Capitolo
20
Tristi conseguenze
NDA
Salve, a tutti scusate per il ritardo questo capitolo è
dedicato ed
è il regalo di compleanno per Dubhe e
io ci tengo che
tu lo abbia mia cara . Questo è per te. Come preannunciato
nelle scorse note ecco il banner. Sarò
in montagna fino a domenica e la prossima settimana avrete il capitolo
21.Qui ho il pc ma non ho internet , e mi dedicherò ai
capitoli credo
sia tutto buona lettura Whovians e Potteriani. La
citazione per
la prima volta non è tratta da DW ma calza ha
pennello ed
è tratta dal’ultimo capitolo della saga di Mortal
Instruments dal libro City of
Havently Fire (Shadowhunter città del Fuoco celeste in
italianto) di Cassandra Clare. «La
fine non è che l’inizio» POV Doctor 11 All’ora
prestabilita mi
alzai dalla sedia dove poche ore prima mi ero lasciato cadere
preoccupatissimo per
Amy e James. Sopratutto
perché James non mi aveva più contattato. «Credete
che loro stiano bene? Intendo Lilia, la signorina Pond e il Signor
Potter» mi chiese Clara. «Penso
che stiano bene. Conosco James e quel fantasma non permetterebbe a
nessuno di far del male a nessuna delle due» Sapevo che se
c’era James con Amy non
le sarebbe accaduto nulla. Visto che una volta, pochi giorni prima
James mi aveva detto: «La amo
più della mia stessa vita, darei tutto per proteggerla.
Morirei altre 100 volte se servisse» Non
avevo dubbi su questo, ma ero comunque preoccupato. Immerso in questi
pensieri, non mi accorsi che eravamo arrivati sul Canal Grande dove
erano allineate le gondole. Clara,
si tenne le gonne con la mano sinistra mentre con la destra
afferrò il bordo della gondola e saltò dentro. Io
la segui. La gondola era stretta ma stringendosi
un po’ si poteva stare comodi. Presi il remo e iniziamo la
nostra esplorazione alla ricerca del tunnel sotterraneo. Dopo un quarto
d’ora lo trovammo. Guadai verso l’acqua bassa, dove
la barca si arenò. Saltai giù sbattendo gli
stivali sulla pietra, offrii la mano a Clara, lei l’accetto.
Appena ebbe toccato terra con un fruscio di gonne, le voltai le spalle,
presi una torcia che accesi per farci strada nel buio pesto della
galleria. Camminammo
cercando di far il meno rumore possibile. Mentre io cercavo
disperatamente, di mettermi in contatto con quell’idiota di
fantasma che purtroppo per me, era entrato nel mio corpo. Ci
arrampicammo su per una stretta scala, in cime alla quale si trovava la
botola. Spostai con fatica la botola pesante già aperta da
Amy e Lilia, feci passare per prima Clara perché
più piccola. Dopodiché,
m’issai anch’io, aiutato da due paia di mani
femminili. Il cortile in
cui mi trovai era circolare e buio. Guardai
chi mi aveva aiutato a salir: a sinistra c’era Clara e a
destra Amy. No, non era Amy, era Lilia. Amy non aveva gli occhi
così scuri. «Dov’è
Amy?» chiesi. Lilia
mi guardò scuotendo la testa. Fu
una voce maschile a intervenire «Meglio
vero?» chiesi a nessuno in particolare. James
sbuffò e alzò gli occhi al cielo in un gesto di
esasperazione. Fui
trascinata dall'uomo che nella sala del trono, era a fianco alla
Calvierri, nei sotterranei e poi in una piccola stanzetta,
claustrofobica, con solo
una porta che fu richiusa immediatamente
alle mie spalle. La stanza era senza finestre e somigliava un
buncker. L’unico mobilio presente era una sedia in legno con delle
cinghie. Quel posto dava i brividi, ma quello che mi fece impietrire fu
il fatto che Rosanna Calvierri e suo figlio stessero sogghignando
scoprendo i canini. Dovevo fuggire da lì, ma come avrei
potuto fare? *** Istituto
di New York Luglio 1974 Io, cioè
Lily, era al centro della sala di addestramento e guardavo con
particolare rabbia, il ragazzo di fronte a lei. Il ragazzo se ne stava
in piedi, con le braccia incrociate e sorrideva. Lily si era appena
rialzata a fatica, e con i muscoli doloranti per
l’ennesimo colpo rucevuto. Ero anzi lei era arrabbiata
perché non era ancora riuscita a colpire il ragazzo. «Forza Lily!
So che puoi farcela!» disse il
ragazzo . Devo ammettere che nel ricordo era bellissimo. Era alto,
snello e muscoloso allo stesso tempo, aveva
il genere di corporatura che ha un
combattente. Il viso era bello, dai lineamenti sottili, gli zigomi
alti, le labbra piene, gli occhi erano grandi e dorati, proprio come i
capelli biondi che gli scendevano sulle spalle, ondulati e creavano un
piacevole contrasto
con la sua pelle abbronzata. «Basta! Jace
non ce la faccio! Non posso! Sono solo una strega, non una
Nephilim!(1)» protestò debolmente Lily. Ora
ricordavo chi era, era Jace Herondale, quel nome mi era già
risuonato nella mente, ma non l’avevo ricollegato a un volto,
solo alla gelosia di James. «Forza, da
capo!» disse Jace impassibile. Lily senza speranza, si
rimise in posizione con la gamba destra tesa in avanti, i pugni serrati. Era
pronta a scattare. E poi partii velocemente
verso Jace. Jace per nulla sorpreso, parò il calcio che lei
gli aveva dato, o forse è meglio dire che lei aveva tentato
di dargli. Con una rapida mossa, fu dietro di lei e le avvolse le
braccia intorno alla vita in una morsa micidiale. «Troppo
lenta» le sussurrò in un orecchio, ma io lo senti
chiaramente come se avesse parlato ad alta
voce, come se fossi ancora la
Lily quattordicenne che si stava allenando per diventare più forte. Poi continuò
la sua lezione: «Se vieni placcata da dietro,
ricorda Lils, tira un calcio al tuo avversario. Di solito le persone
non se lo aspettano. Ricorda da un calcio negli stinchi con tutta la
forza che hai in corpo» *** Sbattei le
palpebre e mi ritrovai nella stanzetta, l’uomo mi stava
ancora trascinando verso la sedia. Non
so se ne sono ancora capace Jace. Sono passati tanti annida quando mi
hai addestrata e
inoltre, fino a cinque secondi fa, non sapevo neanche di saper
combattere o di essere stata addestrata da te! Pensai
sconfortata. Come in risposta ai
miei pensieri, mi ricordai di quello che mi aveva detto Jace a
proposito del combattimento. Risentii la voce di Jace nella mia testa: «Combattere,
è come nuotare o sciare, una volta che impari una nuova
tecnica di combattimento quella entra a far parte di te. Tu magari te
ne potrai dimenticare ma la tua anima, no.» «Una
ragazza con la carta psichica cosa ci fa qui? Da dove vieni?»
chiese minacciosa
Rosanna, mentre continuavo a dimenarmi. Legata alla sedia non potei far
altro che farmi prendere di
nuovo dal
panico. L’adrenalina e l’eccitazione provate grazie alla
riscoperta di un altro pezzo di me, erano
svaniti, lasciandomi spaventata e insicura.«Chi ti
accompagna? Chi sei? Che cosa ci fai nella mia scuola? Arrivi dalla
crepa?» disse sempre più adirata la vampira. Morsi
una guardia che tentava di scostarmi i capelli dal collo e continuai a
dimenarmi. . L’uomo allentò la presa ma subito un
altro mi fece piegare il
collo mettendomi l’altra mano sulla bocca. La morsi forte
sentendo il sapore del sangue sulle labbra l’uomo tolse la
mano dalla mia bocca strillando mentre la Calvierri mi si avvicinava
per poi, con un scattò fulmineo affondarmi i canini nel
collo. Mentre lo
faceva, io urlavo, una parola: «Dottore!» Il cortile
portava a uno stretto corridoio in pietra e alla fine di questo si
svoltava a destra ci si trovava in un’altra sala circolare
contro ogni parete c’erano delle casse. Andai verso la prima
che vidi e la spalancai, il puzzo della morte e di un corpo in
decomposizione invase la stanza. Nella cassa, che in realtà
era una bara, giaceva una mummia. Sì, una vera e propria
mummia, privata di tutti i liquidi. Mi ricordò Clara quasi
completamente disidratata stesa sul divano, e quasi priva di
conoscenza. Mi ricordai di cosa mi aveva detto Amy sull’uomo
che aveva morso Clara, e sul fatto che si fosse lanciato in acqua. «Che
cosa sono?» chiese Clara, anche se pensò
l’avesse già capito. Richiusi la
bara e mi diressi verso la porta. Mi bloccai a metà strada.
A sbarrarmi la strada c’erano le cinque ragazze inquietanti
dello specchio, che avanzavano verso di noi. «Ehm...
James, ragazze credo che dovremmo correre.». Lo guardai per
un attimo, e poi sentii la voce di Amy che urlava. Non
capii nemmeno ciò che aveva urlato ma mi precipitai verso la
fonte della voce;
i sotterranei del palazzo. «Lils»
la chiamai piano, pacatamente, cercando di
tranquillizzarla. «Beh,
lo confesso questa frase non è mia, ma di un tuo caro amico ed
è l’unico Herondale che mi sia mai piaciuto. O
forse dovrei dire .. che mi piacerà visto che non lo abbiamo
ancora incontrato?» Accadde tutto
troppo velocemente
per potermene anche solo rendermene conto. il
figlio della Calvierri con la spada in pugno ,pronto a colpire, Lilia
che con una strana luce negli occhi verdi si
parava davanti a me, tentando di farmi scudo con il proprio
corpo. Io
troppo scioccato per muovermi. La lama lucente della
spada che senza pietà lacerava il vestito della ragazza e
poi le trapassava il corpo con
un rapido scatto del polso del suo proprietario . il giovane si riprese la
spada e scappò nel palazzo. E
allora lo vidi, un flotto di sangue scarlatto
che zampillava dal petto della diciassettenne che
tenevo tra
le braccia. La
macchia scarlatta le macchiava il vestito candido e si allargava. *** Mi
sedetti sul trono di Rosanna in attesa che tornasse. «Siete
molto lontana da Saturnine, Sorella delle Acque.» le dissi mellifluo
accavallando le gambe e stendendo la schiena. Quel trono era davvero comodo. Lei mi si
avvicinò tanto da poter quasi toccarmi la fronte che la sua Mi
voltai un ultima volta verso di lei. *** POV James Eravamo seduti
nel salotto di Clara e Lilia anche se l’atmosfera era cupa e
pesante. Clara
giaceva rannicchiata
sul divano, gli occhi grandi e marroni erano diventati rossi dal
pianto. E se ne stava muta nel suo dolore. Il
Dottore tornato dal’udienza con la Calvierri, stava
sonicizzando il collo di Amy per vedere se stesse bene «Pensa!
Forza cervello pensa! Pensa!» continuò
a ripetere finché non iniziò uno dei suoi
ragionamenti rapidi che se non fossi stato collegato a lui non avrei mai
capito. Proprio in
quel momento le vetrate del
salotto andarono in frantumi
e pioverò le ragazze pesce. Il
Dottore e Amy corsero verso le scale. Aiutai Clara ad alzarsi e
seguimmo il Dottore già per le scale e
poi fuori. Capii
che per seminarle avremmo dovuto far molto di più che correr. Così
arrivai fino al porto di Venezia, sempre seguito da quei pesci. Li
guidai fino al magazzino dove, a giudicare dal odore, tenevano la
polvere da sparo. Mi feci seguire al’interno del magazzino.
Il posto era ampio e l’edificio quadrato e diviso in cinque
file .I sacchi con la polvere erano
impilati ordinatamente sugli scaffali. Non
cc’erano finestre
e il posto sarebbe
esploso in un attimo. Alzai
la brachetta e con uno scatto del polso, puntando la bacchetta sul
sacco a me più vicino pronunciai: «Incendio!» Subito
il sacco prese fuoco e
poi il sacco vicino a lui e poi un terzo e un quarto. In un paio
d’istanti mi trovai in un inferno di
fiamme e grida. il fuoco non mi toccò mentre fluttuavo verso
il cielo e andavo in cerca del Dottore. James
era sparito e con lui le ragazze pesce. Eravamo
al sicuro. Sospirai di sollievo, appoggiandomi al muro di un palazzo
per riprendere fiato. Accanto a me Clara respirava affannosamente, la
gonna del vestito le vorticava intorno. Il
Dottore sospirò anche
lui ansante, Avevo paura, per James, insomma,
si, era un fantasma, ma questo non toglieva che il sarebbe potuto
succedere qualcosa di grave. Stare con le mani in mano e non sapere dove
poteva essersi cacciato quel odioso arrogante di un Potter era
snervante!
«Dovrei
sparire più spesso» sussurrò al mio
orecchio. A
quelle parole mi staccai da lui, la preoccupazione era diventata furia. *** Trovare la sala
del trono non fu difficile e inoltre era
la sala principale. Era ampia, luminosa e spoglia se non
fosse stato per il
trono dorato al suo centro.
Il Dottore avanzò
deciso,
cacciavite sonico in mano, e lo aprii. Lo scansionò e il
risultato della
scansione non dovette piacergli particolarmente perché
cercò di districarsi tra
i fili e i cavi del trono. POV Doctor
11 *** Il fumo
saliva dalla pira, in morbide nuvole di
fumo che si andavano a disperdere nel sole
del tardo pomeriggio. Era
la seconda
pira che accendevo quel giorno, e di nuovo
per una ragazza innocente, una ragazza che si era trovata
nel posto
sbagliato al momento sbagliato proprio come
la mia piccola Meteora. Meteora, cercavo di non pensarci
mai, a quei
dolci occhi turchesi, ma a volte il dolore era più forte di
qualsiasi
altra cosa, James prima di
seguirla mi chiese
«Chi era?» «Bene
partiamo che ne dite della luna?
Una volta ci sono andato è stato bellissimo!»
dissi recuperando
il mio autocontrollo e
seppellendo nuovamente
Meteora e mia
moglie negli abissi più profondi dei miei cuori. Non ero
ancora pronta ad
affrontarle. Aprii il
foglietto . in una calligrafia raffinata c’ era
scritto. To be
continued 1 ) Come
già detto in precedenza,
Nephilim
è un sinonimo di Cacciatori e di Shadowhunters e
nel mio angolo autrice ne
saprete di più. Perciò quando vi
capiterà
di trovare questa parola al posto di Cacciatore o
Shadowhunter sappiate
che è la stessa cosa. 2) Figli della
notte è il nome con cui gli Shadowhunter, e in
questo caso James, indicano
i Vampiri che insieme alle altre creature magiche vengono chiamate dai
Cacciatori Nascosti. 3)Il
Mondo invisibile, è il mondo invisibile
agli umani in cui vivono le creature sovrannaturali 4) La
Mappa del Malandrino è una mappa del
castello di Hogwarts creata da James e dai suoi amici. è un
mappa incantata che
mostra tutti gli abitanti del castello. 5) Citazione
tratta da Clookwork Angel di Cassandra
Claree la dice un personaggio che adorerete
e conoscerete tra un po’. 6) Rune, gli
Shadowhunters si tatuano dei Marchi, chiamati
“Rune” e hanno poteri magici,
sulla pelle con una speciale bacchetta detta stilo.
Infatti gli
Shadowhunter sono
ricoperti
d cicatrici dovute
alle rune. La runa
sul dorso della mano di Lilia è una runa di divinazione vi
spiegherò la
sua funzionalità più avanti, insieme ai
vari poteri delle rune. 7) Ave Atque Vale
citazione di Catullo, scritta
(come dice la Clare nella saga) per i
cacciatori. Si dice
a un nephilm, quando
questi muore chiudendogli gli occhi. Significa salute e addio. Lilium
l’ha aggiunto
il Dottore e vuol dire giglio. Piccolo Angolo
Autrice Salve,
salvino, eccomi . vi è piaciuto
il capitolo? Come vi sembrano Lilia e Clara? Amy e i suoi
ricordi che
cosa ne pensate e della rivelazioni del Dottore? Che cosa ne pensate
del
suo passato? Ditemelo nelle
recensioni per favore. Ah si ancora
una cosa, ho qualche spoiler del prossimo
capitolo. «Oh
ma perché devo ripetere sempre
tutto!? Corri! Alons-y Frannie!» Ora
vi saluto
Ci vediamo sotto come sempre e come
già preannunciato continuano le mie "lezioni "su
Shadowhunters! Ah si ancora una cosa nel testo
troverete dei numerini tra parentesi quelli corrispondono a una nota
alla fine
del testo.
(Cassandra
Clare City of Havently Fire sottotitolo di copertina)
Mi alzai e chiesi alla mia
accompagnatrice.«Siete pronta Signorina Rosetti?»
Clara mi sorrise e annui. Si era ripresa molto bene
dall’attacco di quella mattina. Era ancora un po’
pallida, ma stava bene. Aveva indossato
un abito dalla gonna un po’ meno ampia
per muoversi più agilmente.
Uscimmo senza far rumore, ci inoltrammo
nell’oscurità di Venezia. Sgattaiolammo tra
le vie e vicoletti con come unica compagnia i nostri passi sul selciato.
Abbassai lo sguardo per guardarla in quegl’occhi nocciola
scuro. Sul
suo viso giovane quasi da ragazzina,
talmente era minuta, vidi un espressione preoccupata .
«La Calmieri l’ha presa. Non ho potuto fare
nulla.» disse James Charlus
Potter uscendo dall’ombra. Era ancora più
spettrale e pallido alla luce della luna. Non mi ero mai reso conto che
James emanava una fioca luminosità al buio. E quella
inoltre, fu la prima volta, in cui pensai seriamente di strangolarlo. In
seguito mi sarei pentito di questi miei pensieri. In quel momento
però, volevo solo ucciderlo. Fu la prima volta che provai
l’ardente desiderio di uccidere qualcuno, già
morto.
«Cosa significa”l’ha
presa?” Come
sarebbe a dire? Tu non eri quello che le sarebbe sempre stato al fianco? Quello
che ha accusato me di non
saperla proteggere?!» dissi con furia repressa. Ero davvero
arrabbiato, come non mi capitava da tempo.
«Certo è colpa mia, ovvio! Ma chi è il
genio che le ha dato il permesso di compiere questa follia? Io? Se non
fosse per te, non ci troveremo qui!» gridò
anche James adirato.
«Ah ma davvero?!
È colpa mia? Se tu ...»
«Basta! Smettetela tutti e due!Atteniamoci al piano, salviamo
Amy e poi scappiamo.» disse Clara in tono deciso, scoccando a
me e James un occhiata in tralice che fu in grado di ammutolirmi
all’istante.
«Clara ha ragione, prima
troviamo Amy, prima la smetterete di litigare come bambini per le sue
attenzioni!» Intervenne Lilia, spostandosi i capelli dalla
fronte. Poi
Lilia si voltò, con quel vestito bianco
sembrava un fantasma, uno di quelli tristi e sconsolati che si vedono
nei film. Prese una lanterna dal gancio e fece per accenderla con un
fiammifero preso da una tasca del grembiule che portava sopra la tunica
della scuola. Tirai fuori dalla giacca la mia di lanterna, molto
più abbagliante e appariscente. Era
una lunga lampada portatile, ed era anche ecologica si caricava a
energia solare!
«Il tuo ego non ha limiti, non è vero
Dottore?» chiese sarcastico.
«Perché me lo chiedi? Non ho detto
nulla» dissi, mentre guidato da Lilia e James mi inoltravo
nel palazzo dei Calvierri. Al buio non si vedeva nulla, anche se doveva
essere molto bello al’interno. Ma non eravamo certo,
li per una gita turistica! Dovevo trovare Amy, ero così
preoccupato per lei! Era
tutta colpa mia. Ero stato io ad aiutarla a entrare lì-
James aveva ragione.È colpa mia, se le capita
qualcosa, io ... dobbiamo
trovarla.
POV Amy
Impaurita, mi dimenai nelle braccia
dell’uomo cercando di liberarmi poi nella mia mente
spaventata, si fece strada un ricordo, di una vita che avevo perduto, e
che tentavo di ricordare. Un ricordo che mi avrebbe aiutata ad uscire
da li e a combattere nelle
molte battaglie che avrei affrontato.
Fu come la prima volta a Godric’s Hollow quando avevo visto
morire James . sapevo che quella al centro della palestra ero io ma era
come se mi vedessi dall’esterno.
Feci
scattare la testa al indietro e colpii l’uomo che ,o teneva
al mento, lui sorpreso
allentò la
presa, tanto da permettermi di
usare le sue braccia come leva. Mi
tirai su quel tanto che bastava per prendere lo slancio e tirai un
calcio alla Calvierri come mi aveva detto Jace.
Lei lo schivò e
ordinò: «Immobilizzatela!»
immediatamente quattro ragazze mi furono addosso e mi legarono a forza
alla sedia. Lottai per non essere legata, gridai
e graffiai, sono fiera di poter affermare di aver graffiato
il braccio a sangue a
un paio di ragazze.
POV Doctor 11
«Cadaveri, femminili, disidratarti completamente di ogni
liquido e sepolti qui» spiegai.
«Allora dovresti dire dissanguati. I vampiri bevono sangue
no?» obiettò Lilia.
«Quelli non sono vampiri. Conosco bene i figli della notte
(2) e non disidratano le vittime, il dissanguato, inoltre questo non
è il loro modo di agire. Come ha fatto notare
Lilia.» disse James in tono piatto, fluttuando a pochi
centimetri dalla bara.
«Wow James ti sai muovere! Conosci un po’ di gente
del mondo invisibile (3) eh? Comunque, hai ragione, non sono vampiri.
Ma se non sono vampiri, la domanda è: cosa sono?»
Chiesi .
«Sì, conosco qualcuno» rispose James con
noncuranza.
«Voi due siete incredibili! Un attimo prima litigate per Amy
come bambini e l’attimo dopo scherzate come due amici! Che
bizzarro rapporto avete!» esclamò Clara
guardandoci.
«Possiamo ritornare alla ragazza morta?» chiese
Lilia pragmatica, indicando alla bara su cui ero ancora chino.
«Certo» risposi e ripresi un moto di nausea
guardando quella mummia.
«Perché sono morte? Sono le ragazze della
scuola?» chiese Clara
«Io credo... credo che... ci
sia una specie di trattamento e che non tutte sopravvivano»
dissi lentamente cercando le parole.
Feci saettare lo sguardo per la sala cercando una via
d’uscita. La trovai, era alla parte opposta.
Dopodiché partii a razzo verso la parte opposta seguito d
James, Lilia e Clara.
Quando Rosanna mi morse sentii
un dolore lancinante al collo che diminuì solo quando si
scostò da me, lasciandomi spossata e dolorante.
«Ora ti spiego come funziona ragazzina! Noi beviamo da te
fino a prosciugarti. Dopodiché, ti diamo il nostro sangue, e
poco per volta la tua umanità svanisce, lasciando
un guscio vuoto al suo posto e trasformandoti in una
creatura come noi.» disse
con calma Rosanna.
«Oppure muori» disse ghignando
perfido suo figlio, per poi scoppiare in una risata che mi mise i
brividi..
«Ma se sopravvivo?» chiesi decisa a
non mostrare quanto in realtà fossi teorizzata.
«Allora ci saranno 10.000 mariti in acqua ad
aspettarti» disse sorridendo la Calvierri.
«Mi spiace, ma si da il caso che io abbia annullato il mio
matrimonio, e che non abbia alcuna voglia di sposarmi
per il momento!» esclamai mollandole un calcio sul
fianco. , come avevo
appena scoperto, non me la cavavo per niente male
nel corpo a corpo. Questa
volta la presi in pieno e lei iniziò a cambiare,
diventò un pesce gigantesco e ributtante, dai colori
verdastri e con le zampe
come quelle dei ragni, Poi ritornò
di nuovo la bella donna che avevo davanti e poi nuovamente il pesce. Proprio
in quel momento si sentii un baccano infernale dal piano di sopra. La
Calvierri e il figlio se ne andarono irritati mentre io mi dimenavo
cercando di liberarmi dalle corde che mi legavano i polsi alla sedia.
Dopo la corsa a perdifiato in cui scappavamo
da quelle strane ragazze.(Tecnicamente, io flutto, ma questi sono
dettagli). Trovammo riparo in un corridoio pieno di arazzi e armature
che mi
ricordava vagamente Hogwarts. La differenza era che i nostri passi
risuonavano chiari come acqua.
Ci avrebbero trovato in fretta, sopracuto perché non
sapevamo neanche dov’era Amy. In sostanza,
c’eravamo persi in quel
labirinto di stanze e corridoi che chiamavano palazzo. Se solo avessi
potuto avere
un’altra Mappa
del Malandrino,(4) avrei potuto trovare subito Amy
e ce ne saremo andati senza rischiare di essere uccisi. Ma ovviamente,
per crearla io e i ragazzi ci avevamo messo anni.
E provarne a farne un altra di
un palazzo che non conoscevo, con persone al suo interno che non conoscevo,
era un ‘impresa titanica e irrealizzabile. Il Dottore si
voltò verso di me e mi disse:
«Va’ da lei. Trovala James, e
riportela qui, sana e salva. Fallo per entrambi»
Trovai Amy in una stanzetta spoglia e circolare. Era legata a una sedia
e si dimenava. I capelli rossi le erano ricaduti davanti agli occhi.
«James?!» chiese lei con voce poco convinta.
«Si, proprio io, James Charlus Potter in persona.»
dissi arrivandole
davanti e estraendo la bacchetta dalla tasca posteriore dei pantaloni,
la puntai sulle corde e pronunciai: «Diffindo!»
le corde si sciolsero immediatamente. Amy cadde
in avanti,riuscii ad afferrarla prima che cadesse. La
sua testa rossa cadde sulla mia spalla sinistra e solo quando sentii
qualcosa di bagnato cadere a terra attraversando il mio corpo capii che
stava piangendo.
Le lacrime scendevano silenziose,
mentre le davo piccoli buffetti sulla schiena cercando di confortarla.
Mi resi conto che sul collo aveva due segni, due puntine di spillo,
l’avevano morsa! Perciò chiesi esitante
«Stai bene? Ti hanno.. morsa?»
Lei annui asciugandosi gli occhi per poi affondare il viso
nell’incavo tra il mio collo e la mia spalla..
«Oh Jaimie» mormorò. Non potei
fare altro che stringerla più forte a me. Per qualche
secondo dimenticai tutto. Dov’eravamo, con chi, cosa dovevamo
fare. Esisteva solo Lily tra le mia braccia. Quando
mi lasciò andare, ritornai bruscamente alla
realtà, la presi per mano e le ordinai di correre. Iniziammo
una fuga disperata per i corridoi, imboccammo una serie di corridoi e
di scale e ala
fine della penultima rampa, troviamo gli altri.
«L’ho trovata!» esclamai. Il
Dottore appena
ci vide, abbracciò brevemente Amy. Ma fu
richiamato dalla
voce di Lilia che disse in tono deciso: «Non abbiamo tempo
per i convenevoli! Muovetevi!»
Non me lo feci ripetere due volt,e e la seguii, imitato dagli altri. Il
Dottore intanto con la sua “lampada”
con gli ultravioletti e con il
cacciavite sonico distraeva le ragazze.
Dopo tanta fatica riuscimmo a
scendere verso il tunnel sotterraneo. Mentre scendevamo Amy ci
aggiornava su ciò che aveva scoperto.
«Non sono vampiri, gli ho visti! Sono alieni!»
esclamò poi scoppiando a ridere.
«Visto che avevo ragione. I
Potter hanno
sempre ragione!anche se dicono che il cielo è viola e fatto
di porcospini! (5)»
«Questa
è una frase troppo arrogante persino per te!» mi
punzecchiò Amy. Sorrisi,
quella frase non era mia, ma era un di una persona
che avevo conosciuto quand’ero ancora
umano,durante uno dei miei viaggi con l’Amy
, il Dottore e il me del futuro .
(Vi piacerebbe sapere di chi sta parlando James vero ? Ma io non vi
dico niente perché sono malvagia! Muahahah! Tu Dubhe
l’hai capito no? E visto che questo
capitolo è il tuo regalo di compleanno ho pensato che avresti
apprezzato la citazione del tuo adorato. Per tutti gli altri SPOILER!
Nda)
Amy mi guardò perplessa e confusa
mentre ci affrettavamo a raggiungere gli altri. Il Dottore ci
guardò sorridendo quando varcammo l’ennesimo
corridoio e finalmente li raggiungemmo. Il Dottore chiudeva la fila e
teneva le
ragazze lontano con la sua lampada portatile.
Arrivammo alla
porta, eravamo quasi al’uscita . Passai
davanti a Lilia e Clara per aprirla. Estrassi la bacchetta dai
pantaloni, e come già fatto in precedenza la puntai questa
volta davanti alla porta e
pronunciai «Alohomora!».
Il chiavistello venne aperto con uno scatto. Passò prima Amy,
seguita da me, Clara e.. mi bloccai sulle
scale quando senti un urlo. Mi
girai spaventato
e potei solo vedere Lilia Rosetti che cadeva tra le braccia del Dottore
e Clara gridava un «NO!!!» disperato.
No! Pensai. Non
un altra persona morta per me!.
Poi la vidi afflosciarsi come un fiore appassito e morente tra
le mia braccia. Caddi in ginocchio tentando
di sorreggerla,
mentre il sangue continuava ascorrere riversandosi sui mie pantaloni e
sulle scale.
«Signor Smith..» rantolò
lei
«Si? » chiesi. Lei mi afferrò il
polso con la mano destra e su di essa vidi il
disegno nero di un occhio aperto. Lo riconobbi e la guardai in cerca di
altre Rune(6). Ma non ce n’erano. Come
era possibile? Come poteva avere quel marchio sul braccio se non era
una Cacciatrice? Ma non c’era tempo per le domande, la sua
stretta sul mio polso era salda e mi accostai al suo viso per sentire cosa
stava dicendo
«Signor Smith...
Dottore.. ascoltate... per favore.. correte... correte e non voltatevi
mai indietro! Ricordatevi solo... ricordatevi.. di noi!» rantolò
sputando sangue. Poi la sua mano allentò la stretta sul mio
polso e ricadde inerme.
Anche se non sapevo chi era, e se era effettivamente una Nephilim,
recitai comunque le parole di addio degli Shadowhunter: «Ave
atque vale Lilium(7)» dissi
chiudendole gli occhi verdi. Mentre
moriva era come se il resto del mondo se ne fosse andato lasciandomi
solo con un altra vittima da aggiungere alle persone che erano morte a
causa mia.
Mi passarono davanti agli occhi mille volti diversi ma solo su alcuni
la mia mente si soffermo. Ricordai Jack Herckness che
si faceva sparare da un Dalek, River nella
biblioteca, Jenny, la faccia di Boe, Astrid Pett, Harriett Jones, il
Maestro che
alla fine si era sacrificato per me, Ottaviano, e poi un altra
immagine, un altro volto, quello di un ragazzino dagli
occhi neri, a mandorla disperati, setosi
capelli neri che sarebbero diventati color argento, il ragazzino legato
a una sedia, i cadaveri dei suoi genitori legati alle sedie, li
accanto, il ragazzino è l’unico superstite in
mezzo a quel caos. Ricordavo di averlo preso in braccio, di aver
scoperto da cosa la sua vita sarebbe dipesa e di non aver fatto nulla
per cercare di salvarlo da una morte lenta, agonizzante e certa.
Cercavo di pensare il meno possibile a lui mi ricordava troppo la mia
figlia più piccola Meteora. E
così come per Meteora non ero riuscito, anzi non avevo volutosalvarlo. Inevitabilmente
mi ritrovai davanti agli occhi quel visino da bimba che moi sorrideva
prima di correre via tra
l’erba di
Galligrey. Mi tornò in mente Spica,
i capelli biondi sporchi,
i vestiti rossi lacerati
e gli occhi verdi pieni di lacrime e infine
la ragazza che tenevo ancora tra le braccia. Ritornai
al presente quando
vidi Clara inginocchiata accanto a me che piangeva. Alzai
lo sguardo Amy
e James mi guardavano sconvolti.
Non dovetti aspettare molto,visto cge qualche
minuti dopo sentii i suoi stivali sul
pavimento di
pietra.
«Fatemi indovinare, il proprietario della carta psichica.
Siete un profugo dunque?» mi chiese. Scrollai le
spalle non
ero certo li per parlare di me.
«Usate un filtro di percezione su chi vi guarda, non modifica
il vostro aspetto,ma modici la
percezione della vostra immagine , da parte di chi vi guarda. Ma, se
qualcuno vi vede per la prima volta in uno specchio, il cervello non
sa colme colmare questi
spazi e li lascia vuoti. Quindi niente riflesso. Perché riusciamo
a vedervi i canini?» chiesi interessato.
«L’istinto si mette allerta e mette in allarme il
subconscio che avverte il cervello della minaccia.»
«Da dove venite?» chiese.
«Gallifrey» risposi
controvoglia.
«Dovreste essere in un museo, o in un mausoleo.»
«Perché siete
qui?»
«Siamo fuggiti dal Silenzio, e voi invece?» fu la
sua enigmatica risposta.
«Un appuntamento ma questi non siano affari vostri. Il
Silenzio?» chiesi ricordandomi le
parole del prigioniero Zero “Il Silenzio Dottore, Il
Silenzio Calerà.”
«C’erano delle crepe, alcune minuscole, altre molto
grandi, attraverso abbiamo visto mondi e persone. Attraverso altre solo
il Silenzio, e la fine di tutto. Siamo andati verso
l’oceano,la crepa si è richiusa dietro di noi.
Saturnine era perduto.» provai
un immediata fitta
di compassione per
Rosanna. Subito soffocata dalla
prepotente immagine di Lilia ferita a morte tr ale mie braccia.
«Potete aiutarmi! Costruire
con me una nuova società!» esclamò lei
sorridendomi entusiasta.
«Mi spiace non dopo che avete ucciso Lilia davanti ai miei
occhi e non permetterò che la Terra sia sterminata da
voi!» esclamai con rabbia.
«Avete ragione, non potete aiutarmi.»
«Io piegherò i cieli per salvare la mia razza,
mentre voi filosofeggiate!» esclamò
con aria di sfida
«Vedremo. Tutto questo finirò oggi.
Distruggerò la casa dei Calvierri pietra dopo
pietra» risposi andandomene
«E sapete perché? Lilla
oggi è morta, tra le mie braccia per colpa di vostro figlio
e aveva solo diciassette anni!»
Amy stava bene, ma
continuavo a rivedere l’immagine del corpo
morente di Lilia Rosetti
tra le braccia del Dottore. Sapevo
a chi aveva pensato il Dottore. Io invece
avevo pensato a Lily, e non
a quella che avevo davanti, ma a mia moglie a Godric’s
Hollow, quella che teneva nostro figlio tra le bracca e che aveva il
sorriso più bello del mondo. E
vista la somiglianza incredibile con Lilia fu facile immaginare come
doveva essere stato il
cadavere di mia moglie riverso sul
pavimento in camera nostra.
Io non avevo visto Lily morta, ma potevo
immaginarlo ricordando il corpo di Lilia.
Dopo la sua morte,eravamo andati con la
gondola fino al limitare della costa
e l’avevamo bruciata
su una pira, dopodiché il Dottore era andato a parlare con
la Calvuerri.
Tornai al presente quando il Dottore si sedette e
iniziò a ragionare prendendosi la testa tra le mani.
«Il loro pianeta è morto, sono fuggiti attraverso
la crepa fin qui. Poi isolano la città e iniziano a
trasformare le persone in creature come loro, per creare un nuovo patrimonio
genetico. Ma poi’ vengono
dal mare! Non possono sopravvivere sulla terraferma a meno che... a
meno che.. non
rendano l’ambiente abitabile. Ma questo vuol dire che.. ha
detto “ Piegherò i cieli per salvare la mia
razza”. Ma
cosa significa? Ci sono, sommergerà Venezia! La
ripopolerà con le ragazze della scuola»
«Ma non può farlo! Insomma, ha solo le
ragazze!» intervenne Clara dal divano
«Ha ragione Clara! Servono
anche pesci di sesso maschile,
fa parte della genetica» dissi.
«Ma i maschi ci sono! Sono
nel canale! Ha
detto , ci sono 10.000 mariti
che ti aspettano in acqua»
«Ma certo! Amy sei un genio! Solo i figli maschi sono
sopravvissuti al viaggio. E così ci sono 10.00 figli
che aspettano che la madre gli fabbrichi qualche fidanzata compatibile.
Bleah che schifo!»
«Devo fare una cosa, voi andate!» dissi
agli altri, che continuarono a correre.
«Pesciolini sono Qui!» esclami mentre
continuavo a fluttuare. Sapevo cosa fare, dove condurli, il cantiere
navale poteva essere un
buon modo per farle fuori. Un bel BOOM!
Quando all’improvviso una voce
familiare e arrogante esclamò «So di tenervi sulle
spine.» James
era a pochi metri da noi sorridente e incolume. Praticamente gli gettai
le braccia al collo dal sollievo di saperlo beh .. vivo.
«Tu!» gridai. «James Potter stupido,
borioso, arrogante,
idiota! Hai idea di quanto mi hai fatta preoccupare,
e dannare mentre scappavo e pensavo a cosa ti
stava succedendo?!» gridai mollandoli uno schiaffo.
Naturalmente la sberla non
lo colpì e sembrò che stessi schiaffeggiando il
vuoto.
«Tu.. ti sei preoccupata per me?! » chiese James
stupefatto.
«Certo che mi sono preoccupata per te idiota! Cosa
pensavi? Che non
m’importasse di te? Che
ti considerassi inutile? Beh
non è
così! Tu
sei un idiota James Potter, un
vero cretino!» continuai
imperterrita .
Stavo per riprendere il
mio sproloquio
quando un lampo
squarciò il cielo. Alzai
gli occhi sul
cielo il cielo stava bollendo.
«Che cosa
sta
succedendo?» chiesi preoccupata guardando il cielo.
«Rosanna sta dando inizio ala fine
del suo piano. Dobbiamo andare»
«É troppo tardi» disse una voce melliflua alle nostre
spalle, mentre la
tempesta si scatenava.
Mi voltai pronta a cantarne quattro a quella
diabolica donna pesce
«E anche per la vostra Amica lo è»
disse. E prima che
potessi muovermi, aveva raggiunto Clara e le aveva affondato i denti
nel collo.
«No!» urlai slanciandomi in avanti e tentando di strappare quella cosa dal collo di Clara. Purtroppo ero
disarmata, ma provai
comunque dovevo tentare. Il Dottore
intanto cercava di puntare
il
cacciavite verso Rosanna, ma questo pareva non avere alcun
effetto su di lei.
James ebbe più fortuna, dicendo: «Ma a cosa serve
prendersela con Clara se verrete fermata. Le ragazze sono morte. Le ho
uccise
io . Sono stato bravino eh?» disse arrogantemente sorridendo amabile alla
Calvierri. Lei
staccò le labbra dal collo di
Clara e gridò: «Menti? Tu
menti!»
«Mi dispiace cara, io dico sempre la
verità» rispose James
mentre la Calvierri disperata
lo guardava.
«Ti prego aiutami a salvare la città
Rosanna!» la implorò
il Dottore
Lei si avviò alla
finestra aperta sulla città e disse: « La vostra
amica è
morta, ma cercate di salvare la città. Era
chiedere troppo? una sola città per un
intera specie.»
«Te l’ho detto.
Non puoi
tornare indietro e
cambiare il Tempo, credimi io lo so. Ti disperi, ma vivi
«Credo che la vostra coscienza possa sopportare il
genocidio di un’altra razza. Ricordati di noi» poi
si sbilanciò e si lasciò
cadere nel vuoto.
Io mi inginocchiai
vicino al corpo di Clara che giaceva a terra bianca come gesso
«Clara!» chiamai.
Lei aprii gli occhi e mi guardò supplicante.
«Devo, io
devo parlare con il Dottore! Ti prego!»
Il Dottore si
accostò a noi, e solo allora lei parlò:
«Corri, Corri, sapientone e ricorda, ricordati di
noi!» Poi
la testa ricadde inerme sul pavimento e il Dottore con un espressione
di dolore
sul viso, le chiuse gli occhi
«Mi dispiace tanto Clara.
Fermerò tutto questo, anche per te e Lilia,
perché il vostro sacrificio
non sia stato
vano.» disse con
trasporto.
Poi, di scatto si
alzò e indosso la sua
maschera che
nascondeva le emozioni, quella che
usava
per combattere il dolore, la razionalità e la scienza.
«Ma certo! Il
trono è il centro di controllo! La Calvierri prima di
morire, però, a cambiato
il programma. Strappate ogni circuito del trono, colpitelo con
qualsiasi cosa! Amy,
James, non m’importa cosa farete , ma spegnete il trono.! Io
andrò a fermare il
generatore. Le nubi
vengono alimentate
da un generatore collegato al trono devo disattivarlo!»
Il Dottore corse via, mentre io mi ricordavo un altra
lezione di Jace.
«La
prima
cosa che uno Shadowhunter impara Lily, e anche se tu non lo sei, ti
potrà
tornare utile è : qualsiasi cosa
può
essere un arma»
Così,
seguendo quel suggerimento, presi
un candelabro e iniziai a colpire il
trono imitata da James.
Voltai le spalle alla pira che
ancora ardeva sulla dolce erba della
laguna,e tornai con Amy e James al TARDIS. Apri la porta e Amy prima di
entrare mi disse
«Oggi ho visto la morte
di due persone e ho visto quanto devastante dolore ti procura, quanto
in realtà
tu sia emotivo, quanto tu stia male . Sappi
Dottore, che
qualsiasi colpa tu
ti senta, qualsiasi
tipo di demoni tu
abbia nel tuo passato
ne puoi parlare, con me e con James, noi siamo qui quando sarai pronto.
A
parlarne»
Io la guardai
sorpreso, come poteva Amy
leggermi così
in profondità?
Lo guardai interrogativo. James sospirò
appoggiandosi alle
porte del TARDIS e
guardandomi sospettoso e preoccupato.
«La bambina.
Mentre vedevi bruciare le
pire di
Lilia e Clara, oggi pensavi a una ragazzina dai capelli biondi e dagli
occhi
verdi. Se non sono indiscreto, chi era?»
Deglutì era all’incirca dalla caduta della
Cittadella, da
quando avevi visto i corpi della mia famiglia bruciare sulle delle pire
uguali a quella che ancora ardeva li
vicino, che non
pronunciavo più quel nome e le parole
che stavo per pronunciare
«Lei.. lei si chiamava Meteoraphoris , Meteora, per
brevità. I Signori del Tempo hanno nomi
molto lunghi che poi abbreviavano. Così lei per
noi era semplicemente
Meteora. Brillava come
brillano le
meteore che le davano il nome. Aveva..» la voce mi si
spezzò ma
trattenni un singulto e trattenni le
lacrime. Non ne parlavo da tanto, tanto tempo. Era possibile nascondere qualcosa,
cercare di relegare i
ricordi in fondo ai cuori, e poi sentire riaffiorare
tutto quel dolore quando
se ne parlava per la prima volta dopo anni e
decenni?
«Aveva solo quattro anni quando venne uccisa. Era solo
una neonata! Eppure Rassilon non la
risparmiò,. Non la risparmiò
perché lei..lei era mia figlia.
Era la
figlia del Traditore del Dottore e come tale meritava di
essere
uccisa. Il suo
corpo non fu mai trovato
ne quello di mia
moglie. Ma accesi una
pira anche per loro, quando bruciai i corpi dei mie figli. Ora ogni volta che accendo una pira
funebre, loro mi
tornano in mente.» dissi prima di entrare nel TARDIS seguito da James.
Avviai il TARDIS e
partimmo.
Quando le porte si
spalancarono e una
foglietto di
pergamena piovve al centro della sala controllo.
Se come spero,
questo
biglietto è giunta al Dottore e al mio caro amico James
Potter, vi chiedo di
venire seguendo le seguenti coordinate temporali da me. Ho qualcosa per
voi.
Venite da me il 15
marzo 2010 Philadelphia,
stato di Philadelphia, USA al seguente
indirizzo allegato
Sperando che il mio
messaggio vi sia arrivato.
Specialmente a te Jaimie vi
saluto
Sempre vostra
B
Volevo dirvi che
dal prossimo capitolo il mio metodo di scrittura cambierà.
Ora mi spiego, ci
saranno diverse Storyline di diversi personaggi di Doctor Who, . fin
ora i
protagonisti e i POV erano su Eleven
Amy
e James, ma dal
prossimo capitolo il
capitolo sarà incentrato su un altro
personaggio, un
personaggio importante
delle scorse stagioni non vi dico chi.
Il capitolo dopo ritorneranno
Amy, James e il Dottore. E il prossimo sarà su un altro personaggio.
Volevo dirvi ancora alcune cose su shadowhunters vi ho
già detto che
uno Shadowhunter è
un cacciatore di demoni no? Bene ma cos’altro
fa uno shadowhunter ? Gli
Shadowhunter oltre
a proteggere il mondo dai demoni devono
mediare tra le creature sovrannaturali e sono stati mandati (in COHF
cioé città
del fuoco celeste un cacciatore dice addirittura che hanno un mandato
divino.)
dall’angelo Raziel. (su questa nomina ci torneremo) mille anni fa per
proteggere gli
umani (i mondani) dal
male (senza però farsi ami vedere un po’
come il Dottore). I
due compiti
principali per gli Shadowhunters quindi;sono: vigilare sulle creature
sovrannaturali che popolano il nostro mondo, (licantropi, vampiri,
fate, streghe,etc
) e combattere i
demoni. Per assolvere
questi due compiti al meglio, l’Angelo
Raziel, donò ai Nephil
tre cose: 1 Gli
Strumenti Mortali, (The Mortal Instrumnts) che consentono di sapere la
verità,
evocare gli angeli e aumentare le fila di Shadowhunters, (ma sugli
Strumenti ci
torneremo saranno molto importanti) 2 la terra di Idris, patria degli
Shadowhunters 3 il Libro di Raziel (noto più comunemente
come “Libro Grigio”)
in cui ci sono tutte le Rune di cui uno Shadowhunter può
aver bisogno. (sulle Rune
ci tornerò, sono fondamentali per capire i Nephilim). queste
tre cose sono state
concesse dall’Angelo Raziel, al primo Nephilim, Jonathan
Shadowhunter (da cui i
cacciatori traggono il nome)
Ancora una cosa,
il potere, nella
società Shadowhunters,
viene tenuto
da antiche famiglie di cacciatori, anche se ci sono delle
istituzioni
precise che vedremo più in là. Tutti i cognomi
delle antiche famiglie sono cognomi compositi. Le
famiglie di cui
sentirete parlare in questa storia sono: Gli
Herondale, I Branwell, i
Morgenstern , i Carstairs e i Lightwood.
Come vedete sono
tutti cognomi composti
come lo stesso Shadowhunters.(Shadow “ombra” e
“Hunter” cacciatore”) Prendiamo
Carstairs per esempio (nome a caso eh Dubhe. Ti giuro la
scelta è stata
del tutto casuale) è
formato da Car ”
Carrozza“ e Stairs ”scala.” Anche
Morgenstern è un cognome composto e significa
“Stella del Mattino”. Ok ora la smetto volevo solo
dirvi che ringrazio ancora
Steam Doctor, Dubhe01
e Wendy Candy per le recensioni
[....]
«Brillante! tu sei brillante!»
[...]
«Dove
mi trovo? Cos'è questo posto?»
«Siamo a Londra, mio caro Dottore»
«Londra? Questa non è Londra!»
«Si invece, questa è la quindicesima Londra su
questo pianeta»
Baci
Marty Evans