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Autore: Marty Evans    03/08/2014    2 recensioni
Dimenticate tutto quello che sapete di Doctor Who dal episodio 5x01.
Cosa sarebbe successo se per Amy Rory fosse stato solo un ricordo della sua vecchia vita a Leadworth? Cosa sarebbe successo se il Dottore avesse scoperto che durante il processo di rigenerazione, un anima umana si era infilata dentro di lui e abitava il suo corpo? Chi è quest’anima? Perché ha scelto proprio il corpo del Dottore? Perché pare che quest’anima sia connessa e legata ad Amy, al suo destino, al suo misterioso passato e ai suoi terribili incubi? Cosa rappresenta il ciondolo che Amy ha al collo fin da bambina? Come mai Amy e il Dottore iniziano a provare una forte attrazione l'uno verso l'altra?
Una mia rivisitazione della 5 stagione. Questa storia è uno Spin-off della mia serie su Lily Evans e i Malandrini. Cosa lega questi universi completamente diversi?
Eleven/Amy
Crossover:Harry Potter/Doctor Who
Leggete e per favore recensite!
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Amy Pond, Doctor - 11
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 20
Tristi conseguenze

NDA Salve, a tutti scusate per il ritardo questo capitolo è dedicato  ed è il regalo di compleanno per Dubhe  e io ci tengo  che tu lo abbia mia cara . Questo è per te. Come preannunciato nelle scorse note ecco il banner.    Sarò in montagna fino a domenica e la prossima settimana avrete il capitolo 21.Qui ho il pc ma non ho internet , e mi dedicherò ai capitoli  credo sia tutto buona lettura Whovians e Potteriani.  La citazione  per la prima volta non è tratta da DW ma  calza  ha pennello  ed è tratta dal’ultimo capitolo della saga di Mortal Instruments dal libro City of Havently Fire (Shadowhunter città del Fuoco celeste  in italianto) di Cassandra Clare.  
Ci vediamo sotto come sempre e  come già preannunciato continuano le mie "lezioni "su Shadowhunters! Ah si ancora una cosa  nel  testo troverete dei numerini tra parentesi quelli corrispondono a una nota alla  fine del testo. Image and video hosting by TinyPic

«La fine non è che l’inizio»
(Cassandra Clare City of Havently Fire sottotitolo di copertina)

 

 POV Doctor 11

  All’ora prestabilita  mi alzai dalla sedia dove poche ore prima mi ero lasciato cadere preoccupatissimo  per Amy e James.  Sopratutto perché James non mi aveva più contattato.
Mi alzai e chiesi alla  mia accompagnatrice.«Siete pronta Signorina Rosetti?»
Clara mi sorrise e annui. Si era ripresa molto bene dall’attacco di quella mattina. Era ancora un po’ pallida, ma stava bene.  Aveva  indossato un abito dalla gonna un po’ meno  ampia per muoversi più agilmente.    
Uscimmo senza far rumore, ci inoltrammo nell’oscurità di Venezia.  Sgattaiolammo  tra le vie e vicoletti con come unica compagnia i nostri passi sul selciato.

«Credete che loro stiano bene? Intendo Lilia, la signorina Pond e il Signor Potter» mi chiese Clara.
Abbassai lo sguardo per guardarla in quegl’occhi  nocciola scuro.  Sul suo viso giovane quasi da  ragazzina, talmente era minuta, vidi un espressione preoccupata .

«Penso che stiano bene. Conosco James e quel fantasma non permetterebbe a nessuno di far del male a nessuna delle due»

Sapevo che  se c’era James con Amy  non le sarebbe accaduto nulla. Visto che una volta, pochi giorni prima James mi aveva detto: «La amo più della mia stessa vita, darei tutto per proteggerla. Morirei altre 100 volte se servisse»  Non avevo dubbi su questo, ma ero comunque preoccupato. Immerso in questi pensieri, non mi accorsi che eravamo arrivati sul Canal Grande dove erano allineate le gondole.  Clara, si tenne le gonne con la mano sinistra mentre con la destra afferrò il bordo della gondola e saltò dentro. Io la segui. La gondola era stretta ma stringendosi un po’ si poteva stare comodi. Presi il remo e iniziamo la nostra esplorazione alla ricerca del tunnel sotterraneo. Dopo un quarto d’ora lo trovammo. Guadai verso l’acqua bassa, dove la barca si arenò. Saltai giù  sbattendo  gli stivali sulla pietra, offrii la mano a Clara, lei l’accetto. Appena ebbe toccato terra con un fruscio di gonne, le voltai le spalle, presi una torcia che accesi per farci strada nel buio pesto della galleria.  Camminammo cercando di far il meno rumore possibile. Mentre io cercavo disperatamente, di mettermi in contatto con quell’idiota di fantasma che purtroppo per me, era entrato nel mio corpo. Ci arrampicammo su per una stretta scala, in cime alla quale si trovava la botola. Spostai con fatica la botola pesante già aperta da Amy e Lilia, feci passare per prima Clara perché più piccola.  Dopodiché, m’issai anch’io, aiutato da due paia di mani femminili. Il cortile  in cui mi trovai era circolare e buio.  Guardai chi mi aveva aiutato a salir: a sinistra c’era Clara e a destra Amy. No, non era Amy, era Lilia. Amy non aveva gli occhi così scuri.

«Dov’è Amy?» chiesi.  Lilia mi guardò scuotendo la testa.  Fu una voce maschile a intervenire
«La Calmieri l’ha presa. Non ho potuto fare nulla.» disse James  Charlus Potter uscendo dall’ombra. Era ancora più spettrale e pallido alla luce della luna. Non mi ero mai reso conto che James emanava una fioca luminosità al buio. E quella inoltre, fu la prima volta, in cui pensai seriamente di strangolarlo.  In seguito mi sarei pentito di questi miei pensieri. In quel momento però, volevo solo ucciderlo. Fu la prima volta che provai l’ardente desiderio di uccidere qualcuno, già morto.
«Cosa significa”l’ha presa?” Come sarebbe a dire? Tu non eri quello che le sarebbe sempre stato al fianco?  Quello che ha accusato me di non saperla proteggere?!» dissi con furia repressa. Ero davvero arrabbiato, come non mi capitava da tempo. 
«Certo è colpa mia, ovvio! Ma chi è il genio che le ha dato il permesso di compiere questa follia? Io? Se non fosse per te, non ci troveremo qui!»  gridò anche James adirato.

«Ah ma davvero?! È colpa mia? Se tu ...»
 
«Basta! Smettetela tutti e due!Atteniamoci al piano, salviamo Amy e poi scappiamo.» disse Clara in tono deciso, scoccando a me e James un occhiata in tralice che fu in grado di ammutolirmi all’istante.  
 «Clara ha ragione, prima troviamo Amy, prima la smetterete di litigare come bambini per le sue attenzioni!» Intervenne Lilia, spostandosi i capelli dalla fronte.  Poi Lilia si voltò, con quel vestito  bianco sembrava un fantasma, uno di quelli tristi e sconsolati che si vedono nei film. Prese una lanterna dal gancio e fece per accenderla con un fiammifero preso da una tasca del grembiule che portava sopra la tunica della scuola. Tirai fuori dalla giacca la mia di lanterna, molto più abbagliante e appariscente.  Era una lunga lampada portatile, ed era anche ecologica si caricava a energia solare!

«Meglio vero?» chiesi a nessuno in particolare. James sbuffò e alzò gli occhi al cielo in un gesto di esasperazione.
«Il tuo ego non ha limiti, non è vero Dottore?» chiese sarcastico.
«Perché me lo chiedi? Non ho detto nulla» dissi, mentre guidato da Lilia e James mi inoltravo nel palazzo dei Calvierri. Al buio non si vedeva nulla, anche se doveva essere molto bello al’interno. Ma non eravamo  certo, li per una gita turistica! Dovevo trovare Amy, ero così preoccupato per lei!  Era tutta colpa mia. Ero stato io ad aiutarla a entrare lì- James aveva ragione.È colpa mia, se le capita qualcosa, io ...  dobbiamo trovarla.

 
POV Amy

 Fui trascinata dall'uomo che nella sala del trono, era a fianco alla Calvierri, nei sotterranei e poi in una piccola stanzetta, claustrofobica, con  solo una porta che fu richiusa  immediatamente alle mie spalle. La stanza era senza finestre e somigliava  un buncker. L’unico mobilio presente era una sedia in legno con  delle cinghie. Quel posto dava i brividi, ma quello che mi fece impietrire fu il fatto che Rosanna Calvierri e suo figlio stessero sogghignando scoprendo i canini. Dovevo fuggire da lì, ma come avrei potuto fare?
Impaurita, mi dimenai nelle braccia dell’uomo cercando di liberarmi poi nella mia mente spaventata, si fece strada un ricordo, di una vita che avevo perduto, e che tentavo di ricordare. Un ricordo che mi avrebbe aiutata ad uscire da li e a combattere  nelle molte battaglie che avrei affrontato.
Fu come la prima volta a Godric’s Hollow quando avevo visto morire James . sapevo che quella al centro della palestra ero io ma era come se mi vedessi dall’esterno.

***

 Istituto di New York Luglio 1974

 Io, cioè Lily, era al centro della sala di addestramento e guardavo con particolare rabbia, il ragazzo di fronte a lei. Il ragazzo se ne stava in piedi, con le braccia incrociate e sorrideva. Lily si era appena rialzata a fatica, e con i muscoli doloranti  per l’ennesimo colpo rucevuto. Ero anzi lei era arrabbiata perché non era ancora riuscita a colpire il ragazzo.

«Forza Lily! So che puoi farcela!» disse  il ragazzo . Devo ammettere che nel ricordo era bellissimo. Era alto, snello e muscoloso allo stesso tempo,  aveva il genere di corporatura che ha un combattente. Il viso era bello, dai lineamenti sottili, gli zigomi alti, le labbra piene, gli occhi erano grandi e dorati, proprio come i capelli biondi che gli scendevano sulle spalle, ondulati e creavano un piacevole  contrasto con la sua pelle abbronzata.

«Basta! Jace non ce la faccio! Non posso! Sono solo una strega, non una Nephilim!(1)» protestò debolmente Lily.  Ora ricordavo chi era, era Jace Herondale, quel nome mi era già risuonato nella mente, ma non l’avevo ricollegato a un volto, solo alla gelosia di James.

«Forza, da capo!» disse Jace impassibile.

Lily senza speranza, si rimise in posizione con la gamba destra tesa in avanti, i pugni serrati.  Era pronta a scattare.

E poi partii velocemente verso Jace. Jace per nulla sorpreso, parò il calcio che lei gli aveva dato, o forse è meglio dire che lei aveva tentato di dargli. Con una rapida mossa, fu dietro di lei e le avvolse le braccia intorno alla vita in una morsa micidiale.

«Troppo lenta» le sussurrò in un orecchio, ma io lo senti chiaramente come se avesse parlato ad  alta voce, come se fossi ancora   la Lily quattordicenne che si stava allenando per diventare più  forte.

Poi continuò la sua lezione: «Se vieni placcata da  dietro, ricorda Lils, tira un calcio al tuo avversario. Di solito le persone non se lo aspettano. Ricorda da un calcio negli stinchi con tutta la forza che hai in corpo»

***

Sbattei le palpebre e mi ritrovai nella stanzetta, l’uomo mi stava ancora trascinando verso la sedia. Non so se ne sono ancora capace Jace. Sono passati tanti annida quando mi hai addestrata  e inoltre, fino a cinque secondi fa, non sapevo neanche di saper combattere o di essere stata addestrata da te! Pensai sconfortata. Come in risposta  ai miei pensieri, mi ricordai di quello che mi aveva detto Jace  a proposito del combattimento. Risentii la voce di Jace nella mia testa:

«Combattere, è come nuotare o sciare, una volta che impari una nuova tecnica di combattimento quella entra a far parte di te. Tu magari te ne potrai dimenticare ma la tua anima, no.»
Feci scattare la testa al indietro e colpii l’uomo che ,o teneva al mento, lui  sorpreso allentò  la presa, tanto da permettermi  di usare le sue braccia come leva.  Mi tirai su quel tanto che bastava per prendere lo slancio e tirai un calcio alla Calvierri come mi aveva detto Jace.
 Lei lo schivò e ordinò: «Immobilizzatela!» immediatamente quattro ragazze mi furono addosso e mi legarono a forza alla sedia. Lottai per non essere legata,  gridai e graffiai, sono fiera di poter affermare di aver  graffiato il braccio a sangue  a un paio di ragazze.

«Una ragazza con la carta psichica cosa ci fa qui? Da dove vieni?» chiese  minacciosa Rosanna, mentre continuavo a dimenarmi. Legata alla sedia non potei far altro che farmi prendere  di nuovo  dal panico. L’adrenalina e l’eccitazione provate grazie  alla riscoperta di un altro pezzo di me,  erano svaniti, lasciandomi spaventata e insicura.«Chi ti accompagna? Chi sei? Che cosa ci fai nella mia scuola? Arrivi dalla crepa?» disse sempre più adirata la vampira. Morsi una guardia che tentava di scostarmi i capelli dal collo e continuai a dimenarmi. . L’uomo allentò la presa ma subito un altro mi fece piegare  il collo mettendomi l’altra mano sulla bocca. La morsi forte sentendo il sapore del sangue sulle labbra l’uomo tolse la mano dalla mia bocca strillando mentre la Calvierri mi si avvicinava per poi, con un scattò fulmineo affondarmi i canini nel collo. Mentre  lo faceva, io urlavo, una parola:  «Dottore!»

 
POV Doctor 11

Il cortile portava a uno stretto corridoio in pietra e alla fine di questo si svoltava a destra ci si trovava in un’altra sala circolare contro ogni parete c’erano delle casse. Andai verso la prima che vidi e la spalancai, il puzzo della morte e di un corpo in decomposizione invase la stanza. Nella cassa, che in realtà era una bara, giaceva una mummia. Sì, una vera e propria mummia, privata di tutti i liquidi. Mi ricordò Clara quasi completamente disidratata stesa sul divano, e quasi priva di conoscenza. Mi ricordai di cosa mi aveva detto Amy sull’uomo che aveva morso Clara, e sul fatto che si fosse lanciato in acqua.  

«Che cosa sono?» chiese Clara, anche se pensò l’avesse già capito.
«Cadaveri, femminili, disidratarti completamente di ogni liquido e sepolti qui» spiegai.
«Allora dovresti dire dissanguati. I vampiri bevono sangue no?» obiettò Lilia.
«Quelli non sono vampiri. Conosco bene i figli della notte (2) e non disidratano le vittime, il dissanguato, inoltre questo non è il loro modo di agire. Come ha fatto notare Lilia.» disse James in tono piatto, fluttuando a pochi centimetri dalla  bara.  
«Wow James ti sai muovere! Conosci un po’ di gente del mondo invisibile (3) eh? Comunque, hai ragione, non sono vampiri. Ma se non sono vampiri, la domanda è: cosa sono?» Chiesi .
«Sì, conosco qualcuno» rispose James con noncuranza.
«Voi due siete incredibili! Un attimo prima litigate per Amy come bambini e l’attimo dopo scherzate come due amici! Che bizzarro rapporto avete!» esclamò Clara guardandoci.
«Possiamo ritornare alla ragazza morta?» chiese Lilia pragmatica, indicando alla bara su cui ero ancora chino.
«Certo» risposi e ripresi un moto di nausea guardando quella mummia. 
«Perché sono morte? Sono le ragazze della scuola?» chiese Clara
«Io credo... credo che...  ci sia una specie di trattamento e che non tutte sopravvivano» dissi lentamente cercando le parole.

Richiusi la bara e mi diressi verso la porta. Mi bloccai a metà strada. A sbarrarmi la strada c’erano le cinque ragazze inquietanti dello specchio, che avanzavano verso di noi.
Feci saettare lo sguardo per la sala cercando una via d’uscita. La trovai, era alla parte opposta.

«Ehm... James, ragazze credo che dovremmo correre.».
Dopodiché partii a razzo verso la parte opposta seguito d James, Lilia e Clara.

POV Amy
Quando Rosanna mi morse  sentii un dolore lancinante al collo che diminuì solo quando si scostò da me, lasciandomi spossata e dolorante.
«Ora ti spiego come funziona ragazzina! Noi beviamo da te fino a prosciugarti. Dopodiché, ti diamo il nostro sangue, e poco per volta la tua umanità svanisce,  lasciando un guscio vuoto al suo posto e trasformandoti  in  una creatura come noi.»  disse con  calma  Rosanna.
«Oppure muori» disse  ghignando perfido suo figlio, per poi scoppiare in una risata che mi mise i brividi..
«Ma se sopravvivo?» chiesi decisa  a non mostrare quanto in realtà fossi teorizzata.
«Allora ci saranno 10.000 mariti in acqua ad aspettarti» disse sorridendo la Calvierri.
«Mi spiace, ma si da il caso che io abbia annullato il mio matrimonio, e che non abbia alcuna voglia di  sposarmi per il momento!» esclamai mollandole un calcio  sul fianco. , come  avevo appena scoperto, non me la cavavo per niente  male nel corpo a corpo.   Questa volta la presi in pieno e lei iniziò a cambiare, diventò un pesce gigantesco e ributtante, dai colori verdastri e con le  zampe come quelle dei ragni, Poi  ritornò di nuovo la bella donna che avevo davanti e poi nuovamente il pesce.  Proprio in quel momento si sentii un baccano infernale dal piano di sopra. La Calvierri e il figlio se ne andarono irritati mentre io mi dimenavo cercando di liberarmi dalle corde che mi legavano i polsi alla sedia.

 POV James
Dopo la corsa a perdifiato in cui  scappavamo da quelle strane ragazze.(Tecnicamente, io flutto, ma questi sono dettagli). Trovammo riparo in un corridoio pieno di arazzi e armature che  mi ricordava vagamente Hogwarts. La differenza era che i nostri passi risuonavano chiari come  acqua. Ci avrebbero trovato in fretta, sopracuto perché non sapevamo neanche dov’era Amy. In sostanza, c’eravamo persi in  quel labirinto di stanze e corridoi che chiamavano palazzo. Se solo avessi potuto  avere un’altra  Mappa del Malandrino,(4) avrei potuto trovare subito  Amy e ce ne saremo andati senza rischiare di essere uccisi. Ma ovviamente, per crearla io e i ragazzi ci avevamo messo anni. E provarne a farne un altra  di un palazzo che non conoscevo, con persone al suo interno che non  conoscevo, era un ‘impresa titanica e irrealizzabile. Il Dottore si voltò verso di me e mi disse:
«Va’ da lei. Trovala James,  e riportela qui, sana e salva. Fallo per  entrambi»

Lo guardai per un attimo, e poi sentii la voce di Amy che urlava.  Non capii nemmeno ciò che aveva urlato ma mi precipitai verso la fonte della  voce; i sotterranei del palazzo.
Trovai Amy in una stanzetta spoglia e circolare. Era legata a una sedia e si dimenava. I capelli rossi le erano ricaduti davanti agli occhi.

«Lils» la chiamai piano, pacatamente, cercando  di tranquillizzarla.
«James?!» chiese lei con voce poco convinta.
«Si, proprio io, James Charlus Potter in persona.» dissi  arrivandole davanti e estraendo la bacchetta dalla tasca posteriore dei pantaloni, la puntai sulle corde e pronunciai: «Diffindo!» le corde si sciolsero immediatamente.   Amy  cadde in avanti,riuscii ad afferrarla prima che  cadesse.  La sua testa rossa cadde sulla mia spalla sinistra e solo quando sentii qualcosa di bagnato cadere a terra attraversando il mio corpo capii che stava piangendo.
 Le lacrime scendevano silenziose, mentre le davo piccoli buffetti sulla schiena cercando di confortarla. Mi resi conto che sul collo aveva due segni, due puntine di spillo, l’avevano morsa! Perciò chiesi esitante «Stai bene? Ti hanno.. morsa?»
Lei annui asciugandosi gli occhi per poi affondare il viso nell’incavo tra il mio collo e la mia spalla..
«Oh Jaimie» mormorò.  Non  potei fare altro che stringerla più forte a me. Per qualche secondo dimenticai tutto. Dov’eravamo, con chi, cosa dovevamo fare. Esisteva solo Lily tra le mia braccia.  Quando mi lasciò andare, ritornai bruscamente alla realtà, la presi per mano e le ordinai di correre. Iniziammo una fuga disperata per i corridoi, imboccammo una serie di corridoi e di scale e  ala fine della penultima rampa, troviamo gli altri.
«L’ho trovata!» esclamai.  Il Dottore  appena ci vide, abbracciò brevemente Amy. Ma  fu richiamato  dalla voce di Lilia che disse in tono deciso: «Non abbiamo tempo per i convenevoli! Muovetevi!»
Non me lo feci ripetere due volt,e e la seguii, imitato dagli altri. Il Dottore intanto con la sua  “lampada” con gli ultravioletti e con  il cacciavite sonico distraeva le ragazze.
Dopo tanta fatica riuscimmo  a scendere verso il tunnel sotterraneo. Mentre scendevamo Amy ci aggiornava su ciò che aveva scoperto.
«Non sono vampiri, gli ho visti! Sono alieni!» esclamò poi scoppiando a ridere.
«Visto che avevo ragione.  I Potter hanno sempre ragione!anche se dicono che il cielo è viola e fatto di porcospini! (5)»

«Questa è una frase troppo arrogante persino per te!» mi punzecchiò Amy. Sorrisi, quella frase non era mia, ma era un di una  persona che avevo conosciuto quand’ero  ancora umano,durante uno dei miei viaggi con  l’Amy , il Dottore e il me del futuro .
(Vi piacerebbe sapere di chi sta parlando James vero ? Ma io non vi dico niente perché sono malvagia! Muahahah! Tu Dubhe l’hai capito no? E visto che  questo capitolo è il tuo regalo di compleanno ho pensato che  avresti apprezzato la citazione del tuo adorato. Per tutti gli altri SPOILER! Nda)

«Beh, lo confesso questa frase non è mia, ma di un tuo caro amico ed è l’unico Herondale che mi sia mai piaciuto. O forse dovrei dire .. che mi piacerà visto che non lo abbiamo ancora incontrato?»
Amy mi guardò perplessa e confusa mentre ci affrettavamo a raggiungere gli altri. Il Dottore ci guardò sorridendo quando varcammo  l’ennesimo corridoio e finalmente li raggiungemmo. Il Dottore chiudeva la fila e teneva  le ragazze lontano con la sua lampada portatile.
Arrivammo  alla porta, eravamo quasi al’uscita .   Passai davanti a Lilia e Clara per aprirla. Estrassi la bacchetta dai pantaloni, e come già fatto in precedenza la puntai questa volta davanti alla porta  e pronunciai  «Alohomora!». Il chiavistello venne aperto con uno scatto. Passò prima  Amy, seguita da me, Clara e.. mi bloccai  sulle scale quando senti un urlo.  Mi girai   spaventato e potei solo vedere Lilia Rosetti che cadeva tra le braccia del Dottore e Clara gridava un «NO!!!» disperato.

 POV Doctor 11

 Accadde  tutto troppo  velocemente per potermene anche solo rendermene conto.  il figlio della Calvierri con la spada in pugno ,pronto a colpire, Lilia che con una strana luce negli occhi verdi  si parava davanti a me, tentando di farmi scudo con il  proprio corpo.  Io troppo scioccato per muovermi. La lama lucente  della spada che senza pietà lacerava il vestito della ragazza e poi le trapassava il corpo  con un rapido scatto del polso del suo proprietario . il giovane si riprese  la spada e scappò nel palazzo.  E allora lo vidi, un flotto di sangue  scarlatto che zampillava dal petto della diciassettenne  che tenevo   tra le braccia.  La macchia scarlatta le macchiava il vestito candido e si allargava. 
No!  Pensai. Non un altra persona morta per me!. 
Poi la vidi afflosciarsi come un fiore appassito e morente  tra le mia braccia. Caddi in ginocchio  tentando di  sorreggerla, mentre il sangue continuava ascorrere riversandosi sui mie pantaloni e sulle scale.
«Signor Smith..»  rantolò lei
«Si? » chiesi. Lei mi afferrò  il polso con la mano destra e su di essa  vidi  il disegno nero di un occhio aperto. Lo riconobbi e la guardai in cerca di altre Rune(6). Ma non ce n’erano.  Come era possibile? Come poteva avere quel marchio sul braccio se non era una Cacciatrice? Ma non c’era tempo per le domande, la sua stretta sul mio polso era salda e mi accostai al suo viso per sentire  cosa stava dicendo
«Signor  Smith... Dottore.. ascoltate... per favore.. correte... correte e non voltatevi mai indietro! Ricordatevi solo... ricordatevi.. di noi!»  rantolò sputando sangue. Poi la sua mano allentò la stretta sul mio polso e ricadde inerme.
Anche se non sapevo chi era, e se era effettivamente una Nephilim, recitai comunque le parole di addio degli Shadowhunter: 
«Ave atque vale Lilium(7)» dissi chiudendole gli occhi verdi. Mentre moriva era come se il resto del mondo se ne fosse andato lasciandomi solo con un altra vittima da aggiungere alle persone che erano morte a causa mia.
Mi passarono davanti agli occhi mille volti diversi ma solo su alcuni la mia mente si soffermo. Ricordai Jack Herckness  che si faceva sparare da un Dalek, River  nella biblioteca, Jenny, la faccia di Boe, Astrid Pett, Harriett Jones, il Maestro  che alla fine si era sacrificato per me, Ottaviano, e poi un altra immagine, un altro volto, quello di un ragazzino  dagli occhi neri, a mandorla disperati,   setosi capelli neri che sarebbero diventati color argento, il ragazzino legato a una sedia, i cadaveri dei suoi genitori legati alle sedie, li accanto, il ragazzino è l’unico superstite in mezzo a quel caos. Ricordavo di averlo preso in braccio, di aver scoperto da cosa la sua vita sarebbe dipesa e di non aver fatto nulla per cercare di salvarlo da una morte lenta, agonizzante e certa. Cercavo di pensare il meno possibile a lui mi ricordava troppo la mia figlia più piccola Meteora.  E così come per Meteora non ero riuscito, anzi non avevo  volutosalvarlo.  Inevitabilmente mi ritrovai davanti agli occhi quel visino da bimba che moi sorrideva prima di correre via  tra l’erba  di Galligrey. Mi tornò in mente  Spica, i capelli biondi  sporchi, i vestiti rossi  lacerati e gli occhi verdi pieni di lacrime e  infine la ragazza che tenevo ancora tra le braccia.  Ritornai al presente  quando vidi Clara inginocchiata accanto a me  che  piangeva. Alzai lo sguardo  Amy e James mi guardavano  sconvolti.

***

Mi sedetti sul trono di Rosanna in attesa che tornasse.
Non dovetti aspettare molto,visto cge qualche minuti dopo sentii i suoi stivali  sul pavimento  di pietra.

«Siete molto lontana da Saturnine, Sorella delle Acque.» le dissi  mellifluo accavallando le gambe e stendendo la schiena. Quel trono era davvero  comodo.
«Fatemi indovinare, il proprietario della carta psichica. Siete un profugo dunque?»  mi  chiese.  Scrollai  le spalle  non ero certo li per parlare di me.
«Usate un filtro di percezione su chi vi guarda, non modifica il vostro aspetto,ma modici  la percezione della vostra immagine , da parte di chi vi guarda. Ma, se qualcuno vi vede per la prima volta in uno specchio, il cervello  non sa colme colmare   questi spazi e li lascia vuoti. Quindi niente riflesso. Perché  riusciamo a vedervi i canini?» chiesi interessato.
«L’istinto si mette allerta e mette in allarme il subconscio che avverte il cervello della minaccia.»
«Da dove venite?» chiese.
«Gallifrey»  risposi controvoglia.
«Dovreste essere in un museo, o in un mausoleo.»
 «Perché siete qui?»
«Siamo fuggiti dal Silenzio, e voi invece?» fu la sua enigmatica risposta.
«Un appuntamento ma questi non siano affari vostri. Il Silenzio?» chiesi ricordandomi  le parole del prigioniero Zero “Il Silenzio Dottore, Il Silenzio Calerà.
«C’erano delle crepe, alcune minuscole, altre molto grandi, attraverso abbiamo visto mondi e persone. Attraverso altre solo il Silenzio, e la fine di tutto. Siamo andati verso l’oceano,la crepa si è richiusa dietro di noi. Saturnine era perduto.»  provai un immediata  fitta di compassione  per Rosanna. Subito soffocata  dalla prepotente immagine di Lilia ferita a morte tr ale mie braccia.«E la Terra sarà Saturnnine due?» chiesi criptico
«Potete aiutarmi! Costruire con me una nuova società!» esclamò lei sorridendomi entusiasta.
«Mi spiace non dopo che avete ucciso Lilia davanti ai miei occhi e non permetterò che la Terra sia sterminata da voi!» esclamai con rabbia.
«Avete ragione, non potete aiutarmi.»

Lei mi si avvicinò tanto da poter quasi toccarmi la fronte che la sua 
«Io piegherò i cieli per salvare la mia razza, mentre voi filosofeggiate!»  esclamò con aria di sfida  
«Vedremo. Tutto questo finirò oggi. Distruggerò la casa dei Calvierri pietra dopo pietra» risposi andandomene

Mi voltai un ultima volta verso di lei.
«E sapete perché?  Lilla oggi è morta, tra le mie braccia per colpa di vostro figlio e aveva solo diciassette anni!»

***

POV James

Eravamo seduti nel salotto di Clara e Lilia anche se l’atmosfera era cupa e pesante.  Clara giaceva  rannicchiata sul divano, gli occhi grandi e marroni erano diventati rossi dal pianto. E se ne stava muta nel suo dolore.  Il Dottore tornato dal’udienza con la Calvierri, stava sonicizzando il collo di Amy per vedere se stesse bene
Amy stava bene,  ma continuavo a rivedere l’immagine del  corpo morente di Lilia  Rosetti tra le braccia del Dottore.  Sapevo a chi aveva pensato il Dottore. Io  invece avevo pensato a Lily, e  non a quella che avevo davanti, ma a mia moglie a Godric’s Hollow, quella che teneva nostro figlio tra le bracca e che aveva il sorriso più bello del mondo.   E vista la somiglianza incredibile con Lilia fu facile immaginare come doveva essere stato  il cadavere di mia moglie riverso  sul pavimento in camera nostra.
Io non avevo visto Lily morta, ma potevo immaginarlo ricordando il corpo di Lilia.
Dopo la sua morte,eravamo andati con la gondola fino al limitare della  costa e l’avevamo  bruciata su una pira, dopodiché il Dottore era andato a parlare con la Calvuerri.
Tornai al presente quando il Dottore si sedette  e iniziò a ragionare prendendosi la testa tra le  mani.

«Pensa! Forza cervello pensa! Pensa!»  continuò a ripetere finché non iniziò uno dei suoi ragionamenti rapidi che se non fossi stato collegato a lui non avrei  mai capito.
«Il loro pianeta è morto, sono fuggiti attraverso la crepa fin qui. Poi isolano la città e iniziano a trasformare le persone in creature come loro, per creare un  nuovo  patrimonio genetico. Ma poi’  vengono dal mare! Non possono sopravvivere sulla terraferma a meno che...  a meno che..  non rendano l’ambiente abitabile. Ma questo vuol dire che.. ha detto “ Piegherò i cieli per salvare la mia razza”.  Ma cosa significa? Ci sono, sommergerà Venezia! La ripopolerà con le ragazze della scuola»
«Ma non può farlo! Insomma, ha solo le ragazze!» intervenne Clara dal divano
«Ha ragione Clara!  Servono anche pesci di sesso  maschile, fa parte della genetica» dissi.
«Ma i maschi ci sono!  Sono nel canale!  Ha detto , ci sono 10.000  mariti che ti aspettano in acqua»
«Ma certo! Amy sei un genio! Solo i figli maschi sono sopravvissuti al viaggio. E così ci sono 10.00  figli che aspettano che la madre gli fabbrichi qualche fidanzata compatibile. Bleah che schifo!»

Proprio  in quel momento le vetrate  del salotto andarono  in  frantumi e pioverò le ragazze pesce.   Il Dottore e Amy corsero verso le scale. Aiutai Clara ad alzarsi e seguimmo il Dottore già per le scale  e poi fuori.  Capii che per seminarle avremmo dovuto far molto di più che correr.
«Devo fare una cosa, voi andate!»  dissi agli altri, che continuarono a correre.
«Pesciolini sono Qui!» esclami  mentre continuavo a fluttuare. Sapevo cosa fare, dove condurli, il cantiere navale poteva essere  un buon modo per farle fuori. Un bel BOOM!

 Così arrivai fino al porto di Venezia, sempre seguito da quei pesci.  Li guidai fino al magazzino dove, a giudicare dal odore, tenevano la polvere da sparo. Mi feci seguire al’interno del magazzino. Il posto era ampio e l’edificio quadrato e diviso in cinque file .I sacchi con la polvere  erano impilati ordinatamente sugli scaffali.  Non cc’erano  finestre e il posto  sarebbe esploso in un attimo.  Alzai la brachetta e con uno scatto del polso, puntando la bacchetta sul sacco a me più vicino pronunciai: «Incendio  Subito il sacco prese fuoco  e poi il sacco vicino a lui e poi un terzo e un quarto. In un paio d’istanti mi trovai in un inferno  di fiamme e grida. il fuoco non mi toccò mentre fluttuavo verso il cielo e andavo in cerca del Dottore.

 POV Amy

 James era sparito e con lui le ragazze pesce.  Eravamo al sicuro. Sospirai di sollievo, appoggiandomi al muro di un palazzo per riprendere fiato. Accanto a me Clara respirava affannosamente, la gonna del vestito le vorticava  intorno.  Il Dottore sospirò  anche lui ansante, Avevo paura, per James,  insomma, si, era un fantasma, ma questo non toglieva che il sarebbe potuto succedere qualcosa di grave. Stare con le mani in mano e non sapere  dove poteva essersi cacciato quel odioso arrogante di un Potter era snervante!
Quando all’improvviso una voce familiare e arrogante esclamò «So di tenervi sulle spine.»  James era a pochi metri da noi sorridente e incolume. Praticamente gli gettai le braccia al collo dal sollievo di saperlo beh .. vivo.

«Dovrei sparire più spesso» sussurrò al mio orecchio. A quelle parole mi staccai da lui, la preoccupazione era diventata furia.
«Tu!» gridai. «James Potter stupido, borioso, arrogante, idiota! Hai idea di quanto mi hai fatta preoccupare,  e dannare mentre scappavo e pensavo a cosa ti stava succedendo?!» gridai mollandoli uno schiaffo. Naturalmente la sberla non lo colpì e sembrò che stessi schiaffeggiando il vuoto.
«Tu.. ti sei preoccupata per me?! » chiese James stupefatto.
«Certo che mi sono preoccupata per te idiota! Cosa pensavi?  Che non m’importasse di te? Che ti considerassi inutile?  Beh non è così!  Tu sei un idiota James Potter, un vero cretino!»  continuai imperterrita . Stavo per riprendere  il mio sproloquio quando  un lampo squarciò il cielo.  Alzai  gli occhi  sul cielo  il cielo stava  bollendo.
 «Che cosa sta succedendo?» chiesi preoccupata guardando il cielo.
«Rosanna sta dando inizio ala fine  del suo piano. Dobbiamo andare»

***

 Trovare la sala del trono non fu difficile e inoltre era  la sala principale. Era ampia, luminosa e spoglia se non fosse  stato per il trono dorato al suo  centro.  Il Dottore  avanzò deciso, cacciavite sonico in mano, e lo aprii. Lo scansionò e il risultato della scansione non dovette piacergli particolarmente perché cercò di districarsi tra i fili e i cavi del trono.
«É troppo tardi» disse una  voce melliflua alle nostre spalle, mentre la tempesta si scatenava.
Mi voltai pronta a cantarne quattro a quella  diabolica donna pesce 
«E anche per la vostra Amica lo è» disse. E prima che potessi muovermi, aveva raggiunto Clara e le aveva affondato i denti nel collo.
«No!» urlai slanciandomi in avanti e tentando di  strappare quella cosa dal collo di Clara. Purtroppo ero disarmata, ma provai comunque dovevo tentare. Il Dottore  intanto cercava di  puntare il cacciavite verso Rosanna, ma questo pareva non avere  alcun effetto su di lei.
James ebbe più fortuna, dicendo: «Ma a cosa serve prendersela con Clara se verrete fermata. Le ragazze sono morte. Le ho uccise io . Sono stato bravino eh?» disse arrogantemente  sorridendo amabile alla Calvierri.  Lei staccò le labbra dal collo di  Clara e gridò: «Menti? Tu menti!»
«Mi dispiace cara, io dico sempre la verità» rispose James  mentre la Calvierri  disperata lo guardava.
«Ti prego aiutami a salvare la città Rosanna!» la implorò il Dottore
Lei si avviò alla finestra aperta sulla città e disse: « La vostra amica  è morta, ma cercate di salvare la città.  Era chiedere troppo? una sola città per un intera specie.»
«Te l’ho detto.  Non  puoi tornare indietro e cambiare il Tempo, credimi io lo so. Ti disperi, ma vivi
«Credo che la vostra coscienza possa sopportare il genocidio di un’altra razza. Ricordati di noi» poi si sbilanciò e si lasciò cadere nel vuoto.
Io mi inginocchiai vicino al corpo di Clara che giaceva a terra bianca come gesso
«Clara!»  chiamai.
Lei aprii gli occhi e mi guardò supplicante. «Devo, io devo parlare con il Dottore! Ti prego!»
Il Dottore si accostò a noi, e solo allora lei parlò:
«Corri, Corri, sapientone e ricorda, ricordati di noi!» Poi la testa ricadde inerme sul pavimento e il Dottore con un espressione di dolore sul viso, le chiuse gli occhi
«Mi dispiace tanto Clara.  Fermerò tutto questo, anche per te e Lilia, perché il vostro sacrificio non sia  stato vano.» disse con trasporto.
Poi, di scatto si alzò e indosso la  sua maschera che nascondeva le emozioni, quella  che usava per combattere il dolore, la razionalità e la scienza.
«Ma certo!  Il trono è il centro di controllo! La Calvierri prima di morire, però, a cambiato il programma. Strappate ogni circuito del trono, colpitelo con qualsiasi cosa! Amy, James, non m’importa cosa farete , ma spegnete il trono.! Io andrò a fermare il generatore.  Le nubi vengono alimentate da un generatore collegato al trono devo disattivarlo!»
Il Dottore corse via, mentre io mi ricordavo un altra lezione di Jace.

«La prima cosa che uno Shadowhunter impara Lily, e anche se tu non lo sei, ti potrà tornare utile è : qualsiasi cosa  può essere un arma»
Così, seguendo quel suggerimento,  presi un candelabro e iniziai a colpire il trono imitata da James.

 

POV Doctor 11

Non c’era tempo da perdere, il generatore era la guglia del palazzo, avrei dovuto arrampicarmi,  sarebbe stata una lunga scalata. Presi una corda, riuscii non so come, a lanciarla al’altezza giusta e inizia a inerpicarmi. La pietra del palazzo era dura e fredda, umida e bagnata per la pioggia, e molto scivolosa.  Un paio di volte rischiai di cadere. Non so come, quindi,  arrivai in cima, Mi  issai sul pennone e con non poche difficoltà  disattivai il generatore e il cielo tornò normale.

***

Il fumo saliva dalla pira, in morbide nuvole di  fumo che si andavano a disperdere nel sole del tardo pomeriggio.  Era la seconda pira che accendevo quel giorno, e di nuovo  per una ragazza innocente, una ragazza che si era trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato proprio come  la mia piccola Meteora. Meteora, cercavo di non pensarci mai, a quei dolci occhi turchesi, ma a volte il dolore era più forte di qualsiasi altra  cosa,
Voltai le spalle alla pira  che ancora ardeva sulla dolce erba della laguna,e tornai con Amy e James al TARDIS. Apri la porta e Amy prima di entrare  mi disse «Oggi ho visto la morte di due persone e ho visto quanto devastante dolore ti procura, quanto in realtà tu sia emotivo,  quanto  tu stia male . Sappi Dottore, che qualsiasi  colpa tu ti senta, qualsiasi tipo di demoni  tu abbia nel tuo passato ne puoi parlare, con me e con James, noi siamo qui quando sarai pronto. A parlarne»
Io la guardai sorpreso, come poteva  Amy leggermi così in profondità?

James prima di seguirla  mi chiese «Chi era?»
Lo guardai interrogativo. James sospirò appoggiandosi  alle porte del TARDIS e guardandomi sospettoso e preoccupato.
«La bambina.  Mentre vedevi bruciare le  pire di Lilia e Clara, oggi pensavi a una ragazzina dai capelli biondi e dagli occhi verdi. Se non sono indiscreto, chi era?»
Deglutì era all’incirca dalla caduta della Cittadella, da quando avevi visto i corpi della mia famiglia bruciare sulle delle pire uguali  a quella  che ancora ardeva li vicino,  che non pronunciavo più quel nome e le parole che stavo per pronunciare 
«Lei.. lei si chiamava Meteoraphoris , Meteora, per brevità. I Signori del Tempo hanno nomi  molto lunghi che poi abbreviavano. Così lei per noi era semplicemente Meteora. Brillava  come brillano le meteore che le davano il nome. Aveva..» la voce mi si spezzò  ma trattenni un singulto e trattenni le lacrime. Non ne parlavo da tanto, tanto tempo. Era possibile  nascondere qualcosa, cercare di relegare i ricordi in fondo ai cuori, e poi sentire riaffiorare  tutto quel dolore quando  se ne parlava per la prima volta dopo anni e decenni?
«Aveva solo quattro anni quando venne uccisa. Era solo una  neonata! Eppure  Rassilon non la risparmiò,. Non la risparmiò perché lei..lei era mia figlia.  Era  la  figlia del Traditore del Dottore e come tale meritava di essere uccisa.  Il suo corpo non fu mai trovato ne quello di  mia moglie. Ma accesi una pira anche per loro, quando bruciai i corpi dei mie figli. Ora ogni  volta che accendo una pira funebre, loro mi tornano in mente.» dissi prima di entrare nel TARDIS  seguito da James.

«Bene partiamo che ne dite della  luna? Una volta ci sono andato è stato bellissimo!» dissi  recuperando il mio autocontrollo e seppellendo  nuovamente Meteora e mia moglie negli abissi più profondi dei miei cuori. Non ero ancora pronta ad affrontarle.
Avviai  il TARDIS e partimmo.
Quando  le porte si spalancarono  e una foglietto di pergamena piovve al centro della sala controllo.

Aprii il foglietto . in una calligrafia raffinata c’ era scritto.
Se come spero, questo biglietto è giunta al Dottore e al mio caro amico James Potter, vi chiedo di venire seguendo le seguenti coordinate temporali da me. Ho qualcosa per voi.
Venite da me  il 15 marzo 2010  Philadelphia, stato di Philadelphia, USA al seguente indirizzo allegato
 Sperando che il mio messaggio vi sia  arrivato. Specialmente a te Jaimie  vi saluto
Sempre vostra  
B

To be continued

 

1 ) Come già detto in precedenza,  Nephilim è un sinonimo di Cacciatori e di Shadowhunters e nel mio angolo autrice ne saprete di più. Perciò quando vi capiterà  di trovare questa parola al posto di Cacciatore o Shadowhunter  sappiate che è la stessa cosa.

2) Figli della notte è il nome con cui gli Shadowhunter, e in questo caso James, indicano i Vampiri che insieme alle altre creature magiche vengono chiamate dai Cacciatori  Nascosti.

 3)Il Mondo invisibile, è il mondo invisibile agli umani in cui vivono le creature sovrannaturali

4)  La Mappa del Malandrino è una mappa del castello di Hogwarts creata da James e dai suoi amici. è un mappa incantata che mostra tutti gli abitanti del castello.

5) Citazione tratta da Clookwork Angel di Cassandra Claree la dice un personaggio che adorerete  e conoscerete tra un po’.

6) Rune, gli Shadowhunters si tatuano dei Marchi, chiamati “Rune” e hanno poteri magici, sulla pelle con una speciale bacchetta detta stilo. Infatti gli  Shadowhunter  sono ricoperti d  cicatrici dovute alle rune. La runa sul dorso della mano di Lilia è una runa di divinazione vi spiegherò  la sua funzionalità più avanti, insieme ai vari poteri delle rune.

7) Ave Atque Vale  citazione di Catullo, scritta  (come dice la Clare nella saga) per i cacciatori.  Si dice a un nephilm, quando questi muore chiudendogli gli occhi. Significa salute e addio. Lilium l’ha aggiunto il Dottore e vuol dire giglio.

 

Piccolo Angolo  Autrice

Salve, salvino,  eccomi . vi  è piaciuto  il capitolo? Come vi sembrano Lilia e Clara? Amy e i suoi ricordi che cosa ne pensate e della rivelazioni del Dottore? Che cosa ne pensate del suo  passato?   Ditemelo nelle recensioni per favore.
Volevo dirvi che dal prossimo capitolo il mio metodo di scrittura cambierà. Ora mi spiego, ci saranno diverse Storyline di diversi personaggi di Doctor Who, . fin ora i protagonisti e i POV erano su Eleven  Amy e James,  ma dal prossimo capitolo  il capitolo sarà incentrato su un altro personaggio,  un personaggio importante delle scorse stagioni non vi dico chi.   Il capitolo dopo ritorneranno  Amy, James e il Dottore. E il prossimo sarà  su un altro personaggio.
Volevo dirvi ancora alcune cose su shadowhunters vi ho già detto  che uno Shadowhunter  è un cacciatore di demoni no? Bene ma cos’altro fa uno shadowhunter ?  Gli Shadowhunter oltre a proteggere il mondo dai demoni  devono mediare tra le creature sovrannaturali e sono stati mandati (in COHF cioé città del fuoco celeste un cacciatore dice addirittura che hanno un mandato divino.) dall’angelo Raziel. (su questa nomina ci torneremo)  mille anni fa per proteggere  gli umani (i mondani)  dal male (senza però farsi ami vedere un po’ come il Dottore).  I due compiti principali per gli Shadowhunters quindi;sono: vigilare sulle creature sovrannaturali che  popolano  il nostro mondo,  (licantropi, vampiri, fate, streghe,etc )  e combattere i demoni. Per assolvere questi due compiti al meglio,  l’Angelo Raziel, donò ai Nephil  tre cose: 1 Gli Strumenti Mortali, (The Mortal Instrumnts) che consentono di sapere la verità, evocare gli angeli e aumentare le fila di Shadowhunters, (ma sugli Strumenti ci torneremo saranno molto importanti) 2 la terra di Idris, patria degli Shadowhunters 3 il Libro di Raziel (noto più comunemente come “Libro Grigio”) in cui ci sono tutte le Rune di cui uno Shadowhunter può aver bisogno. (sulle Rune ci tornerò, sono fondamentali per capire i Nephilim). queste tre cose sono state concesse dall’Angelo Raziel, al primo Nephilim, Jonathan Shadowhunter (da cui i cacciatori traggono il nome)
Ancora una cosa,  il potere,  nella società Shadowhunters,  viene tenuto  da antiche famiglie di cacciatori, anche se ci sono delle istituzioni precise che vedremo più in là. Tutti i cognomi  delle antiche  famiglie  sono cognomi compositi. Le famiglie di cui sentirete parlare in questa storia sono:  Gli Herondale, I Branwell,  i Morgenstern , i Carstairs e i Lightwood. Come vedete  sono tutti cognomi composti come lo stesso Shadowhunters.(Shadow “ombra” e “Hunter” cacciatore”)  Prendiamo  Carstairs per esempio (nome a caso eh Dubhe. Ti giuro la scelta è stata del tutto casuale) è formato da Car ” Carrozza“ e Stairs ”scala.”  Anche  Morgenstern è un cognome composto e significa “Stella del Mattino”. Ok ora la smetto volevo solo dirvi che ringrazio ancora Steam Doctor,  Dubhe01 e  Wendy Candy per  le recensioni

Ah si ancora una cosa, ho qualche  spoiler del prossimo capitolo.

«Oh ma perché devo ripetere sempre tutto!?  Corri! Alons-y Frannie!»
[....]
«Brillante! tu sei brillante!»
[...]

«Dove mi trovo? Cos'è questo posto?»
«Siamo a Londra, mio caro Dottore»
 «Londra? Questa non è Londra!»
«Si invece, questa è la quindicesima Londra su questo pianeta»

Ora vi saluto
Baci
Marty Evans

  
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