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Autore: Dastrea    31/08/2008    1 recensioni
Questa potrebbe essere una fanfiction decente e molto probabilmente compiuta. Quindi... Se gli Akatsuki fossero tutti morti, ma all'interno dell'organizzazione sono state scelte altre quattro donne una per ciascun gruppo, dopo la distruzione... loro sono alla ricerca di un posto dove stare, un luogo tranquillo dovre crescere i loro figli, nessun pensiero di guerra, solo la voglia di normalità. Tranquillità che non esiste, gente che le perseguita ed antichi misteri celati dietro i loro ninjutsu.
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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3. La ragazza sotto la luna

Tsunade radunò nel suo ufficio una piccola formazione di ninja AMBU, le sarebbero serviti per raccogliere informazioni sia della donna chiamata Michiko, non ne aveva mai sentito parlare di una ragazza del genere e poiché il villaggio segreto della Luna era molto distante sarebbero partiti all’alba il giorno dopo. Nel villaggio della Foglia tutto procedeva normalmente, le lezioni in accademia avevano ripreso il loro corso e i jounin partivano per piccole missioni, Tsunade aveva ricevuto una lavata di testa dagli anziani per via dei coinvolgimenti in cui erano stati immischiati i ninja di Konoha, ma ormai la situazione era passata ed aveva concesso loro un periodo di vacanza per recuperare il tempo perduto. A tutti sembrava star bene tranne che a Naruto che continuava ad andare tutti i giorni dall’Hokage per farsi dare una missione ed invece lei lo rimandava indietro per evitare di mandarlo contro le donne dell’Akatsuki perché al momento le missioni importanti erano quelle, le altre erano soliti accompagnamenti di anziani per paesi pericolosi e via dicendo.
Poi c’era da organizzare anche la selezione dei chuunin che quell’anno si sarebbe tenuta di nuovo a Konoha anche se erano certi che sarebbe stata tenuta ad Iwa capitale del paese delle Rocce, ma dato l’ultima scoperta delle Akatsuki tutti si erano rifiutati di ospitare per preparare le loro armate ninja così Tsunade ancora una volta si ritrovava sommersa da più lavori.
Naruto in quel momento era seduto a mangiare una ciotola di ramen, non capiva perché tutti quanti erano spariti improvvisamente e nessuno voleva affidargli missioni importanti, certo dopo l’ultima volta c’erano stati parecchi problemi, ma ora poteva vantare una nuova potenza in grado di affrontare anche i più temibili dei nemici. Dietro di sé sentì una presenza, un fruscio di capelli, si voltò come per attaccarlo quando si ritrovò davanti Hinata. La ormai non più piccola Hinata, la ragazza era ferma a guardarlo, le guance rosse per l’imbarazzo.
“Oh Hinata sei tu! vuoi mangiare anche tu!”
Disse lui sorridendo e a quanto pare sembrava un invito vero e proprio, la ragazza non seppe cosa dire, iniziò a guardare verso il basso e ad attorcigliare le mani per il nervosismo, alla fine Naruto capì, pagò il conto stranamente ed uscì per raggiungerla.
“Cosa volevi dirmi Hinata?”
Chiese lui mettendole un braccio intorno alle spalle in fare affettuoso, la ragazza timida com’era ebbe un attacco di calore e svenne.
“Oh no! Hinata! Hinata! Ci risiamo….” Sospirò lui per i soliti attacchi della nera, ormai lui sapeva tutto eppure pensava che lei se ne fosse accorta invece continuava con questi trucchetti per così dire. La portò in braccio fino all’ombra di un albero, così per lo meno avrebbe preso un po’ d’aria fresca. Iniziò a sventolarle le mani avanti per farla riprendere e riuscì ad ottenere il suo risveglio.
“Oh… Na… Naruto-kun…” balbettò lei.
“Finalmente ti sei ripresa, mi hai fatto preoccupare!” l’abbracciò di slancio, non si aspettava una reazione del genere da parte del ragazzo la tenera e dolce Hinata, invece ecco che lasciava alle spalle la sua timidezza per abbracciarlo a sua volta. Naruto rimase sorpreso e si staccò dolcemente.
“Hinata, mi spiace non avertelo detto prima.”
La ragazza parve non capire.
“Come…?”
“Ti amo.”
La baciò con tutto il suo stupore, stringendola dolcemente tra le sue braccia. Lei rimase ad occhi aperti però… in fondo lui aveva ragione, ricambiò il bacio cambiando per sempre la sua timidezza in puro amore verso il ragazzo che tanto aveva desiderato al suo fianco.
Dal fianco opposto due persone li guardavano inteneriti, TenTen aveva spinto Hinata verso il ragazzo per farle vincere la timidezza, magari solo parlandogli ed invece aveva ricevuto un risultato ancor più grande, ovvero la dichiarazione di Naruto. Accanto a lei Neji le stringeva la vita affondando la testa contro la sua spalla per assaporare tutto il suo profumo. “Abbiamo fatto un ottimo lavoro!”
“Merito tuo Ten.” Rispose il ragazzo voltandola verso l’albero e baciandola con passione. Sì l’amava e l’adorava, non poteva farci nulla, persino lo zio aveva accordato le loro future nozze quando sarebbero stati in età più matura, ora dovevano andare avanti con le missioni.

 
Quando aprì gli occhi era già giorno, accanto a lei non c’era nessuno solo la luce che filtrava dalla finestra, si stropicciò gli occhi ed uscì dalla sua stanza, il kimono era tutto spiegazzato, ma poco male, lo avrebbe aggiustato più tardi. Era passato circa un mese da quando il piccolo Nagato era nato, ora la prossima a dare alla luce due gemelli sarebbe stata Sarah, c’era una grande agitazione, ogni mattina si alzavano presto e le facevano il bagno, diceva sempre che era per purificarsi ed insisteva anche per rimanere sola. Dopo la usa uscita di testa Konan e le altre si erano trasferite tutto nel paese del Fuoco, il villaggio più vicino era distante per lo meno otto chilometri e l’unica che andava lì era Konan, pagava, e veniva anche ingaggiata per missioni, sotto falso nome, portava soldi a casa per i bambini e per loro, e presto lo stesso sarebbe toccato a Sarah. Michiko uscì in giardino e vide Mitsuki seduta a leggere, se l’era dimenticato, la telepatica aveva iniziato ad appassionarsi a quell’hobby quando Itachi le diceva di starsene con l’animo in pace ed ormai aveva preso il vizio del mukenin ovvero quello di rimanere sempre zitta. Invece lei era tutto il contrario, parlava sempre anche a rischio di fare monologhi con sé stessa, era troppo abituata alle chiacchierate con Deidara o ai battibecchi con Sasori. Iniziò a camminare verso di lei. La ragazza non alzò la testa dal suo libro, ma sapeva che lei era vicina, sentiva sempre più vicina la sua potenza spirituale.

“Ben svegliata.”
“Oggi il sole splende. Questa notte Sarah darà alla luce Hidan e Kakuzu.”
Mitsuki alzò lo sguardo dal libro, nessuna di loro se non la stessa Sarah sapeva quando i bambini sarebbero nati, lei era l’unica che poteva prevederlo.
“Non è luna piena, ma la settimana scorsa Tsukuyomi mi ha dato un segno.”
Mitsuki la guardò annuendo, era chiaro che il Dio le parlasse poiché lei proveniva dal villaggio della Luna. Già e non voleva nemmeno sentirne parlare, l’avevano maledetta, prevedere la morte di una persona cara non è mai un bene, per ogni previsione una stessa persona moriva.
“Michiko. Quanta gente è morta questa volta?”
“Nessuna. Il mio sangue è stato sufficiente.”
Annunciò lei inginocchiandosi contro l’albero, poi sentì il braccio afferrato, accanto a le i Sayuki le aveva preso il braccio scoprendolo dalla manica del kimono. Un taglio profondo e rosso si stata cicatrizzando, Michiko gemette non poco per la brutalità con il quale era stato preso.
“Sei forse impazzita? Devi stare in forze! Non donare sangue come se niente fosse!”
Non si era mai vista la dolce e pacata Sayuki in quello stato, era pallida inoltre era molto arrabbiata per quello che aveva fatto la kunoichi.
“Dovevamo sapere no?! Così per lo meno Sarah non dovrà soffrire.”
“La mia sofferenza non ti deve interessare.”
Sarah era in giardino per passeggiare, una tunica ed una vestaglia come indumento e le mani sotto il grembo.
“Perdendo sangue come credi di sopportare il peso del parto eh?”
“Io…” la ragazza non seppe come rispondere, si sentiva in imbarazzo per quello che era successo.
“Io non sono debole! Per cosa pensate che serva? Solo per essere presa a schiaffi? Non sono entrata nell’Akatsuki per questo o sbaglio? Il mio compito è questo. Sono troppo isolata per prendere vittime. Così ho usato il mio sangue! Sono libera di fare ciò che voglio!”
Michiko si alzò rossa in volto per la sfuriata che aveva fatto alle altre, poi iniziò a camminare a passo svelto fuori dall’abitazione.
“Michiko fermati!”
Konan con il piccolo in braccio l’aveva richiamata, ma quella testarda era già troppo lontana per poter sentire.
Camminava tra gli alberi, sentiva solo il fruscio di quelle foglie, sapeva come difendersi, sapeva come combattere, non aveva bisogno della balia. L’importante per lei era far nascere i suoi bambini, quindi nessuno l’avrebbe toccata finché lei era lucida. Come potevano pensare le altre che fosse così debole? Era stata inserita con Deidara e Sasori ed il secondo era stato molto duro con lei, le aveva spiegato il significato dell’arte, l’aveva allenata al meglio e tre creature dentro di lei non potevano fermarla, lei era una geisha, aveva ancora il suo sguardo di ghiaccio ed il suo corpo per incantare. Un gonfiore non era sufficiente a fermarla.
“Forse siamo state dure con lei.”

“Deve farsi la pelle. La sua reazione è stato l’esempio che sta crescendo, piano piano sarà pronta ad affrontare il parto.”
Michiko tornò verso sera, aveva il volto arrossato segno della lunga camminata, non si muoveva come si deve da troppo tempo ora che ne aveva avuto la possibilità… era soddisfatta.

Gli AMBU di Konoha erano di ritorno dal villaggio segreto della Luna. Erano radunati nell’ufficio dell’Hokage con un rapporto sulla kunoichi lunare, c’erano all’incirca due rotoli pieni zeppi di informazioni sulla ragazza, dalla sua nascita alla sua scomparsa.

Michiko Mizutsuki, più comunemente chiamata Coré col suo nome da geisha, la sua famiglia ormai è del tutto scomparsa, faceva parte di uno dei clan più importanti di tutto il villaggio, i suoi genitori non accettarono il suo ruolo da geisha, ma i soldi che portava in casa erano sufficienti ad accrescere il prestigio che aveva. Sebbene la Madre dell’Okiya non fosse d’accordo con la divisione del denaro fu costretta ad accettare per poter tenere con sé la ragazza. Una notte venne esibita per far piacere a dei visitatori, ma gli anziani non furono soddisfatti della sua esibizione, mentre ballava cantava una canzone blasfema considerata una preghiera per l’antico Kami Tsukuyomi, il dio non era più venerato a causa di leggi istituite dal capo villaggio. La ragazza venne maledetta, le fu donata la preveggenza, ma per ogni previsione occorreva un sacrificio di sangue e se non ci fossero state vittime allora il suo sangue sarebbe stato utilizzato come sacrificio. Quando i genitori della ragazza morirono in circostanze misteriose la ragazza impazzì cantando sempre di più quella canzone unita alla danza. È diventata una tecnica proibita nel villaggio chiamata la Ballata di Tsukuyomi*, la ragazza e gli anziani ne sono a conoscenza e permette di evocare gli spiriti dei morti. La ragazza scappò all’età di quattordici anni, nessuno sa dove si rifugi, ma è un pericolo per l’umanità.
-Cara Hokage, qualsiasi aiuto nei suoi confronti verrà accolto, la ragazza merita la morte per aver tradito il villaggio, e il suo potere è troppo pericoloso per tutti noi. La ballata di Tsukuyomi non deve più essere cantata.-

L’Hokage era rimasta sconvolta per tanta potenza a quanto pareva avevano davanti una kunoichi del tutto legata agli arcani misteri dell’origine delle terre. Insieme con le altre donne rappresentava un serio pericolo se attaccata, l’unico in grado di fermarla forse era lo sharingan ipnotico, ma non avendo l’appoggio di Sasuke Uchiha, l’unico rimanente era Kakashi Hatake. La faccenda si faceva sempre più pericolosa, forse il villaggio che aveva dato l’allarme aveva ragione, occorreva rinchiudere e sigillare quei poteri per sempre. Se avessero dei piani conquistatori come quelli dei loro uomini allora tutto il mondo sarebbe stato in pericolo. Occorreva al più presto una squadra di ricerca e attacco. Bisognava trovarle e scoprire i loro piani.

Il tempo era giunto, Michiko aveva preso sottobraccio Sarah che gemeva già per i dolori del parto, l’avevano portato sotto l’albero di ciliegio in fiore, era un sollievo che fossero sbocciati proprio qualche settimana prima, Sarah aveva gli occhi chiusi e respirava profondamente, per poter prendere il coraggio, per poter ricordare tante volte la voce di Hidan che pregava, la voce di Kakuzu che gli inveiva contro, sorrise a quel pensiero, per la prima volta Sarah sorrise e ricordò gli amori della sua vita.
“Preghiamo affinché Jashin assista al mio parto, accogliendo il suo figlio prediletto.”
Michiko le strinse la mano e le baciò la guancia poi sia alzò.
I bambini di Sarah iniziavano a fremere per uscire, Michiko iniziò ad intonare una litania di preghiera mentre ballava in cerchio intorno all’albero, aveva lo sguardo rivolto verso l’alto, la luna splendeva nel cielo, la mezza luna guardava la partoriente e le imprimeva coraggio.
“Sarah! Ora!”
Konan le teneva la testa, mentre la ragazza si piegava per il dolore, iniziò a spingere per farli uscire, Sayuki le bagnava la fronte, le sue urla riempivano l’aria mentre il vento iniziava a soffiare scompigliandole i capelli, Michiko continuava a cantare ed a muoversi in circolo. Il tempo era giunto ed il primo dei gemelli uscì scoppiando in lacrime, ma non tutto era passato, ora mancava l’altro, il figlio di Hidan doveva nascere ancora.
“Jashin!” urlò Sarah mentre anche l’altro nasceva da lei. Due pianti in una notte, i sospiri di Sarah ed il canto di Michiko che lasciava echeggiare l’ultima nota assieme al pianto dei neonati.
La luna guardava ancora la partoriente e Sarah la guardava a sua volta sorridendo per la grazia che le era stata concessa. Ora anche lei aveva la possibilità di ringraziare il mondo per il bene che le aveva dato.

Le due creature le vennero date tra le braccia, occhi chiusi e pugnetti stretti, due bambini, i suoi bambini. Hidan e Kakuzu.

 

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*Tecnica inventata da me ecco perchè non ho utilizzato il corretto termine giapponese

Ecco il nuovo capitolo spero che commentiate per capire come va la storia, continuerò a postare non appena mi sara possibile grazie a tutti coloro che la leggono un saluto. (Secondo me tu sei fissata coi triangoli ndSasori)(Purtroppo dovevamo moltiplicare l'Akatsuki, scusa che idea avevi? ndMe)(E' pesante avere una donna condivisa ndHidan)(Buona giorno che ci fai tu qui? ndMe)(Sono passato ndHidan)(Capisco... lo so che non è giusto però gli unici a lamentarsi dovrebbero essere Sasori e Deidara loro la amano entrambi, tu Hidan hai solo Sarah, a Kakuzu non gliene può importar di meno ndMe)(Scusa chi te lo dice? Può far guadagnare soldi ndKakuzu)(Ci mancavi pure tu... eh... =.= come devo fare con voi, ma ora è meglio andare no? Salutate! ndMe)

Alla prossima!^^

 

 

  
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