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Autore: heliodor    04/08/2014    1 recensioni
Due Regni
Due Re
Due Eredi
Un Solo Destino
Ewan è un giovane principe destinato a diventare, un giorno, sovrano di Avalon. Lyra è solo una pastorella, sognatrice e ribelle. Insieme dovranno affrontare il viaggio più difficile della loro vita per impedire che una sanguinosa guerra distrugga per sempre i loro sogni.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lyra e Ewan riemergono dalla boscaglia, il corpo ricoperto di aculei.
― Quasi quasi era meglio affrontare le guardie ― si lamenta il ragazzo.
Lyra tira via un aculeo che le è finito nel braccio.
― Dove siamo? ― domanda Ewan pulendo l'abito.
Lyra scrolla le spalle. ― Non mi sono mai spinta così lontano da sola.
― Vuoi dire che ci siamo persi?
Lyra fa spallucce.
― Magnifico. ― Ewan solleva gli occhi al cielo. ― Senti, ti devo delle spiegazioni.
Lyra si sistema una ciocca di capelli. ― Non ce n'è bisogno. Tu sei un mendicante, vivi di questo in fondo. Chi sono io per giudicarti?
Lui la guarda stupito. ― Dici sul serio?
Lei annuisce.
Ewan sorride imbarazzato. ― Quello che volevo dirti è che io non...
Da dietro una curva, nascosti dal fogliame, emergono tra figure incappucciate.
Ewan non fa in tempo a spostarsi che un sacco viene calato sulla sua testa, coprendolo fino ai piedi. Altri due uomini appaiono alle loro spalle. Indossano stracci logori e consumati, ma nelle mani stringono sciabole tirate a lucido.
― State fermi e nessuno si farà male ― dice uno degli uomini.
Lyra, sorpresa, tenta di liberare Ewan, ma uno degli aggressori l'afferra per i fianchi e la spinge via. La ragazza lotta e si aggrappa alla schiena dell'uomo. ― Lasciami andare ― dice tirandogli il cappuccio.
Appare vl viso di un uomo con barba e pizzetto, gli occhi che la fissano severi.
― Valek, ti ha visto in faccia ― esclama uno degli aggressori.
Valek gli rivolge un'occhiataccia. ― Non chiamarmi per nome.
Due uomini afferrano Lyra per le braccia, immobilizzandola. Un altro lega Ewan mani e piedi, il corpo ancora infilato nel sacco.
Valek si avvicina a Lyra, che gli rivolge un'occhiata di sfida. ― Ti sei messa in un grosso guaio, ragazzina. Ti avrei lasciata andare, ma ora dovremo portarti con noi. Alla barca ― grida alla fine rivolto agli altri.
In due afferrano Ewan, mentre un terzo prende Lyra per un braccio trascinandola via di corsa.
***
Berthé saltella di pietra in pietra seguita da Andrev, che fatica a tenersi in piedi ma riesce a raggiungere la riva opposta. ― Spero che tu sappia dove stai andando ― dice rivolto alla capretta.
L'animale risponde con un belato.
Andrev si ferma, l'espressione corrucciata. ― Sto parlando con una capra ― esclama sorpreso.
Berthé lo porta nella radura.
Andrev esamina uno dei bivacchi. ― Non sono andati via da troppo tempo.
La capretta annusa l'erba, quindi si lancia nella boscaglia.
Andrev le corre dietro. ― Ehi. Aspetta tu ― grida buttandosi tra i rovi. ― Ma che... ah!
Berthé lancia un belato.
***
Aggressori e prigionieri si fermano davanti a una spiaggia. Davanti a loro si intravede una distesa d'acqua azzurra increspata da piccole onde che si infrangono sulla riva sabbiosa.
Valek si guarda attorno e individua un pontile. Una barca è legata al molo. ― Andiamo, svelti.
Ewan e Lyra vengono spinti sull'imbarcazione senza tanti complimenti. Gli altri salgono e sciolgono la fune che lega la barca al molo.
In due afferrano un remo ciascuno e cominciano ad allontanarsi dalla riva.
Andrev piomba sul pontile. Sembra un istrice per via degli aculei che gli spuntano dappertutto. ― Voi ― grida all'indirizzo della barca. ― Fermatevi subito.
Valek solleva la testa. ― Dite a noi? Che volete?
― Aiuto ― grida Lyra prima che uno degli aggressori le tappi la bocca con la mano.
― Fermi ― grida Andrev. ― Lasciatela andare. Ora.
Valek la guarda di sbieco. ― Visto che hai fatto? Ora lo dovrò... ― Da sotto gli stracci tira fuori una balestra con il dardo già incoccato e lo punta verso Andrev.
Il ragazzo d'istinto si getta in acqua. Il dardo parte e lo manca.
Un secondo aggressore prende la sua balestra e la punta verso l'acqua, mentre Valek ricarica la sua. ― Aspetta che riemerga per prendere aria.
Andrev riaffiora per qualche istante per respirare. Un dardo gli sfiora la testa. Lui sparisce sott'acqua.
― Incapace ― esclama Valek puntando la sua arma.
Andrev appare a una trentina di metri di distanza, tossisce mentre cerca di inspirare quanta più aria possibile.
Valek punta la balestra verso di lui. Lyra fa ondeggiare la barca. Il dardo parte e colpisce Andrev al braccio.
― Ah ― grida Andrev rituffandosi.
Valek afferra l'altra balestra e la punta verso l'acqua. ― Tenetela ferma. Stavolta non mancherò il bersaglio.
Passa qualche secondo ma Andrev non riemerge.
Valek scrolla le spalle e mette giù l'arma. ― Ora non ci darà più fastidio. Torniamo alla nave.
***
La barca si avvicina a un veliero con due alberi. Dal fianco della nave si sporgono alcuni marinai, tra i quali spiccano un omaccione dalla folta zazzera rossa e la barba legata in decine di treccine.
― Com'è andata la pesca Valek? ― domanda con voce profonda.
Valek mostra il sacco che avvolge Ewan. ― Mai stata più fortunata, Steon.
Steon indica Lyra. ― E la ragazzina?
― Una testimone ― dice Valek.
L'omaccione si liscia la barba. ― Non ci serve. Ributtala in mare.
Valek allarga le braccia. ― Andiamo, grassone. Non dicevi che ti serviva una mano per la cambusa?
Steon sembra pensarci. Accanto a lui appare una donna. Anche lei ha capelli rosso fuoco e un fisico imponente quanto quello dell'altro. ― Ha ragione ― dice con voce profonda. ― Teniamola.
― E sia. Ma niente paga per le prime tre lune.
I marinai lanciano delle funi alla barca. Valek e i suoi legano Ewan, che viene issato a bordo.
Una scaletta di corda viene calata subito dopo. Valek afferra Lyra per il braccio, ma lei cerca di divincolarsi.
― Lasciatemi andare.
Valek la fissa negli occhi. ― Ragazzina. Ti ho appena salvato la vita, lo sai? Sali senza fare tante storie.
Lyra si libera dalla sua presa e si aggrappa a un appiglio che sporge dal fianco della nave. Reggendosi solo con le braccia e i piedi nudi raggiunge il ponte.
Steon esplode in una risata fragorosa. ― Hai portato una scimmietta a bordo. Che carina. Vilna ― dice rivolto alla donna dai capelli rosso. ― Mettila subito al lavoro.
Valek arriva sul ponte insieme agli altri aggressori. Tutti si tolgono gli stracci e li buttano in mare.
Steon indica Ewan. ― Vediamo se hai pescato la preda giusta.
Valek prende la sciabola e taglia le corde che legano il ragazzo.
Ewan lotta per riemergere. Quando è libero, si guarda attorno. ― Chi siete?
Steon gli rivolge un inchino ironico. ― Io sono Stevir Panthaleon, Steon per gli amici. Sono il comandante di questa nave. Lei è Vilna Panthaleon, mia sorella minore. E lui ― dice indicando Valek. ― Beh, lui è solo un facchino, non ha importanza.
I marinai ridono.
Valek gli rivolge un'occhiataccia.
― Sicuro che sia proprio lui? ― chiede Steon chinandosi su Ewan.
Il ragazzo tenta di alzarsi, ma viene trattenuto da due marinai.
Valek annuisce. ― L'abbiamo seguito per due giorni. È lui. È il principe di Avalon.
Lyra sgrana gli occhi e scuote la testa. ― No ― esclama con voce squillante ― Vi sbagliate. Lui è un mendicante.
― Indossa dei vestiti da nobile.
― Li ha rubati.
Steon sguaina la sciabola e la punta alla gola di Ewan. ― È vero quello che dice la ragazza? Sei solo un mendicante che ha rubato quei vestiti?
Ewan guarda la punta della spada con aria di sfida.
Valek fa un passo avanti e sussurra qualcosa all'orecchio di Steon. L'uomo annuisce e punta la sciabola verso Lyra, che indietreggia di un passo.
― Allora? ― domanda a Ewan.
Il ragazzo scuote la testa. ― Va bene ― esclama. ― È vero. Sono io. Sono il principe Ewan di Avalon. Contenti?
Lyra lo guarda stupita. ― Kalan ― sussurra. ― Mi hai mentito?
Ewan abbassa gli occhi e serra la mascella.
Steon ride. ― Che scena commovente. Dico sul serio. Portate il principe di sotto e chiudetelo in cella.
Ewan guarda Lyra, cerca di alzarsi ma viene trattenuto da due marinai. ― Lasciatela andare ― esclama con una smorfia di dolore dipinta sul viso. ― Lei non c'entra.
Steon si china su Ewan. ― Ha visto troppo, la terremo con noi. Tranquillo, la tratteremo bene. Vilna, porta la ragazza nella cambusa.
Vilna prende Lyra per le spalle. Lei si lascia guidare senza opporre resistenza, gli occhi lucidi. ― Vieni cara ― dice la donna con voce profonda. ― Gli uomini sono tutti uguali. Prima ti riempiono le orecchie di bugie e poi ti spezzano il cuore.
Mentre le due donne si allontanano, Valek si avvicina a Steon. ― E ora?
― Dritti a Lyonesse. Il re pagherà qualsiasi somma per avere il principe.
― Una parte di quell'oro spetta a me.
Steon fa un gesto vago con la mano. ― Avrai la tua parte, come tutti.
― Ma io ho fatto molto più di te.
Steon solleva un sopracciglio. ― Sono io il capo. Io decido. Hai qualcosa da ridire?
I due si fissano, gli altri marinai che li osservano in silenzio.
Valek scuote la testa e abbozza un sorriso. ― Certo che no. Tu sei il capo. Tu decidi.
Steon annuisce. ― Avete sentito? ― grida rivolto ai marinai. ― Diventeremo ricchi.
I marinai lanciano un grido di esultanza e corrono ai loro posti.
***
Andrev si trascina sulla spiaggia. Da una ferita sul braccio destro cola del sangue che gli imbratta la camicia.
Si solleva su gambe malferme, i suoi occhi guardano la nave a due alberi veleggiare lontano dalla costa. ― Dannazione ― esclama tra i denti.
Berthé salta fuori da un cespuglio, guarda Andrev e lancia un belato.
― Ancora tu ― dice il ragazzo esasperato. ― Ma vuoi lasciarmi in pace? Non lo vedi che li hanno rapiti? ― Indica la nave che si sta allontanando. ― Come faccio ora? Chi lo dirà al re?
Dal cespuglio da dove è spuntata la capretta emergono alcuni uomini e una donna. Indossano abiti grossolani, quasi tutti fatti di pelle e lana. Uno di essi, il più anziano, si guarda attorno con occhi spaventati.
― Berthé ― dice Stefan chiamando la capretta. ― Dov'è Lyra? Tu l'hai vista?
La capretta emette un verso e con il muso indica Andrev.
Il ragazzo si avvicina con passo lento.
― Tu chi sei? ― chiede Nadira. ― Dov'è Lyra? Che le hai fatto?
I pastori lo circondano. Andrev alza le mani come in segno di resa. ― Calmi, calmi, signori. Lyra è stata portata via su quella nave.
Gli occhi di Stefan puntano verso l'orizzonte. ― Perché l'hanno presa? Che cosa vogliono farle?
Andrev si stringe nelle spalle. ― Vi dirò tutto, ma prima ho bisogno di una barca.
― Una barca?
Andrev annuisce. ― E di qualcuno che si occupi di questa ferita ― dice indicando il braccio lacerato.
― A quella penserò io ― dice Nadira.
***
Fermi sul molo, i cavalieri fissano l'orizzonte e la nave che veleggia lontana.
Uno di essi si volta di scatto. ― Vai dal re, corri ― dice rivolto al più giovane. ― Digli che il principe è stato rapito da uomini di Lyonesse.
Il cavaliere annuisce e corre via.
***
Nadira stringe la fascia attorno al braccio di Andrev. Il soldato emette un debole lamento. Entrambi siedono al centro di una tenda circolare su stuoie ricavate da strisce di corteccia intrecciate tra loro.
Gli altri pastori si sono dileguati. Solo Stefan è rimasto a fissarlo in silenzio.
― Lo so a cosa stai pensando ― dice Andrev muovendo il braccio.
― Ho trovato la barca che volevi ― dice il pastore alzandosi.
Andrev annuisce. ― Bene. Partirò subito.
― Partiremo ― dice Stefan. ― Io verrò con te.
― Tu non...
― Io ― dice il pastore alzando la voce. ― Devo salvare mia figlia. Lyra è la mia piccolina.
Andrev alza le mani. ― D'accordo, ma dovrai cavartela da solo. Non posso pensare anche e te.
― Noi sappiamo badare a noi stessi ― dice Nadira alzandosi.
Stefan la guarda indispettito. ― Tu non...
― Lyra è anche mia figlia ― risponde la donna battendosi il petto con l'indice. ― O lo hai dimenticato?
Stefan china il capo sconsolato.
Andrev lo guarda divertito. ― Avete finito? È tempo di muoverci.
I tre escono dalla tenda. Fuori, in attesa, ci sono una dozzina di pastori. Mentre Nadira e Stefan li salutano, Andrev si dirige alla barca ormeggiata lì vicino. Il legno è marcio, l'unico albero è percorso da due lunghe crepe e la vela è sbrindellata e rattoppata.
― Tutto qui? ― Andrev salta nella barca sollevando degli spruzzi. ― Imbarchiamo acqua.
Stefan e Nadira arrivano. Il primo porta in braccio un cane dal pelo arruffato e ingrigito.
― Niente cani a bordo ― dice Andrev. ― Lo spazio è appena sufficiente per noi tre.
Stefan lo ignora e mette un piede sul bordo della barca. Un'onda quasi gli fa perdere l'equilibrio, ma Andrev lo prende al volo e lo tira dentro. Il pastore depone il cane con delicatezza in una cuccia improvvisata con un cesto riempito di stracci. ― Mido ha il più grande fiuto di Avalon. Lui troverà Lyra.
Andrev fa spallucce.
Stefan aiuta Nadira a salire sulla barca.
― Pronti? ― dice Andrev spazientito.
― Tu sai portare una barca? ― chiede Stefan guardando preoccupato le onde.
Andrev scioglie la fune che tiene legata la barca al riva. ― Se non incappiamo negli scogli o in una tempesta, arriveremo sani e salvi a Lyonesse.
La barca inizia ad allontanarsi. Un belato triste risuona alle loro spalle.
Nadira si volta. ― Berthé ― grida indicando la terraferma.
La capretta lancia un paio di versi tristi.
― Troppo tardi ― dice Andrev prendendo in mano la barra del timone.
Berthé indietreggia di una decina di passi, quindi si lancia di corsa e salta un attimo prima che il pontile di legno termini. La capretta vola fino alla barca, cadendo tra le gambe di Andrev, che sobbalza per la sorpresa e la lancia via.
Nadira afferra la capretta e la stringe al petto. ― Anche lei vuole bene a Lyra.
Mido lancia un latrato e agita la coda. Stefan lo accarezza e sorride.
Andrev sbuffa e si spolvera i pantaloni e la camicia. La barca fa rotta verso l'orizzonte.
  
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