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Autore: pxranoiae    08/07/2014    3 recensioni
“Okay. Devo solo aspettare dai 3 ai 5 minuti. Posso farcela.”
07:34
“E fosse positivo? No! Non lo sarà!”
07:35
“Anche perché se fosse positivo dovrei affrontare il problema più grande: di chi è? Ecco no. Non potrei neanche pensarci.”
[I vampiri possono avere figli]
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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La narrazione si sposta ora su Caroline la quale tornò a casa dopo l’incontro con le ragazze. Appena entrata, notando subito tutte le finestre e le serrande chiuse, dedusse che la madre non c’era. Aprì le finestre e fece entrare la bella luce di quel giorno. Doveva ancora ragionare sull’accaduto e andò in cucina per farsi una camomilla. Lì trovò un biglietto e pensò subito che fosse da parte della madre. Si sorprese quando, senza neanche aver letto il messaggio, notò la firma. In un bel corsivo elegante, pieno di ghirigori e curvature c’era scritto Klaus. Non lo vedeva e non ne aveva notizie da quando Elena aveva riacceso i sentimenti. Era andato a New Orleans per ‘creare nuovi ibridi’ aveva detto. Ma in realtà Caroline sapeva che non poteva crearne altri poiché ormai Elena era una vampiro e quindi l’unico sangue di dopelganger che avrebbe potuto aiutare Klaus era inutilizzabile. Ma non si era chiesta cosa era andato a fare, anche perché poco gli importava. I rapporti con lui erano sempre stati di amore-odio,ma per lei la loro ‘storia’ si era conclusa con odio. Klaus aveva fatto molte cose spregevoli: aveva ucciso la madre di Tyler e poi lo aveva costretto a scappare minacciando di ucciderlo se fosse rimasto. Già, Tyler. Era da molto che non lo sentiva e non lo vedeva e non sapeva neanche bene il perché. Ma questa era un’altra storia.
Klaus. Klaus era Klaus. Non meritava neanche delle ragione per le quali disprezzarlo. Non meritava nulla. Per questo Caroline si stupì nel trovare un suo biglietto, e la sorpresa aumentò di gran lunga quando lo lesse. Il biglietto diceva:
“Cara Caroline
Sono passato per Mystic Falls per delle questioni d sbrigare. Sarei lieto se potessimo vederci uno di questi giorni. Per l’appunto vorrei invitarti oggi al Grill verso le 17:00.
Tuo, Klaus”
 
Tuo?! Tuo?! Lo sconcerto che provava Caroline era alle stelle. Cosa pretendeva quell’assassino, quel criminale. L’idea di andare all’appuntamento la escluse immediatamente. Non si sarebbe abbassata ai livelli di Klaus, il manipolatore. In realtà Caroline, nel suo profondo sapeva di non volerci andare anche per paura di ricadere in lui, nella loro attrazione fisica Perché lei sapeva che c’era un’attrazione fisica, e anche molto forte. Passarono le ore e le 17:00 si avvicinavano piuttosto velocemente. Caroline stava seduta sul divano guardano fisso l’orologio, tentata di romperlo e di levare tutti gli orologi presenti in casa. Circa mezz’ora prima del fantomatico appuntamento, decise di uscire. Si, era la cosa giusta da fare. Si sarebbe schiarita le idee sia su Klaus sia sulla situazione di Elena. Passeggiò nel parco. Era una giornata splendida. A tratti fiocchi di nuvole bianche macchiavano il cielo perfettamente azzurro. I sole illuminava ogni cosa, rendendo tutto luminoso quando veniva sfiorato dai raggi. Caroline dovette coprirsi gli occhi per poter camminare. Ad un certo punto un’ombra le si stagliò davanti. Smise di coprirsi il viso e cercò di capire cosa o chi fosse. I raggi di sole faceva brillare i riccioli biondi di una figura maschile piuttosto alta.
-Mia cara Caroline, da quanto tempo non ci vediamo.
-Klaus! Ei come stai?
Per Caroline l’imbarazzo era totale. Non era andata al suo appuntamento ma si era fatta trovare mentre passeggiava beatamente in un parco.
-Io bene. Vorrei poter dire la stessa cosa di te ma non posso saperlo dato che non ti sei mai fatta sentire.
Il Klaus che conosceva non era cambiato di una virgola. Sarcastico,presuntuoso e insopportabile.
-Senti Klaus non mi va di  litigare ora, quindi se non ti dispiace vorrei andare a casa.
-Ma questa non è la strada per casa tua, anzi. Stai andando in tutt’altra direzione. Forse mi evitavi?
-Magari si! Chi può dirlo? Ora se non ti dispiace vorrei fare inversione di marcia  e prendere la strada di casa.
-Come mai non eri intenzionata a venire al mio appuntamento? Non sarà ancora per la storia di Tyler e del suo esilio? E’ una vecchia storia e mi pare che si sia conclusa anche in tuo favore.
-Si! E’per quella storia. Ma anche per altre storie. E’ per tutto Klaus. E’ perché sei tu.
-Mi addolora sentire queste parole ma io ero venuto proprio per aggiustare le cose tra noi due.
-Non ci sono ‘cose’ tra noi due Klaus! E non ci sarann…vabbè lasciamo stare.
-C’è qualcosa che ti turba, lo vedo dalla tua espressione. Intendi dirmela?
-Niente mi turba! Sono solo stanca, molto stanca. Per tutto quello che sta succedendo, per Tyler, per la gravidanza di Elen…
Caroline si zittì di botto e spalanco gli occhi insieme a quelli di Klaus. Le espressioni sui loro volti erano diverse ma in fondo in fondo uguali. Sgomento totale.
-Non avrei dovuto dirtelo! Non avrei dovuto dirtelo! Non avrei dovuto dirtelo! Stupida, stupida, stupida me!
-Elena è incinta?!?! Come è successo? Chi è il padre? Che succederà ora?
-Senti Klaus ora tu te ne torni a casa e te ne stai buono e zitto per mooolto tempo. Non devi dire niente a nessuno e guai se ti vedo anche solo dialogare con Stefan o con Damon! Se farai qualunque cosa sarai un uomo morto, anche se sei un’originale difficile da uccidere. Attento a te!
Sul viso di Klaus apparve un sorrisetto ironico e maligno allo stesso tempo. Era quello che il tipo di persona che era Klaus amava sentire. Uno scoop. Una notizia importante. E lui sapeva come usare le notizie come quelle.
-Tranquilla! Mi terrò il più lontano possibile dai Salvatore e da tutti voi se è questo che vuoi.
-Non fare il sarcastico. Fai un passo falso e te ne pentirai.
Non era molto credibile detto da Caroline, una ragazza tutt’altro che spaventosa. Klaus sorrise maliziosamente e disse:
-Vorrei dirti che il tuo segreto è in buone mani, ma non lo è! Ti saluto mia cara, devo svolgere alcune faccende.
E si allontanò quasi correndo. Aveva una bomba in mano e non vedeva l’ora di farla scoppiare. Caroline d’altra parte si sentiva la peggior amica mai esistita. Aveva peggiorato la situazione rendendola più complicata di quello che già era. Perché sapeva che Klaus voleva a tutti costi usare l’informazione nel momento meno opportuno, quando avrebbe potuto avere l’effetto più catastrofico.
 
Qualche ora dopo Caroline andò a casa dei Salvatore sperando di trovare Elena e riferirgli l’accaduto. Aveva molti dubbi sul dirle che Klaus sapeva. Bussò alla porta e venne ad aprire Damon.
-Ciao Caroline! A cosa devo questa visita?
-Devo parlare con Elena. C’è?
-Si, è in camera con Jeremy.
Di fretta e furia Caroline si fiondò su per le scale e entrò di scatto in camera dell’amica.
-Elena non puoi capire cos’è successo!
-Calma Caroline! Andiamo di sotto Jeremy deve studiare.
Si recarono al primo piano e incrociarono Stefan che disse loro:
-Ei Caroline come vanno i preparativi per la festa?
-Ah..la festa..si, in questi ultimi giorni non me ne sto occupando molto. Anzi credo che dovrò rimandarla.
-Caroline Forbs che rimanda una festa. Cosa succede? Ti senti bene?
-Divertente, ora se non ti dispiace dovrei parlare da sola con Elena.
Entrarono nello studio e chiusero la porta.
-Klaus mi ha dato un appuntamento, io non ci sono andata ma lui mi ha trovata lo stesso. E la cosa folle è che lui sembra sereno e tranquillo nel parlarmi, come se non fosse successo nulla.
-Perché cosa è successo?
-Bhe…niente di particolare però…vabbe Elena, Klaus è Klaus.
-Non ci trovo niente di male se lui ti parla, è pur sempre una persona, e in alcuni casi non si è dimostrato tanto pessimo.
Il suono della porta che si apriva le interruppe. Non aspettavano visite quindi le ragazze si sporsero fuori dallo studio per vedere chi fosse. Il viso di Caroline di contorse in un’espressione di terrore. Sentì Damon salutare l’ospite:
-Non abbiamo ordinato pizza d’asporto Klaus, quindi non so cosa ti porta nella nostra umile dimora.
Klaus era lì, sulla porta con la sua espressione sorridente e mal’intenzionata. Era l’ultima cosa che Caroline avrebbe voluto sentire o vedere.
-Prendi pure in giro mio caro Damon! Quando però saprai perché sono qui non riderai molto. Posso entrare?
-Accomodati!
Caroline e Elena li raggiunsero. Elena era stranita nel vedere Klaus e guardò con sguardo interrogativo Caroline la quale avrebbe voluto essere in qualunque altro posto. Cercava di attirare l’attenzione di Klaus mandandogli occhiatacce e allo stesso tempo tranquillizzava Elena con sguardi poco convincenti.
-Cosa ti porta in casa nostra?
Perfetto! Ci mancava solo che Stefan scendesse dalla sua camera! Ora erano al completo. La bomba che stava per far scoppiare Klaus avrebbe avuto un risultato ancor più disastroso.
-In realtà mio caro Stefan sono qui perché mi è giunta alle orecchie una notizia piuttosto interessante. Appena l’ho appresa mi sono sentito in dovere di conoscere le vostre opinioni a riguardo.
Caroline voleva solo scomparire, e a peggiorare le cose ci si mise anche Damon che disse:
-Avanti Klaus, non girarci troppo intorno.                                                                              
-Ci arriverò a breve!
Ormai anche in Elena stava nascendo un brutto presentimento, e guardava preoccupata Caroline che intanto si stava sotterrando dalla paura e dalla vergogna.
-Per prima cosa volevo fare le mie congratulazioni alla nostra cara Elena e al bel bimbo che nascerà tra qualche tempo!
 Nel sentire quelle parole le quattro persone presenti ebbero reazione diverse: Elena si tinse di verde per la rabbia e  per lo sconforto e andò a rifugiarsi nella propria camera; Caroline, la cui paura più grande si era avverata, raggiunse l’amica per consolarla e spiegarli neanche lei sapeva bene cosa. E Stefan e Damon…ci misero un po’ a capire la situazione ma quando afferrarono il concetto le loro facce si tramutarono in delle smorfia di sgomento e sorpresa.
-Ah…non lo sapevate?
   
 
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