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Autore: Colpa delle stelle    14/08/2014    14 recensioni
[Interattiva - posti al completo]
Il Signore Oscuro sta tornando. Agisce nell'ombra, si nasconde dal Mondo Magico e anche se nessuno lo vede e lui stesso non si presenta nelle sue solite vesti, la sua presenza è tangibile come una mannaia sul collo delle persone e nessuno riesce più a ignorarlo.
Quattro giovani coraggiosi si ritroveranno inevitabilmente attirati nel corso degli eventi e sarà il destino a decidere la riuscita o il fallimento della loro missione.
Ad Hogwarts, però, la vita scorre normalmente e per gli studenti che la frequentano rimane ancora la scuola di magia e stregoneria più sicura al mondo.
E voi, che ruolo avrete in questa storia?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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 L'avventura comincia - Parte 1 


 

L'atmosfera che si respirava quel giorno sul binario 9¾ era a dir poco elettrizzante. Decine di studenti scendevano e salivano dal treno, ridendo e spingendosi tra di loro, celebrando a loro modo l'imminente ripresa delle lezioni. I genitori in alcuni casi li rincorrevano, per ricordare loro di comportarsi bene e anche per infilare una sciarpa in più nel baule, presi dalle solite preoccupazioni.
L'unica che se ne stava da sola, per i fatti suoi, era Diane Elizabeth Miller, studentessa al suo ultimo anno ad Hogwarts. Attivista convinta, da molti odiata per questo, vegetariana e ambientalista. I genitori non l'avevano accompagnata alla stazione unicamente per il fatto che a loro poco importava di lei. Pensarlo era brutto, dirlo ad alta voce era anche peggio e Diane preferiva stare zitta, con la sua solita espressione corrucciata, a fissare gli altri, in attesa di riconoscere qualche faccia amica. Non trovò nessuno. Nel compenso, un gufo reale sbucò dal nulla e finì per volarle addosso. Il colpo non fu violento, ma la colse totalmente di sorpresa e fu solo grazie al muro sul quale era appoggiata che non ruzzolò a terra. La ragazzina che l'aveva perso si precipitò verso di lei, chiamando il suo gufo a gran voce, per poi andarsene senza nemmeno chiederle scusa.
Spolverandosi la divisa di Corvonero, Diane sbuffò.
- I gufi ce l'hanno ancora con te? - scherzò qualcuno, che la ragazza riconobbe immediatamente come la sua migliore amica. Roxanne le buttò le braccia intorno al collo e Diane ricambiò quel gesto d'affetto con trasporto, felice di incontrare di nuovo la giovane Weasley ad Hogwarts, là dove era libera di essere chi era veramente, dove poteva fare follie qualche volta e godersi il suo ultimo anno di studi fino alla fine.
- Dì pure gli animali in generale! 

L'amica era accompagnata da Albus Potter, che sorrise nel vederla. Erano fidanzati da un po' di tempo ed entrambi erano abbastanza maturi da aver portato la loro relazione al livello successivo. Non erano come la maggior parte delle coppiette di Hogwarts, che si cercavano ogni cinque minuti e solo per sbaciucchiarsi, magari davanti alla rispettiva sala comune, unicamente per mostrare agli amici che erano fidanzati e loro invece no. Albus e Diane stavano bene. Passavano poco tempo insieme, si vedevano spesso a lezione, ma nelle rari occasioni in cui si incontravano da soli, rendevano quei momenti unici e indissolubili nella loro memoria di adolescenti. Si godevano il presente, senza pensare al futuro. Prima che tutto si complicasse. Prima di diventare adulti.

 

Ebony O'Connelly ancora non ci credeva di essere riuscita a trovare uno scompartimento libero in mezzo a tutta quella folla. Le era bastato superare due studentesse Grifondoro per scoprire la porta aperta e trascinarci dentro anche Fred. Le loro mani erano unite, le loro dita intrecciate, nel più semplice segno di affetto che Madre Natura avesse potuto donare ad una coppia.
Non erano passati nemmeno pochi secondi, che il resto della ciurma Weasley seguì i due fidanzati e si sedette con loro. La Corvonero aveva giù salutato la sua migliore amica Dominique giù dal treno, ma le rivolse comunque un sorriso denso di gioia quando questa si accomodò accanto a lei.
- Ho sentito che ci sarà un nuovo insegnante di Volo quest'anno. - esordì Rose Weasley, con un sorrisetto sulle labbra.
Suo fratello Hugo scosse la testa e prima che qualcun'altro potesse dire altro, si alzò e mise le mani avanti. - Preferisco tornarmene dai miei amici, piuttosto che ascoltare i vostri discorsi.  
Superò appena la soglia dello scompartimento.
- Salutaci Alice. - gli disse Ebony, sorridendo sinceramente, senza accorgersi della reazione che aveva scatenato. Il viso di Hugo si colorò d'imbarazzo, mentre quelli di Fred e di Rose si fecero rossi nel tentativo di trattenere le risate.
Tutti si erano abituati alla sincerità disarmante della Corvonero e tutti erano ben a conoscenza che non bisognasse mentire in sua presenza, che quel lato del suo carattere le impediva di accettare le bugie. Lo faceva involontariamente, così come inconsapevolmente aveva svelato i reali piani di Hugo, che ora la guardava furente. Non commentò, limitandosi a riprendere a camminare e a sparire in corridoio.
- Ho detto qualcosa di sbagliato? - domandò Ebony, abbastanza confusa, davanti alla risata sguaiata di Fred e al sorriso di Rose. Dominique le posò una mano sulla spalla, ma non fece in tempo a dire nulla.
Qualcuno si era sporto dalla porta del loro scompartimento, là dove prima c'era Hugo, e li guardava. I suoi occhi studiarono tutti i presenti, per poi fermarsi su un volto in particolare.
- Ciao Dominique! - la salutò allegramente, agitando anche una mano. Alla giovane Corvonero occorsero alcuni istanti per riconoscerlo, ma non appena notò la maglietta infilata al contrario e le scarpe slacciate, si ricordò all'istante del Tassorosso dall'instancabile sorriso che l'anno scorso la salutava anche nei corridoi di Hogwarts. Non importava quante volte si vedessero in uno stesso giorno, Nathan Switch la salutava sempre e con lo stesso identico entusiasmo, tutte le volte.
- Ciao Nathan. - gli sorrise a sua volta, indicandogli nel contempo la maglietta. - È una nuova moda? 
Nathan si fissò la t-shirt, senza capire cosa intendesse dire Dominique, e fu Ebony ad aiutarlo, con uno strano sorriso risaputo sulle labbra.
- L'hai messa al contrario. - chiarì, causando l'ennesimo imbarazzo ad un suo amico nel giro di pochi minuti.
Fred le sorrise, ma non commentò. La conosceva ed era certo che Ebony gli avrebbe riservato molte sorprese, soprattutto quel giorno. D'altronde, era solo mattino.
- E hai le scarpe slacciate. - aggiunse la Corvonero, indicandogliele.
Grattandosi perplesso la testa bionda, Nathan continuò a sorridere e nel contempo fece marcia indietro. Non salutò più nessuno, allontanandosi invece dallo scompartimento quanto più velocemente riuscì senza rischiare di inciampare nelle stringhe.
Mentre Rose, Fred e Dominique la fissavano, Ebony aprì la Cioccorana che aveva in tasca, regalo del padre, e se la ficcò in bocca, prima che riuscisse a scappare. Quando poi scoprì la figurina, la voltò in modo che tutti riuscissero a vederla.
- Guardate un po' qui. - esclamò, felice. - Ho trovato Priscilla Corvonero! 

 

 

Più Ishido li guardava e più gli sembrava che i gemelli Scamandro fossero sorprendentemente uguali. Non riusciva a capacitarsene e per un Corvonero come lui non riuscire a spiegarsi un particolare fenomeno della vita risultava grave tanto quanto lo era per gli altri compiere un omicidio.
Nel frattempo, Lorcan e Lysander, ignari di quello che la mente del loro migliore amico stesse tramando, discutevano animatamente della nuova stagione di Quidditch, nominando squadre famose e commentando le formazioni. Molly Weasley li osservava, con le braccia incrociate al petto e l'espressione scocciata.
- Sono certo che ti confermeranno il ruolo anche quest'anno. - disse Lorcan in quel momento, attirando una volta per tutte l'attenzione di Ishido. - Sarebbe un suicidio se non lo facessero. 
- Andiamo, lo sapete benissimo che la squadra non può combinare nulla senza di me. - scherzò Ishido, scoppiando a ridere.
Se i gemelli Scamandro erano riusciti finalmente a coinvolgere Ishido nelle loro conversazioni, riuscirono anche a spazientire del tutto Molly, che spalancò le braccia in un gesto stizzito. - Siete dei fenomeni da baraccone. - commentò sprezzante, le sopracciglia aggrottate. - Se non fosse stato per me l'anno scorso, la Coppa del Quidditch potevamo sognarcela.
- Ed è quello che abbiamo fatto, infatti. - ribatté Lysander, sorridendo.
- E quello che continuiamo a fare. - continuò Ishido.
- Tutti i minuti. 
- Di tutte le ore. 
- Di tutti i giorni. - concluse Lorcan, abbassandosi poi all'ultimo secondo per evitare lo scappellotto di Molly, che raggiunse invece la nuca di Ishido.
- Ehi! - si lamentò il Corvonero, massaggiandosi con una smorfia il punto colpito.
Molly fece spallucce e quando provò a colpire di nuovo Lorcan, lo trovò appartato in un angolo, lontano da loro, con Annelise, la sua fidanzata. Mentre Ishido e Lysander fingevano di reprimere i conati di vomito, Molly alzò gli occhi al cielo e tornò a incrociare le braccia al petto, con un'espressione più corrucciata di prima.
- Sembrano due rane con i labbroni. - Lysander scambiò un'occhiata con Ishido e trattenne una risata. - No, peggio. - si corresse Molly, senza smettere un secondo di fissarli. - Sembrano due ventose umane. 
Dopo averla osservata per un po' in silenzio, dubbioso, Ishido si sporse verso di lei e le sussurrò all'orecchio. - Sei in quel periodo del mese? -
I riflessi da cacciatore lo aiutarono poi ad evitare il secondo scappellotto di Molly, che questa volta colpì Lysander.
- Idioti. -sibilò la Weasley, recuperando il proprio bagaglio e salendo sul treno, pestando ogni gradino con forza. Lysander si massaggiò la spalla, divertito.
- È in quel periodo del mese. - confermò Ishido.

 

 

Appoggiato al muro, con le mani infilate nelle tasche dei pantaloni e i capelli ramati ad oscurargli il viso, Blake Baston incuteva timore a chiunque gli passasse di fianco. I ragazzini del primo anno gli giravano sapientemente alla larga, alcuni sobbalzavano quando incrociavano il suo sguardo, e Blake non faceva niente per tranquillizzarli. Il gruppetto di ragazzine che lo seguivano dalla mattina invece sembravano essere un altro paio di maniche. Tre studentesse Corvonero, bionde e con il classico sorriso adescatore sulle labbra. Blake le guardava da lontano, senza sprecarsi in gesti di incoraggiamento, ma sperava vivamente che non si avvicinassero. Quella mattina era di pessimo umore, lo sentiva dalla voglia che aveva di prendere a pugni il muro sul quale si era appoggiato, e non lo entusiasmava l'idea di offendere tre ragazzine al primo giorno di scuola solo perché si era alzato dal lato sbagliato del letto.
Il suo essere lunatico era conosciuto, ma negli ultimi periodi sembrava sempre insofferente verso il mondo e pochi ne capivano il motivo. Gli unici che ci riuscivano, si stavano avvicinando proprio in quel momento.
- Ehi Blake! 
Jude Anderson, più grande di Blake di un anno, sembrava avere più cose in comune con lui rispetto a tutti gli altri suoi coetanei. Escluso Christian Scott.
I tre si salutarono con delle semplici pacche sulle spalle, ma i loro sorrisi facevano intendere che erano molto felici di ritrovarsi. La loro amicizia era nata per caso, come casualmente avevano scoperto di condividere davvero troppi aspetti della vita per continuare ad ignorarsi come avevano fatto fino ad allora.
Figli di Tosca, leali, sinceri e buoni. Forse troppo buoni, a volte. Si intendevano alla perfezione e Blake era certo di poter affidare loro la sua vita. In parte lo aveva già fatto, consentendo ai due amici di venire a parte del suo più grande segreto, e non se n'era mai pentito.
- Caroline Hastings ti sta mangiando con gli occhi. - commentò Christian, all'apparenza divertito, ma nascondendo nel contempo una punta di invidia.
Il terzetto era amato a scuola e non poche ragazze andavano dietro ad ognuno di loro, ma se Jude e Christian si impegnavano per conquistarle e la maggior parte delle volte fallivano, Blake era nato per questo, sapeva sempre come comportarsi in quelle situazioni, ma sembrava che non gliele importasse poi molto dell'amore. La vita gli aveva insegnato che c'erano cose ben più importanti e Blake aveva colto la lezione al volo.
Proprio in quel momento, la giovane Corvonero che non smetteva di fissarli da un po' si avvicinò, fermandosi proprio in mezzo a loro. Caroline era intelligente, ma soprattutto scaltra: sapeva come attirare l'attenzione e come fare colpo sulla gente e non lo nascondeva. Sfruttava appieno il suo talento e rare volte sbagliava.
- Ciao ragazzi. - esclamò, sorridendo, e spostandosi una ciocca di capelli dal viso con studiata casualità. Christian la salutò con un sorriso e nel contempo arrossì, come succedeva sempre quando una ragazza carina gli rivolgeva delle attenzioni, e Jude lo imitò, mentre Blake la guardò e basta, senza accennare una parola.
- Come sono andate le vacanze? - chiese ancora Caroline, rivolgendosi soprattutto a Blake, ma cercando di non far notare quanto la infastidisse essere ignorata. Così com'era brava ad attirare l'attenzione, era testarda quando qualcuno non cedeva alle sue avance. E Blake le resisteva da fin troppo tempo, per i suoi gusti.
- Piuttosto bene. - rispose per tutti Jude, sorridendole di nuovo.
Caroline annuì, fingendo di esserne contenta. Poi si frugò nella tasca della gonna di jeans e recuperò una Cioccorana sigillata, che porse subito a Blake.
- Io sono allergica al cioccolato, te la regalo. 
Non gli diede tempo di ribattere o di rifiutare l'offerta. Semplicemente gliela mise in mano e tornò dalle sue amiche, consapevole di avere gli sguardi dei Tassorosso su di se. Blake sbuffò, ma scartò la Cioccorana con impazienza.
- La ragazza sa il fatto suo. - commentò Christian, scoppiando a ridere.
Era incredibile, e a tratti inconcepibile, come cambiasse Christian quando si trovava con i suoi amici. Se un secondo prima stava parlando con una ragazza ed era timido ed impacciato, con Jude e Blake dava il meglio di se, finalmente libero dall'imbarazzo che lo colpiva ogni volta.
Mentre masticava, Blake appallottolò la carta e la fece per buttare nel cestino, quando Jude lo fermò con un balzò.
- Non buttare la figurina! - urlò, facendo girare non poche persone verso di loro, ma invano. La carta era inevitabilmente accartocciata e giaceva sul fondo del cestino, ormai rovinata. Si riusciva a scorgere solo un pezzo di figurina, con i colori giallo e neri della loro casa. L'immagine di Tosca Tassorosso.

 

 

Il gatto di Thea Bennett si chiamava Felix e così com'era famoso, era temuto da buona parte degli studenti di Hogwarts. All'apparenza sembrava un normale felino, con il pelo lungo e grigio, gli occhi di due colori diversi e l'orecchio sinistro probabilmente reduce da un incontro ravvicinato con il tritacarne. Il problema era che odiava la maggior parte degli studenti e sembrava stare simpatico solo alla sua padrona. Per questo Thea si era stupita il febbraio di due anni fa quando Felix, incontrato Damon per il corridoio, che non era corso via a gambe levate come avrebbe fatto chiunque altro, si era fermato ad annusarlo, per poi iniziare a strusciarsi contro le sue gambe e a fargli le fusa. Era stato amore a prima vista e se questo all'apparenza aveva indispettito Thea, dentro di sé invece le aveva fatto capire che di Damon si poteva fidare e gli era diventata subito amica.
Non erano molte le persone che piacevano al suo gatto e quelle stesse persone, Thea le evitava. I suoi amici dovevano prima essere capaci di conquistarsi la fiducia di Felix, per fare poi colpo anche su Thea. E Damon ci era riuscito senza neanche provarci.
Quando la Serpeverde aveva raccontato al suo compagno di casa quell'inusuale abitudine, Damon le era scoppiato a ridere in faccia e aveva continuato anche per un bel po', ma Thea non si era mai persa d'animo. Aveva insistito nel voler scoprire cosa nascondesse il Serpeverde sotto la sua scorza dura e fredda e da ragazzo impenetrabile come sembrava essere era diventato il Damon troppo orgoglioso per riuscire ad ammettere i suoi errori e il Damon che non riusciva ad esprimere i propri sentimenti. Thea sembrava il suo esatto opposto: fondamentalmente allegra, mediamente intelligente e dall'incredibile parlantina. Quelli che si credevano incompatibili, erano finiti per diventare migliori amici e lo erano tutt'ora.
Per questo quando Felix trotterellò amabilmente verso Damon, fermo nel bel mezzo del marciapiede della stazione di King Kross, Thea non se ne stupì neanche un po' e seguì il suo fidato compagno. Il Serpeverde la salutò con un sorriso, uno dei rari che concedeva, e si chinò ad accarezzare Felix, grattandogli il collo con esperienza.
- Ti adora. - commentò Thea, come ogni volta che non si vedevano per un po' di tempo.
- Chi non mi adora? - ribatté Damon, arrogante, risollevandosi e ignorando le proteste di Felix, che evidentemente non era stanco di fare le fusa.
- Ho una proposta per te. - disse invece Thea, ignorandolo.
Prese in braccio Felix e iniziò ad accarezzarlo, per farlo smettere di miagolare.
- Sono stata in vacanza in Italia a Luglio. Avresti dovuto vedere le spiagge e il mare. - spiegò Thea, rabbrividendo dal disgusto. - Per questo mi è venuta un'idea e volevo proprio parlarne alla preside. Se noi organizziamo una gita in cui tutti gli studenti di Hogwarts partecipano, andiamo su quella spiaggia, raccogliamo tutti i rifiuti e
proviamo almeno a portarla al suo stato di benessere primiti... 

Thea non riuscì a finire la sua arringa appassionata, perché Damon le aveva
chiaramente fatto un incantesimo non-verbale, riducendola al silenzio. 
Dopo essersi assicurato che l'amica non avrebbe più parlato, annullò l'incantesimo, senza degnarsi nemmeno di scusarsi.
- Sono convinto che le spiagge dell'Italia siano comunque brutte. - Thea lo fulminò con un'occhiataccia, ma Damon continuò imperterrito. - Qualunque cosa tu faccia. 
 


Angolo dell'autrice:

Ho una buona notizia per tutti voi! Proprio oggi ho ricevuto tutte le schede, i personaggi sono pronti (poveri loro) e l'interattiva può cominciare!
Inizialmente avevo progettato di fare un unico capitolo dedicato alle partenze, per accellerare i tempi, ma quando mi sono resa conto che avevo scritto 7 pagine Word e che ero a malapena a metà, ho preso la saggia decisione di dividere il capitolo in due.
La seconda parte mi sa che sarà un tantino più lunga, devo ancora completarla, quindi fino a settimana prossima non potrete scoprire gli altri due eroi, rispettivamente Grifondoro e Serpeverde.
Ci tengo poi a ricordare che il resto dei personaggi che non è apparso in questo capitolo, apparirà nel prossimo, non scoraggiatevi!
Ma prima ditemi... In questa parte si è capito quali sono i due eroi Tassorosso e Corvonero?
Non mentite, l'ho fatto facile apposta per farvelo intendere subito (:
Spero comunque di aver reso bene i personaggi, come li volevate voi, e non mi resta che augurarvi buona notte e assicurarvi che no, non è un miraggio, ho davvero aggiornato dopo due giorni!
Non abituatevici però u.u
Alla prossima,
Colpa delle stelle

 

 

   
 
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