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Autore: SaraJLaw    03/08/2014    9 recensioni
I distretti si sono ribellati contro la tirannia di Capitol City, guidati dal 13. Katniss Everdeen e Peeta Mellark sono dei ragazzi normali, che non hanno mai partecipato agli Hunger Games, e che sopravvivono alla distruzione del distretto 12. Costretti ad abbandonare la loro casa e a rinunciare a tutto ciò che avevano, riusciranno a conoscersi e ad amarsi, nonostante gli orrori della guerra che incombe su di loro.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VIII


Mi svegliai di soprassalto nel cuore della notte, la fronte imperlata di sudore e con il panico che mi opprimeva. Mia madre e Prim erano abituate ai miei incubi e non ci facevano più caso, sapevano che consolarmi sarebbe stato inutile, dato che lo stesso identico sogno si sarebbe sempre ripetuto: in pratica, rivivevo il momento dell'esplosione che uccise mio padre quando avevo solo undici anni, un avvenimento che mi portò a diventare la principale, se non l'unica, fonte di sostentamento in quella casa, visto che Prim era troppo piccola e mia madre troppo addolorata per reagire alla vista delle figlie che morivano di fame. Poggiai i piedi a terra e passai entrambe le mani sul volto per eliminare gli ultimi residui di sonno dagli occhi. Gli incubi mi tormentavano ogni singola notte e dopo non riuscivo più ad addormentarmi, come se il terrore e la tristezza mi rimanessero incollate addosso. In più, la sera avevo chiuso gli occhi ripensando al bacio di Gale, e allo stesso tempo pensando a Peeta; la situazione col mio migliore amico era stata chiarita, o almeno così mi era sembrato, e ciò mi fece constatare che non vedevo il ragazzo del pane da tre giorni. Improvvisamente, nel buio di quella stanza, sentii il bisogno di lui, il desiderio delle sue forti braccia intorno a me. Dormivo vestita, quindi dovetti solo infilare gli scarponi prima di uscire. I corridoi erano illuminati da una sola serie di luci al neon e sembravano deserti, così chiusi delicatamente la porta dietro di me e mi incamminai velocemente lungo il corridoio, usando il mio passo felpato da cacciatore per non essere sentita. Appena arrivata a destinazione, diedi tre colpi alla porta e attesi, guardandomi nervosamente intorno. Dopo qualche secondo, Peeta venne ad aprire e rimase sorpreso di vedermi lì, con i vestiti stropicciati e i capelli sciolti; anche lui non era al meglio, ma a differenza mia riusciva a dormire profondamente.

Katniss, che ci fai qui?” disse con voce impastata, tenendo gli occhi socchiusi per il fastidio provocato dalle luci.

Non riuscivo a dormire. Posso entrare?”

Peeta annuì e mi sorrise debolmente. “Certo, vieni.”

Si allontanò per accendere la candela che teneva sul tavolo mentre io chiudevo la porta alle mie spalle. Il solo trovarmi in quella stanza mi trasmise un senso di pace al quale non ero ancora abituata; mi avvicinai a lui, che mi dava ancora le spalle, e avvolsi le braccia intorno al suo torace, poggiando la guancia sinistra sulla schiena per sentire il battito del cuore. Questo gesto lo sorprese, ma solo per un attimo, perché subito passò le mani sui miei avambracci per poi intrecciare le dita alle mie. Restammo in quel modo per qualche istante, fin quando Peeta si voltò verso di me e mise le mani intorno al mio viso, facendo in modo che i nostri sguardi si incontrassero, e io nel suo non vedevo altro che amore.

Come mai non riuscivi a dormire?”

Il solito incubo.” risposi con un filo di voce, continuando a guardarlo negli occhi. “Ma la verità è che mi mancavi troppo.”

Lui sorrise per un attimo e poi si chinò per baciarmi. In quel momento mi resi conto di quanto avessi desiderato quelle labbra, quella lingua che sfiorava dolcemente la mia e quelle mani che riuscivano a trasmettere calore in tutto il mio corpo. Ci separammo per prendere fiato ma subito riprendemmo da dove ci eravamo interrotti, spinti da un desiderio che, per quanto mi riguarda, era del tutto sconosciuto; Peeta cominciò a spingermi verso il letto, mi ci sdraiai sopra, mentre lui si metteva di fianco a me, continuando a baciarmi. Accarezzai i suoi capelli, scompigliandoli ancora di più mentre passava una mano sotto la canottiera, toccando la pelle nuda del fianco, facendomi rabbrividire e inarcare verso di lui. Si separò dalle mie labbra per scendere a baciarmi il collo e io, ormai persa nella sensazioni che provavo, sollevai i bordi della sua maglia fino alle spalle. Peeta si mise in ginocchio e la sfilò velocemente e la lanciò in un punto imprecisato della stanza, presto seguita dagli altri nostri indumenti. Non avevo mai visto un uomo nudo, né tanto meno lo ero stata io in presenza di qualcuno che non fosse mia madre, e questo mi fece arrossire di colpo quando realizzai cosa stavamo per fare. Il mio ragazzo se ne accorse e cercò il mio sguardo, sorridendomi dolcemente mentre con una mano mi accarezzava i capelli.

Tutto bene?”

Io annuii, incapace di formulare una frase coerente, visto che riuscivo solo a pensare al calore del suo corpo premuto contro il mio. Quel mio atteggiamento gli fece tenerezza perché mi diede un bacio leggero come l'aria e tornò a guardarmi con quegli occhi azzurri nei quali adoravo perdermi. “Ti amo, più di ogni altra cosa al mondo.”

Forse furono quelle parole o lo sguardo che le accompagnò, ma in quel preciso istante mi resi conto di amare quel ragazzo che mi aveva donato il suo cuore tanti anni fa e che, finalmente, era riuscito ad avermi. Sentii di avere gli occhi pieni di lacrime ma gli sorrisi, accarezzandogli una guancia.

Ti amo anch'io.”

All'inizio fece male ma subito il dolore divenne un ricordo lontano, sostituito la una sensazione di completezza che non pensavo avrei mai provato. Sapevo che quello che stavamo facendo era giusto e che nulla avrebbe mai potuto rendermi più felice. Più tardi, quando poggiai la testa contro il suo petto, sentii il suo cuore battere velocemente, come il mio del resto; Peeta mi diede un bacio sulla fronte e passò un braccio intorno alle mie spalle, stringendomi a sé. Sentivo le palpebre chiudersi e mi accorsi che non volevo allontanarmi da lui neanche per un secondo.

Peeta?”

Sì?”

Posso restare qui stanotte?”

Percepii il suo sorriso mentre con la mano libera stringeva la mia e la portava alle labbra per baciarla.

Resta per sempre.”






Fermi tutti perché qua rischio di sciogliermi come il burro al sole *-* Vi giuro, mentre scrivevo questo capitolo sono stata presa da un attacco fangirl estremo, anche perché immaginavo Katniss e Peeta in una situazione del genere e visto che sono interpretati da Jen e Josh.... anche la Joshifer shipper che è in me è partita per la tangente <3 *---* Per quanto riguarda la frase finale che dice Peeta, inizialmente volevo inserire il famoso “Sempre”, ma poi ho pensato che comunque “Resta per sempre” avrebbe reso ugualmente l'idea, e così non avrei neanche ricopiato il libro. Chiedo umilmente scusa per il mostruoso ritardo ma ci sono stati dei problemini tecnici XD

Spero che sia di vostro gradimento, fatemi sapere cosa ne pensate se vi va! :)

Sara

  
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