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Autore: PaneBianco    03/08/2014    0 recensioni
Nym Halliwell è un ragazzino che vive in un piccolo paesino della Scozia. Quando, un giorno d'estate, scopre di essere un mago, la sua vita cambia radicalmente.
Il cuore sa bene come curare gli affanni della mente,
la mente non può riuscire a curare gli affanni del cuore.

[Partecipa al contest "OC mania!" indetto da ColeiCheDanzaConIlFuoco sul forum di EFP]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Minerva McGranitt, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Anime Legate
 
Sono seduto accanto al letto di Minerva in infermeria. In questo momento sta dormendo perché, come ha detto Madama Chips, un trauma cranico, sebbene lieve, ha comunque danneggiato la testa. Le hanno sciolto i capelli per appoggiarle del ghiaccio sulla fronte. È un po’ pallida rispetto al solito e ha una strana espressione sul viso. Le luci leggermente offuscate delle lampade illuminano la stanza di un bagliore sinistro. La luna piena brilla fuori dalla finestra, contornata da stelle luminose.
Mi sento stanco dopo questa giornata e non solo perché sono stato qui tutto il giorno con la mia migliore amica. Ed non fa che ripetermi sempre le stesse cose e le mie capacità di recitazione si stanno via via indebolendo. Cerco di proteggere la mia mente e i miei sentimenti, ma non  faccio che aumentare la mia infelicità. È come se più scuse accumulo, più sento che la mia mente si riempie. E alla fine scoppierà.
Quando per caso incontro Malcolm, la mia mente si svuota. Penso, ma i miei pensieri non mi pesano e la mia mente è più leggera. Purtroppo non posso comandare al mio cuore di smetterla perché, anche se riesce a curare la mente, lui stesso è malato.
Mi sento così male in questo momento, come se ogni barriera stia per spezzarsi. Cosa direbbe Minerva di me? Non credo mi accetterebbe. I miei genitori, quando capitava di parlare di coppie “diverse” (come le chiamavano loro), esprimevano con forza il loro disappunto e disaccordo. Non penso che nel mondo dei maghi sia poi così diverso.
Sento che la porta si apre silenziosamente e qualcuno entra nella stanza. Mi si ferma il respiro quando vedo che è lui.
—Ciao, Nym. Come sta Minerva?— chiede sorridendomi.
—Non si è ancora svegliata. Madama Chips ha detto che si deve riposare per qualche giorno, anche se le ha dato qualche pozione, credo.—
—Oh…va bene. Ma non hai ancora mangiato, tu?—
—No, sono rimasto qui dal pomeriggio. Non sono sceso a cena.—
—Se vuoi sto qui un po’ io con lei. Vai a mangiare qualcosa.—
—No, grazie. Non ho fame, davvero.— dico, ma vengo tradito dal mio stomaco che brontola.
—Dai Nym! Non puoi non mangiare. Minerva non scappa, sai?—
—Grazie Malcolm, ma no. Resto qui.—
In quel momento Minerva emette un sospiro, come se voglia dire qualcosa. Io e Malcolm ci avviciniamo per sentire meglio.
—Andate.— dice in un sussurro —Andate tutti e due.—
Noi ci guardiamo sorpresi, ma Minerva non aggiunge altro. Ci allontaniamo da lei e usciamo dall’infermeria.
—Hai già mangiato?— chiedo io, mentre scendiamo le scale diretti in cucina.
—No, mi sono attardato a studiare per i GUFO e quando mi sono accorto che era tardi sono venuto subito qui.—
—Come vanno i tuoi studi?—
—Non male, anche se Minerva dice che sono indietro.—
—Minerva dice a tutti che sono indietro con lo studio.—
Dopo di che, piombiamo in un silenzio imbarazzante. I passi che risuonano sul duro pavimento di pietra e le lampade che mandano una luce tremolante danno al castello un’atmosfera inquietante.
—Ma come facciamo a mangiare se hanno già sparecchiato tutto?—
Lui mi guarda con un sorrisetto.
—Io e Robert abbiamo scoperto un passaggio segreto per la cucina qualche mese fa.—
—Wow! Non sapevo ci fossero passaggi segreti nella scuola.—
—Per forza non lo sapevi… sono segreti.— dice ridacchiando.
Mi accorgo che parlando siamo arrivati davanti a uno strano quadro dipinto a olio. Malcolm allunga la mano e tocca la pera dipinta. Non capisco se la stia grattando o le stia facendo il solletico, ma poco dopo si apre una porta di legno.
Entriamo e ci ritroviamo nelle cucine dove decine di elfi domestici sono accovacciati su un tappeto.
—Non potremmo stare qui.—
—Oh, zitto Nym. Non vorrai mica morire di fame!—
Detto ciò, chiama un elfo domestico che evidentemente conosce e gli borbotta qualcosa all’orecchio. Questo gli fa un inchino e corre via come un razzo.
—Cosa gli hai detto?—
—Solo ciò che deve preparare. Sai che ti assomiglia un po’? Avete gli stessi occhi.—
—Lo dice sempre anche Edward…—
—Edward?—
—Sì, il mio compagno di casa.—
—Ah sì. Quello che sta sempre con le ragazze di Tassorosso?—
—Sì, lui.—
In quel momento, due elfi domestici fanno la loro comparsa con due piatti di carne e patate. Li appoggiano su un bancone di legno e ci fanno segno di sederci. Ci sorridono come se avessimo dato noi a loro il piatto di carne.
Io e Malcolm ci sediamo e cominciamo a mangiare in silenzio. Il piatto è delizioso come sempre. Gli elfi domestici sono i migliori.
—Senti, Nym… come sono andati i tuoi GUFO, l’anno scorso?—
—Abbastanza bene. Sono stato promosso in tutto, anche se non ho continuato alcune materie.—
—Sono un po’ agitato. Ho paura che se non passo tutti gli esami, Minerva mi farà uno dei suoi soliti discorsi.—
—Non ti preoccupare. Minerva sa bene che non tutti possono essere bravi come lei.—
Ritorniamo a mangiare la nostra cena in silenzio. La mia mente ancora in subbuglio mi sta urlando di dire qualcosa, di provare a capire se potrebbe funzionare. Continua a volare altrove, in un tempo in cui sono felice e non ho paura di mostrarmi agli altri. Dove le persone accettano quello che sono e dove Malcolm è come me. Comincio a fantasticare su come sarebbe la mia vita con questo piccolo dettaglio in più. Immagino le giornate nel nostro villaggio. Minerva che ci sorride e finge di sgridarci perché abbiamo fatto qualcosa di sbagliato. Sdraiati sulla collina del nostro primo incontro a guardare le stelle, con il mio libretto aperto sulle gambe e le mani unite. Il vento che ci scompiglia i capelli, invece della confusione che mi scompiglia la mente. E una stella cadente passa proprio sopra le nostre teste, testimone della nostra felicità.
—Nym, avrei una domanda da farti.— dice Malcolm interrompendo le mie fantasie.
—Sì?—
—Ti piace mia sorella?—
La realtà mi piomba addosso come una grossa pietra e mi schiaccia con tutto il suo peso. Guardo Malcolm negli occhi, nei suoi occhi verdi. Vedo che è serio, che vuole sapere la verità. Sento il mio cuore che accelera il battito. La mia mente che vuole scoppiare. Le mie labbra che fremono. Le mie mani che sudano.
Tutto mi sta dicendo di rispondere a quella domanda e dire che io non amo Minerva, ma è difficile. Ho paura che rovinerei tutto. Come mi guarderebbe Malcolm, sapendo che sono innamorato di lui? Cosa mi direbbe poi? Forse non mi rivolgerebbe più la parola. Mi direbbe che sono un mostro e non devo più stargli vicino.
Il mio cuore invece mi dice che devo buttarmi, devo reagire. Non può sopportare altri segreti dal peso troppo grande.
—Forse un po’… ma è la mia migliore amica.—
Non ho il coraggio di buttarmi. So che Malcolm al posto mio l’avrebbe fatto, ma io non sono un Grifondoro.
 
 
Più tardi, prima di andare a dormire, rileggo ancora una volta il mio passo preferito del mio libretto intitolato: “Le più belle frasi della Bibbia”:
“Quando ebbe finito di parlare a Saul, l'anima di Gionathan rimase legata all'anima di Davide, e Gionathan l'amò come l'anima sua. […] Gionathan fece quindi un patto con Davide, perché lo amava come la sua anima. Poi Gionathan si tolse il mantello che indossava e lo diede a Davide, e vi aggiunse pure le sue vesti, la sua spada, il suo arco e la sua cintura.”








 
Note finali:
Ciao a tutti! Volevo spiegare alcune cose prima di finire definitivamente questa storia e sarebbe anche ora.
Prima di tutto il titolo. Per questo ho due spiegazioni:
1-Il nome “Nym” deriva da un’opera di Shakespeare ed è un soldato del re Enrico V. Per questo ho scelto “Soldier”.
Poi tra le caratteristiche delle persone con questo nome, c’è il fatto che sono molto introspettive, vivono nella mente e non sono molto aperte. Per questo ho scelto “Mind”.
2-Il titolo stesso “Soldato della mente” è basato sulla persona che è Nym.
Come dice lui stesso nel terzo capitolo (e come si deduce dagli altri) tende a proteggere i suoi pensieri e sentimenti dagli altri per paura che non lo accettino.
Per questo lui è il Soldato della sua stessa mente, protettore dei suoi sentimenti.
Potrei dire che invece di intitolare questa storia con il suo nome, ho scelto di scrivere quello che è.
Un’altra cosa: I nomi dei fratelli e alcune caratteristiche di Minerva le ho prese dalla sua biografia su Pottermore (che consiglio a tutti di leggere perché è stupenda).
Pensavo di scrivere qualcosa di originale, ambientando la storia negli anni in cui Minerva è a Hogwarts.
Infine voglio ringraziare la giudiciA per aver indetto questo contest fantastico, perché senza non mi sarebbe venuto in mente.
Ho in mente anche delle shot singole da scrivere (in cui succede qualcosa in più). So che molti forse penseranno che non può finire così, ma a parer mio è ancora troppo presto e potete considerare questa mini-long come una specie di introduzione.
Come ho detto prima ho in mente alcuni avvenimenti su Nym, sui quali vorrei scrivere.
Grazie ancora a ColeiCheDanzaConIlFuoco per il contest.
E grazie a tutti quelli che sono arrivati a leggere fino a qua, avete avuto un bel po' di pazienza!

A presto,
Leti.

 

 
  
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