Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: zmarz    30/07/2014    6 recensioni
La storia che tutti noi conosciamo, vista dal punto di vista di Ginny... le sue lacrime, le sue giornate lontane dal trio protagonista... la sua vita dentro Hogwarts, i suoi sorrisi lontana da Harry potter... dove sorridere non era difficile...
Dall'inizio, da quel fatidico primo settembre, da quel dolce primo incontro, da quel primo innocente sguardo... dai primi passi di Ginny fuori dal mondo ovattato della Tana e dell'infanzia, nel suo ingresso nei tortuosi sentieri della crescita fino al suo essere pienamente donna, pienamente lei.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
70nvu

Passato, Presente, Futuro



"No, no, NO!" urlò Ginny.

L'oscurità si era diradata, di Luna neanche una traccia. Ginny, Neville e gli altri avevano perlustrato tutto il treno, senza trovare traccia dei Mangiamarte, com'era ovvio.

Il treno era ripartito, il giorno era tornato. Luna non c'era.

"Non è possibile" mormorò Neville, passandosi le mani tra i capelli "non è possibile!"

"Io so chi potrebbe sapere qualcosa!" esclamò Ginny. Prese Neville per un polso "vieni con me!"

Trascinò letteralmente il ragazzo verso la parte iniziale del treno, dove di solito si trovavano i Serpeverde.

"Che diavolo avete intenzione di fare?" strillò Miriam, ma Ginny non le rispose nemmeno, accecata dalla rabbia.

"Neville, cosa sta succedendo?" Seamus, Calì, Lavanda, Padma, Anthony Goldstain, Micheal e Terry erano appena sbucati da uno scompartimento, unendosi a quella specie di corteo che si era formato.

"Luna! È stata rapita" esclamò Phoebe.

"Stiamo andando dai Serpeverde" disse asciutta Ginny.

Estrasse la bacchetta, e spalancò la porta del vagone in cui gran parte dei Serpeverde si riunivano.

Cassiopea Grey con la sua amica castana Cordelia Thompson, Pansy Parkinson, Daphne Greengrass con la sorella Astoria (di un anno più piccola di Ginny), Tiger, Goyle, Zabini., Theodore Nott e Draco Malfoy.

"Che ci fai qui, Weasley?" esclamò Cassiopea.

"Ti sei portata tutto il corteo? I Mezzosangue qui non sono inclusi" sghignazzò Cordelia.

"Ma nemmeno la feccia come te" aggiunse Pansy.

Ginny puntò contro di loro la bacchetta.

"Che diavolo credi di fare, Weasley?!" esclamò Tiger.

"Cosa sapete?" ringhiò la ragazza.

"Di che stai parlando?" chiese Theodore Nott.

"Dov'è Luna?"

I Serpeverde si guardarono.

"Voi lo sapete!" urlò Ginny. Dalla sua bacchetta uscirono scintille.

"Metti via la bacchetta" sibilò Cassiopea.

"Parlate, luride Serpi"

"EXPELLIARMUS!" urlò, a tradimento, Cordelia.

"PROTEGO!"rispose, pronta Ginny, facendo apparire un forte scusa tra i suoi amici e i Serpeverde.

"Non ne sappiamo niente" esclamò all'improvviso Draco Malfoy.

"Verranno a prendere anche te, Weasley" esclamò Cassiopea, in una risata malvagia "e anche tutti voi"

"Ginny, lasciali stare" Miriam, come al solito, cercava di calmare le acque "tanto non sanno nulla.. figurati se sono così importanti da essere messi al corrente di certe cose"

Ginny abbassò la bacchetta, ricondotta alla ragione dall'amica.

"Ha ragione Miriam, andiamo" disse Neville, prendendo l'amica per mano, cosa che non sfuggì alle ragazze Serpeverde.

"Uh, Weasley, come hai fatto a sostituire Potter con quello sfigato di Paciock?" esclamò Pansy "non che Potter fosse questo granchè.. ma Paciock!"

Le ragazze continuarono a sghignazzare. Ginny chiuse la porta.

Si sentiva impotente. E quell'attacco di rabbia verso i Serpeverde era stato inutile e infantile, lo sapeva benissimo. Doveva solo sfogarsi, ma aveva messo inutilmente in pericolo i suoi amici.

Per fortuna era andata bene. Nessuno si era fatto male.

Ma Luna non c'era. La sua assenza aveva formato un vuoto incolmabile.

Micheal diede un forte pugno su una parete. Il rumore la riportò alla realtà.

"Micheal!" squittì Lavanda.

"Come si sono permessi a fare una cosa del genere ad una ragazza come Luna?" sibilò "avrei spaccato la faccia ad ognuno di quegli schifosi Serpeverde"

"Non sono stati loro" gli ricordò Padma.

"Ma avete visto le loro facce? Le loro risate?" esclamò il ragazzo "non saranno stati loro e probabilmente, come ha detto Miriam, non ne sanno niente perchè sono delle nullità. Ma sono stati i loro genitori, i loro parenti.."

Earno tutti in un unico scompartimento, sebbene non ci fosse posto. Alcuni erano seduti anche a terra ma non volevano separarsi. Phoebe era seduta sulle gambe di John, appoggiata al suo petto. Lacrime silenziose le scendevano sulle guance. Ginny era raggomitolata vicino al finestrino e guardava fuori, senza parlare. Aveva cominciato a piovere.


*


Possibile che quel maledetto baule fosse più pesante di quando era partita a settembre? Nonostante metà dei suoi averi fosse rimasto ad Hogwarts? Era perchè ormai era troppo abituata ad usare la bacchetta per ogni necessità? O forse erano stati quei tre mesi al castello che l'avevano svuotata di ogni forza?

"Ragazzi, fatevi sentire in questi giorni" li supplicò Miriam, mentre facevano la fila per scendere dal treno.

"Ma certo, come sempre" rispose Aisleen.

"Perchè non si sbrigano? Voglio scendere da questo maledetto treno!" sbottò Ginny.

Nessuno aveva realizzato a pieno quello che era successo. O forse nessuno voleva pensarci.

"Ci rivedremo, non è vero?" sussurrò Miriam, dando vita ad un pensiero che era nella mente di tutti. Tutti distolsero lo sguardo "Non è vero?"

"Io e Grace torneremo, te lo assicuro" disse John.

"Anche io! Voglio combattere" disse Anthony.

"Mamma vorrebbe che rimanga a casa" rispose Aisleen "Ma tornerò. Te lo prometto, Miri"

"Non che abbiamo molta scelta" disse Phoebe "La presenza è obbligatoria"

"Per i minorenni" sottolineò Aisleen.

Fuori dal treno li attendeva una Londra scura e fredda. Ginny riconobbe subito i suoi genitori, che la aspettavano, ansiosi. Si sorprese di vederli entrambi sulla banchina.

"Ragazzi, ci sentiamo" disse rivolta ai suoi amici "Buon Natale a tutti"

"Buon Natale, Ginny"

"Ci sentiamo il prima possibile" le disse Neville.

Ginny sorrise e andò dai suoi genitori, che le stavano venendo incontro.

"Ginny!" esclamò la mamma, abbracciandola.

"ciao mamma!" disse lei, ricambiando l'abbraccio. Sentiva che la madre era dimagrita ancora "sei tutta intera! Ma sei dimagrita così tanto..e la testa! Cosa hai fatto..?"

"Mamma sto bene!" si sciolse dall'abbraccio.

"Buonasera signori Weasley" li salutò Neville.

"Buonasera caro! Sei dimagrito tanto anche tu.." gli disse la signora Weasley.

"State bene ragazzi?" chiese il signor Weasley, dopo aver abbracciato la figlia, rivolto a tutti gli amici di Ginny.

"Più o meno.." rispose Miriam.

"Siete i compagni di corso di Ginny?" chiese Molly.

"Tutti tranne noi" rispose Grace, indicando se stessa e Phoebe "io di Tassorosso e lei di Corvonero"

I ragazzi si presentarono ai genitori di Ginny.

"Aisleen McQueen?" esclamò Arthur Weasley dopo che Aisleen si fu presentata "tuo padre..."

"Sì" lo interruppe Aisleen, abbassando lo sguardo.

Arthur le mostrò un sorrisetto dispiaciuto "Lo conoscevo.. Conoscevo Zach.. grand'uomo.. gran bravo ragazzo.. e gli assomigli, anche se hai molto di tua madre.." esitò "lei come sta?"

Aisleen alzò le spalle, a disagio "sta bene" rispose "ma non verrà qui. Mi viene a prendere mio zio"

Ginny conosceva Aisleen, e vedeva che la ragazza non aveva voglia di parlarne. Evidentemente lo intuì anche Arthur che si rivolse agli altri ragazzi.

"Voi? Avete qualcuno che vi viene a prendere?"

"Sì, sì, siamo a posto"

"Io e Rachel dobbiamo scappare.. altrimenti perdiamo il treno" esclamò Miriam, prendendo per mano la sorellina.

"Ragazze andate da sole con i mezzi babbani?" chiese preoccupata Molly.

"Siamo abituate.. nostro padre è Babbano di nascita.." spiegò Miriam.

"Conosco anche tuo padre.. Isaiah, giusto?" chiese Arthur. Miriam annuì.

Si salutarono tutti. Ginny seguì i genitori fuori dalla stazione. Suo padre aveva caricato il baule sul carrello e procedeva a passo spedito.

"Papà.. Luna.."

"Lo sappiamo già, tesoro" rispose il padre, con voce grave "è per questo che siamo venuti entrambi.. ma è meglio non parlarne qui"

Ginny annuì.

Fuori da King's Cross li aspettava una vecchia macchina, ovviamente modificata da Athur.

"Di questi tempi è il mezzo più affidabile.. e l'unico non sorvegliato" disse Molly "appena arriviamo a casa devo disinfettarti quel brutto taglio.."

"Tranquilla ci ha già pensato Ash" rispose Ginny "a proposito.. perchè conosevi il padre di Ash?"

"Tanti conoscevano il padre della tua amica" rispose Arthur, serio "e molti lo conoscono di fama. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo di persona.. una persona eccezionale, anche la moglie"

Arthur girò la chiave nel quadrante e mise in moto l'auto. Si girò e uscì dal parcheggio in retromarcia. L'auto scivolava velocemente nel traffico londinese, aiutata dai vari incantesimi che Arthur vi aveva applicato.

"C'è stato un episodio a scuola.. che riguardava Ash.."

"Quando sei stata punita da Amycus Carrow?" la interruppe tagliente la madre "sei stata un'incoscente, Ginny, tu non sai.."

"Non possiamo parlarne dopo?" esclamò esasperata la ragazza, volgendo gli occhi al cielo.

"No, signorina ne parliamo ora! Lo capisci che quei due sono pericolosi?"

"Me ne sono accorta"

"E allora perchè ti comporti da irresponsabile?"

"Io non posso stare zitta a guardare!" esclamò Ginny "e comunque non ho bisogno di comportarmi da irresponsabile, loro puniscono chi vogliono e come vogliono, anche senza una scusa! E quel giorno già mi aveva puntato! Sia me che Aisleen!"

Raccontò del primo giorno di Arti Oscure, lo sguardo famelico di Amycus Carrow su di lei e sulla sua amica.

Però omesse il fatto che avevano usato una Maledizione Senza Perdono su di lei. Non era sicura che la madre avrebbe retto.

"Chi era il padre di Aisleen?" chiese Ginny alla fine del suo racconto.

"Lei non ve ne ha mai parlato?" chiese Molly. Ginny scosse la testa.

"La tua amica si trova in una situazione molto delicata. Ovvio che non vuole parlarne" disse Arthur.

"I Carrow se la prendono spesso con lei senza motivo.. Ash è molto riservata e di solito non si nota molto in classe.. però vorrei capire perchè quei due se la prendono così con lei" disse Ginny "con me se la prendono perchè io non sto zitta, e perchè sono una Weasley, quindi ha un senso.. Mi sono fatta delle idee, immagino che i genitori di Ash facessero parte dell'Ordine.. ma allora perchè non ho mai visto la madre? Cioè, se avesse partecipato alle riunioni avrei almeno saputo.."

Arthur sospirò.

"Sai Aisleen vive una situazione simile sia a quella di Harry che a quella di Neville.." rispose Arthur.

"In che senso?"

"I genitori di Aisleen erano molto giovani a quell'epoca.. ed erano due maghi formidaboli, entrambi Auror, entrambi prediletti da Malocchio Moody. Zacharias era un Babbano di nascita, ma aveva frequentato Hogwarts e tutto.. Moira discende da un'antica stirpe di maghi irlandesi. Insomma erano giovani, attivi.. ovviamente fecero subito l'ingresso nell'Ordine della Fenice"

"Moira continuò a combattere anche quando era incinta" intervenne Molly "Ti ricordi, Arthur? Non si fermava un secondo.. la vedevi, sempre pronta ad andare in missione, nonostante il pancione"

"Sì, è una donna straordinaria, una delle più forti che abbia mai conosciuto.. lei e Zach erano innamoratissimi, le missioni le facevano sempre insieme, erano una squadra, non solo una coppia. Hanno riempito le celle di Azkaban, quei due. Come puoi immaginare, si fecero molti nemici.."

Il padre si rabbuiò.

"Quando Moira partorì fu l'unico momento in cui non potè partecipare a tutte le missioni" disse Molly "ci provava sempre in realtà, non era il tipo che se ne stava a casa.."

"Moira e Zach erano in una situazione difficile. Soprattutto dopo la Caduta di Tu-Sai-Chi i Mangiamorte erano fuori controllo. Volevano vendetta e volevano sapere che fine aveva fatto il loro signore. Beh, sai cosa è successo a Frank e Alice Paciock, giusto? A Zach e Moira successe qualcosa di molto simile.."

"La loro casa venne accerchiata. Presero subito di mira Zach, per torturarlo, per far parlare la moglie. Ma la realtà era che volevano semplicemente ucciderlo, e forse avrebbero ucciso anche Moira e la bambina, se non fosse arrivato Malocchio Moody.

"Malocchio.."

"Già. Tutto ciò successe dopo ciò che era accaduto a James e Lily e anche dopo il fatto di Frank e Alice. Malocchio sapeva benissimo che i prossimi sarebbero stati loro"

"Non uccisero semplicemente Zach. Lo.. fecero a pezzi. Davanti agli occhi della moglie e della figlia, per fortuna troppo piccola per ricordare certe immagini"

"Non erano solo Mangiamorte, quelli che attaccarono i McQueen. C'erano degli altri seguaci di Tu-Sai-Chi tra loro, diciamo di rango inferiore. Tra cui anche i tuoi nuovi insegnanti.."

"Non si limitarono ad usare la magia. Soprattutto con Moira. Oltre ad ucciderli.. volevano umiliarli nel profondo. Quando Malocchio arrivò.. non c'era più speranza per Zach. E la scena che si trovò davanti fu.. raccapricciante. Zach era morto... i Mangiamorte stavano a guardare e gli altri si stavano occupando di Moira.. e della bambina"

"Hanno fatto qualcosa ad Aisleen?"

"Per fortuna Malocchio è arrivato in tempo"

"E.. la mamma?"

"A lei hanno fatto qualcosa di non umano.. nemmeno gli animali si comportano così"

"Arthur.."

"Non scenderò nei dettagli, ma sappi che è stata torturata e umiliata oltre i limiti umani. Devi sapere che Moira è una donna bellissima. L'hanno sfigurata, distrutta interiormente ed esteriormente. Quando Malocchio è arrivato, è riuscita a salvarla per poco. Così come la piccola Aisleen, che era finita nelle mani di Bellatrix Lestrange.."

"Fu lì che li catturarono tutti. Moira non si riprese più"

"Vuol dire.. che è nelle stesse condizioni dei genitori di Neville?" chiese Ginny.

"No.. ma non è tornata più la stessa. Non è più uscita di casa, ha abbandonato la carriera. Vive nella paura. Silente dovette lottare molto per farle mandare la figlia a scuola"

"Non credo che Moira sappia esattamente chi ci sia a comandare ad Hogwarts. Ormai si è allontanata dal mondo magico da molto"

Ginny era sconvolta. Aveva una gran voglia di vomitare.

"Aisleen sa.. tutto?"

"Per quello che conosco Moira sì, sicuramente le avrà detto tutto"

Ginny si accasciò sul sedile. Così anche Aisleen era come Harry e come Neville. Voldemort aveva negato anche a lei la possibilità di una vera famiglia. Era una sopravvissuta. In quei momenti, Ginny pensava a quanto era stata fortunata lei, ad avere ancora entrambi i genitori, e una famiglia così grande.


*

La casa era vuota e silenziosa, tranne per il demone nella camera di Ron, che gemeva e faceva rumore.

"Oh, quando fa così è insopportabile" sbottò Molly.

"Dai, se Ron fosse davvero a letto con la Spruzzolosi probabilmente si sarebbe comportato nello stesso modo" disse Ginny, facendo sfuggire ad entrambi i genitori un piccolo sorriso.

"Sono così contenta di averti a casa" disse la mamma, accarezzandole la testa.

"Anche io" rispose la ragazza, sincera.

"Quest'anno saremo pochi a Natale.. Bill e Fleur preferiscono passarlo da soli.. sai, è il loro primo Natale da sposati"

Ginny fece una smorfia.

"Charlie non riuscirà a venire, sicuramente, ma Fred e Geroge ci saranno. Ho invitato anche Remus e Ninfadora.."

Il volto di Ginny si illuminò "Davvero verranno?"

"Spero proprio di sì, tesoro!"

"Come sta Tonks? Si vede la pancia?"

"Eh sì, è bella rotonda.. il bambino dovrebbe nascere ad aprile!"

Era così bello che in mezzo a tanto orrore potesse succedere ancora qualcosa di bello, come la nascita di un bambino.

"Ora vai a sistemarti, tra mezz'ora è pronta la cena.. penso saremo solo noi tre, Fred e George non fanno in tempo"

La cena era come sempre ottima, solo che era strano essere solo loro tre, dopo tanto tempo.

"Papà.. avete saputo qualcosa di Luna?" chiese Ginny.

Arthur sospirò.

"Purtroppo no.. sappiamo solo che era questione di tempo. Xenophilius si è esposto troppo"

"Lo so.."

"Ma sono sicura che Luna sta bene.. è una ragazza forte" disse Molly.

"Non pensate che..."

"No Ginny, non dirlo nemmeno per scherzo"

"Non è questo il metodo dei Mangiamorte" disse Arthur "L'hanno rapita perchè vogliono qualcosa dal padre, per minacciarlo. Se volevano ucciderla, lo avrebbero fatto subito, sul treno"

Ciò non tranquillizzava Ginny.

"E.. avete notizie di Ron, Hermione e Harry?" chiese, a bruciapelo.

Arthur e Molly si guardarono. La donna abbassò lo sguardo.

"Nulla di recente" disse Arthur "le ultime notizie risalgono a quest'estate, quando sono stati rintracciati da Lupin. Poi zero totale"

"La cosa buona è che almeno non ci sono brutte notizie" mormorò Molly.

"E per il resto? Succede qualcosa? È morto qualcun altro?"

"Ginny, ora basta" disse la madre "perchè non ti fai un bel bagno caldo? Vieni, ti accompagno"

Per una volta Ginny non si oppose. Si sentiva all'improvviso stanchissima, tant'è che pensava che la madre avesse messo della Pozione Sonnifera nella sua zuppa.

La madre le preparò la vasca da bagno, riempendola fino ll'orlo di acqua calda. Mosse la bacchetta per far formare la schiuma e le bolle.

"Ecco qui cara.. tu immergiti, puoi stare quanto vuoi, tra poco ti porto una camicia da notte pulita e la biancheria"

La mamma uscì dal bagno lasciandola sola. Ginny si tolse in fretta i vestiti, li lasciò a terra e si immerse subito nella vasca. Ma purtroppo, i brutti pensieri non poteva lasciarli fuori.

Harry, Ron ed Hermione, lontani, chissà in quale stato.

Bill, che aveva deciso di passare il Natale senza di loro.

Luna in mano ai Mangiamorte.

La guerra che infuriava.

La triste storia della famiglia di Aisleen.

Ginny si immerse completamente sotto l'acqua e aprì gli occhi. Un poco le bruciavano, per via del sapone, ma era così rilassante, stare lì sotto, sdraiata, completamente nuda e nel completo silenzio. Forse era l'unico modo per cacciare i brutti pensieri.

Sentì la porta aprirsi, e, convinta che fosse la madre con la biancheria pulita si alzò dalla vasca.

Ma non era la mamma.

"Ehm.. ciao"

"è da parecchio che non ci si vede"

I gemelli erano davanti a lei. E lei era in piedi, nuda, nella vasca.

"FUORI!!!!!" urlò con quanto fiato in gola, e i due si smaterializzarono in un secondo.

Beh, la magia era rovinata, quindi decise di uscire direttamente, quando si riaprì di nuovo la porta.

"MA CHE PROBLEMA AVETE?!" urlò Ginny, comprendosi con l'asciugamano, ma si trovò davanti sua madre.

"Ginny, perchè urli così?"

"Quei due idioti.." borbottò lei "avevi detto che non venivano"

"Ci hanno fatto una sorpresa"

"Mi hanno fatto una sorpresa"

"Ci penso io a parlargli" disse Molly "dai, voltati, ti pettino i capelli e ti sciolgo i nodi"

Ginny si sedette sullo sgabello e la madre cominciò a pettinarla.

"Era tanto che non lo facevo.. e si vede! Non pensi di tagliarli?"

"NO!" esclamò Ginny.

"Che problema avete in questa casa con i capelli lunghi?!"

Quando uscì dal bagno, in camicia da notte e in vestaglia, si diresse come una furia verso i fratelli, che erano giù in salone.

"Scusa Ginny!" disse subito Fred.

"Non pensavamo fossi nuda" aggiunse George, sogghignando.

"In ogni caso ero in bagno!"

"è che volevamo salutarti!"

Ginny si sciolse in un sorriso e si tuffò su di loro, che l'accolsero a braccia aperte.

"Quanto mi siete mancati!"


*

Lei, Fred e George rimasero a parlare tutta la notte, in camera di Ginny. I due ragazzi le raccontarono tutto quello che sapevano di ciò che succedeva fuori, ma anche loro avevano poche notizie. Le raccontarono anche del negozio di scherzi, che andava sempre bene, sebbene le vendite fossero leggermente calate.

"Ma è una cosa momentanea" disse George.

"Siamo sicuri che appena questa guerra finirà la gente avrà più voglia di fare scherzi" completò Fred.

"Ma ad Hogwarts gli aquisti sono sempre alti, vedo"

"Oh si, i vostri prodotti sono fondamentali" disse Ginny "a proposito, un regalino di Natale per l'Esercito di Silente sarebbe gradito"

"Ma certo!"

"Abbiamo già pensato a tutto"

Ginny gli raccontò di come procedeva la vita ad Hogwarts.

"Mmm, sì, qualcosa sappiamo" disse Fred "però sentire la testimonianza. Cavolo, la vita ad Hogwarts è diventata davvero pesante"

"però vi state comportando bene. Noi avremmo agito nello stesso identico modo"

"E anche Harry, Ron.. forse anche Hermione"

"Beh, Hermione non so. Non avrebbe approvato sicuramente la missione della Spada"

"Però dovete continuare così. Combattere"

"Sì, ma.. non si scherza con i Carrow" disse Ginny "cioè, dobbiamo stare attenti. Le punizioni sono spesso corporali.. addirittura si arriva alla Maledizione Cruciatus"

Fred e George annuirono.

"Siete riusciti a connettervia Radio Potter?"

"Sì, certo.. ci è voluto un po' ma ce l'abbiamo fatta. Ci sentiamo meno soli.. anche se ci piacerebbe sapere qualcosa su Harry.."

"Purtroppo nulla.. sono letteralmente scomparsi"

"Da una parte meglio.. come non sappiamo noi dove si trova non lo sa nemmeno Tu-Sai-Chi"

"Quello sì.."

Era contenta che i fratelli erano rimasti con lei tutta la notte. Sapeva che se rimaneva da sola avrebbe riaffrontato tutto.

*


Bill si fece vedere per una breve visita la vigilia di Natale.

"Sono super impegnato, ma un saluto alla mia sorellina preferita non potevo negarlo" disse, con un gran sorriso.

"Sono la tua unica sorella" gli ricordò Ginny.

"Vieni qui e fatti stritolare un po'"

Ginny si tuffò nelle braccia del fratellone.

"Rimani per pranzo, caro?" chiese Molly.

"No, mamma, oggi pomeriggio sono impegnato"

Molly se ne andò in cucina, lasciando i due fratelli da soli in salone.

"Fatti vedere.. mi sembri più grande e più piccola allo stesso tempo"

Ginny fece una risatina "In che senso, Bill?"

"beh, sei dimagrita.. gli elfi sono in sciopero ad Hogwarts?" provò a scherzare.

"E in che senso ti sembro più grande?" chiese la ragazza.

"Nel senso che non sei più una bambina.. lo si vede dal tuo corpo, dal tuo sguardo.. dalle cicatrici"

Ginny guardò a terra. Sapeva che le stava arrivando una ramanzina anche da lui.

"Io non posso pensare che ti facciano questo.. che quella.. feccia.. ti possa anche solo sfiorare con un dito"

Bill strinse i pugni con forza.

"Essere qui inermi e sapere che voi ragazzi non siete al sicuro.. sapere che non posso fare nulla per difenderti.. è frustrante"

"Bill, so difendermi da sola"

"No, Ginny" esclamò lui "guardati! Guarda quello che è successo alla figlia di Lovegood! Non potete difendervi da questo"

Ginny non sapeva cosa dirgli.

"Come sta Fleur? Come vanno le cose a casa?" chiese, per sviare il discorso.

"Bene" Bill fece un piccolo sorriso "nonostante la guerra e le preoccupazioni.. nella nostra casa abbiamo trovato anche il nostro piccolo angolo di paradiso. Non vedo l'ora di portartici, sta sul mare, ti piacerebbe tantissimo"

"Fleur è fantastica. Lavora sodo, compie le sue missioni, sistema la casa e mi fa sempre trovare una bistecca al sangue, la sera. Non mi fa mancare nulla e io cerco di essere l'uomo migliore del mondo per ripagare quello che lei mi da"

"Non hai bisogno di sforzarti. Lo sei!" esclamò Ginny.

Lui fece un sorrisino triste "ci provo.. ma so che lei meriterebbe di meglio"

"Ma non dire stupidaggini!" disse Ginny "e poi lei ti ama! Lo ha dimostrato in un sacco di modi"

"Sai.. all'inizio Fleur non mi piaceva.." confessò esitando. Il fratello ridacchiò.

"Sono offuscato dall'amore, probabilmente, ma ti conosco bene! E vedevo le tue smorfie!"

Ginny fece un sorrisino imbarazzato.

"Sì ma ha dimostrato di essere degna di te. È coraggiosa, è bella, è intelligente.. ed è forte."

"Sono contento che hai imparato ad accettarla" disse Bill, abbracciando la sorella "fidati di me"

"Io mi fido di te" disse Ginny "e ti scuso"

"Per cosa?"

"Per il fatto che mi abbandoni a Natale!" Ginny fece finta di mettere il broncio.

"Ti prometto che avrai un bellissimo regalo!" le disse il fratello.

"Deve essere davvero stupendo, per un affronto del genere!" esclamò la ragazza.

Bill se ne andò via poco prima di pranzo. Ginny fu impegnata tutto il giorno a decorare la casa e ad aiutare la mamma in cucina. La sera arrivarono tutti gli ospiti. Fred e George arrivarono con uno scoppiettio di fuochi d'artificio, facendo infuriare la mamma.

"Siete impazziti?! Ringraziate il cielo che Tonks non è ancora arrivata! È incinta, certi spaventi possono fare male al bambino, mi chiedo dove avete il cervello!"

L'arrivo dei due futuri genitori, mise allegria a tutti. Tonks era rotonda e radiosa, Remus sembrava meno malandato e il suo sorriso era più luminoso. Si teneva stretto alla moglie, come se lei fosse la sua ancora di salvezza.

"Ginny!" strillò Tonks e stritolò la ragazza "Quanto tempo! Sei sempre più bella, anche se troppo magra!"

"Buon Natale, Ginny" la salutò l'ex professore, cordiale.

"Buon Natale a tutti e due!"

Tonks trascinò letteralmente Ginny sul divano, mentre Remus era in cucina a chiaccherare con i signori Weasley e i gemelli.

"Che bello vederti.. così!" esclamò Ginny "come ti senti?"

"Mai stata così bene" rispose la donna "mi sento sempre felice.. anche se alterno un po' l'umore. Ho varie crisi di pianto, di rabbia, di panico, di fame.. ma la maggior parte del tempo sono.. solo felice!"

"Beh, si vede!"

"Anche se questo biricchino qui dentro mi fa un po' di scherzetti!"

"In che senso?"

"Per esempio ho sempre voglia di torta di zucca, non mangerei altro! Oppure il fatto che ormai le mie Metamorfosi le comanda praticamente lui!"

"Dici sul serio?"

"Oh sì.. i miei capelli, ultimamente, sono perennemente blu! Va a periodi"

Ginny rise.

"Sarà un maschietto?"

"Oh, beh, questo non lo so!" rispose la donna, mettendosi entrambe le mani sulla pancia "Mamma dice che sarà sicuro un maschietto, mentre secondo Remus sarà una femmina.. L'unica cosa che so, è che da dei calci potentissimi!"

"Oh! Posso sentirlo?"

"Accomodati!"

Ginny posò, esitante, le mani sul ventre di Tonks. Era più duro di quanto si aspettasse.

"Aspetta" sussurrò la futura mamma. All'improvviso Ginny avvertì un movimento, all'interno della pancia di Tonks. Era un calcetto.

"Oh!" esclamò Ginny.

Era una sensazione stranissima pensare che dentro la donna che aveva davanti stava crescendo un altro essere umano, un'altra vita, un bambino che dava calci e cambiava i capelli della mamma.

"è la cosa più strana del mondo" sussurrò la ragazza.

"è una forza, eh?" disse Tonks.

"Sì.."

All'improvviso i capelli di Tonks divennero blu cobalto.

"Gli piaci!" esclamò, con una strizzatina d'occhi.

Ginny sorrise. Non aveva mai pensato ai bambini e quelle cose lì, ma toccare quella pancia le aveva fatto uno strano effetto. Non sapeva cosa le stava succedendo, ma sentiva delle emozioni che mai aveva provato e che non riusciva a spiegare. Solo una era chiara.

La paura.

Quella pancia era il futuro, un futuro che forse avrebbe toccato anche lei prima o poi.. e che non sapeva se le sarebbe stato possibile.

La guerra avrebbe potuto portarle via ogni possibilità.

"Non vedo l'ora di conoscerlo" disse la ragazza, continuando ad accarezzare il pancione di Tonks.

"Anche io"

"Posso.. Sentirlo?"

Tonks annuì e Ginny posò l'orecchio sulla pancia. Sentiva il battito del cuore della donna, calmo, rilassato, e il piccolo bambino, che continuava ad agitare gli arti verso il viso di Ginny.

"Ciao piccolino, è la zia Ginny che ti parla.. Non ti conosco ma ti voglio già bene! Appena riuscirai a reggerti in piedi ti insegnerò a volare!"

Tonks rise, e accarezzò i capelli della ragazza.

"Sarai una zia fantastica!"

"Ma questo lo so già!"

*


La notte di Natale non è una notte come le altre. Quando sei bambino, sai che dentro la tua casa sta succedendo qualcosa di speciale, mentre tu sei rannicchiato sotto le coperte. Sai che ogni scricchiolio, ogni luce, ogni rumore, fanno parte della magia della festa. E la notte di natale non è mai silenziosa, non è mai buia. Racchiude suoni, profumi, luce, speranze, sogni, amore.

Quella notte di Natale Ginny sognò. Sognò Harry, baci, serenità, certezze. Sognò qualcuno che non sapeva se avrebbe mai incontrato, ma che in realtà già conosceva da sempre, e sentì un movimento dentro di lei.

Si svegliò, nel cuore della notte, senza ricordare nulla di ciò che aveva sognato. Una luce, però, brillava fioca sulla sua scrivania. Si alzò, facendo scricchiolare la solita asse del pavimento.

Lì, sulla scrivania, il Galeone incantato di Hermione luccicava debolmente.

La speranza non era svanita.

Luna era viva, e stava comunicando con loro.





Angolo autrice

Ringrazio tutti coloro che ancora hanno la forza e la tenacia di seguirmi! Questo capitolo è tutto per voi e spero che abbia soddisfatto le vostre aspettative! Vi meritate un premio per la vostra costanza!

Spero di tornare il prima possibile con un nuovo capitolo!

Baci a tutti e buone vacanze!

Zmarz

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: zmarz