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Autore: eli09    05/08/2014    7 recensioni
Tessa, una ragazza di Bolzano che parte per Palermo per stare da amici. si ritroverà in una casa con sei ragazzi, tra qui un bambino, due sedicenni e tre della sua età. lei uscirà con alcuni di loro, ma solo uno le farà perdere la testa. amore, litigi e complicazioni aspettano la nostra Tess, che verrà catapultata in un mondo bello, intrigante, ma allo stesso tempo stronzo e esasperante. dal testo:
-“ Tess, io sono pentito di quello che è successo ieri, non doveva andare così, ma siamo finiti in uno Strip Club, abbiamo bevuto e poi più niente, buio totale. ma...” aggiunse, annullando la distanza tra i nostri corpi.
-“ ma?” dissi in preda all'ansia
-“ ma...” continuò lui “ se c'è una cosa di cui non mi sono pentito è di aver trovato il coraggio, anche se da sbronzo, di intrufolarmi nel tuo letto.” a quelle parole sbarrai gli occhi, e un secondo dopo mi ritrovai le sue labbra sulle mie.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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ti amo col respiro,

i sorrisi,

le lacrime

dell'intera mia vita.

 

 

Tessa

era un mercoledì sera, e io me ne stavo sdraiata sul divano davanti alla tv e facevo zapping tra i canali. Dire che ero nervosa era dire poco, diciamo che il mio stato d'animo era uguale ad un' anatroccolo che non ha mai nuotato in vita sua e che l'indomani sarebbe stato gettato nel Po.

Domani mattina sarei dovuta andare a scuola e avrei dovuto cimentarmi nell'incubo dell'orale. Solo quella parola mi provocava la pelle d'oca, 'orale... orale...orale!' sussultai sul divano e mi coprii con la coperta. Era giugno e faceva freddo, o forse ero io ad avere i brividi... comunque la cosa non era normale! O lo era? Dio, ora impazzisco!

Cla aveva già esposto la sua tesina, e lei era uscita col sette, ma aveva cercato di rassicurarmi dicendo che era simile a quella delle medie. Peccato che Cla fosse pessima a dire le bugie, e glielo leggi in faccia quando non pensava una cosa, per questo quando me ne aveva parlato io ero stata invasa dall'ansia. Un rumore improvviso mi riportò brutalmente con i piedi per terra, anzi, col sedere per terra, visto che per il colpo ero saltata giù dal divano, provocandomi sicuramente un bel livido. Dolorante tirai un'occhiataccia truce alla tv, dove c'erano tom & jerry intenti a rincorrersi. Mi tirai su piano e andai in cucina, dove avvistai una torta al cioccolato sul tavolo e mi avventai a mangiarla. Mentre stavo finendo la mia adorata fetta il mio cellulare si illuminò e iniziò a vibrare. Risposi al secondo squillo... forse era Jake.

-“ TESOROO, ho una notizia fantastica!” Cla mi urla nelle orecchie con voce squillante, facendo scomparire anche la minima traccia di sonno che avevo accumulato.

-“ ho proprio bisogno di una bella notizia con cui distrarmi, dimmi tutto Cla.”

-“ oggi stavo progettando una seratina romantica per me ed Eric, e cercavo il gel per...”

-“ okay, okay, ho capito che gel... bleach! Tralascia i dettagli e arriva al punto.” feci una smorfia e rabbrividii come se Cla potesse vedermi. Che schifo! Non volevo sapere quali fossero le preferenze sessuali e i giochini vari che adoperavano la mia migliore amica ed Eric a letto. Rabbrividii di nuovo.

-“ vabbhè, insomma cercavo il gel e ho aperto il cassetto dove di solito lo teniamo, ma li ho trovato qualcos'altro...” odiavo quando Cla faceva le pause ad effetto.

-“ cosa...?” sussurrai piano, temendo la sua risposta

-“ UN' ANELLO! Un' enorme, bellissimo e costosissimo ANELLO DI FIDANZAMENTO!” urlò, e questa volta urlai anch'io.

-“ ommioddio Cla, sono così felice per te!”

-“ adesso sono in ansia, però! Non so quando me lo chiederà ed io non voglio essere impreparata, voglio essere pronta, e...” si sentì un colpo, come una porta che sbatte e poi Cla inspirò di scatto per poi sussurrarmi “ Eric è rientrato, ci sentiamo dopo, ciao devo scappare!” e mi chiuse il telefono in faccia. Ma... ma... cavolo! Ora ero ancora più in ansia! Ero contenta per lei, anche perchè era da un po' che si era trasferita da Eric (e Jake), e loro due mi sembravano una coppia stupenda, ed ero felicissima che si volessero sposare! Iniziai a saltare in tondo come una malata mentale con un sorriso ebete. Dal giorno che eravamo andati tutti insieme in montagna quei due mi erano sembrati fatti l'uno per l'altra, ma avevo paura che facessero le cose troppo in fretta. E, infatti, avevo ragione, visto che in meno di un' anno erano andati a vivere insieme e ora progettavano di sposarsi. Certo, erano messi meglio di me e Jake, che eravamo fermi al punto di partenza, o forse non eravamo neanche mai partiti. Per tutto l'anno ci eravamo comportati da perfetta coppietta, ma poi quando saltava fuori l'argomento fidanzati lui si irrigidiva, metteva il broncio e sviava l'argomento. Ovviamente, ogni volta che faceva così la cosa mi tormentava e mi arrivavano alla mente pensieri come 'e se mi stesse solo usando? Cioè, quale ragazzo dopo un anno non è pronto ad una relazione seria?' okay, mi aveva detto di stare tranquilla e che mi amava, e questo mi rassicurava non poco, ma c'era sempre una parte di me che voleva chiarezza. Avrei dovuto capirlo subito, sin dal primo giorno in cui sono entrata in casa Bolen... Jake è come il vento, è impossibile incatenarlo.

Per stare in pace con me stessa avevo bisogno di sapere se secondo lui era una cosa seria, ma non mi azzardavo ad avanzare pretese, avrei potuto perderlo per sempre e ne sarei morta. Perchè doveva essere tutto così dannatamente complicato?

Senza neanche rendermene conto ero già in camera mia e stavo buttando le coperte in un groviglio disordinato ai piedi del letto. Mi ci infilai senza tante cerimonie e presi in mano il libro in cui mi stavo perdendo ultimamente. Che coincidenza no?! Avevo diciannove anni e stavo leggendo l'ultimo libro di beautiful creatures: 'la diciannovesima luna' mi colpii la scritta in verde sul retro del libro:

'Da morto, giaci, da vivo, piangi.

Portatemi a casa per ricordare,

per essere ricordato'

la lessi e rilessi tante di quelle volte che me la impressi a fuoco nella mente e mi addormentai con quelle parole in testa, mentre migliaia di suoni, dubbi, parole e volti mi vorticava in testa, facendomela pesare e girare.

 

Mi alzai al suono non troppo piacevole della sveglia. La canzone 'good morning' al massimo volume era ormai una cosa odiata per me, e rimbombava contro le pareti bianche della mia stanza. Scagliai il cellulare fuori dalla porta di camera mia e mi portai il cuscino sopra la testa, cercando di riaddormentarmi.

-“ Theresa Margherita Collins, tira giù quel culo dal letto e scendi a fare colazione!” la voce imponente di mio padre tuonò dalla cucina e mi fece sbuffare. Odiavo essere chiamata con il mio nome intero. I miei genitori, sin da quando ero bambina volevano rovinarmi la vita, già era orrendo il nome Theresa, poi ci mettevano pure un secondo nome che ci stonava così tanto! Almeno mi facevo chiamare Tessa. L'unico lato positivo ad avere quel nome orrendo era il bel soprannome, e mia madre come mi chiamava?! Tessy... un giorno o l'altro mi sarei buttata giù dal balcone.

-“ si Tessy, hai gli esami!” alle parole di mia madre balzai in piedi. 'Gli esami'... un campanello d'allarme si era attivato nel mio cervello e ripeteva ripassa, ripassa, ripassa... come un pappagallo fastidioso.

Corsi in cucina, inciampando nei miei piedi e trangugiai in fretta i miei cereali con il latte, poi mi cambiai e mi lavai i denti, infine diedi un colpo di spazzola ai miei capelli e presi al volo la borsa. Sapevo che sarei arrivata a scuola con un anticipo di circa un'ora rispetto all'orario fissato per il mio orale, ma era meglio essere in anticipo che in ritardo, no?! Sapevo anche che avrei dovuto ripetere mentalmente la tesina mentre camminavo verso la fermata del bus, ma l'unica cosa alla quale riuscivo a pensare era la saga di beautiful creatures. Mi ricordai come, quando ero andata in biblioteca quattro mesi fa, avevo buttato accidentalmente per terra un libro e lo avevo raccolto per rimetterlo sullo scaffale. Mi ricordai di come ero stata colpita dal titolo 'la sedicesima luna' scritto in maniera strana, e ricordai che avevo girato il libro e che il mio occhio era stato catturato da delle parole scritte in viola scuro:

'sedici anni, sedici lune

nelle tue orecchie scoppi di tuoni

sedici miglia perchè lei si avvicini

sedici cerca quel che sedici teme... '

e da quando le avevo lette me le ero ripetute fino allo sfinimento. Quelle parole mi aiutavano ad andare avanti nei momenti di difficoltà e di tristezza. Quando credevo di non farcela a superare qualcosa, o quando ero stressata e ansiosa, quelle parole mi riaffioravano automaticamente nella mente, tranquillizzandomi.

Ora il mio stressmometro segnava il livello massimo, e io mi ripetevo quelle parole con voce lieve, quasi inudibile.

Diciamo pure che passai la mattinata più pesante di tutta la mia vita, ma la passai. Uscii con fare vittorioso dalla scuola e mi fermai un' attimo sui gradini per guardarla un'ultima volta. Addio scuola, è finita! Lo so, lo so, avrei dovuto essere più felice, ma la verità era che mi dispiaceva un po' lasciare il liceo. Insomma, infondo si passavano più ore a scuola di quante se ne passassero, svegli, a casa e quindi per me quello era un luogo... come dire... speciale, ecco tutto. Non che non fossi contenta di aver finalmente finito cinque, stressantissimi anni, per carità, ero al settimo cielo!

Ora potevo andare a casa a rilassarmi... se così si poteva dire, dato che ero emozionatissima per Cla. Presi il bus e mi infilai le cuffiette nelle orecchie felice come una pasqua.

-“ ciao mamma, ciao papà, sono a casa!” urlai dalla porta

-“ Tessy, ciao! Dicci com'è andata, su!”

-“ si dai mamma, è andata bene.”

-“ con cosa sei uscita?” mio padre stava mangiando un panino e era seduto sul divano con i gomiti sulle ginocchia.

-“ sono uscita con l'otto!” battei le mani entusiasta

-“ brava, sono fiero di te.” sapendo bene che quelle parole stavano a segnare la fine del discorso sussurrai un grazie a mio padre e feci per prendere il telefono. Lui non dimostrava mai molto affetto nei miei confronti, a differenza di mia madre che di affetto me ne dava anche troppo

-“ anch'io Tessy, fatti abbracciare!” e così dicendo mi stritolò in un abbraccio micidiale, annebbiandomi la vista a causa della quantità esagerata del profumo di mia madre.

-“ grazie mamma, grazie.” le diedi delle pacche sulle spalle, sperando che capisse che non respiravo e poi riuscii a sottrarmi dall'abbraccio. Le sorrisi più gentilmente possibile e corsi in camera mia agguantando il cellulare. Composi in fretta il numero di Cla, e lei rispose al primo squillo

-“ tesoro, stavo per chiamarti io!” esclamò a mo di saluto

-“ indovina Cla... sono uscita con l'otto, non è incredibile?!” dissi tutta pimpante

-“ è favoloso, ma ora ti dico una cosa ancor più incredibile...” nella sua voce percepivo l'emozione, l'ansia e una punta di paura

-“ dimmi tutto...” ci pensai un' attimo e poi realizzai balzando in piedi sul letto pronta a ballare freneticamente. “ Eric te lo ha chiesto?!”

-“ no...” la sentii rabbuiarsi e mi rattristai anch'io, tornando seduta “ ma comunque ho da dirti una cosa fantastica tesoro. Anzi, da chiederti.”

-“ su dai, non tenermi sulle spine!”

-“ Eric mi ha chiesto di trasferirci a new york, e io ho detto si dato che ho finito gli studi, ma abbiamo deciso che sarebbe più divertente andare in compagnia, quindi...” la sentii prendere un lungo respiro, poi dire tutto d'un fiato “... tu e Jake verreste con noi? Ti prego, ti prego, ti prego!” rimasi spiazzata. Cla aveva un tono supplichevole e io non me la sentivo di dirle di no. E poi, se convivessi con Jake vorrebbe dire che noi eravamo una coppia fissa, e avrei potuto finalmente mettere le cose in chiaro sul nostro rapporto! Non potevo farmi scappare un'occasione così, avevo diciannove anni, ed era il momento di vivere la vita. Sarei subito passata da Jake, quello stesso giorno e gliene avrei parlato... incrociamo le dita!

-“ devo chiedere a Jake e dovrò anche dirlo ai miei, ma per me è semaforo verde!” la sentii fare un urletto di gioia

-“ ora vado, ci risentiamo tra poco... cerca di mettere le cose in chiaro con Jake...” ci fu un attimo di pausa e poi la voce di Cla mi arrivò all'orecchio “ ...ci divertiremo tesoro, te lo prometto!” e subito dopo la linea tornò libera. Si, ci sarà da divertirsi... speriamo bene. Ora dovevo solo parlare con Jake... al solo pensiero mi sudavano le mani. Presi la borsa e uscii di casa piena d'ansia, oggi era la seconda volta che mi capitava, e la cosa non mi faceva impazzire di gioia.

Jake

ero solo in casa, Eric era andato da Claudia e mi aveva scaricato. Quei due correvano troppo, ma era meglio non pensarci. Infondo io e Tess stavamo bene no?

Ero comodamente disteso sul divano a guardare la tv, e mi resi conto che dovevo chiamarla, anzi, che dovevo vederla. Chissà com'era stato tenere gli esami del liceo, avrà bisogno di un sostegno, e poi... mi mancava, lo ammetto. Proprio mentre spegnevo la tv e agguantavo il cellulare il campanello suonò. Mi alzai e andai alla porta. La mia Tess era sul giro scale e mi guardava tra il preoccupato e l'eccitato.

-“ hei, qual buon vento?” non mi rilassava troppo la sua espressione, volevo sdrammatizzare un po', ma a quanto pare era meglio rimanere seri. Che mi volesse lasciare? Io sarei crollato, non poteva lasciarmi, avrei fatto qualunque cosa per tenerla con me, qualunque.

-“ Jake... Cla e Eric si trasferiscono a new york e mi hanno chiesto se volevo andare con loro...” il mio cuore si fermò. No, no, ti prego.

-“ Tess, non andartene, non mi lasciare ti prego, lo sai che...” non mi lasciò finire la frase perchè mi mise un dito sulle labbra

-“ hanno invitato anche te. Staremmo in un' appartamento da quattro persone e...” mi avventai su di lei e la presi in braccio. Il mio cuore aveva ripreso a battere e ora ero in grado di pensare lucidamente.

-“ dio, mi hai fatto prendere un' infarto Tess. Non farlo mai più, mai.” affondai il viso nei suoi capelli. Sapeva di lavanda, un profumo che amavo così come amavo lei. Alla follia.

-“ non fare più cosa?” ridacchia contro di me

-“ non farmi più pensare che te ne andrai. Non andartene mai. Rimani con me, per sempre, perchè senza di te io crollo.” la sentii inspirare profondamente e irrigidirsi.

-“ Jake, io pensavo di andare, però...”

-“ tranquilla, per me è okay se per te va bene” non riuscivo a capire di cosa avesse paura... forse che non sarei voluto andare?

-“ no Jake, non è okay. Proprio per niente.” si staccò da me e il mio cuore andò in tanti pezzettini che mi trafissero come pugnali. Mi sembrò di sentirlo cigolare e poi spaccarsi a metà.

-“ Tess io... ti prego” 'non capisco, Tess, non capisco, dimmi cosa c'è che non va!' pensai frustrato

-“ Jake... io non posso andarmene a new york con te. Non posso perchè non so cosa siamo. Per tutti questi mesi ho avuto paura di chiedertelo, paura che tu non potessi reggere la domanda e che quindi mi abbandonassi, ma ho capito che nemmeno io posso reggere una situazione del genere, un punto di domanda. All'inizio lo capivo, capivo che tu non eri in grado di capire se volevi stare seriamente con me, ma adesso... Jake, adesso è passato un anno, e se non ti senti pronto per una relazione forse è perchè non lo sei, o magari non lo sei per iniziarne una con me. Ma devi decidere, o si o no. Perchè io ho bisogno di chiarezza, sono stufa di tormentarmi, sono stufa dei punti di domanda, sono stufa di forse, sono stufa dei salti nel vuoto, io ho bisogno... ho bisogno...” delle lacrime le rigarono le guance

-“ Tess, shhh, calmati adesso, calmati.” mi avvicinai a lei e la strinsi in un' abbraccio, poi le presi il viso tra le mani e la guardai negli occhi, lucidi e pieni di lacrime. Ecco perchè da un po' di tempo mi era sembrata così rigida e distante, lei pensava che io non volessi prendermi l'impegno di considerarmi il suo ragazzo. Era così bella, e trovavo assurda l'idea che potesse anche solo pensare che per me non era importante, anzi, che non era abbastanza importante per definirsi la mia ragazza.

-“ io ti amo Tess, lo so che non lo dico spesso ma ti amo. Queste due parole che non ho mai detto a nessuno per me significano tutto, tu significhi tutto. Tu sei il mio tutto, e lo sarai sempre. Da quando ti ho detto cosa provavo, da quel bellissimo giorno in cui ti ho aperto il mio cuore io ti sono appartenuto e tu mi sei appartenuta. Io ti considero la mia ragazza, lo ho sempre fatto e sempre lo farò. Te l'ho detto, non ti lascerò più andare via da me, tu sei mia, in ogni modo possibile tu sei mia. Ti amo Tess, ti amo e ti prego, non scordarlo mai.” le asciugai le ultime lacrime e lei mi sorrise

-“ davvero? Non sto sognando? Mi sembra tutto così... perfetto, avevo atteso da tanto questo momento e ora...” mi guardò sorridente, con le guance ancora bagnate

-“ no, non stai sognando.” lei si sporse in avanti e mi baciò, mettendomi le mani a coppa sulla nuca. Le mie mani vagarono libere sulla sua schiena e lei mi sussurrò all'orecchio

-“ allora, vuoi partire con me?”

-“ se voglio? Non vedo l'ora di convivere con te, cucciotta!” sorrise sulle mie labbra e la baciai ancora, questa volta con più passione. Volevo farle dimenticare a suon di baci quelle stupide e insensate supposizioni. Lei era mia e io la amavo. E se per farla felice bisognava definire il nostro rapporto io lo avrei fatto, perchè, infondo, se lei era felice lo ero anch'io.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice

Ciaoo a tutte! Allora... questo capitolo è stra importante, perchè finalmente la nostra Tessa potrà smettere di farsi strane ansie/domande e si può definire the Jake's girlfriend!! ;)

poi qui si scoprono un mucchio di cose interessanti, l'anello di Eric, la partenza per new york e, ovviamente, l'inizio di una nuova vita... ma vi giuro che non sarà tutto rose e fiori... :D

fatemi sapere cosa ne pensate e se vi piace/ fa schifo :S

un grazie enorme a Isabelle02, Tonia1d, romy2007 e AllySmith che sono state dolcissime nelle recensioni del capitolo precedente!

Grazie a tutte, vi adoro *-*

un bacio

Eli

   
 
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