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Autore: lyrapotter    01/09/2008    14 recensioni
Cosa succederebbe se Ted e Andromeda, in procinto di partire per una vacanza romantica, decidessero di affidare Dora allo scapestrato cugino Sirius? E se quest'ultimo coinvolgesse anche i suoi migliori amici? E se Dora contribuisse in qualche modo nella conquista di una certa fanciulla dai capelli rossi e gli occhi verdi di nostra conoscenza?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i suoi personaggi appartengono a JK Rowling e a chi ne detiene i diritti. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

N.B. le parti in corsivo sono i pensieri dei personaggi

BABYSITTER PER CASO

PROLOGO

Ted Tonks chiuse la valigia decisamente stracolma con un gesto secco della bacchetta. Tentò poi di sollevarla, ma nel momento in cui prese la maniglia e l’alzò dal letto, le chiusure saltarono, facendo rovesciare l’intero contenuto sul pavimento.

«Maledizione!» borbottò l’uomo, mentre ricominciava a raccogliere i vestiti.

Era già la terza volta che succedeva ed era più che certo che stavolta sua moglie l’avrebbe strigliato per bene per non aver ancora finito di fare i bagagli. Infatti, quando Andromeda entrò pochi secondi dopo, rimase di sale alcuni istanti, prima di sbottare: «Ma non hai ancora finito?! Ti ricordi che partiamo domani, vero Ted?».

«Certo che me lo ricordo, Andy. Non credi che stiamo portando troppa roba?» azzardò poi con la stessa cautela con cui un domatore di leoni si avvicina a una belva. «In fondo, sono più che sicuro che nell’hotel a cinque stelle dove abbiamo prenotato avranno degli asciugamani…».

«Sì, certo» ribatté la donna stizzita. «Asciugamani che decine di sconosciuti dall’igiene discutibile hanno usato prima di te. Se permetti, mi rifiuto di usare gli stessi asciugamani che hanno avvolto le chiappe di qualche cinquantenne sovrappeso…».

«D’accordo, come vuoi tu, tesoro» la interruppe docilmente Ted. Meglio non lamentarsi per le lenzuola: preferisco non sapere il motivo per cui vuole portarsele da casa. «Allora, ci vorrà una valigia più grande, perché in questa tutto non ci sta…».

«Sciocchezze» replicò Andromeda, scostandolo. «Bisogna solo saper dosare gli spazi» e cominciò a ripiegare i vestiti, mettendoli lei stessa in valigia.

Ted si mise da parte, lasciandola fare: Andromeda poteva dire quello che voleva, ma se la valigia era troppo piccola e la roba troppa, alla fine avrebbe dovuto capitolare davanti all’evidenza e dargli ragione.

Stava già pregustando quella piccola vittoria, quando una bambina di circa quattro anni dai vivaci capelli rosa confetto e un pigiama con le paperelle addosso entrò nella camera, portandosi dietro un orsacchiotto di peluche grande quasi quanto lei: sembrava piuttosto contrariata.

Ted le sorrise. «Ehi, piccola! Come mai ancora in piedi?».

La bimba si arrampicò sul letto dei genitori, osservando corrucciata la madre che faceva le valigie. «Perché non ci posso venire anch’io in vacanza?» chiese con gli occhioni da cerbiatto.

Ted sospirò. «Dora, tesoro» disse, «te lo abbiamo già spiegato. Io e la mamma andiamo a fare un viaggio da grandi».

«Io sono grande» ribatté la bambina con sicurezza, balzando in piedi e mettendosi sulle punte per darsi importanza. «Visto, sono più alta di te!» affermò.

E in effetti era vero, ma solo perché Ted era seduto.

«Anche Mr. Cookie vuole venire» aggiunse, indicando l’orsetto. Ted corrugò la fronte, perplesso: avrebbe giurato che il giorno prima quel pupazzo si chiamasse Pongo.

Intervenne Andromeda: «Tu e Mr. Cookie andrete ad Hogwarts» disse, sedendosi e prendendo la figlia sulle ginocchia. «Non sei contenta si stare un po’ con lo zio Sirius, Ninfadora?».

«Ma lui non è capace!» affermò la bambina convita. «L’estate scorsa mi ha fatto cenare con le caramelle. E ha quasi gettato Mr. Cookie nel camino…».

«Sì, ma tu vuoi bene allo zio Sirius, no?» chiese Andromeda. «E poi non volevi tanto vedere Hogwarts, tesoro?».

«Voglio di più stare con voi».

«Sono solo due settimane, Dora» la rassicurò Ted. «Scommetto che alla fine non vorrai più venire via…».

Dora fece una faccia dubbiosa. «Se lo dici tu…» borbottò, per nulla convinta.

«Ne sono sicuro!».

«Va bene» intervenne Andromeda, «adesso è ora di fare la nanna. Sogni d’oro, Ninfadora!».

Ignorando le proteste della figlia, Ted la prese in braccio e la portò nella sua stanza. Dopo cinque minuti, stava già dormendo beatamente e l’uomo, in punta di piedi, uscì e tornò nella sua camera da letto, dove la moglie stava finendo di rifare la valigia.

«Sai, tua figlia ha sollevato un argomento interessante…» esordì.

«Che intendi, Ted? Non vuoi più andare in vacanza?».

«No, non questo. Ma sei certa che sia una buona idea affidare Dora a Sirius per due intere settimane? Senza offesa, ma tuo cugino non è certo un mostro di affidabilità!».

«Son d’accordo con te,Ted» rispose Andromeda, piegando con cura una camicetta. «Ma siccome tuo padre si è lussato un anca e ovviamente tua madre non può stare dietro a lui e a un’iperattiva bambina di quattro anni, Sirius è la nostra unica alternativa, a meno di non chiamare Bellatrix, ovviamente…».

Ted parve pensarci. «Cosa fa Bellatrix in questi giorni?» chiese poi ridacchiando.

Andromeda gli tirò contro i calzini che teneva in mano. «Scemo» borbottò. «Comunque, non credo che ci saranno questi grossi problemi. Silente mi ha assicurato che la terrà d’occhio anche lui…E poi, Sirius non ha protestato quando glielo chiesto l’altra settimana, perciò deve essere sicuro di potercela fare».

«A proposito, ha più risposto alla lettera che gli hai mandato?».

Andromeda si strinse nelle spalle. «Non mi ha fatto sapere nulla, perciò suppongo che il suo fosse un sì. Avrà di meglio da fare che rispondere alla cugina in cerca di babysitter!».

Ted si limitò ad annuire. «In ogni caso, ormai è tardi per cambiare idea. Volente o nolente, Dora domani alle 17.00 diventerà una sua responsabilità. Oddio! Spero di trovarla ancora intera quando torneremo!».

«Non farla tanto tragica, Ted» lo rimproverò Andromeda. «Ci saranno stuoli di insegnanti, fantasmi e quadri brontoloni a sorvegliarli. Ecco fatto!» concluse, chiedendo soddisfatta le cinghie della valigia.

Ted si avvicinò, prese la maniglia e sollevò il bagaglio, più che sicuro che si sarebbe spalancato un’altra volta e un "Te l’avevo detto" già sulle labbra. Invece, con suo enorme scorno, la borsa rimase saldamente chiusa. Allibito, Ted spalancò la bocca, mentre sul volto di Andromeda si dipingeva un sorriso soddisfatto.

«Te l’avevo detto!» gongolò la donna.

«Un giorno di questi, mi dovrai spiegare come fai, Andy!» esclamò Ted, abbracciandola.

«Un giorno di questi» assicurò la donna, dandogli un bacio a fior di labbra.

LYRAPOTTER’S CORNER

Eccomi qua con una nuova storiella! Quello che viene fuori combinando una conversazione con una sorella Potter - maniaca e una notte in cui non riesci a prendere sonno (malgrado sia mezzanotte passata!!!!!!).

Ho preventivato circa una ventina di capitoli per questa fanfiction, ma non è detto che presa da un raptus ispiratore non si allunghi.

In ogni caso, prima di prendere una decisione definitiva se continuarla o meno, aspetto di vedere le vostre reazioni: diciamo che un incentivo di due o tre recensioni (possibilmente positive, ma va bene lo stesso) mi sarà molto utile per decidere se continuare a pubblicare oppure ritirarmi in un angolo buio a riflettere sui miei errori. Sappiate che il prossimo capitolo è già scritto, perciò sta a voi decidere se resterà a macerare nei miei file o meno!!!!!

A voi la parola!!!!!!!

   
 
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