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Autore: Master Chopper    20/07/2014    6 recensioni
Salve questa è la mia prima fanfiction OC e sarà ambientata nel mondo della magia di Fairy Tail. Il nostro protagonista Corex sarà in continuo viaggio,accompagnato dai suoi amici.
- STORIA CONCLUSA
Genere: Avventura, Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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       Stella d’argento
 

CAPITOLO I: ARGENTO O CENERE?
 

Corex varcò la soglia del maestoso edificio, costruito interamente in marmo e alabastro, illuminato dalla forte luce delle fiamme magiche,
che resistono anche all’acqua. Il ragazzo subito entrato venne riconosciuto e salutato, ma lui avanzò, rimandando a dopo le accoglienze.

Salì le scale fino all’ultimo piano, per poi fermarsi davanti ad un pesante portone in legno, con sopra incise scritte appartenenti probabilmente a qualche civiltà non facilmente databile.

 
“Oh, Corex. Da quanto tempo, entra entra ...” disse piano una voce roca dall’altra parte del portone.

 
Il mago ubbidì e si trovò davanti ad un’ anziano signore seduto su di un divano violaceo. Quell’ accogliente vecchietto era il Master di quella Gilda: Batta.

“Ho saputo del risultato della tua ultima missione,giovanotto: come sempre eccellente. Quella base di ladri a Marleybone è stata ripulita in fretta, prima della mezzanotte. Mi chiedo ancora ...”
 

“Zitto !” Lo interruppe la Stella d’argento “So già quello che vuoi dire, non è la prima volta che ci provi: non entrerò in questa gilda. Prendo solo alcune delle vostre missioni, tutto qui.“
 

“Ma Corex, ormai sia amici che nemici pensano che tu appartenga a Silver Knights, perché... Uff, ho capito: oggi non è giornata. Piuttosto sei a conoscenza della faccenda del Monte Caribo?”

Il mago scosse la testa e si sedette, aspettando chiarimenti sulla questione.
 

“ I contadini che vivono ai piedi del suddetto monte hanno dovuto evacuare la zona perché il loro bestiame continuava a sparire durante la notte. Non pare opera di banditi” disse Batta anticipando l’altro: lo conosceva bene.” Le mucche e le pecore sono come...attirate dalla montagna. Questa è una faccenda seria. Ieri sera sono già scomparsi dieci uomini,mentre stamattina due donne. Nessuno fa più ritorno da Caribo.”

“Va bene,andrò io. Torno massimo sabato sera: vedo di fermarmi alle pianure di Sachaer.”detto questo, il ragazzo si girò e si avvicinò al portone.

”E sappi che...”

 

Il Master si era addormentato...
 


“ Ma chi lo capisce questo vecchio. ” Corex scese le scale sospirando con amarezza e salutò al volo chi prima lo aveva riconosciuto. Ma prima di uscire...

“Fermo giovanotto !”
 

Tutti  presenti si girarono di scatto, presi alla sprovvista. Alcuni caddero dalla sedia, mentre ad uno gli era andato di traverso un boccone di agnello.

 

Batta, dall’alto delle scale, si era ricordato quello che voleva dire prima di cadere tra le braccia di Morfeo:
 
“ La tribù Felkin si è offerta di aiutarci nella missione! Non puoi rifiutare,è una questione di onore!”sbraitò il vecchio per farsi sentire meglio.
 
“Oh diavolo, ti prego no” disse parecchio infastidito il mago dell’anima.
 
 
|||
 

La mattina dopo all’accampamento della tribù nomade dei Felkin, ai piedi del Monte Caribo, Corex e alcuni rappresentanti del clan discutevano sul da farsi.
O meglio, il mago ascoltava e annuiva: non gli piaceva farsi vedere come membro di Silver Knights. Ad un tratto un’anziana signora disse con una rauca voce:

”Caro giovine, ti pregherei di portare con te questa ragazza: l’abbiamo trovata pochi giorni fa e le abbiamo dato riparo. Ti sarà utile credimi, ha un’ampia conoscenza della magia e delle terre confinanti.”

 

Questo era troppo per la Stella d’Argento! Per un mago del suo livello dover fare la balia ad una ragazza era inaccettabile, perciò decise di ignorare la frase della vecchia e salire sul carro che conduceva al misterioso monte.

La strada era intervallata da pietroni e buche: infatti dopo meno di un’ora si sentì un forte fracasso provenire dal legno.

 

Una delle ruote posteriori era completamente “rientrata” nella carrozza. Impossibile da riparare in breve tempo. Prese le provviste necessarie, Corex si incamminò in cerca di un’ accesso alla montagna.
 

Durante il tragitto urlò a gran voce:  “So che mi segui,è inutile che non parli”

“...”nessuna risposta.
 
 In quel silenzio si sentiva persino lo scorrere delle acque di un fiumiciattolo lontano.

 
“ Ehi senti,neanche io vorrei stare qui,ma ho bisogno di soldi per campare ok? E non mi servirà mai un tuo aiuto, chiaro? E tanto meno te ne darò. Perciò vedi di cavartela da sola,intesi?”

“Si,si”disse piano una voce alle sue spalle.

 Corex in fondo fu felice di udire una risposta …

 “Almeno collabora”pensò.
 
Trovata una piccola caverna che conduceva nel cuore di Caribo, il mago si girò per vedere finalmente la sua “inseguitrice”.
 

 Era una ragazza non molto alta dai lunghi capelli castani, con  due codine laterali. Sembrava una ragazzina a prima vista, nessuno le avrebbe dato più di quattordici anni. Aveva dei grandi e curiosi occhi verdi che scrutavano instancabili l’altro.

 “Ehi che fai, perché mi guardi così: smettila,mi da fastidio”
 
Lei arrossì e si allontano di qualche passo, chiaramente a disagio. “Ehi, scusa non volevo arrabbiarmi,solo che... cavolo, non farlo più ok ?"

Piuttosto come ti chiami?”  Anche l’altro chiaramente era a disagio.



“ Ryoko Hoshika. E comunque sei tu quello fastidioso: fai tante domande. ” disse la ragazza, seria.

Si incamminarono nel buio tunnel che scendeva  in profondità, tra ragnatele e larghi buchi nel muro. Dopo poco arrivarono in una sala circolare piena di scheletri e ossa, poco più grandi di quelle umane.



 

Una brezza gelida mosse i capelli di Ryoko: non erano soli.


 
Dall’apertura da cui erano entrati uscì una “cosa” troppo velocemente per essere riconosciuta. Corex soffocò un’ urlo, era stato colpito alla schiena per poi essere sbalzato in aria: non aveva nemmeno avuto tempo di proteggersi con la sua magia.

 
Dall’altra parte della sala una creatura di due metri formata interamente da grosse ossa bianche con la faccia pallida di un’ uomo e delle ali fatte di grigie piume color cenere. Quelli che aveva sulla testa, inoltre non erano capelli ma fili di ferro spinato, una creatura talmente mostruosa da non poter appartenere nemmeno nelle fiabe più raccapriccianti.
 

“Buongiorno care pecorelle, vi siete forse perse nella tana del lupo” una mostruosa risata fece raggelare il sangue ai maghi.

“Io sono Azazel, signore di Caribo e mi avete disturbato mentre rientravo per pranzare. Poco male: ho proprio voglia di uomini stamattina” si lecco le labbra con una lunga lingua nero petrolio e scomparve.
 
“Ti consiglierei una dieta allora”esclamò  Corex, incrociando le braccia verso il basso
 

“Soul Appease” un fumo bianco si sperse in ogni direzione.
 

“Trovato”disse il mago ad occhi chiusi. Una parte della stanza esplose rilasciando una specie di brina azzurra. “ Non scappi al mio incantesimo demone”.
 

 Un fiotto di sangue macchio il pavimento. Azazel aveva infilato i suoi artigli nel fianco dell’avversario e lo aveva sollevato in’ aria. Caricò l’altro braccio e si preparò a colpire.
 

Un suono secco, rapido.
 
Il giovane mago aprì gli occhi, stupendosi della calma. Davanti alla sua faccia si era creato un cerchio viola e il demone ci aveva infilato il braccio...che era uscito al suo fianco, colpendolo in faccia.
 

“ Dimensional Magic ”. Ryoko pronunciò con calma le due parole mentre intorno a se si diradava un’aura violacea.
 

“Che..”disse il mostro. Non riuscì a finire la frase che un’altro portale si aprì davanti a lui.

“Distotion Space” Dal cerchio partirono dei rapidi fendenti che scagliarono via Azazel. Il mago, liberato dalla presa ricominciò a respirare piano, più per la sorpresa che per il danno subito.
 

” La mia magia è stancante ma so usarla abbastanza bene. ” La maghetta sorrise per poi fissare corrucciata il demone che si stava rialzando lentamente.
 

“Maledetta bambina, ucciderò te e quel buffone che ti porti dietro. ” ruggì la bestia.
 
“Non sono una bambina: sono solo bassa !”Urlò Ryoko
 

“ Dimensional Radius!”

Si aprì un vero e proprio portone di tre metri da cui fuoriuscì un raggio viola, diretto verso un’ormai spacciato mostro.
 
Ci fu un’esplosione assordante. Il raggio aveva formato un’enorme buco nella montagna che la attraversava completamente.
 


L’unico problema era che il raggio aveva preso interamente...un braccio di Azazel!
 
 La creatura, resasi conto della scampata morte sorrise con un sudore nero che ancora gli colava dalla fronte.
 
“Sono finiti i giochi” disse freddamente Corex  “Soul Vortex”.
 

Si materializzò un’enorme sfera azzurra con centinaia di anime che le ruotavano in torno. D’un tratto le anime trascinarono la sfera verso il mostro e non ci fu verso di staccarle: ormai era finita per davvero.
 
Una tremenda esplosione celeste illuminò a giorno l’antro, polverizzandone un’intera parete.




La sala era ridotta ad’una caverna che stava crollando. I maghi riuscirono a uscire dal varco creato prima da Ryoko. Ci fu un silenzio
generale spezzato dai respiri affannati dei due, ormai stremati dal troppo uso di energia magica.

Poi entrambi, scoppiarono a ridere contenti di essersela cavata.


“Sai che sei in gamba piccoletta ...” disse il mago
“Non sono piccola ho diciassette anni. Sono solo bassa !” rispose arrabbiata la maga.
                                                                           




ANGOLO AUTORE

  Salve, rieccoci al secondo capitolo. Ah, a distanza di quasi un anno mi sento sempre benissimo a rileggerlo J. Spero che le correzioni appurate vi soddisfino.
 
Alla prossima, vado a revisionare altri capitoli!
   
 
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