Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Sokew86    23/07/2014    2 recensioni
Dodici fratelli, dodici persone che possono aver compiuto degli sbagli e far perdere la strada al fratello minore, il tredicesimo principe delle isole del Sud, Hans. Questa è la storia di Peter, il fratello maggiore di Hans e il re delle isole, che deve decidere la punizione del fratello con gli altri membri della famiglia affrontando segreti,intrighi e fantasmi, troppo reali per appartenere al passato.
Genere: Introspettivo, Mistero, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fratelli di Hans, Hans, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Beware the Southern Isles'
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capitolo 2

 Capitolo III
La lettera di due uomini occupati

 

Nel castello del Re Peter, la settimana seguente, non arrivò soltanto una lettera ma due, il messaggero specificò che una di esse proveniva dall’estero, senza dire il luogo, e ciò non consentì a Peter di intuire chi fosse il mittente perché erano ben quattro i principi che fuori dalle Isole. Peter poté solamente escludere Alfæus perché aveva già risposto con le sue fredde e dure parole: la lettera doveva essere o di Matthæus o Bartholomæus o di Matthias. La lettera si rivelò di essere di Matthæus, la sua grafia stretta era riconoscibilissima e un francobollo della Repubblica di Elvezia confermava ulteriormente l’intuizione del re. L’altra lettera proveniva dalle Isole occidentali del regno ed era da parte dei gemelli Thaddæus e Simon, il re pensò infastidito perché diavolo i due fratelli non avessero scritto due lettere separate!D’accordo che erano gemelli, ma vivevano in simbiosi!
    Il re guardò le due lettere e prese la sua decisione su quale leggere per prima, con un prolungato e angoscioso sospiro decise di affrontare una probabile irritazione scegliendo quella dei gemelli. Quando la aprì, Peter si rese conto che era stata scritta a turno, la prima scrittura più stretta era quella di Simon e la seconda più aggraziata era di Thaddæus, il re alzò un sopracciglio: i gemelli erano seriamente i più strani di tutti i suoi fratelli minori e che avevano osato scrivere una lettera spiritosa per una domanda così seria.

 Carissimo re Peter
Tra i nostri mille impegni abbiamo pensato molto alla situazione di Hans e ti proponiamo di mandarlo a passare del tempo da noi, dopo poco s’imbarcherà spontaneamente per Arendelle e offrirà la sua testa direttamente alla Regina delle nevi, un bel soprannome che purtroppo non l’abbiamo inventato noi ma sentito in giro: non sarebbe una punizione perfetta?

Il re rimase per un attimo incredulo e poi un sentimento d’irritazione incominciò a prevalere su di sé (accadeva a chiunque avesse a che fare con i gemelli) perché era evidentemente, che i due imbecilli non capivano la gravità della situazione, eppure i gemelli non erano stupidi, anzi erano intelligenti, astuti e molto determinati tanto da diventare dei perfetti uomini d’affari che amministravano le maggiori distillerie d’acqua del regno e parte dell’industria di carpenteria navale. Purtroppo erano anche dispettosi e irritanti, come ben pochi, che perfino un uomo dal sangue freddo come Peter aveva difficoltà a sopportarli. Il re riprese a leggere, consapevole che da Simon e Thaddæus non poteva aspettarsi nulla di serio, la scrittura nella lettera era cambiata ed era quella di Simon.

[…]Scherzi a parte, sappiate che ci dispiace per la situazione, perché in fondo (molto in fondo) sappiamo che potrebbe essere anche colpa nostra se Hans è diventato così.

Il re scettico fissò la lettera, i gemelli avevano fatto un vago esame di coscienza?Che cosa era successo? Era forse giunta l’Apocalisse?

[…] Gliene abbiamo fatto di carognate quando era piccolo ma, Peter, voi dovete capire: eravamo così gelosi che nostra madre gli permettesse di entrare nelle sue stanze! Così ci divertimmo a fargli capire che al di fuori di quei luoghi era dura, solo il più forte poteva sopravvivere.
Forse ci siamo riusciti troppo bene.
Fummo davvero crudeli con lui e non sapevamo che non c’era nulla di bello a essere il favorito di nostra madre, l’abbiamo capito solo adesso e in ogni caso non giustifica le nostre azioni.

    Peter stava rimpiangendo che la lettera non avesse continuato con il solito tono irritante e stupido dei gemelli: il solo sentir parlare della defunta regina, di sua madre, provocava in Peter un moto di rabbia e odio. All’inizio Peter aveva avuto pietà dell’ex regina, l’aveva creduta una fedele servitrice del re, che aveva come unico scopo adorarlo e obbedirgli. La donna aveva dato dei figli al regno, senza desiderarli davvero, ma Hans si era beccato tutta la sua isteria, aggravata dalla morte del marito,paralizzato ormai da tempo, durante la gravidanza del tredicesimo principe. Sua madre aveva vissuto quella gravidanza come un’offesa personale e si era rifiutata di scegliere un nome alla creatura appena nata (forse Hans su questo era stato fortunato, poiché il resto dei suoi fratelli si era beccato i nomi altisonanti dei dodici apostoli a caso) e poi si era chiusa nelle sue stanze, dove entravano pochi eletti, fra cui il suo dottore che poi le aveva accordato il permesso di vedere i più giovani principi. Peter aveva creduto a quella storia, odiava troppo il suo violento padre per non credere che sua madre fosse stata un’altra delle sue vittime, finché la verità l’aveva colpito con una ferocia che gli aveva portato via ogni compassione. Aveva scoperto troppo tardi che sua madre non era malata ma un mostro e che ogni sua azione era una manipolazione ben congeniata. Peter sentì il gusto ferroso del sangue in bocca e si rese conto di essersi morso il labbro con tutta la sua forza, con l’ira di una feroce bestia. Si asciugò le labbra con il dorso della mano e osservò il sangue rimasto sulla sua pelle, come si poteva odiare tanto il sangue del proprio sangue?Peter ringraziava solo sua madre e suo padre per avergli donato dei fratelli, ma era felice della morte di entrambi.  Peter riprese a leggere con gli occhi ancora carichi di rabbia.

[…]Quello che veramente vogliamo dire e che Hans dovrebbe passare del tempo con noi e litigare, così la smetterebbe di comportarsi come il pezzo di ghiaccio che è diventato negli anni e, soprattutto, smetterebbe di competere con tutti noi facendo delle stupidaggini che quasi gli costano la testa!
Questa è la nostra opinione, pensaci … per favore.

La lettera si terminava con due aggraziate firme, scritte probabilmente da Thaddæus. Il re richiuse la lettera e la appoggiò al petto, un gesto d’infinita tristezza, e i suoi occhi divennero ancora più vecchi e stanchi. I gemelli erano preoccupati e loro non sapevano tutta la storia. Poveri gemelli, Peter si stupì non poco di aver usato un tale aggettivo con loro, non potevano sapere quanta verità c’era nelle loro parole e quali di queste fossero letteralmente vere. Peter ripose entrambe le lettere nelle tasche della sua camicia e decise, che a pranzo, avrebbe letto la seconda se avesse avuto tempo perché aveva un appuntamento con suo fratello Filip, il Ministro dell'economia.
    Peter e Filip s’incontrarono a pranzo, il re notò con piacere che il fratello era dimagrito ancora e ne fu contento, non sopportava che i suoi fratelli non ci tenessero alla propria forma fisica: tutta la famiglia reale era stata abituata a una fredda disciplina militare e perciò il corpo doveva essere un tempio da curare. Filip era un uomo di altezza media, leggermente in sovrappeso, con le braccia muscolose da scaricatore di porto. Aveva un viso amichevole e aperto, gli occhi verdi di famiglia brillavano di una luce diversa rispetto agli altri e erano più dolci. Era stato molti anni in Medio Oriente perciò aveva preso l’abitudine di portare i capelli e la barba un po’ lunghi seguendo la moda orientale e di indossare in vita una cintura di stoffa nera o rossa. Filip era amichevole, dotato di un grande intuito nell’economia ed era sempre pronto a mettersi in prima linea per lavorare ma aveva una dubbia morale come si diceva dei commercianti. I due fratelli parlano un po’ di alcuni affari urgenti economici del regno, soprattutto dell’abbassamento della richiesta d'ossidiana degli altri stati, e poi Filip decise di dare anche lui il suo consiglio su Hans.
-Per me- iniziò la questione Filip mentre sorseggiava del tè aromatico, che aveva addolcito con del miele – Dovresti tenerlo ancora un po’ in cella, fare impartire qualche punizione fisica e mandare un ritratto della punizione alla regina di Arendelle, così lei è contenta perché sa che Hans ha avuto quello che si meritava. Dopo, puoi dare un gruzzoletto a Hans e lo cacci dal castello e gli dici di vivere la sua vita. È in gamba, se la caverà-, dichiarò serafico continuando a sorseggiare il tè mentre Peter lo guardava abbastanza sconcertato.
-Non credo che a una giovane regina interesserebbe sapere che nostro fratello è stato torturato- commentò Peter prendendo anche lui del tè emettendo però un suono di disappunto, con l’acqua distillata la bevanda era disgustosa. Filip si accorse dell’espressione di Peter e gli passò la ciotolina con il miele, che però rifiuto con un gentile e deciso gesto.
-Dipende che donna è. Dai pettegolezzi che ho sentito, non le dispiacerebbe torturare qualcuno-, disse Filip ripensando alle numerose dicerie, non a suo favore, della giovane regina.
-Non crederai a tutte quello che senti in giro Filip, secondo le dicerie tu saresti un uomo che vive con delle concubine-, commentò il re sorpreso dal comportamento di Filip.
-So capire che cosa è vero e cosa no. Non credo che sia una donna perfida e pericolosa come l'ha descritta il Duca di Weselton, ma è una strega, per di più manipola il ghiaccio-, il fratello minore enfatizzò soprattutto l’ultima frase con sdegno- Proprio quello che serviva a Hans. Le streghe amano il sangue e, più di chiunque altro, Peter dovresti saperlo-, continuò duro Filip.
Peter chiuse gli occhi sentendo quelle parole e ripensò al volto della sua amata Ada, quando per la prima volta gli aveva mostrato la sua magia e gli aveva chiesto di avere pietà di lei.
-Non è così, esistono streghe buone e tu lo sai. Credo che la Regina di Arendelle sia una di quelle, credo che sia come Ada: se la regina Elsa avesse voluto far versare del sangue, avrebbe potuto condannare alla pena di morte Hans seduta stante-.
Filip guardò il volto del fratello severo e sbiancò in volto, con una voce piena d’imbarazzo si scusò- Perdonami Peter, non intendevo offendere in alcun modo Ada-.
-Ada era una strega, è ovvio che tu avessi un po’ paura di lei-, Peter sorrise debolmente appoggiando la sua mano sulla spalla di Filip che arrossì a disagio.
- Hai ragione anche tu però, le altre streghe che abbiamo incontrato non si sono rivelate personcine simpatiche e piene d’amore, quindi sei nel giusto, a essere diffidente. Eppure ripeto, credo che la regina Elsa sia una brava donna o almeno spero, perché con il potere che ha, potrebbe essere un problema …-

    Una voce maschile interruppe il re, era autoritaria, sarcastica e apparteneva a Thomas, il Ministro degli esteri e il sesto principe della famiglia reale.
-Non credo che la regina di Arendelle sia un problema, è circondata da troppi idioti per esserlo-. Sia il re che Filip si girarono in direzione della voce riconoscendo la sagoma di Thomas, era un uomo vicino alla quarantina dal bel profilo e i capelli castani, era slacciato con una naturale grazia che lo rendeva affascinante, una caratteristica illusoria perché Thomas la perdeva ogni volta che era lontano da lavoro. Il re Peter invitò Filip al silenzio con un gesto e poi puntò il suo sguardo su Thomas per chiedergli di moderare il linguaggio.
-Non sono davanti a quegli incompetenti, in famiglia posso parlare come mi pare, senza diplomazia- replicò Thomas mentre i due fratelli maggiori sospirarono per il disappunto, a volte i loro fratelli minori riuscivano a essere incredibilmente arroganti.
-Coma mai, Thomas, dici che la Regina d’Arendelle non è un problema?- domandò Filip puramente interessato, in fin dei conti era stato il primo a insistere che le Isole del Sud mandassero qualcuno a sporgere le scuse ufficiali alla regina, anche se quest’ultima aveva tentennato per mesi prima di accordare il permesso di ancorare al porto una delle loro navi.
    Thomas si era offerto volontario, anche se era un lavoro sporco da ambasciatore che da Ministro degli esteri, ma Thomas aveva svolto  per anni quel ruolo, fino a quando, dieci anni prima, Andreas non aveva rinunciato al Ministero e il sesto principe gli era succeduto per scelta del re. Questo grande onore (la Legge delle Isole era chiara, solamente i primi cinque principi avevano diritto a governare) aveva reso intransigente il principe verso se stesso e, con il tempo, verso tutti gli altri. Errare era umano? Thomas non credeva a questa massima, chi sbagliava pagava.
-La regina è chiaramente consigliata da degli idioti incompetenti, le hanno suggerito di cercare aspramente alleati poiché il suo spettacolo di magia ha fatto scendere la popolarità del suo regno. Ovviamente le altre nazioni non vedono senza sospetto questa improvvisa ed esagerata ospitalità di Arendelle. La regina sta facendo la figura della sciocca. Con il suo potere dovrebbe indurre a far pensare che sia impossibile attaccare Arendelle e dovrebbero essere gli altri regni a cercare la sua alleanza. Come si può credere di attaccare un regno protetto dalle montagne e di cui l’unico via d’accesso è il mare-, spiegò Thomas con un tono bellicoso, di chi non ammetteva repliche, e invece la risposta del re arrivò altrettanto dura. - Qualche sciocco ci potrà sempre provare. Abbiamo l’esempio di Hans!- quelle parole fecero sussultare entrambi principi. Thomas iniziò ad accarezzarsi la nuca, un gesto che faceva quando s’innervosiva ma solo i suoi familiari conoscevano quell’abitudine: quando il ministro lavorava, cercava sempre di essere affascinante e imperscrutabile.
-La regina ha accettato le nostre scuse ufficiali-, disse Thomas- Ma da qui a riuscire ad avere un rapporto di fiducia e d’alleanza o un semplice contratto commerciale passa-.
-Che tipo di persona è la regina?- chiese Filip incuriosito.
-La regina è giovane, molto prudente e molto onesta. Hans è ancora considerato un eroe, quindi la nostra richiesta di silenzio è stata ascoltata senza neanche usare i metodi sporchi, come abbiamo dovuto fare con gli altri dignitari testimoni ad eccezione del Conte Benedek De Jarjayes (1), che è stato silenzioso per l’amicizia che prova per voi, sire- spiegò Thomas indicando il fratello Peter per enfatizzare l’ultima frase.
-Adesso sta noi onorare la parte del nostro pattò- annunciò il Ministro degli esteri rivolgendo uno sguardo intenso a entrambi fratelli.
-Dunque, che cosa suggerisci?- domandò il re all’ambasciatore, il quale si schiarì la voce e prese dalla sua giacca la lettera, in precedenza inviata dal re, la posò sul tavolo e si appoggiò su quest’ultimo tenendosi su con i gomiti.
-Pena di morte- dichiarò Thomas e Filip reagì a quella dichiarazione congiungendo le mani e rivolgendo uno sguardo verso al cielo, come per dire “ Che cosa dobbiamo fare con questi giovani?”.
-Se volevo condannare a morte Hans, non era necessario tenere nascosto che cosa avesse fatto ad Arendelle. L’avremmo condannato subito, ai popolani piacciono tante le esecuzioni-, le parole del re furono lapidare e il suo sguardo era diventato sdegnato, come ogni volta pensava che Thomas si facesse troppo prendere dai suoi estremismi (un ambasciatore estremista era una combinazione assai curiosa in effetti). Era l’unico difetto che aveva frenato il re dal promuovere Thomas in Ministro, ma sarebbe stata un’ingiustizia perché questo aveva lavorato duramente mentre era stato il sottoposto di Andreas e anche adesso era un lavoratore instancabile. A Thomas si doveva una politica estera delle Isole più efficace, molto diversa da quella tenuta di Andreas di fredda e sospettosa neutralità.
    Filip aveva uno sguardo denigratore, sembrava pronto a far ramanzina a Thomas e, infatti, le sue parole furono dure e pesanti, -Inoltre un atto così forte ci getterebbe nelle fauci di quei serpenti dei nobili, sono pronti a nostra qualsiasi debolezza per far vacillare l’equilibrio conquistato a corte-, spiegò Filip cinico: la corte per i reali era una fonte inesauribile di guai.
-Ma dobbiamo punire Hans, perderemmo la faccia con Arendelle e anche mantenere buoni rapporti con l’estero, è importante per le Isole del Sud!- replicò grintoso Thomas.
-Sì, ma il nostro nemico più forte è qui!- sbottò Filip e indicando con un gesto furioso il viso del re- Un altro attentato può essere la fine per Peter e crollerebbe la fiducia degli altri stati nella nostra politica interna, perderemmo comunque la faccia!-. Il re vide lo sguardo di Thomas perdere la sua fiducia e poi l’ambasciatore cominciò a mormorare qualche parola di scusa, infine guardò il fratello maggiore ma senza soffermarsi neanche un attimo sulla lunga cicatrice. Peter si trovò a pensare chel’unico fratello che aveva sempre avuto il coraggio di fissare quella cicatrice, e di addirittura toccarla, almeno una volta, fosse stato Hans.
-Calmati.- ordinò tranquillo il re al Filip che era diventato un po’ rosso in viso per lo sforzo di alzare la voce, quest’ultimo prese la sua tazza con un gesto furente e iniziò a sorseggiare con veloci sorsi il tè. Peter si rivolse a Thomas con un sorriso calmo.
-Thomas, so che come Ministro degli esteri, hai a cuore che la nostra reputazione all’estero sia immacolata, ma non posso permettermi un grave atto di forza come la pena di morte. Sono finiti i tempi in cui la famiglia reale si faceva a pezzi tra di loro. Dobbiamo essere uniti per tenere l’equilibrio a corte-.
    Thomas stava ascoltando il fratello maggiore con uno sguardo di puro disappunto che aumentava a ogni parola pronunciata e, infatti, si espresse con parole secche e vere – Noi non siamo uniti-. Il suo linguaggio del corpo divenne più chiuso e poi Thomas, indicando imperiosamente i due fratelli maggiori, disse con voce autoritaria- Voi sire, il principe Jakob, l’ammiraglio, fratello Andreas e il principe Filip lo siete … con i vostri segreti e i vostri intrighi.-
-Ma noi no- si auto indicò Thomas, riferendosi agli altri principi minori e il re capì quanto fossero  vere quelle dure parole .Aveva sbagliato tutto con i suoi fratelli minori?Aveva tentato di difenderli e invece riusciva a sentire la distanza che si era creata fra loro negli anni, la distanza che avvertiva adesso in Thomas era la stessa di Hans.
-Hai perfettamente ragione Thomas-, mormorò piano Peter e un’espressione sconcertata apparve sul volto di Thomas che si sentì indeciso se esultare per quella piccola vittoria oppure sentirsi confuso dall’atteggiamento del re. Filip si sentì invece fuori luogo, lo scatto precedente d’ira non era rappresentazione della sua natura, a lui piaceva discutere aspramente solo di affari e quella situazione stava diventando insostenibile.
-Come ben sai Thomas, in ogni caso dobbiamo mantenere le apparenze- disse pacatamente il re per poi fissare duramente i fratelli e parlare con una voce indiscutibile- Mantenere le apparenze-
Calò il silenzio nella sala da pranzo.

 

Note dell’autrice
1.Nel film Frozen c’è un dignitario francese che dice appunto la frase “ vedremo cosa ne pensarono di quello che ha fatto i suoi dodici fratelli”, con questa frase si capisce che Hans è orfano e quindi il fratello maggiore è il re (altrimenti avrebbe detto suo padre e i suoi dodici fratelli). Poiché è il francese ad accompagnare Hans a casa (a detta del sito WIKIA), ho pensato che deve essere uno che conosceva la famiglia reale delle isole e qui ho enfatizzato che è amico di Peter.
2.Se ci sono errori non esitate a farmelo sapere, l’obiettivo di quest’anno è diventare come Giovanni Papini ^^.
L’intrigo si sta scoprendo, la moglie del re era una strega… la madre di Hans era fuori di testa e un terribile segreto è tenuto nascosto dai fratelli maggiori. Hans sa qualcosa o il fatto di essere sempre tenuto all’oscuro, ha fatto nascere il sentimento di sfiducia verso la sua famiglia?

SCHEMA DELLA FAMIGLIA REALE

1.RE: Peter Simon 47 anni, ha 24 anni di differenza con Hans.

2.

3.AMMIRAGLIO CAPO MAGGIORE DI DIFESA e MINISTRO DELLA DIFESA Johannes 44 anni, ha 21 anni di differenza con Hans(Può sembrare fuori di testa con la sua mania dell’etichetta ma in realtà ha più sale in zucca di tutti i primi cinque fratelli)

4.SACERDOTE: Andreas 43 anni, ha 20 anni di differenza con Hans

5.MINISTRO DELL’ECONOMIA: Filip 41 anni , ha 18 anni di differenza con Hans(non prendete male che volesse far punire Hans fisicamente, per quello che ha fatto è il minimo e allora si ragionava così)

6.MINISTRO DEGLI ESTERI/AMBASCIATORE: Thomas 37 anni, ha 14 anni di differenza con Hans. Non è cattivo, solo esaurito. Però lo detesto, quando credevo di aver finito di pensare come fare tutti i fratelli di Hans, mi sono resa conto che mancava uno all’appello ed era il sesto.

7.

8.

9.PRINCIPE REGGENTE:  Jakob Alfæus 29 anni, ha 6 anni di differenza con Hans

10.UOMO D’AFFARI:Thaddæus 27 anni, ha 4 anni di differenza con Hans (dovrebbe essere il gemello buono, bastardo quanto l’altro ma almeno ogni tanto si rende conto che deve star zitto)

11.UOMO D’AFFARI:  Simon Zelatus 27 anni, ha 4 anni di differenza con Hans (Simon è quello che pensa tra i due e organizza scherzi come se avesse 10 anni. È terrorizzato dall’ammiraglio)

12.

13.AMMIRAGLIO Hans 23 anni

 

   
 
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