Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Parsy    21/07/2014    1 recensioni
“Pensavo che tu ti fossi scordato di me!”
“Non avrei mai potuto…”
La continuazione è arrivata, spero vi piaccia.
ATTENZIONE: la parte scritta normale è raccontata in prima persona da Elsa, quella in corsivo da Jack. Salve gente e buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Kristoff, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La città era in festa, tutti gli abitanti per le strade e un invitante profumo di pane appena sfornato era nei polmoni di tutti. Dente da Latte si massaggiava lo stomaco e annusava continuamente gli odori provenienti dalle botteghe della città con la bocca aperta. Il carro si diresse verso le grandi porte della città. Appena superate scendemmo dal carro. La piccola fatina si nascose nel mio cappuccio per evitare di essere vista, io invece volevo essere visto, ma non potevo presentarmi con una felpa, un pantalone, un “pezzo di legno” in mano e senza scarpe.
Approfittai della mia invisibilità per “prendere in prestito” una camicia azzurra accompagnata da un gilet blu, un paio di pantaloni neri e scarpe blu notte. La mia piccola amica si rifugiò nella tasca del pantalone, il bastone invece dovevo tenerlo in mano. Ora ero pronto per uscire allo scoperto…
 
Le botteghe erano brulicanti di persone, anche provenienti da paesi lontani. Anna ed io approfittammo del servizio Baby-sitting di Kristoff  (mi sembra normale visto che è il padre!) e ci concedemmo un po’ di tempo da sorelle.
“Allora mi vuoi descrivere questo tipo!”
“Jack! Si chiama Jack!”
“Dai per favore!”
“Ha i capelli color argento, gli occhi più celesti del ghiaccio e…”
“Regina Elsa non ti starai mica facendo l’auto descrizione?!” Olaf sbucò dal nulla sulla groppa di Sven tutto pettinato con addosso la sella reale.
“CIAO OLAF!” gridò Anna “Mi dai un caldo abbraccio?”
Olaf scese dalla sella della renna, andò incontro ad Anna e la abbraccio forte.
“Vuoi favorire anche tu Elsa?”
“Io vorrei trovare qualche vestito nuovo se lasciate mia sorella!”
Anna si staccò dal pupazzo di neve e salutammo i due per dirigerci al negozio di vestiti di fiducia.
Pesò Anna a trovarmi il vestito: un lungo abito elegante bianco cosparso di fiori ricamati con al centro perline lucenti; il corpetto splendeva di perline argentate, facendo contrasto con le semplici maniche di tessuto leggero che finivano all’altezza del gomito, lasciando le spalle scoperte; lo strascico in pizzo era quasi trasparente e cadeva dalle maniche fino al pavimento; le scarpe abbinate erano semplici e color ghiaccio con disegni irregolari su tutti i lati. Infine mi scelse un fermaglio per legare i capelli con la tipica pettinatura di nostra madre, anche quello color ghiaccio.
“Adesso sembri una vera regina!”
Non sapevo che dire. Mi sentivo bella, mi sentivo come nostra madre, mi sentivo elegante. Mi sentivo una regina, una vera regina.
 
Girai tra le bancarelle quando feci uno strano incontro…
Correvo tra la folla. I piedi mi facevano male. Mi guardai in giro e ripresi a correre. Non guardavo neanche chi avevo davanti perciò… BOOM… andai a sbattere contro un cavallo… no, una renna… una renna reale con sopra un… PUPAZZO DI NEVE!
“Ti sei perso amico?” non solo il pupazzo di neve parlava, ma sopravviveva al caldo. Forse per via della nuvoletta che nevicava SOLO su di lui.
“No no, tutto bene. Ma tu come…”
“…faccio a non sciogliermi e a parlare? Deduco che tu sia uno straniero? E stata la regina Elsa a crearmi e a fare in modo di non farmi sciogliere”. Quella ragazza continua a stupirmi.
“La regina? Sai dove posso trovarla pupazzo di neve?”
“Mi chiamo Olaf! E tu?”
“Jack, mi chiamo Jack!”
“Se procedi dritto per quella strada entrerai in una via piena di negozi di vestiti. La regina e sua sorella erano dirette in quella via.”
“Grazie pupaz… Olaf!”
Corsi nella direzione che mi indicò ed era piena di persone. Guardai in tutti i negozi, quando vidi una ragazza dai capelli rossicci raccolti in due trecce e un mantello con sopra lo stemma reale.
Anna! Entrai nel negozio e la vidi. Era con un vestito bianco in mano e addosso aveva un vestito azzurro, più scuro di quello con la quale la incontrai. La treccia che le cadeva sulla spalla aveva piccoli frammenti di ghiaccio che le facevano splendere i capelli alla luce. Era di spalle e non mi aveva ancora visto.
“Elsa!” la chiamai. Lei si fermò per un momento e poi si girò.
“Jack!” sussurrò.
Mi venne incontro con gli occhi lucidi. Voleva piangere. E anche io.
“Pensavo che tu ti fossi scordato di me!” mi disse con un filo di voce.
“Non avrei mai potuto…”
 
Jack…
È qui, per me…
 
 
 
Note dell’autrice
La storia è quasi finita e spero di non avervi deluso.
Se volete mettete “Mi Piace alla mia pagina Fb dove presto nasceranno concorsi, gadgets, alcune anteprime dei miei scritti (presto pubblicherò una storia su ISDA e una su Twilight) e tanto altro…
Grazie a chi ha letto e recensito,
LadyParsy
 
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