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Autore: Caillean    07/09/2008    2 recensioni
Questa è una breve raccolta di one-shots su un personaggio che adoro, Kingsley Shacklebolt. Ho deciso dopo aver un po' provato varie idee, di iscrivermi al Challenge della Community di LiveJournal, "Syllables of Time". Spero che la mia idea personalissima di Kingsley non deluda o infastidisca nessuno dei suoi fans.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ecco qui un capitolo che mi ha preso molto, mentre lo scrivevo; lo volevo dedicare a Sakijune, che mi ha illuminato su una data che io proprio mi ero persa, nella linea del tempo, permettendomi di correggere la seconda one-shot.

Essendo Lucius Molfoy più grande di cinque anni di James e gli altri, non può essere ancora ad Hogwarts. A malincuore, ho dovuto sostituirlo con il nome di un altro mangiamorte.

Ringrazio poi tantissimo per le loro bellissime recensioni: Narcissamm e Bellis.

Non merito tutti i vostri ocmplimenti, ma mi spronano a migliorare.

Grazie a tutte!

Caill^^

Ho pianto per te sul pavimento della cucina.

Ti decidi a lasciare la stanza solo quando la vedi finalmente addormentarsi, il suo respiro regolarizzarsi lentamente, faticosamente.

Sottrai alle sue mani il libro, posandolo sul comodino.

Anche nella malattia, la tua Regina conserva bellezza...e vigore nei lineamenti. Ora il volto è sereno, attorno alle labbra lievi rughe di espressione.

Presto l'effetto della pozione cesserà, ma adesso non vuoi pensarci.

Ti scopri a chiederti che figlio tu sia stato veramente, per lei.

Le avrai fatto rimpiangere le fatiche e i sacrifici sopportati per portarti via da...papà, per crescerti da sola?

Ti avvicini alla finestra, fissando lo sguardo stanco sulla strada, di fronte al palazzo.

Una bambina sta collaudando dal primo pomeriggio una scopa giocattolo, due adulti abbracciati seguono divertiti i suoi esperimenti di volo.

La paura piano piano se ne andrà, da tutti loro. Ogni tanto si ritroveranno a pensare a quante vite umane sia costata quella fragile serenità, a quante famiglie siano state distrutte.

I McKinnon, i Paciock...i Potter...

Siedi sulla poltrona che sempre più di rado mamma può occupare. Questa mattina ti sei seduto lì, a leggerle la lettera di una sua ex-allieva.

Elisabeth...La ricordi ancora riempire con le sue risate la vostra casa, mentre tu cercavi di concentrarti – inutilmente – su Aritmanzia.

E' l'estate dei tuoi diciassette anni, e sei grato di averli potuti festeggiare con tua madre. Ogni giorno sembra strapparlo al destino con tutta l'energia che ha ancora in corpo. E' una malattia che gli incantesimi non sono riusciti a curare, potendo solo rallentarla.

Una lenta agonia sfociata in un dolore se possibile anche peggiore.

Senza rendertene conto ti sei alzato, lasciandoti alle spalle la stanza in penombra attraversi il corridoio. In cucina ti versi un bicchiere di succo di zucca, gettando appena un'occhiata ai libri su cui dovresti preparare l'esame per entrare al Corso per Auror.

Dubiti che riuscirai mai a concentrarti per combinare qualcosa di buono, ma mamma non si merita di vederti mollare.

Il succo scende a rinfrescare la tua gola riarsa, appoggi il bicchiere e ti senti al punto di partenza, la sensazione di non aver concluso nulla...nulla, di quello che ti eri fissato al risveglio.

Chiudi i libri, sedendoti li allontani da te, creandoti spazio per incrociare le braccia e affondare il viso nel cotone della camicia.

Il profumo di fresco ti avvolge in una miriade di sensazioni e di ricordi.

Ricordi che finalmente ti sbloccano.

Le lacrime scendono calde sulle guance nascoste, lacrime che non sono di solo dolore.

Sono anche di rabbia. Rabbia perchè sai di aver perso giorni, ore, minuti preziosi da passare con lei.

Rabbia perchè sai che lei ha reinventato la sua vita, per te.

E adesso manca il tempo per conoscerla di nuovo. Perchè siete cambiati, in questi lunghi mesi vissuti lontano. Non c'era più la paura, Tu – sai chi è scomparso, pare...distrutto.

Ma mentre Londra sta cercando di rinascere intorno a voi, mamma si sta spegnendo.

La domanda brucia, senza risposta, nella tua mente: a cosa serve essere maghi...allora? E' una domanda che cavalca un'altra ondata di rabbia, quella verso di lui.

Il tuo “caro” padre, che ha pensato alla vostra magia come a qualcosa da curare, non ad una parte di mamma, ad una parte inscindibile di te.

E tu sei entrato a Hogwarts con la voglia di dimostrare che era tutto il contrario.

Ma a cosa è servito? Finora, ad allontanarti da lei, in nome di quel sapere che ti avrebbe reso suo protettore.

E invece...ti ritrovi a piangere, scivolato a terra, le ginocchia piegate, sperando che questo non la svegli. A stento ricordi di esserti alzato in piedi, di aver risciacquato il bicchiere al lavello.

Sai solo che non ce la fai, non ce la fai a vederla in quelle condizioni.


Quando due mani ti scuotono, il pendolo sta battendo le cinque.

Kings...andiamo, su. Alzati. ”

Zia...”

...e un po' di altra gente, si. Ci offri un thè? ”

Ti alzi in piedi, sperando non notino le tue lacrime.

Ti stai ancora chiedendo chi sia l'altra gente quando vedi loro.

Cerchi confuso lo sguardo di tua zia. “ Cosa...”

Sean e Jacob si voltano, mentre Meg sta già armeggiando con il bollitore.

Cosa ci fate qui? E il vostro viaggio? ”

Kings, sei scemo per caso? ” ti risponde proprio lei, con fare pratico e senza nemmeno voltarsi. Sa che ci sono già i due amici a guardarti esterefatti. “ Secondo te ce ne andiamo in vacanza e ti lasciamo qui da solo? ”

Bene, io...vado a vedere se mia sorella ha bisogno. Lo zuccone lo lascio a voi, ragazzi...”

Ah, ah, ah...” sta già dicendo Jacob. “ Lo sapevo, ti sei già fuso il cervello. Metti via questi libri, per piacere, non li voglio vedere, adesso! E non devi neanche tu, per un po'...” ti rimprovera sedendosi.

Sei andato alla porta sul retro per chiuderla, quando Sean scuote la testa. “ No, stanno per arrivare. ”

Credo che una porta non li possa fermare, sai, Sean? ” ridacchia Meg.

La sua risata – anche se è molto più debole di quella dei momenti più belli – ti riscalda il cuore.

Chi sta per arrivare? ”

Torni a guardare i gradini esterni e per poco non hai un infarto.

Professor Silente! ”

Alle spalle del vecchio Preside, Madama Chips sembra essersi portata in trasferta tutta l'Infermeria di Hogwarts. “ Ma cosa...? ” Alla fine capisci di non essere in uno strano sogno. Ti riprendi. “ Prego, entrate. ”


La cucina, insolitamente affollata, è illuminata da candele disposte al centro del tavolo, tra i piatti di una cena che sai non essere all'altezza dei tuoi ospiti.

Guardi Sean, devi ancora avere una spiegazione logica a tutto questo.

Non guardarmi così, amico, l'idea è stata loro...e di tua zia. ”

Kingsley, forse la malattia di tua madre non può essere guarita, allo stadio in cui si trova ” comincia Madama Chips, posando la forchetta. “ Ma non vedo perchè non si possa garantirle giornate ancora serene...e libere dal dolore. ”

Al S. Mungo hanno detto...”

Kingsley, se ti ha dato fastidio mi scuso di quello che ho fatto ” interviene tua zia. “ Mi scuso, ma non me ne pento. Qualcosa andava fatto. Non puoi accollarti tutto da solo. Perchè non mi hai chiamato più spesso? ”

Resti senza parole.

Ragazzo, non serve a nulla annullarsi ” Silente ti guarda con quei suoi occhi chiari, capaci di scrutare dentro. “ Ti porterebbe soltanto a covare una frustrazione che poi...ti cambierebbe poco a poco. Non hai bisogno di dimostrare a tua madre quanto la ami. Non è la quantità di tempo che passerai con lei, ma la qualità...che le farà davvero bene. Mentre a te...credo non faccia troppo bene incollarti a quei libri. ”

Preside, temo sia inutile fargli capire questo ” sogghigna Jacob. “ Per staccarlo dai libri ci siamo noi...” Ti strizza l'occhio.

Conto su di voi, allora. ”

Forza, ragazzo...” sorride Madama Chips. “ Supererai quei test di ingresso ad occhi chiusi. In fondo sei lo studente che ha preso i M.A.G.O. a suon di E. ”

Esatto. Non potranno non prenderlo, se darà il meglio. E' anche il ragazzino del primo anno che ho dovuto punire al primo giorno di lezione, a Hogwarts. Quella scazzottata nel chiostro rimarrà negli annali. ”

Scuoti la testa, lasciandoti andare ad una risata, anche se ancora incerta. Una risata che però ti fa stare meglio.

Meno di un'ora dopo, è il momento dei saluti.

Riguardati, Kingsley. Lei è l'ultima persona che vorrebbe mai vederti lasciarti andare...o isolarti. ” Le mani rugose di Silente stringono le tue. Calde, come quelle di un nonno.

Lo farò, grazie Professore. Grazie anche a lei, Madama Chips. ”

Sono venuta con molto piacere, ragazzo. Non mi devi ringraziare ” risponde stringendoti la mano e passando a salutare tua zia.

Professore...posso chiedervi una cosa? ”

Certo, dimmi pure. ”

Si sa niente...di Sirius? ”

Una vena di amarezza accende il suo sguardo, mentre sospira. “ No, lo stanno ancora cercando. Stanno cercando sia lui...che Peter Minus. ”

Senti puntarsi su di te gli sguardi tesi di Meg e Jacob. Sean è alle vostre spalle e il suo dialogo con tua zia e Madama Chips si è interrotto all'improvviso.

Mi dispiace, forse non avrei dovuto...chiedervelo. ”

In qualche modo hai sempre saputo che tra Silente e quei suoi ex-studenti il rapporto non si era lentamente dissolto dopo il diploma, ma che era evoluto in una amicizia. Lo vedi nella tristezza di quello sguardo.

Non è questo, Kingsley. Venitemi a trovare a Hogwarts quando volete...e ne parleremo. Ci sono cose di cui è meglio discutere in un luogo più sicuro. So che non avete mai smesso di seguire la vicenda. Vi aspetto, allora? ”

Annuite tutti quanti.

Gli ultimi saluti e la porta si richiude.

Con uno strano sollievo al petto, ti accorgi che questa visita improvvisa ha rischiarato un po' la situazione.

Kingsley, hai ancora quei sacchi a pelo? ” chiede Sean, mentre a forza devi strappare Meg ai piatti da lavare e costringerla a sedersi con voi.

Ragazzi, io...”

Non accettiamo un no. Non ti lasciamo solo. Quindi risparmia il fiato e trovaci i sacchi a pelo. ”

Sean...sei un mago o cosa? ” esclama Jacob, estraendo la bacchetta.

Tra le risate degli amici, scambi un'occhiata con tua zia, prima che vada a dormire.

Grazie. ”

Il suo sorriso ti conferma che non c'è bisogno di altre parole.


Sotto il pallido sole di inizio novembre, ti affacci nel chiostro.

Nessuno è ancora andato a colazione, come ti aspettavi quando hai sentito nella Sala comune voci e notizie che devono ancora trovare conferma, ma che viaggiano già come schegge impazzite tra il colonnato.

Tu sai chi...distrutto.

Ancora non si sa di preciso come, quello che alcune famiglie hanno scritto via gufo ai loro figli sembra assurdo.

Assurdo...o sei tu che non vuoi crederlo possibile.

Non vuoi credere che siano loro l'ultima famiglia distrutta da Vol...demort.

Non c'è traccia del Preside, manca persino la McGrannitt, ma Vitious ha convocato i prefetti per le dieci.

Tutti gli studenti hanno troppo tempo libero, davanti a loro: un'intera giornata nella quale inseguire e confrontare voci e dicerie, spaventati ed elettrizzati al tempo stesso.

Kings...”

Passi di corsa alle tue spalle.

Jacob e Meg ansimano davanti a te.

Entrambi hanno gli occhi arrossati.

Quando Jacob apre la bocca, il suo è quasi un ringhio di rabbia. “ E' vero...Sono tornati Silente e la McGrannitt. I preftti sono stati convocati da loro...e sono tornati in Sala comune. ”


E' l'alba e tu non hai mai preso sonno.

Hai ceduto il letto a zia Josephine, mettendoti a dormire in un sacco a pelo, accanto ai tuoi amici.

Ma non hai dormito. La notte silenziosa si è riempita di quelle immagini del vostro quinto anno.

Ti volti a guardare le forme cupe attorno a te, sul tappeto del salotto. Jacob dorme su un fianco, Sean si è scoperto completamente dal sacco a pelo. Meg...

Ti alzi di scatto.

La vedi in piedi di fronte alla finestra, in cucina.

Ehi...” sussurri, infilando in fretta una maglia e raggiungendola in silenzio.

Si volta e ti sorride, completamente sveglia.

Restate taciturni per lunghi istanti, guardando la strada risvegliarsi oltre la finestra.

Hai visto il suo sguardo...ieri sera? ”

Non hai bisogno di chiederle a chi si riferisca. “ Sì. ”

E' davvero...finito tutto, Kings? Ci sono ancora tanti maghi, là fuori...che servivano Tu Sai Chi...che si sono soltanto parati il...”

Lo so. Nemmeno Silente crede sia finita del tutto. ”

Cos'è, adesso fumi? ” le chiedi, indicando un pacchetto posato accanto ai fuochi.

Non avrei mai fumato qui dentro...volevo fare una passeggiata fuori...Mi accompagni? ”

Annuisci. “ Vado a vedere se mia madre ha bisogno, prima. Aspettami. ”

A chi dobbiamo la scoperta di questo vizio? ” le chiedi dieci minuti dopo, mentre vi chiudete alle spalle la porta sul retro e attraversate il piccolo giardino di casa.

Posso aver cominciato anche da sola...che ne sai? ” risponde Meg, scherzosamente.

Uhm...”

Se te lo dicessi rideresti...fino a Natale. ”

Mettimi alla prova. Tu, Capo-scuola Green, che fumi...deve essere successo qualcosa di gra- ”

Sono le sigarette che fumava mio zio. ”

Suo zio...uno dei McKinnon.

Perchè dovrei ridere? ”

Perchè sono un'idiota...”

Continuate a passeggiare.

Sei tu a riprendere: “ Cosa farai, adesso? ”

Il sogno di lavorare al Ministero è bello che andato...Non lo voglio più fare, comunque ” la sua voce risuona ferita, incrinata. “ So come la pensi, Kings...ma non credo più...che al potere si possano risolvere le cose. Una volta saliti al potere...si perde il senno. ”

Non è da te parlare così. ”

Non lo sta dimostrando Caramell? ”

Perchè ti devi sbarrare questa strada? Tu non cadresti in questa trappola...proprio perchè lo hai visto succedere molto vicino a te. ”

No...” scuote la testa. Inspira profondamente, spegnendo la sigaretta. “ No...Temo che vedrò il Ministero solo quando verrò a trovare te e Sean...e per la vostra nomina ad Auror, ovvio...”

Meg...dobbiamo ancora essere ammessi al corso...Con la fantasia che hai, tieni presente la carriera di scrittrice. ”

Lei ride. Questa volta, di cuore. “ Chissà...”

Continua...









   
 
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