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Autore: Enkai D Higan    05/08/2014    2 recensioni
Prima shot " Intendo... Come cazzo si fa a dire qualcosa di smielato, come fai tu? "
Seconda Shot " Ian Gallagher! You messed with the wrong boy. "
Ho dovuto mettere il Rating arancione perchè, essendoci un personaggio come Mickey Milkovich, il linguaggio sarà indubbiamente volgare.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mine.


( Non badate alla cronologia inesistente dei fatti. )


" Mickey, piantala, che diavolo. " Mugugnò il rosso, con la voce impastata e ancora con gli occhi chiusi.
" Svegliati, dormiglione. Le uova non resteranno calde tutta la cazzo di giornata. "
" Hai fatto le uova? Per me? Milkovich, stai diventando proprio una checca! " Rise, tirandosi su a sedere.
" Ti ho detto alza il culo e sbrigati. "

Quando il moro scese di nuovo al piano inferiore, Ian si accorse che casa Gallagher, quella mattina, era stranamente silenziosa : nessun grido dei più piccoli, nessun passo di piedi scalzi sul parquet o nessun litigio per la doccia.
Si alzò e si infilò la prima t-shirt che trovò, dopodichè andò al piano inferiore anche lui.

" Ma dove sono tutti? "
" E io che cazzo ne dovrei sapere? Togliti la mia maglietta. " Gli ordinò il suo ragazzo, osservandolo per un attimo.
" Ah, ecco perchè mi va stretta e, soprattutto, corta. " Sorrise lui, alludendo alla bassa statura del moro e andando a leggere il bigliettino attaccato al frigo.
" Infatti avresti fatto meno fatica tu, a portare in spalla me, perchè stavo andando in overdose, in mezzo alla neve. " Gli ricordò il Milkovich.

Ian lo guardò con uno sguardo di ironici ringraziamenti, alzando le sopracciglia, per poi affermare che gli altri componenti della famiglia erano a procacciare cibo - assieme a Vì e le sue tette- in pieno stile Gallagher. Prese il piatto con le uova che l'altro gli porgeva, e si sedette al tavolo.
Quando anche Mickey si fu sistemato e prese in mano coltello e forchetta, il rosso cominciò un discorso.

" Ti ricordi di quel dottore? Vecchio, con cui mi vedevo? Il padre dell'ex di Fiona. "
" Mbè? Ti ha richiamato? " Chiese geloso il moro, alzando un sopracciglio.
" No, no. - Sorrise l'altro- Ma, visto che io con lui ho una certa confidenza,- Mick grugnì - Fiona mi ha chiesto di domandargli, appunto, di Jimmy, che è sparito. "
" Ci può andare lei. " Sentenziò il Milkovich.
" Oppure, tu potresti venire con me. " Propose l'altro.
" Non esiste. "

***

Uscirono dall'ascnesore e si ritrovarono al reparto chirurgia.

" Vaffanculo tu, e i tuoi cazzo di mezzucci da vigliacco, Gallagher. "
" Ma potrei davvero incontrare tanti begl'uomini, gay, che si morderebbero le labbra, proprio come fai tu, alla sola mia splendente vista. " 

Per un attimo, Ian si pavoneggiò come un damerino e il suo ragazzo non potè non scoppiare a ridere.
" Certo, Re Sole, ma resto comunque io lo sfigato che ti si è inculato. "
" O forse è il contrario... " Continuò a ridere il rosso.

Mickey abbassò lo sguardo verso la mano del suo ragazzo e andò a intrecciarne le dita con le sue.
La risata si arrestò e il pel di carota sussultò, colpito.

" Wow, attento : potrebbero vederci! " Disse, ironico.
" Ritieniti fortunato che non faccio come i cani e non ti piscio addosso. " Sbuffò il più basso.
" Quindi sarei il tuo territorio? E' un altro modo per dirmi che mi ami e che sono solo tuo? " Sorrise nuovamente il rosso.
" Sta' zitto. "

Camminarono ancora per qualche metro, arrivando alla sala d'attesa, dove si rivolsero all'infermiera.

" Il dottor Lishman dovrebbe essere in pausa pranzo, provi a vedere dall'altra parte della strada: dovrebbe esserci il furgoncino dove va sempre a prendere i panini. "
" Va bene, la ringrazio. Arrivederci. "
" Buona giornata. " Concluse la signora.

Mentre uscivano dall'ospedale, Mickey non accennava a voler lasciare la mano ad Ian, e questo faceva sorridere e intenerire il secondo.

" Tutti i sani di mente dicono "Arrivederci" ai tizi degli ospedali. " Osservò il moro.
" Era per essere gentili. Cosa avrei dovuto dire, "Spero vi esploda il reparto"? " Continuò l'altro.
" Be', magari faresti un favore all'intera Chicago, visto che quell'ospedale è una merda. "
" Perchè? "
" Hanno lasciato un cazzo di pezzo di ferro arrugginito nel braccio di Tony. Ma chi se ne frega, ormai è diventato parte integrante del suo corpo e lo si sente leggermente al tatto. E il fatto che, invece di farsi le seghe, stia ore a toccare quell'abominio con la bocca aperta, è ridicolo. " 
" Tony è quello con la faccia da idiota? "
" Perchè ti risulta che, qualcuno, nella mia famiglia, non ha la faccia da idiota? " Chiese sinceramente il moro.
" Posso dirti una cosa, senza che mi uccidi la spalla a pugni? " Azzardò il lentigginoso.
" No. "
" Sei la cosa più bella che io abbia mai visto in vita mia. Dico davvero. "
" Che vita del cazzo che hai avuto, eh? " Concluse l'altro, girandosi per evitare di far vedere l'imbarazzo e il sorrisetto sghembo che gli si era formato spontaneo, sulla bocca.
Ian sorrise fra sè e sè, addocchiando intanto Lishman.
Si avvicinarono al piccolo chiosco e presero da parte il medico.
La prima cosa che il dottore notò era la mano di Mick, fobicamente intrecciata e stretta a quella di Ian.
" Ma guarda guarda, allora è una cosa seria? Chi l'avrebbe mai detto: il Massacratore del ghetto di Chicago, è una checca. " 
" Sai posso ancora fracassarti quel cazzo cranio a mani nude. " Continuò il moro, alzando un sopracciglio.
" Ok, ok.  Finitela. Siamo qui solo per chiederti di Jimmy, l'hai visto per caso? " Intervenne Ian, in parte lusingato.
" Non lo vedo da due settimane. Perchè? "
" E' sparito. E Fiona è disperata. " Affermò il rosso.
" Jimmy è così, appena le cose si complicano, lui se ne va, evapora. " Rassicurò il medico, dispiaciuto.
" Bene, perfetto. Addio testa di cazzo. " Disse Mickey, trascinando via il suo ragazzo.
" Che cazzo, Milkovich! " Gli fece il verso il pel di carota.
" Ian! - Chiamò Lishman, richiamando l'attenzione di entrambi e facendo il gesto di portare il telefono all orecchio- Chiamami, se vuoi! "

Il moro lasciò la mano di Ian e andò verso il vecchio.

" Entro oggi, tu vuoi morire? "
" Mickey, no. Mickey. " 

Alla ginocchiata che ricevette proprio sui suoi gioielli, il medico finì per terra e alcuni passanti accorsero.

" Importuna qualcuno della tua cazzo di età, la prossima volta. Pervertito di merda. " Concluse, poi il figlio di Terry.

E se ne andò senza guardarsi alle spalle, seguito a ruota dall'altro. (Cool guys don't look at explosion)

" Odio quando fai così. " Precisò il rosso.
Mickey fece spallucce, mordendosi il labbro e guardandosi intorno. " Mi farebbe schifo, sai : tu che succhi il cazzo a qualcun'altro e poi mi costringi a baciarti, in quei momenti da fichetta del cazzo. "
" No, non per quello. Per il fatto che diventi incredibilmente scopabile, più del solito. E poi io non ti costringo, testa di cazzo. " Continuò il Gallagher.

Con una spallata, Mickey, spinse l'altro in un vicoletto e, sbattendolo contro il muro, lo baciò con tutta la violenza e l'amore che il suo corpo potesse contenere.

Si staccò, lo guardò negli occhi e, con ancora i respiri affannati che si mescolavano insieme nell'atmosfera fredda, gli sussurrò con quel sorrisetto strafottente stampato sulle labbra : " Ian Gallagher, hai fatto lo stronzo con il ragazzo sbagliato. " 
   
 
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