Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: irwinsgreeneyes    31/07/2014    4 recensioni
"Michael avrebbe superato i suoi problemi con il giusto impegno.
Lei e Calum avevano cicatrici che non avrebbero mai potuto cancellare, che sarebbero rimaste incise sulla loro pelle per ricordargli chi erano stati, ma che avrebbero potuto ignorare col passare del tempo.
Ma Ashton non sarebbe mai guarito dal suo male, Ashton era un morto che camminava."
* * * * * * *
-Ciao, sono Ashton Irwin, ho 17 anni e ho la leucemia. Vorrei poter dire che la supererò.-
* * * * * * *
-Mi ripeto sempre che sono forte, sono invulnerabile e non mi manca niente. Solo a volte tu.-
--------------------------------------------------------------------------------
TRAILER FANFICTION: https://www.youtube.com/watch?v=kL8RNEhr0Ac&feature=youtu.be&hd=1
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Spazio Autrice.
Saalve, ho pubblicato il primo possibile.
Come potete vedere ho deciso di continuare questa storia, almeno per le poche di voi che continuano a leggerla. Grazie mille, davvero, mi date la forza di andare avantie di non lasciare i mei personaggi. Se volete seguirmi su twitter(ovviamente ricambio tutti) per sapere quando aggiorno, sono @irwinsgreeneyes .
Ora passo a prlarvi della storia in sé. Questo capitolo non so come l'ho scritto, non mi convince molto, ma a riscriverlo non ce l'avrei mai fatta, cosí ve lo posto come l'ho fatto. Scusate se ci sono molti errori ma ho la tastiera nuova e mi devo abituare ahah
Comunque parliamo del mio adorato Calum. Credetemi quando vi dico che io amo da morire il suo personaggio, lo adoro. É il solito scontroso, divenuto tale perché la vita l'ha costretto ad esserlo.
Michael si sente in colpa perché Calum e riuscito ad appiccare il fuoco anche grazie ad i suoi alcolici, quindi si deciderá una buona volta ad abbandonare la bottiglia?...
Luke non l'ho praticamente nominato in questo capitolo, ma spero che abbiate capito ció che Avril prova nei suoi confronti.
E poi, beh, i miei adorati Ashtrill(?). AAAAAHHH.
Si sono baciati lalalalaaa sono felicissima, aspettavo questo capitolo da quando ho iniziato a scrivere questa ff ahah
Comunque nonostante si siano baciati, vi ricordo che questo capitolo é ambientato il giorno 21 novemebre e,il 23 novembre, ci sará il ballo per i miei ADORATI Avruke. Cosa faró succedere?eheheheh
Comunque vorrei dirvi che manco 3-4 capitoli per finire questa storia e mi viene da piangere.
Adesso vi lascio senza dilungarmi ancora, lasciandovi il link della mia nuova ff Bloodstream (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2743476&i=1) che spero vi piaccia quanto piace a me c:


ps:scusate se non ho risposto alle vostre recensioni ma al momento ho internet lento, vi risponderó quando aggiusteró questo problema <3


 


 


 

Everything and Nothing.


 

“Non voglio che questo momento finisca, quando tutto diventa niente senza di te.”

 

 

Era il ventuno dicembre quando il gelo invernale costrinse Ashton a stringersi di piú nel suo cappotto, nonostante le mani continuassero a sudargli come mai prima. Parcheggió la sua auto davanti casa di Avril con il cuore che gli martellava nel petto. La mora l'aveva invitato a casa sua le settimana prima, dopo l'incontro burrascoso avvenuto sulla casetta sull'albero di Calum.
Calum, Calum, Calum... , si ritrovó a pensare il riccio, rimanendo seduto dentro la sua auto, gli occhi fissi su qualcosa di indefinito fuori dal parabrezza. Calum non era mai stato felice. Il riccio se lo ricordava sempre con quel mezzo broncio stampato sul viso e ,quelle rare volte in cui sorrideva, la tristezza non abbandonava mai il suo sguardo. E, per quanto Ashton si odiasse al riguardo, dovette ammettere a se stesso che l'unica volta in cui l'aveva visto sorridere veramente era stato a causa di Caitlin. La stessa Caitlin che amava Ahston.

Il riccio sbatté un pugno sul volante, imprecando. Avrebbe dovuto dire di no a Caitlin, gliel'avrebbe dovuta lasciare. On se lo sarebbe mai perdonato. Lui neanche l'amava, non sapeva bene cosa provava nei confronti di Caitlin, sapeva soltanto che avrebbe preferito morire al suo posto, piuttosto che continuare a vivere a metá, con quella malattia che lo divorava da dentro.
Scese dalla macchina sotto la pioggia e corse verso la porta, rischiando di scivolare piú di una volta. Suonó rapidamente alla porta, sapendo che ad aprirgli sarebbe stata Avril.
La ragazza lo aveva avvertito che sarebbero stati soli e, involontariamente, Ashton si era fatto prendere da quaest'appuntamento, pensando a tutto quello che sarebbe potuto accadere. Eppure sapeva con la stessa intensitá che quello che provava per Avril andava molto oltre l'attrazione fisica. Avrebbe potuto affermare di essere...
-Ashton! Entra dentro o ti prenderá la polmonite!- la voce squillante di Avril lo risveglió dai suoi pensieri. Si lasció trascinare dentro la casa dalla mano della ragazza, che lo aveva stretto dal polso.
-Un po di pioggia che vuoi che sia?-scherzó il riccio scuotendo la testa.
Avril quella sera sembrava piu bella che mai. A pensarci bene, peró, pensava la stessa cosa ogni volta che la vedeva. Quella sera indossava dei leggins e un maglioncino azzurro fatto a mano, che gli faceva risaltare gli occhi. Avrebbe voluto prenderla la, in quel salotto da ricconi, stringerla a se e baciarla come se fosse la cura per il suo
cancro. Sebbene quelle voglie fossero irrefrenabili, il riccio si limitó ad abbracciarla.


*

-Ti puzza l'alito di sigaretta.- decretó Ashton, seduto sul letto di Avril, qualche minuto dopo.
La madre della ragazza mancava da due giorni e sarebbe tornata soltanto il giorno dopo. Cosí aveva deciso di invitare a casa il riccio, per passare un po di tempo da sola con lui.
Ma hai baciato Luke, le ricordó fastidiosamente una vocina nella sua testa, che lei scacció immediatamente.
Luke, dopo quel bacio, l'aveva incontrato soltanto a scuola e aveva fatto di tutto per evitare di parlargli. Non voleva parlare di quel bacio, voleva semplicemente far finta che non fosse mai esistito, sebbene il solo pensiero le faceva accellerare il battito cardiaco.
E c'era riuscita ad evitarlo, almeno fino a quel pomeriggio, quando il suo iphone le aveva vibrato nella tasca posteriore dei pantaloni, segno che qualcuno le aveva mandato
un messaggio. Lo sbloccó e lesse il mittente: Luke.


 

Possiamo far finta che non sia mai successo, d'accordo? Mi manchi, mi manca passare del tempo con te, anche se so che sei innamorata di Ashton Irwin. L'invito per il ballo é sempre valido e spero tanto che tu ci voglia ancora venire.


Lesse il messaggio con il cuore che le galoppava nel petto e, subito dopo, si accasció contro la parete del corridoio di casa sua: aveva incasinato le cose, lei che amava l'ordine. Si riprese poco dopo e scrisse un messaggio al biondo.

 

Anche tu mi manchi, Lukey. Certo che voglio venire. Xx


Subito dopo aveva spento il cellulare, in colpa verso Luke, in colpa verso Ashton. Si sarebbe dovuta decidere al piú presto, sapeva benissimo di non poter avere entrambi.
-Sai che non ho mai seriamente valutato di smettere, vero?- chiese ridendo ad Ashton, e poi si sedette accanto a lui. Il riccio non perse occasione per stringerle la mano.
-Perché vuoi morire giovane come il sottoscritto?-sbruffó lui, guardandola sorridente.
Avril si alzó di scatto, liberandosi dalla presa del riccio, terribilmente confusa e ferita. Come poteva Ashton parlare a quel modo della sua malattia? Lei non era riuscita ad accettarla, ancora. Non rusciva aparlarne senza scoppiare in lacrime.
-Come fai?-gli chiese con la voce tremula e gli occhi umidi.-Non voglio sapere che morirai, d'accordo? Non lo sopporto. Voglio stare assieme a te vivendo ogni istante come fosse un'eternitá. Senza sapere che anche tu un giorno te ne andrai. Dio, se ne vanno tutti.- disse, ormai piangendo, ricordando il padre.
Non voleva vivere se questo doveva dire perdere tutti.
Ashton, tranquillamente, si alzó e l'abbracció da dietro, portandole le mani sulla vita, poggiandole la bocca sull'orecchio e -Devi accettarlo, Avril. Io moriró. Ma l'importante é quello che staimo vivendo ora, giusto? Questi sono i miei ultimi mesi, ne sono consapevole. E l'ho accettato. Viverli con te, peró, mi fa stare meglio.-
terminó, facendola poi voltare verso di lui, fronte contro fronte.

Le asciugó le lacrime con le dita, accarezzandole dolcemente le guancie. Avril annuí lentamente, facendo fiorare i loro nasi.
-Adesso vuoi fare un affare?-continuó Ashton con la voce calma e soave di chi sta parlando ad un bambino. Avril si ritrovó ad annuire nuovamente, questa volta con un piccolo sorriso.- Se la smetti di fumare, faró qualsiasi cosa tu voglia.-le riveló, ridacchiando.
-Qualsiasi cosa?-chiese Avril, ridendo a sua volta. Era questo che lei amava di Ashton: la faceva tornare a ridere, anche quando di motivi per ridere non ce ne erano affatto.
-Qualsiasi cosa.-dichiaró Ashton, liberando una mano dall'abbraccio nel quale stringeva Avril per portarsi una mano sul petto.
La mora ci pensó su, avrebbe potuto fargli fare tantissime cose, ma soltanto una parola le ronzava nelle orecchie, piú forte di qualsiasi altra cosa.-Baciami.- gli disse per la prima volta sicura di sé.
Il riccio spalancó un po gli occhi, ma subito dopo sorrise, portandole una mano sulla guancia e avvicinandola come mai prima a se
Piegó la testa, giá vicina a quella di Avril, in modo da far combaciare le loro labbra. E finalmente la bació, dopo tutti quei momenti che aveva sprecato a pensare a come e quando l'avrebbe baciata, il momento era arrivato.
Le aprí di poco le labbra con la propria lingua, chiedendolo l'accesso che lei gli diede subito.
Poco dopo si staccarono e poggiarono le fronti una contro l'altra, proprio come era successo poco prima.
-Credo di essermi innamorato di te.-le sussurró Ashton, pigiando nuovamente le sue labbra su quelle di lei, che sorrisero in risposta.
Avril avrebbe voluto dirgli che aveva baciato Luke e che, adesso, dopo aver baciato lui, se ne era tremendamente pentita. Che li bacio con Luke era stato semplice, a stampo, che non aveva significato niente. Ma qualcosa dentro di lei la bloccó.
-Sei la cosa piú bella che mi sia mai capitata.-gli disse invece, abbracciandolo.
Cosí aveva lasciato la questione “bacio con Luke” nel ripostiglio, decidendo che Ashton non l'avrebbe mai scoperto. Che non aveva significato nulla.
La suoneria del cellulare di Ashton squilló imporvvisamente, squarciando il silenzio che regnava all'interno della casa.
-Dannazione...-imprecó, liberandosi dalla stretta di Avril e prendendo il cellulare dalla tasca.-Michael.-mimó alla ragazza, prima di rispondere.
Fece per rispondere, ma evidentemente Michael non gliene diede modo. La sua espressione si trasformó in preoccupazione e il volto arrossato divenne ceruleo.
Chiuse il telefono, osservando Avril-ormai spaventata- dritto negli occhi.
-C'é un incendio a casa di Calum e... pare che a provocarlo sia stato lui.- mormoró, senza fiato, in fine.

 


 



Circa mezz'ora dopo arrivarono davanti il giardino di casa Hood. Ashton si scaraventó fuori dalla macchina, senza aspettare Avril che, in ogni caso, lo seguí velocemente. La puzza di bruciato le riempí le narici non appena si ritrovó all'aria aperta.
Calum era seduto sui gradini della casa, lo sguardo vuoto come mai lo era stato prima.
Michael fece piú in fretta di loro e li raggiunse a metá strada, bloccandoli. Gli occhi azzurri che spiccavano nel nero della notte.
C'era qualcosa di strano , peró, in quello scenario. Se la casa era intatta, da dove proveniva quella maledetta puzza?
-Che cazzo é successo?- disse Ashton con una voce che Avril non gli aveva mai sentito usare. Preoccupazione.-La casa e intatta, che diavolo é successo?- ripeté una seconda volta, piu calmo.
-I pompieri se ne sono appena andati. Io...-inizío a piangere. Era la prima volta che Avril vedeva un ragazzo piangere e le sembró dannatamente strano. Quasi fosse impossibile.-Io mi sono ubriacato qualche ora fa e credo di aver lasciato...si, ho lasciato qualche bottiglia di vodka sul pavimento. E...Dio mio-Michael farfugliava, passandosi le mani tra i capelli rosa.-Sarei dovuto essere sobrio, Calum stava malissimo...-
Ashton gli portó le mani sulle spalle, scuotendolo.
-Che diavolo é successo?-ripeté nuovamente il riccio, scandendo le sillabe, nel tentativo di svegliare il suo amico.
Michael, con la faccia bagnata dalle lacrime, rivolse la testa verso la casetta sull'albero.
Ashton cadde in ginocchio alla vista di ció che rimaneva della casetta e dell'albero. Aveva bruciato la sua capanna sull'albero, l'ultimo ricordo che aveva di suo padre.
Avril si voltó verso Calum, ancora seduto sui gradini di casa sua e,nonostante il buio, giuró di poter vedere una lacrima scorrergli lungo il viso. Anche lui provava qualcosa,
dopotutto.

La ragazza lo raggiunse, sedendosi accanto a lui.
-Che vuoi?-chiese scorbutico, coma al suo solito.
-Hai fatto bene.-
-Cosa?-chiese Calum che, evidentemente, si aspettava un giudizio.
-Hai fatto bene. Hai fatto quello che ti sentivi di fare. Stavi male, volevi distruggere qualcosa. E l'hai fatto.-gli disse, con gli occhi ancora fissi sui resti bruciati della casetta,
talmente anneriti da confondersi col cielo nero.-Vedo un miglioramento, sai.-

Calum ridacchió, posando anche lui lo sguardo su ció che aveva fatto.-Sarebbe a dire?-
-Non hai distrutto te stesso.- e gli posó una mano sul braccio, proprio sopra tutte le altre cicatrici.

 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: irwinsgreeneyes