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Autore: _Lillian_    22/07/2014    10 recensioni
Paese che vai... Usanza che trovi? E' questo il detto no?
Ma per i dodici scapestrati, le usanze dell'Antica Grecia non saranno tra le loro preferite.
Niente campo per cellulari, niente tecnologia.... Solo allenamenti e una storia tutta da scoprire, piena di misteri.
Tra intrecci, triangoli, frecciatine e battibecchi... Riusciranno i nostri eroi a salvarsi e a tornare alla vita di sempre?
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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 Chapter 6


“MAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARK!”.

“Oh acciderboli! Siamo nei guai”.

“Cazzo. Merda. Cazzo. Cazzo. Cazzo. Merda. Merda. Cazzo!”.

“Adesso mi fanno fuori, ora si che mi fanno fuori! Ooooh io lo sapevooo!”.

“Ok, preparo la roba per un altro soggiorno all'Inferno...”.

“Ma mai una volta che ce ne andasse bene una. Porca paletta la sfiga ci perseguita!”.

“Ma chi cappero si è dato alla lirica di primo mattino!?”. “Meow meow”.

“Maledetti. Lo sapevo che non dovevo essergli complice. Maledizione che siano tutti maledetti!”.

“Ciao Milo...”.

“Merda!”.

“Era scientificamente provato che in un modo o nell'altro ci avrebbero beccati”.

“Merda ci hanno scoperti!”.

“Vi prego divinità! Fate in modo che ci diano una punizione che mi tenga il più lontano possibile da Aphrodite!”.

 

“NON ME NE FREGA DEL LUOGO IN CUI ORA SIETE MA SE ENTRO DUE MINUTI NON SARETE AL MIO COSPETTO TUTTI E DODICI GIURO SUL NOME DI SCORPIO CHE A FARVI FUORI NON SARA' UN TITANO! APRIL QUESTO VALE ANCHE PER TE!”.

 

I custodi delle sacre case, un po' intontiti, videro i loro allievi correre come saette verso l'ottava casa obbedienti, temendo sicuramente per la loro incolumità. Quando dalla camera di Megan ne uscì fuori Mark, Micene rimase interdetto e non poco,ma non fece in tempo a fermarlo per chiedere spiegazioni che il ragazzo era già sparito. Allarmati e preoccupati a causa delle urla disumane di Milo che avevano invaso l'intero Santuario alle prima luci dell'alba, decisero di seguirli cercando di capire quanto grossa fossero riusciti a farla stavolta per far arrabbiare un cavaliere di solito così pacifico e giocherellone. Alla velocità della luce raggiunsero Scorpio che guardava in cagnesco la schiera disordinata di giovani in pigiama dinanzi a lui, paonazzi in volto a causa della corsa disperata per aver salva la pelle.

“Tu! Spero vivamente riuscirai a fornirmi una buona spiegazione per giustificare il fatto che nel tuo letto stamani c'era Megan!” disse il cavaliere puntando il dito contro Mark. Alla vista dell'unghia scarlatta dell'amico puntata contro il giovane e dei suoi occhi iniettati di sangue,i cavalieri sbiancarono. Oh si, l'avevano fatta davvero grossa. Mark arretrò terrorizzato dalla furia omicida del suo maestro. “Ehm... ecco io...io posso spiegare...”. “È tutta colpa mia. È stata mia l'idea, Mark non c'entra nulla. Nessuno di loro ha colpa. Ero spaventata e non riuscivo a restare sola, ciò che mi è successo...” . Megan si interruppe stringendosi tra le proprie braccia, ignorando il dolore agli arti che nel compiere quel gesto protestarono. Lo sguardo era vacuo, perso in ricordi dolorosi che ignara, stava condividendo con il cavaliere di Virgo, unico in grado di abbattere le barriere mentali degli esseri umani. Cameron le mise una mano sulla spalla e lei gli sorrise dolcemente, con un grande respiro prese una boccata d'aria nei polmoni e continuò. “Tornavano continuamente quelle orribili immagini a tormentarmi, se chiudevo gli occhi sentivo... delle grandi mani su di me e un senso di angoscia e disgusto pervadermi. Così ho chiesto a Cameron di tenermi compagnia. È stato l'unico che è riuscito ad avvicinarsi a me senza che io lo respingessi in malo modo ieri, per questo motivo questa notte sono stata nella sua stanza, Mark ha preso il mio posto per evitare che Micene mi scoprisse e io alle luci dell'alba ho preso il suo per fare altrettanto con Milo. Mi dispiace aver recato fastidio o danni a te Milo per averti sottratto l'allievo e a te Camus per essermi intrufolata in casa tua senza permesso, non era nelle mie intenzioni, ma se c'è qualcuno da punire quella sono io, non Mark, né nessun altro di loro” terminò abbassando il capo. “Non è vero! L'idea è stata mia! Se dovete punire qualcuno punite me!”disse Daisy prontamente intervenendo in difesa dell'amica sotto lo sguardo fulminante del maestro. Ah se gli sguardi potessero uccidere. “Di chi sia stata o meno l'idea, tutti noi siamo stati complici, quindi la colpa è di tutti, nessuno escluso. Se dovete punirci fatelo e non se ne parla più!” sentenziò April risoluta. “Esatto! Ognuno di noi ha versato nelle vostre pietanze la polvere soporifera per rendervi mansueti e non essere scop... cazzo”. Cole si portò entrambe le mani sulle labbra azzittendosi, mentre gli sguardi dei compagni lo stavano scuoiando vivo.

“ VOI COSA!?!?!?” urlò ormai viola in volto Shura.

“Ma dico cos'hai al posto del cervello! La segatura!?” chiese inviperita Daisy al biondo che mortificato farfugliò tra le labbra qualcosa di simile a delle scuse.

“Vi rendete conto di quello che avete fatto!? Siamo appena stati attaccati da un TITANO! Un essere per secoli rinchiuso in un'altra dimensione a causa del sangue che ha sparso su vittime innocenti! Uno di voi stava per morire per mano sua! E la cosa che a voi sembra più giusto fare è quella di renderci incapaci di proteggere Atena, voi e l'intero Santuario! Vi rendete conto delle conseguenze che si sarebbero abbattute su tutti in caso di nuovo attacco!? Vi rendete conto di aver messo in pericolo la vita dell'intera umanità!? Voi siete soltanto un branco di ragazzini immaturi. Non avete avuto il minimo rispetto per un mondo che anche se non vostro, vi ha accolto senza alcun problema, non avete avuto il minimo rispetto per noi che giorno dopo giorno vi alleniamo senza chiedere nulla in cambio e rischiando la nostra vita, non avete avuto rispetto per la Dea che vi ha permesso di restar qui al Santuario e vi ha offerto la sua protezione! Per quanto mi riguarda siete stati una delusione su tutta la linea!”. Quel fiume di parole fu scaraventato con rabbia dal giovane Ioria sui dodici, i quali mortificati, punti nel vivo dei loro cuori e consapevoli della superficialità del loro gesto, abbassarono il capo senza fiatare non prima però, di aver colto negli occhi di ogni rispettivo maestro la crescente delusione mista a tristezza e omicidio. Dagli occhi di April tante piccole lacrime iniziarono a sgorgare copiosamente, le era sempre stato a cuore fare bella figura con gli altri, ma stavolta non riguardava un fatto puramente estetico, era ormai da tempo che voleva mostrare al suo maestro che al di là dei vestiti e delle moine c'era una ragazza responsabile e di cui ci si potesse fidare, ma sapeva che ormai per quello era troppo tardi, agli occhi di Ioria ora come ora, era solo una mocciosa deludente e immatura di cui sicuramente non poteva andar fiero. E ovviamente a rincarare la dose di umiliazione sopraggiunse Death Mask.“Io lo sapevo che con voi,banda di mocciosi putridi e insolenti, le buone maniere non servono ad una beata minchia! Non me ne frega di come l'hanno presa i vostri maestri, ma per quanto mi riguarda pagherete aver osato tanto nei miei confronti! Tutti tranne te mocciosa tinta che la pagherai appena ti sarai rimessa in sesto. Per tutti gli altri, vi conviene iniziare a tirar fuori l'istinto di sopravvivenza scarti viventi, lì giù ne avrete bisogno!”. Il sadico cavaliere li guardò ad uno ad uno prima di spedirli nell'antico luogo di sangue e dolore.

 

***

 

Sulla stessa piattaforma sopra la quale erano caduti la prima volta che il cavaliere di Cancer li aveva mandati lì, circondati da lava incandescente, sotto una coltre di nubi nere e fumo, i ragazzi se ne stavano in silenzio, un silenzio rotto solo dai singhiozzi di April. Accovacciata su se stessa con le mani strette convulsamente tra i lunghi capelli castani, la ragazza piangeva per l'umiliazione appena subita e per i sensi di colpa che le stavano attanagliando lo stomaco. Tutti la guardavano dispiaciuti, sapevano cosa stesse provando in quel momento, era un sentimento che li accomunava tutti. Ally le si avvicinò portandosi alla sua altezza. “Ehi, April, non fare così... abbiamo sbagliato è vero ma sono sicura che a muovere Ioria siano state la rabbia e la paura di non aver potuto proteggere la sua Dea, te e tutti noi in caso di attacco. Lui si è affezionato tanto a te, si vede” disse accarezzandole una guancia. “ Lui... o-ora.. mi odia!” rispose piangendo ancora di più. “Ma cosa dici April, no che non ti odia. Per Ioria tu non sei una delusione, ne sono sicura. Lo vedo il suo sguardo fiero quando decidi di allenarti, ce l'avessi io un maestro che mi guarda a quel modo...” intervenne Summer con sguardo triste spostandole delicatamente le mani che stringevano i capelli. “Ora li abbiamo delusi, quello che abbiamo fatto, anche se per una giusta causa è stato sbagliato, ed è normale che abbiano reagito così. Tutti loro avevano uno sguardo deluso, tutti loro se non avesse parlato Ioria per primo lo avrebbero fatto allo stesso modo e dicendo le stesse cose. Tuttavia credo che invece di stare qui a piangerci addosso dovremmo fare qualcosa per recuperare la loro fiducia” disse Cameron battendosi il pugno sull'altra mano e ricevendo una pacca sulla spalla da Michael. “Ma come se siamo confinati qui?” chiese Chloe indicando con gli indici il terreno sotto di loro. “A me stare qui piace, sono lontano da Aphrodite. Direi che per ora potremmo accantonare la questione recupero fiducia e goderci il panorama, la solitudine e la sua lontananza” cinguettò stranamente felice Ian. “Certo che Aphrodite ti destabilizza e non poco, eh Ian?” disse Daisy scoppiando in una gioiosa risata che alleviò gli animi un po' di tutti coinvolgendoli. “Ehi bionda certo che come pagliaccio in un deludente spettacolo per bambini di quattro soldi ti ci vedrei bene” la schernì Michael facendole l'occhiolino e sorprendendo un po' tutti. “ Oh ma guarda! Il taciturno è uscito dalle catacombe e parla anche!! Che scoperta signori” lo rimbeccò di tutta risposta facendogli una linguaccia birichina. April si asciugò le lacrime e aiutata dalle amiche che l'avevano soccorsa si mise in piedi ricevendo un sorriso a trentadue denti da parte di Cole che le si avvicinò e le carezzò i capelli. Ally e Summer si scambiarono uno sguardo d'intesa per poi sogghignare e allontanarsi dai due. “Non so voi, ma a me non va di stare fermo qui tutto il tempo, che ne dite di andare a ficcanasare un po' in giro?”. “Ehi Mark, credi per caso di essere in un villaggio turistico? Siamo all'Inferno! E ficcanasare in giro può voler dire due cose: guai e morte!” lo riprese Bryan irritato. Quei continui cambiamenti di luogo accompagnati da ramanzine e cadute di fondo schiena iniziavano a scalfire la sua calma pacifica di sempre. “ Certo che questa giornata si prospetta piena di sorprese! Abbiamo fatto quasi venire un infarto a Milo, siamo riusciti a far incazzare Ioria, siamo di nuovo all'inferno, April che non ha mai pianto ora sembrava avere al posto degli occhi le cascate del Niagara, il taciturno parla e scherza e Bryan invece ha il mestruo. E sono appena le sette del mattino! Grandi ragazzi!”. “ALLY!” la ripresero tutti prima di scoppiare a ridere.

“Ehi amici un attimo di attenzione, ricordate quello che la volta scorsa è successo a Mark quando Ally lo ha spinto accidentalmente giù dalla piattaforma?” chiese Cole con tutta l'aria di uno che stava architettando qualcosa di losco. “È caduto inspiegabilmente su un'altra piattaforma situata però dal lato opposto alla nostra e Ally lo ha raggiunto come una matta da legare gettandosi nel vuoto” lo rispose prontamente Chloe facendo arrossire la castana. “Esatto! Quindi significa che in qualche modo intorno a noi ci sono dei portali o roba del genere che ci permettono di spostarci”. “Il ragionamento fila ma ti aspetti che ci buttiamo di sotto nel tentativo di beccarne uno?”. “Certo che no Daisy! Però magari muovendoci e tastando l'aria con le mani potremo riuscire a trovarne uno”. “Ah, ora si che la proposta ha più senso”.

 

“Guardate qui!”urlò Summer poco dopo, smanettando per attirare l'attenzione di tutti. I ragazzi videro il braccio di Summer scomparire e poi fare la sua ricomparsa due piattaforme più avanti.

“Grande Sum! Ne hai trovato uno!”. “Ehm siamo sicuri che gettandoci dentro riappariremo tutti interi da un'altra parte?” chiese April preoccupata. “Ormai, rotto per rotto proviamoci!”. “Oh Sante Divinità, non mandateci già all'aldilà” pregò Ally prima di essere spinta da Mark all'interno del portale. La videro comparire poco più in là sulla stessa piattaforma sulla quale era comparso il braccio di Summer. “MA DICO SEI IMPAZZITO MARK!?” strillò la castana. “CHI LA FA L'ASPETTI!” disse il giovane ridendo a crepapelle. “STRONZO!”. “Dai ragazzi tutti insieme!” incitò Cole. I giovani si presero per mano e uno dopo l'altro si gettarono nel vuoto.

 

“Oh menomale sono tutta intera!” sospirò April guardandosi e tastando le parti del corpo attenta che ci fossero tutte all'appello. “Ehm April...”. “Menomale che non si sono sgualciti i vestiti o meglio il pigiama”. “Ehm April...”. “Sono apposto i capelli?”. “APRIL!” urlò Ally cercando di attirare la sua attenzione. “Che c'è!?” rispose la giovane irritata. “Dove sono gli altri?”. La castana si voltò. “Oh merda!”.

Sul viso delle due ragazze la più totale disperazione. Si erano gettati all'interno del portale tutti insieme ma solo April era arrivata a destinazione.

“Oddio, forse nei portali ci si può entrare in uno! Oddio, forse i nostri amici sono stati teletrasportati nelle oscurità più profonde di questo posto! Oddio oddio oddio!” disse April iniziando a sudare freddo. “E se fossero morti?” constatò Ally stringendo convulsamente il braccio dell'amica e strattonandolo a più non posso. “Cerchiamo un altro portale, magari riusciremo a trovare gli altri” propose April ridandosi un contegno. Ally guardò l'amica con espressione confusa e spaventata per poi come una matta iniziare a tastare qualsiasi parte dello spazio atmosferico circostante. Dopo molto tempo passato a setacciare tutti i bordi della piattaforma, del portale neanche l'ombra. “Oh April, siamo spacciate, gli altri non si trovano, siamo all'inferno, Death Mask per quanto era arrabbiato non ci verrà a prendere presto e non c'è neanche l'ombra di un...”. April vide improvvisamente Ally scomparire mentre camminava per raggiungerla. “ Portale trovato!” disse la giovane gettandosi al suo interno. Appena si assicurò che i suoi piedi fossero ben ancorati al pavimento la giovane aprì gli occhi ma quello che le si parò dinanzi la fece pentire di essersi mossa da dove pochi istanti prima era. Le due ragazze erano capitate su una stretta stradina dimessa che sembrava non avesse mai fine, ma ciò che le preoccupò non fu tanto quello ma la schiera di anime intenta a percorrerla, oltrepassandole come se la loro presenza non fosse stata minimamente avvertita. “AAAAAAAAAAAAH SIAMO FINITE IN MEZZO AI MORTI! AI MORTI CAPISCIII!?!?!? DIO MIO, DIVINITA', BUDDAH, MAOMETTO. ALLAH AIUTOOOOO!”

 

***

 

“Ma dove sono finiti tutti gli altri e dove siamo finiti noi!?” disse Cameron guardandosi intorno stralunato. Poco più in là Ian cercava di alzare la povera Summer, che mettendo un piede in fallo sul terreno irregolare della nuova piattaforma sulla quale erano capitati, aveva sbattuto la testa e sembrava alquanto confusa.“Deve essere andato storto qualcosa durante il teletrasporto... ehi Summer ce la fai ad alzarti? Stai bene?” chiese il giovane alla mora che aveva tutta l'aria di non aver capito ancora nulla di quello che stava succedendo. “CAZZO. Cam perde sangue!”. Cameron corse al loro fianco preoccupato. “Piccoletta stai bene? Ti fa tanto male?” le chiese per poi rivolgersi a Ian intento a tamponarle con la mano la parte lesa. Non avevano magliette a disposizione, entrambi erano a petto nudo, Death Mask li aveva mandati lì senza dar loro neanche il tempo per coprirsi. “Speriamo non abbia battuto la testa molto forte, non vorrei le fosse successo qualcosa, non sembra tanto capire dove si trovi e da chi sia circondata”. “Summer? Ehi Summer ci sei? Quante so... Oddio Summer!” Cameron non fece in tempo a mostrarle le dita della mano che la giovane improvvisamente chiuse gli occhi perdendo i sensi e accasciandosi tra le braccia di Ian. “Merda! E ora che si fa?” imprecò il ragazzo. Ian osservò l'amico guardarsi intorno in cerca di una qualche soluzione, molto probabilmente Summer aveva sbattuto la testa violentemente e ogni secondo perso lì a far nulla avrebbe potuto esserle fatale. “Ehi Cameron, dobbiamo trovare un modo per metterci in contatto con i cavalieri, Summer è ferita gravemente e degli altri non abbiamo alcuna notizia, per quel che sappiamo potrebbero essere ovunque”. “ Diamine! Capisco la rabbia nei nostri confronti, ma a quale scopo mandarci qui se il loro dovere è proteggerci!”. Cameron iniziava ad agitarsi, era ormai passato un po' di tempo da quando erano arrivati lì e respirare iniziava a costargli una certa fatica. Era consapevole di non essere guarito del tutto dall'ultima febbre che lo aveva colto in Siberia ed ora sembrava stesse ritornando più forte di prima. Gli arti iniziavano a dolere, la testa a girare e un dolore lancinante alle tempie lo obbligava a strizzare gli occhi più e più volte per avere chiara la visuale dinanzi a sé.

 

 

 

***

 

Michael fissava il cielo scuro, ammirando poi le piattaforme sopra di lui. Pose poco dopo lo sguardo al di sotto della piattaforma sul quale era, vedendo solo il fluire della lava incandescente. “Ho come l'impressione che il portale conduca le persone in posti diversi” annunciò una voce femminile alle sue spalle. Il ragazzo solo in quel momento si accorse della piccola Chloe intenta ad osservarlo e sorridere. “Si, ci sono anche io”. Il moro annuì quasi sorpreso, non aveva avvertito minimamente la presenza dell'amica. “Cosa facciamo? Restiamo qui in attesa che qualcuno ci venga a prendere o ce ne andiamo prima di finire abbrustoliti?” chiese Chloe indicando un pezzo di roccia arso dalla lava pericolosamente troppo vicina a loro. “Opterei per la seconda scelta, cerchiamo un altro portale” disse Michael. La ragazza annuì.

 

***

“Ma cosa...”. Daisy si guardava intorno terrorizzata. Era sola e il luogo in cui era capitata non assomigliava minimamente alla piattaforma sulla quale era solita atterrare. L'atmosfera se possibile era ancora più tetra e soffocante, forse era nei meandri posti più in basso degli inferi pensò. Imponenti costruzioni dal tetto a punta si ergevano intorno a lei, le finestre dai vetri rossi avevano una forma rettangolare arcuata. Sui balconi facevano mostra di se' statue dall'aspetto tutt'altro che rassicurante, raffiguravano mostri dal viso deformato e maligno che la fecero rabbrividire. Le costruzioni erano poste su entrambi i suoi lati, collegate tra loro da nere scale dimesse e facevano da contorno ad un castello dalle dimensioni apocalittiche, ma ciò che più sorprese Daisy, fu la forma di una delle facciate principali, era un viso umano, un viso deturpato. Rumori sinistri e strazianti lamenti erano l'unica cosa che Daisy riusciva ad udire e il cuore le iniziò ad accelerare a causa della forte paura che man mano si stava impadronendo di lei.

Fece qualche passo all'indietro, bloccandosi immediatamente quando avvertì il contatto fisico con qualcosa di duro e freddo. Ancora prima di poter gridare, si trovò catapultata in una stanza con un uomo che stringeva sempre di più la presa sul suo braccio, provocandole un dolore lancinante.

Daisy aveva gli occhi sbarrati, le pareti nere erano macchiate di sangue e tanti corpi senza vita erano ammassati in modo innaturale sul pavimento. La maggior parte aveva qualche arto del corpo mutilato o la gola sgozzata. Sentire il forte odore di sangue, destabilizzò i suoi sensi. La bionda non riuscì più a trattenere le urla che in poco tempo invasero la stanza degli orrori. Dai suoi occhi iniziarono a scendere copiosamente lacrime di terrore. La presa sul suo braccio diminuì fino a sparire. Era rimasta sola, molto probabilmente aspettando il carnefice che l'avrebbe resa solo un altro corpo da ammassare insieme agli altri. Una porta in fondo alla stanza si aprì mostrando un uomo. Assomigliava ad un angelo, una di quelle creature mitologiche dall'aspetto meraviglioso che da bambina vedeva raffigurate sui libri. Rimase rapita dalla sua figura scolpita vestita da una tunica viola scuro stretta in vita da una cintura oro e ricoperta da un mantello nero con spalle anch'esse oro. Lunghi capelli neri gli ornavano il viso ma ciò che più la colpì furono i suoi occhi... non aveva mai visto quel colore prima d'ora per lo meno non per delle iridi. Erano acquamarina, piatti, freddi e spietati. Presa dalla paura più pura corse verso la porta alle sue spalle per cercare una via fuga da morte certa. Per quanto quell'uomo potesse essere bello, Daisy aveva anche capito che non era affatto buono. La maniglia era bloccata e a nulla servirono gli sforzi della ragazza nel cercare di sbloccarla. Non aveva via di scampo.

“Chi sei?” chiese freddamente l'uomo. La ragazza tentennò al suono della voce quasi melodiosa ma allo stesso tempo tagliente di lui, tuttavia, appena vide l'uomo avvinarsi ritenne consono rispondere. “Mi chiamo Daisy”. “Come sei arrivata qui?”. “Non lo so... Io, mi dispiace aver recato fastidio. Giuro che non era mia intenzione” disse Daisy spaventata sempre più. L'uomo continuò ad avanzare fermandosi a pochi centimetri dalla ragazza, la quale si attaccò alla porta ancora di più. “Hai paura?”. “La prego, non mi faccia del male...”. Nuove lacrime iniziarono a rigare il suo viso. “Chi ti ha condotta qui?”. “Non lo so, era un uomo dall'armatura nera e i capelli bianchi”. “Come sei arrivata qui all'Inferno?”. “Mi ci ha condotta il... cavaliere... di Cancer... mio maestro”. “Così tu saresti un'allieva di Cancer?”. L'uomo portò la mano destra sul fianco sinistro lasciando intravedere una lama. “No la prego... La supplico. Non mi uccida” supplicò Daisy, trovando dentro di se' il coraggio di afferrare la mano dell'uomo, la stessa che si sarebbe macchiata li a poco del suo sangue. La figura si ritrasse subito dalla presa puntando i suoi occhi in quelli di Daisy, la ragazza fu attraversata da un brivido lungo tutta la schiena. “Vattene immediatamente! Una sola parola uscirà su ciò che è accaduto qui dalle tue labbra e di pure addio alla tua vita” urlò l'uomo facendo spalancare la porta. Daisy chiuse gli occhi sentendosi improvvisamente mancare il terreno sotto i piedi per poi trovarsi su una piattaforma dove due figure familiari si stavano rincorrendo e una era stesa a terra poco più avanti. “Daisy!? Ma sei tu!? Menomale ne abbiamo trovato almeno una!” esclamò Mark interrompendo la corsa e facendo sbattere contro la sua schiena Cole. “Ehi Daisy che hai?” chiese il biondo vedendo l'espressione shoccata dell'amica. Daisy era paralizzata dalla paura, non riusciva a comprendere cosa realmente pochi attimi prima le fosse successo, non poteva essere un sogno, era stato tutto fin troppo reale. Il dolore al braccio dove ancora erano visibili i segni rossi provocatele dalla stretta troppo forte, i corpi senza vita ammassati in modo innaturale, l'odore del sangue, l'uomo che l'aveva quasi uccisa e la sua minaccia di morte... no non poteva essere stato un sogno. “Daisy?”. Mark sventolava ripetutamente la sua mano dinanzi ai suoi occhi ma presa dalle sue elucubrazioni mentali non se ne era accorta. “Tutto bene Mark, sono solo stanca di questi continui viaggi interdimensionali” disse la ragazza mentendo. Sapeva che il suo quasi carnefice non stava scherzando quando l'aveva minacciata di tacere. Improvvisamente a tutti mancò nuovamente il terreno sotto ai piedi per poi aprire gli occhi e ritrovarsi finalmente nel luogo in quel momento più vicino alla loro casa.

 

Sul viso dei cavalieri sgomento e preoccupazione fecero bella mostra di sé dinanzi alla schiera dei nuovi arrivati. Bryan, steso sul pavimento non dava segni di vita. A Mur per poco non venne un infarto, scampato, solo alla vista del movimento impercettibile del petto dell'allievo. Michael e Chloe sembravano stare bene anche se il loro respiro era affaticato e il loro viso imperlato dal sudore. Ian teneva tra le braccia Summer. Il cuore di Kanon e Saga alla vista dell'allieva priva di sensi e con il volto ricoperto dal sangue perse un battito. Ally accortasi del sangue che ricopriva interamente una parte del volto dell'amica divenne pallida e portandosi una mano alla bocca corse lontano da lì seguita da un preoccupato Aphrodite. Cameron, pallido più che mai, si appoggiava con fatica alla spalla di Ian tossendo continuamente. Camus preoccupato gli si avvicinò constatando che la temperatura del giovane fosse molto più alta del normale. Megan guardava spaventata l'amico pregando che non gli fosse successo nulla di grave. Mark teneva lo sguardo fisso verso il punto in cui Ally era scappata seguita dal cavaliere di Pisces mentre Cole avvicinatosi ad April si assicurò sulla salute della giovane che guardava Summer terrorizzata. Daisy se ne stava con lo sguardo fisso nel vuoto, gli occhi velati dalle lacrime e cerchiati di rosso. Saga si avvicinò ad Ian prendendo senza dire una parola l'allieva dalle sue braccia nonostante il braccio fasciato a causa dello scontro con il Titano e avviandosi verso la terza casa seguito dal fratello. Fissò gli occhi sul viso di Summer contratto in una smorfia di dolore. Il sangue continuava ad uscire copiosamente dalla ferita e probabilmente se non si fosse sbrigato sarebbe potuta morire dissanguata. Senza neanche accorgersene aumentò la velocità fino ad arrivare in pochi attimi a destinazione. L'adagiò sul suo letto aspettando che il fratello gli portasse dell'acqua tiepida e delle bende. Una volta lì iniziò a tamponarle il viso rendendosi conto però, grazie alle smorfie di dolore della ragazza, di star facendo troppo forte e divenendo più delicato. Si sentiva nervoso il cavaliere di Gemini, non aveva mai avuto a che fare con esserini tanto delicati, Summer sotto una sua mano avrebbe potuto spezzarsi con facilità, allenarla per lui era sempre stata un'impresa e un fastidio. Quando il sangue fu lavato via definitivamente dal viso della ragazza rimaneva soltanto da fasciarle la testa. Il cavaliere si sedette sul letto della giovane alzandola delicatamente con il braccio fasciato posto dietro la sua schiena e ignorando la fitta che ne scaturì, si rese conto tuttavia di non riuscir comunque nell'impresa con un solo braccio. Adagiò allora l'allieva con la schiena contro il suo petto iniziando a fasciarla per poi stenderla nuovamente una volta finito. La fissò per un paio di secondi per poi dirigersi verso l'uscita dalla quale il fratello era già scomparso molto tempo prima. “ Non dovresti restare al suo fianco? Sei il suo maestro dopotutto e potrebbe aver bisogno di te”. Saga vide il cavaliere di Scorpio poggiato contro lo stipite della porta. “Cosa ti porta qui Scorpio?”. “Ero preoccupato per la piccola Summer ovviamente, sai dovresti esserlo anche tu. Ma non ti guardi mai attorno? Sono passati ormai mesi da quando sono arrivati e tutti noi, certo chi più chi meno, ma tutti abbiamo instaurato un rapporto con i nostri allievi. Perchè tu no Saga? Perchè Summer ha paura sia di te che di Kanon quando è una di quelli che più ha bisogno di protezione, ma ti sei accorto di quanto sia fragile? O di quanto sia triste nel constatare che l'unica a non ricevere mai un apprezzamento per i suoi miglioramenti durante gli allenamenti sia lei? Tu e Kanon credete davvero che trattandola alla stregua di un soprammobile riuscirete a renderla più forte? Io credo proprio di no. Se tu non hai intenzione di proteggerla, anzi se entrambi non avete intenzione di proteggerla, allora chiederò ad Atena di porre Summer sotto la mia custodia, Mark è già abbastanza autonomo e per me lei non rappresenta alcun tipo di problema” disse Scorpio guardando con occhi di sfida il cavaliere di Gemini per poi avvicinarsi a Summer ed accarezzarle il viso dolcemente. Saga rimase interdetto dalle parole dell'amico. Certo che si era reso conto di quanto Summer fosse fragile ma di certo non aveva mai prestato attenzione ai suoi sentimenti o alle sue emozioni dopo essere stata scaraventata a terra durante un allenamento o dopo aver ricevuto uno dei suoi freddi rimproveri. “So per certo che sarai un ottimo maestro Saga” gli sorrise Milo. “Comunque sono venuto qui per dirti che la nostra Dea ha richiesto la presenza di tutti al Synaigen, è tra mezz'ora, approfittane per star al suo fianco”. Scorpio gli fece un occhiolino e uscì dalla stanza lasciando Saga solo con Summer. Si avvicinò al letto dove la ragazza dormiva e prese a osservarne i lineamenti. Non l'aveva mai notato ma Summer era... bella.

 

Un po' più in basso della terza casa, Aphrodite osservava Ally. Mark poco dopo rincorse il cavaliere di Pisces per assicurarsi della salute di Ally. L'aveva vista fiondarsi oltre la coltre di cespugli preoccupandosi non tanto per il gesto compiuto dalla ragazza ma più che altro per il suo colorito. Sembrava uno spettro. Appena raggiunse i due, la scena che gli si parò dinanzi, non fu sicuramente delle migliori. La castana era piegata sulle ginocchia, la testa bassa e le braccia che le avvolgevano lo stomaco, Aphrodite le teneva i capelli sollevati. Non appena Mark la sentì tossire capì tutto. “Aphrodite?” chiese sporgendosi oltre le spalle del cavaliere. Quest'ultimo si girò. “Ah Mark, sei tu... È necessario che qualcuno rimanga con lei mentre io avverto Shaka. Ci pensi tu?” chiese il cavaliere. Il rosso annuì inginocchiandosi accanto all'amica. Prese la coda di capelli e la sollevò. Ally si girò e appena vide Mark sorrise impercettibilmente. “Scusa il terribile spettacolo...”. Il rosso scosse la testa le sorrise a sua volta. “Non riesci proprio a tollerare la vista del sangue, eh?” chiese serio. Ally fece spallucce e neanche il tempo di rispondere che un altro conato di vomito la prese alla sprovvista. Una volta ripresasi, si sollevò poggiando la sua testa contro il torace del ragazzo e iniziando a respirare profondamente cercando di calmare i frenetici battiti del cuore. Il giovane cominciò ad accarezzarle la chioma e nel momento in cui le sue dita lungo il percorso, incontrarono il codino, lo sfilarono. Una cascata di capelli castani si poggiò sulle gambe del ragazzo. Mark passò la mano tra quei fili di seta perennemente intrappolati nel fermaglio. “Dovresti portare più spesso i capelli sciolti... Ti fanno sembrare più grande” disse sorridendo e cercando di distrarre la castana dal malore che provava. Ally lo guardò per poi scuotere la testa in segno di diniego. “Mi recano solo fastidio così, sono troppo lunghi”. “Ho notato” rispose il rosso cercando di raddrizzare inutilmente un ciocca di capelli. “Aphrodite dov'è andat...”. Ally si staccò bruscamente dal ragazzo che le teneva i capelli, per poi riprendere la tortura a cui era sottoposta. “Ally...”. Dal cespuglio sbucò Cole che si sedette a gambe incrociate accanto al rosso. “Quante volte ha rimesso?” chiese il biondo. “Tre... Fra poco vomita anche l'anima”. “Non ti fa senso?” continuò Cole. “No, sono abituato a scene del genere”. “In che senso?”. “Faccio il volontario presso un ospedale nel reparto di pediatria. Resto pomeriggi interi con bimbi malati, alcuni anche gravemente. Queste scene, in quell'ambito sono all'ordine del giorno”. Cole guardava l'amico sorpreso, non si sarebbe mai aspettato che vivesse situazioni del genere. Ma adesso che lo analizzava bene, non lo trovava tanto strano, Mark era solare, divertente, in poche parole la persona giusta per stare a contatto con dei bambini che di felicità ne sapevano ben poco. “Com'è stare accanto a dei piccoli così sfortunati?” chiese Cole guardando l'amico che a sua volta rivolgeva la sua attenzione alla povera Ally. “Ha i suoi lati positivi e negativi”. “Cioè?” chiese confuso il biondo. “È bello perché sei a contatto con piccoli marmocchi che non fanno altro che donarti felicità e ti insegnano cose nuove ogni giorno, più di quante io possa insegnare loro...” disse sorridendo. “Ma purtroppo è anche doloroso perché quei piccoli marmocchi di malattie come il cancro, dovrebbero conoscere solo la parola anzi neanche quella e in più ogni volta che un bimbo ci lascia, un pezzo del mio cuore sparisce” concluse il rosso cupo in volto. Ally anche se impegnata nell'impresa di tenersi l'anima dentro di sé, ascoltò tutto il discorso. Immaginava i suoi dieci fratelli in una situazione del genere e inevitabilmente le si stringeva il cuore. Chissà come stavano, sentivano la sua mancanza almeno quanto lei sentiva la loro? Tuttavia non dubitava di questo, lei e i suoi fratelli avevano un rapporto invidiabile, nonostante le grandi differenze di età. Amava tutti i suoi fratelli incondizionatamente, d'altronde era la maggiore, aveva una responsabilità più grande di lei e questo la spaventava ogni volta. “Ally ti senti meglio?” chiese Cole vedendo il volto della ragazza riprendere il solito colorito roseo. La castana annuì poco convinta ma non voleva dare altre preoccupazioni ai due amici. Cole annuì alzandosi e dicendo qualcosa a proposito di Shaka e Aphrodite. “Dimmi la verità. Ti senti veramente bene?” disse il rosso. Ally fece un cenno d'assenso sperando di convincere il giovane. Mark le rivolse uno sguardo dubbioso, per poi alzarsi e tenderle la mano. Ally adagiò la sua piccola mano su quella di Mark venendo tirata su delicatamente e poi fatta appoggiare sul petto dell'amico. Tornarono in arena dove tutti erano ancora lì. Ally cercò in tutti i modi di non far preoccupare inutilmente i suoi amici sviando le loro domande sulle sue condizioni di salute. “Suvvia ragazzi, con un medico come me, chi è che non sta bene?” disse ridendo. “Tutti” rispose April. “Apil amore mio, so che sei gelosa perché non ti ho prestato molta attenzione oggi, ma se vuoi possiamo rimediare, dietro al cespuglio non ci disturberà nessuno” disse il rosso ammiccando verso April che lo guardò rassegnata. “Ahia! Stavo solo scherzando!” piagnucolò Mark guardando i piedi di Cole e Ally che avevano rispettivamente pestato un suo piede. I ragazzi scoppiarono in una risata finché non si bloccarono, sentendo un tonfo dietro di loro. Appena si voltarono videro Chloe letteralmente sommersa dal corpo inerme di Cameron. Michael e Dohko sollevarono il biondo affidandolo a Camus che prontamente si era avvicinato a lui mentre Shura aiutò Chloe ad alzarsi. “Ma che succede?” chiese Ian preoccupato. “Non lo so, mi è improvvisamente caduto tra le braccia ma è scientificamente provato che il suo peso è troppo per una della mia stazza” rispose Chloe nel suo solito modo e massaggiandosi il fianco e la testa. Il cavaliere di Aquarius seguito da Megan portò il proprio allievo all'undicesima casa adagiandolo sul letto e poggiando subito dopo una pezza bagnata sulla fronte del biondo. “Ehi Camus cos'ha?” chiese la ragazza preoccupata. “Deve essere ritornata in una forma molto più violenta la febbre che lo aveva colto in Siberia pochi giorni fa. Megan vai a prendere un altro po' d'acqua”. “Si!”. La ragazza si recò velocemente in bagno per prendere ciò che Camus le aveva ordinato e passandogliele frettolosamente. Cameron aveva il viso arrossato e imperlato dal sudore le labbra semi aperte in cerca d'aria, il suo respiro era spezzato e fievole. Qualche volta dava voce a frasi sconnesse e senza senso delirando a causa della temperatura molto alta. Mur arrivò con una medicina che Camus a fatica riuscì a fargli inghiottire per poi una volta calmatosi leggermente coprirlo con il lenzuolo. “Megan io devo andare al Synaigen, Lady Isabel non vuole che qualcuno di noi sia assente. Resta tu con lui e per qualsiasi cosa non esitare ad avvisarmi”. Megan annuì alle parole del cavaliere per poi sedersi, una volta che Camus fu uscito dalla stanza, accanto al giovane. Cameron dopo pochi minuti iniziò nuovamente a dimenarsi e delirare. “Ehi Cam... tranquillo ci sono io, va tutto bene, resisti ti prego...”. “Me... meg...an”. “Sssh non sforzarti, va tutto bene, dormi pure tranquillo, io sono qui, accanto a te, non ti succederà nulla, te lo prometto”. Il ragazzo parve ascoltare ciò che la ragazza gli aveva appena sussurrato dolcemente all'orecchio ma Meg di ciò non ne fu sicura dato il suo stato di incoscienza. Iniziò ad intonare una dolce melodia sperando che fosse arrivata al cuore del giovane e avesse potuto in qualche modo aiutarlo.

 

“Ormai non possiamo più aspettare, ciò che più ora mi preme è estirpare qualsiasi male stia cercando di attanagliare ancora una volta l'umanità e mantenere intatto il Santuario cosa che a quanto vedo, dopo l'attacco di Giapeto non sarà affatto facile. Le ricerche devono iniziare e tutti devono prenderne parte. Nessuno escluso. Avviserò chi di dovere.” disse risoluta Lady Isabel seduta sul suo trono.

“Mia Dea perdoni la mia obiezione, ma i ragazzi non sono pronti per un impresa del genere, nonostante siano allenati da cavalieri d'oro tutto il giorno sono comunque semplici ragazzi che sotto una tale forza si piegherebbero come un ramoscello nelle vostre sacre mani, perchè non lascia che andiamo solo noi?” rispose Milo seriamente preoccupato.

“Cavaliere di Scorpio vedo che la vita di questi ragazzi ti preme più del dovuto. Cosa sbagliata, tu devi onorare solo me, solo la tua Dea. Non far intenerire il tuo cuore per degli esseri che neanche appartengono al tuo mondo, potrebbe esserti fatale. Questa è la mia decisione, non possiamo più aspettare con le mani in mano un altro attacco. Qualcosa li fuori si sta muovendo in modo sinistro e il mio compito è fermare qualsiasi cosa debba essere fermata ora e sempre. In qualsiasi condizione loro riversino domani tutti dovranno presenziare al Synaigen che darà il via alle ricerche. Non sono ammessi casi speciali o obiezioni. Le mie decisioni sono decisioni prese dalla Dea della giustizia e in quanto tali sacre e giuste”.

“Si mia Dea... come lei desidera” rispose Milo abbassando il capo così come tutti gli altri cavalieri.

 

***

“Sono andato dove mi avevate ordinato Altezza, ma dell'antico cavaliere non c'è la minima traccia, un altro uomo veste le sacre vestigia”

“Non è possibile!”

“Altezza, in compenso ho trovato il nuovo oggetto”

“DISTRUGGILO!”. Una risata tenebrosa e maligna invase l'oblio.

 

***

Una risata tuonò nell'olimpo.

“Sommo Zeus, lo devo riconoscere, siete davvero molto bravo a manovrare i destini delle persone,ma farete venire un infarto a molti di loro così”

“AHAHAHAHAH”

 

 

Angolo Autrici *^*

Buon Salveee come state?? Siamo tornate, pensavate di esservi liberate di noi eeeh?? ahahahah no u.u

Sondaggio per voi, qual è dei dodici il vostro personaggio preferito??

aspettiamo vostre risposte e alla prossimaaaaa mi raccomando recensite (noi ci proviamo sempre ) ahahah

good night baby ♥

   
 
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