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Autore: Trivialpursuit    08/08/2014    3 recensioni
È facile lasciarsi ferire da chi ami. Una parola o un semplice gesto possono dilaniarti l'anima. Avevo deciso di vivere senza sentimenti, ma non mi ero mai accorto che quella che chiamavo vita non lo era. Vivevo una sorta di atarassia fino a quando non è arrivata lei, come un fiume in piena, entrando con dolce prepotenza nella mia vita fatta di nulla e sconvolgendola completamente. Mi ha cambiato la vita. Mi ha insegnato ad amare ed essere amato. E mi ha reso più forte perché mi ha dato qualcosa per la quale lottare veramente. Dirle che la amo è fottutamente minimizzante. Lei è il mio sole ed io sono Icaro, e non ho paura di essere scottato, se è lei a bruciarmi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Quasi tutti | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore, Elena Gilbert/Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO

CAPITOLO I

PAROLE VELENOSE

 
 
Caro diario,
oggi è il giorno in cui la mia vita prenderà un’altra piega. Oggi inizia la mia vita al college. Il Dalcrest College. Dividerò la stanza con Meredith ed Elena naturalmente. Non so come abbiano fatto, ma abbiamo avuto la stanza migliore del Campus in un ala non proprio frequentata. È per avere sempre e comunque la nostra privacy dato che non siamo totalmente delle ragazze comuni. Stefan e Matt si sono iscritti allo stesso College e Alarick ha comprato un piccolo loft vicino al campus cosicché tutti i fidanzati siano vicino alle loro amate compagne. Sono convinta che la “nostra” stranza sarà frequentata ed abitata solo dalla sottoscritta ma in un certo senso ne sono felice. Avere la mia privacy mi piace.



 
-“ed ecco l’ultimo scatolone” disse Elena.
-“ragazze ho il piacere di informarvi che siete ufficialmente delle collegiali” disse Stefan abbracciandole tutte e tre.
-“non finché non si saranno fatti la prima sbronza, fratellino” disse Damon sbucando con nonchalance dallo porta.
Bonnie non fu sorpresa di trovarlo lì. Aveva chiarito che sarebbe rimasto nei paraggi per difendere tutti loro. Nessuno sapeva effettivamente dove alloggiasse il vampiro, nessuno tranne Elena ovviamente. La strega cercò di non degnarlo di nessuno sguardo. Era da molto ormai che non si parlavano per via di quello che era successo esattamente 3 mesi prima.

 
***
Tre mesi prima infatti Damon, preso dalla furia di essere stato rifiutato per l’ennesima volta dalla Gilbert, fece stragi in un paese vicino Fell’s Church. Bonnie, preoccupata per Damon e la sua ira, decise di seguirlo di nascosto avendo anche l’intenzione di mostrare ad Elena e Meredith di essere in grado di gestire una qualsiasi situazione da sola. Non fu difficile trovarlo con un incantesimo di localizzazione e si diresse subito nel luogo in cui si trovava, precisamente in un piccolo e rustico pub hai confini di Fell’s Church. Ma la scena che gli si presentò davanti fu una delle più terribili. Corpi senza vita di uomini e donne di diverse età erano sparsi ovunque e tre donne vestiti con abiti striminziti ballavano incuranti della morte che le circondava. “Soggiogate” pensò Bonnie.
-“Damon! Oh ma cosa stai facendo?” disse urlando acutamente. Il vampiro sorpreso di ritrovarsi la piccola rossa proprio lì lasciò andare la sua “ultima” preda, che cadde per terra morente.
-“voglia di una birra, uccellino?”
Nella voce del vampiro c’era scherno, rabbia e cattiveria. Damon Salvatore era stato ferito e a Bonnie prese una stretta al cuore.
-“oh Damon, ma cosa hai fatto?!” la strega guardava terrorizzata tutto ciò che la circondava: sangue. Morte. Alcool. Morte. Sangue. Damon. Non poteva credere che il vampiro, che pochi mesi prima l’aveva salvata ed era morto per lei potesse essere capace di una simile strage. Capì che aveva guardato il vampiro con altri occhi, occhi accecati dal completo abbandono e speranza in lui. Occhi che lo vedevano più come un cavaliere oscuro che come un vampiro assetato di sangue.
-“che c’è, Bonnie? Hai paura?” si avvicinava lentamente verso di lei evitando con maestria i cadaveri che intralciavano il suo cammino. Occhi neri come la notte, oscuri e un ghigno stampato in faccia che contrastava la furia e la tristezza degli occhi.
-“Damon…torniamo a casa” disse pregandolo con lo sguardo.
-“ma io ho ancora sete, uccellino” disse inchiodandola al muro fulmineamente facendo trasalire Bonnie per la vicinanza e la puzza di sangue. –“e poi chi mi dice che non andrai a spifferare tutto al mio caro fratellino e alla sua dolce metà?”
-“ooh…non. dirò. nulla.”
-“non lo so…potrei eliminare il problema alla radice”
-“v-vuoi sog-ggiogarmi?”
-“Stavo pensando ad ucciderti, Bonnie”
La strega spalancò i suoi grandi occhioni da cerbiatta e trattenne il respiro mentre il suo cuore scalpitava come a voler uscire dal petto e scappare. Cosa che avrebbe fatto se non fosse stata completamente immobilizzata dal corpo del vampiro. Quest’ultimo sembrava che si stesse divertendo come non mai a vederla così impaurita, così inerme davanti a sé.
-“ho sempre voluto assaggiare il tuo sangue…ha un profumo così afrodisiaco e tu hai un collo così bello, uccellino” disse più a se stesso che a Bonnie mentre accarezzava lascivamente il collo di Bonnie procurandole pure scosse di terrore. –“Damoon…ohh Damon per favore” disse trattenendo le lacrime.
-“uccidendoti avrei pure la mia vendetta contro tutti. Ferirei tutti eliminandoti e ti farei un favore, no Bonnie?” la guardava dritta negli occhi parlando ad un soffio dalle sue labbra –“darei fine alla tua inutile vita all’ombra di quelle di Elena e Meredith. Una vita senza nessuna prospettiva futura accanto a Elena. Ed io, io potrei assaggiare questo nettare delizioso…”
-“Damon…no…ti prego” cercava di dimenarsi Bonnie. La stava ferendo, umiliando, spezzando.
-“uccisa da colui che ami. Volevi una morte romantica, Bonnie? Eccola” e detto ciò uscì i canini e l’azzannò ferocemente e succhiò avidamente quel nettare vitale non ascoltando le urla e le suppliche della strega.
addio…amore mio”
Solo quando percepì il pensiero di Bonnie, il vampiro si arrestò.
Guardando Bonnie,incosciente tra le sue braccia e con il suo bellissimo collo divorato dalle sue zanne, per un attimo Damon pensò di non essersi fermato in tempo. Di averla uccisa e di non averla potuta salvare perché era lui stesso il suo carnefice. Solo un flebile battito fece ritornare nel vampiro la speranza, sentimento che Bonnie non perse mai. Neanche in procinto di morte.
Damon distese Bonnie a terra e dopo essersi morso il braccio, l’avvicinò alle labbra della strega cercando di farle ingurgitare quanto più sangue possibile per riprendersi. In quel momento in quel pub a notte inoltrata si udivano solo le preghiere di un demone.
-“ti prego, Bonnie. Ritorna da me” diceva come una tiritera.
Quando la sua ferita al collo si rimarginò del tutto grazie al sangue del vampiro, quest’ultimo la prese in braccio e la portò in macchina.
Sfrecciò nel buio della notte fino ad arrivare a casa dei signori McCullough. Vegliò su di lei quasi tutta la notte e se ne andò solo quando percepì che la strega stava riprendendo coscienza. Un ira indomabile crebbe velocemente nel vampiro nei confronti della piccola Bonnie. La odiava per la sua avventatezza, per la sua stupidità, per il suo assurdo amore. La odiava ed era solo colpa sua se era stato spinto ad ucciderla. Non doveva cercarlo. Non doveva essere così sconsiderata e sicura di sé.
Tutto peggiorò la mattina seguente quando una Bonnie piena di domande andò a ricercare il vampiro che l’aveva “quasi” uccisa. Lo trovò nell’Old Wood appoggiato su un tronco di una grande e maestosa quercia.
-“ancora che mi vai dietro, uccellino?” il suo tono era duro e sprezzante. I suoi occhi non la guardavano.
-“Damon…io…” le parole le morirono in gola. Perché la trattava in quel modo?
-“te ne devi andare!”
“NO!” urlò Bonnie guardandolo con occhi pieni di amore e fiducia. Sguardo che colpì il cuore del vampiro e procurò subito disgusto per esso.
-“ma cosa credevi, eh? Che se tu mi avessi detto di fermarmi, io l’avrei fatto? Che se mi avessi chiesto qualunque cosa io l’avrei fatta? Per chi?” sputò –“per te, Bonnie?”
-“n-no…Damon…”
-“oppure pensavi che io provassi qualcosa per te, Bonnie? E che per questo mi sarei fatto abbindolare da cosa? Dalla tua bellezza? Non credo dato che sai bene quanto me che…ci sono donne più belle di te. Oppure dalla tua bontà e dai tuoi grandi occhi pieni di amore? Beh sappi che ciò mi disgusta”
-“volevo…volevo solo aiutarti” Bonnie tratteneva coraggiosamente le lacrime, anche se qualche goccia era sfuggita al suo controllo. Preferiva essere mille volte uccisa che sopportare quelle parole velenose.
-“Aiutarmi? Aiutarmi?” ghignò malignamente divertito –“tu l’insulsa strega che vive ancora nel mondo incantato. La stupida Bonnie?”
-“Damon…basta! Ti prego!”
-“ma andiamo…a che ci sono, uccellino…beh fammi finire.  Il tuo stupido amore per me non può redimermi perché io non voglio il tuo amore, mi fa ribrezzo, ma soprattutto non voglio essere redento. Non provare più a cercare di salvarmi perché a quel punto…ti ucciderò” sputò vicinissimo al viso di Bonnie.
-“allora…perché.mi.hai.salvato?”
-“ancora non l’hai capito? Dopo tutte le volte che ti ho presa in giro! Abbindolarsi la piccola Bonnie è facile e soprattutto si entra più facilmente nelle grazie di Elena. Non lo faccio perché tengo alla tua vita. Sei stata sempre e solo un mezzo”
Dopo quelle parole la piccola e dolce strega corse via inciampando più volte tra le lacrime. Il cuore era stato fatto completamente a pezzi. Rotto. Dilaniato. Torturato da parole simili a lame infuocate. Non riuscì a smettere di piangere per giorni. Restò a casa piangendo lacrime silenziose. Il cuore le faceva tanto male e la mente non faceva altro che ricordarle lui con il suo sguardo da diavolo e tutto quello che le aveva detto. Aveva ragione pensava. Lei non valeva niente.
Dovette passare parecchio tempo prima che Bonnie riuscisse ad imporsi di andare avanti. Doveva dimenticarsi di lui. Far finta che non esistesse. E così fece. Da quel giorno non degnò mai una parola o uno sguardo al vampiro. Non fu difficile come lei pensava perché il vampiro fece lo stesso con lei. Non le degnava neanche un insulto e così passarono quei tre lunghissimi mesi, nei quali Bonnie si concentrò solo ed esclusivamente a pensare come sarebbe stata la vita al College. Il suo nuovo percorso. Il suo nuovo inizio.


 
***
 
-“Bonnie mi accompagneresti al Dalcrest’s bar?” disse Matt aiutandola a posare uno scatolone pesante sulla grande scrivania in legno.
-“certo, Matt. Prendo la borsa e andiamo?”
-“e poi che ne diresti di mangiare un boccone solo io e te?” le disse sorridendole dolcemente.
-“assolutamente si…anche perché salire tutti questi scatoloni mi ha fatto venire fame” disse come una bambina e ciò fece sorridere ancora di più Matt.
-“cosa fai, Matt! Ci provi con la Mia migliore amica senza chiedermi il permesso?” disse Elena divertita prendendo alla sprovvista Bonnie e facendola arrossire.
-“oh ma guarda un po’!” disse Damon –“sei così stupido da non riuscire a trovarti una vera ragazza?”
-“ma come ti permetti, stupido idiota?!” disse Matt avvicinandosi –“passi che tratti male me, ma non ti rischiare più ad offendere Bonnie!”
-“oh che paura, Mutt. Vuoi picchiarmi?” mettendosi le mani sul viso fingendosi impaurito.
-“se fossi stato umano non l'avresti pensata così, o sbaglio? Dato che ti ho facilmente battuto!”
-“te lo concedo che sei stato furbo ad affrontarmi quando ero umano. Ma sei stupido affrontandomi adesso…o aspiri ad una morte gloriosa?”
-“Ma come…”
-“basta tutti e due!” disse Stefan mettendosi in mezzo. Vedendo che Matt non aveva intenzione di muoversi, Bonnie cercò di allontanarlo.
-“Matt, fai come me. Non badare a quello che dice. È inutile sprecare fiato con lui. Fai finta che non esista” e detto ciò gli prese la mano e lo trascinò via.
Matt decise di seguirla lanciando un ultimo sguardo d’odio al vampiro, che al momento era intento a guardare intensamente e rigidamente la piccola strega dai capelli rossi. Anche lei sapeva ferire con le parole…inconsapevolmente.



 

 
 
Salve a tutti!
Spero che il primo capitolo di questa “storia” vi sia piaciuto. Se è si, mandate un esse emme esse al 34566778990…no really, scrivete un piccolo commento su ciò che vi è piaciuto o meno, su come potrei migliorarmi o per dirmi di ritirarmi e non scrivere neanche il mio nome!

 
  
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