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Autore: viktoris    12/08/2014    3 recensioni
Sono passati dodici anni dalla fine della guerra magica. Hermione, stanca di combattere e ferire, ha intrapreso la strada opposta: è diventata una famosa Guaritrice al San Mungo. La sua vita attiva e laboriosa è turbata solo dal peso della celebrità..e da quello della solitudine. L'amicizia, il lavoro, i libri sono belle cose, ma le basteranno per sempre? Un'emergenza sul lavoro darà una svolta nella sua esistenza, portando a galla ricordi, esperienze passate e mostrandole una nuova strada.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ovviamente Malfoy nei giorni successivi non si era più presentato fuori dal San Mungo ad aspettarla dopo il lavoro. Non che Hermione se lo aspettasse: anche se cercava di ignorare la cosa era perfettamente consapevole che se voleva rivederlo doveva essere lei a fare il primo passo e scusarsi. Ma farlo implicava fare chiarezza dentro di sé, sui suoi sentimenti, altrimenti avrebbe solo evitato il problema senza risolverlo. Un po' di paura e un po' di orgoglio si azzuffavano nella sua mente, impedendole di fare quello che doveva – voleva fare. La mole di lavoro naturalmente la teneva impegnata per gran parte della giornata, aveva anche incontrato Ginny un paio d'ore mercoledì, ma niente poteva rimpiazzare la dolcezza di sapere che c'era qualcuno che si sentiva solo quanto lei ad aspettarla per illuminare la sua sera.

Per questo ora Hermione si trovava di fronte a degli alti cancelli in ferro battuto bagnati dalla luce aranciata del sole al tramonto, torcendosi le mani davanti al campanello. Non era mai tornata a Villa Malfoy da quella prima, ultima e terribile volta in cui era stata torturata, e la cancellata minacciosa non faceva che accrescere la sua ansia per quello che stava per fare. Prima che potesse anche solo pensare di annunciare la sua visita, però, i battenti di ferro si aprirono da soli con un cigolìo. Incerta, si schiarì la voce per farsi coraggio ed avanzò lungo il vialetto ben curato. In piedi sulla soglia della villa si ergeva Narcissa Malfoy, pallida e dritta come una spada: altrettanto pericolosa? La sensazione di disagio volò via da Hermione quando la donna le rivolse un breve sorriso amichevole e le andò incontro.
"Buonasera, signorina Granger. A cosa devo la sua visita?"
"Buonasera. Mi perdoni per essere piombata qui così d'improvviso, ma sto cercando suo figlio." dichiarò imbarazzata. Narcissa rise brevemente.
"Capisco che non ha una buona reputazione, ma lo crede così imbranato da vivere ancora con sua madre a trent'anni? Mio figlio ha una casa sulla costa, fuori Ramsgate."
"Oh. oh..." balbettò Hermione, presa in contropiede "Sono veramente sciocca. Mi scusi ancora per il disturbo, buona continuazione."
Si affrettò fuori da Villa Malfoy senza voltarsi indietro, per smaterializzarsi alla volta della costa. Prima ancora di aprire gli occhi la investì l'odore del mare salato, il vento le accarezzò la pelle. Con un incantesimo cercò la posizione di esseri magici nell'area per trovare Malfoy in fretta. Si diresse a passo rapido verso ovest, seguendo il profilo frastagliato della costa. L'erba giallastra si piegava morbida sotto i suoi passi, la giornata era un tripudio dell'autunno più bello, senza ombra di nuvole grigie e cupe. La notte calava dolcemente, senza fretta, il cielo era ancora luminoso. Hermione si strinse nel maglione per tenere lontano il vento pungente e si limitò a godersi il bellissimo paesaggio, quasi dimenticando perchè si trovava lì. Dopo un quarto d'ora di strada scorse una piccola casa seminascosta da una roccia. Doveva essere per forza frutto di magia, perchè nessun architetto Babbano sano di mente avrebbe mai costruito un'abitazione in un posto simile: in mezzo ai prati, senza strade di nessun tipo, su un terreno instabile a picco sul mare; sfidava le leggi della fisica. Hermione affrettò il passo, con il cuore in gola. Quella rappacificazione si stava rivelando più impegnativa del previsto...
"Granger, dove vai così di fretta?" gridò una voce alla sua destra. La ragazza si voltò di scatto, incontrando lo sguardo di Malfoy che le ammiccava seduto sotto un albero.
"Ti cercavo." si andarono incontro a vicenda, scompigliati dall'aria sferzante.
"Bisogno dello spaventapasseri?" chiese l'uomo, sarcastico.
"Sono una stupida orgogliosa."
"Questo si sapeva." convenne Malfoy, addolcito dal tono triste della donna.
"Ascoltami, voglio solo scusarmi per quello che è successo quella sera in birreria. Avevi ragione, io intendevo dire esattamente quello che ho detto, ma non perchè lo pensassi veramente. L'ho detto perchè mi vergognavo."
"Di cosa, Granger?" chiese Malfoy, confuso. Perchè è sempre così contorta?
Hermione prese un grosso respiro, passandosi una mano sul viso. E se le avesse riso in faccia? No, non era possibile, aveva detto che per lui era importante.
"Oh, vaffanculo tutto. Mi vergognavo ad ammettere che voglio andare al matrimonio con te perchè mi piace stare con te, mi piace parlare con te, mi piace ridere con te, mi piaci ecco, l'ho detto! E mi sei mancato tantissimo in questi giorni, non che ci vediamo così spesso e lo so che non ci frequentiamo da più di un mese, ma era che sapevo a prescindere che non saresti venuto per colpa mia, perchè ero stata così stupida, e quindi mi mancavi molto. Non importa se non vuoi venire al matrimonio di Ron, davvero, solo possiamo fare pace?"
Non aveva ancora finito di parlare che l'altro la stava soffocando in un abbraccio.
"Meno male che secondo te sono io il deficiente... Certo che ci vengo al matrimonio di Weasley, sciocca." borbottò con il volto affondato nei suoi capelli cespugliosi. Rimasero così per un tempo infinito, mentre la notte calava lentamente intorno a loro e l'oro rosso del cielo diventava blu profondo.
"Vieni a casa mia a mangiare qualcosa?" le chiese Malfoy dopo un'eternità, la voce roca. Hermione annuì e così si diressero verso la casetta, fianco fianco. Il cervello della Guaritrice stava per esplodere: avevano fatto pace, l'avrebbe accompagnata al ricevimento, l'aveva abbracciata ed era stato così bello e caldo, si sentiva così a posto e confortata. No, non stava male, prima di lui, era soddisfatta da tante cose, non soffriva e non era depressa, ma tutto quello non aveva niente a che fare con il calore che provava ora grazie alla compagnia di Malfoy.
"C'è un problema, Granger." annunciò lui serissimo prima di aprire la porta della piccola casa. "Faccio schifo a cucinare." Hermione scoppiò a ridere, dimenticando momentaneamente il suo arrovellarsi.
"Non importa, ci penso io." lo rassicurò mettendogli una mano sul braccio.
"Ti voglio bene, Granger." mormorò Malfoy aprendo la porta. Lei si limitò a rivolgergli un sorriso abbagliante prima di entrare, dubbi e paure evaporati al calore di quel legame.

Ciao a tutti! Ringrazio di cuore chi segue la storia e l'ha inserita tra i preferiti, e soprattutto chi l'ha recensita spronandomi a continuarla! Ero un po' perplessa e bloccata ma grazie al vostro incoraggiamento la finirò al più presto :-) godetevi questo breve capitolo in attesa del matrimonio! Grazie e a presto :-)
(non sono sicura al 100% che la costa intorno a Ramsgate sia frastagliata e rocciosa e fatta così insomma, ma in caso sappiate che ho detto delle castronerie naturalistiche prendetele tipo licenze poetiche!)

   
 
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