Salve a tutti!! Dunque, inizio subito col ringraziare coloro che hanno letto questa fiction, e per chi ha lasciato un commento ci sentiamo in fondo.
Per chi legge l'altra mia long, "The Wedding Planner - Un matrimonio perfetto", l'aggiornamento dovrebbe avvenire entro la settimana, al più tardi i primi due giorni della prossima: non preoccupatevi, non vi lascio senza capitoli! ^^
Per quanto riguarda questa long, invece, voglio solo precisare una cosa che nello scorso capitolo ho dimenticato: la parte in corsivo, che solitamente leggete rivolta ad Hermione, altri non è che la parte "razionale" di se stessa, quella che ci capisce ancora qualcosa e che non si è fatta irretire irreversibilmente da Draco! ^^ Probabilmente l'avevate già capito da voi, ma ho preferito metterlo in chiaro subito! ^^ Per il resto, se avete dubbi o domande di qualunque tipo, non esitate a chiedere!
Detto questo, ringrazio le 7 persone che hanno inserito la storia tra i preferiti, e tutti coloro che l'hanno letta! ^^
Alla prossima! ^^
Xevias
Hermione fissava il suo calderone senza davvero vederlo: in
realtà la sua mente era occupata da ben altre cose, che non le permettevano di
concentrarsi sulla sua Pozione... che pozione era? Ah, sì,
quella Restringente.
Ma d'altronde, come avrebbe potuto concentrarsi
sapendo che, qualche tavolo più in là, Draco la stava osservando? Perchè ne era
certa, l'aveva guardato di sottecchi più di una volta: e lui non aveva battuto
ciglio, anzi, aveva tenuto lo sguardo puntato su di
lei.
Hermione, vogliamo concentrarci sulla Pozione o preferiamo che
esploda?
La solita vocina fastidiosa nella sua testa le ricordò dove si
trovava, e perchè un calderone fumante ribolliva davanti a lei: non voleva dare
a Piton l'opportunità di togliere punti a Grifondoro, anche perchè l'insegnante
ci riusciva benissimo anche senza il suo aiuto.
Ma non ce la faceva, non
riusciva proprio a pensare alla sua Pozione: perchè Draco la stava guardando in
quel modo? Il suo sguardo era così.. intenso.. le faceva venire
i brividi, sembrava quasi che volesse leggerle l'anima. Ed era meglio che non ci
riuscisse, perchè si sarebbe sorpreso dei pensieri che imperversavano nella
mente della grifoncina: sapeva bene che era sbagliato, Malfoy rappresentava il
peggior nemico di Harry! Ciò nonostante, il suo piccolo cuore batteva forte ogni
volta che pensava a lui, e minacciava di scoppiarle al solo contatto dei loro
sguardi.
- Signorina Granger, noto con piacere che la Miss-So-Tutto-Io di
Hogwarts oggi è assente. - le disse Piton, con scherno - Se preparata
correttamente la Pozione dovrebbe risultare viola pallido, mentre invece la
sua è.. arancione. Mi auguro che il suo calderone regga fino
alla fine della lezione, altrimenti dovrà passare la sua pausa pranzo a pulire
l'aula. Sono stato chiaro? -
La ragazza, che al sentire la voce di Piton
aveva sussultato, non essendosi nemmeno accorta del suo avvicinamento, avvampò e
annuì, abbassando lo sguardo: - Sì professore, mi scusi professore. - mormorò,
imbarazzata.
Draco ghignò, controllando che la sua Pozione risultasse
perfetta: dopo aver aggiunto l'ala di un gufo nero, dal calderone uscì un denso
fumo viola, che qualche secondo più tardi sfumò in una tonalità più chiara dello
stesso colore. Viola pallido, semplicemente perfetto.
- Molto bene, signor
Malfoy. Eccellente. - lo lodò il professore.
Il ragazzo scoccò ai compagni un'occhiata
soddisfatta, anche se il suo sguardo gongolante c'entrava ben poco con la buona
riuscita della Pozione: ciò che lo rendeva felice, sicuro di sè, erano le
reazioni della Granger ai suoi sguardi. Non era mai successo che la Mezzosangue
sbagliasse la preparazione di una Pozione, eppure durante quella lezione aveva
clamorosamente fallito: tutta colpa, o merito, degli sguardi
penetranti che il serpeverde le aveva lanciato. Ora, a lezione conclusa, non
restava che gettare l'esca, e vedere se la piccola e ingenua Grifondoro avesse
abboccato.
Mentre uscivano dall'aula di Pozioni, da cui Piton si era
dileguato per primo, Draco ritirò le sue cose con calma esagerata, facendo sì
che la Mezzosangue lo notasse.
- Vi raggiungo subito, ragazzi, voi iniziate
ad andare in Sala Grande. - la sentì dire ai suoi amici.
Qualche secondo
dopo, la porta dell'aula cigolò leggermente, e la figura di Hermione proiettò
una lunga ombra sul pavimento.
- Mezzosangue. - la salutò lui, alzando lo
sguardo su di lei, il solito ghigno strafottente stampato sulle labbra - Chiudi
la porta. - le ordinò.
Lei obbedì, col cuore in gola: non sapeva nemmeno
perchè era tornata indietro, ma era ovvio che Malfoy la stava aspettando; con
mano tremante la ragazza lasciò la maniglia della porta, voltandosi verso il
ragazzo che, con un cenno della mano, la invitò ad avvicinarsi.
Stai
calma, e non abbassare la guardia: mantieni il sangue freddo!
-
Allora, Granger - le
disse, avvicinandosi a lei, la quale indietreggiò istintivamente e sbattè contro la cattedra
- Sei tornata in classe: come mai? Dimenticato qualcosa? O forse volevi parlare
con me? - le chiese, a pochi centimetri da lei.
La grifona deglutì rumorosamente:
- Io.. io.. - balbettò, incapace di emettere frasi di senso compiuto
- Ho pensato alla tua proposta, ecco.. e.. insomma.. potremmo farlo, qualche
volta.. studiare insieme, intendo.. - disse, a fatica, evitando d'incrociare il
suo sguardo e fissando con interesse il pavimento.
Draco ghignò, alzandole il
mento con l'indice della mano destra, e accarezzandole poi con un tocco
leggerissimo la guancia: - Ma bene, vedo che hai deciso di smettere di pensare.
E dimmi, Mezzosangue, cosa vuoi in cambio? - le chiese, mentre lei spalancava
gli occhi.
- In.. in cambio? - ripetè, confusa.
Lui annuì, alzando le
spalle: - Io ti ho fatto una proposta, e tu l'hai accettata.. volevo solo sapere
cosa vuoi che faccia per ricambiare il tuo assenso. - le spiegò, apparentemente
indifferente.
Hermione dovette costringersi a
respirare, perchè i suoi polmoni sembravano non avere intenzione d'incamerare
spontaneamente ossigeno: cosa voleva in cambio? Un'idea ce l'aveva, ed era ben
chiara.
- Voglio che t'innamori di me, e che diventi il mio primo ragazzo
serio.. voglio che facciamo l'amore senza fermarci mai, e voglio essere solo
tua. - pensò la grifoncina, mordendosi il labbro.
- Allora, Granger? - chiese ancora il ragazzo, accarezzandole la labbra col pollice, in un gesto tanto lento quanto sensuale - Non c'è proprio niente che vuoi? Sono molto bravo in parecchie cose, sai? - la stuzzicò, mentre le guance di lei s'imporporavano all'istante.
Hermione scosse la testa, aggrappandosi all'ultimo briciolo di lucidità che le restava: - Io.. non.. non mi viene in mente nulla.. - mormorò, abbassando nuovamente gli occhi.
Draco ghignò, studiando il rossore delle sue guance e il labbro che veniva torturato dai denti della ragazza: - Io invece credo proprio che ci sia qualcosa che vuoi.. solo che non hai il coraggio di chiedermelo. - replicò, e lei alzò gli occhi su di lui, spaventata.
- Non so di cosa tu stia parlando. - ribattè con un filo di voce; il viso di lui si avvicinò pericolosamente, al punto che a Hermione sembrò che il suo cuore avesse smesso completamente di battere.
- Sicura? - mormorò lui, ad un centimetro dalla sua bocca: Hermione non fece in tempo a ribattere, perchè le labbra di lui sfiorarono le sue, mandandole il cervello in corto circuito.
Stava quasi per chiudere gli occhi, quando lui si spostò bruscamente: - Comunque, se ne sei così certa, va bene. Meglio così. - commentò con tono normale, allontanandosi da lei - Ci vediamo in giro, allora. - la salutò, prendendo la sua roba e avviandosi verso la porta.
La grifona lo fissò, immobile, poi si mosse di scatto: qualcosa nel suo cervello era scattato, facendola muovere all'improvviso; raggiunse il ragazzo, lo fece girare, e incollò le labbra alle sue.
Lo stava baciando.
Draco esultò in silenzio, mentre le sue labbra facevano
presa su quelle della Grifondoro: la sua lingua accarezzò il labbro inferiore
della ragazza, che gli concesse subito di esplorare la sua bocca, totalmente
arrendevole. La borsa con i libri scivolò dalla spalla del ragazzo a terra, ma
lui non ci fece caso: strinse a sè Hermione, approfondendo il contatto della sua
lingua con quella di lei, stuzzicandola, ingaggiando una lotta sensuale,
tornando poi ad esplorare ogni centimentro di quell'antro caldo che sapeva di
cioccolato.
Il serpeverde sentì la Mezzosangue circondargli il collo con
le braccia, e sorrise appena senza smettere di baciarla: mordendole appena
il labbro, e lambendolo poi con la punta della lingua, Draco
spinse Hermione contro il primo banco disponibile e, facendo pressione sui
suoi fianchi, la fece sedere sopra di esso; la grifona serrò le labbra, ma un
gemito soffocato le scappò comunque quando sentì la bocca del ragazzo posarsi sul
suo collo, mordendolo leggermente e lasciandovi un piccolo segno rosso
a testimonianza del suo passaggio.
Malfoy percorse tutto il collo di lei,
senza tralasciare neanche un singolo, minuscolo lembo di pelle, torturandolo con
i denti e con la lingua, baciandolo e succhiandolo.
- E' questo che vuoi
da me, Mezzosangue? - le chiese, dopo essere risalito dal collo alle labbra e
averle strappato un altro bacio mozzafiato.
Lei lo guardò, rossa in viso e
col fiato corto, e annuì: era esattamente ciò che voleva, ciò
che aveva sognato per mesi.
- Dimmelo. Voglio sentirlo uscire dalle tue
labbra. - mormorò lui, sottolineando la sua richiesta con una lenta carezza
della sua lingua sul labbro inferiore di lei.
Hermione, incapace di
ragionare, chiuse gli occhi e si concentrò sul respiro caldo di lui, vicino alle
sue labbra: voleva baciarlo di nuovo, non ce la faceva nemmeno a respirare,
figuriamoci a parlare!
- Io.. - tentò, ma le uscì solo un sussurro roco; si schiarì la voce, sotto
lo sguardo divertito di lui e, con un respiro profondo, provò di nuovo -
Io.. voglio che mi baci. Voglio che mi tocchi, che.. che mi prendi. Voglio che mi
prendi. In tutti i sensi. - disse, vergognandosi come mai in vita
sua.
- In
tutti i sensi? - ripetè lui, alzando un sopracciglio.
La grifona annuì,
nonostante l'imbarazzo che le serrava lo
stomaco: - Sì, in tutti i sensi. Voglio.. voglio essere tua.
-
Non era
possibile, l'aveva detto: l'aveva detto per davvero! Hermione guardò Malfoy
fissarla incredulo per qualche istante, e temette di vederlo scoppiare a ridere
all'improvviso.
Voglio essere tua.. ma da dove cavolo le era uscita quella
frase??
Ma è quello che vuoi davvero, no?
- Sì, ma non era
necessario che lui lo sapesse! - si disse la ragazza - E dovrei anche smetterla
di rispondere a me stessa, la cosa sta diventando alquanto stressante. -
-
Molto bene, Mezzosangue. La tua è una richiesta interessante.. - commentò Draco,
prendendo un ricciolo castano e attorcigliandoselo intorno all'indice - E devo
dire che m'interessa parecchio.. tuttavia.. - aggiunse, e lei lo guardò: non era
mai una bella cosa quando si lasciava in sospeso una frase che conteneva un
"tuttavia".
- Tuttavia, vedi, se ti vesti sempre così.. sai, non mi eccitano
le suore. Perciò se vuoi che io ti prenda, e ti assicuro che è nelle mie
intenzioni, dovrai iniziare a vestirti come piace a me. - le spiegò, con un
ghigno.
La grifona assottigliò appena le labbra: - Mi stai chiedendo di
vestirmi come una puttana? - gli chiese, a denti
stretti.
Lui alzò le spalle, lasciandole la ciocca di capelli e
accarezzandole il collo con il dito, scendendo lentamente sino al primo bottone
della camicetta, gesto che tolse alla ragazza il poco fiato rimastole: - Sto
solo dicendo che m'interesseresti molto di più se ti vestissi in modo più
femminile, più provocante.. potresti permettertelo, Granger. Pensaci. - le
disse, allontanandosi da lei e uscendo dall'aula.
Hermione rimase lì,
immobile, col collo coperto di segni rossi, le labbra gonfie per i baci, e il
cuore in subbuglio: si era sempre vestita in quel modo, non sapeva nemmeno che
fare per cambiare il proprio aspetto.. ma forse.. forse conosceva una persona
che poteva aiutarla.
Vuoi davvero cambiare te stessa per
lui?
La grifoncina si morse il labbro:
in fondo non era un grande cambiamento, non c'era niente di male.
- Voglio
piacergli.. voglio che mi baci di nuovo, che mi tocchi.. se vestirmi
diversamente realizzerà questo mio desiderio, sono pronta. - si disse decisa,
uscendo dall'aula di Pozioni: la sua meta, la persona che più di chiunque altro
poteva trasformarla, la stessa che saltava quotidianamente il pranzo per
non ingrassare, si trovava in quel momento nella sala comune di Grifondoro, e
rispondeva al nome di Lavanda Brown.
Draco sedeva al tavolo dei
Serpeverde accanto alla sua migliore, nonchè unica amica, Pansy
Parkinson, la quale scuoteva la testa, con un'espressione a metà tra il
divertito e lo scioccato: il ragazzo le aveva raccontato il suo piano, e ciò che
era successo nell'aula di Pozioni.
- Sei sicuro che lo farà? Non è una
bambolina, stiamo parlando di una Grifondoro. - commentò lei, arricciando il
naso di fronte ad una coscia di pollo che un ragazzo del sesto
anno, palesemente cotto di lei, le offriva.
- Una Grifondoro pazza
di me, cara la mia Pansy. Ed è esattamente questa sua debolezza che intendo
sfruttare. - replicò lui, bevando un sorso del suo succo di zucca e rischiando
di strozzarcisi quando una figura femminile fece il suo spettacolare ingresso in
Sala Grande.
Era una vera bomba sexy: gambe chilometriche, lasciate nude, con
piedi che calzavano stivaletti alti alla caviglia, con tacco a spillo; una
minigonna nera a pieghe le arrivava appena a metà coscia, ed era a vita
bassa, praticamente inguinale. La camicetta era sancrata,
corta, lasciava intravedere l'ombelico ed era sbottonata quel tanto che bastava
per lasciare intravedere un reggiseno nero, di pizzo, in netto contrasto
con il bianco puro della camicia, e quindi perfettamente visibile anche sotto di
esso; il viso.. il viso era incredibile. Gli occhi erano
sottolineati dalla matita nera, che rendeva il suo sguardo color ambra
decisamente magnetico: il mascara sottolineava la lunghezza delle sue ciglia,
concentrando ancora di più l'attenzione sugli occhi; l'incarnato di pesca
era stato reso ancora più luminoso da un tocco di fard, mentre le labbra carnose
erano state sapientemente coperte dal gloss bianco, che producevano un
incredibile effetto bagnato su di esse, inducendo chi la osservava a
desiderare di poter assaggiare quella bocca invitante. I capelli,
poi, non avevano più nulla dell'aspetto sbarazzino e scompigliato di un
tempo: erano lisci, lunghi sino alle spalle e leggermente scalati, con una
frangetta lunga sul davanti che le copriva gli occhi e che lei spostava di lato
con un gesto distratto quanto sensuale delle dita.
- Però.. mi sa che avevi
ragione.. - mormorò Pansy con un filo di voce, seguendo con lo sguardo la
grifona, la quale si era seduta accanto a Ginny Weasley senza degnare di uno
sguardo il tavolo dei Serpeverde.
Malfoy, dal
canto suo, aveva sentito il suo uccello risvegliarsi in mezzo alle gambe: era
una Mezzosangue, certo! Ma come si faceva a rimanere indifferenti davanti ad uno
spettacolo del genere?
La Granger aveva fatto quel cambiamento per ciò che
lui le aveva detto.. e per Merlino, era uno schianto! Se la sarebbe scopata lì,
in quel momento, davanti a tutti!
- Draco, stai sbavando. - lo riprese
l'amica, con un sorrisetto divertito.
- Non dire stronzate, Pansy. - ribattè
lui, scoccandole un'occhiata gelida: non stava sbavando, per niente. Ma era da
idioti negare il fatto che la Mezzosangue, vestita e pettinata in quel modo, era
davvero bella.
Hermione sentì gli sguardi dei
suoi compagni di Casa su di sè, e finse indifferenza: - Hermione.. uao.. sei..
diversa.. - balbettò Ginny, osservando incredula l'amica.
- Grazie! - esclamò
la grifona, iniziando a mangiare.
Harry e Ron, i suoi migliori amici, si
scambiarono un'occhiata: quando l'avevano lasciata, subito dopo la lezione di
Piton, l'amica era perfettamente normale.. cos'era successo?
- Hermione, va..
va tutto bene, vero? - le chiese Harry, titubante.
La ragazza lo guardò, annuendo, e sorrise: - Sì,
perchè? Ho solo deciso di cambiare un po' il mio look.. sto così male? - gli
chiese, e l'amico si affrettò a scuotere la testa. Non stava male, anzi, era
bellissima.. solo che non era da lei.
La grifoncina proseguì il suo pranzo,
consapevole dell'effetto che la sua entrata aveva avuto sulla popolazione di
Hogwarts: l'unica reazione a cui era realmente interessata, però, era quella
di lui. Non l'aveva guardato in faccia, anche se la tentazione
era stata fortissima: non aveva voluto incrociare il suo sguardo, aveva
preferito tirare dritto; se si fosse girata, e avesse visto sul suo viso
un'espressione di scherno? No, meglio non sapere.
- Dopo pranzo abbiamo due
ore buche: io, Ginny e Harry andiamo ad allenarci a Quidditch, tu vieni con
noi? - le chiese Ron, cercando di non fare troppo caso a come l'amica si
era vestita.
Hermione si morse il labbro: in realtà avrebbe voluto incontrare
Draco, magari ripetere ciò che era successo in classe.. ma se lui non ne avesse
avuto l'intenzione?
- Io.. non lo so, ragazzi. Forse sto in biblioteca, a
studiare. - rispose, e Harry le sorrise.
- Almeno in questo non sei cambiata.
- commentò, e lei gli sorrise di rimando: se solo avesse saputo cosa provava per
la sua nemesi..
Il pranzo venne consumato in
fretta, e presto la Sala Grande iniziò a svuotarsi: Hermione si alzò dal tavolo
dei Grifondoro, e uscì lentamente, consapevole dello sguardo di un certo
serpeverde su di sè; serpeverde che, qualche secondo dopo, si apprestò ad
uscire dalla Sala con apparente indifferenza.
- Ho capito: meglio se non
ti cerco oggi, vero? Tanto sarai occupato. - gli disse Pansy, e lui
ghignò in risposta.
- Sei terribile Draco, davvero.
Pensi di scopartela entro la sera? - gli chiese ancora, fingendo
un'indignazione che in realtà non provava: il suo amico aveva fatto anche di
peggio, giocare un pò con una Mezzosangue non era certo un crimine.
Lui
scosse la testa: - Come sei volgare, Pansy. - la riprese
ridacchiando - Ad ogni modo no, ho in mente qualcosa di molto più speciale
per lei. - aggiunse, e con quel commento si congedò da lei, che lo guardò
allontanarsi scuotendo la testa.
- Povera, povera Granger. - pensò la
ragazza - Non vorrei essere nei suoi panni. -
Draco uscì dalla Sala, dirigendosi con le mani in tasca verso
la biblioteca: la Mezzosangue era fin troppo prevedibile, ma avrebbe curato
anche quel suo difetto; entratovi, la vide. Era semi-nascosta in mezzo a due
scaffali, intenta a cercare chissà quale libro: lui la raggiunse da dietro,
facendola sobbalzare quando le sussurrò all'orecchio: - Niente male, Granger,
davvero niente male. -
Lei si volse, mordendosi il labbro: - Mi hai
spaventata.. - mormorò arrossendo, e lui ghignò. Merlino, sarebbe stato ancora
più facile del previsto.
- Scusa Mezzosangue, volevo solo dirti quanto questa
trasformazione sia di mio gradimento. - le spiegò, sfiorandole una ciocca di
capelli con la mano.
- Ti.. ti piaccio? - gli chiese,
titubante.
- Sei pazzesca, Granger. - le rispose lui.
Pazzesca. Le aveva detto che era pazzesca: era un
complimento, no
?
- Allora, non sei andata con i tuoi amichetti al campo di Quidditch?
- le chiese, allontanandosi da lei per appoggiarsi contro un tavolo.
Hermione
scosse la testa, delusa: - Se gli piaccio, se sono così pazzesca, perchè non mi
salta addosso come oggi in classe? - si chiese, confusa.
Ma sì,
freghiamocene del fatto che siamo in un luogo pubblico.. facciamoci beccare a
limonare allegramente, tanto la nostra reputazione sta andando a farsi benedire
sempre più ogni secondo che passa!
- Tutto a posto? - le chiese ancora,
chiaramente divertito - Mi sembri delusa.. o sbaglio? -
La grifoncina
maledisse i suoi occhi incapaci di mentire e annuì impercettibilmente: - Pensavo
che.. insomma, oggi in classe.. -
- Oggi in classe sei stata tu a baciarmi. -
la interruppe lui, mentre lei alzava lo sguardo di scatto.
- Sei stato tu a
provocarmi! - lo accusò, indignata.
Draco ghignò: - E' vero, ma sei stata tu
a fare il resto.. quindi non vedo perchè dovrei essere io a fare la prima
mossa, quando è chiaro che a te riesce decisamente meglio. - la provocò.
La
ragazza si morse il labbro, incrociando le braccia al petto: era vero, era stata
lei a prendere l'iniziativa in aula.. ma solo dopo che lui l'aveva provocata,
sfiorandole appena le labbra!
- Allora, Mezzosangue, ti dai una mossa? O ti
sei messa così in tiro per qualcun altro? - le disse, aprendo le braccia e
invitandola a farsi avanti.
- Non sono una bambolina a cui puoi dare ordini,
Malfoy. - sibilò lei, raccimolando un briciolo d'orgoglio.
Lui ghignò,
avvicinandosi: - E' un peccato, Mezzosangue. Perchè io vado pazzo per le
bambole. - le sussurrò all'orecchio, prendendole poi il mento col pollice e
l'indice e facendole voltare il viso verso il suo.
Hermione non riuscì a
ribattere all'affermazione del serpeverde, un po' perchè non avrebbe saputo cosa
dire.. e un po' perchè lui la stava baciando, mandandole all'aria ogni pensiero
degno di questo nome.
Draco la prese per i fianchi, facendola sedere sul
tavolo come quella mattina, fregandosene dei potenziali spettatori; lei, dal
canto suo, era già fortunata a ricordarsi ancora il suo nome.
La lingua di
lui stava massaggiando la sua con movimenti sensuali, mentre le sue mani...
-
Ah... - un gemito uscì dalle labbra di lei, infrangendosi contro il petto del
ragazzo che, tenendola stretta, le aveva alzato la camicia per sfiorare quella
pelle di seta, salire fino a toccare il reggiseno nero e sfiorarle un capezzolo
da sopra quel pezzo di stoffa.
- Andiamo in camera mia. - le disse
all'improvviso, staccandosi da lei e prendendola per mano, iniziando a camminare
senza darle il tempo di darsi una sistemata.
- Ma.. aspetta.. - balbettò lei,
spaventata: certo, voleva essere sua, e voleva che fosse lui il primo.. ma così,
di colpo..
- Che c'è, Granger? Non avrai mica paura? - la stuzzicò lui,
toccando un tasto dolente.
- No, Malfoy. Io non ho mai
paura. - ribattè lei, mostrando una spavalderia che non le apparteneva,
specialmente in quel momento.
- Allora andiamo, forza. - le ordinò, uscendo
velocemente dalla biblioteca.
Hermione non potè far altro che seguirlo,
chiedendosi cosa sarebbe successo: lui sapeva che lei era vergine, ma questo
l'avrebbe fermato?
Sì, perchè tu vuoi che si fermi,
vero?
Draco ghignò, guidando la
ragazza verso i sotterranei: la poverina già si stava preoccupando per cosa
sarebbe successo. In realtà non l'avrebbe presa, non del tutto: ma si sarebbe
divertito, quello sì.
In fondo, era quello che lei voleva, no? Essere
sua.
E lui l'avrebbe semplicemente accontentata.
pei_chan: non posso vivere senza le tue recensioni, lo sai vero?? ^^ Tranquilla, te le aggiorno entrambe.. mi piace troppo leggere i tuoi commenti! ^^ Come vedi qui Draco sta già iniziando a mettere in atto il suo piano.. ammettilo, vorresti essere nei panni di Hermione solo per poter andare in camera con lui, vero?? XD Ormai lo sai, non te lo devo nemmeno più dire.. fammi sorridere ancora! ^^ Bacionissimi!! ^^
ladyrocker: ciao! Hai capito perfettamente lo spirito della fiction, brava! ^^ E direi che già da questo capitolo s'intuisce come si svilupperanno le cose, tu che ne dici? ^^ Prego, era doveroso dedicare la fiction a te.. in fondo sei stata tu ad avermela ispirata! ^^ Fammi sapere che ne pensi del capitolo, mi raccomando!! ^^ Bacioni!! ^^
Tom94: una fan di Voldemort, ciao! ^^ Devo stare attenta con te, non vorrei mi lanciassi un Avada Kedavra se ti faccio arrabbiare! ^^ In effetti il romanticismo è un po' messo da parte, diciamo che Draco non è proprio il tipo.. ^^ Con quell' "umano" intendevo dire che, poichè la sua anima non è stata divisa in Horcrux, è più facile ucciderlo, perchè non bisogna prima trovare ed eliminare i pezzi della sua anima.. ma tranquilla, resta comunque un avversario degno di questo nome! ^^ Spero che continuerò ad incuriosirti, nel frattempo aspetto una tua recensione!! ^^ Baci!! ^^
Arwen_90: tranquilla, non devi ammazzarti per recensire!! ^^ Quando compi gli anni, se non sono indiscreta? Lo chiedo perchè se ti faccio gli auguri prima, poi magari ti porto male! ^^ Ecco qui il secondo capitolo, dove si può già capire come le cose tenderanno ad evolversi.. che dici, Draco è abbastanza stronzo? ^^ Aspetto un tuo commento, se puoi.. io ci spero!! ^^ Bacioni!! ^^