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Autore: Sebs    08/08/2014    2 recensioni
Orphan Black AU!High School
Delphine e Alison, migliori amiche, incontrano delle persone molto singolari: Delphine si imbatte in una ragazza con gli occhiali che la fa sentire rinata; Alison ritrova il suo vecchio amico, Felix, che ora ha due sorellastre. La cosa strana? Sia la ragazza con gli occhiali, Cosima, che le sorellastre di Felix, Sarah ed Helena, sono del tutto identiche ad Alison. Che mistero si nasconde dietro quei quattro visi così simili?
[Cosima/Delphine; Sarah/Cal; Alison/Donnie; Alison/Beth]
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Alison Hendrix, Cosima Niehaus, Delphine Cormier, Helena, Sarah Manning
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sarah riuscì a trovare l'aula della musica, e bussò, per evitare di trovare qualche lezione in corso.
Nessuno rispose, così si decise ed entrò.
C'era una batteria che regnava sovrana, e più in là, nell'altra metà della stanza, un pianoforte. Vicino alla batteria, dei piedistalli con chitarre elettriche e un paio di bassi.
C'erano anche due ragazzi, uno con una cresta schiacciata verde e uno con i capelli castani così lunghi che coprivano le orecchie.
-Ciao. Tu sei...? -chiese il tizio con la cresta.
-Sono Sarah. Inizio la settimana prossima, ma volevo vedere l'aula.
Entrò e chiuse la porta. Prese in mano uno dei due bassi e controllò che fosse accordato, incurante degli altri due.
-L'ennesima fissata con Vicious, per caso?
Sarah si voltò verso il Capellone, che guardava la schiena della sua maglia, dove c'era stampato "Sex Pistols".
-Non sono affari tuoi.
Andò vicino al piano e suonò un la per accordare meglio lo strumento.
-La ragazza ci sa fare -disse Cresta.
-Ehi, non credere che sia sorda.
-Ragazza, io sono dalla tua. Non ce la facevo più a sentire il signorino parlare di Kurt Cobain.
-Sapete suonare, oltre che dare fiato alla bocca?
-Certo. Cal suona la chitarra, e io la batteria. A dire il vero, Cal suona anche... il violoncello?
Cal il capellone guardò storto Cresta e annuì.
-E tu, invece?
-Piano e basso. Come hai detto che ti chiami?
-Jerm. Jeremy.
-Che nome carino.
Sarah sentì la tasca vibrare, e rispose al telefono. Felix le diceva di andare all'entrata, e sembrava spaventato.
-Ci vediamo. Cresta Jerm, Cal il Capellone.
Portò due dita alla tempia e li allontanò, come un saluto militare; poi sparì nel corridoio.
 
Dopo più di un'ora, appena era uscita quella ragazza con il vestito rosso dall'ottica, Alison richiamò Delphine.
Erano al McDonald in fondo al centro commerciale, e così si avviò.
Arrivata lì, non trovò solo Alison e Donnie e il loro "vecchio amico". C'era una folla.
-Salve...
Alison si alzò in piedi, e i visi dei tre sconosciuti si voltarono verso Delphine.
-Delphine, vieni qui, ti ho tenuto il posto. Lui è Felix, abitava dove abiti tu adesso. E loro sono le sue sorellastre, Sarah ed Helena.
Quando si sedette e alzò lo sguardo, si trovò davanti due ragazze, una bionda e una bruna, con gli stessi tratti somatici di Alison. E di Cosima, la ragazza con gli occhiali e i dread.
- Mon Dieu...
-Già, lo so. Prendi un po' di aranciata.
Delphine pensò che Alison dovesse essere davvero sconvolta per dimenticarsi della dieta.
-Siete parenti?
Le tre ragazze scossero la testa. Doveva dir loro di Cosima, ma l'unica cosa che riusciva a pensare era quanto fosse strano avere davanti a sé due versioni stralunate della sua migliore amica.
-Noi due siamo gemelle, ma non avevamo mai visto Alison prima d'ora.
Delphine si guardò le mani.
-Non mi sono neanche presentata. Io sono Delphine.
La versione rock di Alison si chiamava Sarah, la versione hippie Helena. E Felix era il ragazzo, loro fratello.
Le loro voci erano diverse. Alison aveva una voce più acuta, e Helena aveva la voce più baritonale. E Sarah l'aveva roca, magari fumava. Cosima, invece, aveva la voce più bella, tra tutte.
Rimasero in silenzio, alcuni con lo sguardo basso. Delphine scrutava ognuno di loro. Era magnifico come ognuna fosse così diversa dalle altre.
Sentì ancora salire il dovere di confessare di Cosima, ma voleva tenerla per sé, un piccolo segreto, come un piccolo gioiello.
-Potremmo controllare in biblioteca, o i certificati di nascita...
Un'idea venne in mente a Delphine. -Potremmo provare con il DNA.
-E come?
-Non ne ho idea.
 
Tornati a casa, Fee, Sarah ed Helena andarono nella camera di Felix. Le pareti confusionarie rendevano alla perfezione come si sentivano in quel momento. Svuotati, confusi, impauriti. Poteva essere solo una strana coincidenza? Si diceva che nel mondo ci sono sette sosia, magari loro avevano solo trovato uno dei loro. Uno scherzo della genetica, come aveva detto Delphine. Anche se non ci credeva neanche lei. E avevano bisogno di un esperto in scienze, per poterlo provare.
-Com'è l'aula di musica?
-Carina. C'è un piano e una batteria. E varie chitarre.
-Sembra bella.
-Il paradiso.
-Quindi non c'era nessuno?
-Due idioti. Mettiamo in ordine le altre camere?
Se la camera di Felix era un miscuglio di colori, quella di Sarah era un miscuglio di band di ogni genere musicale e quella di Helena era un'accozzaglia di campagne per questa o quella causa, e diverse foto di cortei a cui aveva partecipato.
Fatto stava, che quelle camere erano comunque più ordinate dei pensieri dei tre fratelli.
 
Donnie rimase con Alison a cena, accarezzandole la schiena. Sembrava davvero sconvolta.
-Come è possibile, Donnie? Ho fatto ricerche e ricerche e non ci ho capito nulla. Non ci sono altri Turner*, e neanche dei Manning nella nostra famiglia. Non ne ho una minima idea.
Passarono così tutto il sabato, poi Donnie propose ad Alison di uscire, solo loro due, per prendere un po' d'aria e fare un giro. Svagarsi.
Alison aveva sorriso e lo aveva baciato; poi erano usciti, vestiti eleganti.
 
Delphine andava a scuola in bicicletta, a volte, nonostante non fossero lontane.
Le era sempre piaciuto andare in bicicletta, forse perché le ricordava l'infanzia.
Così, quel sabato mattina si trovò ad andare a comprare la colazione in bici. La pasticceria dove era solita andare quella mattina era chiusa, così girò la bici e ne cercò un'altra. Ma, quando entrò nella pasticceria, sentì una voce familiare che si rallegrava per i cornetti alla cioccolata che erano appena usciti.
-Cosima?
-Delphine, ciao! Cosa ci fai qui?
-Compro la colazione, credo tu stia facendo lo stesso...
-Sì, certo. Cosa prendi?
-Croissant al cioccolato anche per me.
-Perfetto, due, allora. Sono anni che vengo qui, e non ti ho mai incontrata.
-La verità è che la pasticceria vicino casa è chiusa oggi, e ho trovato questa. Strano, non credi?
-Bizzarro, sì.
-Ci sediamo qui davanti?
Si sistemarono all'ombra di un tendone bianco, e Delphine sistemò la bici nei braccioli della sedia.
Parlarono del più e del meno, e poi andarono più sul personale.
Delphine scoprì che Cosima era figlia unica, e che i suoi genitori erano due giudici che mancavano molto spesso da casa. Nonostante ciò, lei aveva una passione per le scienze, e voleva fare la ricercatrice.
Cosima scoprì che Delphine era la sorella minore, che era lì da tre anni e che voleva fare medicina, una volta finita la scuola, senza nessun motivo particolare.
Dopo una battuta rimasero a guardarsi in silenzio, e una folata di vento scosse il tendone.
Cosima rise dei capelli sconvolti che andavano anche sugli occhi di Delphine.
-Sembri uno di quei cuccioli con i peli davanti agli occhi.
-Non ti succede mai, che fortuna.
Delphine tirò indietro i capelli, e Cosima la aiutò.
Scostò un ultimo ciuffo, e non riuscì a staccare gli occhi da quelli di Delphine, che erano di un nocciola davvero...
Scosse la testa e abbassò lo sguardo.
-Magari possiamo incontrarci orgnizzandoci, una volta.
Cosima alzò lo sguardo. -Certo, sì. Dammi il tuo numero.
Passò il telefono a Delphine, che fece lo stesso. Segnò il suo numero, e si salutarono.
-Magari... Domani sera, o la prossima settimana.
-Certo -disse Cosima, entusiasta per come andavano le cose. -Ne sarei davvero felice. Ci sentiamo.
Si salutarono baciandosi sulle guance. Delphine prese la sua bicicletta e andò via sorridendo.
Cosima la guardò andare via, sperando di non essere delusa dalle aspettative.




*Nota: Hendrix è il cognome di Donnie, e diventa quello di Alison quando si sposa con lui, così ho deciso di darle uno nuovo, per far quadrare la storia
  
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