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Autore: xJames    25/07/2014    1 recensioni
Molti anni dopo la fine degli eventi narrati ne "I Doni della Morte", qualcosa sta succedendo nel mondo magico. Qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato.
Dal terzo capitolo: "[...] i vecchi amici furono interrotti dalla McGranitt. [...] «Hermione, Ron, ho qualcosa... qualcosa... da mostrarvi...» disse titubante. I due [...] la seguirono fino al suo ufficio. «Io... non so come farvelo vedere... ma non ho altra scelta...» si schiarì la voce, e prese un scatola. La aprì e ne mostrò cautamente il contenuto. L'urlo di Hermione raggelava il sangue."
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Dopo la II guerra magica/Pace
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Neville stava preparando una lezione di Erbologia sulle Mandragole per i Grifondoro e i Tassorosso del secondo anno. Ricordava molto bene la sua: i paraorecchi erano ancora dello stesso tipo. Da allora le cose erano cambiate: era meno distratto, buffo e goffo. Per quanto riguarda l'erbologia, era sempre stato il suo forte.
Adesso anche a casa aveva delle Mandragole; in quel momento se ne stava prendendo cura la sua Hannah, che aveva ospitato a casa sua una vecchia amica per qualche tempo; era una fortuna, in quanto il suo bambino, Ronan (anche se, ormai ventunenne, non era più un bambino, lui continuava a pensarlo così), era partito per un viaggio con un suo amico a Madrid. Lo avevano adottato circa nel 2006, perchè Hannah non riusciva ad avere figli, e ne desideravano tanto uno. In quel tempo, nell'orfanotrofio dove si erano recati, Ronan, piccolo di otto anni, li aveva subito colpiti: era gracile, con i capelli scuri, le palpebre pesanti, e alla sua mano sinistra mancavano due dita. Due donne, che lavoravano in quel posto, avevano spiegato che era una malformazione congenita, e che loro lo ospitavano da poco dopo la sua nascita. Era stato trovato da un signore in un stretto vicolo di Londra, e lui lo aveva portato subito all'ospedale; da lì, una volta rimesso miracolosamente in sesto, il neonato di pochi mesi era passato nelle mani della struttura.
Neville si destò dai suoi pensieri e si accorse che era l'ora di far entrare i suoi studenti; aprì la porta della serra e li invitò dentro. I piccoli si mossero svelti, ma Neville si accorse che parlottavano con molto fervore e con ansia tra di loro mentre prendevano posto. Egli richiamò la loro attenzione e disse: «Hey, hey! Cosa succede?».
Un piccolo Grifondoro si fece avanti: «Ma come, non lo sa?» spiegò con una tenera vocina. «Una Grifondoro del terzo anno è scomparsa».
Neville impallidì. «Come si chiama?»
«Rose Weasley.»
Il professore credette di svenire. Si appoggiò con tutto il peso sul tavolo davanti a lui.

*

Ginny aprì la porta di casa ed entrò indaffarata. Posò il cappotto sull'appendiabiti all'ingresso, e si fece strada nel salotto, trascinandosi la valigetta.
«Harry» salutò, entrando.
«Hey» rispose lui, mettendosi ritto sul divano. «Novità?»
«Sì» affermò lei, aprendo la valigetta su un tavolino. «Ecco i documenti del divorzio.»
«Ah.. e così, eccoli qui.»
«Già.»
Calò un silenzio imbarazzato tra i due. «Non pensavo sarebbe mai successo.» disse Harry, rompendo il ghiaccio, dopo un po'.
«Neanche io.» disse Ginny, sedendosi accanto a lui. «Sai... ho sempre sognato di stare con te, da quando ti ho visto la prima volta... ho sempre pensato che fosse una buona idea, l'idea migliore del mondo... ma in quest'ultimo periodo è sembrato che non fossimo compatibili, e lo sai anche tu. Questo non vuol dire che non ti voglia ancora bene.»
«Vale anche per me. Anche io ti voglio ancora bene» proseguì Harry, alzandosi e prendendo un bicchiere d'acqua. Si dissetò, e ricominciò a parlare. «Abbiamo dei figli, dopotutto. E poi, anche se stiamo per lasciarci, non abbiamo mica litigato. Chissà... magari lì fuori c'è qualcun'altro per noi.»
«Lo penso anche io» concluse la donna. Rimise i documenti nella valigetta, e prese ad apparecchiare la tavola.
Fu quando erano seduti sul divano a guardare assenti un po' di televisione che un gufo entrò inaspettatamente dalla finestra.
«Che... » Ginny prese la lettera, e il gufo volò via. Harry si alzò e cercò di fermarlo, ma invano. Quando il gufo fu andato, egli si riavvicinò al divano.
«Be'» disse «che dice?»
«Guarda un po' tu.» disse Ginny pallida, porgendogli il biglietto.
Harry lo guardò.

Siamo ad Hogwarts. Abbiamo un problema, ci farebbe piacere che ci raggiungiate al più presto.
Ron ed Hermione

Chiuse il biglietto, fissò nel vuoto.

*

Hermione e Ron, dopo aver spedito una lettera ad Harry e Ginny, si avviavano in una stanza, guidati dalla McGranitt, che ella aveva riservato a loro.
«A proposito, professoressa McGranitt» chiese Ron, con la voce sempre un po' tremante. «Come mai ci ha scritto da parte di Rose?»
La McGranitt si fermò davanti ad una porta. «Perchè non sappiamo cosa sia successo, se c'entri un esterno, ed in caso, con chi abbiamo a che fare. Quindi meglio prendere precauzioni.»
Mise la mano sulla maniglia e la girò, introducendo gli altri due in un'ampia stanza con le pareti di pietra, due grosse finestre, un letto matrimoniale al centro e un armadio dall'altra parte.
«Bene. Qui siete vicino al mio ufficio, per qualunque cosa ci teniamo in contatto.» si liquidò la donna, uscendo dalla stanza.
Hermione e Ron si sedettero sul letto, stonati e incredibilmente affaticati. Si sentivano come se avessero scalato senza sosta, giorno e notte, su e giù, una montagna esageratamente alta per mesi e mesi. Si abbracciarono e così rimasero per molti minuti.
A molti chilometri di distanza, un uomo stava drogando nuovamente la loro figlia, stendendola su un giaciglio di fortuna. Lo hanno saputo, si disse. Molto bene. La stanno cercando, proprio come mi aspettavo. Forse, però, devo dare una piccola spinta. Guardò la ragazza, incosciente. Mi dispiace, Rose... in ogni caso, passerà poco tempo prima che facciano un passo falso. Ed è allora che la mia vera missione avrà inizio.

*

La mattina dopo, a colazione, Neville adocchiò Hermione e Ron e corse da loro.
«Ho saputo» disse, come se si fossero salutati tempo prima.
«Neville!» esclamò Hermione, abbracciandolo. «Che bello rivederti!»
Ron lo salutò a sua volta. «E' un piacere anche per me» rispose Neville, «ma sarebbe più piacevole in circostanze diverse.»
«Già.» si accodarono i due, quasi in coro, incupendosi.
«Hermione! Ron!» qualcuno li chiamava da lontano. Due figure indistinte si fecero sempre più nitide, e i tre identificarono Harry e Ginny. «Abbiamo fatto più presto che potevamo.»
Si salutarono, e poi Ginny riprese la parola. «Be', cos'è successo?»
«Rose è scomparsa...» informò Hermione, riprendendo a piangere.
«Che cosa?!»
«Già.» Ron spiegò la situazione ai nuovi arrivati, compreso Neville, che non conosceva i particolari.
«Vi daremo una mano a cercarla. Vedrete andrà tutto per il meglio.» li rassicurò Harry.
«Anche io ci sono!» disse Neville.
Dopo qualche minuto di sguardi comprensivi, promesse e piccoli scambi di battute, i vecchi amici furono interrotti dalla McGranitt.
«Una reunion, a quanto pare» si inserì la donna. «Hermione, Ron, ho qualcosa... qualcosa... da mostrarvi...» disse titubante. I due, accompagnati da Harry, Ginny e Neville, seguirono la McGranitt fino al suo ufficio.
«Io... non so come farvelo vedere... ma non ho altra scelta...» si schiarì la voce, e prese un scatola. La aprì e ne mostrò cautamente il contenuto.
L'urlo di Hermione raggelava il sangue.  
 


Ciao a tutti! Scusate per il ritardo nel pubblicare il terzo capitolo, ma ho avuto dei problemi. Spero vi piaccia! Fatemi sapere con una recensione :3
   
 
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