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Autore: crazy640    03/09/2008    29 recensioni
Salve è la mia prima ff,spero vi piaccia! Se qualcuno gli avesse detto che quello era il suo futuro,avrebbe sicuramente riso. Lui sapeva che nel suo futuro c'erano Ron,Hermione,c'era il suo lavoro da Auror... E soprattutto c'era lei. Ginny.
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Io e te per sempre'
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bachelor

 

 

"Let me be the chance for you to be safe..."

"I'm gonna love you more than anyone"

 

Era da tutta la vita che amava il Ritz.

Forse era il suo lato babbano che si faceva sentire,ma ogni mattina mentre percorreva in macchina il breve percorso che l'avrebbe portato a Leicester Square alla radio e passava davanti a quel hotel si fermava a fissarlo come incantato.

Era impossibile racchiudere tanta bellezza in un'unico edificio.

Per questo aveva deciso per quel regalo di nozze:l'essere stato lontano durante i preparativi comportava un "significativo" regalo,e cosa c'era di piu' imponente o memorabile di un intero giorno e una notte in quel hotel?

Avevano prenotato la suite presidenziale:sei camere da letto matrimoniali,tutte con bagno personale con un salotto comune e un piccolo ingresso.

Ovviamente Luna con le ragazze avrebbero dormito in una parte della suite e George con i testimoni avrebbero occupato l'altra metà.

Non sapeva se era dovuto a quel regalo o se era già stato deciso,ma George gli chiese di essere il suo testimone insieme a Ron.

E lui ovviamente aveva accettato.

Sarebbe stato strano per chi partecipava alla cerimonia,vedere le damigelle in piena gravidanza e dall'altro lato i testimoni,i "responsabili" di quelle gravidanze.

Aveva chiesto a tutti i Weasley di mantenere il segreto su quel regalo,ma conoscendoli era quasi sicuro che qualcosa era arrivato alle orecchie di Ginny.

Non vedeva l'ora di rivederla.

Erano quasi due mesi che non si vedevano e lui aveva bisogno di sentire il suo profumo,di incontrare i suoi occhi,di sentire la sua risata.

Di vedere i suoi figli...Chissà quanto le era cresciuta la pancia in quei mesi!

Quelli erano i mesi in cui i bambini crescevano di piu' e non vedeva l'ora di essere certo che stessero bene tutti e tre.

La grande paura che gli aveva attanagliato il petto per settimane era sparita quel giorno alla radio quando aveva sentito i cuori dei suoi figli in diretta nazionale,ma non riusciva comunque a mettere a tacere del tutto il suo lato pessimista che continuava a dirgli che qualcosa comunque poteva andare storto.

Aveva bisogno di vederli con i suoi occhi.

Ancora adesso se ci ripensava,gli occhi gli si riempivano di lacrime come quel giorno:tutti alla radio avevano capito che si trattava di Ginny e,a conferma erano il suo pianto liberatorio quando i cuori dei suoi figli aveva risuonato per gli altoparlanti della radio,riuscendo a commuovere anche un'orso come David.

Voleva stringere Ginny,poggiare la mano sul pancione e se possibile sentire un calcio,

Poi sicuramente le paure sarebbero sparite.

Guardò di nuovo l'orologio:mancava meno di un'ora all'arrivo degli ospiti.

Era arrivato all'albergo prima di tutti per essere certo che tutto fosse in ordine e per godersi un pò del lusso di quelle stanze.

Due giorni prima del suo ritorno alla radio,aveva rispedito a casa Ron ed Hermione quasi con la forza:i due amici continuavano a ripetere che avrebbero passato volentieri altro tempo con lui se si sentiva debole o se aveva ancora bisogno del loro aiuto.

A momento aveva dovuto buttarli fuori di casa!

Con Seamus era stato,invece, piu' facile:il biondo era tornato a casa prima degli altri,forse per riappropiarsi di casa sua,che non vedeva da talmente tanto tempo.

La paura di incontrare Dean era scemata,sostituita dalla consapevolezza che si sarebbero incontrati quasi sicuramente al matrimonio di George e Luna,ma Seamus era pronto per quel momento.

Inoltre non sarebbe stato solo:Rupert aveva accettato di accompagnarlo.

Dopo il primo iniziale momento di smarrimento,c'erano state le presentazioni ed Hermione,già perfettamente calata nel ruolo di mamma chioccia,l'aveva preso sotto la sua ala e l'aveva riempito di libri che secondo lei potevano essergli utili per orientarsi nel Mondo Magico.

E l'uomo,con un sorriso leggermente spaesato per la pila di libri che si era trovato fra le braccia,aveva ringraziato e si era tuffato a capofitto nello "studio".

Ora le cose andavano leggermente meglio e il matrimonio sarebbe stato il loro primo banco di prova.

Dopo aver liberato Privet Drive dai suoi amici,Harry era andato a prendere Teddy.

Era andato alla Tana due settimane prima,il giorno dopo essere tornato alla radio.

Quando l'aveva visto arrivare nel vialetto,il bambino gli era corso incontro e lui si era piegato sulle ginocchia aprendo le braccia e Teddy ci si era fiondato dentro,stringendogli le piccole braccia attorno al collo.

Quelle piccole e fastidiose lacrime che erano apparse la prima volta che avevano parlato al telefono erano comparse anche quella volta,ma non se ne era vergognato:non erano mai stati separati per così tanto tempo.

Sarebbe stata la prima ed ultima volta.

Aveva preso in braccio il bambino e si era diretto verso la Tana per ringraziare i signori Weasley per la loro infinita pazienza e per l'ospitalità che avevano offerto a Teddy.

Da allora la vita era tornata quella di sempre,quella che avevano vissuto per tre anni prima che Ginny ritornasse nella loro vita.

Aveva accompagnato Teddy dai signori Weasley e gli aveva promesso che si sarebbero visti la mattina dopo al matrimonio.

Ma ancora per poco.

Fra meno di un'ora lei sarebbe tornata nella sua vita per la seconda volta...

E lui non era mai stato piu' spaventato.

 

 

-Volete darvi una mossa?-

Possibile che fossero tutti incredibilmente lenti?

Si portava dietro un seguito di lumache!

Avevano deciso di partire tutti insieme per Londra,con tutti i bagagli e tutte le cose necessarie per il matrimonio:vestiti,trucchi,scarpe,cappelli e tutto quello che un matrimonio si porta dietro.

Ma ora cominciava a pentirsi dell'idea.

A quest'ora sarebbe già arrivata al Ritz e sarebbe già stata in camera,se non fosse stato per loro ed i mille problemi che stavano creando con le valigie.

-Ginny calmati,fa male ai gemelli!-le disse George calmo cercando di infilare una cappelliera ristretta in una valigia blu scuro.

-George ha ragione!

Rilassati,abbiamo tutto il tempo-gli fece eco Ron aiutando il fratello.

-No!Non abbiamo tutto il tempo Ron.

Dobbiamo essere lì entro le sei e sono le cinque e mezzo-ribattè Ginny la mano artigliata sulla sua valigia già pronta e chiusa.

-Hai paura che diano via la nostra camera?-scherzò Luna,guardandola prima di mettere un piccolo capellino a Fred.

Ginny sbuffò e si scostò i capelli dalla fronte.

-Non vi sembra scortese arrivare in ritardo?-cercò di dire.

Ma non ci credeva neanche lei,e sicuramente non ci credevano neanche i suoi fratelli e le sue cognate.

Il mese di isolamento era finito e l'unica cosa che voleva adesso era vedere Harry.

Era diventata una necessità fisica come bere o mangiare,non poteva resistere.

-Perchè allora non vai avanti?-le chiese Hermione con un piccolo sorriso divertito sul volto.

A quelle parole,Ginny si bloccò.

Andare da sola?

Era pronta?Sicuramente aveva bisogno di rivederlo,ma era capace di affrontarlo dopo tutto quello che era successo?

-Ma avevamo deciso di partire insieme-tentò.

-Già,ma noi siamo in alto mare con questi bagagli,mentre il tuo è già pronto.

Magari potresti andare avanti e dire ad Harry che stiamo arrivando e che non deve dar via la camera!-fece Hermione pratica come al solito.

-Assolutamente non deve dare via la camera!-s'intromise Ron,un piede sulla valigia per cercare di chiuderla.

Ginny li guardò qualche secondo incerta,poi annuì.

-Avete ragione voi.

Io vado avanti,ma voi sbrigatevi!-disse loro stringendo la presa attorno alla maniglia della valigia.

L'istante dopo si era smaterializzata.

Gli altri componenti della famiglia si guardarono e si sorrisero.

-Credevo che non avrebbe mai ceduto-commentò Ron,togliendo il piede da sopra la valigia.

George annuì divertito.

-Pensate che un quarto d'ora basti a quei due per fare pace?-chiese poi alle due donne.

Hermione sorrise.

-Se li conosco bene,anche di meno-rispose Hermione per entrambe.

-Speriamo solo di non imbatterci in situazioni imbarazzanti-disse Luna.

Ron rise,seguito da George.

-Per favore!E' della mia sorellina che stai parlando!-le ricordò George guardando quella che fra meno di quarantotto ore sarebbe stata sua moglie.

-La tua sorellina incinta...Quindi non fare il moralista-gli fece notare la donna.

-Forza,cerchiamo di mettere un pò d'ordine in questo caos-s'intromise Hermione efficace come sempre,alzandosi e avvicinandosi alla valigia piu' vicina.

 

 

Anche la vista era fantastica da quella stanza.

Aveva fatto davvero una scelta ottima,si complimentò con sè stesso.

La finestra della sua stanza affacciava su tutto il Green Park,con le cupole della City e di Westminister in lontananza e le piccole figure della gente che faceva jogging nel parco o semplicemente era sdraiata sull'erba a prendere il sole.

Subito la mente riandò a quel giorno in cui anche lui e Ginny si erano sdraiati sull'erba incuranti del tempo che passava assaporando i raggi del sole e la reciproca vicinanza.

Avevano appena saputo di aspettare due gemelli.

Un sorriso apparve sulle sue labbra all'istante,come succedeva sempre ogni volta che quel pensiero gli attraversava la mente.

Fra quattro mesi sarebbe stato impegnato di nuovo con pannolini,pappine e biberon.

Ok,stava scivolando nel sentimentale,doveva smetterla.

Un rumore all'esterno attirò la sua attenzione:dovevano essere arrivati gli altri.

Nascose la valigia sotto il letto e uscì dalla sua stanza nel piccolo salotto pronto a bacchettarli per il ritardo.

-Alla buon...-iniziò.

Poi la vide.

Era al fianco del facchino che stava posando il suo trolley al centro del salotto e anche lei sentendo la sua voce si era bloccata.

I loro occhi si erano incrociarono per un'istante,riempendo l'aria di elettricità.

Il facchino lasciò la valigia e si voltò verso Ginny per darle la sua chiave magnetica,attirando la sua attenzione e facendole allontanare gli occhi da quelli di Harry.

Era ancora meglio di come l'aveva ricordata in tutto quel tempo:la gravidanza l'aveva addolcita e reso il suo corpo quasi burroso.

Il viso era luminoso e le guance erano rosse neanche due mele mature,riprendendo quasi il colore dei suoi capelli,che aveva lasciato sciolti sulle spalle.

Indossava un paio di pantaloni neri pre-maman sotto una camicetta celeste con le maniche a sbuffo.

Guardandola Harry si chiese quanto tempo avrebbe dovuto lasciar passare prima di prenderla fra le braccia,prima di sembrare un maniaco.

Non aveva preso in considerazione l'idea che fosse così sexy!

Il facchino,finalmente,se ne andò chiudendo la porta della suite dietro di sè,lasciandoli completamente soli.

I loro occhi tornarono ad incrociarsi e sul volto di Ginny apparve un sorriso accennato.

-Ciao-le disse con voce calma.

-Ciao-

La vide posare la borsa su una delle poltrone color pesca del salotto e si trovò incapace di staccarle gli occhi di dosso:era capace di ipotizzare il suo sguardo anche per dei movimenti così semplici!

Dì QUALCOSA!urlò una voce nella sua testa.

-Sei da sola?-le chiese infilando le mani nelle tasche dei pantaloni.

DAVVERO UN'USCITA INTELLIGENTE!

Come se te ne fregasse veramente qualcosa!

Ginny rialzò lo sguardo e lo fissò su di lui,un'aria leggermente spazientita sul volto.

-Gli altri erano ancora nel caos per i bagagli-gli spiegò.

Harry sorrise leggermente.

La rossa girò intorno alla poltrona e si sedette su quella piu' vicina.

-Vuoi una mano?-le domandò fissandola leggermente preoccupato.

Ginny sorrise e scosse la testa.

-Magari avrò bisogno d'aiuto per rialzarmi...Ultimamente non riesco neanche ad allacciarmi le scarpe-gli disse.

A conferma delle sue parole,Harry vide che indossava un paio di ballerine.

-Come sta Teddy?-gli chiese la donna facendogli riportare lo sguardo sul suo volto.

Harry si avvicinò ad una poltrona e posò entrambe le mani sulla spalliera.

-Gli manchi molto...Io non sono bravo come te nel raccontare le storie durante il bagno-le disse.

-La mia immaginazione è sicuramente meglio della tua,su questo non c'è dubbio;se fosse per te lo annoieresti con storie su Hogwarts-ribattè la rossa divertita.

-Ehi!Io sono bravo almeno quanto te-fece Harry punto sul vivo.

-Ti prego!Le avventure del rospo e del gatto...Per caso hai preso spunto dalle avventure di Oscar e Mrs Purr?-lo prese in giro Ginny.

Harry sorrise e abbassò leggermente la testa,smascherato.

-Non solo Teddy sente la tua mancanza-confessò dopo qualche istante di incertezza:poteva spingersi così oltre?

Rialzò gli occhi e incontrò di nuovo il suo sguardo,facendo cadere la stanza nel silenzio.

Di nuovo quell'elettricità,quel senso di immobilità.

Era possibile che la desiderasse in quel modo anche se si erano scambiati soltanto poche parole senza importanza?

C'erano meno di dieci metri di distanza fra di loro:quanti passi avrebbe dovuto fare per arrivare davanti a lei,magari buttarsi in ginocchio e baciarla?

-Lo so-rispose Ginny seria.

Gli occhi nocciola della donna non sembravano intenzionati a staccarsi dai suoi,e lui si sentì deglutire,la gola secca e chiusa da un nodo.

Vide chiaramente le labbra di Ginny dischiudersi pronte per parlare di nuovo e,stupidamente, Harry si chiese se sarebbe stato capace di darle una risposta.

Ma prima di sapere cosa lei gli avrebbe chiesto,la porta della suite si aprì di nuovo e la stanza fu invasa da facchini e membri della famiglia Weasley.

-Merlino!-

A quell'esclamazione Harry allontanò lo sguardo da Ginny e lo posò sul corridoio dal quale stavano arrivando George,Luna con in braccio il piccolo Fred,Hermione ed infine Ron.

Rivolse un'ultimo sguardo a Ginny,triste per non essere arrivato a nessuna conclusione nel breve tempo a disposizione e poi si avviò verso gli ospiti che stavano entrando nel salotto.

-Benvenuti!-gli accolse rivolgendo loro un sorriso.

I facchini posarono le valigie accanto a quella di Ginny e dopo aver consegnato ad ogniuno di loro una chiave magnetica si ritirarono in perfetto silenzio.

-Harry!Questo posto è assolutamente fantastico!-disse George venendogli incontro e abbracciandolo.

Harry sorrise e diede una pacca sulla schiena dell'uomo.

-Non ti ringrazieremo mai abbastanza per questo regalo-continuò Luna.

-Avanti volete smetterla?Ci si sposa una volta sola!-ribattè Harry cercando di porre fine a quella fila di ringraziamenti.

George sciolse il loro abbraccio e annuì.

-Sono d'accordo con te-

Harry guardò il gruppo presente nella stanza e si meravigliò che avessero portato soltanto una valigia a testa:miracoli della magia.

-Potete scegliere la stanza che volete,ma ovviamente uomini da una parte e donne dall'altra-disse loro.

-Siamo tornati ad Hogwarts per caso?-domandò George divertito.

-Lo sai anche tu che è per via di quella usanza babbana...Lo sposo e la sposa devono stare separati la notte prima delle nozze-gli spiegò Luna.

-Ma è assurdo!Abbiamo anche un figlio-disse George guardando Harry.

-Porta sfortuna dormire nella stessa stanza-cercò di convincerlo Ginny.

-Noi siamo già sposati,quindi per noi non vale questa regola vero?-domandò Ron speranzoso.

-Non contarci troppo!Se vale per me allora vale per tutti!-s'intromise George.

Harry sorrise e scosse leggermente la testa.

-George è soltanto una notte,vedrai che neanche te ne accorgerai-gli disse cercando di calmarlo.

-Credimi me ne accorgerò-

-Sì,ce ne accorgeremo-convenne Luna.

Che facessero sesso tutte le sere?si chiese Harry a quelle parole.

Il solo pensiero lo rendeva verde dalla gelosia!

-Va bene,adesso basta!Queste sono le regole:uomini da una parte,donne dall'altra.

Anche voi due Ron.Si tratta soltanto di una notte,quindi non è poi così grave come la state facendo sembrare-s'impose Harry con cipiglio quasi militaresco.

Tutto il gruppo si ammutolì e lo fissarono.

-Adesso scegliete una camera da letto e disfate i bagagli.

Abbiamo una prenotazione al ristorante dell'albergo per le sette e mezzo e non è un accettabile presentarsi in ritardo in posti del genere-disse loro.

L'espressione che apparve sui loro volti fece capire ad Harry che la notizia aveva mitigato il dispiacere per il problema delle camere.

Dopodichè si voltò e si diresse verso la sua camera:anche lui aveva bisogno di una doccia prima della cena.

 

 

Era nella sua stanza da piu'di un'ora e ormai era certa che lui non sarebbe venuto.

Aveva disfatto i bagagli sicura che Harry avrebbe bussato alla porta e con la scusa di terminare quel discorso lasciato a metà,tutto sarebbe tornato apposto.

Perchè non le aveva chiesto se lei aveva sentito la sua mancanza?

Perchè era stato così timido,così impacciato?

Sembrava di essere tornati indietro nel tempo,come se i mesi passati non ci fossero mai stati e quella fosse la prima volta che si incontravano dopo quattro anni.

Eppure tutto quello che lei voleva era percorrere quei dieci metri di distanza che li separavano e buttarsi fra le sue braccia.

Voleva sentire di nuovo il sapore delle sue labbra,le sue mani sulla sua pelle...

Lo aveva desiderato fin dal primo momento in cui i loro sguardi si erano incontrati!

Perchè allora si erano comportati in maniera così formale?

Si guardò ancora una volta nello specchio del comò e si spazzolò di nuovo i capelli.

Un colpo leggero contro la porta la fece sussultare:possibile?

-Avanti!-disse cercando di mantenere calma la voce.

La porta si aprì e sulla soglia apparve Hermione,perfetta in un abito pre-maman elegante color lavanda.

-Ah sei tu!-disse Ginny leggermente delusa.

La mora sorrise e si chiuse la porta alle spalle dopo essere entrata nella stanza.

-Credevi fossi Harry?-le domandò la cognata con un sorriso divertito sulle labbra.

Perchè mentire?

Lo sguardo nello specchio,la rossa annuì.

-Come è andato il primo incontro?Vi siete dichiarati di nuovo amore eterno?-le chiese Hermione sedendosi sull'enorme letto.

-Certo,prendi anche in giro!-fece l'altra.

Hermione la guardò sorpresa da quelle parole e restò qualche istante a fissarla:che avessero commesso uno sbaglio a farla andare da sola all'appuntamento con Harry?

Eppure erano convinti che il loro primo incontro dovesse avvenire senza testimoni,senza occhi indiscreti a osservare le loro reazioni.

E l'atmosfera strana che aveva sentito quando era entrata nella suite le aveva fatto capire che non aveva sbagliato,ma ora le parole di Ginny le stavano facendo venire qualche dubbio.

-Che è successo?-le domandò preoccupata.

Ginny si voltò verso di lei sullo sgabello e la guardò qualche istante prima di lasciarsi scappare un sospiro.

-Niente...Ed è proprio questo il problema-le disse.

Hermione la guardò in silenzio,in attesa di altre informazioni.

-Mi è mancato il fiato quando l'ho visto,mi sarei messa a correre per finire fra le sue braccia,ma non...Non c'era niente.

Eravamo lì come se fossimo due adolescenti timidi.

Se non fossi stata incinta dei gemelli avrei potuto pensare di aver sognato tutto-le disse.

-Magari non è facile neanche per lui-provò Hermione.

-Perchè allora non mi fa capire che prova le stesse cose che provo io?

Ha passato l'ultimo mese a dirmi che moriva dalla voglia di rivedermi,che gli mancavo e altre cose che non posso neanche riferirti...-

-Roba sexy?-chiese Hermione curiosa.

-Eppure niente!-ripetè triste e arrabbiata insieme,evitando accuratamente di rispondere all'ultima domanda.

-Gin avete passato insieme neanche venti minuti,magari noi vi abbiamo interrotto proprio mentre stava per dirti quanto gli eri mancata-ribattè Hermione.

Ginny sospirò e guardò l'amica.

-Aspetta e vedi come vanno le cose...Tutto si aggiusterà-la rassicurò.

Era quello che sperava.

 

Il salotto si riempì in rapida successione.

I primi ad essere pronti furono George e Luna con il piccolo Fred,che cercavano di approfittare di quei momenti insieme per compensare la "lunga" notte che avrebbero passato separati.

Sedevano vicini su un divano e giocavano con il bambino che ad ogni espressione buffa del padre scoppiava a ridere divertito.

Subito dopo era arrivato Ron,molto distinto nel suo completo gessato ed i capelli pettinati indietro e domati con il gel.

Aveva preso le distanze dalla "famiglia felice" e si era seduto su una poltrona afferrando il telecomando e iniziando a scorrere i tasti della televisione al plasma babbana.

Subito dopo era arrivata Hermione,anche lei radiosa nel suo vestito acquamarina che le arrivava fino alle caviglie e le evidenziava le rotondità della gravidanza:in tutti quei mesi,Hermione aveva cercato soltanto vestiti che mettessero in risalto la sua pancia e mostrassero a tutti quanto fosse fiera di quella gravidanza.

Harry era entrato nel salotto poco dopo andando a sedersi accanto a Ron e cercando di rubargli il telecomando per cercare dei programmi migliori del notiziario,ma il rosso sembrava fermamente intenzionato ad ascoltare cosa era successo di importante nel mondo babbano.

Infine era arrivata Ginny.

E ancora una volta Harry si era sentito mozzare il fiato:era bellissima.

Indossava un vestito color pesca,sorretto da due spalline leggere e sotto il seno un nastro di raso marrone scuro che metteva in risalto il petto sodo e pieno e che gli aveva seccato la gola all'istante.

I capelli erano sciolti sulle spalle come quel lontano giorno di dicembre,e improvvisamente,Harry sentì il suo corpo iniziare a reagire.

Si schiarì la gola e si alzò,allontanandosi da Ron:l'ultima cosa che voleva era che l'uomo sapesse che anche solo vedere sua sorella lo eccitava.

-Bene,siamo tutti pronti?-domandò guardando il gruppo.

Tutti i Weasley alzarono lo sguardo verso di lui e fecero un cenno d'assenso.

Sentiva su di sè lo sguardo di Ginny e si impose di non incontrarlo,altrimenti sarebbe stato peggio;s'infilò le mani in tasca e annuì.

-Bene,allora perchè non iniziate a scendere in sala mentre io faccio una telefonata a Teddy per dargli la buonanotte?-domandò loro con un lampo di genio.

Un'idea fantastica!si congratulò con sè stesso.

-Sei sicuro?Perchè se vuoi possiamo aspettarti...-iniziò George.

-No,affatto!Io sono affamata e non vedo l'ora di vedere questa famosa sala ristorante-obbiettò Hermione.

Ron la guardò leggermente preoccupato,ma qualcosa nello sguardo della moglie doveva averlo tranquillizzato,perchè Ginny lo vide sorridere e rilassarsi.

-Ha ragione Hermione,anche io ho un certo languorino...E poi chissà quante cose avrà da raccontargli Teddy-disse in sostegno della sua tesi.

Harry annuì convinto.

-Bene,allora ti aspettiamo al tavolo...-si arrese George alzandosi dal divano e avviandosi verso la porta,seguito subito dal resto del gruppo.

L'ultima fu Ginny,che fissò fino all'ultimo Harry,come in attesa di un segnale,di un suo cenno che la convincesse a rimanere,ma quando lo vide voltarsi e avviarsi verso la sua camera da letto,si voltò a sua volta e seguì gli altri fuori dalla camera.

 

 

Doveva veramente chiamare Teddy.

Solo che l'avrebbe fatto piu' tardi...

Ma aveva cambiato idea,quando aveva capito di dover allontanarsi da lei per qualche istante,prima che la situazione diventasse troppo imbarazzante.

Ora,solo fra le quattro mura della sua stanza,si sentiva piu' tranquillo e tutto stava tornando entro i "livelli di guardia".

-Mi raccomando appena chiudiamo la telefonata,va subito a letto!

Domani sarà una giornata molto pesante e non voglio che tu sia troppo stanco per godertela-gli disse.

Il piccolo lo rassicurò di essere abbastanza forte per fare tardi la sera ed essere pimpante e allegro la mattina dopo.

-Questo lo so benissimo Teddy,ma non voglio che tu faccia tardi o che faccia i capricci con i genitori di Ginny-gli disse con il tono serio che usava sempre quando voleva ottenere l'attenzione del piccolo.

Sentì un rumore alle sue spalle e voltandosi verso la porta,vide che Ginny era appena entrata nella stanza e che ora lo guardava,le spalle poggiate contro la porta e le braccia conserte.

Un sorriso enigmatico e divertito le incorniciava il viso.

-Ascolta adesso devo andare...

Ci vediamo domani,e mi raccomando subito a letto!

Ti voglio bene...Un bacio anche dalla zia Ginny-aggiunse prima di chiudere la telefonata.

Lo sguardo fisso sul volto della donna,posò il cellulare sul comodino e le rivolse un piccolo sorriso.

-Non dovresti essere con gli altri?-le domandò.

Lei alzò le spalle e si staccò dalla porta,facendo un passo verso di lui.

-Mi sono accorta di aver dimenticato una cosa-gli disse con voce calma e gli occhi sempre fissi sui suoi.

Harry corrugò la fronte.

-Cosa?-le chiese.

Un sorriso leggermente divertito apparve sul volto della donna e lo incuriosì,specialmente quando lo vide sparire subito per lasciar spazio ad un'espressione seria.

Nella stanza scese per qualche istante il silenzio,mentre i due amanti si fissavano neanche due contendenti dentro un'arena.

-Perchè non me lo hai chiesto?-chiese per prima Ginny,rompendo il silenzio.

Gli occhi nocciola di Ginny sembravano non aver nessun'intenzione di lasciar andare i suoi occhi ed Harry sentì di nuovo il suo corpo risvegliarsi.

-Cosa?-le chiese.

Un'altro paio di passi e Ginny gli si fece piu' vicina.

Ora riusciva a sentire il suo profumo,allungando una mano avrebbe potuto accarezzarle i capelli.

-Se mi sei mancato-rispose lei con voce seria.

Ok,stavano entrando in un terreno minato e lui non era certo di poter reggere!

NON DOPO DUE MESI DI ASTINENZA!

-Ti sono mancato?-le domandò con una nota di cautela nella voce che odiò.

Ginny sorrise e si avvicinò di un'altro passo,fermandosi a pochi centimetri da lui:adesso poteva stringerla a sè soltanto allungando un braccio.

-Chiudi gli occhi-gli disse.

Lui incarcò le sopracciglia e la guardò incerto.

-Chiudi gli occhi-ripetè lei seria.

Curioso di quello che sarebbe successo di lì a poco,Harry chiuse gli occhi e restò immobile,in attesa.

Il profumo di Ginny ora era piu' vicino,piu' forte e proprio quando era sul punto di riaprire gli occhi,sentì la piccola mano di lei chiudersi intorno alla sua e guidarla verso l'alto.

La prima cosa che sentì sotto le dita furono i suoi capelli:li riconobbe dalla morbidezza e grazie al ricordo delle altre volte che li aveva sfiorati.

Seguì la curva dei capelli fino alla spalla nuda sentendo sotto le dita la pelle calda e dolce,scendendo sotto la guida di Ginny lungo la linea della clavicola e la pelle della gola,fino a salire sul mento ed arrivare alle labbra.

Le labbra...Quelle labbra morbide che così tante volte l'avevano tormentato e che lui stesso aveva riempito di baci e di morsi,fino a renderle gonfie e piu' eccitanti.

Sentì le labbra dischiudersi sotto i suoi polpastrelli e nello stesso istante,i suoi tentativi di mantenersi calmo andarono in frantumi:ora sentiva chiaramente il tessuto piu' teso dei pantaloni ed il battito piu' veloce del suo cuore.

L'esplorazione continuava lungo la linea del naso,dritta come tutti i Weasley per poi fermarsi.

Sentì di nuovo la sua mano sollevata in aria,sempre stretta in quella di Ginny e per un'istante si domandò se non poteva ora riaprire gli occhi.

Poi la sua mano tornò a posarsi su qualcosa.

Qualcosa che inizialmente non riconobbe,solo quando la sua mano venne a contatto con il tessuto del vestito capì che si trattava del pancione di Ginny.

La mano aperta per sentire anche il minimo movimento l'accarezzò dolcemente,mentre gli angoli dei suoi occhi si riempivano di lacrime nonostante fossero chiusi.

Alzò le palpebre e per qualche istante la sua vista fu offuscata da quel velo fastidioso,poi tutto fu chiaro.

Fissò per un'istante la sua mano sul ventre ingrossato di Ginny e finalmente si sentì a casa: non importava se era una stanza d'albergo.

Casa sua era ovunque fosse Ginny.

Rialzò lo sguardo sul volto della donna e vide il sorriso commosso sul suo volto che lo portò a sorridere,prima di avvicinare il viso al suo e baciarla.

Non ci fu neanche un'istante di esitazione o di timidezza:era quello che entrambi volevano,che entrambi avevano aspettato per tanto,troppo tempo.

Le braccia di Ginny si strinsero attorno al collo di Harry,rispondendo con la stessa passione dell'uomo,facendo sfiorare le loro labbra,incontrare le loro lingue,riscoprendo quella piccola danza che era soltanto loro.

Le mani di Harry si immersero nei capelli della donna,scompigliandoli e stringendoli fra le dita.

Quando le loro labbra si staccarono,Ginny cercò i suoi occhi e gli sorrise.

-Accidenti a te!Mi hai fatto spaventare davvero!-lo rimproverò.

-E perchè mai?-chiese Harry,accarezzandole la schiena da sopra il vestito e stringendola a sè.

-Ho passato un'ora di là a domandarmi come mai fossi così freddo,così timido.

Ho avuto paura...Ho avuto paura di averti perso-gli disse poggiando la testa sulla sua spalla e inspirando il suo odore.

Harry sorrise e le posò un bacio sulla tempia destra.

-Ho cercato di comportarmi da bravo ragazzo:tutto quello che mi veniva in mente era di venire da te e mettere fine a quella separazione.

Però mi sono detto che non potevo saltarti addosso due minuti dopo averti rivista,così ho cercato di darmi una camata e il mio comportamento ne è il risultato-le spiegò.

Ginny sorrise e tese le labbra verso di lui per un'altro bacio che ovviamente Harry non le negò.

-E chi ti ha detto di frenarti?-gli chiese ancora Ginny.

Lui la guardò quanche istante,poi l'espressione sul suo viso divenne di finto stupore quando capì il significato delle sue parole.

-Credi che non ci abbia pensato anche io?

Quando prima George e Luna hanno detto che non riescono a stare separati neanche per una notte,li avrei uccisi...-gli disse Ginny dandogli un piccolo bacio sul collo.

-Se avessero una vaga idea di quello che abbiamo passato noi in questo mese...-commentò Harry,accarezzando con la punta delle dita la schiena di Ginny.

Lei fece un piccolo mugolio affermativo,prima che le sue labbra iniziassero a baciargli il collo come seguendo un percorso che terminò sulla punta del mento dove posò un morso.

-Dovremmo scendere...Gli altri ci staranno aspettando...-disse Harry con la voce poco convinta e gli occhi chiusi,mentre la sua mano era scivolata sul fianco destro di Ginny continuando con le sue carezze.

-Mmh...-fece la donna prima di dargli un'altro bacio veloce sulle labbra e posando le mani su entrambi i lati della sua giacca.

Harry trattenne le sue labbra approfondendo il contatto e lasciò che la giacca scivolasse lungo le sue braccia fino al pavimento,prima di portare le mani sulla schiena di Ginny alla ricerca della cerniera lampo.

-Magari altri due minuti...-aggiunse afferrando la lampo e iniziando ad abbassarla.

-In fondo non siamo mica gli sposi!-ribattè Ginny portando le mani sulla cravatta e sciogliendo il nodo con un gesto veloce e deciso.

Quasi nello stesso momento,la lampo venne abbassata e la cravatta cadde a terra poco distante dalla giacca,prima che Harry si staccasse da Ginny e dopo averla presa per mano,la guidasse verso il letto.

Gli occhi fissi sul volto di Harry,Ginny si accorse di uno strano sguardo nei suoi occhi,uno sguardo che non ricordava o che forse non aveva mai visto.

-Cosa c'è?-gli domandò non riuscendo a resistere.

Harry sorrise e,senza parlare,la fece sedere sul letto con le gambe a toccare il pavimento,poi le si inginocchiò davanti e le sfilò le ballerine color pesca con estrema delicatezza,quasi avesse paura di farle male.

Dopodichè alzò lo sguardo sul suo viso e per qualche secondo restò in silenzio con un'espressione incerta negli occhi.

-C'è una cosa che vorrei fare...Ma ho bisogno del tuo permesso-le disse serio.

Ginny sorrise toccata dal fatto che,nonostante la lunga separazione e l'evidente desiderio che entrambi provavano per l'altro,Harry le avesse chiesto comunque il permesso per andare avanti.

-Tutto quello che vuoi-gli disse fissando i suoi occhi.

La carestia era finita:era ora di non negarsi piu' nulla.

Harry sorrise leggermente soddisfatto a quelle parole e le accarezzò una gamba nuda,facendo risalire la mano fino al ginocchio.

Ginny vide scomparire la mano sotto il vestito e la sentì mentre le accarezzava la pelle delicata e morbida della coscia provocandole piccoli gemiti d'anticipazione.

Come le era mancato tutto questo...

Si rilassò poggiando entrambi i gomiti sul letto e inarcando all'indietro la schiena,gli occhi chiusi per godersi quelle carezze.

La mano era stata sostituita dalle labbra:sulla caviglia,sulla gamba,sul ginocchio,sulla coscia sempre piu' all'interno,fino al bordo dello slip.

Ogni tocco delle sue labbra le strappava un brivido ed un gemito sommesso,finchè l'ultimo non proruppe acuto dalla sua gola quando sentì la mano di Harry che l'accarezzava da sopra l'intimo.

Alzò leggermente il bacino verso di lui,sperando che capisse quello che voleva e l'accontentasse,ma sfortunatamente Harry continuò ad accarezzarla con delicatezza e troppo lentamente facendola gemere ma senza darle soddisfazione.

Un'ultimo tocco,poi sentì chiaramente la mano che si allontanava costringendola ad aprire gli occhi e a cercare lo sguardo di Harry.

L'uomo la guardava con un sorriso malizioso e contento allo stesso tempo:era questo che voleva fare?

Stava per chiedergli spiegazioni,ma prima ancora di riuscire a formulare una frase,lui la precedette.

-Togliti il vestito...Non credo sia il caso di macchiarlo-le disse prima di chinarsi su di lei.

Ginny lo guardò qualche istante senza capire,poi sorrise e lasciò che le calasse le spalline,facendolo scivolare lungo il corpo posando piccoli baci qua e là,prima di gettarlo a terra lasciandola soltanto con reggiseno e slip.

Si rizzò a sedere e cercò di nuovo le labbra di Harry,stringendogli le braccia al collo e attirandolo piu' vicino a sè,mentre la sua lingua sfiorava il palato e il labbro inferiore dell'uomo.

Fece scivolare la mani sul davanti della camicia e la sbottonò velocemente cercando di non far saltare nessun bottone e come prima con la giacca,la gettò a terra come se fosse un'oggetto inutile.

Si staccò dalle sue labbra e fissò il torace nudo di Harry non riuscendo a trattenere un piccolo sorriso.

-Non hai la minima idea di quanto tutto questo mi sia mancato...-gli disse rialzando gli occhi nei suoi.

Harry rise e slacciò il reggiseno senza difficoltà.

-Allora la tua è pura attrazione fisica!-scherzò lui rubandole un'altro bacio.

-Te ne sei accorto solo adesso che non riesco a toglierti le mani di dosso?Avevi veramente creduto che fossi interessata a te?-continuò lei stando allo scherzo,mentre le sue mani slacciavano la cintura e aprivano il bottone dei pantaloni.

Harry abbassò la testa e baciò un seno,prendendo fra le labbra un capezzolo,lambendolo con le labbra e la lingua.

-Crudele!-le disse staccando per un'istante le labbra dal suo seno.

Ginny gli strinse le dita fra i capelli e urlò quando i denti di Harry si chiusero sul capezzolo turgido.

I gemiti della donna erano musica per le sue orecchie!

Il tessuto dei pantaloni si distese nello stesso istante in cui la lampo terminò il suo viaggio accompagnata da un sospiro di piacere di Harry.

Con un gesto secco,Ginny fece calare i pantaloni del completo lungo i fianchi e le gambe lunghe dell'uomo,mostrando i boxer che a malapena riuscivano a celare l'erezione potente.

Harry si staccò dal suo abbraccio per liberarsi dei pantaloni e delle scarpe e Ginny ne approfittò per sdraiarsi sul letto,la testa poggiata sul cuscino.

Quando riapparve,vestito solo dei boxer celesti,Ginny si rese conto che non avrebbe resistito ancora a lungo:soltanto guardarlo le provocava brividi di eccitazione!

Alzò le braccia per attirarlo a sè,ma Harry sembrava avere un'altra idea.

Restò in ginocchio sul letto e le accarezzò di nuovo le gambe,lentamente,con la punta delle dita e si fermò sui suoi fianchi,dove afferrò il tessuto delle mutandine e lo tirò verso il basso con delicatezza.

Ginny sorrise e sollevò i fianchi per facilitargli il lavoro:non vedeva l'ora di sentire il suo corpo possente sopra il suo,di sentirlo dentro di sè,di arrivare al piacere con lui.

Anche gli slip finirono abbandonati sul pavimento e lei lo vide ancora in ginocchio sul letto, senza la minima intenzione di tornare fra le sue braccia:voleva farla soffrire ancora un pò.

Apparve ancora piu' evidente quando lo vide abbassarsi fra le sue gambe e sentì un bacio nell'interno coscia particolarmente vicino alla sua entrata.

Gemette piacevolmente sorpresa,ma fu niente in compenso a quello che provò quando le labbra di Harry si posarono sulla sua intimità facendo esplodere una scarica di piacere che la fece stringere le lenzuola fra le dita.

I baci continuarono,finchè Ginny non sentì qualcosa di umido e incredibilmente piacevole insinuarlesi dentro:la sua lingua!

Incurante di essere sentita da orecchie indiscrete,prese a urlare di piacere mentre Harry spingeva la lingua sempre piu' in profondità e sfiorava il suo centro,mentre le sue mani ferme sui fianchi la spingevano verso la sua bocca per assecondare i movimenti della sua bocca.

-Amore mio....-gemette lei fra le urla.

Era al limite,ad un passo dall'orgasmo.

Ed Harry sembrò accorgersene perchè l'istante dopo Ginny lo sentì scivolare via da lei.

Riaprì gli occhi e lo trovò sorridente a pochi centimetri dal suo viso:un'espressione trionfante ed eccitata gli dipingeva il volto.

-Non ho fatto altro che sognare queste urla per tutto questo tempo...-le confessò.

Ginny sollevò la schiena e posò le labbra sulle sue,leccandole e mordendole portandolo giu' con sè sul letto.

-Mettiamo fine a questa astinenza-gli disse con un sorriso ironico e malizioso.

Harry sorrise e le diede un'altro bacio lieve.

Ginny fece per poggiare la schiena sul materasso,ma lui la bloccò facendola girare su un fianco e mettendolesi accanto.

-Cosa...-chiese lei sorpresa.

-E' una nuova posizione per non fare male ai gemelli-le spiegò Harry.

Ginny sorrise e voltò la testa di lato cercando il suo sguardo.

-Ma così non posso vederti!-ribattè.

Harry le baciò una spalla e scosse la testa.

-Lascia fare a me...Resta così-

Ancora una volta voleva fidarsi di lui:restò immobile nella posizione che le aveva detto Harry e aspettò.

Pochi secondi dopo lo sentì:la presenza del suo membro eretto vicino alle sue natiche la fece gemere per l' eccitazione e per quello che sarebbe successo di lì a poco e quando sentì la punta liscia e umida sfiorare la sua entrata,gemette piu' forte.

Sentiva il torace di Harry contro la sua schiena,il suo braccio era poggiato al suo pancione,ma tutto scomparve nell'istante in cui lui la penetrò.

Aveva bisogno di vederlo,di fissare il suo sguardo,di capire cosa pensava!

Cercò di girarsi,ma quando voltò la testa si accorse che lui non era piu' alle sue spalle:ora lui era di fronte a lei,in ginocchio sul materasso,le mani sulla sua gamba piegata.

Incontrò il suo sguardo e nello stesso istante,Harry affondò in lei per la prima volta,togliendole il respiro e facendola gemere per il piacere.

Questo è ancora meglio di quello che ricordavo!pensò Ginny assecondando i movimenti dell'uomo.

Spinte sempre piu' profonde e lente,che la stavano facendo impazzire.

Quest'uomo vuole uccidermi con il sesso!

-Piu' veloce!-gli disse inarcando la schiena.

Harry aumentò la velocità e la profondità delle spinte facendo gemere entrambi e riempendo la stanza dei loro sospiri.

Ginny lo sentì afferrarle con maggiore forza le gambe e spingere piu' a fondo,scontrandosi piu' volte con il suo centro e portandola ad un passo dal baratro.

Alzò lo sguardo sul suo volto e lo vide con la testa abbandonata all'indietro,totalmente immerso nella ricerca del piacere.

-Guardami!-gli disse a voce alta,senza neanche rendersene conto.

I suoi occhi nocciola incontrarono quelli di Harry e uniti da quell'ulteriore legame,Harry continuò a spingere,trovandosi senza fiato per tutto quel piacere che stava per travolgerli.

Poi arrivò l'esplosione.

Sembrò quasi l'esplosione dell'intero sistema solare davanti ai loro occhi:sia Harry che Ginny videro una miriade di puntini bianchi che offuscò loro la vista e precedette di qualche secondo l'arrivo dell'orgasmo che li travolse e li lasciò senza fiato e senza forze.

Entrambi si lasciarono scappare un urlo liberatorio e di puro piacere,quello che si erano negati per due mesi e con le ultime forze si mossero per cercare di far durare quella sensazione il piu' a lungo possibile.

Era il Paradiso.

Quando alla fine Harry cadde senza forze sul letto accanto a lei,Ginny sentì la mano destra dell'uomo posarsi sulla sua spalla.

Si voltò e lo vide rivolgerle un sorriso esausto e pienamente soddisfatto che lei ricambiò per poi muoversi nel letto fino ad andare fra le sue braccia.

Per qualche minuto restarono in silenzio,cercando di riprendere fiato e godendo semplicemente della presenza dell'altro dopo tutti questi mesi di separazione.

Poi,senza parlare,Harry posò una mano sul pancione della donna e lo accarezzò con delicatezza come se avesse paura di farle male.

-Stanno bene?-le domandò con voce leggermente preoccupata.

Ginny sorrise e cercò lo sguardo dell'uomo perchè lui vedesse che non gli stava raccontando bugie.

-Sono i figli del Salvatore del Mondo Magico,credevi ci volesse così poco per metterli ko?-gli domandò cercando di scherzare.

Ma si accorse subito che lo sguardo di Harry era serio e così tornò seria a sua volta.

-Stanno bene...Stiamo bene!Sembra quasi che non sia mai successo nulla:sono talmente vivaci e attivi!-gli disse con un leggero sorriso.

Harry sorrise a quelle parole,ma il suo sorriso non durò a lungo.

-Ginny...Noi non abbiamo mai parlato di quello che successo con....-iniziò Harry.

-No-lo interruppe lei decisa.

La sorpresa che lesse negli occhi di lui la fece sorridere;gli accarezzò i capelli scompigliati e scosse la testa.

-No,non devi dirmi niente...So tutto quello che devo sapere.

Ho visto il video-gli disse seria.

Harry la fissò qualche istante incerto.

-E sei sicura che questo ti basti?Sei certa di non voler sapere altro?-le chiese cauto.

Ginny alzò le spalle.

-Vedere il video mi ha fatto capire come sono andate veramente le cose...Se fossi arrivata due minuti prima niente di quello che è accaduto in questi due mesi sarebbe successo.

Non ci sarebbe stato l'incidente,la separazione...l'astinenza-aggiunse scherzosa.

Harry sorrise e le diede un piccolo bacio sulla spalla nuda.

-Non avrei dovuto baciarla...-disse lui serio abbassando lo sguardo.

Due dita sotto il mento costrinsero Harry a rialzare la testa e ad incontrare di nuovo gli occhi di Ginny.

-E' vero non avresti dovuto...Ma poi Sarah si sarebbe inventata qualche altra diavoleria per separarci e forse questa volta non saremmo riusciti a venirne fuori.

Avresti dovuto lasciare che me ne occupassi io fin dall'inizio-gli ricordò lei tornando a sorridere.

-Visto come sono andate le cose,credo che tu abbia ragione-convenne lui,allungando un braccio attorno alla sua vita.

Due dita di Ginny presero a giocare con un ricciolo ribelle di Harry,mentre lo fissava negli occhi in silenzio.

-Forse anche io ho le mie colpe...-gli disse allontanando lo sguardo dai suoi occhi.

-Non dirlo neanche per scherzo!-ribattè Harry sicuro.

-Invece sì!Avevo capito che c'era qualcosa che non andava,qualcosa che ti preoccupava,e il tuo comportamento di quella sera mi aveva tolto ogni dubbio.

Il solo fatto di non sapere che cosa stava succedendo mi ha mandato in paranoia,ho cominciato a pensare alle cose piu' assurde...Tutto per colpa degli ormoni!-fece lei tornando a guardare il suo volto.

-Ho cercato di proteggerti:sapevo che se ti avessi raccontato di quel pettegolezzo ti saresti agitata...Ho solo cercato di proteggere te ed i bambini-le disse lui.

-Non è stato peggio così?-le domandò Ginny con un lieve sorriso.

Harry sospirò e posò per un'istante la testa sulla spalla nuda di Ginny.

-Però quello che conta è che noi siamo qui...Nonostante quello che ci è successo,quello che abbiamo dovuto superare,io e te siamo ancora insieme-gli disse seria.

Harry rialzò la testa a cercare il suo sguardo poi le diede un bacio lieve sulle labbra.

-Credi veramente che qualcuno possa portarmi via da te?-le chiese con lo stesso tono di voce.

Per qualche istante Ginny restò in silenzio,poi lui la vide scuotere la testa.

-Non dopo aver visto il video-ammise.

Harry sorrise e tornò a baciarla,questa volta piu' lentamente e appassionatamente.

-Adesso però mi chiedo una cosa...-fece Ginny quando si staccarono.

Harry aggrottò le sopracciglia e la guardò in attesa.

-Come farò a passare un'altra notte separata da te,dopo tutto questo?-gli chiese indicando i loro corpi nudi ed intrecciati.

Harry rise e fece per rispondere,ma fu interrotto da un colpo deciso sulla porta della camera.

-Chi è?-domandò cercando di avere un tono di voce normale.

-La fatina dei desideri!Hai intenzione di tenere le tue manacce su mia sorella ancora per molto?

Perchè sono piu' di quaranta minuti che siamo seduti al tavolo e la cena sta diventando fredda!-

La voce adirata di Ron,se per la fame o per quello che ovviamente stava succedendo in quella stanza non era dato sapere, si era stagliata chiara nella stanza,provocando le risate divertite di Harry e Ginny.

Quaranta minuti?Non si erano resi conto di essersi presi tanto tempo!

-Scendiamo subito Ron!-rispose Ginny al posto suo.

Incontrò di nuovo lo sguardo di Harry e gli diede un'altro bacio lieve,che divenne piu' profondo e passionale.

Sentì le sue braccia alzarsi e allacciarsi al collo di Harry,come guidate da una forza autonoma.

-Che ne dici se ci prendiamo altri cinque minuti?-le domandò Harry mentre una mano iniziava ad accarezzarle i seni.

Ginny si morse il labbro inferiore e tirò indietro la testa,mentre le labbra di Harry scendevano lungo la gola e la pelle del petto.

-Mi sembra un'ottima idea...-

 

 

So che sono una delle persone ke odiate di + al mondo,ma credetemi,l'ultima cosa che volevo è lasciarvi tt qst mesi senza aggiornamenti.

Ma il mio computer è completamente morto(vi sto scrivendo da un internet point,perchè so ke molti di voi saranno infuriati a morte cn me e avranno già preparato le bambolette vodoo!).

Xo ho avuto il tempo di scrivere,e ci sono già altri capitoli che aspettano solo le vostre recensioni x gli ultimi ritocchi!

Le frasi che aprono il capitolo sono tratte da "Slide Away" degli Oasis e da "More than anyone" di Gavin Degraw.

X il momento purtroppo è tt,vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"La notte dei pensieri"

Baci Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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