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Autore: alenutella5    22/07/2014    4 recensioni
Hai davanti a te il tuo idolo, e non puoi fare niente, se non il tuo lavoro.
Genere: Fluff, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AAA:

Ad un certo punto della storia vedrete la scritta -Kiss Me.- è riferita alla canzone di Ed Sheeran. Quando vedrete quella scritta, se voleteovviamente, ascoltatela durante la lettura.

Grazie :)

Letizia l'autrice xx

 

MERCOLEDì:

 

Mi svegliai alle 10:30 circa, ero abbracciata al biondo che ancora dormiva beato e non me la sentii di svegliarlo. I ragazzi erano sempre così impegnati a girare per il mondo e non avevano mai tempo per riposarsi. Così lo lasciai dormire e scesi in cucina a preparare la colazione.

Poco tempo più tardi mi raggiunse anche lui con il telefono in mano, probabilmente si era svegliato ed aveva appena concluso una telefonata, e a quanto pare questa telefonata gli aveva portato buone notizie, data la sua faccia.

Mi venne incontro sorridendo e avvicinandosi a me mi diede un bacio casto sulle labbra, dopodichè si sedette al suo posto di fronte a me mentre io stavo ancora imburrando la mia fetta biscottata.

-Buongiorno!- esordì.

-Buongiorno! Perchè tutto questo entusiasmo 'sta mattina? Cosa è successo, sembra che tu abbia appena vinto alla lotteria!-

-Tu lo sai qual'è il brutto di avere un fidanzato famoso che fa parte di una band?-

-Uhm...non so fammici pensare: il doversi tenere per mano con un tipo dai baffi esagerati, non poter andare da nessuna parte senza che ti riconoscano, non poter avere momenti di privacy e intimità quando siamo al ristorante o al cinema o in altri posti dove di solito le coppie normali passano le serate di fine settimana?-

-Hai ragione. Ma sai quale è il bello di avere un fidanzato famoso che fa parte di una band?-

-Beh_- non mi fece neanche finire di dire la frase

-Te lo dico io... può succedere che a volte per lavoro lui deva spostarsi ed andare in altri stati e decida di portare anche la sua ragazza. A proposito, ti va di andare a Los Angeles... gratis?- mi alzai di scatto e per poco non sputai la fetta biscottata dalla bocca

-Che cosa?- riuscii a dire

-I ragazzi devono andare a registrare là, sai, cose del nuovo Album-

-A proposito............-

-No, non posso anticiparti nulla. Dovrai aspettare l'uscita nel Regno Unito e comprarlo insieme a tutte le altre fan. Niente favoritismi...-

-Ma non è giusto! Lo avrei comprato lo stesso insieme a tutti gli altri ma volevo solo qualche anticipo, eh dai! Ecco un'altra cosa da aggiungere alla lista del brutto di avere un fidanzato famoso: il suo contratto con la Modest!-

-Si si, come dici tu. Ad ogni modo preparati, l'aereo è alle 10:30 e sono già le 9:00!-

-Di cosa ti preoccupi? Abbiamo ancora un'ora e mezza!-

-Ed è pochissimo! Non capisci? Non sarò mai in tempo così!!!!-

Scoppiai a ridere osservandolo salire le scale come un capriolo impazzito.

 

Le 10:30 arrivarono più in fretta del previsto e per un pelo non perdemmo l'aereo, ma alla fine grazie ad Harry che venne in nostro soccorso passammo il Check-In in fretta e salimmo a bordo.

Cominciai a tirare fuori la mia Polaroid e a scattare foto per tutto l'aereo, a Harry che faceva lo scemo con Zayn, a Liam intento a leggere libri, a Louis che correva per tutto l'aereo e a Niall, io e Niall abbiamo fatto gli stupidi per quasi tutto il tempo e qualcosa come una cinquantina di fotografie fatte a Polaroid lo provano.

Non mi ricordo quanto ci mettemmo ad atterrare, forse una decina di ore, credo che ad un certo punto mi sia anche addormentata, perchè improvvisamente mi sono risvegliata con la testa sulla spalla del biondo (che dormiva anche lui) ed il riccio davanti a noi che ci scrollava e ci schiaffeggiava ripetendo continuamente "Svegliatevi, mancate solo voi! Perfino Zayn si è svegliato! Siete gravi!"

-Ma che cosa stai dicendo Harry?- bisbigliai con la voce impastata.

-Oh finalmente! Okay, tu sveglia il tuo ragazzo, io sveglio Zayn.- lo guardai con una faccia stranita, forse perchè stavo ancora dormendo

-Sì, ti ho mentito okay? Zayn ancora dorme, ma quando mai dopotutto!?!- e detto questo se ne andò senza lasciarmi il tempo di parlare.

Mi alzai dal mio posto e andai al bagno, mi sciacquai la faccia per svegliarmi un po'. Decisi di svegliare il biondo, a detta di Harry saremo atterrati dopo dieci minuti e non avevo voglia di ritardare per colpa di Niall.

Mi diressi verso il mio sedile e guardai Niall dormire, aveva il broncio, come se stesse facendo un incubo. Solo dopo essermi seduta ed avergli preso la mano sembrò calmarsi; sembrava così appagato e tranquillo e per un attimo pensai si sentisse così quando c'ero io, perchè prima che ci mettessimo insieme si svegliava tuttele mattine con il broncio. Si calmava solo dopo colazione, ora che ci penso, dopo la colazione che gli facevo IO, insieme a ME. Mi piaceva pensare queste cose.

Mi dispiaceva quasi svegliarlo ma dovevo farlo (anche se prima gli scattai un'altra fotografia mentre dormiva); mi avvicinai a lui e con la mano libera gli scompigliai i capelli biondi, lo accarezzai, passai lentamente le mie dita tra le ciocche dei suoi capelli giocando con le punte. Si agitò leggermente, segno che si stava svegliando, così gli sussurrai all'orecchio "Svegliati amore, è ora di scendere!" per poi posare dolcemente le mie labbra sulle sue. Quando mi staccai, i suoi occhi erano aperti, fissi sui miei.

-Buongiorno.- fu tutto quello che riuscii a dire.

-Buongiorno eccome. Vorrei svegliarmi così tutte le mattine, sai?- risi di gusto alle sue parole, mi sorrise di rimando e prese tra le mai la Polaroid che portavo appesa al collo, mi fece cenno di avvicinarmi e ci scattammo una foto

"Appena svegli a Los Angeles" disse sbadigliando.

Poco dopo ci alzammo e prendendo le nostre piccole valigie scendemmo dall'aereo.

I ragazzi vennero subito accerchiati da una decina di Bodyguards che gli facevano quasi da corazza, a quella visione non sapevo se essere triste o divertita; da una parte mi dispiaceva non poter scendere da un aereo con Niall ed i ragazzi senza essere assaliti, e dall'altra mi divertiva vederli trascinati via a forza da degli omaccioni grossi il doppio di tutti loro messi insieme. Niall fece solo in tempo a dirmi

-Segui Paul, ci vediamo a mezzogiorno.- prima di essere trascinato via dalla mia vista.

Mi voltai vedendo solo quello che poteva essere chiaramente nessun altro se non Paul.

-Destiny?- mi chiese

-Si. Sai, ti stimo tantissimo, fai un lavoro fantastico con quei cinque, senza di te probabilmente sarebbero.....-

-In prigione? Sì, me lo dicono tutti!- finì facendomi ridere.

Lo seguii verso una macchina così grande da sembrare un furgoncino, vetri oscurati antiproiettile. Avevo già visto quel tipo di macchine: le usavano anche all'Associazione quando dovevano mandare un plotone di Spie in qualche missione oltreoceano. Salimmo e appena Paul fece un cenno all'autista partì.

-Ad ogni modo, anche tu fai un buon lavoro- mi disse d'un tratto. Mi salì il cuore in gola, cosa intendeva con "anche tu fai un buon lavoro" ? E di nuovo nella mia testa balenò quella domanda che mi ero posta poco tempo prima con Harry... SI CAPIVA COSI' TANTO CHE ERO UNA SPIA? A me non sembrava.

-Insomma, voglio dire- continuò -Niall fa meno il casinista da quando state insieme. È più pazzo, da un lato, ma fa meno casino. Quindi grazie, a nome di tutti i Bodyguards. A proposito, c'è una cosa che vorremmo chiederti...per caso non hai altre 4 amiche, più o meno come te, sai...-

-Sì, ho capito. Magari avessi amiche...- risposi amareggiata.

-Beh, adesso ne hai una! ...uno... -

-Ahahahaha grazie.- dissi. -Facciamo una foto?- indicai la Polaroid

-Certo!- rispose.

Il viaggio in macchina dall'aereoporto all'albergo fu breve, in un attimo entrai nella mia stanza. Notai subito una cosa: c'era un letto solo, e di certo non era stato costruito per UNA persona. Immaginai Niall prenotare la stanza, alle mie spalle e non trattenni una risata. Avevo chiesto anche la valigia di Niall, così che potessi già sistemare la nostra roba in attesa del suo arrivo per poi poter andare a mangiare tranquilli.

Così passai la mattinata a disfare le valige e riporre i miei ed i suoi vestiti negli immensi cassetti. Mi piaceva lo stile di quell'albergo: semplice, ma raffinato. Non credevo che qualcuno di così famoso potesse preferire le cose semplici a quelle costose e moderne; ma daltronde, era Niall.

Appesi la sua felpa gigante nell'armadio, ovviamente fu l'ultima cosa che riposi al suo posto. La osservai, emanava ancora il suo profumo. La levai dalla gruccia e decisi di indossarla, istintivamente la mia prima reazione fu quella di chiudere gli occhi, quasi in estasi. Era morbida e mi stava così grande da coprirmi fino a metà coscia; mi accorsi improvvisamente di quanto fossi piccola rispetto a Niall, che sembrava un colosso rispetto alla mia figura.

Ovviamente era la prima volta che andavo in vacanza (se si poteva chimare vacanza), ma nei film che guardavo spesso con Zio Frank le persone facevano sempre una cosa sola appena arrivavano nelle loro camere, ed io avevo intenzione di provarci. Così mi misi con le spalle verso il letto e mi buttai all'indietro.

Ora capivo perchè lo facevano tutti, fu una sensazione stupenda, fui travolta dalla morbidezza più assoluta! Restai cinque minuti buoni sdraiata nel bel mezzo del letto a fissare il soffitto pensando a tutto quello che stavo vivendo.

Chiusi gli occhi ed inspirai forte; l'odore del maglione di Niall mi invase e quando li riaprii un sorriso si formò sulla mia faccia, mentre nella mia testa riuscivo solo ad immaginare quella sera, quando mi sarei ritrovata lì con il vero Niall accanto a me.

Arrivarono in fretta le dodici e me ne stavo seduta in una delle poltroncine della Hall dell'albergo aspettando il ritorno di Niall.

Perfortuna da dove ero io le persone fuori non potevano vedere, per la massima sicurezza dei ragazzi, e della mia soprattutto, nessuno doveva sapere di noi due.

Appena arrivò insieme agli altri gli sorrisi e lui mi sorrise di rimando; il mio stomaco fece le capriole ed iniziarono a tremarmi le mani, mi faceva sempre questo effetto vederlo. Guardammo il Bodyguard che si occupava di tenere la loro privacy beh....privata. Fece un cenno con la testa, le ragazze fuori dall'Hotel non potevano vederci; allargò le braccia ed io presi la rincorsa per poi saltargli in braccio, avvinghiai le gambe al suo busto e lui mi sorreggeva dalle cosce. Ero così felice di vederlo, ero così felice di essere a Los Angeles con lui!

-Guardali, come se non si vedessero da anni!- ironizzò Louis, acido come sempre.

-Lou, lasciali stare. Non fanno mica così con te e la tua ragazza!- disse Harry, tirandogli piccole gomitate. Scesi da Niall e prendendomi per mano disse

-Scusate, se avete finito di commentarci, noi andiamo a pranzo.-

-Oh sì che bello, veniamo anche noi!- esclamò Zayn

-Sì- aggiunse Liam, tutto entusiasto.

-A dire il vero...- disse Niall

-Saremmo felicissimi di avervi con noi!- lo interruppi bruscamente.

Gli feci un cenno con la bocca come a voler dire "non fa niente dai, sarà per un'altra volta!"

 

Andammo in camera per completare la trasformazione Niall-Roger.

-Forza andiamo, gli altri ci staranno aspettando!-

aprii la porta e ..................scoppiai nella più fragorosa risata che abbia mai fatto finora.

Davanti a me c'era la versione Roger di Zayn, Louis, Liam ed Harry.

Erano ridicoli ma serissimi.

-Cosa c'è?- disse Louis. Il mio sorriso si spense. Rimasi in attesa di una risposta.

-Oh andiamo, ma vi siete visti? Non potete essere seri!-

-Cosa credevi? Che solo Niall si mettesse quella roba addosso?- continuò Zayn.

Esitai.

-No, lo sapevo inconsciamente, è che fate ridere vestiti in quel modo.-

-Beh- disse Liam -lascia allora che ti presenti Fred- indicò Louis – Zack- indicò Zayn -George- Harry -ed io sono Sam.- concluse.

-Okay.- spuntò Niall da dietro le mie spalle -Andiamo?-

-Sì- dissi -Ma prima... avvicinatevi.- presi la Polaroid tra le mani e scattai una foto a noi sei tutti insieme. -Questa come dovrei chiamarla? "Io e gli strambi coi baffi"?-

 

Andammo a mangiare in un chiosco di Hot Dog che si trovava sulla la passeggiata lungo il mare; il cibo era buono, anche se noi italiani lo sappiamo fare meglio.

-Hey, e se andassimo ad Hollywood? Cioè, voglio dire. Avrei sempre voluto visitarla e so che è qui vicina quindi... potremmo farci un salto!- dissi.

I ragazzi sembrarono apprezzare la mia idea folle ed iniziarono a mettersi d'accordo su come arrivarci; optammo per un taxy.

Fortunatamente i Bodyguards li lasciavano girare liberi per le varie città quando erano "sotto copertura", anche perchè i ragazzi avrebbero dato sicuramente di più nell'occhio con dieci omaccioni a girargli intorno; quindi non avemmo problemi.

In poco tempo arrivammo ad Hollywood, la città del Cinema.

WOW.

Non so perchè, ma fin da quando ero piccola e Zio Frank mi raccontava dei suoi giri nel Mondo ho sempre desiderato visitare Hollywood.

Una volta mi raccontò di quando era venuto qui in missione segreta per dare la caccia a Callidum Ieraky Fame. Un nome, una garanzia. Era un tipo un quarto egiziano, un quarto greco e un quarto inglese, che si era infiltrato nella sala del Consiglio e aveva rubato dei dati importantissimi dell'Associazione. Lo avevano cercato per settimane, prima a Parigi, poi a Hollywood, perfino in Cina prima di riuscirlo a catturare.

E mi incuriosiva un sacco quello che era successo nella città dove mi trovavo proprio ora. Zio Frank, Jade e Carl erano all'inseguimento di quest'uomo; erano sicuri di riuscire a catturarlo sta volta, avevano appena scoperto che esisteva un'altra Associazione di Spie, chiamata AST: Associazione Salvataggio Traditori. Si preoccupavano di proteggere e tenere celati alla nostra associazione tutte le Spie traditrici al giuramento. "Ecco perchè non sempre riusciamo a trovare i cattivi che cerchiamo" mi aveva detto Zio Frank "Quando queste persone tradiscono la COS vanno a rifugiarsi in quella Associazione, ma sbagliano a farlo. Vedi, non c'è errore più grande del fuggire." . Strano, dato che la mamma era praticamente fuggita. Ma non glielo dissi mai.

Ad ogni modo, non so come, avevano scoperto che la base della AST si spostava in continuazione, e così le Spie a loro servizio, ed era per quello che Zio Frank e gli altri non sono mai riusciti a trovare Callidum. Fino a quel momento.

La base si trovava ad Hollywood, in quel periodo e la COS non aveva badato a spese per la cattura.

C'erano elicotteri neri quella notte che sferzavano il cielo, macchine nere per strada, silenziose come il passo felpato di un gatto che si aggira tra i tetti di Londra, l'aria era fredda e pungente ma nessuno se ne accorgeva e in tutta sincerità a nessuno importava.

Jade cavalcava la sua grossa moto, i capelli rossi schiacciati dal casco volavano nell'aria scomparendo nella penombra della notte mentre accanto a lei una macchina nera andava all'inseguimento di Fame.

Zio Frank era alla guida di quella macchina nera, Carl stava accanto a lui imprecando per andare più veloce. L'auto di Fame era proprio davanti a loro, e imboccava la strada che poteva portare ad un solo posto: la Hollywood Tower.

 

Non riuscirono a catturare Callidum Ieraky quella notte.

Era riuscito a fuggire, dopo che Zio Frank, Carl e Jade lo avevano accerchiato sul tetto della Torre. Nessuno, ancora oggi, saprebbe spiegarsi come. Ma ce la fece.

E da quel giorno la sua storia è leggenda tra le mura della COS.

Daltronde, non è un caso che il suo nome significhi Scaltro, Verme.....Famoso.

 

Passeggiammo lungo la Walk Of Fame, potrei dire la mia parte preferita di Hollywood.

Scattai foto vicino a stelle di persone come Jhonny Deep o Leonardo DiCaprio, peccato che non ci fossero loro in persona!

Alzai lo sguardo per un attimo mentre Niall mi prese per mano

-Allora, ti diverti?- mi chiese

-Oh certo! Ho sempre voluto visitare questa città! E poi......aspetta.-

Non potevo credere a ciò che stavo vedendo.

-Cosa? Cosa hai visto?- spalancai la bocca sorpresa e iniziarono a tremarmi le gambe

-Non cosa, ma chi! Quello laggiù è Rupert Grint!- esclamai guardando il rosso a pochi metri da noi. Sono sempre stata una sua grande fan!

-Stavate parlando di Rupert Grint per caso? Non che stessi origliando!- disse Harry spuntando da dietro le nostre spalle.

-Sì, guarda, è laggiù!- dissi emozionata.

-Ah è vero!- disse prima di spostarci con le mani e andare verso la panchina dove era seduto il rosso. Mi andò in pappa il cervello quando vidi Harry stringere la mano di Rup in modo amichevole e dargli una pacca dietro la spalla. Rupert si alzò e disse qualcosa ad Harry, quest'ultimo ci indicò e poi entrambi vennero nella nostra direzione.

-Ciao a tutti! Io sono Rupert.- si presentò, come se avesse bisogno di una presentazione....

-Ciao- disse Liam seguito da tutti gli altri.

Finiti i convenevoli, continuammo la visita lungo la Walk Of Fame, ma a me era rimasto ancora un dubbio

-Aspettate, voi due- indicai Rupert e Harry -come fate a conoscervi?- mi guardarono come se fosse così ovvia la risposta da non dover neanche porre la domanda.

-Ma come, non lo sai?- disse Harry -Andiamo, ti darò un indizio: una persona che abbiamo in comune ci ha fatti incontrare, un caro amico. Rup gli assomiglia molto....-

-Ed Sheeran!- esclamai. Ma certo, come potevo non averlo capito subito? Harry è il migliore amico di Ed, e lo ha aiutato nella produzione di molti videoclip, tra cui.....

-Lego House.- dissi tra me e me, forse un po' troppo a voce alta.

-Lo hai visto?- mi chiese Rup.

-Cosa?-

-Ma come cosa, lo hai appena detto!- si schiarì la gola

"I'm gonna pick up the pieces

And build the Lego House

If things go wrong,

we can knock it down..."

-Tu mi vuoi morta.- riuscii a dire.

-Cosa?- disse Niall lanciandomi un'occhiataccia

-Cosa?- dissi io.

Scoppiammo a ridere ed andammo avanti.

 

Dato che mi stavo quasi per dimenticare che ero in compagnia di sei ricconi sfondati, gli unici che tralaltro riescono ad annoiarsi a Hollywood, Zayn propose di affittare un elicottero e fare un "giretto turistico". Ovviamente tutti acconsentirono quando Rup disse di avere una patente da pilota.

Strano, ma a Los Angeles trovi di tutto, persino gente che affitta elicotteri. Si chiamava Albert, era un tipo simpatico, basso e tozzo, barbuto e pelato al centro della testa. Indossava una salopette di jeans e una maglia rossa sotto di essa, ricordava molto Roberto Benigni nel film "Jhonny Stecchino", con una spiga di grano tra i denti gialli. Fece firmare ai ragazzi dei documenti e poi ci fece scegliere tra gli elicotteri. Alla fine trovammo quello che sembrava adatto a noi, si chiamava EC1 30 B4. Aveva 7/8 posti, compreso il pilota; tutti i confort, insonorizzato in modo da non sentire il rumore dell'eliche all'interno, i sedili e tutto a norma. Un elicottero di alto livello. Noleggiarlo fino alla sera ci costò sui 1500 dollari, che a loro sembrava un prezzo normalissimo.

Salimmo e Rupert si mise al posto di pilota, Louis come co-pilota e tutti noi altri eravamo dietro, come passeggeri.

-Ragazzo, sicuro di saper pilotare questo coso?- disse Albert poco prima che Rupert partisse al decollo alzandoci da terra.

-Certo!- rispose il rosso.

Sorvolammo i campi di girasoli che si trovavano dietro alla collina, ci spostammo poi nell'entroterra e volammo in alto, sopra la città.

Niall mi stringeva la mano troppo forte e quando mi voltai dal finestrino per guardarlo mi ricordai della sua paura degli spazi chiusi e delle vertigini. Lo guardai negli occhi e lo rassicurai con lo sguardo; non avrei mai lasciato che qualcuno o qualcosa potesse fargli del male. Lo incoraggiai a guardare fuori dal finestrino e quando lo fece un sorriso gli comparve sul viso. Stavamo sorvolando il centro della città, gli Studi di famosissimi film; compreso Harry Potter, il che mi fece ridere, contando che avevo praticamente Ronald Bilius Wesley che pilotava l'aereo vicino a me. Volammo anche sopra l'Hollywood Tower, e un brivido violento mi percosse la schiena.

Credo che Niall se ne fosse accorto, ma non disse nulla a riguardo.

Andava tutto bene quando Rupert iniziò a sudare freddo, non so cosa vide o cosa sentisse, ma sapevo che non si stesse sentendo bene.

-Rup, che succede?- chiesi, catturando tutte le attenzioni su di lui.

-Niente. Sto be_- e così, senza una precisa ragione, svenne.

L'elicottero iniziò a sbandare e andai nel panico.

Vedevo sfocato, mi girava la testa, o forse era tutto intorno a me che girava. Le tempie iniziarono a pulsarmi, persi la coscienza e il mio cuore accellerò di battiti, tamburellando impazzito nel mio petto. Strappai via la mia mano da quella del biondo, che iniziò a preoccuparsi più per me che per l'aereo che precipitava.

Non riuscivo a respirare bene, mi sentivo soffocare come se improvvisamente fosse sparita tutta l'aria dai miei polmoni, sudavo, mi tremava tutto persino la voce, anche se non ero in grado di parlare, le lacrime iniziarono a scendere senza controllo lungo le mie guance senza una ragione, la mia mano destra raggiunse presto il mio braccio sinistro e senza il volere del mio controllo iniziò a grattarlo con forza, quasi a voler scorticare la pelle che presto iniziò a diventare rossa.

E, improvvisamente, ero nel mezzo di un attacco di panico.

* * *

Guardo il cielo; sopra la mia testa quasi pelata, beh, non proprio sopra la mia testa, diciamo che guardo il cielo fuori dalla finestra.

Oh, lui è sempre lì in alto, e chi lo sposta? Siamo noi che cambiamo, ci spostiamo, viviamo. Lui non si muove, e dev'essere una vera rottura dover stare fermo sempre.

Senza mai dover chiedere nulla in cambio, sia di giorno che di notte. Si potrebbe dire che è una delle poche cose sicure che esistono, io ne ho trovate due finora.

Insomma, potresti girare il mondo intero, ma non troverai mai un posto dove non ci sia cielo. Anche ti trovassi nelle Catacombe di Parigi, sapresi con certezza dove si trova il cielo. Anche sotto il mare, negli abissi più profondi, sapresti sempre indicare il cielo, senza problemi. Ecco perchè dico che è una poche cose certe che trovi nella vita. Io ne ho trovate due: l'altra è Niall.

 

Mi alzo debolmente e vado verso la grande finestra davanti a me, la apro. Il vento freddo mi colpisce il viso, violento, e chiudo gli occhi per assaporare ogni odore di quello che mi rimane da vivere del mondo esterno.

Il sole brucia sulla mia pelle, ma io lo lascio fare.

Guardo la pelle delle mie mani, piena di rughe, macchiata dalla vecchiaia e con le vene sporgenti, anche troppo. Sento un rumore provenire dal cielo, il mio posto sicuro. È un rumore che ho già sentito molte volte nella mia vita. Alzo lo sguardo e lo vedo, vedo un piccolo elicottero nero con due strisce gialle sul fianco. Mi fa pensare a Zio Frank e a quella giornata con i ragazzi e Rupert Grint, e non posso non ridere. Mi ricordo di come era iniziato bene il nostro volo, e di come era finito poi malamente. Che situazione esilarante. Devo sembrare una pazza che ride da sola in una camera d'ospedale mentre guarda un elicottero ma, immaginate la scena: un veivolo con il pilota svenuto, io in preda ad un attacco di panico, Louis che cerca di prendere i comandi e farci risalire di quota, Harry che per lo spavento rimane bloccato a non fare nulla, immobile, Liam e Zayn che cercano di risvegliare Rupert e Niall che cerca di calmarmi.

Devo ammettere che quelli sono stati attimi di terrore assoluto, ma ora a ripensarci non posso che ridere.

Louis non aveva il brevetto da pilota, diceva che i comandi assomigliavano molto a quelli nei videogiochi. Non se la cavava molto bene. Sì, riprendemmo quota, ma non saremmo riusciti a mantenerla tanto a lungo.

In poco tempo l'elicottero ricominciò a precipitare...

* * *

-Louis, se continui così....- disse Liam, chiaramente spaventato

-Ci stiamo per schiantare contro la scritta HOLLYWOOD sulla collina!- finì Zayn.

Il panico aumentò e l'aria iniziò ad essere tesa.

-N-n-niall!- fu tutto quello che riuscì a dire Harry.

-Cosa?- disse il biondo, spaesato.

Ci avvicinavamo sempre di più alla collina.

-Ma certo, Harry sei un genio! Niall, tu una volta hai guidato un elicottero. Sai come si fa!- esclamò Liam

-Sì, ma....e Destiny?- sussurrò Niall.

Ci avvicinavamo sempre di più alla terra.

-Ci penserò io! Se non prendi i comandi di questo coso adesso, moriremo tutti, e anche lei!- disse Zayn.

Eravamo vicinissimi alla collina.

Louis si scansò di lato e Niall si sedette al suo posto incominciando ad accendere qualche interruttore e aprire qualche valvola.

Eravamo sempre più vicini a HOLLYWOOD quando Niall prese una grossa leva, simile al freno a mano delle automobili, con un pulsante nero sulla punta e la tirò indietro con tutte le sue forze premendo il bottone.

All'ultimo secondo riuscì a far prendere quota all'elicottero. Ci si tapparono le orecchie, ma eravamo salvi.

Tirammo tutti un sospiro di sollievo quando Niall fece un atterraggio di fortuna poco sotto la grande scritta.

Scendemmo tutti dall'elicottero, Rupert si riprese e si scusò. Quella mattina non aveva pranzato, era stato solo un calo di zuccheri.

"Ci è quasi costato la vita" pensai, ma non lo dissi mai.

-Kiss Me.-

C'era una bellissima vista da dove ci trovavamo. Con la mia Polaroid riuscii a catturare tutta la scritta in una foto, nonostante la vicinanza.

Quando la presi tra le mani la osservai bene, Niall era finito non so come nella fotografia, accanto alla seconda "L". Decisi di raggiungerlo quando vidi che tutti gli altri avevano avuto la sua stessa idea.

L'aria era più fredda, e non perchè ci trovavamo in alto. Era passato un bel po' di tempo e si stava per fare sera, il cielo stava diventando violetto, poi roseo. Le nuvole si colorarono di colori bellissimi da mozzare il fiato.

Guardai i ragazzi, stavano tutti girando intorno alla scritta HOLLYWOOD e si scattavano fotografie con il cellulare di Rupert. Tutti tranne uno.

Cercai Niall con lo sguardo ma non lo vedevo da nessuna parte. Alzai lo sguardo: era seduto sulla cima della collina, con il volto rivolto verso la città, e le spalle nel nulla.

Mi avvicinai lentamente a lui, senza che se ne accorgesse. Mi sedetti accanto a lui a osservare le luci della città celate di giorno, cominciare ad accendersi.

Pub, bar, locali, cinema, teatri, casinò, prendevano vita come per magia in un gioco di colori che faceva invidia al cielo e a tutte le stelle del suo fottuto firmamento.

Quando Niall mi vide mi sorrise. Ci voltammo ancora per osservare quel paesaggio bellissimo. Un soffice vento soffiò facendomi rabbrividire; Niall si girò leggermente e si tolse la felpa che lo ricopriva e me la mise attorno alle spalle, per poi stringermi un abbraccio. Al diavolo Los Angeles, il paesaggio più bello ce lo avevo io al mio fianco.

-Come stai?- mi chiese. E, giuro, gli importava davvero.

-Bene, davvero.- risposi. -E tu?-

-Bene.- rispose -Adesso.-

-Hai visto che bel tramonto?- chiesi.

-Oh sì.- sospirò.

-È il mio colorepreferito,sai?- dissi.

-Quale? Ce ne sono così tanti.-

-L'arancione. È bellissimo!- esclamai.

-Hai ragione, ma conosco qualcosa di più bello. E lo sto guardando proprio ora.- disse.

Alzai la testa e mi voltai verso di lui, per vedere dove stesse guardando.

Ma i suoi occhi stavano guardando me.

Il mio cuore iniziò a fare le capriole nel mio petto, e giuro di non essermi mai sentita così.......felice.

Per la prima volta nella mia vita mi sembrò che tutti i tasselli del puzzle fossero al posto giusto.

Un sorriso gli illuminò il volto, due occhi talmente blu da far sembrare bianco l'oceano.

E poi le sue labbra si schiusero per poter sussurrare a un centimetro dalle mie.

-E, tutto quello che voglio, è il sapore che concedono le tue labbra.-

Aveva appena citato Ed Sheeran.

E io non potei non rispondere

-Baciami, come vorresti essere amato.-

 

E, dietro di noi, scomparve anche il sole.

 

ANGOLO AUTRICE:

Allora, innanzitutto mi dispiace per il ritardo ma come avrete notato questo capitolo è più lungo degli altri; spero comunque che non mi abbiate abbandonato.

Questo capitolo è dedicato a tre persone molto importanti:

-La Dutt (Sophia): per l'ispirazione, il supporto morale e perchè poco tempo fa ha compiuto 15 anni!!

-Alicia: per il sostegno morale e perchè, esattamente il giorno prima della Dutt, ha compiuto 15 anni!

-Alice aka Allie: per l'aiuto e per il sostegno morale. Ah e, non so cosa ci sia scritto, ma grazie per la lettera che hai scritto alla Dutt perchè l'ha resa molto felice, e a me piace vederla felice.

Detto questo evaporo.

Baci

Letizia l'autrice xx

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