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Autore: Ace of Spades    20/07/2014    7 recensioni
“Mio padre non era così, prima di perdere mia madre era un'altra persona. Di sicuro non una dolce e carina, ma almeno era una persona. Dopo la morte di sua moglie è diventato un mostro senza sentimenti, animato solo da ciò che ci potrebbe essere di più oscuro dentro un cuore vuoto.”
Degli occhi neri lo fissarono.
“Come se avessero aperto il Vaso di Pandora”
“Aperto? Direi più che è caduto al suolo e si è frantumato. Quando si perde una persona amata in modo traumatico è come perdere il sostegno che ti teneva sulla retta via, come la colonna su cui posava il Vaso. Senza quella, le piaghe dentro al tuo cuore prendono vita e ti divorano da dentro”
“Ho sempre trovato quel mito abbastanza insulso”
“Come mai?”
“Sai perchè esiste il detto ‘la speranza è l’ultima a morire’? Perchè è l’ultima che esce dal Vaso di Pandora. Ma perchè dovrebbe essere l’ultima se è ciò di cui si ha più bisogno?”
“Perchè le speranze le hanno le persone, ma i destini li distribuisce il diavolo.”
•••
DoflaCroc + Mihawk / AkaTaka/ KiddLaw/ KillerPenguin.
Genere: Angst, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Crocodile, Donquijote Doflamingo, Drakul Mihawk, Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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3) “ E' molto più sicuro essere temuti che amati.











Stava dormendo così bene mentre era abbracciato dalle calde coperte del suo letto quando la porta di camera sua si aprì di scatto.
"Signorino, si svegli, sono le 7, la colazione è pronta e lei deve andare a scuola"
Un borbottio di proteste non fermó la cameriera che alzó le tapparelle facendo entrare la luce nella stanza e svegliandolo completamente.
"Ho capito, ora mi alzo" riuscì a mugugnare tra uno sbadiglio e l'altro Doflamingo, mentre con la mano destra tastava il comodino di fianco al letto in cerca dei suoi inseparabili occhiali da sole. Una volta che le sue dita toccarono le lenti, li afferró e se li mise per poi alzarsi in piedi e stiracchiarsi.
Non aveva proprio voglia di andare a scuola in mezzo a quel branco di idioti.
Dopo aver indossato la divisa scolastica, che consisteva in una camicia bianca e dei pantaloni rossi, uscì dalla camera e si diresse nel salone, dove un'altra cameriera gli servì la colazione.
Non aveva voglia di andare a scuola semplicemente perchè lì gli leccavano tutti il culo solo perchè il suo cognome era Donquixote.
Suo padre, come lavoro legale, era a capo di una catena di alberghi chiamati Dressrosa , ma in realtà era a capo di una delle famiglie mafiose più influenti in circolazione, ecco perchè tutti gli studenti e i professori lo trattavano con rispetto qualsiasi cosa facesse, e questo gli dava il voltastomaco.
Non aveva ancora incontrato qualcuno con abbastanza palle da dirgli di no o da tenergli testa.
Aveva frequentato un asilo insieme ad altri bambini solo grazie a sua madre, alle medie aveva studiato a casa propria grazie a degli insegnanti privati, e poi era riuscito a convincere suo padre a fargli frequentare il liceo pubblico nella speranza di trovare qualcuno di interessante con cui confrontarsi, ma si sbagliava.
"E' molto più sicuro essere temuti che amati." gli ripeteva il suo vecchio.

Dopo la perdita di sua madre, che era morta di cancro quando lui aveva 5 anni, suo padre era diventato molto più apprensivo e protettivo nei suoi confronti, tanto da fornirgli una scorta di minimo due uomini armati dovunque andasse.
Era logico che le persone lo evitassero o gli facessero fare qualsiasi cosa volesse.
Doflamingo si sistemó gli occhiali utilizzando il dito medio mentre ingoiava l'ultimo biscotto con le macchie di cioccolato.
Gli occhiali da sole. Lui non se ne separava mai, li toglieva solo quando andava a dormire.
No, non aveva una strana allergia o cose del genere.
Quando sua madre morì, ogni volta che suo padre lo guardava si rattristava e se ne andava non rivolgendogli più la parola. Solo un giorno gli sfuggì il motivo di tale comportamento.

"Hai gli stessi occhi di tua madre"

Doflamingo era piccolo, ma non era un idiota; da quel momento cominció a nascondere i suoi occhi azzurro cielo dietro a degli scuri occhiali da sole.


Il biondo si alzó ghignando dirigendosi verso l'uscita mentre ogni persona al suo passaggio si inchinava. Avrebbe mentito se avesse detto che quel trattamento gli dispiaceva; era bello vedere le persone piegate al suo volere, ma non c'era alcun gusto se non era lui a piegarle.
Uscito dalla villa salì in macchina e l'autista partì diretto al liceo; si prospettava un'altra giornata noiosa.
Sceso dall'automobile, si diresse a passo spedito all'interno dell'edificio, deciso a sedersi il prima possibile nel suo banco.
'Prima si inizia, prima si finisce' pensó aprendo la porta dell'aula e raggiungendo il proprio posto. 
Poco dopo arrivarono altri suoi compagni di classe, una ragazza dai lunghi capelli neri e dagli occhi azzurri di nome Boa Hancock e Gekko Moria, un ragazzo dalla faccia allungata con capelli sparati in aria e la carnagione tendente al grigio che gli ricordava uno zombie.
Quando un suo compagno di classe le spostó la sedia per aiutarla a sedersi, Hancock sbuffó infastidita e lanció uno sguardo carico d'odio al malcapitato.
"Gli uomini sono tutti uguali, degli esseri inferiori che non appena vedono una bella ragazza perdono la testa. Che pena" sibiló con astio mentre accavallava le gambe e sorrideva.
Quella donna era davvero un demonio; a volte il suo comportamento gli ricordava quello di un serpente velenoso.
Moria nel frattempo si era seduto ignorando tutto e tutti fissando un punto indefinito davanti a sè.
La prima lezione era fisica con il professore Blueno, un uomo alto, ben piazzato con i capelli neri acconciati in due punte che sembravano due corna.
Un botto improvviso fece sobbalzare gli studenti, che si girarono verso la fonte di quel rumore.
La porta si aprì rivelando la figura di Blueno, che entró massaggiandosi il naso. Quel tipo aveva dei problemi con le porte, soprattutto con quella dell'aula dato che almeno una volta a settimana ci andava a sbattere pensando di trovarla aperta.
'Avrà avuto un trauma infantile' pensó Doflamingo mentre il ghigno sul suo volto si allargava.
"Bene ragazzi, oggi parliamo dei principi della meccanica"

Dopo una mattinata di lezioni insopportabilmente noiose con compagni altrettanto noiosi, finalmente l'ultima campanella suonó e il biondo potè lasciare l'istituto.
All'esterno della scuola trovó la solita Audi nera ad attenderlo, mentre attorno a lui si creava il vuoto.
'Tsk, cagasotto'
Arrivato a casa, si fece una doccia, si avvolse un asciugamano in vita e si sdraió sul letto con il pc, che venne subito acceso.
L'unico scopo delle sue giornate era quello di arrivare verso sera per poter parlare con Mihawk e Crocodile su One Chat.
Aveva scoperto quel sito quasi per sbaglio, poi aveva deciso di iscriversi. 
Di solito quando ci si iscrive ad un forum o a siti del genere si inserisce la propria mail, poi si sceglie un nome e una password.
Invece, per registrarti su One Chat dovevi superare una specie di quiz con domande del tutto assurde, come "cosa faresti se fossi il capitano di una nave pirata e la marina ti attaccasse?" oppure "qual è il tesoro più prezioso che un uomo possiede?"
Dopo aver compilato il quiz, se lo avevi superato ti appariva una schermata nera con un jolly roger disegnato e ti chiedeva (finalmente) di inserire nome e password. Se non superavi il quiz, si apriva un'altra schermata, anch'essa nera, su cui comparivano delle sbarre, come se ti trovassi improvvisamente in una prigione di massima sicurezza, poi la pagina si chiudeva.
Lo sapeva perchè anche un sottoposto di suo padre aveva provato a registrarsi ma aveva fallito.
Quel sito era strano quanto il suo creatore.
"Re dei Pirati... Ecco cosa succede quando si guarda troppe volte 'Pirati dei Caraibi'." commentó rivolto al computer mentre effettuava il login.


*Joker è entrato in chat*


Il biondo si sorprese di trovare già attivo Crocodile, così entró nel gruppo privato.

> Croco-chan! Ah, non sai quanto mi sei mancato oggi~ ♡

• Doflamingo non mi interessa. E piantala di chiamarmi Croco-chan!

> ogni volta che ci sentiamo sei sempre così scontroso... Per caso ti sto antipatico? Oppure hai solo bisogno di sfogarti in camera da letto?

• finalmente l'hai capito che non ti sopporto.
Perchè il discorso va sempre a finire sul sesso quando parliamo?

> perchè è un bell'argomento.

• tu sei pazzo

> felice che tu l'abbia capito dopo tanti anni :)

• mi stai facendo innervosire. Oggi non è giornata, è da stamattina che ho mal di testa per colpa di quei deficienti delle poste.

> poste?

• dovevo spedire una lettera per conto di mia madre. Ed ovviamente c'era una fila infinita.
Persone ovunque che si lamentavano della loro vita e parlavano dei loro problemi. Ho considerato l'opzione di ucciderli tutti a mani nude o usando una biro.

> ahahahahahaha! Povero Croco-chan xD 

• piantala di sfottere deficiente

> fufufu~ la mia giornata non è stata molto meglio, andare in quella scuola mi fa venire la nausea.
Tutti che si scusano e mi salutano o si inchinano, che branco di cagasotto.

• per forza, sei figlio di un boss mafioso, che cosa ti aspettavi?

> e tu cosa faresti se mi avessi davanti?


Doflamingo fissó lo schermo aspettando la risposta di Crocodile. Nonostante non gli interessasse l'opinione altrui, quella del ragazzo con cui stava parlando gli importava eccome.


• ti prenderei a calci nel culo anche se fossi il figlio del Papa, non preoccuparti.


Il biondo sorrise passandosi una mano tra i capelli ancora bagnati.
Gli piaceva il modo di fare di quel tipo, non aveva peli sulla lingua e diceva sempre quello che pensava.
Ecco perchè lo rispettava.
Per lui il rispetto era di essenziale importanza,  suo padre glielo aveva insegnato fin da piccolo. 


> Croco-chan, indovina cos'ho addosso?♡

• non mi interessa.

> ho appena fatto la doccia e ho ancora i capelli bagnati, mentre ho solo un asciugamano legato in vita~
Quanto vorrei che fossi qui con me :3

*Mister Zero si è disconnesso*


Rise. Adorava punzecchiarlo, era uno dei suoi passatempi preferiti.
Sorrise alzandosi e dirigendosi verso il bagno per finire di asciugarsi, lasciando il pc acceso.
"Magari continuo a rompergli le palle anche dopo cena~"


















 

Buonasera miei cari! Ecco a voi il nuovo capitolo questa volta incentrato su Doflamingo.
Figlio di un boss mafioso, il biondo non trova nessuno alla sua altezza se non il suo amico di infanzia Crocodile.
Mi sono inventata il motivo per cui Doflamingo porta gli occhiali da sole fin da piccolo... è un po' triste, ma ormai lui non ci fa nnache più caso agli occhiali, sono un'estensione del suo corpo.
Qui vediamo che il fenicottero ha come prof di fisica Blueno (sì ce l'ho con la CP9 in questo periodo) il quale ha un problema con le porte. 
Nel manga Blueno riesce ad aprire delle porte dimensionali e a spostarsi nello spazio, per questo ho messo chea volte si dimentica di aprirle e ci va a sbattere contro xD
Anche stavolta si scopre qualcosa su One Chat: un quiz per potersi registrare formato da domande assurde...
Mah.
Bene, per il momento è tutto! Lasciatemi un commento se volete, a presto
 
  
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