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Autore: ellychan91    05/09/2008    1 recensioni
Introduzione modificata. E' vietato usare il tag b, se non in casi particolari.
Rinoa81, assistente amministratrice.

Rumori strani notturni,strane sensazioni e poi la rivelzione: una storia iniziata da un sogno, perchè ancora è possibile sognare..perfavore se leggete recensite,anche le critiche sono accettate poiché sono costruttive e aiuteranno la sottoscritta a scrivere capitoli e storia migliori (si spera...XP) thank's!ellychan91
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Sogni ad occhi aperti

 

Mentre il caffè scendeva caldo nella tazzina spargendo così il suo aroma, Elle pensava alle sensazioni che aveva provato stando vicino a lui, lui così sicuro di sé, a volte così arrogante, mentre altre così assurdamente dolce; si doveva ammetterlo le faceva girare la testa oltre che farla arrossire in modo spropositato: infatti ormai lui aveva capito che i “saluti” e i “sorrisi” della ragazza celavano un motivo, e confermate le sue supposizioni grazie ai frequenti cambiamenti di colore sul viso di Elle, si divertiva anche un po’ a far andare in fiamme quelle guance rosate.

Mentre con la testa Elle riviveva ogni secondo di quella chiacchierata, arrivò dalle scale Michelle che, con aria ancora assonnata, salutò la distratta sorella e si diresse verso la sua colazione prendendo anche i biscotti che erano stati lasciati sulla mensola.

La mamma raggiunse un istante dopo le figlie in cucina e diede ad entrambe il buongiorno senza manifestare un particolare buon umore, anzi iniziò a parlare ad Elle e Michelle della scuola, della fine delle vacanze e del fatto che entrambe avrebbero dovuto ricominciare a studiare anche quella mattina stessa; Michelle mentre sorseggiava la cioccolata provò a ribattere ma con scarsi risultati; Elle dal canto suo, era persa totalmente nei suoi pensieri, tantoché sua mamma iniziò ad agitarle le mani davanti agli occhi per riportarla con la testa in quella stanza. “Signorina sto parlando anche per te!”, esclamò “Hai sentito quello che ho detto a proposito dei compiti?” “Ovviamente” rispose Elle con tono piatto cercando di trattenere le risate, cosa che non riuscì a Michelle poiché davanti aveva un vero e proprio spettacolo: sua mamma un pochino nervosetta ed Elle che per qualche arcano motivo era totalmente immersa a farsi gli affari suoi e sul volto aveva dipinta un’ espressione di totale beatitudine. Elle lasciò la cucina per andare nel salotto dove c’era il suo micione che aveva deciso di farsi una pennichella sotto il divano, e prese un libro dalla libreria fatta di noce, tutta scura che contrastava col chiaro parquet di tasso; la sua mano aveva estratto “Twilight” uno dei libri preferiti dalla ragazza “Un giorno chissà magari troverò il mio Edward..” pensò tra sé e sé e iniziò a leggere, per l’ennesima volta, il romanzo che per lei era uno tra i più belli che potessero aver mai scritto.

Trascorsero così due ore che lei non se ne accorse; quando s’immergeva tra quelle righe, dimenticava tutto ciò che aveva intorno ritrovandosi a Forks, la piovosa e umida cittadina che faceva da scenario principale alla storia, e con il libro nelle mani tutto chiazzato dalle sue lacrime dovute alle parole e emozioni che quelle pagine ogni volta le regalavano.

Michelle entrò nella stanza e guardando la faccia della sorella, intuì quale potesse essere il libro che aveva fra le mani; decise comunque di interromperla per farle una domanda: “Elle scusa se t’interrompo, ma verresti con me a studiare?” , gli occhi azzurri della ragazza incontrarono quelli verdi della sorellina “Mmh va bene, studiamo in cucina o qui?” chiese con voce mista tra l’annoiata e l’accondiscendente ; Michelle rispose raggiante “Veramente vorrei andare o nel giardino o al parco se non ti dispiace”. Dopo quest’ultima battuta, Elle guardò l’ora e spiegò a Michelle che ormai era troppo tardi per andare fuori, ma che nel pomeriggio sicuramente non avrebbe esitato a portarla; Michelle le fece un gran sorriso e se ne andò saltellando, prima però di superare la soglia della stanza Elle la fermò “Perché proprio al parco?” Michelle si bloccò di colpo e iniziò a ingarbugliarsi con le parole “Mah, mi sembra una così bella giornata…” di colpo si sentì un tuono “ehm, forse non la è..” continuò lei “Però magari migliora..” Elle le fece l’occhiolino “Tu non me la conti giusta, sai?” e sorrise; Michelle ricambiò uscendo frettolosamente dal salotto.

Elle chiuse il libro che teneva fra le mani e se lo portò in camera poggiandolo sul letto, si diresse verso la finestra e quello che ebbe davanti fu un vero e proprio spettacolo: il cielo era tutto venato dalle luci dei lampi che non promettevano nulla di buono, ma era così bello le ricordava il mare quando era mosso, con le onde che si increspavano contro gli scogli e il cielo grigio e azzurro che si accostava perfettamente al colore di quelle acque burrascose rendendo più cupo lo scenario; “Sembra Forks” pensò Elle appoggiando i gomiti al davanzale e rimanendo a contemplare lo scenario sino a quando non sentì una testolina morbida che tentava di farsi spazio sul davanzale per mettersi tra le sue mani; “Ci sei anche tu” disse Elle al gatto che, per tutta risposta, miagolò fissandola con le sue iridi di ghiaccio “Lo senti quest’odore?E’ il profumo della pioggia..” continuò la ragazza, “a me non dispiace, è particolare non comune a tutti gli altri profumi, e inoltre lo senti solo se piove o ha piovuto” finì Elle guardando i due zaffiri che la fissavano, riportando poi la sua attenzione verso il panorama. “Sarebbe bello tornare in quel posto” disse poi “nel parco intendo, magari questa volta potrei portarmi un k-way e il telefono..così non farei preoccupare nessuno..” continuò “Se potessi porterei anche te, magari ti va una passeggiatina nel verde” concluse con tono scherzoso, come se si aspettasse una risposta diversa dal solito miagolio squillante del soffice siamese.

Si alzò un po’ di vento e mentre fuori i tuoni continuavano a rimbombare e i lampi a dipingere disegni astratti sul cupo aere, Elle scese le scale per dirigersi in cucina, dov’era stata appena chiamata da sua madre e sua sorella per farla scendere per il pranzo.

“Oggi sembra di stare nel tuo libro” rise Michelle “Sai quello dei vampiri ecc” continuò “Mamma, oggi possiamo andare al parco?” a questa domanda Marie storse il naso “Non mi pare una giornata adatta, ma fate pure come vol..” “GRAZIE!” esclamò Michelle “Bene alle quattro Elle si va al parco, tu preparati per tempo, che sei sempre in ritardo!” e chiuse così la conversazione, facendo sorridere la sorella maggiore.

Alle quattro erano finalmente pronte per uscire ed Elle, come aveva pensato prima, si era messa un k-way e si era presa il cellulare, sicura che con quei due oggetti non avrebbe avuto problemi; prima di chiudersi la porta alle spalle però, sentì dei leggeri balzi provenire dalle scale e, nel giro di 20 secondi, si ritrovò davanti il siamese che con aria di rimprovero la stava fissando “Cosa c’è?” provò a domandargli “Vuoi venire anche tu?” ; per tutta risposta quell’arguta palla di pelo fece capolino tra le sue gambe seguendola e facendole le fusa “Sì, sì fai ron ron solo quando si fa come vuoi” replicò Elle con aria ironica “Vedi di non perderti o nel parco, perché lo faccio già da sola” continuò sorridendo. Michelle assistette alla scena e con un’espressione sbigottita e di scherno chiese “Ma parli col gatto??” ed Elle “Perché, tu no^^?”  replicò Elle facendo ammutolire la sorellina, che la prese per mano per avviarsi verso la zona verde della città.

Il cielo continuava a tuonare imperterrito mentre le nuvole si facevano sempre più cupe; questo però non spaventava Elle né Michelle che era ferma nella sua decisione di voler recarsi al parco, e neppure il felino che come un segugio camminava accanto a loro; in venti minuti circa arrivarono all’entrata dell’isola verde, attraversarono la soglia e passarono nel sentierino situato in mezzo alle piante e ai cespugli; tutto taceva e gli unici rumori presenti erano quelli del cielo che si era molto oscurato nel frattempo.

Michelle si diresse verso uno spiazzo dove vi erano dei tavolini di legno con le panche e si sedette lì, iniziando a leggere e a fare i suoi compiti, Elle si mise vicino a lei per aiutarla, ma questa si voltò e le disse con tono molto serio "No Elle, tu devi andare là, lo sai" la sorella maggiore attonita le chiese il motivo delle sue parole, ma non ottenne alcuna risposta soddisfacente se non "Sai che è così, oggi la giornata è propizia" Elle iniziò ad agitarsi "Propizia??Propizia per cosa?Michelle ma perpiacere non scherzare, mi hai chiesto tu di aiutarti e portarti qui!". Michelle non replicò neppure e ripose il suo sguardo sul quaderno che aveva davanti; Elle stupita dal comportamento della sorella decise di seguire le sue parole, poichè nel pronunicarle aveva usato una voce diversa dal solito, profonda convinta e seria: era come se avesse voluto trasmetterle totalmente la sua sicurezza mediante quelle frasi; "Va bene andrò" decise la ragazza dagli occhi cristallini, "Tu non muoverti da qui se inizia a piovere va' a casa, intesi?" "Intesi" rispose Michelle con un unico suono "A dopo, fai attenzione". Dopo queste parole Elle si incamminò per il sentierino, fino a diventare solo un punto tra gli alberi.

  
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