, e per gli altri potevano avere l’ aspetto di due amanti che facevano una passeggiata.
“Dove stiamo andando?” chiese finalmente Hinata rimuovendo la sua mano dalla presa di Naruto.
“Ho pensato che potremmo andare a piedi fino alle stalle, ho un amico che voglio vedere” disse sorridendole.
Hinata annuì. Era bello che qualcuno si interessasse effettivamente a lei. Adorava suo cugino e sua moglie, ma loro la ignoravano per la maggior parte del tempo.
Vicino alle stalle, sentirono della musica e risate sembrava che la famiglia Uchiha non fosse l’ unica a festeggiare.
Sai li notò prima di chiunque altro e andò di corsa ad incontrarli.
“Benvenuti, Uchiha-san e ospite” disse sorridendo ad entrambi.
Sai li condusse rapidamente dove un gruppo di impiegati della proprietà stavano mangiando, bevendo e ridendo.
“Ehi, questo è Uchiha Naruto, il marito del capo!” urlò cercando di farsi sentire sopra tutto quel rumore.
Gli soffiarono delle sedie, birra e cibo. Naruto ed Hinata si presentarono e si godettero presto lo spirito brillo del gruppo.
Sakura che era sposata con Rock Lee li guardò curiosa fino alla fine delle presentazioni.
“Sono curiosa, perché siete qui invece che con loro?” disse indicando curvando il braccio verso la magione.
Sorprendentemente fu Hinata che timidamente rispose. “É così dannatamente noioso lì!”lei ridacchiò prendendo un sorso della birra con cui Kiba sembrava così ansioso di rifornirla. Tutti quanti risero e continuarono a ballare, ridere e bere.
Sasuke non poté fare a meno di mettere a confronto Temari con Naruto. Lei era bellissima, affascinate e sofisticata. Guardava il suo tocco particolare con i doveri di padrona di casa, ingaggiava conversazioni con le persone, offriva da bere, danzando e ridendo con suo marito. Suo marito il suo miglior amico, Sasuke non poteva togliere i suoi occhi da Temari.
“Se non fai attenzione le persone cominceranno a parlare” disse Kakashi quando venne accanto a lui.
“Che cosa intendi?” domandò Sasuke irritato.
“Beh, di come tu continui a guardarla così e presto, si chiederanno se la sparizione di tuo marito centri qualcosa con Temari” Kakashi osservò Sasuke guardare per la sala da ballo notando per la prima volta che Naruto effettivamente mancava.
“Dov’è?” domandò.
“L’ ho visto uscire con la cugina degli Hyuuga non molto tempo fa” Kakashi sorseggiò il suo drink.
Sasuke accennò un ringraziamento con la testa e uscì. Era furioso. Come aveva potuto Naruto ignorare i suoi doveri e lasciare il party dato in suo onore?
“Allora l’ha finalmente notato?” chiese Mikoto gentilmente, quando Kakashi sedette accanto a lei.
“Glie l’ho dovuto dire. Era impegnato a mangiarsi con gli occhi Temari” accennando discretamente nella direzione della bellezza dai capelli d’ oro.
Mikoto scosse la testa tristemente. Quando suo figlio avrebbe realizzato che Temari era solamente stata un sogno infantile?
Sasuke poté sentire la musica diventare più forte quando si avvicinò al quartiere dei domestici vicino alle stalle. Si fermò quando notò Naruto nelle braccia di un uomo.Naruto ridacchiò quando Sai lo trascinò a ballare, la folla vociava fischiando il loro incoraggiamento.
“Costringilo, Sai!” sentì qualcuno urlare. Sai gettò la testa e si mise a ridere quando Naruto si chinò in basso, una delle sue gambe in mezzo a quelle di Naruto e un braccio attorno alla sua piccola schiena. Naruto sorrise e scosse la testa respingendolo.
“Avanti Naruto! Mi stai facendo sembrare cattivo!” Protestò Sai quando fece roteare Naruto in torno alla pista da ballo.
“Sei pazzo? Mi farai cadere!” Naruto rifiutò di essere “costretto“ non importava quanto il resto della folla sembrasse volerlo.
Sai sogghignò. “Prometto che non ti farò cadere!” supplicò.
Naruto rotolò gli occhi e annuì. Sai posò le sue ginocchia ancora una volta tra Naruto e lo portò veramente vicino al suo corpo. Si poté sentire eccitato quando Naruto si abbassò a terra.
“Penso sia abbastanza!” dichiarò una voce aspra. Sai lasciò Naruto alla svelta che cadde sul sedere.
Naruto strinse gli occhi verso Sai che gli diede uno sguardo di scusa e si abbassò per aiutarlo.
Sasuke camminò impettito fino a dove Naruto si stava togliendo lo sporco dai pantaloni. Strattonò Naruto verso di sè. Naruto boccheggiò al contatto così intimo con suo marito.
“Cosa pensi di stare facendo?” chiese Sasuke a voce alta. Il cuore di Naruto stava martellando, consapevole di ogni parte del suo corpo toccata da Sasuke. Ciò richiese una grande impegno da parte di Naruto per rispondere.
“Cosa?” chiese stupidamente. Hinata camminò velocemente verso di loro.
“Uchiha-san, la prego non sia cattivo con Naruto-kun, volevo andare fuori per un po’ d’aria fresca” gli disse nervosamente. Kiba, Rock Lee e Sakura vennero anche loro in difesa di Naruto.
“Ci dispiace per averlo trattenuto,Uchiha-san, voleva andarsene presto ma l’ abbiamo convinto a restare,” mentì Sakura.
Naruto divenne consapevole di quello che stava intorno a lui quando Sasuke lo lasciò e poi lo fulminò con lo sguardo.
“Avevo bisogno di andarmene via da te!” gli disse Naruto furiosamente tanto che Sasuke avrebbe dovuto chiedere spiegazioni da lui.
“Naruto, non è il momento” Sasuke afferrò Naruto per un braccio e lo spinse via da gruppo. Hinata sorrise scusandosi e li seguì velocemente.
“Lasciami andare!” Naruto spinse via il suo braccio.
“Perché hai questa brutta abitudine di afferrarmi così?” si massaggiò il suo povero braccio maltrattato.
Sasuke era silenzioso. Non voleva rischiare una scenata di fronte ad Hinata o gli altri ospiti.
I tre andarono dentro la sala da ballo come se non fosse successo nulla; Sasuke non lasciò il fianco di Naruto per tutta la notte. Tenne una stretta leggera ma forte su di lui. La festa continuò e Naruto non poté che sentirsi sempre più afflitto. Sapeva che Sasuke era arrabbiato ma non poteva farci nulla. Sasuke lo aveva fatto arrabbiare con il suo comportamento insensibile verso di lui. Almeno pensò che si era fatto degli amici quella sera, strizzò l’ occhio ad Hinata che sorrise ampiamente dall’altra parte della stanza.
“Vedo che siete sempre assieme alla mia cugina acquisita, Uchiha-san” disse Temari quando camminò verso di loro.
“Per favore chiamami Naruto” guardò nervosamente verso di lei. Era disgustoso scoprire quanti errori c’erano nel viso del suo rivale. Sorrise, ridendo di se stesso. Il suo rivale, non era nemmeno qualificato a quel titolo agli occhi di Sasuke.
Era bellissima! Poteva vedere perché Sasuke la amava.
“Sasuke-kun, ti dispiace se ballo con tuo marito?” chiese attaccandosi al braccio di Naruto.
Naruto la guardò sorpreso. Sasuke le sorrise; sperava che avrebbe sorriso a lui. “Certo che no, vai pure” lui mollò Naruto.
Naruto cedette educatamente e fece la strada verso la pista da ballo con Temari.
“Sai, Naruto, Sasuke è un mio buon amico e spero che tu lo farai felice” disse mentre danzavano.
Lui era silenzioso. Come si aspettava che lui colmasse il cuore di Sasuke quando lei lo possedeva già!?
“Farò del mio meglio!”
“Posso fermarvi?” il marito di Temari gli sorrise divertito mentre dava un colpetto sulla spalla di Naruto.
Temari sorrise “Mio caro marito, tu puoi interromperci quando vuoi!” lasciò andare Naruto con un sorriso e andò impazientemente fra le braccia di suo marito. Naruto poteva dire che erano innamorati. Neji guardava Temari con i suoi occhi d’argento con così tanto amore e gli occhi marroni di Temari traboccavano nei suoi. Sasuke, oh Sasuke non hai nessuna possibilità, e lui guardò verso suo marito che seguiva i movimenti della coppia. Naruto decise di averne abbastanza. Velocemente fece la strada per uscire dalla sala da ballo per la seconda volta quella sera. Si era già diretto verso la sua stanza ma proprio quando stava per aprire la porta, fu afferrato da dietro.
“Dove credi di stare andando?” chiese Sasuke adiratamente. Trascinò Naruto dentro la stanza e chiuse la porta.
Naruto sembrava furioso. “Perché mi hai sposato?” chiese disperatamente.
Sasuke non sapeva cosa fare. Il bambino sembrava disperato sull’orlo delle lacrime.
“Ti amavo, lo sai?” Naruto abbassò la testa e si asciugò le lacrime dalla faccia.
Sasuke s'irrigidì alla confessione. Guardò Naruto alzare quegli incredibili occhi blu su di lui pieni di infelicità.
“Volevo che mi sposassi per amore; pensavo che potessi amarmi!” Naruto si voltò via da Sasuke. Si abbracciò.
“Non mi vedi nemmeno! Non mi vuoi nemmeno!” disse più a se stesso che a Sasuke.
“Dirò a tutti che non ti senti bene” gli disse Sasuke con voce inespressiva prima di voltarsi e lasciare la stanza.
Naruto cadde sulle ginocchia quando gli sfuggì un lamento. A Sasuke non interessava nemmeno. Ridacchiò sonoramente. Stupido! Stupido!
Naruto notò che Sasuke non aveva dormito nel letto, così il bastardo aveva deciso di scappare, lo doveva immaginare che lo avrebbe fatto. Sospirò e si sedette sul letto, avrebbe dovuto veramente alzarsi. Era passato mezzogiorno e il suo stomaco brontolava per la fame. Decise che sarebbe sceso in cucina e avrebbe preso qualcosa da mangiare prima di andare a trovare Kyu. Era sicuro che Sai lo avrebbe lasciato cavalcare oggi.
Andò in cucina prendendo la strada degli inservienti e prese velocemente una mela prima di dirigersi verso le stalle.
Sai osservò Naruto venire vero di lui, il ragazzo era magnifico e non lo sapeva nemmeno. Si chiese se l‘Uchiha sapesse nemmeno del tesoro che aveva. Naruto vestiva con una semplice maglietta bianca con dei jeans stretti e sbiaditi e il sorriso smagliante sulla sua faccia fece rimanere Sai senza fiato.
Gli piaceva Naruto un po' di più di quello che avrebbe dovuto; essere attratto dal marito del capo non era corretto.
Gli fece un segno. “Allora, sei qui per vedere Kyuubi?” chiese sollevando un sopracciglio.
Il sorriso sulla faccia di Naruto si allargò. “Diavolo,si! Mi lasceresti cavalcarlo?” chiese andando verso di lui e fermandosi.
Sai si congelò, Kyuubi era pericoloso, e non pensava che all’ Uchiha sarebbe piaciuto se Naruto avesse cavalcato il cavallo. Aprì la bocca per dire a Naruto che non poteva ma quei suoi occhioni blu erano così pieni di ardente eccitamento che si trovò ad annuire. Sperava solo per amor suo che non si rompesse l’ osso del collo.
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Ogni
sabato mattina, Sasuke
amava passeggiare nella tenuta Uchiha, lo faceva con suo padre e suo
fratello prima che il bastardo scappasse con quei pochi soldi che il
padre gli aveva lasciato.
Suo padre gli diceva sempre che questa
terra era stata degli Uchiha per centinaia d’anni che un
giorno
sarebbe stata piena di bambini. Chiamava i bambini il futuro, e una
luce riempiva i suoi occhi quando pensava a questo futuro. Una volta,
Sasuke pensava che Temari avrebbe fornito quei bambini e adesso aveva
finito con innamorarsi del suo miglior amico e lui sposare Naruto.
Naruto, ora era un dilemma, la confessione del ragazzo la notte
scorsa lo aveva preoccupato. Non pensava minimamente di far durare la
farsa del matrimonio più di un anno e voleva essere sicuro
che il
ragazzo lo capisse. Era perso nei suoi pensieri quando sentì
le
grida e vociare nel recinto del bestiame. Andò velocemente
in quella
direzione, per vedere che cosa stava succedendo e fu vicino ad avere
un attacco cardiaco quando vide Naruto cavalcare
Kyuubi.
“Maledizione lo ucciderò!”
camminò velocemente,
spinse via il pensiero dell’ora silenziosa folla. Naruto
stava
sorridendo come un Clown sopra il cavallo; l’ idiota si stava
ammazzando da solo!
“Naruto” lo chiamò appena abbastanza
forte perché lo sentisse ma non abbastanza forte per farsi
sentire
dal cavallo.
Il biondo girò la testa per guardarlo con quei
grandi occhi, merda era nei guai a quanto pareva.
Rallentò
Kyuubi e portò rapidamente il cavallo verso Sasuke.
“Voglio
che scendi da quel cavallo, adesso!” gli disse Sasuke con
voce
dura. Era veramente arrabbiato, pensò Naruto.
Naruto annuì e
smontò lentamente con molto dispiacere da Kyuubi.
“Sai,
riporta questo cavallo alle stalle e dopo voglio parlarti!”
ordinò
osservando quando Naruto legò il cavallo alla palizzata e
uscì dal
recinto.
Quando Naruto lo raggiunse Sasuke si incamminò solo
quando fu sicuro che Naruto lo stava seguendo.
“Usuratonkachi”
gli disse Sasuke appena raggiunsero la loro stanza.
Gli occhi
di Naruto bruciarono di furia. Come aveva potuto? Come aveva potuto
trattarlo così? Lo aveva imbarazzato di fronte a tutte
quelle
persone, trattato come un bambino e adesso insultato.
“Non
ti voglio più vedere su quel cavallo!”
continuò perdendo
completamente la rabbia di Naruto.
“TU!!”
“Perché
tutto deve sempre riguardare te!” urlò.
Sasuke rotolò gli
occhi, Naruto era così melodrammatico, non vedeva che voleva
solamente tenerlo al sicuro.
“Tu non sei mio padre!”
continuò, la rabbia che cresceva di minuto in minuto.
“Quel
cavallo è pericoloso! Potevi rimanere ucciso!”
insistette
Sasuke.
“Andava bene! Non sono un bambino e non sono
stupido!” inveì camminando.
“Mi prendi in giro!”
borbottò Sasuke
Naruto lo guardò incredulo.
“Ha
preso la mia libertà, il mio diritto di scelta quando mi ha
costretto a sposarti!” urlò.
“Veramente, ti ho costretto?
Da quello che mi hai detto la scorsa notte forse siete stati tu e tuo
padre a giocarmi!” gli gridò dietro Sasuke.
Naruto si sentì
come se lo avessero appena schiaffeggiato.
“Non ho bisogno
che tu mi dica quello che devo fare, mio caro marito e forse ti amavo
una volta ma non più!” disse prima di andarsene
sfiorando
Sasuke.
“Dove stai andando?” Sasuke seguì Naruto
fuori
dalla stanza.
“Non puoi dirmi quello che devo fare e se
voglio cavalcare quel cavallo nudo allora lo
farò!” corse giù per
le scale.
Sasuke si massaggiò le tempie: quel ragazzo gli
faceva venire il mal di testa. Un gran brutto mal di testa, magari
avrebbe dovuto lasciarlo a New York.
Si rivolse ai suoi sudi
per lavorare. A Sasuke era appena passato il mal di testa quando la
sua porta fu aperta di colpo. Sua madre sembrava spaventata e
agitata.
“Che succede?” chiese spaventato dalla
risposta.
“Adesso,Sasuke, per favore stai calmo” disse
nervosamente sua madre.
“Che cosa ha fatto adesso!” chiese
rassegnato al suo destino.
“Beh, lui... Insomma, solo vieni
fuori!” Mikoto uscì evitando la porta seguita da
Sasuke.
Sasuke
sbarrò gli occhi e sbatté le palpebre poi
sbarrò gli occhi ancora
di più. Non poteva credere ai suoi occhi; se li
strofinò solo pere
essere sicuro che quello che vedeva era vero.
Naruto era sopra
Kyuubi e stava cavalcando il cavallo nudo.
Maledizione, aveva
bisogno di un drink ma prima doveva dare al giovane biondo una
lezione.
“Scendi da cavallo, Naruto!” disse in mezzo ai
denti.
“Costringimi!” lo sfidò Naruto per il
divertimento
di tutti i presenti.
Mikoto sospirò. “Naruto, caro per
favore vieni giù da cavallo!” chiese. Naruto
fermò il cavallo e
ne scese fieramente. Mikoto distolse gli occhi. Sasuke si tolse
rapido il blazer e lo mise attorno a Naruto, coprendolo.
Accompagnò
Naruto dentro casa senza curarsi di chi si prendeva cura di Kyuubi.
Voleva solamente mettere le mani attorno al collo di Naruto.
L’
omicidio sarebbe stato giustificato qui; stava facendo un favore al
ragazzo prima che si uccidesse lui stesso. Era dannatamente troppo
vecchio per queste cazzate!
Sasuke cedette dentro la loro
stanza e frustrato fece correre una mano in mezzo ai cappelli. Non
sapeva cosa fare con Naruto. Il ragazzo insisteva nel torturarlo,
perché non poteva semplicemente divertirsi a cavallo
tranquillamente
e poi, in un anno il matrimonio sarebbe finito.
“Che cosa
vuoi da me?” domandò Sasuke.
Naruto lo ignorò e alzando le
spalle si tolse il blazer di Sasuke, rimase lì guardando
Sasuke con
la sfida negli occhi. Sasuke non poté fare ameno di
meravigliarsi
fissando il corpo di Naruto. Sentì il proprio pene
contrarsi.
“Vedo...” lo beffò.
Afferrò rapido
Naruto e lo spinse duramente contro il suo corpo. “Mi
desideri”
mormorò dolcemente sul collo di Naruto. Prese il volto di
Naruto fra
le sue mani e guardò profondamente in quegli occhi
d’ un tratto
confusi. Sasuke baciò le sue labbra piene e lungo la sua
gola.
Naruto mugugnò e si mosse contro Sasuke inarcando
urgentemente il
collo esposto ai baci di Sasuke.
“Tu... vuoi questo?”
iniziò a far correre la sua lingua lungo il collo di Naruto
assaporando la salinità di quella pelle.
“Hmm, mio caro
marito” mormorò quando fece correre le mani lungo
la gabbia
toracica di Naruto. Le sue mani afferrarono i fianchi di
Naruto.
Naruto boccheggiò. “Sasuke!”
Naruto non
riusciva a respirare, i suoi sensi venivano alimentati dalla
sensazione dei baci di Sasuke, delle mani e del profumo che
emanava.
Sasuke strusciò lentamente la sua mano sulla coscia
di Naruto e sotto il suo ginocchio, sollevando le gambe sul suo
bacino. Si sfregò con forza contro Naruto, e
sentì la durezza del
ragazzo forzata contro la sua. Dolce, così dolce,
pensò Sasuke
premendo le sue labbra ancora una volta con quelle di Naruto, rapendo
la sua bocca senza preoccuparsi di essere lento e gentile. Se
qualcuno fosse venuto da loro in quel momento avrebbe visto due
uomini baciarsi come animali. I loro denti, labbra e lingua si
urtavano come una forza della natura. L’ aria era appesantita
dai
loro ansimi.
Sasuke si scosse e spinse via Naruto. Naruto perse
il suo bilanciamento e cadde sul pavimento. Chinò la testa
per darsi
il tempo di ricoprirsi, la frangetta a coprirgli la faccia.
Sasuke
continuò ad osservare Naruto, respirava pesantemente. Si
dibatteva
per riprendere i sensi.
Finalmente Naruto guardò in su verso
di lui, il suo petto sollevato e gli occhi pieni di miseria. Sasuke
lo fissò in modo assente e si alzò uscendo dalla
porta.
Naruto
si alzò lentamente dopo che Sasuke se ne fu andato.
Cacciò indietro
le lacrime che minacciavano di cadere dai suoi occhi, non era una
gracile donna e si rifiutò di piangere. No, avrebbe
preferito Sasuke
all’inferno!
“Spero che il tuo amore ti rifiuti, ti odi e
ti faccia sentire una merda” sussurrò. Si
vestì in fretta e si
rilassò sul letto.
Il tavolo da pranzo era
silenzioso, Sasuke rifiutava di dare spiegazioni a sua madre e Mikoto
era preoccupata. Lanciava spesso sguardi alla sedia vuota, dove di
solito si sedeva Naruto.
Rimpiangeva le sue azioni, ma Naruto
lo aveva spinto. Sasuke sperava che Naruto capisse che fra di loro
non poteva esserci nulla.
Mikoto scosse la testa. “Lo
rimpiangerai, Sasuke” spinse via il piatto e si
alzò.
Continua…
Finito!
E anche questa
è
fatta.
Beh, questo capitolo non
era dei più allegri, infatti se
continuiamo così Naru morirà di frustrazione!
Però...
provate
solo un attimo a immaginare (lo so che ci riuscite) Naruto che
cavalca nudo in mezzo ai prati stile amazzone...
OçççO
Naturalmente
Sasu non poteva fare altro che il teme anche in questo capitolo...
è
senza speranza, e l' ha capito persino sua madre!!
Comunque
ringraziamo kimmalfoy, Capitatapercaso, AkiChan83, ryanforever,
suicidal_love, Istry, Dark Soul, piccolaluna, Tensai86, sisi89, YUKO
CHAN e fujiima, che hanno recensito e che ci hanno fatto un sacco di
complimenti! I vostri commenti saranno tradotti e spediti all'autrice
e tra breve verrà postata anche una sua eventuale risposta.
Ringraziamo anche tutti i
nostri preferiti