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Autore: Morgan Snape    05/09/2008    3 recensioni
Ciao! Ho deciso di scrivere il seguito di questa storia che vede come protagonisti Severus, sopravvissuto e trasformato dalla guerra e una ragazza che è decisa ad aiutarlo.Il primo capitolo è piuttosto corto ma ha il compito di introdurre la vicenda quindi non me la sentivo di allungarlo. I toni sono molto diversi da quelli della prima parte, dato che sono passati quattro anni da quell'incontro e la protagonista è cresciuta. Dedicata alle fan di Severus! Buona Lettura!
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'in ritardo'
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Nei giorni successivi non visitai Severus poiché, da vigliacca quale ero, pur di non affrontarlo come avrei dovuto, chiesi ad

 

 

 

 

Nei giorni successivi non visitai Severus poiché, da vigliacca quale ero, pur di non affrontarlo come avrei dovuto, chiesi ad una mia collega di curarlo al posto mio.

Avevo appena finito la mia giornata lavorativa, ma invece di andare a casa, Beth aveva deciso per un fuori programma ed ora mi aspettava sulla porta d’ingresso con un’espressione tesa.

 

-Lo hanno dimesso, l’ ho visto andare sul retro accompagnato da un infermiere!-

-Di chi parli?- Domandai presa contropiede. Lei indispettita mi prese per le spalle e con forza mi spinse di nuovo dentro l’atrio del San Mungo.

 

- Hei Beth smettila!-

-Adesso basta Morgan! Non credo che riuscirò mai a comprendere come sia possibile, ma lo capisco quando non stai bene. Riuscirai ad ingannare gli altri, ma io ti conosco! Ora vai da lui e spera che non sia già partito, corri!-

Senza pensarci due volte scattai verso la parte opposta della struttura ospedaliera con il cuore che mi batteva a mille. Mi sembrava di metterci un’ eternità, ma finalmente raggiunsi l’ambulanza. Un inserviente aveva appena piegato la sedia a rotelle con cui lo avevano accompagnato e stava per chiudere la portiera posteriore.

 

-Hei…Heei!!- strillai.

-Tu! Spostati lo accompagno io!- Dissi brusca all’assistente che mi riconobbe e mi lasciò fare. Un attimo dopo essere montata a bordo il veicolo partì.

Durante il viaggio, silenzioso e carico di tensione, mi guardavo intorno lanciando qualche sguardo furtivo verso Severus che invece mantenne i suoi occhi fissi sulla parete.

 

Riuscii a raccogliere le forze e a parlargli solo dopo averlo sistemato nel letto a Spinner’s End.

 

-No-

 

In quel momento mi guardò con un’espressione interrogativa. Allora mi resi conto che con una semplice negazione ero stata piuttosto criptica, così presi un bel respiro e mi spiegai.

-Al terzo anno ho avuto una cotta per un ragazzo del settimo, ma quella, come dici tu era la solita esperienza da ragazzine…Con te è sempre stato diverso, è sempre stato molto di più e non…mi è mai passata. -

Non ero sicura avesse compreso tutte le mie parole, dato che erano appena sussurrate e quando la sua mano mi sfiorò delicatamente la guancia rimasi pietrificata.

 

Il bacio, seppur a fior di labbra fu il momento più intenso di tutta la mia vita e bastò quell’attimo per capire che niente avrebbe potuto separarmi da lui, men che meno la sua malattia.

Presto l’impulso di dare ascolto alla mia natura Serpeverde e il senso del dovere prese il posto dei miei sentimenti e facendomi forza interruppi il momento magico.

 

-Ehm…io avrei con me quella crema, mi chiedevo se adesso potevamo provarla -

 

Questa volta sospirò ed annuì.

 

-Ma ti avverto Morgan, non sarà una visione a cui sei abituata -

-Sono una medimaga; non mi impressiono facilmente- “Inoltre” aggiunsi mentalmente, “ è la prima volta che mi chiama per nome” e questo mi convinse che stavo facendo la cosa giusta.

 

La gamba era effettivamente in condizioni pessime: i capillari erano in superficie e coloravano la cute di una tinta violacea, tranne in alcuni punti in cui i tessuti si staccavano lasciando visibile la pelle viva sottostante che non essendo disinfettata aveva chiari segni di infezione.

Sapevo che Severus mi stava osservando attentamente in attesa di un segno di debolezza da parte mia, ma non mi persi d’animo e con tutta la delicatezza che possedevo cominciai a spalmare la crema e poi ricoprii lo strato con una soffice benda.

Severus, che doveva ancora recuperare le forze dopo l’incidente, si era addormentato e dato che anche io ero stremata, mi avviai in soggiorno e mi addormentai distesa sulla poltrona solitamente occupata dall’uomo che amavo.

 

 

Il suo odore fu l’ultima cosa che percepii prima di addormentarmi profondamente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note:

 

Ciao!Grazie per i commenti! Spero che i risvolti di questo capitolo vi siano piaciuti, comunque la storia non è finita e nei prossimi capitoli ci saranno delle novità.

Spero che la descrizione della ferita non sia troppo forte, ma dovevo rendere l’idea di quale sofferenza stava affrontando Severus.

Grazie ancora e al prossimo capitolo!

 

Un abbraccio,

 

Morgan

   
 
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