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Autore: Dastrea    15/09/2008    2 recensioni
In una tranquilla Tokyo tre ragazze diverse, una americana, un'amica della natura ed una piccola gothic lolita, sebbene le divergenze tra la prima e l'ultima riusciranno a diventare amiche e a passare un indimenticabile anno scolastico tra amori e piccoli problemi. //Spero di avervi incuriosito, il resto è tutto da scoprire//
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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5 Scelta di vivere

 Il giorno dopo a scuola Tsuki ed Heris entrarono insieme poiché l’americana aveva rapito la goth loli trascinandola per un braccio lasciandola a bocca aperta. Tsuki era rimasta un po’ male perché Hana non le aveva detto che non sarebbe venuta e aveva preferito confessarlo ad Heris, fu in quel momento che sprofondò, si sentì come messa da parte dalla sua migliore amica, infatti era da un po’ che Hana si stava distaccando da lei per parlare con l’americana e ciò di certo non le faceva piacere perché lei doveva uscire fuori da quello strato di tenebre che l’avvolgevano, almeno così aveva detto sua madre perciò era un male tutto quello che stava accadendo…
Ho deciso… oggi metterò fine al mio dolore.
Tsuki era del tutto negativa sulla vita sua e quella degli altri, cercava di essere realista, ma la troppa realtà l’aveva portata a pensare al negativo come se oltre a un piano Alfa non ci potesse essere un piano Beta. Da tanto tempo cercava di togliersi la vita, ma quello che era riuscita a fare era solo ferire il suo corpo e nient’altro.
Dopo odiose lezioni di inglese in cui Heris spiccava su tutta la classe e una d’informatica ecco che suona la campanella della ricreazione, Tsuki scappa via prima che Heris la raggiunga e va nella terrazza, si butta contro la ringhiera tenendosi stretta a questa e guarda in basso, sì è alto, potrebbe semplicemente buttarsi e nessuno vedrebbe. Prese forza e si arrampicò sulla ringhiera mettendosi in piedi e tenendo le mani lungo i fianchi, lo sguardo rivolto alle nuvole mentre il leggero vento le scompigliava i lunghi capelli, e i nastri del suo fiocco si libravano anche loro con essi. Camminava sul filo del rasoio, guardando triste le nuvole, portò il piede in avanti quando la porta della terrazza si aprì mostrando la figura di Higashi seguito da Shinichi e Gatsu, il ragazzo spaventato guardò Tsuki.
“Tsuki!” urlò pieno di paura, la ragazza spaventata si voltò di scatto, ma perse l’equilibrio cadendo, Higashi corse verso la sua figura e fece appena in tempo a prenderle la mano, Tsuki lanciò un flebile urlo spaventata da sé stessa mentre gli altri due accorrevano per prenderla.
“Prendi l’altra mano Tsuki!” disse Higashi prostrandola a lei.
“Lasciami andare….” Chiedeva lei, ma lui scosse la testa disperato.
“Non lo farò mai! Prendila ora!” Tsuki si lasciò prendere e fu tirata su da tutti e tre, fu in quel momento che scoppiò in lacrime, stringendosi improvvisamente contro Higashi, lo aveva fatto di nuovo, aveva tentato si farsi del male ancora una volta, il ragazzo la strinse forte a sé consolandola.
“Va tutto bene Tsuki…” disse lui carezzandole piano la schiena in modo da farla tranquillizzare, Heris aveva incontrato Shinichi e Gatsu con un muso lunghissimo e aveva chiesto spiegazioni chiedendo oltretutto dov’era Tsuki.
“E’ in terrazza con Higashi, non andare, aspettala in classe, non è un bel momento.” Heris capì e durante il pomeriggio avrebbe chiesto spiegazioni ad Hana. Intanto su in terrazza Tsuki si era  calmata rimanendo ancora abbracciata ad Higashi.
“Mia madre vuole mandarmi da uno psicologo… io non voglio… io…”

“Basta Tsuki, oggi non andarci, non ti serve, tu sei molto diversa dagli altri. Hai solo bisogno di svagarti un po’. Ora andiamo.” Entrambi si alzarono e Tsuki baciò una guancia del ragazzo in senso di gratitudine, si sentiva pesante e stanca per tutta la preoccupazione che aveva causato a quel povero ragazzo che teneva tanto a lei.
Non appena ritornò in classe si sedette al suo banco senza parlare con nessuno, Heris aveva deciso di lasciar perdere nel parlare con lei, almeno per quel giorno poi si sarebbe visto in seguito.
In classe di Shinichi, Higashi e Gatsu i ragazzi erano accorsi in contro al secondo quando era tornato dalla terrazza.
“Allora come sta?”
“Adesso meglio Gatsu, non so per quanto durerà però.” Disse amaramente, infatti Tsuki era una ragazza sulle sue e alcune volte quando qualcuno provava la morte voleva provarla ancora e ancora come se fosse una droga.
“Stalle vicino. Forse l’aiuti.” Consigliò Shinichi, i due lo guardarono stupiti dal sentire una simile frase da lui, forse anche lui stava pensando al bene di Tsuki, la conoscevano bene poiché era stata la stessa Hana a presentarla a tutti, perché la vedeva isolata dal resto del mondo. Higashi dentro di sé aveva capito il motivo per cui Tsuki aveva tentato di nuovo il suicidio, era da un po’ infatti che la sua migliore amica non parlava con lei.
“Sentite per me Tsuki non è una tipa che fa le cose senza ragionarsi, forse è stata spinta a farlo… non avete notato che Hana sta più con la nuova che con lei? Forse si sente sola.”
“Allora scaldale il cuore Casanova!” iniziò Shinichi battendo fortemente la mano sulla spalla di Higashi che emise un gemito.
“Ma che fai? Comunque oggi quando la incontro in palestra la rapisco.”

“Sì sì…. Come vuoi tu.”
Mormorò Ichi tornandosene al suo posto, mentre Gatsu annuiva complice, cercava di incoraggiare il suo amico anche se non ne aveva bisogno poiché sapeva che se Higashi si metteva in testa una cosa quella era e nessuno lo smuoveva da lì. Anche Gatsu ritornò al suo posto preparandosi per la lezione.

Le lezioni finalmente terminarono e tutti se ne ritornarono a casa, Heris affiancò Tsuki che camminava a testa bassa.
“Perché lo fai?” la ragazza interessata si voltò verso l’americana guardandola strana, non capiva a cosa si riferisse.
“Credi che sia stupida? So che le voci che circolano sono vere perciò o ti muovi o meno, è comodo provarci e non fare niente. Se muori tutti si dimenticheranno di te quindi ti conviene vivere.”
Tsuki apprezzò quelle parole, ma doveva riflettere su ciò che doveva fare, non era una tipa che prendeva decisioni affrettate, doveva riflettere su quello che in realtà voleva dalla vita, in quel momento ciò che l’aveva tenuta a quel mondo era stato il bene che le dimostrava Hana, ma in quel momento, pensava che forse doveva provare a vivere per Higashi, già quel ragazzo le stava simpatico, l’aveva protetta e sentiva che di lui poteva fidarsi sul serio forse aveva sbagliato tutto fin dall’inizio.
“Non dirlo ad Hana.” Chiese Tsuki voltandosi verso Heris, l’americana notò che negli occhi della ragazza c’erano due punte di gratitudine, e finalmente Heris capì che molto presto sarebbero andate d’accordo.
“Comunque… cerca di dare una possibilità a Higashi.”
“Che vuoi dire?” chiese lei imbarazzata e non capendo, forse gli aveva visti.
“Come? Non fare la finta tonta mia cara, ho visto come ti guarda e sembra che tu ti stai addolcendo… mia cara la tua maschera cala!”
“Cosa! Non è affatto vero!” ribatté inviperita per l’appellativo datole.

“Ah sei davvero buffa Tsuki quando arrossisci, sembri più bella di quanto sei già.”
“Non è vero…” disse impacciata lei mentre camminavano come se fossero due buone amiche da sempre, sì si stavano sciogliendo entrambe.
“Comunque ci incontriamo oggi pomeriggio quindi dopo usciamo coi ragazzi.” Disse Heris una volta arrivata a casa sua.
“Io ho un altro impegno veramente.”

“Non andarci, si vede lontano un miglio che non vuoi quindi lascia perdere.” Disse senza lasciarle il tempo di ribattere, Tsuki accettò poiché non riusciva a dirle il contrario. Ritornò a casa e quando sua madre la vide felice si avvicinò alla figlia, che si fosse abituata alla sua nuova vita in Giappone? O forse c’era un ragazzo di mezzo.
“Allora tutto bene? Ti vedo particolarmente felice.”
“Sì, lo sono, oggi esco dopo hip-hop.”
La madre annuì mentre lei saliva velocemente le scale per poi buttarsi a capofitto sul letto stringendo il suo peluche preferito e guardando i possenti pettorali di 50Cent che aveva appeso alla parte. Si chiedeva come potevano essere quelli di Shinichi, ma si diede della stupida perché di certo non doveva fare certe considerazioni soprattutto su un ragazzo che conosceva solo di vista, ma sembrava niente male,  forse era questo quello che si provava alla prima cotta, forse sarebbe potuta anche andare oltre in fondo non era più una bambina, ma di certo non poteva aspettarsi che il ragazzo fosse accondiscendente come i suoi pensieri dimostravano di conseguenza doveva togliersi dalla mente tutto questo erotismo che aveva in testa, si sentiva come una pervertita a pensare certe cose.
Si tranquillizzò e prese il telefono della stanza che aveva sul comodino e digitò il numero di Hana, doveva essere tornata a casa visto che le aveva assicurato che la marcia sarebbe durata solo quanto l’orario scolastico. Il telefono squillava e subito una voce infantile le rispose dall’altra parte della cornetta, sicuramente era una delle due sorelle, chiese di parlare con la maggiore e Sachiko perché era di lei che si trattava andò a chiamare Hana che era su in voliera assieme ad Onegai. Fondandosi giù dalle scale rispose al telefono.
“Allora ci vieni oggi pomeriggio al cinema?”
“Sì, mia madre ha detto sì, poi ti va se andiamo a cena tutti insieme? Avviso io i ragazzi perché sono tutti a casa di Gatsu penso che gli spiccioli li avranno!” La conversazione andò avanti per le lunghe, parlavano del più e del meno e Hana non la smetteva di raccontare quanto si fosse divertita a quella camminata, aveva conosciuto altre ragazze, ma come la solita sbadata non si erano scambiate i numeri di telefono per tenersi in contatto. Heris raccontò di quanto era stata noiosa la giornata a scuola e di come era riuscita ad andare d’accordo con Tsuki, ma non fece parola del tentato suicidio della ragazza così come l’altra le aveva chiesto, aveva inventato una bugia quando le aveva chiesto se avevano passato insieme l’intervallo. Di certo non poteva dirle che la sua cara amica stava per buttarsi dal terrazzo se non fosse stato per il trio del quarto che avevano prontamente fermato la ragazza, ma una volta accordate meglio sull’orario riattaccarono.

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Spazietto autrice

Salve a tutti, sono arrivata a postare  il quinto capitolo, chiedo scusa per il ritardo, ma aggiornerò al più presto non appena mi regolarizzerò l'orario scolastico. E  un grazie infinito a tutti coloro che leggono^^

A presto.

  
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