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Autore: Frank Ottobre    09/08/2014    4 recensioni
Ciao a tutti, sono ritornato dopo un bel po', causa mille motivi, ma ora penso di essere tornato davvero, spero('?)
Comunque, volevo proporre una nuova storia, ricominciare da zero. Spero che vi piaccia e mi piacerebbe se mi aiutaste a migliorarla con i vostri consigli, la storia sarà lunga e non sarà caricata interamente, visto che altre parti le scriverò solo "per me", intanto questa è una prova per vedere se può interessare, detto questo buona lettura a tutti^^
Trama: D.E.A.T.H, cinque lettere, cinque ragazzi, cinque storie, mille motivi per uccidere.
Genere: Horror, Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Bondage
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                                                                                                                      I Frammenti
 

Nella strada verso casa, Alan ed Edward, rimuginavano su quello che avevano appena vissuto.
“Per me è stato troppo strano” Edward lo ripeteva da quando erano  usciti da scuola.
“Che cosa vuoi dire?” chiese Alan, quasi insospettito.
“Voglio dire…che è più strano di noi” rispose, quasi intimorito.
“Ammetto che non ho mai visto nessuno come lui. Insomma, ci ho scambiato solo due parole, ma mi ha quasi stregato. Il punto è che…tu ti lamenti perché sei sempre solo e non hai amici e cazzate del genere. Ti si presenta l’occasione per legare con qualcuno, sfruttala. E’ nuovo, non sa niente della città, potresti uscire con lui qualche volta, no?” Alan assunse un tono da fratello maggiore che dava fastidio ad Edward.
“Lui è nuovo, sì. Ha detto che abbiamo una passione in comune, ma quella conversazione è stata destabilizzante. Nessuno, nessuno mi ha mai parlato così. Nemmeno le nostre conversazioni sono così strane.” Edward era sempre più dubbioso.
“Potrebbe essere come noi allora. Immagina come sarebbe bello. Tu non mi aiuti quasi mai con le prede, nemmeno quelle più facili. Sono io quello che sgobba per entrambi, il risultato? Tu mangi senza faticare, senza meritartelo, io svolgo il lavoro per due mangio tanto quanto te, buono a nulla…” il tono di Alan cominciò ad alterarsi, poi continuò “Ti consiglio di farci amicizia, non voglio sopportare altre rotture di palle per colpa tua. Ho sopportato fin troppo e se non cresci, mi spiace fratello, ma io ti mollo” Alan non lasciò spazio a nessuna risposta, accelerò il passo e tagliò verso la stradina che portava al parco, dove era solito andare per incontrare Tom.
Edward rimase fermo, colpito dalle parole del fratello. Lo osservava mentre si allontanava. Dopo pochi secondi proseguì verso casa, ancora più attanagliato dall’enigma di Darren. “Cosa faccio?” pensò. “Un amico mi servirebbe…”
Edward finì di nuovo vittima dello sconforto. Il solitario che vuole qualcuno, che desidera partecipare alla vita, ma che alla fin fine lasciare la comoda e tediosa solitudine non riesce. Era la vita di Edward, raccolta in poche parole. Uno pronto, desideroso di aprirsi, ma allo stesso tempo diffidente in maniera morbosa, paranoico e in costante mutamento. La sua personalità rappresentava un pericolo per se’ e per gli altri.
Con aria pensierosa, dunque, tornò a casa, e lentamente con la voglia pari a quella che aveva quando usciva per andare a scuola, si mise a fare i compiti, senza concentrarsi ovviamente, sempre pensando ad altro, sempre rimuginando su tutto, senza mai prendere una vera e propria decisione.
“Sono un fallito” si ripetè a bassa voce.
Al parco, Alan, stava aspettando Tom.
Poi, infine, lo scorse tra le piante davanti a lui. Fece un cenno con la mano e si avvicinò.
Tom ed Alan erano amici di vecchia data. Tom indossava il suo vecchio giubbotto blu, a cui tanto era affezionato. Aveva capelli molto lunghi, neri, che gli scendevano sulle spalle. Indossava una berretta, blu. Pantaloni bucati, che lasciavano intravedere la pelle color rosa, che cadevano sulle delle scarpe nere e bianche, che usava indossare spesso. Infine, si avvicinò. Aveva un viso amichevole, occhi castani, ed era molto espressivo. Alan stava bene in sua compagnia, sempre.
“Il fratello che vorrei” era così che lo definiva. Non odiava Edward, ma a volte i suoi problemi erano insopportabili.
“Ciao” esordì Tom
Alan fece un cenno con la testa e gli sorrise.
“Allora?” domandò Tom
“Allora cosa?”
“Come mai questo incontro?”
“Edward…” sospirò Alan “Continua a fare il coglione.”
“Tuo fratello è un coglione” disse Tom, con la sua solita ironia
“Comunque, più tardi proverò a farlo ragionare ancora…oggi a scuola è succ..” Alan venne interrotto.
“Sì! A scuola, un tipo nuovo, intendi?” disse Tom, quasi con euforia
“Ehm…sì, come lo sai?”
“Andiamo, tutti ne parlano.”
“Com’è possibile? E’ qui da neanche un giorno ed è già sulla bocca di tutti?”
“Quel tipo, Darren, mi pare…è in classe con me” rispose Tom, trattenendo una risata
“Okay, continua..”
“Vedi, alla terza ora, è entrato e si è seduto all’ultimo posto. La signora Miller gli chiesto come mai non si fosse seduto in primo banco con quel ritardato di Mike” Tom alternava il racconto con delle risate, che stavano per contagiare anche Alan, se non fosse stato per la sua attenzione verso quello che è accaduto. “Darren le ha risposto che non si sarebbe mai seduto con un handicappato!” Tom continuò con le risate “In classe tutti stavamo ridendo come dei matti, tranne Mike e la signora Miller! Darren, invece, non si scompose, senza muovere un muscolo si guardava attorno. La signora Miller, allora, sbottò ‘Come ti permetti!’ gli ha detto, ‘Adesso tu ti alzi e vieni subito a sederti qui davanti, hai iniziato davvero male il tuo primo giorno!’ era tutta rossa in faccia, non l’avevo mai vista così in 4 anni!”
“E poi, com’è andata?” domandò Alan
“Darren non si è mosso di un centimetro, e con voce calma e schietta ha detto ‘Solo perché suo marito la tradisce e va a puttane, non significa che se la debba prendere con me’ Ti giuro, la signora Miller è rimasta a bocca aperta e poi è scoppiata a piangere mentre correva fuori dall’aula! Sai che ti dico? Quel tipo è simpatico!” concluse con una risata il racconto e poi, Tom, aspettò un commento da parte di Alan.
“Non so cosa dire. Ci ho parlato a pranzo con Darren. L’ho visto mentre parlava con mio fratello. Per me è un tipo interessante.” Ragionò attentamente Alan
“Vuoi scherzare? Quel tipo è fantastico!”
“Ho consigliato ad Edward di provare a farci amicizia, ma come al solito, lui ha paura di tutto e di tutti. Se non ci fossi io, non so come farebbe.”
“Parlando d’altro…”  Tom provò ad intavolare un altro argomento di conversazione, ma si fermò. “Hey, ma non è mica lui quello?” indicò proprio dietro Alan
“Cazzo, hai ragione!” rispose Alan, sorpreso e allo stesso tempo incuriosito
“Dove sta andando? Domandò, mentre lo osservava, Tom.
“Non lo so. Aspetta, ha girato a sinistra. E’ la strada per andare alla casa!” esclamò Alan
Ci fu’ una piccola pausa tra i due, interrotta immediatamente da Tom.
“Dai, seguiamolo!”



Angolo dell'autore: I Frammenti sono i capitoli dove vengono descritte le situazioni iniziali, ovvero come tutto è cominciato, a differenza dei capitoli normali, I Frammenti procedono in ordine cronologico, e man mano che la storia procede si intrecceranno con i capitoli normali, ovvero quelli che hanno ordine cronologico inverso. Per domande o altro, chiedete pure^^
  
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