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Autore: _HalWill_    02/09/2008    1 recensioni
Lo scenario di un' imminente guerra interplanetaria. Due mondi opposti ma incredibilmente simili. Un ragazzo piombato dal nulla in una base militare, senza alcuna certezza, senza alcuna sicurezza, ma con la consapevolezza di fare la differenza nelle sorti della specie umana. Un giovane irriverente e spregiudicato, che lotta per una guerra in cui si è ritrovato, ancora inconsapevole del futuro e del proprio ruolo nella battaglia. L'incontro fra due anime sole e complementari, destinate ad un comune destino. Il sogno di una terra lontana dove poter vivere assieme, senza la guerra, senza a morte. L'amore, l'arma perfetta.
Genere: Romantico, Science-fiction, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter 16

Dopo che si fu ripreso iniziò un’intensa settimana di operazioni aeree. Per la maggior parte le svolse assieme ad Alex anche lui ripresosi. Alcuni punti della base erano stati danneggiati irreparabilmente in seguito agli attacchi dei nemici e molti uomini avevano perso la vita. Persino Eric, in seguito ad una missione era stato portato via in barella, rimanendo una settimana intera in infermeria. Intanto l’amplificatore si era perfezionato e pareva essere giunti più o meno all’arrivo. Tuttavia gli allenamenti procedevano sempre più incalzanti ed il tempo per poter stare assieme non era poi molto. Le visioni notturne comparivano raramente nei sogni svegliandolo la notte. Ormai però si svegliava sempre solo nel suo letto. Non vi erano più donne o accompagnatrici. Da quando si era messo seriamente con Alex aveva piantato tutto, anche perché infondo non gli interessavano più al di là della semplice attrazione.
Spesso però sognava del biondo. Lo vedeva al suo fianco, lo sentiva sotto le proprie mani. Sentiva sempre più la necessità di un bisogno fisico da colmare. Ma un bisogno di Alex e di lui soltanto.
Pochi giorni dopo l’incidente agli allenamenti aveva trovato la camera allagata. La doccia si era rotta ed aveva riempito la stanza d’acqua, così era stato costretto a farsi la doccia in comune coi suoi ex camerati. No era più abituato da quando aveva avuto la stanza per se.
Ovviamente la doccia si era conclusa con una zuffa quando aveva scoperto che l’argomento preferito degli amici era il bel comandante. Difatti, entrato in bagno li aveva trovati che scherzavano e facevano moine e gesti su ciò che avrebbero voluto fare ad Alex. Inizialmente aveva fatto finta di nulla, per non dare troppo nell’occhio ed aveva tentato persino di riderci su. Era rimasto meravigliato del successo che il biondo riscuoteva sia fra gli uomini che fra le donne, anche se infondo un po’ se l’aspettava. Sin da quella serata al bar aveva compreso che non solo per lui Alex emanava un fascino ammaliatore. E la cosa peggiore è che nessuno se ne rendeva conto. Normalmente, soprattutto agli uomini più eterosessuali, sarebbe venuto qualche dubbio o comunque qualche ripensamento o confusione. Invece tutti parlavano di lui. Tutti avrebbero volentieri preso quel bel visino perfetto. Ed era nel desiderio comune affondare il naso in quella stoffa profumata, su quella pelle di rosa.
Quei discorsi avevano incominciato a divenire abbastanza pesanti da sopportare, fin quando uno di loro gli chiese se se lo sarebbe sbattuto volentieri. Lì scoppiò la rissa. Si era voltato ed aveva spaccato il naso all’uomo attirandosi addosso l’ira degli amici. Eric e Mickail, ed altri suoi compagni si erano schierati dalla sua parte e ne era venuta fuori una bolgia tremenda. Ne erano usciti tutti dolorati e lui aveva ancora un leggero rossore attorno all’occhio sinistro che però ormai era quasi scomparso. Una cosa era certa, ci avrebbero pensato due volte prima di parlare nuovamente di Alex, e questo gli bastava.

Qualcuno bussò alla porta. Il giovane entrò scivolando nella fessura. Ancora più etereo e splendido del solito.
- Ciao.
- Ciao.
Il suo tono era più malizioso. Sorrise catturando con le braccia la vita del ragazzo non appena fu abbastanza vicino. La luce del sole entrava dalla finestra, ma veniva ogni tanto oscurata dal passaggio di grossi nuvoloni che minacciavano acqua.  Il biondo scrollò la testa ed affondò la testa nel petto dell’altro. Entrambi non indossavano le divise dato che ormai la giornata stava per finire.
Alex osservò distrattamente il vetro.
- Pare che presto pioverà. Peccato, mi sarebbe piaciuto passeggiare un po‘.
William sciolse l’abbraccio per andare a premere il pulsante all’ingresso. Intanto il ragazzo si sedette sul letto.
- Cosa ti va di fare? E’ da parecchio che non stiamo un bel po’ assieme io e te.
Il giovane sorrise, ma non disse nulla. L’altro parve ricordarsi improvvisamente qualcosa.
- Accendi un po’ la tv, dovrebbe esserci la partita oggi!
L’uomo si diresse al piccolo frigobar per estrarne due lattine ed un piatto di plastica avvolto dalla pellicola.
Quando tornò sul letto porse al giovane il piatto ed un cucchiaino, sedendosi a gambe distese.
- Tieni, è avanzata dal compleanno di Rodriguez l’altra sera. So che ti piacciono i dolci.
Il visino del ragazzo assunse una dolce espressione gioiosa mentre scartava il dolce.
- Mmmm… che bello! Grazie..
Un’oretta dopo la torta era finita da un bel pezzo ed il giovane era seduto con le gambe penzoloni dal materasso, che osservava William invece assorto nella parte finale del match televisivo.
Fuori il tempo era peggiorato ed ora la superficie del mare era scossa dall’imperversare della pioggia. All’orizzonte non si vedevano altro che nuvoloni neri.
Lo sguardo del biondo si spostò dalla finestra al viso dell’altro che aveva appena spento la sigaretta nel posacenere sul comodino e sorseggiava l’ultimo sorso della lattina.
Alex si avvicinò timidamente accoccolandosi contro il petto di lui. Il soldato ancora concentrato sullo schermo, gli circondò distrattamente il corpo con il braccio sul quale non era poggiato.
Il ragazzo lo osservava dal basso. Scrutava con attenzione quel profilo serio e pensoso che a volte si contorceva in piccole smorfie per l’andamento della partita. I begli occhi azzurrini brillavano del riflesso del televisore, nonostante l’oscurità nuvolosa che era penetrata nella stanza. Faceva anche più fresco del solito.
Sollevò la testa tanto da raggiungere il mento, depositandogli un bacio gentile.
A quel punto conquistò l’attenzione dell’altro che si voltò verso di lui. Un sorrisetto malizioso si aprì sul suo volto.
- Ehi… vuoi un po’ di coccole?
Il ragazzo gli diede un altro bacio, sfiorandogli le labbra come risposta. Lo sguardo di William si spostò dal visino perfetto al corpo delicato. La T-shirt non lasciava intravedere molto, ma i pantaloncini, lunghi fino alle ginocchia, lasciavano scoperte le gambe sinuose ed i piedini proporzionati. Nonostante il suo fisico lasciasse trapelare virilità, non mancava di fascino inebriante e perfezione assoluta. Era qualcosa di magnifico dalle forme apollinee e soffici, morbide e delicate.
Quel qualcosa, che si era sforzato di reprimere in quei giorni si era risvegliato improvvisamente facendogli dimenticare del tutto la partita.
L’uomo lo prese e lo distese sul materasso sotto di se.  Si inginocchiò a gambe larghe sopra di lui incominciando  a baciarlo sul collo. Le braccia di lui gli si allacciarono timidamente sulle spalle.
I baci divenivano man mano più voraci, mentre il suo istinto prendeva sempre più piede. Raggiunse la bocca e la prese voluttuosamente.
Ad un tratto il ragazzo gemette sussultando appena.
Si separarono col fiato accelerato, che si mescolava in un unico alito. La mano dell’uomo era inconsciamente scivolata sul gluteo del biondo, stringendo appena.  Il ragazzo era arrossito vistosamente. Tuttavia l’espressione del moro era impassibile e decisa.
- Voglio farlo adesso.
Il tono serio e sensuale. Alex distolse lo sguardo timidamente, sciogliendo le braccia dal collo dell’altro e abbandonandole sulle lenzuola. Rimasero immobili per qualche istante.
Poi la mano del giovane afferrò quella di lui che intanto aveva allentato la presa e lo spinse indietro.
William rimase contrariato sul letto mentre si alzava. Era già pronto a fermarlo.
Poi accadde qualcosa di inaspettato.
Il giovane si era voltato e lo guardava impassibile, con lo sguardo lievemente arrossato , ma non timido.
Era lì, di fonte a se. Lentamente si sfilò i vestiti; prima la maglia, poi il resto. Rimase lì, a farsi contemplare, solo con gli slip addosso.
L’uomo era allibito. Non gli era mai capitato di vedere nulla di simile. Gli pareva talmente meraviglioso in quella semplice stanza, candido e perfetto.
- Will…io ti amo.
Percepì tutto l’imbarazzo di quella deliziosa creatura.
Quelle parole uscirono così naturalmente che a lui sobbalzò il cuore. Si fermò senza respiro. La testa gli bruciava ma si sentiva immensamente felice.
- Anch’io. Ti amo.
Gli fece cenno di avvicinarsi allargando protettivamente le braccia.
Il biondo si infilò sotto le lenzuola. Lo raggiunse.
Tuttavia, con la consapevolezza di averlo li, nudo, al proprio fianco, non fece nulla.
Temeva che solamente sfiorandolo sarebbe sfuggito, svanito, come un sogno.
Attendeva un segno. Il segno che gli avrebbe lasciato campo libero in quella terra inesplorata. Ecco, gli aveva sorriso, si fissavano. Ricambiò dolcemente, comprendendo che quello era il momento.
Allungò le braccia sotto la stoffa fino a raggiungere la pelle calda dei fianchi. Era così dolce e morbida.
Lo baciò con passione attirandolo lentamente a se. Si sentiva bruciare.
Alex tornò ad abbracciarlo disperatamente.
William lo baciò ripetutamente, languidamente, scendendo sul collo e su ogni parte che scopriva nuova.
La stoffa che scivolava sulla pelle, le mani che stringevano la carne, la percorrevano, la esploravano.
Sentiva quel delizioso angelo sotto di se, la pressione del proprio corpo su quello dell’altro. Il respiro accelerato ed eccitato dell’uomo sfiorava quella pelle setosa e delicata facendo rabbrividire il ragazzo che lo guardava un po’ con aria smarrita, un po’ con dolcezza.
Si sentiva come un cacciatore in una terra sconosciuta, piena di frutti e ricca di prede. Un paradiso.
Gli sfilò gli slip. Ora il biondo era nudo, sdraiato fra le lenzuola candide, mentre tremava leggermente. William si fermò a contemplare quella indescrivibile bellezza che gli riempiva gli occhi senza poter dire o fare nulla.
Non sapeva da dove cominciare, dove mettere le mani. Non gli era mai successo prima d’ora ed in linea di massima sapeva cosa doveva fare con un maschio, forse anche un po’ per istinto. Ma era proprio lui a disorientarlo.
Le dita tremanti del ragazzo gli si infilarono impacciate sotto la maglia facendola scivolare verso le spalle. Alzò le braccia liberandosi dell’indumento scomodo che li separava. Aiutato dal giovane si liberò anche degli altri.
Alex era in evidente imbarazzo. Il viso arrossato e l’espressione timida lasciavano intravedere anche la paura che si celava dietro quegli occhi che sempre erano stati sicuri.
William si sdraiò nuovamente sopra di lui tentando di non gravare troppo col proprio peso. Avvertì il contatto della propria pelle con quella dell’altro. Il calore che lo aveva preso all’inizio, tornò più vivo che mai a bruciargli il corpo.
L’istinto prese il sopravvento ed incominciò a dirigerlo dolcemente con le proprie mani. L’indecisione iniziale era scomparsa ed ora voleva solo farlo suo. Gli afferrò i fianchi, lo baciò, lo coccolò.
Il biondo si abbandonò alle sue cure esperte incominciando a gemere sotto i tocchi sicuri di lui. Tutto andò così lentamente, così dolcemente. Ad Alex parve di venire assorbito sempre più da un sogno splendido. Quelle sensazioni che mai aveva provato fino ad ora, lo avvolgevano, lo trasportavano, lo cullavano.
Voleva solo offrirsi a lui, dargli tutto se stesso, e mentre le emozioni e le sensazioni prendevano piede dentro di se, inarcò la schiena e si aggrappò al collo dell’altro, aprendosi totalmente a lui. Il resto si trasformo il puro piacere.
I respiri accelerati, il sudore, il calore. Le frasi sussurrate, i muscoli tesi, la schiena inarcata.
Le grida convulse del  ed i gemiti sommessi.  
Le lacrime ed il calore dei loro corpi così vicini.
Le loro labbra fuse assieme e le mani strette fra loro.
Il dolore ed il piacere di un istante come quello di un’eternità.
Una sola mente, un solo corpo, un solo respiro.
Erano soltanto un attimo.

P.S. E finalmente si lavora!!! Ce l'hanno fatta sti due. Bene dai. I prossimi capitoli sono i più duretti da digerire. Spero continuaiate a seguirmi e a commentare! Alla prossima.        _HalWill_
  
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