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Autore: Tallahassee    24/07/2014    3 recensioni
Paring: NaLu, GaLe, Gruvia, Gerza, Elf/Ever.
E se Cana tenesse una festa per i propri diciotto anni? E se riuscisse a far ubriacare tutti i membri della scalmanata gilda, cosa accadrebbe il mattino seguente? Riusciranno i maghi della Fairy tail a ricostruire quanto accaduto in una notte?
Dal testo:
– Stupido metallaro! Che cosa cavolo fai qua?!
Levy si guardò intorno, rendendosi conto che ‘qua’ era il cortile sul retro della gilda. Arrossì in modo spropositato, fino ai capelli. – Cosa ci faccio io qua?! E perché tu sei vestito da… da… Gajil, ma quello è un costume da unicorno?!?
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elfman, Gajeel/Levy, Gray/Juvia, Natsu/Lucy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Piccola nota pre-storia: Per colpa del mio cervello andato a male, non so perché ma in questo capitolo sviene e piange un sacco di gente! (?)
 

Lucy fuoriuscì dalla boscaglia, sputacchiando foglie. D’un tratto, sentì qualcuno urlare il suo nome.
    - Luuuucyy! – Stava esclamando infatti Happy piagnucolando felice e schiantandosi nei da lui definiti ‘parabordi’ di Lucy, in una sorta di abbraccio. – Credevamo di averti persa per sempre!! – Disse poi lanciando lacrimoni ovunque.
   ‘Perdere… perdere… Cos’è che ho pers…’ Pensò Lucy, poco prima di scattare su urlando: - Le mie chiavi!
   Nessuno la ascoltò.
   - Luuuucyy! – Esclamò a sua volta Natsu, che aveva il cervello andato in tilt per via del micro-Gerard che se ne stava ancora appeso alla gamba di Meldy. Probabilmente è questo che lo spinse a fare lo stupido gesto di imitare Happy, schiantandosi nel seno della bionda.
   - Kyaaa! – Esclamò Lucy, dando una botta in testa a Natsu che lo mandò sotto terra e lo fece sbucare dall’altro capo del mondo.
   Erza comparve alle spalle della neo-traumatizzata giovane proprio in quel momento. – Lucy, ti avevo chiesto di aspettarmi! – Disse con il tono degno di una vedova abbandonata nella peggior soap opera di sempre.
   La bionda le rivolse un sorriso di scuse.
   - Erza! – Esclamò in quel momento Meldy, avvicinandosi alle due ragazze. – Abbiamo un problema!
   Proprio in quel momento Titania sembrò accorgersi che quello appeso alla gamba di Meldy non era uno strano accessorio di dubbio gusto. - G… Gerard?! – Esclamò facendo un passo indietro, bianca come un cencio.
   Il bambino annuì, tutto sorrisoni.
   - Io… Io non capisco. – Erza fece un verso a metà tra una risatina isterica ed uno starnuto, e svenne.
   - Uhm, interessante reazione all’evento appena accaduto. – Fece una voce dal basso del cratere precedentemente aperto dal testone di Natsu.
   Il dragon slayer si tirò su dall’interno del fossato, adagiandosi per terra con un fare incredibilmente pacato per lui. Happy lo seguì, borbottando qualcosa ovviamente riguardante del pesce.
   Natsu si sistemò degli occhiali apparsi dal nulla, arraffando la lavagna che Happy di solito usava per le proprie lezioni improvvisate. - Analizziamo dunque l’accaduto ed il fattore scatenante – Disse iniziando a scrivere equazioni sulla lavagna.
   Certo che l’aveva presa proprio forte quella botta in testa.
 
Ultear venne svegliata dall’ipnotico ondeggiare del suo mezzo di trasporto. Un odore strano le punse le narici. Provò a voltarsi, stringendo la coperta tra le dita.
   - Auch! – Esclamò il suo mezzo di trasporto, facendola cadere.
   Solo a quel punto la maga aprì gli occhi. – Ma che…!? – Esclamò mentre cadeva, raddrizzandosi giusto in tempo per evitare di rompersi qualcosa. Sollevò lo sguardo, distinguendo in controluce l’enorme figura di una specie di gorilla gigante e verde*, che non rendeva l’idea di essere molto amichevole.
   - Mi hai fatto male, donna! – Esclamò in direzione di Ultear con tono accusatorio e mostrandole una porzione di spalla ora priva di pelo.
   Ultear aprì la mano in cui si rese conto di stringere una sorta di ciocca verde. – Bleah! – Esclamò strusciando la mano sul terreno come se si volesse ripulire da qualcosa di appiccicoso. Evidentemente aveva scambiato la folta peluria di quella specie di mostro per una coperta, strappandola nel rigirarsi.
   Che schifo.
   - Donna! Donna! Donna! – Aveva intanto iniziato ad urlare il bestione, battendosi i pugni sul petto e girando intorno ad Ultear in circolo, nella parodia di una danza tribale.
   - Uomooo! – Si sentì urlare poco distante, mentre Ultear stava pensando con incredibile cinismo se fosse meglio abbattere quella scimmia gigante che le si era parata davanti facendogli crollare una montagna in testa o facendola risucchiare dal terreno.
   - Elfman, baka**, mettimi giù! – Fece un’altra voce, ora non più così in lontananza.
   Ultear si girò verso la fonte di quel suono, rimanendo di sasso. L’unico “Uomo” della famiglia Strauss si avvicinava a passo di marcia, con una povera – non poi così povera, a giudicare dall’espressione omicida – ragazza caricata in spalla, il tutto indossando un ridicolo tutù da ballerina.
   - Ehm… Elfman? – Chiese Ultear al ragazzo in tutù.
   - Esattamente! Un uomo!
   Evergreen gli abbatté il ventaglio in testa. – Fammi scendere, razza di psicolabile!
   Certo che ci sapeva fare, con le parole.
   - Cosa ci fate qui? – Chiese Ultear, mentre combatteva il mostro senza nemmeno guardarlo.
    - Quella bestia! – Urlò Evergreen in preda ad un lapsus omicida, - Ci ha rapiti e ficcati in delle stupide gabbie laggiù, nella foresta.
    - Io volevo solo una donna! – Esclamò a quel punto lo scimmione, con una gamba al posto del braccio ed un piede nell’orecchio. (Non so quanto Ultear possa essere forte, ma questa cosa è troppo idiota anche per me, Nda)
   - Io sono un uomo!!! – Esclamò Elfman infervorandosi.
   - Un… uomo? – Chiese il bestione con l’aria di uno che ha appena ricevuto un trauma esistenziale parecchio forte.
   - Il più uomo tra gli uomini! – Ribatté Elfman, spruzzando brillantini ovunque dal suo gonnellino.
   - Ah. – Fece lo scimmione, e svenne.
   - Fantastico, – Disse Ultear con tono neutro, - qualcuno sa come tornare in Gilda?
 
Lucy spalancò per prima il portone gigante della Gilda, lo sguardo fisso e spalancato davanti a sé. Erza rendeva l’idea di essere sconvolta più di lei, mentre un imperterrito piccolo Gerard si era ostinato a starle attaccato ad una gamba. Meldy continuava ad agitarsi, cercando con lo sguardo Ultear all’interno della Gilda, senza esito. Natsu se ne stava in silenzio e composto, sebbene non è che facesse chissà che figura (s)vestito in quel modo.
   - Ragazzi! – Esclamò il Master da sopra il bancone, agitando un calice di sakè.
   Sembrava perfettamente a suo agio, od almeno lo era fino a quando non si accorse di Gerard e Natsu. – Per Mavis… - Disse in un sussurro. - Cos’è successo? Perché lui è così silenzioso? – E quest’altro da dove viene?! – Chiese indicando rispettivamente Natsu e Gerard.
   Tossicchiando, Natsu prese parola. – Be’, - Esordì con fare professionale, - secondo un’elaborata analisi dell’accaduto da me svolta si può ipotizzare che questo giovinetto, gentilmente attaccato alla gamba della nostra Titania, sia in realtà Gerard Fernanadez, il famigerato fuorilegge.
   Come in risposta alla sua affermazione, il bimbo ridacchiò.
   Natsu continuò, iniziando a camminare lentamente per la Gilda. – Ipotizzo un incantesimo regressivo, l’identità dell’incantatore mi è però impossibile dedurre.
   Makarov non badò neppure più a sciocchezze quali evitare che la propria mascella cascasse in terra, tanto era sconvolto. Natsu… Quel Natsu… stava facendo un discorso intelligente?!?
   Il rosato continuò con le proprie deduzioni, iniziando stavolta a scribacchiare equazioni alla lavagna che ormai Happy non cercava nemmeno più di riscattare. – Considerando vari fattori e la mia – e qui ridacchiò – modesta capacità di comprensione e di analisi, posso dedurre che Gerard fosse intrappolato nell’armatura di Erza, in quanto un suo Requip a stretto contatto con il soggetto ha fatto sì che lo inglobasse nella sua armatura.
   Silenzio.
   Il Master iniziò a piangere.
   - Chi… - Fece tra un singhiozzo e l’altro, – Chi è il mostro che gli ha fatto questo?!? – indicò Natsu con un ampio gesto.
   Lucy lo fissò… e scoppiò in lacrime. – M… mi dispiace! – Disse in direzione del Master, mentre Levy, presa da un improvviso istinto miglioreamichesco (?) le dava piccole pacche sulla schiena. – Io… Lui… Gli ho dato una botta sulla testa e lui… lui è diventato un genio! – A quel punto cadde in ginocchio piangendo seriamente, mentre Erza, improvvisamente riscossa, e Levy provavano a rialzarla.
   - OK, basta con queste stronzate, mi sono stancato. – Fece Gajil scollandosi dalla colonna sulla quale stava appoggiato. – Hai detto una botta in testa, vero? – Chiese in direzione di Lucy, che annuì, tirando su col naso.
   - Perfetto. – Agguantò Natsu per le spalle, costringendolo a guardarlo negli occhi. – Ora fiammifero, è importante che resti fermo. – Il ragazzo s’immobilizzò, guardando Gajil con aria interrogativa.
   - Tre… due… - Iniziò il dragon slayer di metallo, sotto lo sguardo attonito del resto della Gilda – uno… - Tutti sembrarono trattenere il fiato, mentre Gajil diede un pugno sulla testa di Natsu un filino forte. Ma giusto un po’.
   - Mmmh… - Mugugnò Natsu dal pavimento, massaggiandosi la testa. Aprì entrambi gli occhi, mise a fuoco Gajil ed iniziò ad urlare come il pazzoide quale era, sputando fiamme ovunque. – Stupido chiodo arrugginito!!! Ora te lo faccio vedere io il pugno!!!
   Tutta la gilda trasse un sospiro di sollievo.
   Intanto, il portone della Gilda si spalancò con un boato.
   - Ultear! – Esclamò Meldy in un misto di sollievo e felicità, saltando al collo della compagna.
   - Elfman! – Disse invece Lisanna lanciandosi sul fratellone, prima che tutti si rendessero conto di cosa indossasse.
   - E quello?!? – Fece Laxus tra una risata e l’altra, indicando il tutù di Elfman, - Da dove viene? – Poi, non riuscendo a trattenere le risate, cadde a terra, battendo compulsivamente un pugno sul pavimento.
   Prima che chicchessia potesse aggiungere qualcosa, un messaggero del Consiglio, uno di quei rospi con il cappello, fece la sua comparsa, sorpassando un’Evergreen piuttosto seccata dal fatto che nessuno aveva urlato il suo nome saltandole addosso.
   - Lei è il Master Makarov? – Chiese con voce nasale allungando una lettera al diretto interessato, che annuì. – Qui c’è una multa di tre milioni di jewel per la distruzione di una montagna ad opera di un membro della sua Gilda, Gildarts Clive. – Detto ciò, voltò le spalle e se ne andò, sospirando.
   Il Master guardo la lettera.
   Poi Gildarts.
   Poi l’uscio ancora spalancato.
   E alla fine svenne, chiedendosi cosa diamine fosse successo quella notte.
 
 
We are!!!
   Oilà, tipi! Sono di nuovo qui con questo capitolo – puntuale, wow! – che è stato un’incredibile faticaccia scrivere. Mi dispiace se magari non vi ha fatto ridere come i precedenti, ma davvero non sapevo come mettere insieme tutte le diecimila idee che mi ruotano in testa, non azzeccandone nemmeno una. Inoltre mi spiace di non essere riuscita a rispondere a tutti nelle recensioni, come faccio di solito, ma non avendo internet a disposizione mi sono trovata nell’isolamento più totale, gomen!
   Grazie comunque a tutti coloro che hanno letto, recensito, od inserito questa storia tra le seguite e blabla, siete fantastici, davvero!
   Sperando che il prossimo capitolo sia migliore, vi saluto ed alla prossima!
   Tallahassee

 
 
 
*Ok, non ricordo come si chiami quella specie di gorilla gigante e verde che sta nella foresta in cui Natsu si allenava da piccolo, sumimasen!
 
*Significa “Idiota” in giapponese, spero che queste piccole aggiunte che mi piace mettere non diano fastidio a nessuno >.<
  
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