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Autore: luxu2    11/09/2008    3 recensioni
Potrebbe James Severus Black essere un ragazzo come tutti gli altri? La risposta e': decisamente no. Primogenito di Sirius Black e di Lucy White sapra' far impazzire gli insegnanti di Hogwarts e combinarne di tutti i colori assieme all'inseparabile amico Teddy Lupin. Ma l'amore e' in agguato anche per gli eredi dei due malandrini. La storia di James dai primi giorni a Grimmauld Place fino all'eta' adulta. E la vita da genitori di Sirius e Lucy. Seguito del finale alternativo di "La luce e l'ombra".
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Sirius Black
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10
Lucy fini' il suo turno di pattugliamento dei corridoi e si diresse nella sua stanza. Entro' e si preparo' per la notte. Stava pensando ancora a James trasformato in gatto quando udi' un rumore e dal camino sbuco' Sirius spolverandosi di dosso la polvere volante.
"Buonasera amore." Lucy si era alzata e gli era andata incontro per abbracciarlo e baciarlo.
"Ciao piccola. Mi sei mancata terribilmente." aveva gia' cominciato a baciarle il collo. Poi si fermo' un momento e fisso' la porta della stanza. Lucy lo fisso' e sorrise "Tranquillo. L'ho chiusa con un incantesimo."
Sirius prosegui' la sua esplorazione del collo della moglie con i baci prima di sorridere "Dopo l'altra volta non mi fido tanto di James."
"Oh. Non ti preoccupare. Tuo figlio questa sera non ci disturbera'." Sirius la fisso' con aria interrogativa.
"Si e' messo in una situazione da cui non ne uscira' fino a domani sera." disse sorridendo perfidamente.
Sirius si sedette sulla poltrona e se la porto' in braccio invitandola a parlare piu' chiaramente. "Spiegati meglio."
"Nostro figlio e' diventato un animagus." Sirius la guardo' stupito. "Si trasforma in un adorabile gattino nero." disse quasi compiaciuta.
"Un gatto?" Sirius era perplesso.
"Si'. Un gatto come me. Da te ha preso solo il colore."
"E come l'hai scoperto?"
"E' stato facile: era nel parco fra le braccia della sua amica Gemma. Quando l'ho preso in braccio e l'ho guardato ho notato qualcosa di familiare ed ho capito che era lui. E poi oggi non si e' visto ne' a colazione, ne' a pranzo e neppure a cena. Non e' da lui."
"E perche' non lo hai preso e portato con te?"
"Voglio dargli una lezione. L'ho lasciato a Gemma fino a domani con il chiaro intento di farlo strapazzare per benino. Le ho detto di non perderlo d'occhio."
"Cioe' vuoi dire che lo hai lasciato con quella ragazzina che se lo portera' dappertutto per due giorni?"
"Esattamente."
Sirius sorrise malandrino mentre fissava Lucy "Ho sposato una strega veramente perfida." disse prima di baciarla di nuovo.

Gemma aveva cenato e poi era rientrata nella sua stanza assieme al gatto. Lo aveva posato sul letto e si era messa a guardarlo fissa.
"Che avra' da guardarmi cosi? Mi sento nervoso."
"Pero' sei un bel gatto. Se non ritrovo il tuo proprietario quasi quasi ti tengo con me." disse accarezzandogli di nuovo la testolina. Poi si alzo' dal letto e comincio' a togliersi i vestiti rimanendo solo con la biancheria intima.
"Hei! Ma che sta facendo? Oddio! Si sta spogliando! Adesso riesco a capire cosa ha provato lei questa mattina."
"Io vado a farmi una doccia." disse rivolta al gatto che la guardava stupito. Si diresse verso la porta del bagno poi parve ripensarci. Afferro' James e se lo mise in braccio "E' meglio se ti porto con me per tenerti d'occhio."
James per la prima volta nella sua breve vita capi' il significato della parola imbarazzo. Era rimasto pietrificato quando si era ritrovato appoggiato alla pelle calda della ragazzina. Si decise a respirare e quello che senti' era l'odore dell'estate: la pelle di Gemma era fresca come l'aria in una giornata d'estate.
"Che buon profumo! Potrei abituarmici." penso' rilassandosi di colpo ed iniziando a fare le fusa soddisfatto.
"Eccoci! Tu rimani qui buono." disse prima di appoggiarlo per terra e di girarsi per entrare nella doccia lanciando, praticamente addosso al gatto, gli ultimi indumenti che le erano rimasti addosso.
James venne sommerso da una valanga di biancheria intima rosa.
"Oddio! Mi viene un infarto adesso!" penso' prima di perdere quasi i sensi e di accasciarsi sul pavimento come morto.

Quando rinvenne si ritrovo' di nuovo sul letto di Gemma con la ragazza che lo accarezzava.
"Poverino! Con tutto quello che mi e' successo oggi mi sono dimenticata di darti da mangiare. Ma ho rimediato." disse mettendogli davanti una ciotola con del latte. James la fisso' sentendo i morsi della fame. In effetti era dalla sera prima che non metteva qualcosa sotto i denti. Felice, fece sparire in un lampo il latte dalla ciotola e si sdraio' di nuovo soddisfatto. Gemma lo guardo' e sorrise prima di carezzarlo di nuovo.
"Dovrei comportarmi piu' da gatto ora." si disse mentre si avvicinava all'amica e cominciava a strusciarsi contro di lei facendo le fusa.
"Eh, eh! Piano piccolo. Cosi' mi fai il solletico." disse ridendo divertita. James ne approfitto' e comincio' a leccarle la mano: voleva sentire ancora quel buon odore che aveva lei. La ragazza lo prese in braccio e diede un bacio sulla testolina pelosa prima di scostare le coperte e infilarsi sotto con il gatto.
"Avrei tanto voluto che ci fosse James a farmi tutte queste coccole sai?" disse in un sussurro.
"Ma ci sono piccola. Sono qui con te." disse prima di crollare addormentato.

James si sveglio' di colpo sentendo che poggiava la testa contro qualcosa di morbido e che respirava. Alzo' appena la testa e incontro' il viso addormentato di Gemma. Oddio! Era tornato un ragazzo mentre dormiva ed ora si era svegliato trovandosi con il viso appoggiato al seno della sua amica. Trattenne il respiro quando si accorse che il rumore che lo aveva svegliato era il cuore della ragazza contro il suo orecchio. La sera prima si era addormentato acciambellato contro di lei. La vide muovere  impercettibilmente la testa e la senti' mormorare qualcosa "James." Lo stava sognando. Era meglio se ritornava ad essere un gatto e che non riprendesse sonno per tutto il resto della notte. La guardo' di nuovo in viso e, prima di ritornare ad essere un felino, sfioro' le labbra della ragazza con le proprie.
"Ti voglio bene anch'io." penso'.

Teddy scese in sala comune sbadigliando e guardandosi intorno alla ricerca di James. Non aveva chiuso occhio quella notte domandandosi dove fosse finito quel deficente. Ad un tratto senti' un rumore di risate e vide Gemma e Victoire che scendevano le scale del loro dormitorio. Il felino fetente, che rispondeva al nome di James Severus Black, era pacificamente acciambellato fra le braccia della loro migliore amica. "Ah! Ecco dov'era finito il cretino! Ed io che sono rimasto in pena per lui tutta la notte!" penso' Teddy leggermente acido.
"Buon giorno Teddy." cinguettarono le due ragazze avvicinandosi.
"Oh! Buon giorno." poi fisso' James che ronfava soddisfatto fra le braccia di Gemma "Ma che bel gattino! Dove lo hai trovato?" domando'.
"Oh! L'ho trovato ieri in infermeria." poi prosegui' con una punta di tristezza nella voce. "Questa sera, pero', lo devo portare alla professoressa Black che cerchera' il suo proprietario."
"A proposito! James dove si e' cacciato? E' da venerdi' sera che non lo vedo." intervenne Victoire.
"Da ieri mattina piuttosto." sussurro' Gemma.
"Adesso cosa mi invento? Non si e' sentito molto bene e dorme da ieri mattina. Non ha voluto neppure mangiare."
"Oh poverino! Possiamo andare a vedere come sta!" insiste' Victoire.
Teddy le mise una mano sulla spalla e la fisso' con aria terribilmente seria "Vic. Non e' il caso che vada a trovarlo. Vedi, gli sono uscite delle strane bolle sul viso e non e' un bello spettacolo. E poi si e' lamentato tutta notte e non mi ha lasciato dormire. Ora finalmente si e' calmato e sta dormendo."
"E l'Oscar per il miglior cacciaballe di Hogwarts va' a Teddy Remus Lupin! Un bell'applauso!" James avrebbe volentieri ghignato se un gatto ne fosse stato capace.
"Ma perche' non e' andato in infermeria a farsi vedere?" domando' Gemma preoccupata. La mente di Teddy elaboro' l'ennesima balla a tempo di record.
"Perche' ha detto che gli era gia' successo e che doveva solo stare a riposo un paio di giorni per farsela passare."
Le due ragazze annuirono. Le aveva convinte.
"Teddy?" Victoire si era presa una gomitata da Gemma per convincerla ad invitare Teddy ad unirsi a loro.
"Si'?"
"Ti andrebbe di venire con noi a fare un giro nel parco?" domando'.
Teddy apri' la bocca un paio di volte prima di rispondere "Va bene." e si diresse fuori con loro.
Era una bella giornata di autunno con un sole ancora relativamente caldo. Teddy camminava con le mani dietro la schiena e rimirava estasiato il paesaggio intorno a se. I colori dell'autunno lo avevano sempre affascinato fin da piccolo. "Che meraviglia la natura in questa stagione." disse in un sospiro beato. "I colori dell'autunno sono cosi' magici. Tutto quel rosso, arancio e marrone."
Gemma lo interruppe "Non ti ho mai chiesto qual'e' il tuo colore preferito."
"Beh! Mi piace molto l'azzurro ma direi che fra tutti adoro il rosso." Victoire arrossi' impercettibilmente a quella affermazione cosi' innocente ma cosi' carica di significato per lei.
"Forse e' meglio se faccio anch'io la mia parte e li lasciamo soli." penso' James prima di escogitare un piano per portare via Gemma e lasciare Teddy e Victoire da soli. Giusto! Si mise a miagolare in modo disperato iniziando a leccare le mani della ragazzina.
"Micio. Cosa ti prende adesso? Hai fame?" James miagolo' fissandola. "Ok. Allora ti porto dentro e ti do un po' di latte." Si alzo' e prese il gatto in braccio.
"Gemma? Dove stai andando?" domando' Victoire.
"Il micio ha fame. Torno dentro e gli recupero un po' di latte."
"Vengo con te se vuoi." aggiunse
"Non ti preoccupare. Tu rimani a fare compagnia a Teddy." e se ne ando' velocemente lasciandoli soli.

Entro' in camera e pose James sul tappeto e gli mise davanti una ciotola di latte. Il gattino la guardo' e poi si allontano' senza neppure toccarla. "Beh! Che hai? Non hai piu' fame?" domando' la ragazza. James la guardo' soddisfatto e rispose con un "Miao". Gemma lo fisso' accigliata per un momento per poi scoppiare a ridere. "Hai voluto lasciarli soli! Ma tu sei un gatto intelligentissimo!" e lo afferro' facendolo girare per aria dalla gioia. "Si'! Ma se continui cosi' sono anche un gatto che vomita!".
"Mi dispiacera' portarti dalla professoressa Black. Cominciavi ad essermi veramente simpatico." Gemma se lo porto' sul letto e passo' tutto il pomeriggio a coccolarlo ed a giocare con lui. Ad un certo punto guardo' l'orologio e, mestamente, riprese in braccio James ed usci' dalla stanza diretta verso l'ufficio di Lucy.
Arrivo' davanti alla porta e busso'. "Avanti." Lucy rispose dall'interno.
"Buonasera professoressa. Sono venuta a portarle il gatto." disse richiudendosi la porta alle spalle e senza alzare la testa.
"Grazie cara. Accomoddati pure." Gemma alzo' lo sguardo e vide che Lucy non era sola. Sulla poltrona davanti al fuoco c'era seduto un uomo che, quando la vide, si giro' e le sorrise. Gemma capi' che si trattava del padre di James perche' sorridevano allo stesso modo. Lucy si avvicino' e le presento' l'uomo "Lui e' Sirius. Mio marito e padre di James."
Sirius si era alzato in piedi di fronte a lei. Le prese la mano per salutarla. "Piacere di conoscerti. Tu devi essere Gemma. James mi ha parlato di te. Solo che sei molto piu' bella dal vivo che dalle descrizioni di mio figlio." Gemma arrossi' vistosamente al complimento di Sirius. "Grazie signore. Anche sua moglie mi ha parlato di lei." ammise timidamente. Nonostante non fosse molto giovane, era decisamente un bell'uomo. Adesso Gemma aveva capito da chi James avesse ereditato tutto quel fascino misterioso che irradiava. "Bene! E' il caso che io me ne torni a casa." disse all'improvviso battendo le mani per poi avvicinarsi alla moglie e baciarla appassionatamente. "Arrivederci tesoro!" le sussurro' languidamente sulle labbra. Poi si volto' verso Gemma sfoderando un sorriso malandrino. "Arrivederci anche a te bellezza. Trattami bene il mio James." e spari' nelle fiamme del camino.
Gemma lo guardo' andare via ancora imbarazzata quando senti' Lucy ridere e si volto'. "Scusalo. Adesso hai capito da chi ha ereditato la faccia tosta James." Gemma abbasso' gli occhi e sorrise. "Non si preoccupi. E' solo che non sono abituata a ricevere dei complimenti." poi riprese "Ora le lascio il gatto e torno nella sala comune." Lo accarezzo' un'ultima volta prima di metterlo fra le braccia di Lucy. "Grazie Gemma. Ora vai pure." e la ragazza lascio' la stanza.

Appena la porta si fu richiusa e Gemma fu abbastanza lontana, Lucy cambio' la presa su James e lo afferro' per la collottola guardandolo con fare severo. "Adesso, per piacere, vedi di ritornare normale!" sibilo' fra i denti piuttosto incazzata. Con un POFF si ritrovo' James appeso per la camicia.
"Mamma per piacere, potresti lasciarmi andare?" domando' con lo sguardo da cucciolo bastonato.
Lucy mollo' la presa e lo spinse su una poltrona con rabbia. "Siediti li'!" intimo'. Gli si sedette di fronte e lo fisso' con una gelida calma prima di sbottare "COSA DIAVOLO TI E' SALTATO IN MENTE!"
"Mamma calmati ti prego!" erano anni che non sentiva piu' le lacrime pungergli gli occhi come in quel momento.
"Raccontami come hai fatto a trasformati e, soprattutto, perche'."
"Volevo fare colpo sulla nuova infermiera ma mi e' andato tutto storto."
"Non direi proprio tutto storto. Per fortuna sei finito nelle mani della tua migliore amica e non in quelle di qualcun altro che ti avrebbe potuto scoprire."
"Ma tu come facevi a sapere che ero io?" domando'.
"Sono tua madre idiota! E sono un animagus anch'io. Ne so riconoscere uno quando lo vedo."
"E allora perche' mi hai lasciato con Gemma per due giorni?"
"Perche' volevo darti una lezione. E poi mi era sembrata decisamente attaccata a quella piccola palla di pelo." Lucy alzo' un sopracciglio e lo guardo torva prima di proseguire. "Tu sai cosa ci faceva in infermeria? Sembrava piuttosto sconvolta ieri."
"E' una storia lunga."
"Raccontamela! Abbiamo tutto il tempo."
"Per farla breve credo che sia stata sconvolta per colpa mia."
"Spiegati meglio. Che le hai fatto?"
"Teddy le aveva detto di passare da noi perche' le doveva prestare un libro. Quando e' arrivata lui era ancora a letto ed io ero appena uscito dalla doccia."
"E allora?"
"Le ho aperto la porta con addosso solo l'asciugamano. Credevo fosse George. Non l'ho fatto apposta!" James stava cercando di scusarsi in tutti i modi.
"Evidentemente non l'hai fatto apposta. Ma a quella ragazza piaci."
"Lo so." ammise fissando gli occhi al soffitto.
"E come lo sai?"
"Si e'sfogata con me, cioe' con il gatto. E poi stanotte, nel sonno, ha mormorato il mio nome."
"Va bene. Per ora puoi andare. Ma per questa settimana sei in punizione tutte le sere. Per il tuo complice vedro' cosa posso fare."
"Teddy non centra niente mamma!" James si senti' in dovere di difendere l'amico.
"Ora sparisci! Ci vediamo domani a lezione."
"D'accordo. Notte mamma." disse scappando via velocemente prima che cambiasse idea.

Continua...
   
 
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