5 Scelta di vivere
Ho
deciso… oggi metterò fine al mio dolore.
Tsuki
era del tutto negativa
sulla vita sua e quella degli altri, cercava di essere realista, ma la
troppa
realtà l’aveva portata a pensare al negativo come
se oltre a un piano Alfa non
ci potesse essere un piano Beta. Da tanto tempo cercava di togliersi la
vita,
ma quello che era riuscita a fare era solo ferire il suo corpo e
nient’altro.
Dopo odiose lezioni di
inglese in cui Heris spiccava su tutta la classe e una
d’informatica ecco che
suona la campanella della ricreazione, Tsuki scappa via prima che Heris
la
raggiunga e va nella terrazza, si butta contro la ringhiera tenendosi
stretta a
questa e guarda in basso, sì è alto, potrebbe
semplicemente buttarsi e nessuno
vedrebbe. Prese forza e si arrampicò sulla ringhiera
mettendosi in piedi e
tenendo le mani lungo i fianchi, lo sguardo rivolto alle nuvole mentre
il
leggero vento le scompigliava i lunghi capelli, e i nastri del suo
fiocco si
libravano anche loro con essi. Camminava sul filo del rasoio, guardando
triste
le nuvole, portò il piede in avanti quando la porta della
terrazza si aprì
mostrando la figura di Higashi seguito da Shinichi e Gatsu, il ragazzo
spaventato guardò Tsuki.
“Tsuki!”
urlò pieno di paura,
la ragazza spaventata si voltò di scatto, ma perse
l’equilibrio cadendo,
Higashi corse verso la sua figura e fece appena in tempo a prenderle la
mano,
Tsuki lanciò un flebile urlo spaventata da sé
stessa mentre gli altri due
accorrevano per prenderla.
“Prendi
l’altra mano Tsuki!”
disse Higashi prostrandola a lei.
“Lasciami
andare….” Chiedeva
lei, ma lui scosse la testa disperato.
“Non lo
farò mai! Prendila
ora!” Tsuki si lasciò prendere e fu tirata su da
tutti e tre, fu in quel
momento che scoppiò in lacrime, stringendosi improvvisamente
contro Higashi, lo
aveva fatto di nuovo, aveva tentato si farsi del male ancora una volta,
il
ragazzo la strinse forte a sé consolandola.
“Va tutto bene
Tsuki…” disse
lui carezzandole piano la schiena in modo da farla tranquillizzare,
Heris aveva
incontrato Shinichi e Gatsu con un muso lunghissimo e aveva chiesto
spiegazioni
chiedendo oltretutto dov’era Tsuki.
“E’ in
terrazza con Higashi,
non andare, aspettala in classe, non è un bel
momento.” Heris capì e durante il
pomeriggio avrebbe chiesto spiegazioni ad Hana. Intanto su in terrazza
Tsuki si
era calmata
rimanendo ancora abbracciata
ad Higashi.
“Mia madre vuole mandarmi da
uno psicologo… io non voglio…
io…”
“Basta Tsuki, oggi non
andarci, non ti serve, tu sei molto diversa dagli altri. Hai solo
bisogno di
svagarti un po’. Ora andiamo.” Entrambi si alzarono
e Tsuki baciò una guancia
del ragazzo in senso di gratitudine, si sentiva pesante e stanca per
tutta la
preoccupazione che aveva causato a quel povero ragazzo che teneva tanto
a lei.
Non appena ritornò in
classe
si sedette al suo banco senza parlare con nessuno, Heris aveva deciso
di
lasciar perdere nel parlare con lei, almeno per quel giorno poi si
sarebbe
visto in seguito.
In classe di Shinichi,
Higashi e Gatsu i ragazzi erano accorsi in contro al secondo quando era
tornato
dalla terrazza.
“Allora come
sta?”
“Adesso meglio Gatsu,
non so
per quanto durerà però.” Disse
amaramente, infatti Tsuki era una ragazza sulle
sue e alcune volte quando qualcuno provava la morte voleva provarla
ancora e
ancora come se fosse una droga.
“Stalle vicino. Forse
l’aiuti.” Consigliò Shinichi, i due lo
guardarono stupiti dal sentire una
simile frase da lui, forse anche lui stava pensando al bene di Tsuki,
la
conoscevano bene poiché era stata la stessa Hana a
presentarla a tutti, perché
la vedeva isolata dal resto del mondo. Higashi dentro di sé
aveva capito il
motivo per cui Tsuki aveva tentato di nuovo il suicidio, era da un
po’ infatti
che la sua migliore amica non parlava con lei.
“Sentite per me Tsuki
non è
una tipa che fa le cose senza ragionarsi, forse è stata
spinta a farlo… non
avete notato che Hana sta più con la nuova che con lei?
Forse si sente sola.”
“Allora scaldale il
cuore
Casanova!” iniziò Shinichi battendo fortemente la
mano sulla spalla di Higashi
che emise un gemito.
“Ma che fai? Comunque
oggi
quando la incontro in palestra la rapisco.”
“Sì
sì…. Come vuoi tu.”
Mormorò
Ichi tornandosene al
suo posto, mentre Gatsu annuiva complice, cercava di incoraggiare il
suo amico
anche se non ne aveva bisogno poiché sapeva che se Higashi
si metteva in testa
una cosa quella era e nessuno lo smuoveva da lì. Anche Gatsu
ritornò al suo
posto preparandosi per la lezione.
“Perché lo
fai?” la ragazza
interessata si voltò verso l’americana guardandola
strana, non capiva a cosa si
riferisse.
“Credi che sia
stupida? So
che le voci che circolano sono vere perciò o ti muovi o
meno, è comodo provarci
e non fare niente. Se muori tutti si dimenticheranno di te quindi ti
conviene
vivere.”
Tsuki apprezzò quelle
parole,
ma doveva riflettere su ciò che doveva fare, non era una
tipa che prendeva
decisioni affrettate, doveva riflettere su quello che in
realtà voleva dalla
vita, in quel momento ciò che l’aveva tenuta a
quel mondo era stato il bene che
le dimostrava Hana, ma in quel momento, pensava che forse doveva
provare a vivere
per Higashi, già quel ragazzo le stava simpatico,
l’aveva protetta e sentiva
che di lui poteva fidarsi sul serio forse aveva sbagliato tutto fin
dall’inizio.
“Non dirlo ad
Hana.” Chiese
Tsuki voltandosi verso Heris, l’americana notò che
negli occhi della ragazza
c’erano due punte di gratitudine, e finalmente Heris
capì che molto presto
sarebbero andate d’accordo.
“Comunque…
cerca di dare una
possibilità a Higashi.”
“Che vuoi
dire?” chiese lei
imbarazzata e non capendo, forse gli aveva visti.
“Come? Non fare la
finta
tonta mia cara, ho visto come ti guarda e sembra che tu ti stai
addolcendo… mia
cara la tua maschera cala!”
“Cosa! Non
è affatto vero!”
ribatté inviperita per l’appellativo datole.
“Ah
sei davvero buffa Tsuki
quando arrossisci, sembri più bella di quanto sei
già.”
“Non
è vero…” disse
impacciata lei mentre camminavano come se fossero due buone amiche da
sempre,
sì si stavano sciogliendo entrambe.
“Comunque ci
incontriamo oggi
pomeriggio quindi dopo usciamo coi ragazzi.” Disse Heris una
volta arrivata a casa
sua.
“Io ho un altro impegno
veramente.”
“Non andarci, si vede
lontano
un miglio che non vuoi quindi lascia perdere.” Disse senza
lasciarle il tempo
di ribattere, Tsuki accettò poiché non riusciva a
dirle il contrario. Ritornò a
casa e quando sua madre la vide felice si avvicinò alla
figlia, che si fosse
abituata alla sua nuova vita in Giappone? O forse c’era un
ragazzo di mezzo.
“Allora tutto bene? Ti
vedo
particolarmente felice.”
“Sì, lo
sono, oggi esco dopo
hip-hop.”
La madre annuì mentre
lei
saliva velocemente le scale per poi buttarsi a capofitto sul letto
stringendo
il suo peluche preferito e guardando i possenti pettorali di 50Cent che
aveva
appeso alla parte. Si chiedeva come potevano essere quelli di Shinichi,
ma si
diede della stupida perché di certo non doveva fare certe
considerazioni
soprattutto su un ragazzo che conosceva solo di vista, ma sembrava
niente
male, forse era
questo quello che si
provava alla prima cotta, forse sarebbe potuta anche andare oltre in
fondo non
era più una bambina, ma di certo non poteva aspettarsi che
il ragazzo fosse
accondiscendente come i suoi pensieri dimostravano di conseguenza
doveva
togliersi dalla mente tutto questo erotismo che aveva in testa, si
sentiva come
una pervertita a pensare certe cose.
Si tranquillizzò e
prese il
telefono della stanza che aveva sul comodino e digitò il
numero di Hana, doveva
essere tornata a casa visto che le aveva assicurato che la marcia
sarebbe
durata solo quanto l’orario scolastico. Il telefono squillava
e subito una voce
infantile le rispose dall’altra parte della cornetta,
sicuramente era una delle
due sorelle, chiese di parlare con la maggiore e Sachiko
perché era di lei che
si trattava andò a chiamare Hana che era su in voliera
assieme ad Onegai.
Fondandosi giù dalle scale rispose al telefono.
“Allora ci vieni oggi
pomeriggio al cinema?”
“Sì, mia
madre ha detto sì,
poi ti va se andiamo a cena tutti insieme? Avviso io i ragazzi
perché sono
tutti a casa di Gatsu penso che gli spiccioli li avranno!” La
conversazione andò
avanti per le lunghe, parlavano del più e del meno e Hana
non la smetteva di
raccontare quanto si fosse divertita a quella camminata, aveva
conosciuto altre
ragazze, ma come la solita sbadata non si erano scambiate i numeri di
telefono
per tenersi in contatto. Heris raccontò di quanto era stata
noiosa la giornata
a scuola e di come era riuscita ad andare d’accordo con
Tsuki, ma non fece
parola del tentato suicidio della ragazza così come
l’altra le aveva chiesto,
aveva inventato una bugia quando le aveva chiesto se avevano passato
insieme
l’intervallo. Di certo non poteva dirle che la sua cara amica
stava per
buttarsi dal terrazzo se non fosse stato per il trio del quarto che
avevano
prontamente fermato la ragazza, ma una volta accordate meglio
sull’orario
riattaccarono.
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Spazietto autrice
Salve a tutti, sono arrivata a postare il quinto capitolo, chiedo scusa per il ritardo, ma aggiornerò al più presto non appena mi regolarizzerò l'orario scolastico. E un grazie infinito a tutti coloro che leggono^^
A presto.