Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: effe_95    08/07/2014    3 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salvami, ti salverò.

76.Umano.
 
Yulian non smetteva di guardare il soffitto.
Era tutto così bianco, e ascoltare il respiro di Claudia sul suo cuore era una sensazione troppo appagante. Le lenzuola viola coprivano scompostamente i loro corpi, e la luce del mattino proiettava raggi dorati sulla schiena di Claudia e sui suoi capelli rossi.
Yulian li accarezzò dolcemente con la punta delle dita, ricordando quando lei li aveva tagliati, erano molto più belli lunghi, erano molto più da lei.
E poi erano stati proprio quei capelli a farlo innamorare.
La camera di Claudia era cambiata nel corso del tempo, l’armadio era stato cambiato in uno molto più sobrio, la scrivania era piena di progetti e molto diversa da come la ricordava, ricolma di libri del liceo, libri di lettura e mille cianfrusaglie inutili, non era rimasto nulla di quella ragazza di sedici anni.
Un ronzio fastidioso attirò la sua attenzione, e si accorse che a vibrare era il cellulare della ragazza, abbandonato sul comodino accanto al letto.
Yulian allungò un braccio con cautela e afferrò l’oggetto, era arrivato solo un messaggio, un messaggio che lui non avrebbe letto se non fosse comparso il nome “Nathan”  sul display.
 
“ Stai ancora dormendo pigrona? Passo a prenderti oggi alle cinque del pomeriggio come stabilito, spero che tu abbia almeno la minima idea di cosa tu voglia indossare al matrimonio. Altrimenti ci toccherà fare il giro del mondo! Ti amo, amore mio, ma le mie gambe protesterebbero! Stasera rimani a dormire da me? Ti preparo le crepes.
Un bacio.”
 
Claudia si mosse e Yulian chiuse frettolosamente il messaggio riposando il cellulare sul comodino. Si chinò delicatamente verso la rossa e le baciò una guancia facendola ridere, era bellissimo sentire quella risata così calda.
<< Buongiorno >> Mormorò lui, Claudia aprì lentamente gli occhi, e la prima cosa che vide fu quel viso tanto amato che le sorrideva.
<< Ciao >> Disse, stringendosi più a lui, il corpo di Yulian era caldo e sebbene fossero i primi di Agosto, non le dispiaceva affatto stare così attaccata a lui.
<< Hai dormito bene nanerottola? >> Domandò lui giocando con i suoi capelli, Claudia sorrise nuovamente, e annuì sul suo petto.
<< Come non lo facevo da anni ormai >>
Yulian le baciò affettuosamente la testa e continuò a giocare distrattamente con i suoi capelli, senza accorgersene, aveva fatto tante piccole trecce, tutte troppo allentate perché potessero durare abbastanza.
<< Beh, sono le dieci passate. E credo proprio che in casa ci sia tua madre >> Commentò Yulian, aggiustando le lenzuola con un colpo della mano, Claudia si tirò su a fatica e appoggiò la testa sulla spalla del biondo. Erano passati i tempi, quando si nascondevano per non farsi scoprire, Luna non sarebbe mai entrata nella sua camera.
<< Non vuoi vederla? È un po’ invecchiata, ma lei ti ricorda sempre con amore >>
Yulian sorrise dolcemente e annuì.
<< Mi farebbe molto piacere >> Non aggiunse altro, sebbene Claudia leggesse chiaramente i suoi reali pensieri.
<< Non preoccuparti Yulian, lei capirà >>
Lui non aggiunse nulla, e Claudia si fermò a guardarlo, mentre le treccine cominciavano a sciogliersi lungo il suo viso, Yulian non poté fare a meno di pensare che fosse davvero molto bella. Improvvisamente però, la ragazza si protese sotto il letto e ne trasse fuori una scatola tutta ricoperta di polvere.
La poggiò sul letto tra le loro gambe intrecciate.
Yulian la guardò perplessa, ma lei non aveva dubbi, era serena.
<< Aprila >> Lo incitò, e Yulian lo fece con titubanza, tossendo per la polvere che gli entrò nei polmoni, ma l’eccesso di tosse finì molto presto.
Con mani tremanti afferrò il soldatino Gregorij, era ancora intatto, un po’ consumato e sporco, ma era lui, e non poteva sbagliarsi.
I suoi occhi poi ricaddero sul braccialetto con le loro iniziali intrecciate e il pezzo di stoffa riposto con cura, non era più così azzurro, si era sbiadito, ma non riconoscerlo era del tutto impossibile.
<< Hai conservato tutto? >> Domandò stringendo tra le mani la stoffa, mentre i ricordi lo travolgevano, non aveva mai pensato che Claudia avrebbe potuto farlo.
<< Si, mi facevano forza quando stavo per crollare. >> Yulian strinse forte tra le mani il soldatino Gregorij e chiuse gli occhi respirando con forza, tutti i ricordi dell’infanzia lo travolsero con impeto, e il dolore fece per assalirlo di nuovo.
Furono le mani di Claudia a salvarlo.
<< No, Yulian, non permetterò più che i lividi dei ricordi ricompaiano sul tuo corpo, e se dovesse succedere, allora sarà lo stesso anche per me >>
Yulian lasciò andare il soldatino e Claudia lo ripose al suo posto nella scatola, la rossa gli prese la testa tra le mani e fece adagiare le loro fronti, proprio come facevano da ragazzi. Yulian sorrise divertito e la baciò delicatamente sulle labbra.
<< Nathan ti ha mandato un messaggio >> Disse ad un centimetro dalle sue labbra, Claudia sussultò senza riuscire a trattenersi, fece per spostarsi, ma Yulian continuò a tenerle stretti i polsi, e a lasciare le loro fronti incollate.
Lei non aveva altra scelta che guardarlo negli occhi.
<< So che non avrei dovuto leggerlo, ma è stato più forte di me >> Claudia sospirò pesantemente e chiuse gli occhi con forza.
<< Non è facile Yulian, glielo dirò, ma io e lui … >>
<< Non ti sto forzando Claudia, non ti sto dicendo nulla. >> La interruppe lui, perché qualsiasi cosa era meglio del sapere che cosa Claudia avesse fatto con Nathan.
Yulian la sapeva benissimo la differenza, sapeva bene che se lui non aveva provato nulla per Svetlana, Claudia aveva amato quel ragazzo davvero, non nello stesso modo, ma l’aveva amato, e non era mai stato un gioco.
<< Un tempo l’avresti fatto Yulian >> Lui finalmente la liberò, per afferrarle una mano e baciale il palmo.
<< Un tempo avrei avuto meno paura di perderti. >> A quelle parole Claudia chiuse gli occhi, e quando li riaprì lo baciò di nuovo, ma questa volta con più impeto, gettando le braccia attorno alle sue spalle, per poi farlo cadere indietro nel letto, e continuare a baciarlo a tratti, interrompendosi solo per guardarlo negli occhi ogni tanto.
Yulian non smetteva di accarezzarle la schiena, o giocare con le punte dei suoi capelli ogni volta che lei gli sfiorava un pezzo di pelle con le labbra.
<< Mi mancavano i tuoi baci >> Mormorò lui ad un centimetro dalle labbra di Claudia, che si lasciò cadere con la testa sul suo petto nudo.
<< Sai, Yulian, vorrei che a volte i miei baci potessero bastare per catturare tutto il tuo dolore e mandarlo via. È possibile? >>
<< Si, è possibile, è possibile amore mio. Basta che sorridi >>
E Claudia sorrise.
 
Luna era giù in cucina quando Claudia scese le scale.
Stava mescolando violentemente qualcosa dentro un picchiere di vetro.
Forse delle uova allo zabaione, non era ben chiaro dato il modo in cui non la smetteva di martoriare quel povero bicchiere e il suo contenuto.
Claudia e Yulian si affacciarono sulla porta della cucina, ma Luna gli dava le spalle, troppo impegnata a compiere quel gesto meccanico.
<< Ti sei svegliata Claudia? Sai che ore sono? Le undici passate! Invece di startene lì sulla porta, perché non vieni a darmi una mano? Ti sto preparando un uovo allo zabaione, così ti rimetti un po’ in forze. Ti piace, vero? >>
Luna aspettò che la figlia rispondesse a tutte quelle domande e affermazioni, ma Claudia non lo fece, rimase zitta senza trovare le parole giuste da dire, con Yulian al suo fianco.  << Insomma Claudia?! >>
Luna si girò infuriata e il bicchiere gli cadde di mano frantumandosi sul pavimento, l’uovo schizzò ovunque, sui mobili, sul pavimento, sul tappeto, e anche sulle scarpe della donna. Luna non era sicura di ciò che stava vedendo, aveva entrambe le mani sulla bocca e non sapeva come reagire.
Quel ragazzo sulla soglia accanto alla figlia, l’aveva lasciata senza parole, si era fatto più alto forse? No, probabilmente era sempre lo stesso. Gli occhi quel mattino erano particolarmente azzurri con qualche sfumatura di grigio, provati, nascondevano dolore e gioia, una gioia recente. I capelli chiari erano tagliati dietro la nuca e scombinati sulla parte alta della testa, Luna lanciò uno sguardo automatico alle mani di Yulian e le trovò sane, e strette in quelle della figlia.
<< Oh cielo! Yulian?! >> Mormorò con ancora le mani premute sul viso, si appoggiò come poté al tavolo e si mise seduta con il cuore a mille.
<< я Луна, kак дела? >> Ya Luna kak dela … Sono io Luna, come stai …
Domandò lui con un caldo sorriso, ricordando quella donna dai rossi capelli che l’aveva accolto tutta sorpresa il giorno della vigilia di Natale, la stessa donna che l’aveva fatto mangiare tante volte a quello stesso tavolo e che gli aveva regalato una sciarpa fatta da lei prima che partisse.
Claudia e Yulian andarono a sedersi anche loro al tavolo e aspettarono che Luna si riprendesse dallo shock.
<< Sei tornato in Italia? E quando di preciso? >> Luna aveva gli occhi ancora increduli, ed era piena di domande da fare, curiosa più che mai.
<< Sono qui da quasi due mesi >> Luna lanciò uno sguardo veloce alla figlia, e poi tornò di nuovo ad osservare Yulian, che trovava più uomo.
<< Sei tornato per il matrimonio di tua sorella? >> Yulian strinse più forte le mani di Claudia e sorrise con tristezza.
<< No, adesso ci vivo, qui >> Luna si accigliò, e allora Yulian decise di parlare.
Le raccontò tutto, di quando era tornato in Russia, come aveva conosciuto Svetlana e aveva intrapreso con lei una relazione malsana, le raccontò delle notti insonne e degli attacchi di panico, le raccontò di suo fratello Il’ja, di Iliana che aveva deciso di tornare dopo la morte di Jurij, la laurea e poi in giorno della partenza.
Le raccontò della chiamata a Claudia lo stesso giorno che era nato Gabriele, il primogenito di Nicola, le raccontò di come non era più potuto partire, del suo matrimonio, della visita di Claudia a San Pietroburgo, delle menzogne che aveva raccontato. Raccontò della malattia di Svetlana e della sua gravidanza, e poi le parlò di Aleksej, la luce dei suoi occhi, le disse delle visite segrete di Francesco e Iliana, di come l’avevano aiutato dopo la morte della moglie e per tornare in Italia.
E poi le chiese scusa.
Luna ascoltò tutta la storia in silenzio, senza mai cambiare l’espressione sul viso, era seria, era un muro di cemento.
<< E tu figlia mia, hai tenuto tutto questo dolore nel tuo cuore? >>
Fu la prima cosa che chiese dopo un periodo di silenzio, Claudia sussultò e lanciò uno sguardo a Yulian stringendogli ancora più forte le mani, come se avesse paura di perderlo di nuovo, i suoi movimenti erano spasmodici, quasi violenti, le nocche di Yulian erano diventate bianche dalla tensione e dalla forza con cui la rossa le stringeva. Claudia aveva paura che Yulian non avrebbe retto quella conversazione.
<< No mamma, non è stato solo dolore. Quando ho saputo la verità, è sparito tutto, e mi è sembrato di aver fatto la cosa giusta >>
Luna fece per dire qualcosa ma Yulian la interruppe.
<< È solo colpa mia Luna. Se Claudia ha sofferto, se io ho sofferto, è stata solo colpa mia. Quindi rimproverami ti prego, sgridami, cacciami. Dimmi che non devo stare accanto a tua figlia, dimmi che sono un mostro. Io continuerò ad amarla lo stesso e non ti darò retta, continuerò a tenerla legata a me fino alla morte, finché sarà lei a cacciarmi, ma tu puniscimi >>
Yulian aveva parlato con foga, e quando smise di farlo Luna si alzò in piedi, entrambi i ragazzi trasalirono, ma Yulian resse il suo sguardo a viso scoperto, così che avrebbe anche ricevuto quello schiaffo che Luna stava per dargli a mano tesa.
Solo che quelle mani non l’avrebbero mai colpito.
Luna le avvolse dietro la schiena del ragazzo e lo abbracciò come se avesse abbracciato un figlio tornato dopo un lungo viaggio d’assenza. Yulian rimase con le braccia sollevate, e solo quando si riprese dallo shock ricambiò quella dimostrazione d’affetto con il cuore molto più leggero.
<< Non potrei mai punirti Yulian. Sei stato come un figlio per me, e nessuno meriterebbe un dolore così grande, sopratutto tu. Gli errori che hai commesso, sono errori umani, e la vita è fatta per scontarli e venire perdonati >>
Claudia sorrideva con le lacrime agli occhi, e finalmente erano lacrime di gioia, Luna abbracciò anche lei.
<< Non dire niente a Nicola mamma, vorremo farlo io e Yulian >>  Disse la ragazza asciugandosi il viso con il dorso della mano, Yulian annuì con complicità ed entrambi si alzarono in piedi.
<< E Nathan, Claudia? >> La voce di Luna si era leggermente incrinata, perché sebbene non avesse davvero mai capito quel ragazzo dagli occhi verdi e i capelli castani baciati dal sole, stava già soffrendo per lui. La ragazza si irrigidì come il tronco di un albero.
<< Lo saprà, lo giuro. Solo che voglio cercare il modo migliore per fargli meno male possibile. >>



____________________________________________________________
Effe_95

Buongiorno a tutti.
Eccomi finalmente con un altro capitolo!
Ho ufficialmente terminato gli esami, venerdì 4 ho fatto gli orali e adesso sono libera e quindi potrò aggiornare con regolarità.
É stata l'esperienza più traumatica della mia vita, mi hanno interrogato per un'ora e mezza!
Ma tralasciando questi particolare inutili, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Alla prossima.

 
  
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: effe_95