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Autore: ambra_chiara    12/07/2014    1 recensioni
Buonsalve a tutti! Mi chiamo Ambra, sono una mezzosangue figlia di Era e di Zeus, sembrerebbe epico detto così, ma non lo è molto... prima di tutto non li ho mai visti e non mi hanno certo ereditato i loro poteri, sono una comune mezzosangue.
L'unico mio contatto con i miei genitori è quella collana che porto al collo, un piccolo cordoncino nero con appeso un pezzo di ossidiana lavorato con estrema cura, lunga e sottile.
Quello non è solo un semplice gioiello, è allo stesso tempo un cappio al collo...
Grazie all'aiuto dei miei amici riuscirò a sconfiggere un nemico invisibile?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le tre pietre '
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“Chirone” dissi entrando nella casa grande, lo trovai seduto sulla sedia a rotelle e accanto a lui c’era il Signor D
“Ambra, siediti” mi disse il centauro mostrandomi una sedia
“Vuoi qualcosa da bere?” chiese il Signor D
“Un bicchierino di vodka, è stata una lunga serata” il dio mi guardò un attimo “sto scherzando” si rilassò un secondo sorridendo un pochino per poi continuare
“Bè, ti ha scoperto”
“La domanda è … chi è quella tizia?” chiesi
“Non lo sappiamo, ma ancora peggio… come ha fatto a trovarti?” mi rispose Chirone, feci spallucce fregandomi freneticamente le mani
“Ieri ho sognato mia madre, Era” iniziai a raccontare di come io e Jim avessimo avuto lo stesso sogno, cosa ci aveva detto la dea e parlai anche della perla.
Chirone e Dioniso pensarono in silenzio a qualcosa, ma non gli venne in mente nulla.
“Un’altra domanda… cosa vuole da me? Perché vuole che io muoia?” chiesi
“Vorrà il tuo potere…” suppose il signor D
“Molto probabilmente si, oppure vuole uccidere te per arrivare ai tuoi genitori” disse Chirone “Non importa poi tanto chi sia o cosa voglia” continuò il centauro “L’importante è difenderti”
Scossi la testa “Posso difendermi da sola, siete voi in pericolo, avete rischiato di morire cinque minuti fa, lei insieme a tutto il campo”
“Non è colpa tua, Am” disse il centauro.
Stavo per rispondere quando sentii un urlo… Michelle era in pericolo.
 
Corsi a perdifiato verso la sua casa, una forza invisibile la stava catturando, lei cercava di combattere, ma il nemico era troppo forte.
Da un mio palmo scaturì un fulmine che colpì la forza invisibile, così che allentò la presa sulla ragazza.
Michelle non rimase immobile, ma lottò il più possibile così che la minaccia perse completamente la presa su di lei.
Ora iniziò la lotta
“Michelle, va a chiamare aiuto. Chirone è a radunare i mezzosangue, portali qui”
“Non puoi farcela da sola” disse lei
“Corri” urlai per poi scaricare un ondata di fulmini dove c’era l’ombra del nemico, perché per quanto fosse quasi invisibile, mi affidavo soprattutto a lei.
Colpì in pieno la minaccia, che rimase a terra, estrassi il pugnale e glielo puntai addosso mentre con l’altra tenevo già pronto un fulmine.
Man mano perse l’invisibilità e si mostrò una ragazza, che avrà avuto si e no sedici anni, dai lunghi e lisci capelli color rossi e qualche lentiggine.
Mi fissava, sembrava che stesse benissimo eppure non mi attaccava.
Dopo un po’ arrivarono gli altri, con Chirone in testa al gruppo.
Alzai con prudenza la ragazza e gli tenni le braccia dietro al corpo, ma questo non riuscì a fermarla.
Mi diede un calcio sullo stomaco che mi divise in due e fu pronta ad affrontare un intero esercito di mezzosangue.
“Per la gloria di…” urlò, ma non la lascai finire perché mi concentrai e un fulmine più grande di quanto pensassi la colpì dritta in faccia, subì il contraccolpo che mi spedì a diversi metri di distanza, e anche i miei compagni si buttarono per evitarlo.
“Ambra!” disse Jim correndomi incontro seguito da Clarisse e Michelle quando tutto si fu calmato
“scusate… dovevo lasciarla finire?” dissi “Tanto sarò ancora viva… possiamo chiederglielo”
“Viva? Ma se gli hai scaricato un fulmine degno della gloria di Zeus in faccia?” disse Michelle aiutandomi ad alzarmi.
Tecnicamente avevano ragione… in pratica no.
La ragazza si risollevò come se nulla fosse, con i capelli per aria, i vestiti anneriti e la faccia vispa.
“Porca la merda” mi sfuggì alzandomi
“Che facciamo?” chiesi ai miei compagni e mimai la domanda a Chirone
“Non lo so” mi risposero sia lui sia Clarisse, quindi feci l’imprevedibile, buttai le armi e inizia a parlare.
“Ciao oscura minaccia che voleva catturare la mia migliore amica! Come va?” quella mi guardò come se fossi impazzita “Scusa se ti ho aggredito, ma sai come è… stavi catturando Michelle, non potevo regalarti certo dei fiori. Però mi ispiri simpatia, come fai a diventare invisibile? E davvero… sei la ragazza più resistente che abbia mai visto” mi avvicinai sempre più lentamente mentre l’intero campo era pronto per attaccarla caso mai avesse fatto qualche gesto non gradito “Io mi chiamo Ambra”
“Lo so” disse con voce quasi meccanica
“in questi casi dovresti rispondere con il tuo nome, come ti chiami?” chiesi
“La mia padrona mi chiama Cassandra”
“bel nome, bel nome” ripetei intanto ragionavo
“Per caso la tua padrona ha dei capelli rossi? Pelle lattea? Mania di governare il mondo?” mi squadrò con un sopracciglio (quasi del tutto polverizzato) alzato “Insomma… chi è la tua padrona?”
“Colei che ti cerca”
“Grazie Capitan Ovvio! Va bene, andiamo sul semplice… perché volevi Michelle?”
“Per indurti in trappola” mi voltai a guardare la figlia di Afrodite che brandiva minacciosa i suoi pugnali.
“Lei era l’esca” borbottai “Chi è che te lo ha ordinato” mi avvicinai, teneva la bocca sigillata non avrebbe mai parlato.
Sbuffai, se ci fosse stata Piper sarebbe stato semplice, lingua ammaliatrice ed era fatta… ma non c’era…
Dovevo trovare un modo per estorcergli le parole di bocca.
Chirone pian piano si era avvicinato a me, ordinando al resto del campo di non attaccare se non avesse fatto la prima mossa Cassandra.
Lo guardai cercando in lui un suggerimento, ma non sapeva cosa fare nemmeno lui.
“Cassandra… il rosso dei capelli c’entra qualcosa?” chiesi, poteva benissimo essere una coincidenza, ma secondo me non lo era il fatto che sia la donna che aveva attaccato sulla spiaggia poco prima, sia questa ragazza, avessero lo stesso identico colore di capelli.
Non disse nulla, ma Jim, che si intendeva delle espressioni del corpo mi diede di gomito per mostrarmi le prove di una sua risposta affermativa.
“Si… è un segno di devozione… Come la castità per le cacciatrici di Artemide” dissi per poi continuare “Chi seguite voi?”
La ragazza mi guardò negli occhi, ci fu un lungo periodo di silenzio poi lei disse:
“Pandora, seguiamo il sentiero di Pandora”.
 
 Autrice: Scusate tantissimo per il ritardo! La pigriazia e la mancanza di ispirazione non hanno aiutato!
Scusate davvero tanto! Spero che almeno il capitolo vi sia piaciuto!
Grazie e a presto!
ambra_chiara
  
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