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Autore: ambra_chiara    12/07/2014    1 recensioni
ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER SUL SEGUITO: "IL TRONO DI FUOCO
"Ciao a tutti! Mi chiamo Ambra e sono una discendente di Cleopatra, seguo il sentiero di Sekmet e mi sono specializzata in poteri sanguigni, ovvero il controllo del sangue... tutto normale no?
Certo, soltanto che questa strana normalità verrà stravolta da una missione...
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Ciao a tutti! Questa è la mia prima storia su The Kane (mi manca ancora il terzo da leggere!) e spero che vi piaccia!
ringrazio tutti coloro che hanno la voglia di leggere, a presto!
ambra:_chiara
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Caro diario,
non sai cosa è successo oggi! È stata una lunga, anzi, lunghissima giornata, e non solo perché domani è il mio compleanno, ma perché sono svenuta si e no cinque o sette volte in un giorno, e ho una fame! Per non parlare del fatto che Jaime mi ha raccontato la sua storia, non so come mai ma sono felice che si sia confidato con me, vuol dire che si fida, e per me conta molto!
Spero che domani Ginny si ricordi del mio compleanno, non ho il coraggio di ricordarglielo perché in questo periodo non siamo affiatate come prima, insomma… abbiamo entrambe i nostri problemi, ed entrambe non vogliamo assalire l’altra con i nostri, quindi ci dividiamo, io con Jaime e lei con Connor… ma mi dispiace così tanto, se sbagliassi? Se in realtà dovessi parlare con lei e confidarmi? Ma onestamente ne ho perso la voglia… in questo periodo è sempre fredda e cinica con me, so che non lo fa apposta ma sono stufa… ho sempre paura che la disturbi, che non mi voglia nei paraggi, così sto per conto mio… ormai non ci parliamo praticamente più di persona, ma in compenso ci scriviamo un sacco… messaggi, bigliettini e robe simili.
Solo che mi manca il nostro rapporto di prima, spero di recuperarlo presto.
Bè ora ti saluto, attendo con ansia la cena. Ho lo stomaco che implora cibo!
A presto!
 
Ambra

 
Dopo aver finito di scrivere mi rilassai, sentendo l’odore di pane e carne secca.
“E’ pronto” disse Jaime comparendo dal nulla.
“Finalmente! Sto morendo!” mi sedetti non badando al mal di testa e pensando solo alla fame, uscì dalla tenda e cercai di alzarmi, Jaime mi aiutò mettendosi un mio braccio intorno al suo collo.
“Eccoti finalmente!” disse Ginevra “Come va?”
“Bene, grazie, tu?” annuì tornando a fare a pezzi il panino che aveva in mano.
Con poca grazia tolsi il mio braccio dal mio amico e mi buttai sulla sabbia, sollevando un nuvolone.
“Ambra!” mi sgridò Ginny
“Scusa…” risposi non osandola guardare negli occhi.
“Ginevra non pretendere tanto, è una scaricatrice di porto quando è sana! Figuriamoci se diventa delicata da mezza morta” disse Jaime, gli diedi una gomitata mentre noi due ridacchiammo, Connor e la mia amica invece ci guardavano in modo strano.
Mangiammo in silenzio, poi quando tutti finimmo Jaime entrò nella sua tenda senza dire nulla e ne uscì con una chitarra acustica nera con i bordi bianchi.
“Musica intorno al falò! Un classico” dissi ridacchiando “Ma dove la tenevi?”
“Piccolo incantesimo”
“Smettila di cercare di fare il misterioso, non lo sei” disse ridacchiando Ginevra per poi guardare Connor, insomma come a dire: -Lui si che lo è-.
Osservai l’espressione di Jaime, aspettandomi una reazione di rabbia, o frustrazione, non fece nulla, eppure  l’aveva vista fare quel gesto… non l’avrà capito forse.
“Allora… una canzone da cantare?” chiese lui
“Questa sera c’è il delirio al Maracanà
da qua fuori sento i cori sha la la la
un sospiro, gli occhi chiusi e sono già là
tra i tamburi e i colori della città” dissi cantando, ben presto si unì anche il mio amico e cantammo insieme:
“Poi per quanto siam lontani tutti siamo nati qua
pelle bianca o pelle nera al mondo si viene e si va
io metto una maglia azzurra la tua che colore ha?
Formeremo un grande arcobaleno qui al Maracana”  aveva una bella voce, giovanile ma non troppo, era bassa ma anche alta, sorrisi mentre cantavo con lui, Ginevra sapevo che l’avrebbe apprezzato: adorava Emis Killa (e lo adora tutt’ora).
Cantammo il ritornello finale e alla fine Ginevra applaudì sorridente.
“Bravissimi!” io arrossì di botto mentre Jaime ridacchiava nervoso.
“Ora scegli tu Ginny” dissi.
Lei pensò a fondo e poi disse: “Heart by heart di Demi Lovato Am, tu la canterai benissimo” arrossì ancora di più e guardai Jaime che era pronto con la chitarra.
“When your soul finds the soul it was waiting for
When someone walks into your heart through an open door
When your hand finds the hand it was meant to hold
Don’t let go
Someone comes into your world
Suddenly your world has changed forever” cantai la strofa da sola, guidata dalle dolci note della chitarra di Jaime, questa canzone l’avevo sentita solo fatta al piano, ma è bellissima suonata anche con la chitarra.
Al ritornello si unì un poco anche il mio amico:
“No there’s no one else’s eyes
That could see into me
No one else’s arms can lift
Lift me up so high
Your love lifts me out of time
And you know my heart by heart” a questo punto Connor si alzò e chiese a Ginevra:
“Vuoi ballare?” questa colta alla sprovvista, disse subito di no, ma sotto allo sguardo del ragazzo non seppe resistere e si alzò, gli mise le braccia intorno al collo e lui intorno alla vita e incominciarono a ballare, mi ricordavano tanto Clary e Jace, due personaggi del film e del libro di Shadowhunters, di cui la colonna sonora è proprio questa canzone.
Jaime non mi guidò molto con il canto, ma più che altro con la chitarra, lo sorpresi con i miei acuti, perché notai che si fermava un attimo ad ascoltarli con più attenzione, così c’era un istante in cui nel silenzio c’era solo la mia voce, e per questo a volte volevo zittirmi, ma subito dopo il mago che seguiva il sentiero di Osiride ricominciava a suonare, e quindi ogni dubbio si dissolveva.
Ginevra ballava benissimo, era come se volteggiasse leggiadra, non l’avevo mai vista ballare, e credo che lei non mi avesse mai sentito cantare seriamente… tranne una volta, ma cantavo una canzone che non mi piaceva quindi non davo affatto il massimo.
Quando finì avevo il fiatone.
“Sei bravissima” mi disse Jaime
“Concordo in pieno” continuò Ginevra, arrossì e guardai in basso, per poi cambiare discorso:
“Anche tu Ginny, sei un fenomeno a ballare” sorrise dicendo: “Non cambiare discorso!”
“Tanto sappiamo entrambe una cosa” risposi “Il migliore è Jaime… lo sapevate che sa suonare chitarra, piano e violino?” lui ridacchiò nervoso.
“anche tu Connor, sei molto bravo a ballare” dissi
“Mai come Ginny” questa sentendosi in causa arrossì di più di me e disse: “Meglio se andiamo a letto, domani ci attende una lunghissima giornata” annuì e Jaime mi aiutò ad alzarmi ma ero a posto ormai, quindi ce la feci da sola e appena raggiunsi la tenda mi addormentai, facendo un incubo dopo l’altro.
 
 
Mi svegliai urlando, era notte fonda, e svegliai Ginevra.
“Ambra”
“Scusa. Ho fatto degli incubi”
“Ti va di parlarne?”  mi sedetti e inizia ai raccontarle del mio sogno: correvo per una città desolata, tranquilla e rilassata finché le pareti delle case, le strade, i cartelli stradali  non iniziarono a perdere sangue, a ettolitri, all’inizio stavo per perdere i sensi, ma poi iniziavo a trasformarmi e bevevo tutto…
“Tranquilla era solo un sogno… torna a dormire” ma non fece in tempo di aggiungere altro perché una fitta lancinante la colpì.
Le misi una mano sulla spalla e iniziai a sussurrarle: “Tranquilla, adesso passa, non è niente” quando il dolore fu finito prima nascose il viso nella mia spalla poi si allontanò e disse
“Sto bene”
“Sicura? Non vuoi qualcosa da bere? Da mangiare?”
“Sto bene ho detto… non rompere” e tornò a dormire.
-Che bel inizio di compleanno- dissi guardando l’orologio che segnava mezzanotte e un quarto. 
  
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