Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: effe_95    20/07/2014    4 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salvami, ti salverò.

78.Non so se c’è una fine, né quanto ne rimane.
 
Rincorre gli anni miei
con tutti i giorni suoi
ma corre un po’ più forte
se i miei sogni sono i tuoi

 
Arisa – Il tempo che verrà

 
<< Insomma Clo, come hai fatto a dimenticartelo? Ti ho aspettato due ore ieri pomeriggio! Avevo anche preso un permesso dal lavoro >>
Nathan smise di lamentarsi, e tra loro due cadde un silenzio di tomba.
Era da tutta la sera che Claudia evitava di guardarlo negli occhi, tuttavia non poteva sentirsi così tanto in colpa per un appuntamento mancato.
Quella cena doveva essere di riappacificazione, Nathan l’aveva invitata per quello, solo che la fidanzata non sembrava nemmeno ascoltarlo o prestargli la minima attenzione.
<< Ho detto che mi dispiace! >> Replicò lei giocando con la forchetta nel piatto ancora pieno di cibo. Claudia aveva deciso di dirgli la verità, di dirgli tutto quella stessa sera.
Il coraggio però le mancava sempre di più.
<< Ma non mangi niente? >> Chiese lui indicando il piatto pieno di cibo, Claudia si sforzò di sorridere e mise un boccone in bocca, nonostante la nausea non smettesse di tormentarla.
<< Non sarai mica incinta? >> Domandò Nathan facendole l’occhiolino, Claudia sorrise a sua volta e non rispose nulla, era da più di quattro mesi che non stavano insieme in quel senso, non poteva certo essere incinta, almeno non di lui.
<< È solo un po’ di inappetenza >> Lui allungò una mano e le accarezzò il braccio, osservandola con un sorriso enigmatico sulle labbra. Claudia si perse a guardarlo, notò le fossette che gli si formavano agli angoli della bocca quando rideva, notò la barba scura che stava ricrescendo, le piccole rughe di stanchezza attorno agli occhi, i capelli sempre più scombinati e lunghi dietro la nuca. Claudia ricordava di aver passato parecchie volte le dita tra quei capelli, morbidi e nodosi. Le sarebbe mancata la tranquillità che lui sapeva trasmetterle, le sarebbe mancato lui in generale, ma non poteva più fargli del male.
<< Magari un figlio dobbiamo farlo davvero. Dopotutto abbiamo l’età giusta, lavoriamo. >>
Se Yulian non fosse tornato, se Yulian non fosse stato lì, Claudia avrebbe risposto di si.
<< Ma quello che guadagniamo non basterebbe >> Claudia aveva spostato leggermente il braccio per non farsi più toccare, ma il gesto era stato così naturale, che Nathan non se ne accorse nemmeno, era troppo concentrato a guardarla.
<< Si che basta Clo, e poi tutti all’inizio fanno un po’ di sacrifici. Allora, lo vuoi o no un figlio da me? >> Claudia non sapeva più come uscirne, stava per impazzire, fino a qualche giorno prima era quello il suo destino, il motivo per cui continuava ad alzarsi la mattina, il sapere che comunque c’era ancora un futuro, c’era un futuro anche senza Yulian.
Ma questo era prima, prima che lei tornasse finalmente a casa.
<< Questa cosa mi spaventa Nathan, non sono pronta per fare la mamma! >>
Nathan sospirò pesantemente, ma non disse più nulla, ripresero a mangiare in silenzio, e nonostante il cibo di Claudia fosse diventato gelido come un ghiacciolo, preferì mangiarlo piuttosto che parlare ancora, ma prima o poi avrebbe dovuto dirglielo.
Lei non sapeva fare la traditrice, stava impazzendo.
Quando arrivò il dolce la situazione era diventata imbarazzante, evitavano anche di guardarsi negli occhi, Claudia avrebbe dovuto farlo, l’avrebbe fatto.
<< Nath ascolta … >>
<< No Claudia, lo so. Ho esagerato, è che sono solo spaventato. >> Lui aveva giunto le mani sul tavolo, il suo dolce era ancora intatto e molto probabilmente non l’avrebbe mai mangiato, Claudia si accigliò, ebbe l’impulso di prendergli le mani, ma non lo fece.
<< Spaventato? >> Lui sollevò gli occhi e la inchiodò a se.
<< Si. Sono spaventato al pensiero che tu possa rivederlo, che tu possa tornare con lui. È per questo che voglio legarti a me a tutti i costi! >>
Claudia aveva provato una tremenda sensazione allo stomaco, come se un vuoto si fosse improvvisamente impossessato di tutto ciò che lei possedeva, come avrebbe potuto dirglielo dopo quelle parole? Come avrebbe potuto farlo?
<< Nathan, ascoltami io … >> Lui scosse furiosamente la testa.
<< Se davvero vuoi rassicurarmi Claudia, se davvero vuoi farlo, allora … >>
Non l’aveva nemmeno fatta finire di parlare e aveva già frainteso tutto, quella sarebbe stata davvero l’unica volta in cui Claudia non l’avrebbe mai rassicurato, Nathan si fece improvvisamente rosso, stava male, afferrò una scatolina dalla tasca interna della giacca e la aprì mettendola accanto al piatto di Claudia, che la guardava inespressiva.
Un piccolo diamante le restituiva lo sguardo, e Claudia si sentiva annientata.
<< Vuoi sposarmi? Mi sposi? >>
Claudia non l’avrebbe guardato negli occhi, non ce l’avrebbe mai fatta.
Non avrebbe mai potuto dirgli di aver detto si già ad un altro uomo.
<< Non lo so >> Fu l’ unica risposta che trovò plausibile, Nathan diventò pallido come la tovaglia sul quale avevano cenato, sembrò non trovare più le parole.
Lei si alzò in piedi con foga, voleva andarsene, ma lui l’afferrò con forza al braccio destro.
<< Che significa che non lo sai? Claudia! >> La rossa riuscì a liberarsi dalla stretta, e prima di andare via, lo guardò negli occhi disperati almeno per rispetto.
<< Mi dispiace, devo pensare >>
E andò via correndo.
 
 
Era nascosta del bar già da una mezz’oretta quando vide la macchina.
Yulian scese dal mezzo guardando a destra e sinistra per attraversare la strada.
Indossava una camicia azzurra a mezze maniche sulla canotta bianca e un jeans scuro, sembrava ancora un diciottenne più che un quasi trentenne.
Entrò nel bar con aria apprensiva, ma non appena i loro sguardi si incrociarono, la preoccupazione sparì del tutto e sulle sue labbra carnose apparve un caldo sorriso.
Non c’era niente da fare, Claudia era inevitabilmente attratta da lui.
<< Cos’è successo Clo? Mi hai fatto spaventare >> Claudia si alzò in piedi con foga e lo abbracciò forte, Yulian per un momento rimase sorpreso, ma poi le accarezzò la testa, stringendola ancora più a se, e Claudia si sentiva già molto meglio.
<< Andiamo in macchina, ho lasciato Alješa lì che dormiva >>
Raggiunsero frettolosamente la macchina e si rinchiusero al suo interno senza partire, Yulian lanciò uno sguardo frettoloso al figlio addormentato nel seggiolone e sembrò molto più tranquillo, Claudia notò quel gesto con affetto.
<< Volevo dirglielo Yulian, ma lui mi ha chiesto di sposarlo. Mi ha detto che aveva paura, che aveva paura di te, ed era per questo che voleva legarmi a se. >>
Yulian strinse forte le mani sul volante, ma cercò di trattenere la sua gelosia, un tempo non l’avrebbe fatto, ma le cose erano cambiate.
<< Tu cosa gli hai detto? >> Chiese abbandonandosi sullo schienale del sedile, Claudia si rannicchiò ancora di più nel suo posto portando le ginocchia al petto.
<< Ho detto che non sapevo cosa dirgli, che dovevo pensare >>
Yulian non rispose nulla, continuava a guardare la strada davanti a se, eppure Claudia sentiva che non era arrabbiato, Yulian era confuso, i suoi pensieri contrastavano tra di loro.
Claudia tentò più volte di asciugarsi il viso con le mani, ma stava tremando ancora, Yulian si girò a guardarla come se di fosse improvvisamente ripreso, aprì velocemente il cruscotto e afferrò un pacchetto di fazzoletti, e nel farlo una piccola fotografia scivolò per terra sul tappetino. Claudia si chinò a raccoglierla e la guardò, la foto era di una ragazza, una ragazza con i capelli biondi come il grano tagliati un po’ a caso, dagli occhi azzurri come il cielo e carichi di matita, le guancie spigolose ricoperte di lentiggini e delle labbra sottilissimi.
Era davvero molto bella.
Claudia guardò Aleksej addormentato dietro, e adesso avrebbe potuto dire con certezza che quel piccolo bimbo assomigliasse molto di più alla sua mamma. Yulian chiuse gli occhi e fece respiro profondo, poi li riaprì.
<< Ho conservato quella foto nella macchina per Alješa. Prima che morisse, promisi a Svetlana che avrei parlato al bambino di lei, così, quando Alješa piange, io prendo quella foto e gliela faccio vedere, Claudia, non pensare che … >> Claudia gli poggiò frettolosamente una mano sulla bocca e scosse la testa, tenendo la fotografia con l’altra.
<< Era molto bella Yul. Era bella proprio come te, e adesso questa foto la mettiamo qui >> Disse Claudia poggiando la fotografia in bella vista, dove potesse essere vista, Yulian la guardava sconcertato e triste << Yulian, io so che tu hai bisogno di vederla, ed è giusto così. Devi conservare una parte di lei, sempre. Io non ti permetterò il contrario >>
Yulian guardò ancora una volta la foto di Svetlana e la sfiorò con le dite, accarezzandola come non aveva mai fatto in vita, pentendosene, provando il desiderio bruciante della mancanza di quel gesto.
<< Per quanto riguarda Nathan, non preoccuparti, glielo diciamo insieme va bene ? >>
Claudia scosse la testa.
<< No Yul, l’ho amato abbastanza per non dargli questa umiliazione. Troverò il coraggio di farlo, lo farò. Per me deve essere lo stesso, Yul, per quanto mi ha amata, per quanto mi ha risollevata, io non posso dimenticarlo, non posso fargli ancora più male >>
Yulian la guardò a lungo, stava combattendo apertamente con la tentazione di dirle no e quella si acconsentire, Claudia notò che il dolore cambiava davvero le persone, un tempo lui non ci avrebbe pensato due volte a vietarglielo.
<< Va bene >> Acconsentì alla fine, poggiando la sua fronte su quella di lei << Ma devi promettermi che dopo torni da me, altrimenti lo ammazzo >>
Claudia ridacchiò, no, era sempre il solito Yulian, solo più ferito dalla vita, gli prese il viso tra le mani e lo baciò. << Te lo prometto >>
<< Senti Clo, stavo pensando che magari potresti trasferirti da me. Non vorrei fare le cose subito dopo il matrimonio di Iliana e Francesco ma, dovremmo cominciare a pensare al nostro di matrimonio, no? >>  
Claudia gli strinse forte le mani, e se prima era rimasta spaventata dalle parole di Nathan, con Yulian non avrebbe vacillato mai.
<< Vengo subito da te, dammi solo il tempo di dirlo alla mamma e a Nicola, va bene? >>
<< Ti do tutto il tempo che vuoi >> Replicò lui accarezzandole i capelli, poi mise in moto la macchina e partirono.



________________________________________________________________
Effe_95

Buongiorno.
Faccio un saluto velocissimo perchè vado di fretta.
Il titolo del capitolo è tratto dalla stessa canzone di Arisa che ho riportato subito sotto, " Il tempo che verrà".
Spero con il cuore che vi sia piaciuto, alla prossima.



 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: effe_95