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Autore: BragoLove4Ever    06/08/2014    2 recensioni
Cosa succederebbe se un Guerriero Spartano, rude, potente e coraggioso venisse un giorno salvato in battaglia da una ragazza ateniese? Come cambieranno le loro vite e soprattutto... come cambieranno le sorti di Sparta e Atene?
Nuova FF sulla coppia GajeelxLevy in un ambientazione totalmente diversa dalla gilda di Fairy Tail: l'antica Grecia e le guerre che l'attanagliano.
Spero vi piaccia ^^
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gajil, Redfox, Levy, McGarden
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ultimo sguardo



Il giovane spartano, scioccato e pieno di rabbia, in un impeto di furia e pazzia corse verso l’altro nemico per liberare Levy dalla sua presa.
Quest’ultimo, però, appena accortosi del pericolo, tirò fuori la spada e la puntò sotto il collo dell’ateniese dai capelli azzurri.
Era un ostaggio.
Subito dopo Astinos lo colpì alla testa con lo scudo, facendolo cadere a terra tramortito e levandogli la spada in suo possesso.
-"è meglio che tu te ne stia buono buono ora...voglio fare una chiaccherata con l'ospite speciale-" disse, prima d'infilzare la mano sinistra dello spartano con un pezzo di lancia, facendolo urlare dal dolore.
Subito dopo essersi goduto la scena di sofferenza, si voltò verso la giovane ragazza ateniese.

 
-“Ma guarda un po’! Se hai avuto una reazione così spontanea vuol dire che abbiamo fatto centro! Quindi finalmente posso fare la conoscenza della donna ateniese che ti ha rapito il cuore e convinto a schierarti dalla loro parte!”- diceva Astinos avvicinandosi e sorridendo in modo sinistro.
-“Lasciala andare! Questa è una questione tra me e te!!! è stata colpa mia se la regina e tuo figlio sono morti, no? bhè allora uccidimi!”- urlava Gajeel.
-“Hai ragione, la colpa è solo tua…e per questo  che mi voglio vendicare per bene! "Occhio per occhio... dente per dente" mio caro!”- disse, afferrando il volto di Levy tra le mani e costringendola a guardare il suo amato.
-“G-gajeel mi dispiace…”- disse lei con un filo di voce.
-“Come avete fatto a trovarla!? Come sapevate che era lei?”- chiese confuso.
-“O bhe, stranamente ci hanno aiutato delle ragazze ateniesi…appena chiesi loro di te, mi dissero subito della ragazza e dove potevo trovarla…davvero molto gentili, ma anche traditrici e repellenti! Per questo ho voluto dare loro una morte lenta!”- raccontava il soldato senza mostrare un filo di emozioni.
Gajeel capì subito chi erano i soggetti in questione e non ebbe nessun pensiero di tristezza :era quello che si meritavano.
-“Piacere signorina Levy…il mio nome è Astinos e sono il Re di Sparta…”- disse lui porgendole la mano in modo ironico.
Levy lo guardò per un istante con occhi furiosi, per poi voltare lo sguardo senza degnarlo di una risposta.
-“Che caratterino…sarebbe stata una brava donna spartana…comunque ormai non ha più importanza…uccidila pure….”- emanò la sentenza il Re, voltandosi e facendo un gesto con la mano per far capire al soldato di sparazzarsi dell'ostaggio, lasciando i due amanti pietrificati.
-“NO ASPETTA! Non farlo Astinos! Ti scongiuro! ...Uccidi me al suo posto, esiliami, torturami, umiliami, vendimi, tutto quello che vuoi…ma ti prego…lasciala in vita….”- implorava Gajeel a terra.
-“Saresti disposto a così tanto solo per una ragazzina anteniese? Salveresti lei ...al posto tuo?”- disse lui abbassandosi.
-“Si! Si assolutamente sì! “- disse senza esitazione e con voce ferma.
Il Re gli sorrise, ma non era un sorriso umano…sembrava più uno sorriso malvagio e sadico
-“Bhè….IO NO!”- rispose infine, schioccando le dita e afferrando Gajeel per i capelli, costringendolo così a guardare.

 
Accadde tutto in un secondo.
Il soldato sfiorò appena la gola della ragazza con la lama che subito uscirono litri di sangue rosso che macchiarono il volto e i vestiti di Levy. 
Accadde tutto così velocemente che Gajeel poté solo guardare pietrificato la scena : il sangue colare giù per tutto il corpo, le lacrime che rigavano il suo volto e i suoi occhi pieni di terrore e paura per la morte.
Non si erano potuti parlare o almeno salutare, dirsi “Ci vediamo nei campi elisi”.
Niente.
Solo uno sguardo veloce, prima che i suoi occhi perdessero la luce della vita.
Appena si rese conto dell’avvenuto, urlò il suo nome con tutta la voce che aveva in corpo, facendolo risuonare per tutta la Grecia. Appena Astinos lasciò la presa, Gajeel si sfilò la lancia dalla mano che lo teneca ancorato a terra e, senza sentire il minimo dolore, corse affannato verso il corpo inerme.
-“LEEEVY! Levy ...nooo!”- fissò il corpo morto della donna distesa su un lago di sangue e le lacrime non tardarono ad arrivare.
La tirò sù e la prese tra le sue braccia.
Gli tremavano le mani e la voce nel vederla in quello stato.
La ragazza vivace, generosa, dolce e piena di vita ora era solo un involucro vuoto.
Fissava i suoi occhi color ambra di cui si era innamorato vuoti come specchi opachi che non riflettono più nulla.
Le sue mani delicate ora erano fredde e rigide come rami.
I suoi capelli azzurri ora erano coperti dal violento rosso del suo sangue.
-“L-levy…perdonami…non ti ho protetta…come ti avevo promesso…”- balbettava singhiozzando per le lacrime e il dolore nel cuore.
Poi abbracciò il corpo con tutto l’amore che provava urlando al cielo -“PERDONAMI!”- sperando che l'anima della ragazza potesse sentirlo.
 
Astinos se ne stava lì, con lo sguardo fisso su quella scena melodrammatica, senza espressione in volto.
-“Ora sì che sai cosa si prova…cosa sto provando io! Senti il tuo cuore! Sbriciolato in mille pezzi per il dolore che ora si sta ricomponendo con la forza della rabbia! Ora anche tu stai pensando alla vendetta!”- urlava Astinos.
Stringeva il suo corpo esile e versava lacrime amare sul suo viso senza vita. 
Non aveva mai pianto in vita sua: né quando lo allontanarono dalla famiglia, né quando durante gli allenamenti veniva colpito con forza, né quando in guerra morivano i suoi compagni. Gli avevano sempre insegnato che le lacrime erano per i deboli, erano per i perdenti che non potevano opporsi al destino… gli spartani non piangono.
Non sapeva neanche cosa fossero le lacrime fino a quel momento.
Ma non poteva continuare a piangere in eterno.
Dopo un ultimo abbraccio alla sua amata, la posò a terra delicatamente, come se non volesse svegliarla dal suo sonno; prese la spada a terra e, voltandosi, diede uno sguardo ad Astinos. 
Occhi infernali erano i suoi.
Si potevano intravedere  le fiamme ardenti della sua furia. Sguardo deciso e temerario di un uomo che avrebbe sfidato gli stessi Dei pur di attuare la sua vendetta.
-“Quegli occhi…li aspettavo da tanto! Vieni Gajeel! Vediamo di chi è il cuore più sofferente tra noi due! Se vincerai può darsi che avrai la possibilità di scendere nell’Ade a riprendertela!”- 
-“Ho cercato in tutti i modi di farti rinsanire, ma ormai il tuo cuore è stato attaccato dal parassita delle tenebre e i tuoi occhi sono coperti dall’oscurità…l’unico modo per darti la pace è … ucciderti!”- urlò all’ultimo.
Astinos si mise nella difensiva, pensando che il primo attacco sarebbe toccato a lui.
In realtà Gajeel, ingannandolo, destinò il suo attacco al soldato che aveva dietro di sé, ignaro del suo piano. Con un solo fendente della spada e la potenza del suo braccio, tagliò di netto la testa del suo ex compagno senza che questi potesse in alcun modo difendersi.
 
Ora toccava al Re.
Prese la rincorsa e con un salto caricò la spada, che si andò a scontrare con lo scudo dell’avversario. 
-“Se sei un vero uomo, combatti senza scudo!”- disse, staccandoglielo dalle mani con un calcio.
Combattevano solo con le spade e con i loro stessi corpi.
Astinos si accorse subito dell’incredibile cambiamento in Gajeel: i suoi movimenti erano più precisi e i suoi attacchi più  potenti, con l’unico scopo di massacrare il nemico.
Fendente dopo fendente, le sorti del combattimento erano a favore del giovane spartano. Non dava un secondo di tregua e i suoi attacchi erano continui e mirati sempre ai punti vitali, così che Astinos faceva grande fatica a stargli dietro e a parare ogni colpo.
Travolto dal dolore, la sua mente era offuscata dai ricordi che aveva di Levy e che lo facevano ancora più soffrire.
Nei suoi colpi metteva sempre più forza, disarmando spesso l’avversario e mettendolo in grande difficoltà.
Astinos alla fine fece una mossa falsa e cadde a terra disarmato e con la spada di Gajeel puntata al collo.
-“Avanti…fallo…a quanto pare il tuo odio è più forte del mio…quindi merito la morte…”-
Gajeel alzò la spada, caricando il braccio per il fendente, ma alla fine gettò la spada lontana, lasciando l'altro pietrificato.
Il giovane spartano si ricordò delle parole che gli disse Levy -“Odio e violenza provocheranno solo altro dolore e violenza…fino a creare un ciclo infinito…no io non ti ucciderò…”- disse lui voltandosi verso la città distrutta.
-“C-Cosa? Ma io ho ucciso la persona che amavi di più nel mondo! Devi uccidermi! Devi odiarmi!”-
-“E infatti io ti odio con tutto il mio cuore e ti odierò per sempre…ma sta sera già troppe vite sono state stroncate…inutilmente…non vale la pena ucciderla un altra…”- rispose lui voltandogli poi le spalle e lasciandolo senza parole.
-“E ora io cosa dovrei fare? Avevo già pianificato di morire in battaglia ed avere così una fine gloriosa! Perché? Perché non attui la tua vendetta! Vigliacco!”- urlava Astinos cercando di scatenare la bestia in Gajeel.
Questo si limitò a prendere in braccio il corpo freddo di Levy -“ Sarà questa la tua punizione per il tuo egoismo… se ci tieni tanto a morire, vatti a suicidare…”- e lo lasciò lì, senza degnarlo neanche di uno sguardo o di una morte gloriosa. 
In realtà lo aveva già ucciso, ma nell’orgoglio.
Astinos, disperato, si guardò intorno e si accorse che gli unici ad essere rimasti in piedi erano alcuni guerrieri ateniesi, mentre gli spartani erano feriti o morti: aveva perso.
Per colpa della sua vendetta e del suo egoismo aveva portato alla morte giovani spartani e lasciato vedove numerose donne di Sparta, che sicuramente glielo avrebbero fatta pagare.
Lanciò un urlo di follia prima di scappare pieno di rancore.



E con questo finisce anche il 10° capitolo!
Scusate s elo pubblico solo ora, ma ho avuto da fare tutto il giorno T___T Sorry sorry sorry!!!!
La storia si sta volgendo al termine e come vi avevo informato, ecco a voi il DRAMMA ALLO STATO PURO xD
Spero di non aver traumatizzato o fatto piangere nessuno ( perchè gia sto piangendo io ç____ç).
Comunque non preoccupatevi ;D alla fine andrà tutto per il meglio ^^
Coooomunque spero che anche questo cap vi sia piaciuto ;P
Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione ( che cominciano stranamente a scarseggiare :(  ) e noi ci rivediamo con il prox cap il 7/8 ;D
Mi raccomando non mancate!!! perchè penso proprio che sarà anche l'ultimo cap >_>....
Dato che gia prevedo che quando leggerete il cap qualcuno mi rincorrerà con ferocia per quello che ho scritto, mi dileguo ora e alla prossima :-*


SPOILER

-“Che è successo alla maestra?! Per colpa tua è morta!!*sigh* Non l’hai difesa!…come avevi promesso…*sigh* sei un bugiardo!..maestra!”- urlava Clio colpendo il ragazzo sulla spalla con piccoli pugni.
Lui non si muoveva, ne rispondeva alle sue provocazioni.
-“Maledetto! Spartano traditore!! Lei *sigh* non meritava di morire! Perché non sei morto al suo posto come un vero principe!*sigh* PERCHé?”- sfogava la sua ira su di lui, mentre il suo piccolo viso candido si rigava di lacrime amare.
-“Rispondi! RISPONDIMI! COSA FACEVI MENTRE LEI VENIVA UCCISA, EH?!”- urlò afferrandolo per la tunica e forzandolo di voltarsi.


   
 
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