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Autore: Alis_Weasley    03/08/2014    2 recensioni
Hermione. Studentessa modello al liceo Classico,frequenta il secondo anno. Ha una vita monotona, e solitaria. Il suo unico amico è il suo compagnio di banco ,Harry. Quell'anno peró la sua vita verrà rivoluzionata. Una testa rossa, un ragazzo particolare, tante risate..e qualcosa di più.
Recensite ❤❤
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Fred si svegliò di soprassalto.
Con la fronte madida di sudore, e il respiro affannato.
Aveva fatto un incubo, ma non riusciva a ricordare cosa avesse sognato...
Si preparò per andare a scuola di tutta fretta. Voleva risolvere al più presto quella situazione.
Varcó il cancello, sentendo ogni battito del suo cuore combaciare con l'eco di ogni passo che faceva.
Uno sguardo, lei non c'era.
Chiuse gli occhi e li riaprì. Lei non c'era.
Qualcosa non andava.
Hermione non mancava mai a scuola, dall'inizio dell'anno , era stata sempre presente.
"Hermione ..." sussurró.
Non seppe perché, ma una forza invisibile lo spinse ad allontanarsi,facendogli varcare nuovamente la soglia del cancello.
Un cenno quasi impercettibile fatto a George, che il gemello recepì subito.
Lo avrebbe coperto.
Si ritrovó per le strade fredde e deserte. Decise che sarebbe passato inanzitutto a casa Granger, anche se dubitava che Hermione si trovasse lì.
Una volta la aveva accompagnata a casa. Cercò di ricordare mentalmente il percorso fatto quel giorno.
#flashback#
L'ultima ora, Latino. Paragonabile ad una delle peggiori torture.
Finalmente era finita.
Fred e George, furono i primi ad uscire dall'aula, si precipitarono fuori, e in maniera teatrale inspirarono l'aria pungente di Novembre dicendo "Aria pulita! Finalmente liberi " provocando l'ilarità delle compagne di classe.
Una testa riccia. Inconfondibile. Zaino in spalla, capelli crespi che sussultavano ad ogni movenza di lei.
Non lo aveva programmato,eppure tempo tre secondi si trovò a fiancheggiarla.
"Hey Mione!"
"Fred!"
"Dove vai?"
"A casa..tu?"
"Ti accompagno a casa"
"Oh...b-bene "
La sorpresa palese nel suo sguardo, l'imbarazzo nella sua voce. Fred amava suscitare quella reazione in lei.
Camminarono a lungo, dato che Fred si era rifiutato di prendere l'autobus.
"Camminare fa bene..Granger! anche a te ogni tanto non fa male un po di movimento, dato che passi tutte le giornate sui libri."
"Anche tu preferiresti l'autobus, se avessi uno zaino pesante quanto il mio." Rispose lei prontamente.
"Ah, il problema è quello? Bastava dirlo. " disse lui sorridendo e togliendole lo zaino dalle spalle, prendendolo con una sola mano.
Lei arrossì ..
Quando giunsero davanti al vialetto di casa sua, Fred poté osservare un meraviglioso giardino e un cancelletto quasi nascosto dall'edera.
"Bhe..vuoi entrare?" Gli chiese lei, rossa in volto.
Per quanto lui avrebbe voluto dire di sì, scosse il capo.
"No, sono già in ritardo. Vado, George mi starà aspettando, ci si vede Granger! "
E fece per voltarsi, ma Hermione gli afferró il polso, leggermente, e lo fece voltare. "A-aspetta un secondo..grazie per avermi accompagnata..e per avermi portato lo zaino.. "
"Nessun problema. Sono forte, è una delle mie tante qualità. E poi volevo controllare che non ti mettessi a leggere anche sulla strada del ritorno "
Lei scoppió a ridere. Pazzesco come quel ragazzo riuscisse a farla stare bene.
Scuotendo la testa, si giró verso casa, stava  aprendo il cancelletto, quando sentì le sue ultime parole.
"Si Granger, sei proprio bella quando ridi."
Si voltó per rispondergli, ma Fred era sparito.
Sorrise.
Da un cespuglio, anche un ragazzo dai capelli rossi la guardava e sorrideva di riflesso.
"Non è bella solo quando ride...è bella sempre, pensó."
######
Ripercorrendo i ricordi, si trovó davanti al cancelletto nascosto dall'edera.
Citifonó.. nessuna risposta.
Doveva aspettarselo. In casa non c'era nessuno.
"Hermione dove sei..."
Sentiva la preoccupazione aumentare sempre più nel suo cuore e attanagliarlo dentro una morsa di ferro.
Vagó a lungo senza una meta, alla ricerca di una testa riccia che però non scorgeva da nessuna parte.
Quando ecco che la stessa forza che lo aveva condotto fuori scuola, lo spinse ad andare verso il ponte.
Il cuore smise di battere.
La gola secca.
Il corpo irrigidito.
La stessa sensazione della mattina appena svegliato si impossessó di lui.
Paura.
Hermione in piedi sul ciglio del ponte, sporta impercettibilmente in avanti.
Le braccia abbandonate lungo i fianchi. Lo sguardo vuoto.
Non ricordava cosa avesse sognato quella sera, ma adesso sì.
Ce lo aveva davanti:  Il suo incubo.
   
 
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