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Autore: pallina1    17/07/2014    3 recensioni
Katniss, a distanza di quattro anni dalla morte del padre, si lascia convincere ad intraprendere una vacanza di famiglia con sua sorella e sua madre, per andare a trovare un amica di quest'ultima che vive in California. Nella stessa cittadina vive Peeta, ragazzo festaiolo e bellissimo, che sotto l'aria da duro nasconde comunque le sue insicurezze. Peeta metterà tutti i mezzi per far battere il cuore di Katniss, ma sarà lei così disponibile a lasciarlo fare?
Spero che la storia vi piaccia, è ambientata in un contesto più leggero di quello che conosciamo dai libri della saga, il che spero renderà la lettura rilassante e piacevole. Buona lettura!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7

POV PEETA
“Ti posso rivedere Katniss?”
Il silenzio che segue la mia domanda quasi mi spaventa, dirà senz’altro di no. Ma io non distolgo lo sguardo, continuo a osservare i suoi bellissimi occhi grigi che lei continua a tenere fissi nei miei azzurri, e mi trovo a chiedermi cosa veda guardandomi.
Passa una eternità prima che mi risponda, e il silenzio dell’abitacolo pare schiacciarmi, ma alla fine un timido ‘’si’’ esce dalle sue labbra e un sorriso spontaneo si crea sulle mie.
Non me ne accorgo nemmeno, è un attimo. Katniss si sporge nella mia direzione e mi lascia un tenero bacio sulla guancia, e con la stessa velocità scende dalla macchina dandomi appuntamento il pomeriggio seguente al casotto dei guardaspiaggia, dove ci siamo presentati, dopo l’incidente. Ed in tutto questo io non riesco a dire nulla, non me ne lascia il tempo. Quando realizzo ciò che è appena accaduto lei sta già richiudendo la porta di casa, e io mi ritrovo a sorridere con un vero ebete.
Mi avvio verso casa ma questo sorrisetto proprio non se ne vuole andare dal mio viso. Ma perché sono emozionato? Sembro un quattordicenne al suo primo appuntamento. Non è da me. E per altro dopo Johanna avevo detto che avrei chiuso per un po’ con le donne.
Io e lei siamo stati insieme poco più di un anno. Ci siamo lasciati poco prima del diploma, perché lei mi ha tradito con un tizio di cui no ricordo nemmeno il nome. Ci ha provato in tutti i modi a rimettere le cose a posto, ma all’inizio io non volevo assolutamente sapere nulla di lei. Alla fine, quando mi sono quasi convinto a voler tentare di rimettere insieme tutti i pezzi della nostra storia, era troppo tardi. Era stata accettata a Yale, in Connecticut. Era finita, e io mi sono sentito così vuoto e solo. Ma stare con Katniss, anche se per così poco tempo, mi ha fatto sentire come un tempo, e non vedo l’ora di rivederla.
Quando arrivo nella mia camera, tolgo in fretta i vestiti che ho addosso e mi infilo i pantaloni di una vecchia tuta che uso come pigiama. Ed è pensando a Katniss che mi addormento.
“Peeta?”qualcuno mi chiama dolcemente, e una mano mi accarezza i capelli. La riconoscerei tra mille quella mano, grande ma delicata, esattamente come la mia.
“Papà, buongiorno. Che succede?” mormoro aprendo gli occhi e sbadigliando.
“ho sentito Todd. Arriva la settimana prossima. Pensa anche lui che fare una festa per il tuo compleanno sia una buona idea”
“se lo dite voi..” brontolo mettendomi a sedere e notando, con mio disappunto che ho dormito fino a mezzogiorno. Mio padre deve essersi accorto del mio sguardo contrariato perché aggiunge “Si, è tardi, e tua madre non ha fatto che lamentarsi, ma ho cercato di calmare la situazione. Sei in ferie, quindi vestiti e vai a divertiti un po’ con i tuoi amici”, che in codice vuol dire ‘’stai alla larga dal mostro”.
Seguo volentieri il consiglio di papà. Mi vesto, scendo in cucina quando sono sicuro di non incontrarci mia madre, mi preparo un sandwich ed esco al volo con la mia moto diretto alla spiaggia, dove sono sicuro di trovare Finnick e Tresh.
E non mi sbaglio, stanno li ad arrostirsi.
“eccolo qua, il nostro rubacuori!” esclama Finnick ammiccando “allora, come andata? Voglio i dettagli!”
“non ci sono dettagli, Finn. Abbiamo chiacchierato un po’ e l ho riportata a casa. Ma la rivedo più tardi qui in spiaggia” rispondo cauto posizionando il mio telo mare accanto a loro.
“sembra in gamba, ti ci potrei vedere con una così” commenta Tresh senza distogliere lo sguardo dall’orizzonte. Sembra un capo indiano quando mi parla con quel tono.
“è molto diversa da Lei, ma in senso positivo” sospiro riferendomi a Johanna. Non ho bisogno di specificare il suo nome. I miei amici sanno di che parlo.
“non la conosci così bene” obietta Finnick.
“no, è vero, ma non stavo così bene da un bel po’”. Nessuno dei due risponde quindi ce ne restiamo in silenzio, un silenzio che viene interrotto solo quando Finnick inizia a fare le sue solite battute e iniziamo tutti e tre a ridere come dei pazzi.
 
Alle 18.00 arrivo al posto del nostro appuntamento, la spiaggia è già deserta. Stasera fa fresco, ho dovuto indossare una maglia. Katniss è già qui, bella come me la ricordavo nei suoi short di jeans e la sua felpa rossa.
“ehi!” la saluto facendola sobbalzare “scusa, non volevo spaventarti”
“è tutto apposto tranquillo” mi risponde sorridendomi.
Camminiamo un po’ per la spiaggia parlando del più e del meno, finche non ci ritroviamo a parlare della sua famiglia.
“mia mamma è una farmacista, abbiamo un bel rapporto, ma col tempo ci siamo un po’ allontanate, per quanto cerchiamo di non ammetterlo. Prim invece è una ragazzina dolcissima, va molto bene a scuola, vuole fare il medico da grande. Non so come fare senza di lei”. Le si illuminano gli occhi a parlare della sorella, vorrei che si illuminassero così anche i miei quando parlo dei miei fratelli.
“ e tuo padre?” azzardo.
La vedo subito guardare altrove, con una strana espressione nel volto, sembra quasi sperduta. Prendo aria per scusarmi subito per la mia invadenza ma lei mi precede.
“papà era fantastico…”
“Katniss, no. Non devi parlarmene per forza. Scusami sono stato invadente, io..”
Lei si pianta di fronte a me, poggiandomi un dito sul labbro inferiore.
“papà era fantastico. È  morto per un incidente sul lavoro quattro anni fa. Io e lui avevamo un  rapporto speciale, mi manca ogni giorno come fosse il primo, ma adesso ho imparato a convivere con il suo ricordo.”
Detto questo distoglie lo sguardo e ricomincia a camminare. Mi serve qualche secondo per elaborare la cosa. Dai Peeta, mettere quattro parole in fila non è mai stato un problema  per te!
“Katniss, mi dispiace tanto.” Lei non dice nulla. Mi sorride soltanto, sedendosi sulla sabbia tiepida e accarezzandola con le mani. Io mi siedo accanto a lei e la osservo mentre guarda il mare. Improvvisamente si gira e punta i suoi occhi contro i miei, ma la vedo dare una rapida occhiata più giù, verso le mie labbra.
 
POV KATNISS
Gli occhi azzurri di Peeta mi parlano senza che dalla sua bocca esca nulla. Gli dispiace, non voleva scavare nel mio passato e rischiare di farmi soffrire, ma non mi ha fatto male, mi sento troppo a mio agio con lui perché aprirmi possa farmi male. Mi ha solo fatto desiderare qualcosa di più con questo splendido ragazzo.
Continuo a fissare quei due cieli, ma i miei occhi si trovano a guardare per un istsnte le sue labbra leggermente schiuse, e mi trovo a desiderarle sulle mie.
Mi avvicino, lentamente. Le sfioro.
Katniss, ma che diavolo fai? Mancano 19 giorni al rientro a casa! Vuoi davvero infilarti in questa assurda situazione? Ne soffrirete entrambi!
Sulla scia di questi pensieri il mio corpo fa tutto da solo. Balzo in piedi e farfuglio qualche scusa per poter scappare. Mentre corro via sento un Peeta deluso gridare il mio nome nella speranza che io mi fermi, ma io non lo faccio, continuo a correre, come faccio sempre.
Quando rientro a casa c’è solo mia madre seduta in veranda.
“ tesoro che succede? Hai una faccia..” commenta preoccupata.
“solo un po’ di mal di testa, vado a riposare un po’’” rispondo rintanandomi in camera mia.
Mi raggomitolo sul letto come una bambina. Non piango, ma un grande senso di inquietudine si impossessa di me. Passa un ora all’incirca, anche se sembra molto di più, e sento qualcuno bussare alla porta.
“mamma, o Prim, o chiunque, per favore lasciatemi stare, ho la testa che scoppia” urlo poco convincente ma la porta si apre ugualmente.
“Katniss,ti prego”.
Mi alzo di scatto. Peeta è sulla soglia della porta con le mani in tasca e gli occhi di un povero cucciolo abbandonato che mi sciolgono all’istante. Gli faccio segno di sedersi sul letto accanto a me.
“hai perso questo in spiaggia” mi dice porgendomi l’iPod. Mi tocco automaticamente i fianchi e, in effetti avverto le tasche vuote.
“grazie, e scusa” sussurro abbassando lo sguardo.
“cos’è successo in spiaggia? Me lo dici?” chiede dolcemente.
“Peeta, non sono mai stata così bene con un ragazzo, ma io qui sono in visita, non resterò per molto” continuo a non guardarlo.
“magari una soluzione si troverà” dice, ma neanche lui ne sembra così convinto.
“dici? E se poi ci affezioniamo? Sarà ancora più doloroso per me andare via”
Peeta, dopo un eterno minuto di silenzio, mi mette un dito sotto il mento così che lo guardi negli occhi, e con tono estremamente sicuro dice “io però un tentativo lo farei. Non mi sentivo così da troppo tempo per lasciarti andare senza provare a fermarti. Troverò una soluzione”
Mi sento stranamente sicura di questa tacita promessa, e la voglio di baciarlo che mi ha assalita poco fa in spiaggia si fa di nuovo strada dentro di me. Ma stavolta non scappo. Lo bacio, posandogli una mano sulla guancia e sentendo la sua accarezzarmi i capelli.
Katniss, non innamorarti di lui.
 
 
Ciao  spero che lo svolgersi della storia vi intrighi almeno un po’. Io sono davvero contenta di aver ripreso a scrivere. Vorrei ringraziare due utenti che mi recensiscono assiduamente facendomi felice Giuyoipoi77 e panta_rei, grazie mille!
Se volete farmi sapere che ne pensate del capitolo in bene e in male mi fate sempre felice. Alla prossima! 
  
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