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Autore: eli09    21/07/2014    6 recensioni
Tessa, una ragazza di Bolzano che parte per Palermo per stare da amici. si ritroverà in una casa con sei ragazzi, tra qui un bambino, due sedicenni e tre della sua età. lei uscirà con alcuni di loro, ma solo uno le farà perdere la testa. amore, litigi e complicazioni aspettano la nostra Tess, che verrà catapultata in un mondo bello, intrigante, ma allo stesso tempo stronzo e esasperante. dal testo:
-“ Tess, io sono pentito di quello che è successo ieri, non doveva andare così, ma siamo finiti in uno Strip Club, abbiamo bevuto e poi più niente, buio totale. ma...” aggiunse, annullando la distanza tra i nostri corpi.
-“ ma?” dissi in preda all'ansia
-“ ma...” continuò lui “ se c'è una cosa di cui non mi sono pentito è di aver trovato il coraggio, anche se da sbronzo, di intrufolarmi nel tuo letto.” a quelle parole sbarrai gli occhi, e un secondo dopo mi ritrovai le sue labbra sulle mie.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Alloraa... in questo capitolo non ci saranno le note finali perchè altrimenti rovinerei “l'atmosfera” che si creerà alla fine... quindi niente, fatemi sapere cosa ne pensate e grazie a tutti per leggere e recensire ^-^

Ringrazio di cuore Portgas D Denis x ace, Tonia1d e Isabelle02 che hanno recensito il capitolo precedente e mi sostengono molto spesso *-*

un bacio

Eli

Tessa

la moto si fermò in via Barletta, davanti a casa mia. Appena Jake spense il motore scese abilmente mentre io quasi mi spaccai la faccia nel tentativo di imitarlo. Lui rise e mi tenne per un braccio, poi si tolse il casco e lo appoggiò al manubrio. Si fermò davanti a me e mi guardò strizzando gli occhi e sorridendo. Sbuffai sonoramente e cercai di levarmi il casco, ma senza successo.

-“ lascia, faccio io...” disse avvicinandosi a me e facendomi arrossire

-“ grazie...” sussurro piano. Lui appoggia anche il mio e mi guarda divertito

-“ posso entrare o devo sloggiare?” mi chiede dopo un po', alzando un sopracciglio

-“ vieni idiota” rispondo ridendo. Mi avvio verso casa seguita a ruota da lui e apro la porta

-“ ciao mamma, ciao papà, sono a casa.” urlo, facendo segno a Jake di salire in camera mia. Lui mi sorride allibito, e da li capisco che la sua mente contorta pensa io voglia fare chissà cosa, mentre lo stavo solo invitando di sopra... non nel mio letto!

-“ Tessy, vieni un attimo di sotto!” mi urla mia madre. Alzo un sopracciglio e mi avvio verso la cucina seguita da Jake. Mia madre se ne sta in piedi con mio padre al centro della cucina e tiene un mazzo di rose rosse in mano. 'Ma che.... ?!' penso stordita 'papà che regala dei fiori alla mamma?! E se anche fosse cosa me ne dovrebbe fregare?'

-“ oh, ciao Jake...” disse mia madre, che rivolse a Jake un sorriso smagliante per poi portò il suo sguardo su di me “Tessy, il tuo ex ragazzo è venuto qui con queste e ti voleva chiedere di uscire, ha detto di chiamarlo... per me e per tuo padre è un buon partito, ora è al primo anno di università ed è un bravo ragazzo, forse dovresti provare a vedere se funziona...” mi disse sorridente mentre io mi paralizzavo e sentivo Jake irrigidirsi. Mark... era da un bel po' che non ci uscivo, quasi da due anni, e ha il coraggio di presentarsi a casa mia con delle rose?! Lo avevo lasciato io perchè era un ragazzo strano, non lasciava mai trapelare le sue emozioni, sembrava una statua, e mi trattava come una bambola che sarebbe rimasta per sempre in suo possesso.

-“ mamma, ti prego, lasciale decidere a me certe cose!” dissi spazientita

-“ tesoro, ce ne sono pochi di ragazzi così, dovresti approfittarne, e inoltre...”

-“ peccato che vostra figlia si già impegnata” la interruppe Jake. Sgrano gli occhi... che?!

-“ Tessy, non ci avevi detto di avere un fidanzato...”

-“ no, infatti, è una situazione... complicata” dissi in preda al panico e pregando tacitamente che Jake la smettesse

-“ si, per 'complicata' intende dire che non può uscire con il ragazzo d'oro perchè se ne sbatte già un' altro” disse velenoso Jake. Sbiancai, ma si rendeva conto che stava parlando con i miei GENITORI?! Avrei voluto spaccargli il vaso di quei cazzo di fiori sulla sua zucca vuota.

-“ sei incinta?” chiese preoccupato mio padre, mentre mia madre sembrava essere entrata in uno stato catatonico e mi fissava completamente immobile... era inquietante.

-“ ha-ha-ha, ma per favore!” esclamò Jake sarcastico

-“ Jake, dobbiamo parlare! Subito!” dissi trascinandolo furiosa e impaurita fuori per una manica della maglia e chiudendomi la porta dietro la schiena

-“ che cos'hai in quell'involucro vuoto e inutile che tu chiami cranio, si può sapere che ti è preso? Non puoi andare dai miei genitori e sputargli in faccia una cosa del genere!” dissi quasi urlando

-“ lo sai che mi fa imbestialire l'idea di...” disse sulla difensiva. Non lo lasciai finire perchè sbottai

-“ no Jake, no! Non ti puoi permettere, non avresti dovuto, ora sono nei guai!” dissi esasperata e con gli occhi lucidi per la rabbia

-“ si, lo so, non...” lo interruppi di nuovo

-“ risparmiati il fiato e la benzina, domani non mi venire a prendere a scuola, me la cavo da sola.” e mi girai amareggiata iniziando a correre verso la casa di Cla, il mio piccolo rifugio.

Jake

no, no, no ti prego Tess, non andartene, non di nuovo. Che scemo, idiota, imbecille senza speranze che sono, lo so benissimo che quando si presenta un problema, o rimane ferita, o si arrabbia lei scappa, perchè non mi riesco a controllare?! Lei è fragile, e cerca di scappare dai problemi... e io non voglio essere considerato un problema. Quando c'è lei impazzisco, non penso, non mangio, mi chiedo se sono vestito bene, inizio a sudare, agisco ignorando le conseguenze... cosa che, devo ammettere, facevo anche prima, ma la differenza è che prima me ne fregavo delle suddette conseguenze, me ne fregavo se rimanevo ferito o scottato, invece adesso ho paura che sia lei a scottarsi, e per colpa mia. Non riesco a starmene qui a guardarla andare via, non ce la faccio, rischio di cedere, collassare, cadere. Così, senza neanche rendermene conto le sto correndo dietro, e le mie gambe sembrano muoversi con volontà propria. Correndo la raggiunsi e le cinsi la vita in un abbraccio. Non singhiozza, ma è tesa tra le mie braccia, e la cosa non mi piace. Mi appoggio al suo orecchio e le sussurro piano

-“ oddio Tess, non volevo, scusami sono un'imbecille senza speranza, ma se te ne vai ancora io crollo. Ti prego, non scappare, non scappare via da me, non rinchiuderti nel tuo guscio estraneo al mondo, e se lo fai chiudimi dentro con te, estranea anche me dal mondo, perchè a me non frega niente se gli altri pensano che non esisto, a me importa solo sapere che per te esisto. Fai di me il tuo guscio, la tua protezione, perchè io ti amo Tess, ti amo, e qualunque cosa sia l'amore è questo il sentimento che provo per te.” spero non mi respinga, non ora che ho aperto il mio cuore, non ora che ho abbattuto le mie difese per lei, non ora che le ho detto quello che ho negato a me stesso fino adesso. Si gira tra le mie braccia, con le guance completamente bagnate, e mi sorride, mi sorride prima di buttarmi le braccia al collo. La stringo forte a me, non la lascio andare, è come se fosse la mia unica ancora di salvezza. Posa le sue labbra sulle mie e ci sussurra contro

-“ ti amo. Ti amo Jake. Ti amo come non ho mai amato nessuno, come non credevo fosse impossibile amare... ma...” il mio cuore cessa di battere... ma, ma cosa? Mi stacco lievemente da lei per guardarla in faccia, pienamente consapevole che il mio sguardo rispecchia tutta l'ansia e la paura che sto provando “ ti prego, non spezzarmi il cuore.” mi dice mordendosi le labbra e abbassando lo sguardo. Non resisto e mi sporgo a baciarla. Il bacio è dolce, il più dolce che abbia mai dato ad una ragazza, e lei sa di sale e lavanda. Le premo una mano dietro la nuca, facendo entrare ancora di più in contatto le nostre bocche e facendo scontrare i nostri denti. Il bacio da dolce si trasforma in disperato, quasi fosse l'ultimo di due innamorati che stanno per andare incontro a morte certa, quasi fosse indispensabile come l'aria, anche se credo che senza di lei morirei, perchè lei mi ha rubato il cuore, e se se ne andasse lo porterebbe via con se. Quando lei si stacca da me la rimetto con i piedi per terre. È bellissima, rossa in viso, con le labbra gonfie, gli occhi lucidi, i capelli arruffati e non posso fare a meno che stringerla di nuovo a me.

-“ perchè hai paura che ti possa spezzare il cuore?” chiedo sussurrandole all'orecchio

-“ perchè ormai non è più mio, ormai appartiene a te, ed io non ho più nessun controllo su esso... solo tu puoi decidere cosa farne.” dice tutto d'un fiato contro il mio torace. Poggio il mio mento sopra la sua testa

-“ promettimi che non scapperai più via da me, promettimi che mi porterai sempre con te.”

-“ anche in bagno?” mi chiede divertita

-“ mmmh, perchè no, anche in bagno.” dico ghignando

-“ depravato” ride

-“ cucciolotta” mi stringe la vita tra le braccia ed io le circondo il corpo con le mie. stiamo così per un po', i minuti più belli della mia vita, poi mi suona il cellulare.

Tessa

Mi sembrava un sogno, mi ama, mi ama, mi AMA! Continuavo a ripetermi mentre ero stretta tra le sue braccia. Avevo la sensazione che lui non mi avrebbe fatta soffrire, ora mi sentivo a mio agio, al sicuro. Da come aveva detto lui, da quando eravamo partiti non aveva più avuto rapporti con le troiette, ed io ero certa che se avesse voluto non avrebbe avuto problemi a farsene una diversa a sera anche qui, ma il fatto era che non voleva, LUI NON VOLEVA! Il mio cuore mi martellava come un tamburo contro la mia cassa toracica... mi sembrava di impazzire. Io lo amo, e quindi mi fiderò di lui, devo fidarmi di lui, perchè non ho scelta, soffro più a starli lontana di quanto soffrirei se mi tradisse.

Lui mi dava bei baci nei capelli e me li carezzava, mentre io respiravo contro la sua maglia quasi a voler imprimere a memoria il suo profumo. Un suono acuto e altamente fastidioso mi riporta alla realtà, sposto lo sguardo sul suo viso e lo vedo corrugare la fronte davanti al display del cellulare. Subito dopo mi guardo sorridendo

-“ scusami devo rispondere” mi dice, poi mi stampa un bacio sulle labbra e porta il cellulare all'orecchio

mi alzo in punta di piedi a mi avvicino alla sua faccia, cercando di origliare. In tutta risposta lui mi guarda divertito e mi prende per mano, trascinandomi verso una panchina e facendomi sedere sulle sue ginocchia

-“ nono, tranquillo, tu mangia pure, io non so a che ore arrivo a casa.... no, non è come pensi... mmmm, vedremo sta sera... si, ti racconto dopo... si, stai rompendo!.... hahaha, ciao a dopo.” poi chiude la telefonata sorridendo allo schermo e se lo rinfila nella giacca.

-“ ti sto trattenendo?” chiedo... déjà vu

-“ no, tranquilla, Eric mi ha chiesto se tornavo per pranzo, gli ho risposto di iniziare a mangiare.” mi sorride ed io sto per sciogliermi sotto il suo sguardo limpido.

-“ oh!” sussulto alzandomi, imitata da Jake.

-“ che c'è?” mi chiede spaventato

-“ è solo che devo tornare a casa... i miei si infurieranno.” abbasso lo sguardo

-“ vieni a mangiare da noi!”mi propose entusiasta Jake

-“ mi dispiace, ma non credo Eric abbia preparato per tre, e poi... non potrò certo evitare i miei per tutta la vita.” rispondo sconsolata.

-“ ci vediamo di pomeriggio?” mi chiede dopo una lunga pausa, sollevandomi il mento con due dita e portando il mio sguardo nel suo

-“ se lo chiedi tu hai miei va bene... missa che rimarrò segregata per settimane... i miei sono... come dire... all'antica” vedo la scintilla di poco prima spegnersi nei suoi occhi

-“ almeno mi lasci venirti a prendere a scuola?” quasi supplica

-“ si, certo! Dico a Cla che non la aspetto e vengo con te.” dico sorridendogli e ricevendo un sorriso di rimando.

-“ vieni, ti accompagno...” mi dice incamminandosi e io lo fiancheggiai “... anche perchè ho lasciato davanti a casa tua la moto... con le chiavi sopra” mi dice grattandosi la testa con aria imbarazzata. Faccio tanto d'occhi e mi blocco

-“ cosa?! E se te la rubano?!”

-“ beh, tu sei corsa via... non potevo non correrti dietro, poi non sarei stato più in grado di raggiungerti!” dice sulla difensiva, lo prendo per mano e inizio a correre trascinandomelo dietro

-“ tu sei pazzo!” gli urlo

-“ di te!” mi risponde piano ma abbastanza forte da permettermi di sentirlo. Mi sorride, un sorriso vero e sincero, un sorriso che mostrava solo alle persone che amava. Il mio cuore si riempì, nel mio stomaco si formarono le farfalle, i miei occhi si perdettero nei suoi oceani e mi sembrò di volare, mentre, mano nella mano, correvamo indietro verso casa mia.

   
 
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