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Autore: Gio_Gio22    25/07/2014    2 recensioni
Emma ha 17 anni e abita a Miami con i suoi genitori. E' brava a scuola,studiosa,timida e impacciata ma con la testa sulle palle: le vita le sorride.
Questo finché non conosce Thomas,ragazzo popolare,che lavora come modello e che all'apparenza sembra felice.
Ma nasconde una terribile verità:è autolesionista e soffre di depressione.
Emma lo vuole aiutare.
Emma sente di doverlo fare.
Una storia di amicizia e amore. Un amore fatto di passione,sofferenza e voglia di farcela ad uscire dall'incubo dell'autolesionismo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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CAPITOLO 16

Eravamo sdraiati sul letto e continuavamo a scherzare,parlare,baciarci e coccolarci. Una sua frase mi aveva colpito. Gli stavo accarezzando i tagli sui bracci e sotto il mio tocco lui era rabbrividito ed io avevo alzato la mano perché credevo gli facesse male ma lui mi aveva bloccato “No no fai pure,mi piace quando me li accarezzi”
“E perché sei rabbrividito?” gli avevo chiesto confusa.
“Perché le carezze sui tagli si sentono dipiù…era un brivido di piacere non di dolore” mi aveva spiegato ed io ero tornata ad accarezzarglieli.
Si fecero ben presto le 6 di sera ed io di malavoglia mi alzai dal letto:sarei rimasta volentieri per chissà quanto tempo tra le sue braccia ma purtroppo i miei sarebbero tornati tra un ora quindi lui doveva andarsene.
“Ehi,ora è meglio se tu vai. I miei torneranno a momenti e non voglio che tu finisca nei casini” gli dissi con la voce dolce.
Lui si alzò e mi seguì fino all’ingresso. Lo guardai mentre si sistemava il cappello davanti allo specchio appeso alla parete.
Si girò e mi sorrise. “Grazie per oggi” lo ringraziai.
“Figurati piccola,questo e altro per te” e mi abbracciò. In quel momento stavo così bene tra le sue braccia. Volevo veramente quel momento non finisse mai.
“Devi per forza andare via?” gli chiesi con il viso sul suo petto.
Lo sentii ridere “Bhe si se non vuoi che i tuoi ci scoprano”
“Si,purtroppo” e mi staccai per guardarlo negli occhi.
“Ho una cosa per te” mi disse “Chiudi gli occhi”
Feci come mi aveva chiesto e lo sentii che si posizionava dietro di me. Mi spostò i capelli e poi una cosa fredda e liscia toccò il mio collo. “Ecco ora puoi aprirli”
Presi tra le dita il ciondolo della collana che mi aveva agganciato e scoprii che era la sua iniziale,la T. Era semplice,di metallo ma era stupenda. Era la collana che portava da quando lo avevo conosciuto.
Mi girai verso di lui e lo abbracciai “Grazie!” poi lo baciai ripetutamente e lui rise “Almeno così avrai un pezzo di me ogni volta che non ci sono”
Mi rigirai tra le dita la lettera e sorrisi.
“Ora meglio che vada piccola” mi annunciò abbassando il capo ed io lo baciai un'altra volta “Mi mancherai” sussurrò una volta staccato da me.
“Anch-…” venni interrotta dalla serratura della porta che girava e dopo poco i miei fecero la loro comparsa trovando me e Thomas troppo vicini per essere presi come dei semplici amici.
Mia madre spalancò la bocca,sorpresa e mio padre sgranò gli occhi.
Thomas si affrettò a lasciarmi ma ormai era troppo tardi:ci avevano scoperto e non potevamo negare davanti ai fatti.
“Mamma…papà..già di ritorno?” riuscii a chiedere con un sorrisetto forzato.
“Emma vieni subito in cucina e porta anche il tuo..amico. Dobbiamo parlare.” Mi disse mia madre mentre osservava ogni minimo movimento di me e di Thomas.
Ci sedemmo attorno al tavolo quadrato “Bene. Ora ci diresti chi è questo ragazzo e cosa ci faceva qui mentre noi non eravamo a casa?” mi chiese lei e dallo sguardo sembrava parecchio arrabbiata.
“Mamma,papà lui è Thomas…un mio amico” lo presentai e lui allungò una mano ai miei genitori che strinsero.
“Amico? Emma ti rendi conto che stai negando l’evidenza?! Ti abbiamo trovata abbracciata a lui e non era niente di solo amichevole” mi rimproverò. Mio padre non riusciva a parlare:spostava lo sguardo da me a Thomas e controllava ogni movimento.
“Si,lo so…insomma noi siamo..ecco..” non sapevo proprio che dire! Era così imbarazzante!
“Fidanzati” terminò la frase Thomas al mio posto “Signora io e sua figlia siamo fidanzati da poco. Oggi ero venuto per portargli dei compiti e lei mi ha chiesto di restare per compagnia ma non abbiamo fatto niente di…importante,se si può dire”
Mia madre stava attenta ad ogni sua parola e ogni tanto mi lanciava occhiate di rimprovero “Bhe lo spero bene..comunque Thomas perché non ti fermi qui da noi a cena,così ci racconti un po’ di te?”
Mia mamma sembrava essere passata dalla infuriata alla dolce e premurosa in meno di un minuto. Era famosa in famiglia per questa sua dote di cambiare l’umore velocemente.
Thomas mi guardò come a chiedermi il permesso ed io gli sorrisi:più rimaneva e meglio era per me.
“Ne sarò lieto signora” rispose alla fine.
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“Ah quindi fai il modello?” mia madre da quando era iniziata la cena non faceva altro che fare domande al ragazzo. Lo trovava interessante a quanto pare.
“Si si per le marche giovanili per esempio Obey,Nike e via dicendo”. Il ragazzo era a proprio agio,lo capivo dall’espressione dei suoi occhi e da come parlava.
“Ah ma ti prende molto tempo questo lavoro? Vuoi dell’altra carne?”
“No no sono apposto così grazie e comunque si abbastanza bisogna fare molto allenamento fisico per restare in forma”
“Ma sei sicuro? Hai mangiato poco ragazzo” mio padre si intromise per la prima volta quella sera.
“Si si signore sto bene così,vede devo rispettare una dieta e quindi”
“Ah..deve essere dura allora” mia madre era veramente interessata a quel ragazzo.
“Neanche tanto,ormai ci sono abituato” sorrise Thomas e mia madre ricambiò.
La cena continuò così. Parlarono della sua famiglia,di come andava a scuola e che cosa avrebbe fatto una volta finito i corsi. Lui sembrava a proprio agio in ogni occasione e non perdeva mai il sorriso,come mia madre d’altronde che ogni tanto mi mandava occhiatine. Avevo capito:quella sera quando Thomas se ne sarebbe andato lei mi avrebbe fatto l’interrogatorio.
Fortunatamente non si erano accorti di quello che era veramente. Non si erano accorti dei tagli e io continuavo a ringraziare il Signore,mentalmente.
Erano le 10 di sera quando il ragazzo si alzò da tavola “Ehm..grazie mille per la cena era veramente ottima. Ora meglio che vada a casa”
Lo accompagnai alla porta e quando fummo distanti dallo sguardo dei miei lui mi attirò a se e mi baciò “Ciao piccola,ci sentiamo per messaggio”
“Ok va bene. Stai attento con lo Skateboard” lo avvisai sorridendo.
“Tranquilla sono un esperto ormai”.
Stava per baciarmi un'altra volta ma mio padre fece la sua comparsa e tossì come a richiamare l’attenzione “Ragazzo..distanze” lo rimproverò.
Thomas alzò le mani in segno di resa e si allontanò da me,ma quello fu uno sbaglio.
“Cos’hai sulle braccia?” gli chiese mio padre mentre si avvicinava.
“Ehm..nulla papà è solo la luce che fa effetti strani” cercai di mentirgli ma lui ormai era lì e gli alzò un polso per controllare.
Sgranò gli occhi prima di mollare la presa “Tu…tu sei autolesionista”
Thomas abbassò lo sguardo e io feci lo stesso abbracciandolo per un fianco “Papà,lui è autolesionista sì ma è un bravo ragazzo veramente,ne hai avuta la conferma”
Mio padre ci guardò con sguardo severo senza spiccicare parola.
“Signore scusate tolgo il disturbo. Buonanotte e grazie ancora” si mise il cappello in testa e prese il suo Skateboard sotto braccio prima di uscire di casa. Non mi baciò ne abbracciò perché c’era mio padre che appena se ne andò tornò in cucina “è autolesionista!” gridò “Ti rendi conto è un malato! Altro che bellavita come ha raccontato lui”
Mia madre lo sgridò “Caro non serve urlare e non c’è motivo per arrabbiarsi”
“Si infatti,papà ascoltami” gli dissi.
“No Emma ascoltami tu:quel ragazzo si fa del male e potrebbe ferire anche te. Non sai mai cosa gli salti in mente:un giorno stanno bene e quello dopo si buttano sotto il tram”
“Papà lui non è così:io lo conosco e non mi farebbe mai del male” cercai di spiegargli.
“Tesoro,Thomas è un bravo ragazzo” incominciò mia madre ma subito mo padre la bloccò “Anche Jeremy Smith era un bravo ragazzo e appunto hai letto che è successo:ha ammazzato la sua ragazza e poi anche se stesso. E indovina,era autolesionista.
Anche Sarah Antonelli ha fatto la stessa fine. Uccisa dal suo ragazzo depresso e autolesionista. Sono persone pericolose Emma,ti uccidono senza rendersene conto. Quelle persone devono essere curate dentro un apposita struttura.”
Sentire quelle parole mi faceva star male perché parlando così stava sparlando di Thomas. Del mio Thomas.
Ed io sapevo che lui non era così. Ne ero più che sicura.
“Papà Thomas non fa parte di quel gruppo di persone.”
“Ah sì? E chi mi dice che lui domani stesso non ti uccida senza rendersene conto,magari preso da un raptus di rabbia mista depressione?!”.
Incominciai a piangere ma non sapevo nemmeno io il perché. Era come se le mie lacrime uscissero incontrollate. Come se non fossi io a decidere se piangere o no.
“Piccola mia,papà ti vuole bene e lui vuole il meglio per te,ed infatti io ti dico che non devi più uscire con quel ragazzo…potrebbe veramente finire male questa storia” mi accarezzò la guancia,per asciugarmi le lacrime ma io mi scansai e lo guardai negli occhi frustata “No. Non posso rinunciare a lui. Io lo amo papà. Gli voglio un bene dell’anima e anche lui ne vuole a me.”
“Emma,ho capito che sei innamorata ma è meglio se ti fai passare questa cotta. È un male per te.”
Mia madre non sapeva che dire e mi guardava tristemente. Sapevo già che avrebbe dato ragione a papà.
“Quindi” continuò lui “da ora in avanti,finchè vivrai sotto la nostra responsabilità e sotto questo tetto quel ragazzo non lo vedrai più”
Piansi e scattai “Bene allora me ne andrò! Non voglio vivere con dei genitori che ostacolano il mio sogno:quello di crearmi una famiglia con lui!” e corsi disopra chiudendomi a chiave in camera e crollando in un pianto disperato.
Da fuori sentivo mia madre che mi chiamava e mi pregava di aprire la porta ma io non l’ascoltavo.
Non so per quanto piansi. Forse ore,forse minuti,ma fatto sta che dopo un po’ mi addormentai. E speravo che almeno dormendo trovassi un po’ di sollievo.

Ecco che i genitori li colgono in flagrante proprio mentre Thomas se ne stava andando! Che sfortuna direte voi! 
Dopotutto però il ragazzo ha saputo comportarsi educatamente e si sentiva a suo agio...
Non poteva però mancare il colpo di scena:il papà di Emma scopre che Thomas è autolesionista. Se non si è capito lui ce l'ha un pò con quel tipo di persone e sembra reputarli fuori di testa,pazzi e malati,capaci di fare del male alle persone a loro care.
Emma però non crede tutto questo e sa che Thomas non gli farebbe mai del male e cerca di farlo capire al padre ma senza riuscirci...ed ora che succederà? 
Bhe per saperlo dovete aspettare il prossimo capitolo,nel frattempo recensite,recensite e ancora recensite per farmi sapere che ne pensate! ;) <3
Ciaooo e alla prossima! <3

 
  
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