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Autore: Betta3x9    28/08/2008    13 recensioni
(M come Mihael)
"Mihael"
Solo questo – Mihael – sussurra Matt, vedendolo.
Mi-ha-el. Punto.
E poi rimane lì, fermo, guardandolo come si guarda un quadro, o una statua.
[E' una cosa strana da pensare, ora che Matt – Matt – è lì davanti a lui, è strano pensare che lui, il suo nome, l'aveva quasi dimenticato]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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H come Hobby


“Scrivi un tema di novanta righe in lingua francese sui tuoi hobby, illustrando dettagliatamente cosa ti ha portato a coltivarli”




La porta della stanza si aprì di scatto facendo prendere un mezzo infarto a Matt che si stava fumando una sigaretta in santa pace.

“Mel, ma che cazzo è successo?”
“Matt! Devi aiutarmi a cercare un hobby!”

Matt si strozzò con il fumo della sigaretta.

“Un...Hobby?! Ma come te ne esci?”
“Un hobby, Matt! Un passatempo, una passione...come cazzo la vuoi chiamare, ma devo assolutamente trovarne uno entro lunedì!”
“Ehm, Mel, non è che magari hai frugato nel mio cassetto e ti sei fumato qualcosa che non avresti dovuto fumare?”
“Ma vaffanculo! Per lunedì devo fare un tema in francese sui miei hobby!”

Matt osservò l'amico, mentre schiacciava la sigaretta arrivata al filtro nel posacenere.

“Bhè? Che problema c'è? Inventatelo, no?”

Mello guardò l'altro come se avesse detto qualcosa di particolarmente interessante.

“Ma lo sai che non è malaccio come idea?”
“Grazie”
“Bhè, Matty, dimmi qualche hobby che potrei coltivare”. Così dicendo, tirò fuori dallo zaino un block notes e una penna.
“Bhè, forse giardinaggio, oppure disegno, o magari potresti suonare qualche strumento musicale. Potresti anche scrivere poesie, perché no. Ma potresti anche essere un patito della ginnastica o di qualche altro sport. Ma se vuoi esagerare, potresti scrivere qualcosa come bug-jumping”
“Bhè, scartando bug-jumping visto che non è verosimile, direi che gli altri sono fattibili. Bhè, abbiamo due giorni per decidere quale mi si addice di più. Direi di iniziare da disegno”
“Iniziare cosa?” Un terribile sospetto si stava insinuando nella mente di Matt.
“Proveremo tutti questi passatempi per decidere quale mi piace di più, ovviamente. Mica pretenderai che ne scriva uno a caso, vero?”
“Cos-?”
“E sbrigati: dobbiamo provarne almeno tre, oggi! Ti do tre minuti per preparati, su!”

Mentre la porta si chiudeva dietro il biondo, Matt imprecò mentalmente contro se stesso.
Nell'impossibilità di scappare dalla finestra – era al terzo piano! - raccattò i jeans della sera precedente e li indossò mentre scrutava la stanza in cerca delle sigarette.

“Allora? Ci vogliamo dare una mossa?”. Il bussare insistente di Mello alla porta convinse Matt ad andare incontro al suo destino.

“Allora da cosa hai intenzione di iniziare, Mel?”
“Meglio fare le cose con ordine, quindi iniziamo da disegno, te l'avevo detto, no?”

Matt, sospirando appena, pensò che disegno era piuttosto innocuo come passatempo.
Mello non poteva fare danni con una matita in mano, no?






“Ehm, Mel? Cosa dovrebbe raffigurare, esattamente?”. Domandò Matt, stringendo il disegno di Mello tra le mani.

Sulla tela c'erano, qua e là, delle chiazze di vario colore, dalle forme più strane, di cui alcune erano persino colate, facendo perdere a Matt ogni speranza di decifrare quelle scarabocchio dai colori sgargianti.

Se Mello non l'avesse dipinto davanti ai suoi occhi, avrebbe scommesso che fosse stato fatto da un bambino di cinque anni. Scarsi.

“Che vuol dire cosa dovrebbe raffigurare? E' ovvio, no?”

Matt lo guardò inarcando un sopracciglio.

“Non capisci niente di arte, tu!”
“Ehm, forse. Ma cosa sarebbe questa macchia grigiastra?”
“E' Near”
“Ma non dovrebbe essere bianco, scusa?”
“E secondo te come farebbe a vedersi una macchia bianca su sfondo bianco?”
“Ehm, vabbè. E questo che roba è?”
“Porta rispetto! Quello è L!”
“Questo coso qui?”
“Sì, e non c'è proprio nulla da ridere! Questo è L che mi nomina suo successore, mentre Near viene cacciato via”
“Ah. Ed io?”
“Sei qui”

Così dicendo indicò un puntolino rosso in alto a destra.

“Ma scusa, Mel, ma sto volando?”
“Cretino! Stai tenendo il foglio al contrario!”

Matt girò il foglio, ma nessuna illuminazione divina gli fece distinguere le varie macchie.

“Ehm, Mel?”
“Che vuoi?”
“Che ne dici di cambiare hobby?”







“Sei sicuro di voler provare anche il giardinaggio?”

Matt osservò dubbioso Mello che indossava un paio di guanti di stoffa sottile e, allo stesso tempo, sbirciava un grosso libro di giardinaggio al capitolo sulla potatura delle rose.

“Certo che sì! E poi non sembra così difficile, dai! Voglio dire, seguendo questo libro, anche un cretino riuscirebbe a far crescere una pianta!”
“Vedremo...”. Sussurrò Matt in tono profetico.
“Bhè, il libro consiglia di iniziare per gradi... Vediamo: il primo capitolo è sulle piante grasse”
“Ah. E cosa bisogna farci?”

Mello posò sul tavolo della cameretta un vaso di medie dimensioni contenete una pianta tondeggiante e piena di spine piuttosto appuntite.

“Bruttarella questa pianta, Mel. Non c'era nulla di meglio?”
“Eh, questo ho trovato!”
“Ho capito, ho capito: non ti scaldare!”
“Vabbè... Matt, leggi tu cosa bisogna fare?”

Così dicendo, Mello passò all'altro il grande libro aperto alle prime pagine, riguardanti la cura delle piante grasse.
Matt, leggendo, aggrottò le sopracciglia.

“Allora?”. Lo incalzò Mello, le forbici da potatura strette nella mano destra.
“Bhè, Mel, qui dice solo di lasciare le piante grasse a se stesse ed innaffiarle il meno possibile, circa una volta a settimana”
“Cosa? Tutto qui?”
“Sì”
“Non devo potare nulla? Neanche una sforbiciata?”
“No”
“... Che palle il giardinaggio!”
“Bhè, magari sono le piante grasse a non essere interessanti...”
“Mh, forse hai ragione! Proviamo a potare qualcosa?”
“... Mi preoccupa questa tua ansia di tagliuzzare qualcosa, sai, Mel?”
“Ma sta zitto e passami quella pianta di rose!”
“Questa?”

Matt poggiò sul tavolo una piantina di rose d'un giallo intenso, ancora nel vaso di plastica in cui erano quand'erano state comprate.

“Allora? Da dove devo iniziare a potarle?”. Così dicendo, Mello giocherellò con le forbici da giardinaggio, aprendole e chiudendole.
Matt, gli occhi fissi sulle pagine, aggrottò le sopracciglia.
“Sai, Mel, non credo tu debba potarle, ora che sono così piccole...”

Mello lanciò le forbici da giardinaggio sul tavolo, facendo prendere un colpo a Matt, che quasi cadde dalla sedia.

“Basta, mi sono rotto: cambiamo hobby!”






L'hobby successivo era la poesia.
Matt tirò un sospiro di sollievo, quando Mello si chiuse in camera per sondare le profondità del suo animo nel dolce abbraccio della solitudine. O qualcosa del genere, insomma.

“Matt!”

Matt, la sigaretta tra le labbra, si volse per ascoltare l'amico.

“Cosa c'è, Mel?”
“Ti devo far leggere la mia poesia, no?”
“L'hai già scritta? Da qua, che la leggo”
“No, no, te la leggerò io! Ma, innanzitutto, dovrei fare almeno un introduzione, credo...”
“Ehm, un introduzione?”
“Sì, per spiegare l'intensità dei versi, i significati nascosti, gli intricati giochi di parole...”
“Vabbè, poi me li spieghi...”
“Allora che faccio, ti leggo la mia composizione?”
“Ehm, ecco bravo, sì”

Mello, visibilmente fiero di sé, tirò fuori dalla tasca dei jeans un foglio un po' stropicciato e, schiaritasi la voce, iniziò a decantare i versi.

Napoleone/seduto sul balcone/osservava il solleone/ giocando con l'aquilone

Mello sorrise tra sé, soddisfatto della sua opera.
Matt era rimasto immobile, gli occhi spalancati e una risata che gli prudeva in gola.
La sigaretta accesa gli scivolò dalle labbra e finì sul pavimento.

“Bhè, che te ne pare? Ho faticato per trovare tutte le rime, ma...”
“Mel?”. Matt non sapeva se mettersi a piangere o farsi una bella risata; ma poiché entrambe le opzioni sembravano poco adatte, respirò profondamente, cercando di calmarsi
“Eh? Che c'è? Forse vuoi parlarmi dell'evidente, ma sottile satira che traspare dai versi e...”
“Che ne dici di darci alla ginnastica?”







Evidentemente Mello non era portato per la ginnastica.

Dopo aver rotto un paio di step, fracassato uno specchio con un bilanciere scivolato – non si sa come- dalla base, (senza contare i vari lividi o le ammaccature), Matt insinuò che forse per quella giornata poteva bastare così.
Mello, aggrottando le sopracciglia, parve riflettere attentamente sulla questione.

“Forse hai ragione, Matt”
“Ecco, sì, ed ora posa quei pesetti prima che...”
“Prima che?”
“Ah, nulla. Ecco, bravo”
“Sai, Matt, non è che mi piaccia granché. La ginnastica, intendo”
“Sai, l'avevo immaginato”. Matt riuscì a non battere ciglio.
“Credo che il problema debba stare nel fatto che io sono più un tipo intellettuale, ecco”
“Già”. Convenne Matt
“Vabbè, ci facciamo una doccia e poi scendiamo a cena, ok?”
“Ok, Mel”
“...Matt?”
“Eh?”
“Quanti addominali ho fatto in sessanta secondi? Li hai contati?”
“Sai, credo che fossero cinque. Forse sei”
“Ah. Non mi piace granché la ginnastica”
“Già”

Mello, recuperata la borsa con il cambio, aprì la porta della palestra.

“Aspetta, Mel: toglimi una curiosità!”
“Dimmi”
“Cosa scriverai in quel tema?”
“Ecco, io... Ci penserò”

La porta della palestra si chiuse cigolando.





La mattina seguente Matt era decisamente assonnato: aveva passato la notte in bianco per buttare giù qualcosa per il tema in italiano, visto che il pomeriggio precedente era stato piuttosto... Occupato, ecco.
(E, tanto per essere precisi, l'italiano non è mica una lingua tanto facile, eh!)

“Ehi, Matt!”
“Buongiorno, Mello. In ritardo anche tu?”. Chiese Matt, sopprimendo uno sbadiglio nel mezzo nel nome del biondo.
“Già, stavo finendo il tema di francese, quello sugli hobby, sai?”
“Oh! E quale sarebbe il tuo hobby?”
“E' un segreto”
“Un segr- Cosa?”
“Te lo farò leggere un'altra volta, dai!”

Mello si voltò per nascondere un sorriso, mentre Matt lo fissava confuso.






Quella sera il professore di francese della Wammy's House, correggendo i compiti a casa di una delle sue classi, si chiese che diavolo di hobby fosse “trascinare il mio migliore amico nei miei geniali piani di conquista”.

Era il tema di Mello quello? Bhè, effettivamente gli era sempre parso un po' strano quel ragazzo; avrebbe dovuto farlo presente a Roger prima o poi.
Mhà.

Fine



Ringrazio chi ha commentato il capitolo precedente, ovvero: MellosBarOfChocolate, Elly_Mello, _pEaCh_, Hyatt, Freija, Soleya, beat, Slepless, RedFraction.
Grazie a tutti; ci vediamo alla I. <3







   
 
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