Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Inquisitor95    20/07/2014    0 recensioni
Dal secondo capitolo:
[…] Sento il fiato mozzato per l'agitazione: manca l'ultimo nome, l'ultima possibilità per finire negli Hunger Games; Raymond Stregor prende il bigliettino contenente l'ultimo partecipante del nostro Distretto. Lo dischiude e lo posa davanti ai suoi occhi, prende fiato e legge il nome.
« Darin Sodren! » urla con tranquillità.
È il mio nome! Forse l'ho sentito solo perché ho paura di essere realmente chiamato. Mi guardo intorno e vedo che tutti i ragazzi si sono voltati e mi guardano con sguardo addolorato. Allora è tutto vero! Ormai sono un tributo per gli Hunger Games! Sento un nodo alla gola, prendo una boccata d'aria per non scoppiare in lacrime sul momento, m'incammino verso il palco, verso il mio destino, verso la mia fine! […]
Genere: Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Nuovi Tributi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Caesar Flickerman mi fissa con i suoi occhi, lo sguardo scintillante come i suoi denti bianchi. L'acconciatura, il trucco, la sua pelle e tutto il resto appare di un giallo brillante e scintillante come l'oro. Il suo smoking con paillette brilla come fosse un cielo stellato. « Allora Darin... come ti senti ora che hai vinto? » mi chiede.
Mi volto verso il pubblico di Capitol City, tutta Panem mi fissa ma principalmente gioco per loro, recito la mia parte da vincitore per i capitolini. Mi perdo nei miei pensieri ricordato gli avvenimenti di quella giornata, sono passate ventiquattro ore dalla fine dei Giochi e sento che è passata una vita in realtà.
Nell'Arena sono svenuto, non sapevo se ero morto o se avevo vinto, non riuscivo a credere che fosse possibile. Quando mi sono svegliato ero nella mia camera nella Torre sopra il Centro d'Addestramento, steso sul letto dove avevo passato pochi attimi con James, mi guardavo intorno cercando di capire cosa mi fosse successo. Dalla finestra entravano alcuni raggi solari, dei raggi che indicavano chiaramente che fosse mezzogiorno. Il mio corpo si muoveva appena, impercettibili e quasi insignificanti movimenti, qualcuno entrò nella stanza e mi trovai davanti la grassa faccia di Raimond, ricordo che ero arrabbiato, non volevo che la prima persona che mi venisse a trovare fosse l'idiota del mio accompagnatore. Avrei desiderato che fosse James. Il grassoccio continuava a piangere per la storia di me e James nell'Arena, persino lui si era commosso, mi raccontò degli spezzoni degli ultimi minuti. James che lanciava la freccia, io che spaccavo la testa di Xiomara, svengivo e poi il ragazzo si gettava addosso a me cercando di frenare la fuoriuscita di sangue dalla spalla e alla gamba. Certo... le ferite... nella stanza non sentivo dolore, immagino per delle iniezioni di morfamina, ma vidi con piacere che in realtà stavo benissimo. Non c'erano ferite sul mio corpo, nessun taglio roseo e nessun livido; mi avevano completamente aggiustato, con quella consapevolezza riuscii a muovermi ma qualcosa mi bloccava il braccio: fu così che svegliai James, che nonostante fosse stato anche lui ferito, era rimasto accanto a me durante le ore di convalescenza. Si era addormentato nelle prime ore del mattino accanto al mio letto, questo non fece altro che aumentare i miei sentimenti per lui anche se il Distretto 5 si avvicinava ormai.
Passai tutto il pomeriggio lontano da James, lui parlava con Raimond, io invece dovetti subire la predica di Norman che probabilmente desiderava ardentemente farmi da tempo. Lo trovai nel salotto, pronto a beccarmi sulla mia strategia.
« Allora piccioncino... come ti senti? Passati dei bei giorni? » chiese incrociando le gambe e sogghignando. Mi sedetti accanto a lui sul divano e sospirai.
« Norman basta! Dimmi solo quello che ho da sapere, preferirei passare del tempo con James! » mi faceva strano dirlo, era insolito... lui sospirò insieme a me.
« Darin, questa storia deve finire. E voglio che la tronchi in diretta, quando Caesar farà le interviste finali; gli Strateghi ti odiano! » ruggì contro di me ma mantenendo il suo tono di voce basso come un discorso amichevole.
Gli Strateghi mi odiavano. Già... troppi errori avevo commesso quando ero nell'Arena. La relazione amorosa con James. La sfida lanciata a Capitol City. « Dimmi quello che devo fare... » non perdo tempo in altre parole.
« Quando Caeser parlerà della relazione, dovrai dire che è stata una montatura studiata per i capitolini. Che tra te e quel ragazzo non c'è nulla... scherzerai sulla cosa dicendo che Capitol City ci è cascata; ammetterai pubblicamente le tue scuse chiedendo perdono alla Presidentessa Paylor e a tutta la città. Inoltre elogerai la città mostrando quanto in realtà l'ammiri! »
« Non posso farlo! Non posso rompere con James, o almeno deve sapere che è tutta una montatura. Devo prima parlarne con lui... e non dirò mai che provo ammirazione per Capitol City. Vada per le scuse ma il resto no! » volevo farmi valere, non potevo realmente fare ciò che mi chiedeva. Magari però avrei dovuto farlo visto che avevo persone a cui pensare: Seth e Ryan per primi, i miei genitori poi. E quella minuscola parte (quasi inesistente) di conoscenti a me amici.
« James non dovrà sapere nulla! Tu lo vedrai direttamente all'intervista. Così almeno la sua reazione sarà chiara. Possiamo solo sperare che ti regga il gioco... in caso penserà che lo hai usato per tutto il tempo e la cosa finirebbe lo stesso bene! » disse Norman fiero della strategia che si era inventato. La colpa di tutto quello era mia, non avrei dovuto fare di testa mia. Avrei dovuto... rifiutare l'alleanza con James. Ma come avrei potuto lasciarlo morire quando mi aveva salvato da quel bastardo di Marvin?
« Darin? Hai sentito la domanda che ti ho fatto? » chiede Caesar riportandomi alla realtà. Sono ancora a Capitol City. Sono sfuggito agli Hunger Games e devo ferire la persona che amo, la persona che è seduta nella poltrona accanto alla mia. Il suo stilista gli ha fatto indossare uno splendente smoking dorato, in ricordo del fatto che al Distretto 5 produciamo elettricità. Dean invece con me ha adottato la solita strategia della ragazzina: indosso un vestito lungo e con lo strascico, giallo e bianco con dei fulmini dipinti sull'ampia gonna, mi ha persino fatto mettere un reggiseno siliconato e tutto questo è uno schifo visto che sembro una brutta drag queen; tutto come a dimostrazione che non mi vergogno nel vestire da donna, cosa che in realtà è; non sono più Darin, potrei essere Dariana per quanto mi riguarda! I miei capelli sono più lunghi grazie alle aggiunte finte, la mie pelle è truccata e vedo la mia figura allo schermo: una bellezza androgina dallo sguardo truce che si rasserena subito.
« Come vuoi che mi senta Caesar... sono felicissimo. Potrò tornare al mio Distretto e dalla mia famiglia. I miei genitori non dovranno lavorare e potremo vivere di rendita grazie ai magnifici doni di Capitol City... » dico con un bellissimo sorriso, solo io penso di essere falso, gli altri ci cascano ad eccezione di James immagino.
« Immagino la tua gioia. Certo... non è questo che colpisce tutti, un amore è sbocciato dal nulla nell'Arena; mi sbaglio? » i suoi occhi balenano da me a James. Eccolo: il momento di scagliare la bomba che distruggerà il mio rapporto con James, ma magari ho salvato anche la sua famiglia, magari anche lui sarà salvo.
« A proposito di questo... » guardo il pubblico di Capitol City con l'aria addolorata e cerco di farmi lacrimare gli occhi. « Mi dispiace per avervi ingannato. Io e il mio mentore avevamo costruito questa strategia, “gli innamorati sventurati”. Non pensavamo poteste cascarci di nuovo... sono profondamente rammaricato di aver deluso e preso in giro. So che mi odierete ma... » comincio a singhiozzare, sto fingendo alla perfezione, ma sento gli occhi spalancati di James su di me. Si chiede di cosa stia parlando e non sa che è tutta una balla.
« Darin... cosa ci stai dicendo? Era tutto finto? Persino quelle due notti nel tempio? Ma... perché? » chiede Caesar totalmente incredulo. Nessuno è capace di fiatare e tocca a me chiarire la situazione.
« Perché volevo tornare dal mio amato Ryan » mi volto verso James, penso di dirgli che mi dispiace, ma vedo che i suoi occhi mi fissano con odio, vuole farmi del male, è scomparso il ragazzo gentile che mi amava, si è reso conto che è falso. Si è reso conto del fatto che l'abbia ingannato... ma questo è pure falso. Perché io lo amo e spero che stia in realtà giocando con me. « Potrete mai perdonarmi? »
« Certo! Darin noi ti adoriamo! » le persone dal pubblico elevano le loro approvazioni, i loro gesti d'affetto e fingo di commuovermi.
« Che bella gente... che bella Capitol City. Mi sono innamorato di voi... questa è l'unica verità che so darvi! » ho deciso: farò l'attore da grande visto che il pubblico scoppia in applausi e lacrime. « Panem oggi, Panem domani, Panem per sempre! » recito il motto di Capitol City, sono una persona ignobile al solo dirla e sento che tutti i Distretti sono delusi, immagino che i Distretti Favoriti invece mi considerino uno di loro. Ma il mio tempo è scaduto. Caesar termina la mia intervista e passa a James.
« James... dimmi cosa ne pensi di questo. Come ti senti? » chiede con finto dolore. James inizialmente pensa e resta silenzioso, poi scoppia a ridere e rivedo il ragazzo di cui mi sono innamorato. Ride anche il presentatore senza sapere perché.
« Caesar... pare che io a Darin abbiamo adottato la stessa strategia senza saperlo! » ammette lui. Cosa? Ovviamente un copertura per supportare la menzogna. « Non sai che difficoltà nel recitare la parte... ma Norman mi ha detto che ero bravo e... perdonami Darin, ti ho usato anch'io! » scherza con me ma nella sua voce colgo l'odio che prova e gli spettatori ridono in parte.
« Wow... James lasciatelo dire: sei un attore. Voglio dire... immagino che qualche bacio con un ragazzo possa anche essere facile da sopportare. Ma... andarci a letto! » la butta come se fosse una barzelletta e i due ridono.
« Non ci fare pensare. Scusa Darin, sei bravo ma... non sai che difficile è stato! » torna a rivolgersi al presentatore. « Ho dovuto fare un enorme sacrificio, non so neanche io come ci sia riuscito. Ma l'ho fatto perché anch'io volevo vincere. E me... non vanno molto a genio... i gay insomma! » ammette. « Inoltre non ho mai provato particolare simpatia per Darin. L'ho sempre odiato... ma quando siamo stati scelti, l'idea è comparsa subito nella mia mente. Ho dovuto stravolgere il mio modo di pensare e... » pensa a qualcosa mentre mi guarda. « Ammetto che un po' mi sta simpatico ora. Ma non credo faremo ancora le cose dell'Arena! » fa un ghigno che delizia gli spettatori, in particolare le donne che quasi svengono per aver trovare il loro adone e tutte le sue bellezze.
« E cosa farai al Distretto? Voglio dire... tutti noi speravamo che vi metteste insieme ufficialmente » comincia a dire Caesar. « Adesso? Cosa abbiamo da sperare? Che restiate amici? Conoscenti? Tornerete ad essere sconosciuti? »
James scrolla le spalle. « Non ne ho idea. Non mi va molto come ora di stare con lui e fare finta che gli Hunger Games non ci siano mai stati. È stato brutto lo ammetto, sono quasi morto... ma vedere la persona con cui ho sofferto... mi fa ritornare alla mente tutti i brutti ricordi. Ho bisogno di qualche mese di pausa... »
« Questo è il verdetto. Un inganno che ci ha deliziato ma che ci ha lasciato un piacevole amaro in bocca dopotutto, tutto bene quel che finisce bene no? » dice ridendo rivolto al pubblico. Ci fa alzare entrambi e ci fa prendere per le mani, James mostra disappunto, è in questo istante che ho detto addio a James, che le cose tra noi due non saranno mai più come prima... nonostante io continui ad amarlo più dell'amore che provo per Ryan, e so che sono io il responsabile e che mi merito di soffrire per la mia stupidità nell'ascoltare Norman. Non mi guarda neanche. Caesar infine decide di parlare. « Signori e signore, ecco a voi i migliori attori di Panem, nonché vincitori dei centoventicinquesimi Hunger Games e della Quinta Edizione della Memoria: Darin Sodren e James Darson! » la serata finisce, James neanche mi aspetta e io torno alla Torre da solo, chiuso nella mia camera e pronto per dire addio a Capitol City almeno per qualche mese.
Mattino. Il sole splende alto nel cielo di Capitol City e so che già è tardi, non ho chiuso occhio per tutta la notte, il mio corpo non voleva che riposassi. Sono rimasto tutta la notte a pensare a ciò che ho detto, alla pietra che ho scagliato e che non potrei mai più riuscire a prendere. James mi odia ormai, e non solo perché mi rivolge sguardi truci, addolorati, pieni di odio e di rancore. Ma in fondo è questo che mi merito: devo soffrire per il gioco che ho fatto, perché ora che siamo in treno me ne rendo conto, Ryan avrà sofferto moltissimo vedendo la relazione tra me e James, quest'ultimo avrà pure sofferto sapendo che io sarei tornato da Ryan, che avrei dovuto scegliere, immagino che piuttosto che farmi scegliere e soffrire, avrebbe preferito soffrire lui. Era pronto a morire per me nell'Arena, ora invece vorrà che io sia morto, che magari avesse vinto insieme a Jaden. Il treno è silenzioso ad eccezione del minimo rumore che fanno i propulsori mentre corriamo. Sono nel salotto, gambe incrociate e attendo il momento in cui le porte si apriranno sul mio Distretto. I miei occhi scrutano tutto il vagone: Raymond sta seduto al tavolo da pranzo e si ingozza come fosse un tacchino da farcire per il Ringraziamento, Norman invece fissa il finestrino dalla sua poltrona, ha gli occhi persi nel vuoto in effetti, immagino sia fiero di essere riuscito a far arrivare due dei suoi tre Tributi a casa. È strano pensare che quasi un mese fa, mi trovavo su questo treno, la direzione era opposta e mi stava portando a Capitol City, e ora invece sono cambiate molte cose: i miei sentimenti per James, la morte di Marvin che riesco a vedere con chiarezza solo adesso e sento il cuore straziato al pensiero di aver ucciso qualcuno del mio Distretto, non che l'abbia fatto io ma mi sento male lo stesso. Lui non tornerà mai a casa e ciò vale per tutti gli altri Tributi caduti nell'Arena, e io ne sono in buona parte responsabile.
Vedo James che mi guarda intensamente, i suoi occhi sono aperti e fissi su di me, come se mi stesse inchiodando alla parete. Con un movimento impercettibile della sua mano, mi fa cenno di andare nell'altro vagone. Ci alziamo entrambi e ci spostiamo in modo da restare soli, vorrà parlare ed è arrivato il momento di affrontarlo definitivamente.
« Ascolta Darin, ciò che ho detto io non è vero; ora voglio sapere se anche ciò che hai detto tu era vero o no! » mi dice senza troppi giri di parole. Respiro lentamente.
« James... ci sono cose che non possiamo controllare. Non possiamo battere Capitol City, ciò che voglio io... non è rilevante ormai. Io ti amo ancora... ma la nostra relazione comporta rischi per le nostre famiglie, per i nostri amici... »
« Non mi importa di nulla! » urla di botto. Sbatto le palpebre per come mi ha urlato contro. Non penso di averlo mai sentito urlare, o quanto meno non me lo ricordo. La mia mente è totalmente annebbiata adesso.
« Io... » balbetto. Non riesco a mettere insieme due parole! « Non... so che fare! » questo lo lascia spiazzato. Distrutto, gli occhi gli si inumidiscono e stringe i pugni per trattenere la rabbia, se potesse mi scaglierebbe via del treno!
« Mi dispiace Darin, sapevo che sarebbe successo e tu lo sapevi meglio di me. Non posso vivere senza di te... ma non puoi aspettarti che io mi accontenti della tua amicizia. Non posso vivere sapendoti vicino a me e senza poterti toccare o baciare per evitare di far ingelosire il tuo ragazzo. Non riesco a farcela... »
Chiudo gli occhi e cerco di non scoppiare a piangere, ho voglia di urlare ma non mi uscirebbe la voce. Ho voglia di piangere ma non voglio che lui mi veda così, anche perché so che ci starebbe male. Qualcosa scatta in me e dico parole a caso, parole che non voglio dire e che so che lo farebbero stare male. « Per te quindi è così? » cerco di trattenermi su un tono addolorato visto che la gola mi brucia per il dolore che il nodo mi sta provocando. « Dev'essere tutto o niente? »
« Sì... tutto o niente! » ripete lui. Scompare della mia vista e sento che questa è stata l'ultima volta che ho potuto parlare con lui. Piangerò di dolore, e fortunatamente sono in camera da solo e isolato dagli altri nel vagone, posso piangere quanto voglio per tutti e tre i giorni che mi separano dal mio Distretto. Quando il treno si ferma, finalmente posso dire di essere a casa, usciamo tutti quanti dal mezzo di trasporto e ci mettiamo in fila affinché le telecamera ci riprendano tutti e quattro. Sento di nuovo il buon odore che c'è al Distretto, le persone ci acclamano urlanti per la gioia, sono felicissimi di rivederci e tra le persone riesco solo a cercare i miei familiari, li vedo tutti insieme tra le persone: vestiti elegantemente, i miei genitori piangono per la gioia, Seth cerca di saltare verso di me, di scorgermi tra le persone e poi un ragazzo lo prende in aria e lo aiuta a vedermi, vedo Ryan con i suoi splendenti occhi castani, i suoi capelli fluenti dello stesso colore, attraente e forte, mi ricordo come si ci sente ad... amarlo? Non riesco a guardare James anche se è accanto a me. Lo sento strattonarmi per la manica in modo leggero, mi volto verso di lui e ci diamo due baci sulle guance in segno d'affetto. Lui mi prende la mia mano tra le sue con forza e le alza entrambi a dimostrazione che siamo fieri di noi, felici di essere tornati al nostro Distretto sani e salvi.
Abbassiamo le braccia e lui torna serio, riesco a sentire le sue parole distrattamente confuse tra tutte le urla e gli applausi della gente del Distretto. « Buona fortuna, Darin. Ti auguro di essere felice... » è un addio, eppure sappiamo entrambi che le nostre case al Villaggio dei Vincitori saranno vicine.
« E io ti auguro il meglio... e di trovare qualcuno che possa amarti cento volte meglio di quanto ho fatto io... » dico cercando di mostrarmi forte, non rispondo in modo duro, ma dolce. Lui sorridere sarcasticamente.
« Non voglio nessuno che non sia tu! » mi da' le spalle e mi lascia con quella sensazione di dolce in bocca, quella sensazione piacevole che ho paura di non rivivere più. Mi immergo tra la folla e vado contro i miei familiari che abbraccio tutti, dal primo all'ultimo mi stringono come se non potessero credere che sono reale, come se pensassero che io sia un'illusione e sia inconsistente.
Quando arrivo a Ryan, il ragazzo mi abbraccia e mi stringe, eppure ha una stretta diversa, un tocco diverso da come lo ricordavo. Forse perché mi sono abituato al tocco di James, quando ci stacchiamo dall'abbraccio restiamo comunque minimamente vicini affinché io possa sentire la domanda che mi scuote.
« Era solo per vincere giusto? » si riferisce alla relazione tra me e James. A quei momenti intimi, a quei baci. No, non era solo per vincere ma non posso dirlo.
« Sì! Non c'è stato nulla di serio. L'ho detto pure all'intervista... » lui non è convinto, mi conosce da tempo, sa come la penso su Capitol City, sa che gli sto mentendo ma si limita ad annuire per non litigare anche perché non sarebbe il caso.
« Va bene... era solo per vincere! » mi stringe la mano e ci voltiamo insieme alla mia famiglia, diamo le spalle a tutto e tutti e con lo sguardo cerco James e la sua famiglia che finalmente vivrà felice senza problemi di fame.
Mi manca già il suo corpo, il suo odore, il suo respiro. Ma cosa posso fare adesso? Per vivere? Mi resta Ryan, tra qualche mese ci sarà il Tour della Vittoria e questo significa che dovrò rivedere James. Oltre a vederlo costantemente per tutti i giorni visto che abiteremo in casa accanto e possibilmente mi troverò vicino a Norman e dovrò vedere quell'uomo tutti i giorni (anche se gli devo comunque la vita visto che mi ha salvato nell'Arena)... ma ciò che mi preoccupa di più è il fatto che a luglio prossimo, io e James saremo chiamati a Capitol City come mentori dei prossimi Hunger Games, allora già ho paura di ciò che mi accadrà, per ora chiudo gli occhi e cammino incontro al mio destino, accettando qualunque cosa mi riservi.



 
Fine!




Angolo autore:
Eccoci giunti al termine di questa splendida avventura, spero tanto che vi sia piaciuta e che commentiate questo ultimo capitolo così pieno di colpi di scena (non è vero, non ce ne sono così tanti). Ho voluto continuare questa fanfiction perché in molti mi avevate richiesto il continuo e grazie al vostro supporto sono riuscito a farcela. Ma come finiranno le cose tra Darin e James? Ebbene mi piacerebbe fare un continuo della storia in un'altra fanfiction, ma non in questo momento. Per adesso è arrivato il momento in cui io mi concentri su altre cose e su altri progetti di scrittura. Grazie a tutti coloro che mi hanno seguito e che hanno commentato, a prestissimo, bacioni a tutti voi dal vostro,
Mr_da_vinci
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Inquisitor95