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Autore: eli09    20/07/2014    5 recensioni
Tessa, una ragazza di Bolzano che parte per Palermo per stare da amici. si ritroverà in una casa con sei ragazzi, tra qui un bambino, due sedicenni e tre della sua età. lei uscirà con alcuni di loro, ma solo uno le farà perdere la testa. amore, litigi e complicazioni aspettano la nostra Tess, che verrà catapultata in un mondo bello, intrigante, ma allo stesso tempo stronzo e esasperante. dal testo:
-“ Tess, io sono pentito di quello che è successo ieri, non doveva andare così, ma siamo finiti in uno Strip Club, abbiamo bevuto e poi più niente, buio totale. ma...” aggiunse, annullando la distanza tra i nostri corpi.
-“ ma?” dissi in preda all'ansia
-“ ma...” continuò lui “ se c'è una cosa di cui non mi sono pentito è di aver trovato il coraggio, anche se da sbronzo, di intrufolarmi nel tuo letto.” a quelle parole sbarrai gli occhi, e un secondo dopo mi ritrovai le sue labbra sulle mie.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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mi svegliai di soprassalto, erano le sei del mattino e qualche imbecille del mio palazzo, ascoltava la musica a tutto volume. Presi un bel respiro, e tentai di rimettermi a dormire. Oggi sarebbe stato il mio primo giorno di scuola del mio ultimo anno, e avevo ancora mezz'ora per dormire, ma ovviamente non potevo non stressarmi già prima di arrivare a scuola. Mi sembrava di aver passato la notte ad ingoiare gesso, tanto la mia bocca era impastata, così mi alzai sbuffando e mi diressi in bagno. Puntai la manopola del rubinetto tutta sul blu e mi lavai la faccia con le mani, tentando di svegliarmi. 'fanculo, qui ci voleva molto di più di una semplice 'lavata' di faccia, avevo bisogno di calmarmi, così entrai nella doccia e mi richiusi la tenda alle spalle, lasciando che il getto gelido lavasse via il mio sudore e mi rinfrescasse.

Era passata una settimana, una settimana dalla volta che avevo visto Jake, e mi mancava tremendamente, mi aveva trasformata, anzi, io mi ero trasformata, IO mi trasformavo ogni giorno che passavo in sua assenza. Ogni giorno mi mandava messaggi, mi chiamava, mi implorava di parlargli, e io ogni volta riattaccavo o lo ignoravo. Solo una volta li avevo risposto, quando mi diceva che sarebbe venuto fin sotto casa mia e mi avrebbe tirato sassi fino allo svenimento, li avevo detto chiaramente che se ci provava avrei fatto una scenata e lo avrei cacciato anche a costo di chiamare la polizia. Molti direbbero 'ma che problemi hai Tessa? Tu lo ami, e lui ti ama!' ma il problema, anzi i problemi sono due... inanzi tutto io non so se mi ama o se si diverte particolarmente con me, e il secondo, forse quello che mi spinge a fare tutto questo, è la mia mente, la mia mente contorta che ogni volta mi dice: 'dimenticatelo, dimenticatelo perchè ti farà soffrire, così come ha fatto Brayan, dimenticatelo, perchè tu non li potrai mai fare cambiare il suo modo di vivere, non potrai mai fargli smettere di sbattersene una diversa a sera, e tu ci soffrirai sempre di più se ora non te lo dimentichi.' Ovviamente non era facile dimenticarlo, dato che era pure in grado di venire fin sotto casa mia e tirare sassi come nel medioevo, ma più li avrei dato corda, più mi sarei abbandonata a lui, più avrei lasciato trapelare il mio amore nei suoi confronti, più ci avrei sofferto... e io odiavo soffrire. Forse questo lo aveva capito anche lui, forse aveva capito la mia idea di dimenticarci e la aveva accettata, dato che era da ieri sera che non si faceva vivo. Sembrerà strano, ma a me piaceva che lui si interessasse a me, mi piaceva che mi mandasse continuamente i messaggi, anche se non li rispondevo, perchè a ogni messaggio una piccola vocina mi sussurrava nella mente, facendomi sorridere 'oh, si ricorda di te, di te gli importa, sei importante!' ecco perchè era così difficile dimenticarlo, perchè continuava a interessarsi a me e mi faceva sentire speciale... tutto fino a ieri sera.

Chiusi l'acqua con un colpo secco, consapevole di essere rimasta più di mezz'ora sotto la doccia e che probabilmente avevo consumato tutta la riserva d'acqua del pianeta. Uscii distrattamente, mi avvolsi i capelli in un' asciugamano rosso e mi feci piccola piccola dentro il mio accappatoio arancione. Mi diressi al mio armadio e tirai fuori una canottierina bianca aderente, con sopra scritto a caratteri cubitali 'new york' in nero, con attorno strane sfumature di rosa, verde a blu. Era la mia preferita, e la abbinai ad un paio di leggins neri. Poi agguantai una spazzola e mi avventai sui trucchi dirigendomi infine in bagno. Ero sola a casa, come capitava gran parte delle mattine, dato che i miei lavoravano in un bar e quindi entrambi si alzavano molto presto. Avverrai il mascara e lavorai alle mie ciglia, dopo mi diedi una spazzolata veloce e poggiai sulla palpebra sinistra l' eye-liner nero, provando a concentrarmi sulla riga che avrei dovuto fare. La musica era assordante e avrei voluto tanto andare giù da quel brutto idiota e spaccargli le sue cazzo di casse in testa. Cercai di mantenere la mano ferma e feci la riga meglio che potevo. Chi sene fotte, pensai, tanto questo era l'inizio della fine. Presi la mia cartella grigia della eastpack e me la misi, agguantai al volo le chiavi e il cellulare e uscii di casa. Chiusi al volo la porta, e guardai il cellulare. Per poco non urlai vicino alla porta della signora Peackock, la zitella acida e col super udito. Ero in un ritardo megagalattico! Sicuramente Cla sarà già andata, penso, e così corro giù dalle scale, col rischio di rompermi l'osso del collo e con la consapevolezza che forse la doccia è durata più di mezz'ora.

Arrivai alle scale del liceo col fiatone, e mi piegai su me stessa per riprendere fiato. Il primo giorno lo avrei passato in presidenza, ma che fortuna! Guardai la schermo del cellulare, sul cui c'era scritto 'nessuna chiamata persa' e imprecai, spegnendolo e buttandolo a caso nello zaino. Allora anche lui voleva dimenticarmi? Che stupida che ero stata anche solo a pensare di poter essere speciale, per lui eravamo tutte uguali, tutte un contenitore in cui liberare i suoi bisogni. Incazzata come pochi salii le scale e spalancai la porta. Percorsi un brava tratto di corridoio e andai ad una scrivania riservata ai bidelli. Sulla sedia, difronte a me, era seduta Vanessa, la bidella più odiosa di tutte. Aveva capelli corvini e delle grandi rughe le solcavano il viso, era una tappa grassa che tutti odiavano.

-“ in ritardo eh?” disse ghignando. La guardai truce.

-“ vorrei avere l'elenco di dove ho lezione, se non è troppo disturbo.” la bidella si chinò ed aprii un cassetto della scrivania nera logorata dal tempo. La sentii borbottare un qualcosa simile a 'se non è troppo disturbo la prossima volta venga puntuale.' dopo un paio di minuti tirò fuori una cartella piena di fogli

-“ nome e cognome?” chiese burbera

-“ Theresa Collins” la vecchia strega mi porse un foglio

-“ che bel nome.” disse grondando sarcasmo

-“ grazie, bidella.” le risposi con finto disgusto, io non avevo nulla contro i bidelli, anzi, era un lavoro rispettabile, ma sapevo che a quella li le dava fastidio essere chiamata così. Mi guardò in modo assassino e me ne andai.

Sono morta, morta, morta e sepolta. La prima ora avevo Conti, avrei voluto spararmi. Corsi come una furia su per le scale, avevo dieci minuti buoni di ritardo. 'Questa volta non la scampi, Tessa.' mi disse la vocina odiosa nella mia testa. Raggiunsi il secondo piano e aprii la terza porta a destra del bagno delle ragazze. Appena varcai la soglia mi ritrovai puntati addosso tutti gli occhi dei miei compagni, compreso quello del professore.

-“ signorina Collins, spero abbia un valido motivo del suo ritardo.” disse rosso in viso per la rabbia “ sa bene che odio i ritardatari!”

-“ mi scusi professore...”

-“ questa volta chiuderò un' occhio, ma che non succeda più!” mi disse minaccioso. Io annuii e con la testa bassa mi richiusi la porta alle spalle.

Una cosa che odiavo di quella classe è che i posti erano contati, e che quindi restava solo un posto per me. Alzai lo sguardo e presi un colpo. Nel banco affianco a me c'era Brayan. Brayan, ragazzo molto, molto figo, alto, spalle larghe, capelli rossi, sguardo magnetico, fisico atletico, e carattere molto, ma molto stronzo. Era il mio ex-ragazzo e mi aveva spezzato il cuore. Lo ricordo benissimo, ed è per colpa sua se ora ho così paura di soffrire, se ho così paura ha lasciarmi andare con Jake. Eravamo stati insieme per quasi sette mesi, il primo mese era stato un sogno, esistevo solo io per lui, si comportava in modo perfetto, mi trattava come se fossi l'unica ragazza sulla terra, e ogni giorno mi chiedevo come mai uno come lui stesse con una come me... pensavo fosse possibile solo nelle favole. Poi verso il secondo mese mi trascurava un po' di più, finché verso il sesto non mi filava proprio. Pensavo che si fosse stufato di me, che volesse chiudere, e così ho deciso di concedermi a lui. Pensavo che così non mi avrebbe lasciata, pensavo che fosse l'ultima speranza per far si che non se ne andasse, e così mi ha preso la verginità. Poi un giorno, dopo che avevamo fatto sesso, perchè noi non facevamo l'amore, noi facevamo sesso, solo e soltanto sesso, avevo preso il suo cellulare per farli una foto di nascosto mentre dormiva, e avevo visto che c'era un messaggio ricevuto. Senza pensarci su troppo lo avevo letto e il mio cuore si era spaccato in due. Facendomi forza mi ero alzata dal letto di casa sua, ancora tutta nuda, ed ero andata alla finestra per leggere la conversazione. Ero uno straccio mentre leggevo quella conversazione erotica e non esattamente da amici, avevo continui coniati di vomito, le lacrime scendevano copiosamente sulle mie guance e tremavo come una foglia. Avevo scoperto che da circa tre mesi se la faceva con un'altra, e anche quella volta l'unica cosa che ero stata capace di fare era stato vestirmi e correre via. Ero andata da Cla e le avevo raccontato tutto, poi avevo chiuso con quella merda per messaggio. Dio che stupida ero stata, me ne rendo conto solo ora.

Mi guardava sorridendo sornione e avrei voluto tirargli un pugno su quei denti perfetti. Buttai per terra la cartella e misi sul banco il mio libro. Cercai di ascoltare il professore, mentre Brayan continuava a fissarmi come un maniaco. Aprii il quaderno per fare gli esercizi e mi lasciai cullare dalla mia dolce fisica. Ero una delle poche ragazze del liceo a cui piaceva, ma non me ne fregava molto, io la capivo e riuscivo anche negli esercizi più difficili... quindi ero soddisfatta!

-“ ragazzi, lavora a coppie, ogniuno con il proprio compagno di banco, sapete che oddio gli spostamenti.” a quelle parole la mia testa schizzò su dal mio libro come una molla e puntai il mio sguardo supplicante sul professore. In risposta si limitò a dire un 'non accetto obiezioni.' e a girarsi per scrivere gli esercizi da fare in coppia alla lavagna.

Girai lentamente il mio busto sulla sedia e gli scoccai una delle mie occhiate peggiori.

-“ ei, come vanno le cose Tere?” lui mi chiamava così quando stavamo insieme, un soprannome che odiavo, anche se probabilmente lo facevo solo perchè mi ricordava lui.

-“ bene, grazie Brayan.” dissi guardando in basso “iniziamo con l'esercizio 20?”

-“ si, che palle.” disse sbuffando. Iniziammo a fare gli esercizi, e lui non mi chiese niente, per fortuna, finché, all'ultimo esercizio mi spiazzò

-“ Tere, ti va di andare a mangiare la pizza uno di questi giorni?” chiese guardandomi con un sorriso a trentadue denti. Mi girai di scatto e lo fissai con occhi spalancati.

-“ Brayan, in questo periodo non me la sento di iniziare una relazione, scusa, ma sono ancora scossa da dei fatti recenti” dissi abbassando lo sguardo e calcando sulla parola 'fatti'

-“ bhe, potremmo anche essere solo amici, infondo che male c'è? Gli amici si mangiano una piazza assieme” insistette lui, molto convinto e come sempre sorridente.

scocciata alzai lo sguardo e lo piantai nei suoi occhi, come si permetteva anche solo a propormi di uscire? Lui e quell'altra sciacquetta da quattro soldi e coi capelli blu mi avevano calpestato e distrutto il cuore... e ora veniva a fare l'amicone e mi chiedeva di uscire?! Vai a farti fottere bello, ci dovevi pensare prima! Mi voltai per dirgliene quattro

-“ senti Brayan, ci dovevi pensare...” ma la mia voce venne sovrastata dal suono della campanella. Tutti si alzarono dalle sedie, e rimasi spiazzata... ma non era la prima ora quella?!

-“ vabbé, mi fai sapere a pausa, a dopo.” si alzò e mi fece l'occhiolino. Tirai fuori in fretta il pezzo di carta che mi aveva dato la bidella stronza e controllai velocemente... 'Cazzo!' pensai. La prima ora del Lunedì avevo laboratorio di fisica, quindi quella non era la mia classe. Chiusi l'astuccio e lo butta a casa in cartella, caricai quest'ultima in spalla e afferrai il libro. Corsi fuori dalla classe ormai vuota e scesi in fretta le scale fino ad arrivare al piano di sotto, con i capelli che mi svolazzavano intorno alle spalle in maniera odiosa e disordinata.

Le ore sembravano non passare mai, avevo passato tutto il tempo a guardare dalla finestra, e la pausa la avevo fatta in classe, con la scusa che dovevo ripetere alcune materie, sperando che Brayan intuisse il mio chiaro messaggio. Quando finalmente suonò la campanella di fine scuola/incubo corsi fuori dalla classe e scesi le scale di fretta, storcendomi una caviglia. Maledicendomi ma continuando a camminare raggiunsi l'uscita e mi nascosi dietro una colonna il più indifferente possibile e mandai un sms Cla dicendole dov'ero. Dopo un secondo uno sciame di ragazzi si riversò fuori dalle porte, e io sperai di non incontrare Brayan.

-“ ei, eccoti Tere!” cazzo, quanto lo odio! Ora do in escandescenza

-“ Brayan, senti, tu mi hai spezzato il...” in quel momento lui mi schiacciò contro la colonna e il suo corpo, e mi bloccò i polsi sopra la testa.

-“ dai Tere, non negarlo a te stessa, non negarlo a noi, tu mi vuoi così come ti voglio io...” noi?! Noi niente, non esisteva un noi, esistevo io e una merda di nome Brayan!

-“ Brayan, no, io non ti... voglio.” dissi schifata

-“ a si?!” mi chiese curioso, poi prese a baciarmi il collo, scendendo sempre più in basso.

“ ne...” bacio sulla mascella

“ sei...” bacio sulla gola

“ sicura?” bacio sulla clavicola

-“ Brayan, Brayan lasciami!” dissi quasi urlando. Lui mollò la presa sui miei polsi che si erano arrossati e mi facevano male.

-“ Tere, non mentire, si vede che mi vuoi, ti devo ricordare gli urli che facevi a letto?” chiese malizioso. mi mancò il fiato

-“ Brayan, tu sei una cosa passata, finita, uccisa per me. Tu mi piacevi molto, ma i miei sentimenti sono cambiati da quando ho saputo...” non riuscii a finire la frase, mi faceva male ricordare quello che ni aveva fatto, mi faceva aumentare l'odio nei suoi confronti.

-“ ho sbagliato Tere, ho sbagliato e me ne sono pentito, ma ora voglio tornare con te...” disse avvicinando il suo viso al mio “...voglio di nuovo...” proprio quando stavo per tirargli uno schiaffo, lui si interruppe e si allontanò bruscamente da me. Estremamente sollevata e stupita vidi che lui non si era allontanato, era stato allontanato. Jake lo teneva per un braccio e lo strattonava, urlandogli su cose del tipo 'se ti azzardi a toccarla ancora te le taglio le mani!' rimasi senza fiato

-“ Jake...” dissi avvicinandomi mentre lui buttava Brayan a terra.

-“ e lui chi è?” chiese impaurita la merda ancora sdraiata sull'asfalto.

-“ sono il suo ragazzo, quindi smamma pidocchio, prima che ti ritrovi col naso rotto.” rimasi senza fiato... cos'è che era?! Il mio ragazzo? Il mio cuore fece una piroetta.

-“ 'fanculo, non mi servi tu, posso avere di meglio!” mi urlò contro Brayan, alzandosi indignato e andandosene.

-“ cos'è che sei?” chiesi ignorando Brayan e incapace di trattenere un sorriso

-“ perchè te ne sei andata?” chiese a sua volta, serio “ mi hai fatto prendere un colpo!”

-“ lo sai che è maleducazione rispondere ad una domanda con un'altra domanda?” buttai li, tentando di sviare l'argomento, ma lui non demordeva.

-“ tecnicamente anche tu ora hai risposto ad una domanda con un'altra domanda.” disse con un'espressione indecifrabile sul viso

-“ io... io avevo...” paura

-“cosa? Cosa Tess?” quasi urlò

-“ paura okay?! Paura che tu mi usassi come hai fatto con tutte le altre!” sputai acida. Ci fu un' attimo di silenzio, nel quale la sua mascella si indurì e io feci per andarmene, poi finalmente parlò.

-“ Tess, io non potrei mai ferirti, non ce la faccio senza ferire anche me stesso... tu sei... speciale” disse rilassando i muscoli e abbracciandomi dolcemente

-“ scusa, scusa se ho reagito così... io...” dissi, rendendomi conto solo in quel momento, tra le sue braccia, quanto mi era mancato il suo sapore

-“ shhh, vuoi un passaggio?”

annuii contro il suo petto. Lui mi accarezzò i capelli e si scostò leggermente, guardandomi in viso e cingendomi le spalle, per poi portarmi alla sua moto noleggiata recentemente e facendomi salire dietro.

 

 

 


 

Angolo autrice

ciaoo a tutte, cosa ne dite di questo capitolo? Com'è venuto? Spero bene u.u

finalmente capiamo perchè Tessa non vuole lasciarsi andare con Jake, ovvero perchè ha paura che uno come lui possa tradirla e di conseguenza spezzarle il cuore, come le è già successo in passato. Ringrazio di cuore _tribute__, Tonia1d, Portgas D Denis x ace e Isabelle02, che hanno recensito il capitolo precedente e mi hanno resa felicissima con le loro parole *-*

Lasciatemi un parere che mi fa sempre piacere ;)

grazie di leggere, supportarmi, recensire e scrivermi

un bacio

Eli

   
 
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