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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    25/07/2014    1 recensioni
[PostShamballa][RoyEd]
Una serie di sparizioni e comparse misteriose dona una nuova possibilità ai fratelli Elric.
"La ripresa della conoscenza fu, per Edward Elric, dolorosa.
Sentiva il petto alzarsi ed abbassarsi nel tentativo, da parte dei suoi polmoni, di inspirare avidamente aria e, ad ogni movimento, poteva quasi giurare di sentire le proprie costole spaccarsi in mille pezzettini di osso e poi rimettersi assieme come uno scherzo crudele, pronte a farlo soffrire ancora al prossimo inspirare."
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Nuovo personaggio, Roy Mustang, Un po' tutti | Coppie: Roy/Ed
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Go the Distance - Di nuovo a casa'
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GO THE DISTANCE

CAPITOLO 2

Roy Mustang restò qualche secondo immobile, senza proferire parola, poi scoppiò a ridere, e la sua risata era sincera, pura e piena di tante parole non dette e della bellezza del reincontro a cui stava assistendo, incredulo nel proprio cuore.

Acciaio, ti trovo più basso del solito.” scherzò.

Evitando agilmente una pantofola, il Comandante si posizionò dietro ad una sedia e batté la mano sul morbido cuscino che c'era sopra: “Forza, portatelo qui, che sembra più pallido del lenzuolo. Non vorrei che la dottoressa ci cacciasse per maltrattamenti sui pazienti minorenni.”

L'occhiata che Edward gli lanciò fu di fuoco: “Comandante, non scherzi troppo che questo moccioso può ancora prenderla a calci in culo quando più gli pare, anche senza una gamba.”.

Havoc rise sommessamente mentre lo aiutava a muoversi: “Stia attento, Capo, non racconta bugie!” esclamò, “Ha un mucchio di energie per essere così malmesso, mi chiedo cosa mangi a colazione per essere così attivo.”

Militari in salmì.” dichiarò solennemente il biondo, accomodandosi sulla sedia.

Breda rischiò seriamente di strozzarsi nel tentativo di trattenere le risa, il viso di Kain si spalancò in un sorriso mentre Riza, rimasta accanto alla porta con la dottoressa, si concedeva una lieve smorfia di sollievo sul viso stanco: negli ultimi anni, si era convinta che mai sarebbe stata di nuovo felice come in passato, quando erano tutti di stanza a East City con le sporadiche visite dei fratelli Elric che portavano allegria in una vita grigia in divisa.

Eppure, per un attimo, le parve che il tempo non fosse trascorso affatto: si rivide più giovane, accanto a quelle persone che avevano rimesso a nuovo un cuore che – alle volte - anche lei si scordava di avere; ma questo c'era eccome. Il suo cuore attendeva solo il lampo giallo di un paio di occhi che simboleggiavano una giovinezza determinata e disperata di un ragazzo che aveva lottato per tutta la propria vita e che loro - forse inconsciamente - avevano cinto di affetto e comprensione, di amicizia e calore.

Quel calore che, forse, loro stessi avevano dimenticato nella monotonia di giornate tutte uguali, nel trauma di una guerra che li aveva privati di ogni umanità.

Ma la semplice normalità che Ed e Al portavano con loro, come il vento del Sud che porta con sé la primavera, alleggeriva i loro animi, li rendeva di nuovo umani mentre scherzavano e si prendevano in giro a vicenda: Riza leggeva molte cose nei visi dei suoi compagni ma, sopra ogni altra cosa, nei loro occhi vedeva una nuova forza infiammarsi e una rinnovata fiducia nel proprio mondo e nella propria vita.

Ora i pezzi erano veramente tornati tutti al loro posto.

Fratellone... Hai visto?”

Con la coperta sulle gambe e i cuscini dietro la schiena, Al era sveglio e vigile, malgrado gli facesse male ancora più o meno dappertutto; Edward sospirò e annuì, allungando la mano per accarezzare quella del più giovane, appoggiata mollemente sul lenzuolo: “Spero per voi che non abbiate terrorizzato troppo Al.” aggiunse, osservando con aria falsamente severa Kain e Breda, i quali si affrettarono a scuotere la testa in un chiaro cenno di diniego.

Figurati! Al è un bravo bimbo e noi non lo terrorizzeremmo mai!” esclamò il rosso: “E' vero!” aggiunse Fury senza però riuscire a trattenere un sorriso; erano allegri, felici di essere di nuovo assieme, notò il Comandante che era ancora coi gomiti poggiati allo schienale della sedia su cui era accomodato Edward.

Ci sarebbero state molte cose di cui parlare in un prossimo futuro ma non aveva fretta, non c'era fretta.

Dobbiamo trovare una soluzione per i tuoi Automail, Edward.” Falman diede voce al pensiero generale riscontrabile negli sguardi addolorati ogniqualvolta qualcuno di loro incrociava con gli occhi i moncherini visibili da sotto la casacca ospedaliera: “E' vero.” diede manforte Jean, aveva visto ciò che restava degli arti del più giovane privi degli innesti, aveva visto le garze macchiate di sangue e poteva solo immaginare il dolore che questi poteva aver provato e che doveva ancora provare.

L'Elric maggiore annuì, col cuore che gli era balzato in gola all'idea: “Potremmo chiamare un artigiano specializzato in Automail.” iniziò cautamente Mustang.

Comandante, non si formalizzi, non è da lei fare quella faccia da pesce lesso... Se dovete chiamare Winry, fatelo...” lo stomaco del ragazzo si contrasse, a metà tra l'aspettativa di rivedere una persona cara a cui era legato e l'ansia per la reazione della ragazza con cui era cresciuto, l'irritante sorella dalla chiave inglese in testa facile.

Winry-san potrebbe anche raggiungerci in fretta.” Kain sembrava d'accordo con Ed: “Si è trasferita in città ed è molto più facile per lei venire qui.”

L'occhiata che gli lanciarono tutti fu emblematica: c'erano delle cose che avrebbero dovuto dire ai due ragazzi ma non in modo così brutale.

Non datevi pensiero... Sono piuttosto intelligente, dopotutto...” le parole un po' malinconiche dell'Elric maggiore colsero di sorpresa il resto della truppa; voltatisi in simultanea, videro un lampo doloroso nelle pupille dorate del più giovane ma niente lacrime: “Sono passati un po' di anni, in effetti... Quando è successo?” chiese con un filo di voce senza mollare la mano di Alphonse, il fratellino tremava.

Due anni fa. Pinako-san era piuttosto anziana e se lo aspettavano in molti; siamo andati a Resembool al funerale e poi abbiamo aiutato Winry-san a impacchettare le proprie cose e a trovare un alloggio in città e un locale per avviare la propria attività.”.

Le parole di Riza rassicurarono Edward e Alphonse: “Vi ringrazio, allora. Immagino che non debba essere stato facile...” mormorò il maggiore con espressione assente prima di alzare lo sguardo e incrociare quello del Comandante, “E credo di dover ringraziare soprattutto lei. E' stato lei a convincerla a lasciare Resembool e a venire qui, esatto? L'avrà convinta dicendole che sarebbe stata la fornitrice ufficiale di Automail per l'esercito o qualcosa del genere.”

Roy Mustang sussultò: il suo segreto era stato rivelato

Il moro scoppiò a ridere e nascose il viso tra le mani prima di ricambiare l'occhiata del suo giovane sottoposto: “Sei intelligente, Fullmetal. Come hai fatto a indovinare?”

Quest'ultimo scrollò le spalle: “Winry non se ne sarebbe mai andata senza un motivo, soprattutto non avrebbe mai lasciato la zia, e le parole di Fury-san mi hanno dato conferma della cosa. Ve ne sono grato.” disse solo, prima di chiudere gli occhi, esausto.

Qualche istante dopo, sia Ed che Al erano caduti addormentati.

Voi restate qui, io vado a fare una telefonata.” disse all'improvviso Mustang, girando sui tacchi per non vedere ancora quel volto tumefatto: non sarebbe riuscito a trattenersi e giurò, una volta di più, a sé stesso che avrebbe scovato il responsabile non solo di quelle ferite ma soprattutto avrebbe preso a ceffoni chiunque fosse stato a strappare con tale violenza gli innesti, lasciando il ragazzo in balia del dolore.

Non se ne meritava altro.

Forte di quella rinnovata risoluzione, il Comandante uscì all'esterno in cerca di un telefono.

§§§

ANDREW! RISPONDI A QUEL DANNATO TELEFONO!”

Con un sussulto spaventato, un ragazzotto coi capelli rossi e le lentiggini mollò il cacciavite – che cadde a terra con un riverbero metallico – e si precipitò all'apparecchio situato nell'ufficio del proprio capo.

Con le mani ancora sporche di grasso, sollevò la cornetta e la posizionò tra orecchio e spalla di modo da poter, al contempo, finalmente ripulirle dalla lordura: “Rockbell Automail, come posso aiutarla?”

Reinher-kun? Sono Mustang. Cercavo Winry.”

Il ragazzo spalancò gli occhi ma si impose di non balbettare per l'ennesima volta: non sapeva controllarsi, quell'uomo lo metteva in soggezione ed era già da un po' che giungevano in officina quelle telefonate; Rockbell-san era una brava persona – forse un po' troppo passionale e appassionata nel proprio lavoro – ed era anche un'ottima costruttrice di Automail e Andrew – suo assistente da due anni – le era molto affezionato.

Ma non si era ancora abituato a quelle telefonate così personali tra il Comandante Supremo e il suo capo: spesso si era ritrovato a fantasticare su come si fossero conosciuti ma non era mai riuscito a formulare un'ipotesi sensata, né tanto meno era mai riuscito a estrapolarle qualcosa.

Gl-Gliela passo subito!” gridò il ragazzo prima di coprire il microfono con la mano: “Rockbell-san! Rockbell-san! E' Mustang-sama!” strillò.

Qualche istante dopo, di corsa, giunse Winry Rockbell, i lunghi capelli tenuti fermi da una fascia e da una coda e un top con pantaloncini a coronare il tutto: non era cambiata poi molto dall'ultima volta che i fratelli Elric l'avevano vista.

Comandante, a cosa devo l'onore di una sua telefonata?” chiese con tono scherzoso: “Sì, mi rendo conto di non essermi fatto sentire molto spesso in questa settimana.” replicò Mustang dall'altra parte della linea, “Ma sono state giornate a dir poco pesanti.” confessò l'uomo, in quel momento poggiato contro la scrivania di Doc Grunwald, “Ti ho chiamata per chiederti di raggiungermi subito qui all'Ospedale Centrale. Abbiamo bisogno del tuo aiuto.”.

A quelle parole, la giovane strinse il pugno: “E' successo qualcosa di grave?” bisbigliò con voce incrinata.

Grave non è la parola che userei, piuttosto direi importante. In ogni caso, abbiamo bisogno di un set di Automail. Un braccio destro e una gamba sinistra.”

Il cuore della ragazza ebbe un tuffo ma si impose di non darci peso: “D'accordo, anche i rispettivi innesti, vero?”

Esatto.”

Ricevuto, ho solo bisogno di alcune misure...”

Quelle non te le saprei dire, è meglio che tu venga personalmente a verificare...”

Rockbell si appuntò mentalmente quali attrezzi prendere e quali lasciare a casa e al tempo stesso cercava di calmare i battiti convulsi del proprio cuore: dopotutto, se fosse stato Edward, il Comandante glielo avrebbe detto, vero?

Winry, sei ancora lì?”

Riscossasi improvvisamente dal filo dei propri pensieri, ella si affrettò a rassicurare il proprio interlocutore: “S-Sì, certamente! Ha ancora qualcosa da dirmi oppure posso cominciare a raccogliere i ferri del mestiere e raggiungervi direttamente lì?”

Ci fu un attimo di silenzio dall'altra parte della linea poi la voce di Mustang giunse a lei stanca e sfibrata: “No, direi che non c'è nient'altro. Ti pregherei di fare più in fretta possibile però, è una situazione veramente delicata e sei la sola in grado di darci una mano.”

La ragazza annuì: “Solo una cosa...” disse, incerta su come continuare e su come articolare le proprie parole e i concetti che le vorticavano in testa, “E' proprio sicuro che vada tutto bene?”

Ne parleremo quando sarai qui, per ora devi fidarti di me ancora una volta.”

Winry sospirò, sconfitta: “D'accordo. Datemi mezz'ora e mi farò trovare nell'atrio.”

Manderò qualcuno a prenderti. A presto e, Winry, grazie davvero.”

§§§

Quando infine Mustang rientrò nella stanza di Alphonse, non si stupì troppo nel trovare un secondo letto accanto a quello del ragazzo più giovane e neppure si scompose più di tanto nel vedere i suoi uomini attorno ad un basso tavolino intenti a parlare fittamente: avrebbe potuto scommettere la sua carica sull'argomento della loro discussione ad occhi chiusi.

E infatti, al suo arrivo, Havoc su tutti si fece avanti con aria seria: “Dormono entrambi, Capo. Sono crollati praticamente subito. E' riuscito a chiamare Winry-san?” chiese il biondo.

Il Comandante annuì: “Sì, ci raggiungerà qui tra poco. Avrei bisogno di qualcuno che vada a prenderla. Chi è che farà il primo turno di guardia ad Acciaio e a suo fratello?” chiese quindi.

Ci fu un momento di impasse imbarazzata da parte dei militari, i quali si scambiarono un'occhiata smarrita; Roy, accortosi della cosa, non potè fare a meno di ridere: “Jean, sono passati quasi otto anni da quando ho deciso di rendervi la mia squadra. Ormai ho imparato a conoscervi e potrei giurare che vi stiate mettendo d'accordo per tenere sotto controllo queste due calamite ambulanti per i guai.”

Jean sospirò: “Falman e Kain si sono offerti di coprire il primo turno. Possiamo andare io e Riza a prendere Winry-san.”

Mustang era d'accordo: “Va bene. Solo, assicuratevi che nessuno vi segua e aspettatemi fuori dalla stanza. Bussate tre volte e io uscirò, ci sono cose da spiegarle prima.”

E' giusto.”

Nella stanza cadde uno strano silenzio, il tempo sembrava venir scandito dal basso respiro dei due giovani addormentati e nessuno sembrava avere troppa fretta di spezzare quell'attimo di pace ed equilibrio.

Erano tutti stanchi, ancora intimoriti dal futuro - e frastornati per la notizia che aveva rischiarato loro la giornata in un modo tanto repentino e intenso - ma c'era qualcosa che aveva ripreso ad ardere: come se quel gradito ritorno avesse rinvigorito le braci quasi spente all'interno dell'animo del team e avesse restituito a tutti un briciolo di speranza

Certo, sapevano che non sarebbe durata a lungo: tante erano ancora le cose da fare e di cui occuparsi, ma adesso sapevano di avere una seppur piccola possibilità di uscire ancora una volta vittoriosi da una situazione critica.

Non erano più soli.

NOTE DELL'AUTRICE:

Grazie di cuore ai miei recensori e a chi segue senza palesarsi. Sono contenta di riuscire di nuovo a scrivere come un tempo su uno dei miei fandom di adozione.

Dal prossimo capitolo non solo si entrerà maggiormente nell'azione ma Ed e Al rivedranno alcuni vecchi amici: e non solo Winry ma anche una certa coppia di mamma e figlia...

   
 
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